FORME DI AIUTO A UN MICROSISTEMA A RISCHIO. Approccio psicologico di gruppo per canalizzare l’aggressività e non agirla.
- Aggressività
- Arteterapia in Gruppo
- Gruppoterapia
- Psicodramma
- Complessità del Disturbo Borderline di Personalità
FORME DI AIUTO A UN MICROSISTEMA A RISCHIO. Approccio psicologico di gruppo per canalizzare l’aggressività e non agirla.
- Aggressività
- Arteterapia in Gruppo
- Gruppoterapia
- Psicodramma
- Complessità del Disturbo Borderline di Personalità
1. Ipotesi sulla genesi delle psicosi
A. (Abraham, Klein, Bion)
Differenze quantitative rispetto alle nevrosi: maggiore intensità e
gravità delle angoscie persecutorie primitive; più grave è il
disturbo più arcaiche sono le origini
B. (Fenichel, Hartmann, Jacobson)
Differenze qualitative con le nevrosi: le carenze strutturali sono
prodotte da un deficit che si manifesta nel corso delle prime fasi
dello sviluppo infantile
C. (Searles, Kohut, Racamier, Gaddini)
Differenze quantitativo-qualitative
Differenze fra i tre orientamenti nell’articolazione del trattamento
2. Primo stadio
Indifferenziazione somatopsichica, con plasticità agli
stimoli e conseguente differenziazione Io-Non Io
Secondo stadio
Pre-organizzazione
Realizzazione delle prime difese: “cristallizzazione” della
psiche (linee di scissione e coesione)
Terzo stadio
Immodificabilità delle strutture di personalità, sviluppo lungo
le linee nevrotica, psicotica o “limite”
La psicogenesi secondo Bergeret
3. Il contributo di BERGERET
Linea di sviluppo “nevrotica”
Predominio dei conflitti edipici ma soddisfacente
organizzazione “pre-genitale”.
Linea di sviluppo “psicotica”
Difettosa organizzazione “pre-genitale”, sviluppo anomalo
e/o parziale delle fasi evolutive seguenti.
Linea di sviluppo “limite”
Instabile, soggetta a varie possibiltà di fluttuazione a seconda
dell’accadimento di eventi specifici in momenti critici.
4. Il caso di Dora (1901)
V I N C O L O
La personalità di Leonardo da Vinci
COOPERAZIONE
CASO-NECESSITA’
5. Scienza classica
(a.e., epistemologia della fisica
secondo Laplace)
Lo studio dell‟evoluzione di un sistema (o di un organismo)
e la previsione del suo sviluppo futuro sono possibili se si
comprendono le leggi “evolutive” classiche.
6. Innovazioni epistemologiche
PLURALISMO EVOLUTIVO
Qualsiasi legge evolutiva non è prescrittiva né
necessitante, ma solo espressione di un vincolo.
Quindi studiare le potenzialità evolutive di un
sistema non implica il poter prevedere esattamente
quale direzione prenderà il suo sviluppo.
Modelli genetico-evolutivi
Importanza del rapporto tra vincolo e contingente
7. Le valutazioni “prognostiche” di un intervento analitico
devono pertanto tener conto dei vincoli posti alla
forma delle strutture dai MUTAMENTI
IRREVERSIBILI GIA‟ VISSUTI e possono individuare
per il futuro solo una GAMMA di possibilità evolutive
aperte, più o meno stimolabili dal trattamento
psicoanalitico.
8. La metafora degli scacchi
(Casonato e Ceruti, 1988)
Leggi evolutive: le regole del gioco
I giocatori: L’organismo e l’ambiente
Il decorso della partita è il risultato delle abilità
specifiche dei giocatori e delle loro strategie
9. Anna Freud (anni „50)
osservazioni su orfani e bambini separati dalla famiglia
d‟origine
Interazioni Psicoanalisi-Psicologia Sperimentale
Rapaport, Kris, Loewenstein, Hartmann
Validazione sperimentale delle teorie psicoanalitiche
Raymond de Saussure (anni „30)
Rapporti fra ricerche piagettiane e psicoanalisi
I dati clinici e sperimentali mostrano una complessità
che i modelli tradizionali appaiono inadeguati a
spiegare (a.e., ricerche di Spitz)
10. Modelli mutuati dall‟embriologia e dalla teoria
dei sistemi
L‟Io si organizza attraverso la confluenza di
molteplici nuclei primitivi organizzatisi
autonomamente
GLOVER (1956)
GOODWIN (1976)
ERIKSON (anni „80): epigenesi della personalità
Anna FREUD: imprevedibilità del comportamento infantile
Concezioni “innatiste” e “perturbative”
11. •Il concetto di “organizzatore”.
•Lo sviluppo è indotto da mutamenti di stato in una
configurazione instabile.
•Esiste una tendenza fortissima alla formazione delle strutture di
personalità abituali nonostante disturbi significativi di momenti
dello sviluppo particolari.
•Esso consiste in una catena di induzioni per cui esistono
periodo critici ed organizzatori, nonché fasi di sviluppo da
assolvere prima che si possano manifestare periodi critici
successivi.
Il contributo di SPITZ
Il corso normale di sviluppo è quello a cui il sistema tende
a tornare dopo deviazioni indotte da perturbazioni
CREODI (valli), CANALI
12. Il problema dell‟adattamento
Ferenczi; Hartmann: l‟organismo non procede
spontaneamente verso lo sviluppo, ma “si trova ad
abbandonare i tipi di appagamento di cui era
appassionato e ad adattarsi ai nuovi”
TENDENZA ALLA REGRESSIONE DELL‟ORGANISMO A
FRONTE DI UNO SVILUPPO CHE DIPENDE DA
FATTORI ESTERNI
Winnicott: “ambiente facilitante”