Decreto 18 settembre 2001 - N. 468
Regolamento recante: "Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale".
(pubblicato nel Supplemento Ordinario n. 10/L alla Gazzetta Ufficiale italiana n. 13 del 16 gennaio 2002)
Decreto 18 settembre 2001 - N. 468
Regolamento recante: "Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale".
(pubblicato nel Supplemento Ordinario n. 10/L alla Gazzetta Ufficiale italiana n. 13 del 16 gennaio 2002)
Regione sicilia gullo decreto fondo pac iii 172 mila693euro 2 centesimi rag...Pino Ciampolillo
L’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE N 693 DEL 18 LUGLIO 2008 CHE HA VISTO COME RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO L’ARCHITETTO CANNOVA GIANFRANCO, CON LA QUALE LA ITALCEMENTI AVANZA RICHIESTA DI RINNOVO NON PUO’ TROVARE ACCOGLIMENTO IN QUANTO IL DECRETO SU CUI SI CHIEDE IL RINNOVO E’ DECADUTO SIN DAL 17 LUGLIO 2010 PER INOSSERVANZA DELLE PRESCRIZIONI INSERITE NEL DECRETO 693 18 LUGLIO 2008
LA CONFERMA DI QUANTO SOPRA SI EVINCE DALLA CONVOCAZIONE DI UN TAVOLO TECNICO PER IL GIORNO 09/06/2011 ALLE ORE 11 DEL SERVIZIO 2 VIA VAS DIRETTO DAL DOTTOR NATALE ZUCCARELLO .
IL TAVOLO TECNICO CONVOCATO DAL DIRIGENTE RESPONSABILE DR NATALE ZUCCARELLO AVEVA IL COMPITO DI: “verificare se la societa’ italcementi s.p.a. ha provveduto a dare corso alla attuazione delle prescrizioni contenute nel decreto di riferimento “
QUINDI NON SI PUO’ AVANZARE UNA RICHIESTA DI RINNOVO SU UN DECRETO CHE NON ESISTE
NON RISULTANDO ALCUN INTERVENTO VOLTO AD UNIFORMARSI ALLE PREVISIONI DELLA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE CONCESSA NEL 2008, COMPORTA UNA GRAVE RESPONSABILITA’ PER L’AITALCEMENTI S.p.a. CHE HA CONTINUATO AD UTILIZZARE UN IMPIANTO ALTAMENTE INQUINANTE E NOCIVO PER LA SALUTE DEI CITTADINI, OLTRE AD ESSERE FORIERA DI RESPONSABILITA’ ANCHE PER L’AMMINISTRAZIONE REGIONALE PER I SUOI AGENTI CHE RIMANENDO INERTI SONO SOLIDAMENTE RESPONSABILI CON LA ITALCEMENTI S.p.a., PER I DANNI ALLA SALUTE DEI CITTADINI.
NON RISULTA CHE L’AMMINISTRAZIONE ABBIA MAI EFFETTUATO ALCUN CONTROLLO IN ORDINE ALL’ADEMPIMENTO DELLE PRESCRIZIONI IMPOSTE NEI TERMINI PREVISTI DALL’A.I.A.
Sempre in merito alla procedura A.I.A.
Il 9 febbraio 2007 protocollo 10741 il 2° servizio VIA VAS nel rispondere a quanto richiesto con nota prot arta 75686 del 2.11.206 della ITALCEMENTI tendente ad ottenere L’AUTORIZZAIONE INTEGRATA AMBIENTALE comunicava alla ITALCEMENTI che la richiesta avanzata doveva essere sottoposta a procedura di Valutazione Di Impatto Ambientale
La comunicazione a firma del
Dirigente responsabile del servizio 2° VIA-VAS ingegnere VINCENZO SANSONE
Nella conferenza dei servizi del 21.11.2007 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 2132 del 20.11.07 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
Nella conferenza dei servizi del 31.1.2008 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 138 del 25.01.08 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
La Italcementi chiede “ di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale relativo all’impianto attuale includendo il coke di petrolio, ad esclusione della conversione tecnologica da via semisecca a via secca che
Toscana dgr 185 2013 formazione manutenzione installazione rinnovabiliAlessandro Bonifazi
DELIBERAZIONE 18 marzo 2013, n. 185
Indirizzi per la realizzazione dei percorsi di formazione
per l’attività di installatore e manutenzione
straordinaria di impianti energetici alimentati da
fonti rinnovabili (D.Lgs. 2 marzo 2011 n. 28). Fonte: Bolettino Ufficiale della Regione Toscana, n. 13 del 27/03/2013.
Regione Lazio, delibera m 654 sulla certificazone energeticaidealistait
La regione Lazio ha pubblicato la delibera n 654 con la quale ha approvato l'attuazione del regolamento regionale n 6/2012 sulla certificazione energetica
Si tratta di una "presentazione d'epoca", svolta il 23 luglio 2003, in occasione del Convegno organizzato dal CAI, Commissione TAM - Tutela Ambiente Montano, presso il Centro di Formazione per la Montagna Bruno Crepaz al Passo del Pordoi.
REGIONE TOSCANA - 2007_2010 - PRSE Piano regionale dello sviluppo economicoBTO Educational
REGIONE TOSCANA - 2007_2010
PRSE
Piano regionale dello sviluppo economico
Il Piano regionale dello sviluppo economico (PRSE) per gli anni 2007–2010 programma e
realizza, in attuazione della legge regionale 20 marzo 2000, n. 35 (Disciplina degli interventi
regionali in materia di attività produttive), le politiche di sviluppo economico in materia di
industria, artigianato, commercio, cooperazione e turismo e delle altre attività produttive del
settore secondario e terziario. Il Piano mette in atto, nel proprio ambito di intervento, le
proposte contenute nel nuovo Programma regionale di sviluppo (PRS) 2006-2010,
sperimentando e approfondendone le linee strategiche individuate nei Programmi strategici
integrati. Esso inoltre recepisce gli obiettivi delle politiche comunitarie nel campo delle politiche
economiche e di coesione, nel quadro del processo di Lisbona e di Goteborg e dà attuazione ai
Progetti integrati regionali (PIR) di riferimento definiti nel PRS, ed in particolare:
Lo spazio regionale della ricerca e dell’innovazione (sottoprogetto 2)
Internazionalizzazione, cooperazione, promozione, marketing territoriale
Distretto integrato regionale
Innovazione e sostenibilità dell’offerta turistica e commerciale
Regione sicilia gullo decreto fondo pac iii 172 mila693euro 2 centesimi rag...Pino Ciampolillo
L’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE N 693 DEL 18 LUGLIO 2008 CHE HA VISTO COME RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO L’ARCHITETTO CANNOVA GIANFRANCO, CON LA QUALE LA ITALCEMENTI AVANZA RICHIESTA DI RINNOVO NON PUO’ TROVARE ACCOGLIMENTO IN QUANTO IL DECRETO SU CUI SI CHIEDE IL RINNOVO E’ DECADUTO SIN DAL 17 LUGLIO 2010 PER INOSSERVANZA DELLE PRESCRIZIONI INSERITE NEL DECRETO 693 18 LUGLIO 2008
LA CONFERMA DI QUANTO SOPRA SI EVINCE DALLA CONVOCAZIONE DI UN TAVOLO TECNICO PER IL GIORNO 09/06/2011 ALLE ORE 11 DEL SERVIZIO 2 VIA VAS DIRETTO DAL DOTTOR NATALE ZUCCARELLO .
IL TAVOLO TECNICO CONVOCATO DAL DIRIGENTE RESPONSABILE DR NATALE ZUCCARELLO AVEVA IL COMPITO DI: “verificare se la societa’ italcementi s.p.a. ha provveduto a dare corso alla attuazione delle prescrizioni contenute nel decreto di riferimento “
QUINDI NON SI PUO’ AVANZARE UNA RICHIESTA DI RINNOVO SU UN DECRETO CHE NON ESISTE
NON RISULTANDO ALCUN INTERVENTO VOLTO AD UNIFORMARSI ALLE PREVISIONI DELLA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE CONCESSA NEL 2008, COMPORTA UNA GRAVE RESPONSABILITA’ PER L’AITALCEMENTI S.p.a. CHE HA CONTINUATO AD UTILIZZARE UN IMPIANTO ALTAMENTE INQUINANTE E NOCIVO PER LA SALUTE DEI CITTADINI, OLTRE AD ESSERE FORIERA DI RESPONSABILITA’ ANCHE PER L’AMMINISTRAZIONE REGIONALE PER I SUOI AGENTI CHE RIMANENDO INERTI SONO SOLIDAMENTE RESPONSABILI CON LA ITALCEMENTI S.p.a., PER I DANNI ALLA SALUTE DEI CITTADINI.
NON RISULTA CHE L’AMMINISTRAZIONE ABBIA MAI EFFETTUATO ALCUN CONTROLLO IN ORDINE ALL’ADEMPIMENTO DELLE PRESCRIZIONI IMPOSTE NEI TERMINI PREVISTI DALL’A.I.A.
Sempre in merito alla procedura A.I.A.
Il 9 febbraio 2007 protocollo 10741 il 2° servizio VIA VAS nel rispondere a quanto richiesto con nota prot arta 75686 del 2.11.206 della ITALCEMENTI tendente ad ottenere L’AUTORIZZAIONE INTEGRATA AMBIENTALE comunicava alla ITALCEMENTI che la richiesta avanzata doveva essere sottoposta a procedura di Valutazione Di Impatto Ambientale
La comunicazione a firma del
Dirigente responsabile del servizio 2° VIA-VAS ingegnere VINCENZO SANSONE
Nella conferenza dei servizi del 21.11.2007 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 2132 del 20.11.07 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
Nella conferenza dei servizi del 31.1.2008 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 138 del 25.01.08 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
La Italcementi chiede “ di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale relativo all’impianto attuale includendo il coke di petrolio, ad esclusione della conversione tecnologica da via semisecca a via secca che
Toscana dgr 185 2013 formazione manutenzione installazione rinnovabiliAlessandro Bonifazi
DELIBERAZIONE 18 marzo 2013, n. 185
Indirizzi per la realizzazione dei percorsi di formazione
per l’attività di installatore e manutenzione
straordinaria di impianti energetici alimentati da
fonti rinnovabili (D.Lgs. 2 marzo 2011 n. 28). Fonte: Bolettino Ufficiale della Regione Toscana, n. 13 del 27/03/2013.
Regione Lazio, delibera m 654 sulla certificazone energeticaidealistait
La regione Lazio ha pubblicato la delibera n 654 con la quale ha approvato l'attuazione del regolamento regionale n 6/2012 sulla certificazione energetica
Si tratta di una "presentazione d'epoca", svolta il 23 luglio 2003, in occasione del Convegno organizzato dal CAI, Commissione TAM - Tutela Ambiente Montano, presso il Centro di Formazione per la Montagna Bruno Crepaz al Passo del Pordoi.
REGIONE TOSCANA - 2007_2010 - PRSE Piano regionale dello sviluppo economicoBTO Educational
REGIONE TOSCANA - 2007_2010
PRSE
Piano regionale dello sviluppo economico
Il Piano regionale dello sviluppo economico (PRSE) per gli anni 2007–2010 programma e
realizza, in attuazione della legge regionale 20 marzo 2000, n. 35 (Disciplina degli interventi
regionali in materia di attività produttive), le politiche di sviluppo economico in materia di
industria, artigianato, commercio, cooperazione e turismo e delle altre attività produttive del
settore secondario e terziario. Il Piano mette in atto, nel proprio ambito di intervento, le
proposte contenute nel nuovo Programma regionale di sviluppo (PRS) 2006-2010,
sperimentando e approfondendone le linee strategiche individuate nei Programmi strategici
integrati. Esso inoltre recepisce gli obiettivi delle politiche comunitarie nel campo delle politiche
economiche e di coesione, nel quadro del processo di Lisbona e di Goteborg e dà attuazione ai
Progetti integrati regionali (PIR) di riferimento definiti nel PRS, ed in particolare:
Lo spazio regionale della ricerca e dell’innovazione (sottoprogetto 2)
Internazionalizzazione, cooperazione, promozione, marketing territoriale
Distretto integrato regionale
Innovazione e sostenibilità dell’offerta turistica e commerciale
8 – IL PALEOLITICO
Presentazione realizzata dalle insegnanti Carla e Paola Poppi dell' Istituto Comprensivo di Crevalcore (BO).
Anno Scolastico 2010-'11
La Newsletter con le novità normative, giurisprudenziali e documenti nazionali e comunitarie in materia ambientale pubblicati nei mesi di Maggio e Giugno
Il Rapporto ambientale preliminare è il primo passo della procedura di Valutazione ambientale strategica sul nuovo Piano regolatore generale di Pordenone, in corso di elaborazione.
Il documento, elaborato dagli ingegneri Germana Bodi e Chiara Ghirardo, tiene conto del Documento di sintesi del nuovo Prgc, delle Direttive, degli obiettivi generali di Piano e degli scenari per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio.
Questo documento servirà ora all'amministrazione comunale per entrare in consultazione con gli enti competenti in materia ambientale, nel rispetto della normativa, in modo da definire la portata e il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel successivo Rapporto ambientale.
Maggiori informazioni: http://comune.pordenone.it/pnfacile
#pnfacile
1. COMUNE DI MARACALAGONIS COMUNE DI SINNAI COMUNE DI CASTIADAS COMUNE DI SAN VITO
DATA: Luglio 2014
PIANO DI GESTIONE DEL SIC
ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E
SARRABUS”
RAPPORTO AMBIENTALE
2. COMUNE DI MARACALAGONIS COMUNE DI SINNAI COMUNE DI CASTIADAS COMUNE DI SAN VITO
GRUPPO DI LAVORO:
Dott. For. Paolo Rigoni
(Coordinamento generale, aspetti floristici e vegetazionali, obiettivi e strategie gestionali)
Dott. Sc. Agr. Luca Naldi, Dott. Sc. Nat. Giovanni Giovagnoli
(Elaborazioni GIS, caratterizzazione agroforestale)
Dott.ssa Sc. Amb. Kim Bishop
(VAS)
Collaborazioni specialistiche:
Dott. Biol. Jonathan Concas
(aspetti faunistici)
Dott. Geol. Fausto Pani
(aspetti geologici)
Arch. Giovanni Cafiero. Arch. Giusi Arbia (TELOS S.r.l.)
(caratterizzazione urbanistica, paesaggistica e socio-economica)
3. Autorità proponente
COMUNE DI MARACALAGONIS
Autorità procedente
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
Assessorato della Difesa dell’Ambiente
Direzione Generale della Difesa dell’Ambiente
Servizio tutela della natura
Autorità competente
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
Assessorato della Difesa dell’Ambiente
Direzione Generale della Difesa dell’Ambiente
Servizio Sostenibilità ambientale, Valutazione impatti e Sistemi informativi
4. SOMMARIO
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
SOMMARIO
1 PREMESSA........................................................................................................................... 1
1.1 RIFERIMENTI NORMATIVI PER LA VAS ................................................................................. 1
1.1.1 La direttiva europea e il recepimento nazionale...................................................... 1
1.1.2 Gli indirizzi regionali................................................................................................. 1
1.1.3 La Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) e la VAS ..................................... 3
1.2 LA VAS DEL PIANO DI GESTIONE DELLA ZPS ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E
SARRABUS”....................................................................................................................... 4
1.2.1 Le fasi della procedura di VAS ................................................................................ 4
2 CONTENUTI DEL PIANO DI GESTIONE ............................................................................. 5
2.1 GENERALITÀ ..................................................................................................................... 5
2.2 STUDIO GENERALE ............................................................................................................ 5
2.3 QUADRO DI GESTIONE ....................................................................................................... 6
2.4 ELABORATI DI PIANO.......................................................................................................... 6
2.5 OBIETTIVI DEL PIANO......................................................................................................... 7
2.5.1 Obiettivi generali...................................................................................................... 7
2.5.2 Obiettivi specifici...................................................................................................... 7
3 QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO ............................................................ 13
3.1 ANALISI DELLE COMPONENTI AMBIENTALI .......................................................................... 13
3.1.1 Clima...................................................................................................................... 13
3.1.2 Caratteri geologici e strutturali............................................................................... 18
3.1.3 Aria......................................................................................................................... 27
3.1.4 Acque..................................................................................................................... 31
3.1.5 Siti contaminati ...................................................................................................... 35
3.1.6 Suolo e sottosuolo ................................................................................................. 36
3.1.7 Uso del suolo......................................................................................................... 38
3.1.8 Rischio idrogeologico/morfologico......................................................................... 40
3.1.9 Cave ...................................................................................................................... 45
3.1.10 Risorse naturali e biodiversità ............................................................................... 45
3.1.11 Paesaggio e assetto storico-culturale.................................................................... 66
3.1.12 Rifiuti...................................................................................................................... 72
3.1.13 Mobilità a trasporti ................................................................................................. 75
3.2 ANALISI DELLE COMPONENTI SOCIALI................................................................................ 78
3.2.1 Popolazione ........................................................................................................... 78
3.3 ANALISI DELLE COMPONENTI ECONOMICHE ....................................................................... 87
5. SOMMARIO
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
3.3.1 Sistema economico ............................................................................................... 87
3.3.2 Turismo.................................................................................................................. 97
3.4 SINTESI DELLE CRITICITÀ EMERSE .................................................................................. 100
4 VALUTAZIONE DELLA COERENZA ESTERNA DEGLI OBIETTIVI DI PIANO ............. 104
4.1 GLI OBIETTIVI GENERALI DEL PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106............................. 104
4.2 ANALISI DI COERENZA ESTERNA ..................................................................................... 104
5 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI............................................................... 141
5.1 LA PROCEDURA DI VALUTAZIONE .................................................................................... 141
5.1.1 Individuazione delle alternative ........................................................................... 142
5.2 INDIVIDUAZIONE DI MISURE DI MITIGAZIONE, MINIMIZZAZIONE E COMPENSAZIONE............... 164
6 RAPPORTO PER IL MONITORAGGIO DEGLI EFFETTI ................................................ 165
6.1 GLI INDICATORI PER IL MONITORAGGIO ........................................................................... 165
7 BIBLIOGRAFIA ................................................................................................................. 168
6. CAP. 1 - PREMESSA pag. 1
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
1 PREMESSA
1.1 Riferimenti normativi per la VAS
1.1.1 La direttiva europea e il recepimento nazionale
Il Processo di VAS ha rispettato le direttive tecniche e normative definite dal quadro legislativo
comunitario, regionale e dalle recenti modifiche introdotte nel “secondo collegato” al T.U.
nazionale in materia di Norme Ambientali. In particolare:
Direttiva 2009/147/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009
concernente la conservazione degli uccelli selvatici (versione codificata) che ha come
obiettivo l’individuazione di azioni atte alla conservazione e alla salvaguardia degli uccelli
selvatici;
Direttiva Habitat (92/43/CEE), che come ha come obiettivo la tutela della biodiversità e
prevede la creazione della Rete Natura 2000;
Documento “La gestione dei siti della rete Natura 2000. Guida all’interpretazione
dell’articolo 6 della direttiva «Habitat» 92/43/CEE” (a cura della Commissione Europea);
la direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo del Consiglio del 27/06/2001;
il Decreto legislativo 152/2006 - capo I e II del Titolo II parte II “Norme in materia
ambientale”, così come modificato dal D.lgs. 4/2008 "Ulteriori disposizioni correttive e
integrative del D.lgs.152/2006, recante norme in materia ambientale".
1.1.2 Gli indirizzi regionali
1.1.2.1 La Delibera 24/23 del 23/4/2008 e la Delibera 34/33 del 07/08/2012
Con la Delibera della Giunta regionale n. 24/23 dell’aprile 2008, nella quale fa esplicito
riferimento alle norme nazionali sopra richiamate, la Regione Sardegna ha emanato le Direttive
per lo svolgimento delle procedure di valutazione di impatto ambientale e di valutazione
ambientale strategica. In riferimento a quest’ultima, l’allegato C alla delibera (insieme agli
allegati C1 e C2, contenenti rispettivamente i criteri per la verifica di assoggettabilità e i
contenuti del Rapporto ambientale) definisce le procedure per lo svolgimento della VAS nei casi
di competenza regionale.
La delibera segnala che “è in corso di predisposizione da parte dell’Assessorato un disegno di
legge che regolamenti, in maniera organica, le procedure in materia di impatto ambientale e di
valutazione ambientale strategica, coordinando le indicazioni a livello nazionale con le norme
regionali”; non essendo arrivato a conclusione l’iter legislativo citato, l’unico riferimento
regionale rimane la delibera del 2008 che rimanda, per quanto in essa non espressamente
disciplinato, alle disposizioni previste dal Decreto Legislativo n. 152 del 2006 e successive
modifiche ed integrazioni.
7. CAP. 1 - PREMESSA pag. 2
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
La delibera fornisce l’elenco puntuale dei contenuti del Rapporto ambientale che deve
accompagnare la proposta di Piano:
a. illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto con
altri pertinenti piani o programmi;
b. aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza
l’attuazione del piano o del programma;
c. caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree che potrebbero essere
significativamente interessate;
d. qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in
particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, culturale e
paesaggistica, quali le zone designate come zone di protezione speciale per la
conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria
per la protezione degli habitat naturali e dalla flora e della fauna selvatica, nonché i territori
con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità, di cui all’articolo 21 del decreto
legislativo 18 maggio 2001, n. 228.
e. obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati
membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si
è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale;
f. possibili impatti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la
popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i
beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e
l’interrelazione tra i suddetti fattori. Devono essere considerati tutti gli impatti significativi,
compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti
e temporanei, positivi e negativi;
g. misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli
eventuali impatti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o del
programma;
h. sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è
stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze
tecniche o difficoltà derivanti dalla novità dei problemi e delle tecniche per risolverli) nella
raccolta delle informazioni richieste;
i. descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli impatti
ambientali significativi derivanti dall’attuazione del piani o del programma proposto
definendo, in particolare, le modalità di raccolta dei dati e di elaborazione degli indicatori
necessari alla valutazione degli impatti, la periodicità della produzione di un rapporto
illustrante i risultati della valutazione degli impatti e le misure correttive da adottare;
j. sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti.
Vale la pena segnalare che nel corso del 2012 la Regione Sardegna ha lavorato a una
revisione delle proprie direttive per lo svolgimento delle procedure di valutazione ambientale.
8. CAP. 1 - PREMESSA pag. 3
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Per quanto riguarda la VAS, la Delibera 34/33 del 7 agosto 2012 introduce infatti alcune
modifiche formali, specificate di seguito:
- il rapporto di scoping deve contenere un indice ragionato del Rapporto Ambientale;
- per quanto concerne sia l'incontro di scoping, sia l'acquisizione dei pareri sul Rapporto
Ambientale (comma 3 art. 13) le nuove disposizioni offrono la facoltà all'autorità procedente
di prevedere la convocazione di conferenze dei servizi ai sensi della L 241/1990 come
modificato dal DL 78/2010;
- il rapporto di scoping deve essere inviato alle Autorità con competenza ambientale almeno
15 giorni prima dell’incontro.
1.1.2.2 Le Linee guida per la redazione dei Piani di gestione dei SIC e ZPS
La Regione Autonoma della Sardegna nel 2005 ha ritenuto opportuno formulare proprie linee
guida, dirette agli enti locali, per l’elaborazione dei Piani di gestione dei siti Natura 2000. Alla
luce dell’esperienza maturata attraverso l’attuazione della misura 1.5 del POR Sardegna 2000-
2006, nel febbraio 2012 la RAS ha provveduto ad un aggiornamento delle linee guida per
l’elaborazione di nuovi Piani di gestione e per la revisione di quelli già approvati.
Tali linee guida prevedono che “nel caso di Piani di gestione delle ZPS, il processo di VAS
inizierà direttamente con la fase di scoping, tralasciando dunque la preliminare verifica di
assoggettabilità”.
1.1.3 La Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) e la VAS
La procedura di Valutazione di Incidenza è uno strumento previsto dal quadro normativo di
tutela della Rete Natura 2000 (art. 6 della Direttiva 92/43 CE), per evitare impatti diretti verso gli
habitat e le specie di interesse comunitario, e al fine di proteggere i siti individuati come SIC e
ZPS dal degrado o comunque da perturbazioni esterne o interne che potrebbero avere
ripercussioni negative.
Sono sottoposti a valutazione di incidenza tutti i piani o i progetti non direttamente connessi e
necessari alla gestione dei siti della Rete Natura 2000 ma che possono avere incidenze
significative su di essi.
Allo stesso modo, sono sottoposti a valutazione di incidenza tutti i piani e/o progetti che, pur
agendo o essendo localizzati anche esternamente al sito della Rete Natura 2000 (SIC o ZPS),
possono avere un’influenza anche indiretta sul sito stesso.
La Regione Autonoma Sardegna, con circolare esplicativa n. prot. 1243 del 12.06.2013, ha fatto
presente che “nonostante i piani di gestione dei siti Natura 2000 siano caratterizzati
prioritariamente da obiettivi ed azioni di tutela di habitat e specie, negli stessi sono presenti
anche obiettivi ed azioni di valorizzazione del territorio non strettamente necessari al
raggiungimento delle finalità di conservazione dei siti. Per tale motivo i piani di gestione devono
9. CAP. 1 - PREMESSA pag. 4
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
essere assoggettati alia procedura di valutazione di incidenza ambientale ex art.5 del DPR
357/97 e s.m.i..”
Questa procedura è contenuta all’interno di un apposito capitolo all’interno del piano di gestione
stesso.
1.2 La VAS del Piano di gestione della ZPS ITB041106 “Monte dei sette
fratelli e Sarrabus”
1.2.1 Le fasi della procedura di VAS
Con nota prot. n. 8236 del 14/05/2013 il Comune di Maracalagonis, in qualità di soggetto
capofila dei comuni di Burcei, Castiadas, Maracalagonis, San Vito e Sinnai, ha avviato la
procedura di Valutazione Ambientale strategica del Piano di gestione del SIC ITB041106
“Monte dei sette fratelli e Sarrabus”, prevedendo lo svolgimento delle seguenti fasi:
1. scoping, caratterizzata dalla consultazione con i soggetti competenti in materia ambientale
in riferimento al Rapporto preliminare;
2. costruzione del Piano, accompagnata dalla elaborazione del Rapporto ambientale;
3. deposito e presentazione del Piano, del Rapporto ambientale e della sintesi non tecnica al
fine della presentazione di osservazioni;
4. esame delle osservazioni ed eventuale adeguamento del Piano;
5. formulazione del parere motivato da parte dell’autorità competente, eventuale adeguamento
del Piano e approvazione finale da parte dell’autorità competente.
Il Rapporto di scoping è stato preso in esame nel corso dell’incontro di scoping del 02.04.2014
e nei 30 giorni successivi dai soggetti competenti in materia ambientale.
Il presente Rapporto restituisce la procedura e i risultati della valutazione che ha affiancato la
fase di cui al punto 2.
10. CAP.2 – CONTENUTI DEL PIANO DI GESTIONE pag. 5
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
2 CONTENUTI DEL PIANO DI GESTIONE
2.1 Generalità
Come stabilito dalle Linee guida regionali, il Piano di gestione si articola fondamentalmente in
due fasi.
La prima fase (Studio generale) prevede una caratterizzazione del sito da cui deriva una
valutazione generale delle valenze naturalistiche, dei fattori di pressione (in atto e potenziali) e
degli effetti di impatto (puntuali e diffusi).
In una seconda fase (Quadro di gestione) si è proceduto alla definizione degli obiettivi,
all’individuazione delle azioni e alla valutazione dell’attuazione del Piano.
2.2 Studio generale
Lo Studio generale ha l’obiettivo di fornire un inquadramento degli aspetti territoriali, abiotici,
biotici e socioeconomici, relativamente ad habitat e specie di interesse comunitario che hanno
portato all’individuazione del sito Natura 2000. Per l’elaborazione di tale studio sono stati presi
in considerazione:
i documenti di riferimento a livello comunitario e nazionale;
gli studi già realizzati (pubblicazioni scientifiche, rapporti tecnici e statistici, elaborazioni
cartografiche);
i rilievi di campo ex novo e studi aggiuntivi.
In particolare, lo Studio generale contiene:
Quadro normativo e programmatico di riferimento;
Atlante del territorio;
Caratterizzazione territoriale del sito;
Caratterizzazione abiotica;
Caratterizzazione biotica;
Caratterizzazione agro-forestale;
Caratterizzazione socio-economica;
Caratterizzazione urbanistica e programmatica;
Caratterizzazione paesaggistica.
Nell’ambito di ciascuna caratterizzazione sono stati definiti i fattori di pressione e gli effetti di
impatto, considerando tra i fattori di pressione anche quelli presenti nelle aree confinanti e
quindi capaci di influenzare direttamente l’area.
Lo Studio generale così elaborato costituisce quindi il riferimento aggiornato per la stesura del
Quadro di gestione ed il riferimento indispensabile per eventuali valutazioni di incidenza da
svolgere nel sito.
11. CAP.2 – CONTENUTI DEL PIANO DI GESTIONE pag. 6
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
2.3 Quadro di gestione
Il Quadro di gestione ha l’obiettivo di identificare, a partire dai risultati delle valutazioni effettuate
nello Studio generale, gli obiettivi e le azioni necessarie ad assicurare la conservazione degli
habitat e delle specie vegetali e animali di interesse comunitario, prioritari e non, garantendo il
mantenimento e/o il ripristino degli equilibri ecologici che li caratterizzano.
In particolare, il Quadro di gestione contiene:
Sintesi degli effetti di impatto individuati nello Studio generale;
Definizione degli obiettivi del Piano di gestione: obiettivo generale, obiettivi specifici e
risultati attesi;
Azioni di gestione (interventi attivi, regolamentazioni, incentivazioni, programmi di
monitoraggio e/o ricerca, programmi didattici);
Piano di monitoraggio per la valutazione dell’attuazione del Piano di gestione;
Organizzazione gestionale del sito.
Nel Quadro di gestione i contenuti delle singole caratterizzazioni hanno condotto alla definizione
di strategie unitarie per l’intero sito, finalizzate ad una gestione organica del sito.
2.4 Elaborati di piano
Il Piano di gestione è composto dai seguenti prodotti:
Studio generale e Quadro di gestione
Elaborati cartografici
o Tav.1 Perimetrazione del SIC
o Tav.2 Uso del Suolo (10000)
o Tav.3 Distribuzione habitat (10000)
o Tav.4 Distribuzione delle specie vegetali d’interesse comunitario (25000)
o Tav.5 Distribuzione delle specie animali d’interesse comunitario
o Tav.6 Aree protette
o Tav.7 Aree/siti sottoposti a vincoli ambientali e paesaggistici
o Tav.8 Schema della viabilità interna e di accesso la SIC
o Tav9. Zonizzazione degli strumenti urbanistici
o Tav.10 Effetti di impatto
o Tav.11 Azioni di gestione
12. CAP.2 – CONTENUTI DEL PIANO DI GESTIONE pag. 7
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
2.5 Obiettivi del Piano
2.5.1 Obiettivi generali
L'Obiettivo Generale è di favorire una più incisiva e razionale tutela degli habitat e delle specie e
una gestione delle risorse ambientali presenti nel SIC attraverso la cooperazione tra i diversi
soggetti insistenti (Comuni, Ente Foreste Sardegna, Privati) nell'area anche incaricati di gestioni
speciali (Oasi Permanenti di Protezione Faunistica, aziende agri-turistico-venatorie) al fine di
favorire un armonico sviluppo territoriale e socioeconomico.
2.5.2 Obiettivi specifici
Obiettivo specifico 1
Attivazione di piani di monitoraggio e di ricerca sulla distribuzione degli habitat e delle specie.
Azione necessaria a individuare riduzioni nel numero delle specie e delle popolazioni e a rapidi interventi di
tutela; tra le altre cose appare fondamentale per l'elaborazione di piani faunistici/venatori, modificazioni,
trattamenti, mantenimenti e creazioni di opere viarie ed edifici, per la verifica dell'efficacia dei sistemi di
controllo del bracconaggio e della pesca di frodo e per il controllo dell'immigrazione di Specie alloctone.
Risultato atteso (possibilmente quantificato e temporizzato)
Quantificazione delle popolazioni faunistiche e loro distribuzione mediante realizzazione e compimento di
accurati piani di monitoraggio annuale per i maggiori taxa. Individuazione di aree ottimali per la creazione di
zone di pascolamento mediante appositi tagli colturali e/o coltivazioni di erbai. Durata: un anno.
Obiettivo specifico 2
Conservazione dei siti di nidificazione (Rapaci), rifugio (Chirotteri) e delle stazioni di presenza
(alcuni Rettili e Anfibi).
La forte tutela di tali siti risulta di vitale importanza per il mantenimento degli stessi come selezionati e
selezionabili dalle specie, nonché per la protezione delle stesse da catture e uccisioni illegali e disturbo
antropico. Per la salvaguardia di talune Specie tale azione risulta in effetti essenziale.
Risultato atteso (possibilmente quantificato e temporizzato)
Tutela contro disturbo antropico dei siti indicati. L'intervento dovrà essere portato avanti nel tempo a
cominciare da non più di sei mesi dal raggiungimento dell'Obiettivo specifico 1.
13. CAP.2 – CONTENUTI DEL PIANO DI GESTIONE pag. 8
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Obiettivo specifico 3
Gestione e controllo delle attività sportive, ricreative e turistiche in ambienti aperti e ipogei.
Attivita ricreative, sportive o turistiche quali free-climbing, motocross, quad, deltaplano, escursionismo,
caccia fotografica ecc., nonché il forte afflusso antropico nei giorni festivi nel sito, sono causa di un
importante disturbo antropico capace di provocare mortalita dirette così come riduzione del numero dei
rifugi e dei nidi e riduzione della popolazione nel tempo.
Risultato atteso (possibilmente quantificato e temporizzato)
Regolamentazione (o aggiornamento della stessa, se già esistente) dell'impiego degli spazi aperti e ipogei
fruibili al pubblico. Tutela contro disturbo antropico generalizzato. L’Obiettivo dovrà essere raggiunto entro
due anni dal raggiungimento degli Obiettivi specifici 1 e 5, tenendo conto delle conoscenze ivi acquisite.
Obiettivo specifico 4
Controllo del bracconaggio, della pesca di frodo e della raccolta illegale.
La caccia, la pesca e la raccolta impattano sia direttamente (uccisione diretta, cattura) che indirettamente
(uccisione e riduzione del numero delle prede) sulla sopravvivenza delle Specie.
Risultato atteso (possibilmente quantificato e temporizzato)
Aggiornamento della regolamentazione e dei divieti relativi a bracconaggio, pesca di frodo e
raccolta/prelievo illegale di Specie faunistiche nel sito. Installazione e verifica di segnaletica dissuasiva
adeguata nei vari distretti del sito. Adeguati controllo e sorveglianza perpetuati nel tempo. L’Obiettivo dovrà
essere raggiunto nell'arco dei dodici mesi successivi al raggiungimento dell'Obiettivo specifico 12.
Obiettivo specifico 5
Aumento della conoscenza sulle specie di interesse conservazionistico.
Una conoscenza approfondità sulle specie risulta necessaria per azioni quali ripopolamenti e reintroduzione
con individui selezionati, elaborazione di piani faunistici efficaci e finalizzati a ridurre l’impatto venatorio,
mantenimento della funzionalità degli ecosistemi, creazione di zone di pascolamento, interventi di creazione
e installazione di living snags e bat-box, individuazione delle piante nutrici e conseguente loro tutela,
approfondimento delle conoscenze sull'impatto sulla vegetazione degli erbivori.
Risultato atteso (possibilmente quantificato e temporizzato)
Approfondimento delle conoscenze biologiche/ecologiche; verifica della presenza di specie/sottospecie
genotipicamente ibridate con alloctone e dell'impatto della fauna sulla vegetazione. Durata: un anno.
14. CAP.2 – CONTENUTI DEL PIANO DI GESTIONE pag. 9
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Obiettivo specifico 6
Controllo e prevenzione degli incendi.
Riduzione, prevenzione e controllo degli incendi appaiono fondamentali per evitare alterazioni delle
funzionalità degli ecosistemi e mortalità di massa delle specie animali e vegetali.
Risultato atteso (possibilmente quantificato e temporizzato)
Verifica dell'adeguatezza visiva dei punti di avvistamento, dei sistemi di comunicazione e dell'accessibilità
adeguata dei mezzi anti-incendio nel sito. Realizzazione degli opportuni interventi di miglioramento.
L'attività avrà una durata di diciotto mesi e dovrà essere conclusa entro i primi due anni dal raggiungimento
dell'Obiettivo specifico 7.
Obiettivo specifico 7
Riduzione degli impatti causati dalla viabilità e da opere edili.
Importanti, frequenti e poco attente modificazioni di habitat e microhabitat nel sito risultano estremamente
pericolose per la tutela di aree trofiche e riproduttive, per il mantenimento della funzionalità degli ecosistemi,
per la tutela dei differenti habitat e delle piante nutrici.
Risultato atteso (possibilmente quantificato e temporizzato)
Studi preliminari; elaborazione di un piano regolatore (o aggiornamento dello stesso, se esistente) dei
possibili interventi di modificazione, creazione e rivalutazione di opere stradali o edili; regolamentazioni
delle ristrutturazioni, riqualificazioni e dei trattamenti chimici negli edifici. Durata: un anno; realizzazione
entro i due anni dal raggiungimento dell'Obiettivo specifico 1, tenendo conto delle conoscenze ivi acquisite.
Obiettivo specifico 8
Sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
Un'attiva azione di informazione e sensibilizzazione agevola il controllo del bracconaggio, della pesca di
frodo e della raccolta illegale, la gestione delle attività sportive, ricreative e turistiche, la tutela dei siti di
nidificazione, rifugio e presenza, nonché la prevenzione degli incendi.
Risultato atteso (possibilmente quantificato e temporizzato)
Diffusione delle informazioni legate alla necessità di salvaguardia delle specie faunistiche nel sito, ai rischi
per la sopravvivenza delle stesse e alle norme vigenti nel sito. Educazione a comportamenti sostenibili per
l'ambiente forestale e ipogeo.
Durata: due anni, con conclusione entro quattro anni dal raggiungimento degli Obiettivi specifici 1 e 5.
15. CAP.2 – CONTENUTI DEL PIANO DI GESTIONE pag. 10
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Obiettivo specifico 9
Controllo dell’uso di fitofarmaci e pesticidi in agricoltura.
Erbicidi, pesticidi e fitofarmaci possono danneggiare e ridurre le popolazioni di Artropodi, Chirotteri e
insettivori ed erbivori portando un'alterazione della catena alimentare con fenomeni quali il bioaccumulo.
Risultato atteso (possibilmente quantificato e temporizzato)
Elaborazione di un piano comprendente metodiche agricole a impatto minimo e incentivi attraverso
pagamenti agro-ambientali per l'impiego delle medesime.
Tale elaborazione dovrà essere realizzata, congiuntamente agli Obiettivi specifici 16 e 17 e tenendo conto
anche di tali Obiettivi, entro i tre anni successivi al raggiungimento degli Obiettivi specifici 1 e 5; il piano
dovrà venire aggiornato nel tempo; gli incentivi dovranno essere portati avanti nel tempo.
Obiettivo specifico 10
Controllo della pressione venatoria.
Una eccessiva pressione di caccia impatta sul contingente faunisitico venatorio sia direttamente, sia
indirettamente. Piani di regolamentazione elaborati ad hoc possono consentire inoltre un mantenimento
delle fisiologiche funzionalità degli ecosistemi.
Risultato atteso (possibilmente quantificato e temporizzato)
Verifica e revisione dei piani di gestione venatoria nell'area del sito o elaborazione di nuovi, con attenta e
particolare valutazione dell'impatto causato sui predatori a causa della caccia alle prede degli stessi.
L'elaborazione o la revisione dei piani avrà la durata di diciotto mesi e avrà inizio non oltre un anno dopo il
raggiungimento degli Obiettivi specifici 1 e 5, tenendo conto delle conoscenze ivi acquisite.
Obiettivo specifico 11
Controllo del randagismo.
Appare importante per la sopravvivenza di varie specie.
Risultato atteso (possibilmente quantificato e temporizzato)
Divieti di abbandono, con sanzioni monetarie e installazione di adeguata cartellonistica dissuasoria.
L'attività sarà da concludersi nel tempo di sei mesi.
16. CAP.2 – CONTENUTI DEL PIANO DI GESTIONE pag. 11
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Obiettivo specifico 12
Conservazione dell’integrità genetica delle popolazioni e degli equilibri trofici.
Fattore indispensabile per la tutela di talune specie potenzialmente predate o antagoniste e per la
conservazione dell’integrità genetica delle popolazioni presenti, nonché importante per il mantenimento
della funzionalità degli ecosistemi.
Risultato atteso (possibilmente quantificato e temporizzato)
Divieti di introduzione di predatori ittici e specie alloctone, con sanzioni monetarie e installazione di
adeguata cartellonistica dissuasoria.
Durata: sei mesi, con inizio non oltre sei mesi dopo il raggiungimento degli Obiettivi specifici 1 e 5 e tenendo
conto delle conoscenze ivi acquisite.
Obiettivo specifico 13
Mantenimento della funzionalità degli ecosistemi e tutela dei differenti habitat del sito.
La tutela dei differenti habitat risulta un'azione chiave per la tutela di ognuna delle specie abitanti il sito. La
tutela dei vecchi alberi e delle zone forestali più mature risulta importante in maniera particolare per alcuni
Rapaci, Chirotteri e Artropodi.
Risultato atteso (possibilmente quantificato e temporizzato)
Incentivi attraverso pagamenti agro-ambientali per il miglioramento dell’ambiente e dello stato di
conservazione degli habitat.
Obiettivo specifico 14
Tutela delle piante nutrici.
Fondamentale per la sopravvivenza dei Lepidotteri presenti nel sito.
Risultato atteso (possibilmente quantificato e temporizzato)
Tutela delle piante nutrici (Rutaceae, Apiaceae, Ferula communis, Brachypodium) con controllo attivo
dell'allevamento e dell'agricoltura. Elaborazione di un piano comprendente metodiche agricole a impatto
minimo e incentivi attraverso pagamenti agro-ambientali per l'impiego delle medesime.
Tale elaborazione dovrà essere realizzata, congiuntamente agli Obiettivi specifici 10 e 17 e tenendo conto
anche di tali Obiettivi, entro i tre anni successivi al raggiungimento degli Obiettivi specifici 1 e 5; il piano
dovrà venire aggiornato nel tempo; gli incentivi dovranno essere portati avanti nel tempo.
17. CAP.2 – CONTENUTI DEL PIANO DI GESTIONE pag. 12
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Obiettivo specifico 15
Protezione dei corpi idrici dall'inquinamento.
Oltre alla salvaguardia diretta delle specie legate ad ambienti acquatici per motivi trofici, riproduttivi, ecc., la
tutela dei corpi idrici consente anche il mantenimento della funzionalità degli ecosistemi.
Risultato atteso (possibilmente quantificato e temporizzato)
Monitoraggio periodico delle acque interne al sito. Elaborazione di un piano comprendente metodiche
agricole a impatto minimo e incentivi attraverso pagamenti agro-ambientali per l'impiego delle medesime.
Tale elaborazione dovrà essere realizzata, congiuntamente agli Obiettivi specifici 10 e 16 e tenendo conto
anche di tali Obiettivi, entro i tre anni successivi al raggiungimento degli Obiettivi specifici 1 e 5; il piano
dovrà venire aggiornato nel tempo; gli incentivi dovranno essere portati avanti nel tempo.
Obiettivo specifico 16
Migliorare la qualità del paesaggio agro-forestale e degli habitat connessi, dello stato di
conservazione degli habitat forestali e della funzionalità e dell’efficienza ecologica del bosco
coinvolgendo gli stakeholder (anche al fine di ridurre l'ostilità verso la tutela di specie
potenzialmente dannose quali il Cervo Sardo e il Cinghiale).
Risultato atteso (possibilmente quantificato e temporizzato)
1. Eliminazione del 100%, entro 36 mesi dall'approvazione del PdG, delle discariche di rifiuti localizzate e
diffuse
2. Adeguamento, entro 36 mesi dall'approvazione del PdG, da parte degli operatori agricoli e
dell'allevamento delle tecniche produttive per il recupero delle tecniche tradizionali e la conservazione dei
terreni anche attraverso incentivi;
3. Conservazione ex situ, entro 36 mesi dall'approvazione del PdG, del germoplasma di specie in
pericolo d’estinzione ed elaborazione di progetti integrati per la conservazione della biodiversità
4. Miglioramento, entro 48 mesi dall'approvazione del PdG, dell'idoneità del territorio anche attraverso la
realizzazione di interventi di rinaturazione, deframmentazione degli habitat, protezione e conservazione
degli ambienti ipogei
5. Espansione del 20%, nei prossimi 10 anni, degli habitat e degli habitat di specie
Obiettivo specifico 17
Progettare e attivare l'organizzazione deputata all'attuazione, verifica e aggiornamento del Piano di
Gestione (Ente Gestore).
Risultato atteso (possibilmente quantificato e temporizzato)
Costituzione ed avvio, entro 12 mesi dall'approvazione del PdG, del Soggetto Gestore
18. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 13
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
3 QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO
3.1 Analisi delle componenti ambientali
3.1.1 Clima
3.1.1.1 Generalità
La Regione Sardegna pubblica attraverso ARPAS dipartimento specialistico regionale
idrometeoclimatico della Regione Sardegna studi annuali relativi alle condizioni meteorologiche;
lo studio pubblicato più recente è intitolato l’”Analisi agrometeorologica e climatologica della
Sardegna Analisi delle condizioni meteorologiche e conseguenze sul territorio regionale nel
periodo ottobre 2012 - settembre 2013”. Si riportano di seguito i dati relativi a questo studio
facendo riferimento all’area della ZPS oggetto di studio.
3.1.1.2 Precipitazioni
Le precipitazioni del 2012-2013 sono state molto abbondanti ed eccezionalmente frequenti. I
cumulati di precipitazione, infatti, risultano un po’ ovunque superiori alla media climatologia del
trentennio 1971- 2000, tanto da essere i più elevati dal 1971-72. Il numero medio di giorni
piovosi, invece, è più elevato dal 1962-63 ed è il terzo più elevato in assoluto, con valori di
pochissimo inferiori a quelli del 1962-63 e del 1933-34.
Analizzando i sotto-periodi, infine, si conferma la netta ripresa delle piogge di gennaio-aprile
che risultano le più elevate da decenni.
La distribuzione spaziale delle piogge accumulate da ottobre 2012 a settembre 2013 evidenzia
un chiaro andamento decrescente da nord-ovest a sud-est, modulato dall’effetto della quota.
Questa struttura è tipicamente associata ad un’annata predominata dal cosiddetto regime
nordoccidentale delle piogge della Sardegna.
Come si evince dalla Figura 1a, la struttura spaziale del campo di precipitazione mostra un
massimo principale, con piogge tra i 1000 mm e i 1300 mm, posizionato tra il Marghine e il
Montiferru, e due massimi secondari con valori tra i 1000 mm e i 1200 mm, rispettivamente
sull’alta Gallura e su Barbagia di Ollolai e Mandrolisai. Il resto della Sardegna centro-
occidentale mostra delle precipitazioni generalmente comprese tra 700 mm e i 1000 mm, con
valori un po’ più bassi tra la Nurra e una parte del Campidano.
La situazione è completamente diversa sui versanti orientali e nella parte meridionale dell’Isola.
In quelle zone le piogge accumulate nei dodici mesi tra ottobre 2012 e settembre 2013 vanno
dai 400 mm ai 600 mm, con valori di poco superiori nelle aree pedemontane e montane.
Il confronto col clima (figura 1b) conferma tali affermazioni: sulla parte più orientale e
meridionale della Sardegna le piogge sono state inferiori alla media, localmente anche sotto il
75% della climatologia; su tutto il resto della Sardegna, in particolare sulle province di Sassari e
Oristano, esse hanno superato la media climatologica.
19. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 14
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
La distribuzione decrescente da nord-ovest a sud-est caratterizza anche il numero dei giorni
piovosi (Figura 2). Nei versanti occidentali della Sardegna le piogge hanno interessato più di
100 giorni sulle aree collinari e montane, tra 90 e 100 su pianure e basse colline e tra 80 e 90
nell’Alto Campidano. Sulla parte orientale e meridionale della Sardegna, invece, le piogge si
sono distribuite su un numero di giorni compreso tra 70 e 80 giorni. Si è trattato ovunque di
valori in linea o di poco superiori alla media climatologica dei giorni piovosi.
Come mostrato dalla Figura 3, la struttura del campo della precipitazione accumulata tra ottobre
2012 ed aprile 2013, cioè la cosiddetta stagione piovosa, risulta in ottimo accordo col cumulato
dell’annata intera, salvo una differenza di circa il 20% tra le due mappe.
Il confronto ultrasecolare (Figura 4) mostra che l’annata 2012-13 è stata la più piovosa, in
termini di cumulati, sin dal 1962-63 che fu un’annata eccezionalmente piovosa. Se poi si
considera che i pochi valori appena inferiori a quelli del 2012-2013 si trovano tutti tra il 1964 e il
1972, si può concludere che i cumulati dell’ultima annata sono stati notevolmente più elevati di
quelli degli ultimi quattro decenni, cioè al limite dell’eccezionalità.
Sicuramente eccezionale è stato il numero di giorni piovosi, come si mostra in Figura 5. Quello
del 2012-13, infatti, non è semplicemente il terzo valore più elevato dell’intero periodo di
riferimento (dal 1932 al 2013), ma anche un valore di pochissimo inferiore ai due massimi
assoluti, cioè al numero di giorni piovosi del 1933-34 e del 1962-63.
Figura 1 - Cumulato di precipitazione in Sardegna da ottobre 2012 a settembre 2013 (a) e rapporto tra il
cumulato e la media climatologica (b).
20. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 15
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Figura 2 - Numero di giorni piovosi da ottobre 2012 a settembre 2013 e rapporto tra il cumulato e la media
climatologica
Figura 3 - Cumulato di precipitazione in Sardegna da ottobre 2012 ad aprile 2013 e rapporto tra il
cumulato e la media climatologica
21. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 16
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Figura 4 - Cumulato di precipitazione in Sardegna nel periodo ottobre-settembre, dal 1874 al 2013.
Figura 5 - Numero di giorni piovosi in Sardegna nel periodo ottobre-settembre, dal 1932 al 2013.
Anche le precipitazioni mensili e stagionali mettono in luce una forte piovosità nell’area della
ZPS oggetto di studio in tutto il periodo autunno-inverno (maggiore nell’entroterra).
22. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 17
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
3.1.1.3 Temperatura
La media delle temperature massime dell’annata 2012-2013 sta al di sopra dei 20 °C su tutte le
aree costiere, nelle pianure e nelle vallate dell’entroterra; all’interno di queste zone, i valori
risultano a loro volta più elevati nel Campidano e sulla costa orientale dell’Isola. Nelle aree
collinari le medie delle massime risultano tra i 16 °C e i 20 °C, mentre nelle zone di montagna le
minime sono inferiori ai 15 °C, con limiti inferiori intorno a 10 °C sulle cime del Gennargentu e
del Limbara.
Le temperature risultano entro ±0.3 °C dalla media periodo di riferimento (1995-2008) lungo le
coste, nelle pianure e nelle aree collinari; la presenza di un lieve effetto est-ovest fa sì che la
costa occidentale dell’Isola risulti lievemente più calda della media, mentre il resto della
Sardegna risulta lievemente più fredda della media.
Il confronto col 1995-2008 risulta invece negativo nelle aree di montagna, sulle quali le
anomalie di temperatura massima risultano tra -0.3 °C e -0.6 °C oppure tra -0.6 °C e -1.0 °C,
come è il caso del Gennargentu.
Figura 6 - Media annuale delle temperature massime (a) ed anomalia rispetto alla media 1995-2008 (b).
La Figura 7 mostra l’anomalia media di temperatura massima del 2012-2013 rispetto alla
normale climatologica 1971-2000, confrontata coi 140 anni precedenti2. L’analisi ultrasecolare
conferma che il 2012-2013 è stato più caldo della media, ma tale anomalia è in accordo col
trend del riscaldamento globale che in Sardegna dall’inizio del XXI secolo si è assestato intorno
a +0.75 °C.
23. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 18
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Figura 7 - Anomalia delle temperature massime della Sardegna dal 1880 al 2013.
Nello specifico dell’area del monte dei Sette Fratelli il clima è tipicamente mediterraneo,
caratteristico delle zone meridionali sarde, con estati calde, lunghe ed asciutte che si
protraggono per circa quattro mesi, mentre l’inverno è mite e moderatamente piovoso. Durante
l’inverno tuttavia, non è raro vedere le cime dei Settefratelli imbiancate da consistenti nevicate.
3.1.2 Caratteri geologici e strutturali
L’area oggetto di studio è caratterizzata dalle zone del Sarrabus-Gerrei e a sud dall’area del
Monte dei Sette Fratelli.
24. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 19
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Figura 8 –Carta altimetrica della Sardegna. Nel Sarrabus-Gerrei la massima altimetria con 1067 m s.l.m.
è presente sul Monte Serpeddì (Sinnai); il Monte Sette Fratelli ha un’altezza di 1023 m.
3.1.2.1 Geomorfologia
Le aree montane possono essere distinte in due grandi unità di paesaggio ciascuna con proprie
caratteristiche geomorfologiche. La prima comprende i rilievi e gli altopiani scistosi del Gerrei
tra Burcei, San Nicolò Gerrei, Villasalto, Sinnai, San Vito e Muravera, che racchiudono, in
forma di gigantesca cupola, il bastione granitico del Monte Genis. L’altra, e ssenzialmente
costituita dall’area del batolite granitico del Sarrabus, tra Maracalagonis, Burcei, San Priamo,
Quartu S. Elena e Villasimius, con al centro le vette dei Sette Fratelli. Il Gerrei rappresenta
l’unica area della provincia di Cagliari con una marcata economia pastorale. Un esempio di
area intensamente sfruttata per il pascolo (caprino, bovino e suino) è il Pranu Sanguini,
localizzato tra Sant’Andrea Frius e S. Nicolò Gerrei, nel confine nord occidentale
dell’area di studio. Non distante, in territorio di Villasalto sono presenti il Monte Arrubiu (773 m
s.l.m.) e, al confine con il comune di Burcei, il Monte Genis (979 m s.l.m.). A nord del Monte
25. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 20
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Arrubiu presentano un interesse paesaggistico i costoni di Cea Romana, il Monte Casargius
(733 m s.l.m.) e le formazioni boschive di Baccu Muvras e Serra Bobboccia.
Il settore nord orientale dell’area di studio è caratterizzata dalla presenza della valle del
Flumendosa, con numerosi affluenti come il Riu S’Acqua Callenti e il Riu Piras. Lungo la valle
del Flumendosa, in territorio amministrativo di San Vito e Villasalto, si osservano i rilievi calcarei
del Monte Lora (593 m s.l.m.). Più a sud, nei pressi del paese di San Vito, sono localizzati il
Bruncu Su Forru (564 m s.l.m.) e Bruncu Padenti Masala (631 m s.l.m.) tra i quali è presente
la profonda gola di Baccu Latti Cottu, caratterizzata lungo il versante settentrionale da rocce
scistose, mentre sono granitiche in quello meridionale. Prima di incontrare la piana del
Sarrabus, estesa nei dintorni della Foce del Flumendosa, tra S. Vito, Villaputzu e Muravera, si
trovano ancora due rilievi: Genn’Argiolas (774 m s.l.m.) e il Monte Narba (659 m s.l.m.).
A nord della valle del Flumendosa, l’area di studio si estende, seguendo il confine del territorio
comunale di Villaputzu, sino oltre il Monte Cardiga, comprendendo una parte del Salto di Quirra
. Si tratta di un vasto altopiano con superficie piuttosto regolare, sul quale si eleva di 160 m il
Monte Cardiga (673 m s.l.m.). Uno degli accessi al Salto di Quirra è attraverso il Baccu Locci
(Villaputzu), stretta valle caratterizzata dall’omonima miniera oggi abbandonata. Altri accessi
all’altopiano sono localizzati lungo la valle delFlumendosa, in territorio di San Vito e Ballao.
Lungo il settore occidentale dell’area di studio, una parte del territorio comprende le colline che
degradano nella pianura del Campidano, lungo i territori amministrativi di Dolianova, Soleminis
e Sinnai. Andando verso l’area montana, si trovano il Bruncu Mogumu (330 m s.l.m.), il Monte
Arrubiu (427 m s.l.m.), il Bruncu Barraca di Dolianova (622 m s.l.m.), il Bruncu Cirronis (672 m
s.l.m.), il Monte Tratzalis (923 m s.l.m.) e Punta Serpeddì (1067 m s.l.m.) che presenta la
massima altimetria di tutta l’area di studio. Nel versante orientale del Monte Serpeddì sono
localizzati siti che presentano una elevata naturalità, come le proprietà demaniali di Baccu
Seda-Riu Musui e il bosco di Tuviois, costituito prevalentemente da esemplari secolari di
Quercus ilex L. A nord di Burcei è ubicata la Foresta Demaniale del Riu Brabaisu, che vegeta
lungo il costone meridionale dell’omonima vallata, sotto le cime di Monte Idda (740 m s.l.m.) e
del Bruncu Coxinadorgius (771 m s.l.m.). Il Riu Brabaisu, lungo circa dieci chilometri, è perenne
e confluisce nel Riu Ollastu, lungo il quale sono localizzati il Bruncu Adamu (777 m s.l.m.), in
territorio di Sinnai, e la Rocca Arrigelli (701 m s.l.m.) in quello di Burcei, che domina la valle al
l’altezza dell’area mineraria di Tacconis, dove in passato si estraeva fluorite e galena. Tra il
Monte Acutzu Sinniesu (358 m s.l.m.) e il Monte Acutzu Sarrabesu (398 m s.l.m.) il Riu Ollastu
si unisce al Riu Cannas, dando origine al Riu Picocca. La valle del Riu Cannas attraversa in
diagonale la parte centrale dell’area di studio, e rappresenta una linea naturale che separa il
settore settentrionale da quello meridionale. Lungo la valle uno dei punti più interessanti è l’Arco
dell’Angelo, stretto passaggio tra due versanti montuosi, all’orlo di un suggestivo precipizio con
alte pareti granitiche di colore rosa intenso. Per circa dieci chilometri la valle presenta un
paesaggio di particolare bellezza naturalistica costituito oltre che da spuntoni rocciosi di diverse
forme, da frane, spiaggette, laghetti e cascatelle. Lungo la valle i principali rilievi sono il Bruncu
26. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 21
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Monte A rrubiu (469 m s.l.m.), il Bruncu Cuileddu (440 m s.l.m.), il Bruncu Bentu Estu (529 m
s.l.m.) ed il Bruncu Niu Crobu (660 m s.l.m.). Il settore centro meridionale dell’area di studio è
caratterizzato dal sistema montano dei Sette Fratelli, nel quale sono rigogliose le formazioni
boschive; le zone cacuminali del massiccio montuoso presentano estesi affioramenti rocciosi
che costituiscono le Creste dei Sette Fratelli dovela cima più elevata è Punta Sa Ceraxa (1016
m s.l.m.). Alla base del versante ovest vi è la valle del Riu Maidopis lungo la quale è evidente il
rocciaio diSa Perda Asub’e Pari (791 m s.l.m.). Non distante è localizzato il Bruncu Antiogu Oi
(763 m s.l.m.) dal quale si osserva la valle di San Gregorio, borgo localizzato lungo la Strada
Statale 125. Nel versante opposto dei Sette Fratelli, che si affaccia verso la piana di Castiadas,
vi è l’Arcu Buddui, un passo a 559 m s.l.m. Nello stesso settore, non distante dalle Creste dei
Sette Fratelli vi sono i rocciai di Sa Conca Sa Trubixedda (971 m s.l.m.), Punta Su Baccu Malu
(1016 m s.l.m.), Bruncu Su Mitzargiu (951 m s.l.m.) e Monte Lampara Manna (848 m s.l.m.) che
dominano il bosco di Baccu Malu e il Baccu Sa Ceraxa. Più a valle scorre il Riu Monte
Porceddu lungo il quale è localizzato il Monte Bruncu Su Gattu (724 m s.l.m.). Nel settore
montano più meridionale, a sud delle Creste dei Sette Fratelli, vi è il Monte Eccas (918 m
s.l.m.),il Monte Cresia, l’Altopiano di Codoleddu e, più a est, il villaggio di Sa Corti con la valle
del Riu Sa Modditzi. Verso sud la valle segue il corso del Riu Domenigheddu, del Riu Suergiu
Mannu per collegarsi con il Riu Geremeas, la cui foce è ubicata nell’omonima località. Le
formazioni boschive di questo settore si collegano sino al Monte Arbu (808 m s.l.m.), al Monte
Scala Manna (739 m s.l.m.) e al Monte Minniminni (725 m s.l.m.). Alla base del sistema
montano del Monte Serpeddì, a ridosso dei comuni di Sinnai e Maracalagonis, vi è lavalle del
Riu Bau Filixia, lungo la quale visono i laghi artificiali di Corongiu, riserva d’acqua per numerosi
comuni della zona.
3.1.2.2 La struttura ercinica in Sardegna
La struttura principale dell’Isola è quella di una antica catena costituita da un basamento di
rocce paleozoiche (e forse precambriane), attraversate da rocce granitiche, sul quale poggiano
coperture sedimentarie e vulcaniche discontinue aventi età comprese tra il Permo-Carbonifero e
il Quaternario. L’orogenesi ercinica ha interessato tutto il basamento della Sardegna con
intense deformazioni, un metamorfismo sin-cinematico e un importante magmatismo post-
collisionale.
Le rocce del basamento si presentano prevalentemente scistose e metamorfiche a formare
pieghe spesso assai compresse, raddrizzate e rovesciate, lacerate e stirate lungo piani di
scorrimento o di accavallamento, nonché masse embriciate e falde di ricoprimento alloctone
che ricoprono altre falde antecedenti o complessi scistosi autoctoni.
27. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 22
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
A partire dalla fine degli anni ‘70 il progredire delle conoscenze petrografiche e stratigrafiche e
l’impiego di nuovi metodi di analisi strutturale, hanno consentito di riconoscere in tutto il
basamento a NE del Campidano grandi traslazioni tettoniche di età ercinica, sia nelle zone co
n metamorfismo di basso grado, sia in quelle a più alto grado (CARMIGNANI et al., 1979b; N
AUD, 1979; CARMIGNANI et PERTUSATI, 1977; 1978a; 1979a).
Il riconoscimento di una serie di falde messe in posto da NE verso SE e l’età ercinica delle
migmatiti e del basamento di medio e basso grado della Sardegna NE (DEMOROet al., 1972; D
ISIMPLICIO et al., 1974b; DELMORO et al., 1975; FERRARA et al., 1978) aprì la stada
all’ipotesi di CARMIGNANI et al. (1979a) secondo cui la struttura del basamento sardo-corso
deriva da una collisione continentale che avrebbe sviluppato una serie di zone di taglio
ensialiche con sovrapposizione delle rocce metamorfiche, delle rocce di alto grado della
Sardegna nord-orientale e della “Corsica ercinica” sulle rocce di basso e medio grado della
Sardegna centrale.
Successivi lavori stratigrafici e micropaleontologici hanno confermato la presenza di raddoppi
tettonici e dimostrato che l’alloctono si estende fino al SW del Campidano (BARCA et al.,
1981a).
In definitiva nell’Isola affiora una sezione completa della Catena ercinica: dalle zone esterne
che affiorano nella Sardegna SW, fino alle zone interne, che affiorano nel settore nord-orientale.
La catena ha direzione NW-SE ed è caratterizzata da raccorciamenti e da una zonazione
tettono-metamorfica tipica delle orogenesi da collisione continentale (CARMIGNANI et al.,
1978a; ARTHAUD et SAUNIAC , 1981). Il basamento sardo è caratterizzato da falde erciniche
vergenti verso SW (“Zona a falde” di CARMIGNANI et al., 1987b), interposte tra il Complesso
metamorfico prevalentemente in facies anfibolitica della Sardegna settentrionale (“Zona assiale”
di CARMIGNANI et al., 1987b) e una Zona a thrust e pieghe (“Zona esterna” di CARMIGNANI
et al., 1987b) intensamente deformata, ma sostanzialmente autoctona, che affiora nella parte
SW dell’Isola. Secondo CAPPELLI et al. (1992) e CARMIGNANI et al. (1994b) nella Sardegna
settentrionale lungo la Linea Posada-Asinara affiorano tracce del paleo-oceano sud-
armoricano, che separava i continenti di Armorica e di Gondwana.
La Linea Posada-Asinara, che separa il Complesso migmatitico ercinico dal Complesso
metamorfico ercinico prevalentemente in facies anfibolitica (entrambi compresi nella “Zona
assiale” di CARMIGNANI et al., 1987b), è una fascia fortemente deformata, caratterizzata dalla
presenza di corpi di limitata estensione di anfiboliti con relitti di paragenesi granulitica (GREZZO
et ORSINI, 1982), eclogitica (OGGIANO et DI PISA, 1992) e relitti di tessiture milonitiche tipiche
di condizioni metamorfiche di alto grado (ELTER et al., 1990).
Secondo CAPPELLI et al. (1992) la Linea Posada-Asinara rappresenta una paleo-sutura
oceanica compresa tra un basamento cristallino precambriano appartenente alla Placca di
Armorica (rappresentato dal Complesso migmatitico ercinico) e le coperture del margine
continentale di Gondwana, metamorfosate durante l’orogenesi ercinica e impilate nella Zona a
28. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 23
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falde della catena. Secondo le recenti conoscenze CAPPELLI et al. (1992) propongono un
modello evolutivo del Basamento sardo che, a partire dal Cambriano, prevede:
Espansione di un fondo oceanico tra i margini continentali passivi del Gondwana
e dell’Armorica dal (?)Precambriano fino all’Ordoviciano inferiore;
b) un lungo periodo di convergenza tra Gondwana e l’Armorica, con subduzione di tipo B diretta
al di sotto del margine del Gondwana e testimoniata dalla diffusione di prodotti vulcanici con
chimismo da intermedio-basico ad acido dell’Ordoviciano (DI PISA et al., 1992; TOMMASINI et
al., 1995), riconducibili ad un arco vulcanico su crosta continentale (tipo andino); quindi una
subduzione oceanica oceanica al di sotto della Placca armoricana, a partire dal Siluriano,
mentre il margine della Placca del Gondwana rimane passivo fino a tutto il Devoniano;
c) collisione continentale nel Carbonifero inferiore tra il margine di tipo andino del Gondwana e
la crosta della Placca armoricana, in seguito alla chiusura dello spazio oceanico e impilamento
crostale in diverse unità tettoniche;
Figura 9 - Principali complessi geologici della Sardegna (CARMIGNANI et al., 2001)
29. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 24
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Figura 10 - Principali elementi strutturali del Basamento ercinico sardo (CARMIGNANI et al., 2001).
d) collasso gravitativo del cuneo orogenico, con risalita dei nuclei metamorfici più profondi
(CARMIGNANI et al., 1994b). Alla distensione crostale è associata la messa in posto dei
granitoidi calcalcalini, che nel Westfaliano sono contemporanei alla formazione di bacini
molassici conti nentali ed a vulcanismo tardo-paleozoico.
30. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 25
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31. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 26
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Figura 11 – Carta geologica della Regione Sardegna (1:200.000)
32. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 27
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3.1.3 Aria
La rete di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico della Provincia di Cagliari presenta 7
centraline di monitoraggio della qualità dell’aria:
1. S.Avendrace
2. Tuvixeddu
3. Mercato Ittico
4. P.za Repubblica
5. Viale Diaz
6. Viale Ciusa
7. Via S.Angelo (Monserrato)
Le centraline sono tutte ubicate nell’area urbana di Cagliari.
Di seguito si riporta una mappa ricavata dal report 2010 della qualità dell’aria della Regione
Sardegna.
Figura 12 – Zone di monitoraggio della qualità dell’aria a maggior rischio per la salute umana egli
ecosistemi (Relazione annuale dell’ARPAS-RAS Assessorato Difesa Ambiente- Servizio Tutela
dell’Ambiente e del Territorio del luglio 2011)
33. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 28
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Dall’immagine si osserva che i Comuni nei quali è ubicato il SIC oggetto di studio non sono
classificate all’interno delle aree maggiormente problematiche per la presenza di inquinanti
atmosferici.
L’area di Cagliari, presenta comunque notevoli criticità legate agli ossidi di azoto e i PM10 legati
al traffico veicolare.
Tabella 1 – Dati della qualità dell’aria della Provincia di Cagliari, campagna di monitoraggio 2010
Sono evidenti le criticità per le polveri sottili e il biossido d’azoto nelle stazioni posizionate in
vicinanza delle fonti ad alta densità di traffico. La relazione sottolinea però l’ubicazione anomala
delle stazioni, posizionate nelle vicinanze dei semafori o troppo vicine all’asse stradale, tali da
monitorare le situazione estreme e non quelle medie del traffico cittadino.
34. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 29
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Per quanto concerne la caratterizzazione del particolato i risultati ottenuti (che si omettono per
brevità) evidenziano:
concentrazioni annuali di metalli nella frazione PM10 delle polveri atmosferiche nel rispetto
dei valori obiettivo prescritti dalla normativa; i valori più elevati sono stati riscontrati nelle
zone a frote industrializzazione (arsenico) o in aree urbani a forte concentrazione di traffico
(piombo);
concentrazioni annuali di IPA (benzo(a)pirene) nella frazione PM10 delle polveri
atmosferiche nel rispetto dei valori obiettivo; le concentrazioni maggiori nelle zone urbane e
nei mesi invernali, verosimilmente per il contributo degli impiantidi riscaldamento associato
al traffico stradale;
concentrazioni annuali di diossine e furani nella frazione PM10 delle polveri atmosferiche
tendenti al rispetto dei valori di riferimento del documento WHO, con valori assai distanti dal
limite.
In sostanza i dati di qualità dell’aria del 2010 in provincia di Cagliari attestano e confermano
alcune criticità rilevate anche in monitoraggi precedenti, legate alla presenza di anidride
solforosa nel sito industriale di Macchiareddu ed alle polveri sottili sia nella zona di Sarroch che
nell’area urbana di Cagliari, la prima legata alle emissioni del riscaldamento domestico
associato a quelle della vicina zona industriale, la seconda legata al traffico veicolare. Nessuna
criticità è stata invece rilevata nell’area del Campidano.
L’informazione viene completata con i dati di emissione annua stimata a livello provinciale per
stabilire il livello di pressione che esiste su questa componente ambientale. Al proposito si fa
riferimento ai dati pubblicati dal Sinanet (rete del sistema informativo nazionale ambientale)
riferiti al 2005, ultima annualità disponibile.
Nel seguito vengono riportati i dati di emissione riferiti alla provincia di Cagliari (nella
perimetrazione storica non essendo disponibile un dato più recente) per alcuni dei contaminanti
principali scelti tra quelli climalteranti (anidride carbonica – metano – protossido d’azoto) e tra
quelli monitorati nel sistema di rilevazione provinciale (benzene, ossidi d’azoto, anidride
solforosa, particolato < 10 micron , metalli pesanti, IPA, diossine/furani) rispetto alle emissioni
computate a livello regionale ed a livello nazionale.
35. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 30
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Figura 13 – incidenza delle emissioni della provincia di Cagliari rispetto al panorama regionale e nazionale
2010
Si osserva che le emissioni nella provincia di Cagliari rappresentano rispetto al panorama
regionale un’aliquota assai elevata (> 80%) per l’anidride carbonica, diossine/furani e per i
metalli pesanti; rappresentano una aliquota in linea con la ripartizione dell’estensione territoriale
(circa il 30%) per metano e protossido d’azoto, mentre risulta significativamente elevata (50-
60%) per gli altri inquinanti.
Rispetto al panorama nazionale l’incidenza risulta compresa tra l’1-3% col valore inferiore per
gli IPA, e quello superiore per i metalli pesanti.
Si è deciso di riportare questi dati, in quanto gli unici disponibili, tuttavia si precisa, come sopra,
che questi inquinanti sono strettamente legati alle attività presenti nel centro urbano di Cagliari
e quindi si suppone che non possano creare rischio alla salute umana e agli ecosistemi
all’interno del SIC oggetto di studio.
36. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 31
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
3.1.4 Acque
3.1.4.1 Acque superificiali
Figura 14 – Bacini idrografici della Regine Sardegna
Il SIC oggetto di studio è localizzato all’interno del bacino Flumendosa-Campidano-Cixerri; è
all’interno di questo bacino e degli affluenti che si deve approfondire lo stato di qualità delle
acque superficiali.
Per quanto riguarda la componente acqua lo stato attuale qualitativo viene studiato mediante
indicatore relativo alla classe di rischio assegnata alle varie tipologie di ricettore idrico dal
recente “Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sardegna” redatto dal Servizio Tutela
e Gestione delle Risorse Idriche della Direzione Generale dell’Agenzia Regionale del Distretto
Idrografico della R.A.S., approvato con del. G.R. n° 53/24 del 04.12.2010.
Tale documento prende in esame e aggiorna i dati del precedente Piano Tutela Acque. Il Piano
basa le sue informazioni sui dati acquisiti dai sistemi informativi CeDoc (Centro
Documentazione Bacini Idrografici), DeSAC (Depuratori Scarichi Autorizzazione Controlli), SI
ZVN (Zone vulnerabili dai nitrati), SIRiA (Sistema Informativo Risorsa Acqua).
In particolare vengono considerati, per quanto concerne le acque superficiali, i corsi d’acqua,
laghi/invasi, acque di transizione, e acque marino costiere rientranti nelle quattro Unità
Idrografiche Omogenee ricadenti nella Provincia di Cagliari (Fluminimannu-Cixerri;
Flumendosa; Flumini Durci; Picocca).
Di seguito verrano considerate, per le acque sotterranee, le informazioni riportate nella
Relazione della RAS- Direzione Generale dell’Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della
Sardegna- redatta nel dicembre del 2010; per le acque di balneazione viene considerato il
documento più recente sulla classificazione dello stato di qualità delle acque di balneazione
37. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 32
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
desunto dall’allegato A alla det. n. 7426 del 22.12.2010 del Direttore del Servizio Tutela e
Gestione delle Risorse Idriche della R.A.S.
Nel prospetto si presenta la situazione per le acque superficiali dei bacini coinvolti, seppur in
parte, nel territorio della provincia di Cagliari.
Il Codice dello stato ecologico (SECA) individua la qualità secondo cinque classi con ordine
numerico crescente col diminuire dello stato qualitativo. Lo Stato chimico viene assegnato in
due categorie (Scadente – buono). La classe di qualità per la potabilizzazione viene assegnata
su tre categorie A1/A2/A3 a seconda della necessità di effettuare processi di potabilizzazione
sempre più spinti.
L’attribuzione della classe di rischio preliminare è stata assegnata considerando a rischio il
corpo idrico che ricada nella classe SECA 4-5 (scarsa e cattiva) oppure nello stato chimico
scadente o nella classe potabilizzazione A3.
Tabella 2 – Classe di rischio per i corpi idrici
Emerge una situazione non buona con situazioni di rischio per tutti i corpi idrici tranne il Rio
Picocca.
Questi dati confermano una situazione difficile emersa nei monitoraggi degli anni 90, in cui era
stato identificata una situazione di alterazione ambientale per il bacino del Fluminimannu; risulta
in peggioramento la situazione per il Flumendosa mentre è confermato il buono stato
ambientale del Rio Picocca, il corso d’acqua principale che attraversa l’area del SIC.
38. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 33
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Figura 15 – Quadro d’insieme del bacino del Rio Picocca
3.1.4.2 Acque sotterranee
Per l’analisi dello stato delle acque sotterranee si fa riferimento alle risultanze riportate nella
Relazione della RAS-Direzione generale agenzia regionale del distretto idrografico della
Sardegna – del dicembre 2010 inerente la “Caratterizzazione, Obiettivi, Monitoraggio dei Corpi
Idrici sotterranei della Sardegna” (portale SardegnaCeDoc del sito istituzionale della Regione
Sardegna), approvata con del G.R. 1/16 del 14.01.2011.
Nella Relazione sono riportati per ciascun corpo idrico sotterraneo i giudizi sullo stato chimico,
sullo stato quantitativo nonché il giudizio complessivo.
Il giudizio sullo stato chimico viene attribuito sulla base della definizione di “stato chimico
buono” indicata dalla tabella 1, allegato 3 del D.Lgs.30/2009 (assenza di intrusione salina, non
superamento di standard di qualità ecc.).
39. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 34
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Il giudizio sullo stato quantitativo viene espresso sulla base di quanto indicato nell’allegato 3,
parte B, tabella 4 del D.Lgs. 30/2009 (livello delle acque sotterranee).
Il giudizio sullo stato chimico si basa su test (eseguiti secondo procedure rigorose) inerenti i
seguenti parametri:
intrusione salina
interazione con corpi idrici superficiali
consumo umano delle acque sotterranee
stato chimico generale
e si assegna il giudizio di “scarso” qualora anche solo uno di questi parametri raggiunge tale
livello di giudizio.
Il giudizio sullo stato quantitativo si basa su test inerenti i seguenti parametri:
intrusione salina
interazione con corpi idrici superficiali
bilancio idrico
e anche in questo caso si assegna il giudizio di “scarso” qualora anche solo uno di questi
parametri raggiunge tale livello. Il giudizio complessivo viene formulato assegnando scarso se
almeno uno dei due ha raggiunto questo giudizio.
Se i risultati o le informazioni anche su uno solo degli stati non vengono ritenute sufficienti non
si assegna alcun giudizio (ND).
A ciascun giudizio è associato un livello di confidenza che esprime il grado di sicurezza con cui
il giudizio viene espresso sulla base della quantità e qualità dei dati.
Nel prospetto seguente si riportano i giudizi per gli acquiferi ricadenti nell’area della provincia di
Cagliari.
40. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 35
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Figura 16 – Quadro del giudizio sullo stato degli acquiferi nella provincia di Cagliari
Dal quadro emerge una serie di criticità che si possono così riassumere:
la scarsa qualità dello stato chimico è di pertinenza degli acquiferi della Piana del Cixerri, del
Campidano e della zona antistante la costa sud (Pula-Sarroch-Capoterra-Macchiareddu),
nonché parzialmente nella zona est (Muravera e Quirra);
la criticità dello stato quantitativo si riscontra a Macchiareddu, nella zona Pula-Sarroch e
parzialmente nella zona di Quirra e Muravera;
nel complesso il giudizio buono è di pertinenza degli acquiferi nelle zone interne del
Sarcidano-Barbagia, nell’acquifero del Rio Picocca, del Rio Corr’e Pruna, del Riu Foxi,
nei Granitoidi del Sarrabus e nell’acquifero di Teulada.
3.1.5 Siti contaminati
Studi effettuati sui siti contaminati della provincia di Cagliari hanno censito 85 situazioni di
potenziale contaminazione, con 31 territori comunali coinvolti. Le attività di origine delle
contaminazioni sono sostanzialmente legate alle attività industriali, alle ex attività minerarie ed
alle ex discariche di Rifiuti sia urbani che speciali .
Nel prospetto seguente si presenta un quadro di riepilogo, disaggregato per comune; tra i
Comuni facenti parte del territorio del SIC si osservano siti classificati come contaminati nel
Comune di Maracalagonis e San Vito, rispettivamente con 1 ex discarica e 1 zona mineraria.
41. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 36
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Tabella 3 – Quadro del n° di siti potenzialmente contaminati censiti in Provincia di Cagliari diaggregati per
origine delle contaminazioni (elaborazione sudati forniti servizio bonifiche e siti contaminati Provincia di Cagliari –
settembre 2012 – RA piano dei rifiuti Provincia di Cagliari)
Dalla cartografia scaricabile dal geoportale della Regione Sardegna e dai dati relativi ai siti
contaminati e siti di cava non risultano aree di particolare rilievo all’interno del SIC oggeto di
studio.
3.1.6 Suolo e sottosuolo
3.1.6.1 Rischio di desertificazione
Per desertificazione si intende un processo dinamico, distribuito nel tempo, in grado di influire
negativamente sull'equilibrio degli ecosistemi, causando alterazioni nei cicli vitali, e di provocare
una diminuzione della produttività delle risorse naturali. I fattori che incidono sul processo di
desertificazione sono principalmente rappresentati sia dai cambiamenti climatici, sia dalle
attività antropiche, che determinano impatti negativi nell'ambiente.
In molti casi, infatti, l’utilizzo di irrazionali tecniche di coltivazione, l’eccessivo sfruttamento dei
pascoli e l’errata gestione delle risorse idriche e delle acque di falda sono alla base dei processi
42. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 37
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
che portano all’impoverimento del suolo, ai fenomeni di salinizzazione delle acque, all’erosione
della porzione utile di terreno, agli incendi.
Questi processi, talvolta irreversibili, sono quindi la diretta conseguenza di uno sfruttamento non
razionale delle risorse naturali, che determina il loro esaurimento, favorendo l'abbandono delle
aree non più produttive, caratterizzandole come aree svantaggiate, in cui si instaurano processi
di degrado.
L'ERSAT (Ente Regionale di Sviluppo e Assistenza Tecnica in Agricoltura), nell'ambito delle
attività previste dalla Segreteria Tecnica Regionale per la lotta alla siccità e alla desertificazione
per la predisposizione del Piano di Azione Nazionale (PAN) e del Programma Regionale, ha
sviluppato un programma di azione e monitoraggio con la collaborazione del Servizio
Agrometeorologico Regionale per la Sardegna, in particolare finalizzata alla "Realizzazione del
sistema informativo geografico per l'individuazione ed il monitoraggio delle aree sensibili alla
desertificazione in Sardegna".
Figura 17 - Carta della sensibilità alla desertificazione e relativa legenda. Elaborazione su dati Regione Autonoma
Sardegna - E.R.S.A.T.
L’indice di desertificazione di un’area dipende da 4 fattori: indice di qualità del suolo (SQI),
indice di qualità del clima (CQI), indice di qualità della vegetazione (VQI) e indice di qualità della
gestione (MQI), secondo la seguente formula:
43. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 38
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
ESAI = (SQI * CQI * VQI * MQI)
1/4
E’ stato implementato un Sistema Informativo Geografico (GIS) che rappresenti e renda
consultabile on line la carta delle Aree Sensibili alla Desertificazione. Nella figura sopra vi è un
estratto di tale carta.
I dati, risalenti al 2004, mostrano che la maggior parte della superficie dell’area del SIC
“Monte dei sette fratelli e Sarrabus” presenta una situazione di criticità.
3.1.7 Uso del suolo
Uso del suolo 2003 Tessere Area (ha)
1121 - TESSUTO RESIDENZIALE RADO E NUCLEIFORME 12 33,44
2111 - SEMINATIVI IN AREE NON IRRIGUE 1 0,00
2112 - PRATI ARTIFICIALI 3 0,07
2121 - SEMINATIVI SEMPLICI E COLTURE ORTICOLE A PIENO CAMPO 4 0,09
223 - OLIVETI 3 7,64
2411 - COLTURE TEMPORANEE ASSOCIATE ALL'OLIVO 3 1,52
2413 - COLTURE TERMPORANEE ASSOCIATE AD ALTRE COLTURE
PERMANENTI 1 0,00
243 - AREE PREV. OCCUPATE DA COLTURE AGRARIE CON PRESENZA DI
SPAZI NATURALI IMPORTANTI 5 171,96
244 - AREE AGROFORESTALI 4 0,61
3111 - BOSCHI DI LATIFOGLIE 134 6490,76
31122 - SUGHERETE 2 18,59
3121 - BOSCHI DI CONIFERE 3 34,54
313 - BOSCHI MISTI DI CONIFERE E LATIFOGLIE 5 329,02
321 - AREE A PASCOLO NATURALE 5 17,98
3222 - FORMAZIONI DI RIPA NON ARBOREE 3 6,97
3231 - MACCHIA MEDITERRANEA 74 935,84
3232 - GARIGA 68 757,61
3241 - AREE A RICOLONIZZAZIONE NATURALE 15 50,27
3242 - AREE A RICOLONIZZAZIONE ARTIFICIALE 5 27,35
333 - AREE CON VEGETAZIONE RADA tra 5% e 40% 62 411,64
44. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 39
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Uso del suolo 2013 Tessere Area (ha)
11210 Tessuto residenziale rado 10 50
11220 Frabbicati rurali 7 5
1332 Fasce parafuoco 5 12
24110 Colture temporanee associate alll'olivo 2 2
24130 Colture temporanee associate a colture permanenti 1 1
24300
Aree prevalentemente occupate da colture agrarie con
presenza di spazi naturali importanti 6 21
31110 Boschi a prevalenza di leccio e/o sughera 65 5268
31121 Eucalitteti 21 55
31122 Sugherete 22 621
31210
Boschi a prevalenza di pini mediterranei (pino domestico,
pino marittimo) e cipressete 6 33
31300 Boschi misti di conifere e latifoglie 7 57
321 Aree a pascolo naturale 39 38
32210 Cespuglieti ed arbusteti 1 5
32310 Macchia mediterranea 115 2158
32311 Macchia bassa 17 17
32320 Gariga 69 526
32420 Aree a ricolonizzazione artificiale 2 10
33300 Aree con vegetazione rada 116 415
Uso del suolo Tessere
(2003)
Area
2003
(ha)
Tessere
(2013)
Area
2013
(ha)
1121 - TESSUTO RESIDENZIALE RADO E NUCLEIFORME 12 33,44 17 55
2411 - COLTURE TEMPORANEE ASSOCIATE ALL'OLIVO 3 1,52 2 2
2413 - COLTURE TERMPORANEE ASSOCIATE AD ALTRE
COLTURE PERMANENTI 1 0,00 1 1
243 - AREE PREV. OCCUPATE DA COLTURE AGRARIE
CON PRESENZA DI SPAZI NATURALI IMPORTANTI 5 171,96 6 21
3111 - BOSCHI DI LATIFOGLIE 134 6490,76 65 5268
45. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 40
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
31122 - SUGHERETE 2 18,59 43 676
3121 - BOSCHI DI CONIFERE 3 34,54 6 33
313 - BOSCHI MISTI DI CONIFERE E LATIFOGLIE 5 329,02 7 57
321 - AREE A PASCOLO NATURALE 5 17,98 39 38
3231 - MACCHIA MEDITERRANEA 74 935,84 132 2170
3232 - GARIGA 68 757,61 69 526
3242 - AREE A RICOLONIZZAZIONE ARTIFICIALE 5 27,35 2 10
333 - AREE CON VEGETAZIONE RADA tra 5% e 40% 62 411,64 116 415
Dal confronto tra le classi di uso del suolo principali si osserva una piccola crescita del tessuto
residenziale; per le altre classi di uso del suolo si osserva una più precisa classificazione
avvenuta nel 2013 relativamente alle tipologie di boschi.
Dall’analisi cartografica dell’uso del suolo emerge che nel 2003 un’ampia area identificata come
“aree prevalentemente occupate da colture agrarie con presenza di spazi naturali importanti”
sono ora identificate prevalentemente come sugherete (in generale boschi di latifoglie).
3.1.8 Rischio idrogeologico/morfologico
Di seguito si riporta lo stralcio della carta delle fasce fluviali relative al Piano stralcio delle fasce
fluviali (Elaborato 7_1_3_2_Fasce_Fluviali).
46. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 41
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Figura 18 – Piano stralcio delle fasce fluviali – area 18 Minori tra il Flumendosa ed il Flumini Mannu (SIC
Monte dei sette fratelli e Sarrabus in rosa)
Dalla cartografia relativa all’ultima variante al PUP della Provincia di Cagliari è possibile
osservare gli elementi di pericolosità idrogeologica.
47. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 42
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Figura 19 – Vincolo idrogeologico R.D.L. n. 3267 del 30/12/1923 (Variante PUP Provincia di Cagliari
approvata con Deliberazione C.P. n. 44 del 27.06.2011)
48. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 43
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
L’area del SIC “Monte dei sette fratelli e Sarrabus” è caratterizzata in tutta la sua area
occidentale da vincolo idrogeologico, mentre il tratto nord-est e sud-est sono caratterizzate da
vincolo forestale (L. 3917 20/06/1877).
Figura 20 – Stralcio della carta del rischio idrogeologico (PUP Cagliari) – (Azzuro: confini SIC)
49. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 44
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Dalla carta del rischio idrogeologico riportata sopra si evince che l’area del SIC oggetto di studio
non presenta aree soggette a rischio idrogeologico.
Figura 21 – Rischio morfologico (PUP Cagliari) – (Azzuro: confini SIC)
50. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 45
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Dalla carta del rischio morfologico si evince che la zona a nord del SIC è caratterizzata da
un’area a rischio morfologico classificate come R2 ed R3.
3.1.9 Cave
Il “Catasto regionale dei giacimenti di cava e pubblico registro dei titoli minerari”, pubblicato nel
Piano delle Attività Estrattive della RAS, evidenzia la presenza di un unico sito (Comune di
Sinnai) presente all’interno dei confini del SIC.
Figura 22 – Stralcio della carta delle attività estrattive (Piano attività estrattive Regione Sardegna)
Tabella 4 – Cava del Comune di Sinnai presente all’interno del SIC ITB041106
La cava presente all’interno del SIC risulta dismessa e parzialmente rinaturalizzata.
3.1.10 Risorse naturali e biodiversità
IL SIC IT B041106 “Monte dei sette fratelli e Sarrabus” ha una estensione di 9295.91 ha; gli
habitat occupano una estensione pari a 6294.24 ha (67.71%).
51. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 46
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
3.1.10.1 Habitat
Habitat dell’Allegato I
Formulario standard Aggiornamento
Habitat Valutazione del sito Habitat Valutazione del sito
Codice
Nome scientifico
Prioritario
PF
NP
Copertura(ha)
Grotte(numero)
Qualitàdeidati
Rappresentatività
Superficierelativa
Gradodiconservazione
Valutazioneglobale
PF
NP
Copertura(ha)
Grotte(numero)
Qualitàdeidati
Rappresentatività
Superficierelativa
Gradodiconservazione
Valutazioneglobale
3170
Stagni temporanei
mediterranei
* 9.84 P A C A A 0.001 G D
3260
Fiumi delle pianure e
montani con
vegetazione del
Ranunculion fluitantis
e Callitricho-
Batrachion
2.26 G A C B B
5210
Matorral arborescenti
di Juniperus spp.
27.84 G A B A A 0.20 G A C B B
5330
Arbusteti termo-
mediterranei e pre-
desertici
10.02 G A C A A
5430
Frigane endemiche
dell’Euphorbio-
Verbascion
1.68 P B C B B 7.90 G B C B B
52. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 47
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
6220
Percorsi substeppici
di graminacee e
piante annue dei
Thero-
Brachypodietea
* 140.0 G A C B B 41.85 G A C B B
8220
Pareti rocciose silicee
con vegetazione
casmofitica
228.00 M B B A B
91E0
Foreste alluvionali di
Alnus glutinosa e
Fraxinus excelsior
(Alno-Padion, Alnion
incanae, Salicion
albae)
* 43.51 G D 7.14 G D
92A0
Foreste a galleria di
Salix alba e Populus
alba
18.7 G A B A A 26.24 G A C B B
92D0
Gallerie e forteti ripari
meridionali (Nerio-
Tamaricetea e
Securinegion
tinctoriae)
22.08 G A B A A 92.74 G A B A A
9320
Foreste di Olea e
Ceratonia
0.69 G D
9330
Foreste di Quercus
suber
1013.0 G B B B B 616.12 G B B B B
9340 Foreste di Quercus 3997.28 G B C B A 5261.10 G A B B A
53. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 48
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
ilex e Quercus
rotundifolia
Sui totali 9295.91 ha , 5261.1 ha (56,60%) sono costituiti da foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia.
La revisione degli habitat ha visto l’introduzione, rispetto ai dati del formulario, degli habitat 3260, 5330, 8220 e 9320 rilevati nel corso dei rilievi per la
redazione del piano di gestione. In particolare l’habitat 3260 è diffuso in maniera continua lungo il rio Cannas e il Rio Picocca; l’habitat 5330 è presente
come sottotipo 32.22 (formazioni ad Euphorbia dendroides); l’habitat 8220 è diffuso su praticamente tutte le rupi e nelle fessure o fratture verticali dei
graniti e graniti-porfiroidi; è stato ricondotto all’habitat 9320 il nucleo di Ceratonia siliqua L. presente lungo il Rio Cannas, nei pressi dell’omonimo ovile,
probabilmente di origine antropica, ad opera dei pastori.
54. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 49
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Figura 23 – Carta degli habitat del SIC
55. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 50
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
3.1.10.2 Specie vegetali ed animali protette
3.1.10.2.1 Specie vegetali
Nel sito è presente un’unica specie di interesse comunitario Carex panormitana.
Di seguito si riportano le altre specie vegetali di interesse conservazionistico.
Allium parciflorum
Apium crassipes
Arenaria balearica
Armeria sardoa ssp. sardoa
Arum pictum ssp. pictum
Barbarea rupicola
Bellium bellidioides
Biscutella morisiana
Bituminaria morisiana
Borago pygmaea
Brimeura fastigiata
Carex microcarpa
Cheilanthes maderensis
Crocus minimus
Cymbalaria aequitriloba ssp.
aequitriloba
Delphinium pictum ssp. pictum
Dianthus mossanus
Digitalis purpurea var. gyspergerae
Eupatorium cannabinum ssp. corsicum
Euphorbia amygdaloides ssp. arbuscula
Euphorbia amygdaloides ssp. semiperfoliata
Genista aetnensis
Genista corsica
Genista ferox
Genista morisii
Glechoma sardoa
Helichrysum microphyllum ssp. tyrrhenicum
Hypericum annulatum
Hypericum hircinum ssp. hircinum
Hypochaeris sardoa
Linaria arcusangeli
Mentha requienii ssp. requienii
Mentha suaveolens ssp. insularis
56. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 51
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Oenanthe lisae
Orobanche rapum-genistae ssp. rigens
Osmunda regalis
Paeonia corsica
Pancratium illyricum
Petrorhagia saxifraga ssp. gasparrini
Polygonum scoparium
Prospero autumnalis var. corsica
Prospero obtusifolia ssp. intermedia
Ptilostemon casabonae
Ranunculus cordiger ssp. diffusus
Ranunculus revelieri
Rumex pulcher ssp. suffocatus
Rumex scutatus ssp. glaucescens
Salix arrigonii
Saxifraga corsica ssp. corsica
Scrophularia canina ssp bicolor
Scrophularia trifoliata
Stachys corsica
Stachys glutinosa
Teucrium marum
Urtica atrovirens
Verbascum conocarpum ssp. conocarpum
Verbascum plantagineum
Tabella 5 – Specie vegetali di interesse conservazionistico presenti all’interno del SIC
Rispetto alle specie elencate nel vecchio formulario gli studi condotti al fine di redarre il piano di
gestione hanno visto l’introduzione di altre 34 specie endemiche (grassetto).
3.1.10.2.2 Incendi boschivi
La Giunta Regionale della Regione Sardegna, con delibera n. 21/32 del 5 giugno 2013, ha
approvato il Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi
2011-2013-Revisione 2013, redatto in conformità alla legge n. 353 del 21 novembre 2000
(legge quadro nazionale in materia di incendi boschivi) e alle relative linee guida emanate con
Decreto Ministeriale del 20.12.2001 dal Ministro Delegato per il Coordinamento della Protezione
Civile.
57. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 52
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Tabella 6 – Stralcio della tabella “indice comunale di pericolosità e rischio” relativamente agli incendi
boschivi (Piano Regionale di previsione prevenzione e lotta attiva contro gli incendi bischivi 2011-2013)
Dalla tabella dell’indice di pericolosità e rischio incendi redatto per ogni Comune della Regione
Sardegna, si evince un RISCHIO ALTO per quasi tutti i Comuni nei quali ricade il SIC “Monte
dei sette fratelli e Sarrabus” (dovuto alla larga presenza di aree boschive).
58. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 53
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Figura 24 – Indice di pericolosità e rischio incendio per Comune (Piano Regionale di previsione
prevenzione e lotta attiva contro gli incendi bischivi 2011-2013)
59. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 54
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
3.1.10.3 Specie animali
Di seguito si riporta la lista delle specie faunistiche presenti nel SIC “Monte dei setti fratelli e Sarrabus” e la sintesi dello stato di protezione relativo ad
ogni specie.
3.1.10.3.1 Uccelli elencati nell’Allegato 4 della Direttiva 147/2009/CEE
Specie
Formulario standard Aggiornamento
Popolazione nel sito
Valutazione del
sito
Popolazione nel sito Valutazione del sito
Nomescientifico
Prioritaria
S
NP
Tipo
Dimensione
Unità
Cat.diabbondanza
Qualitàdeidati
Popolazione
Conservazione
Isolamento
Globale
S
NP
Tipo
Dimensione
Unità
Cat.diabbondanza
Qualitàdeidati
Popolazione
Conservazione
Isolamento
Globale
Mn
Mx
Mn
Mx
Accipiter
gentilis
arrigonii
p P DD B B C B p P DD B B C B
Alcedo atthis c P DD D c P DD D
Alectoris
barbara
p P DD C B B C p P DD C B B C
Anthus
campestris
r C DD D r C DD D
Anthus c C DD D c C DD D
60. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 55
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
campestris
Aquila
chrysaetos
p 2 2 p P M B C C B p 2 2 p P M B C C B
Caprimulgus
europaeus
r P DD D r P DD D
Caprimulgus
europaeus
c P DD D c P DD D
Egretta
garzetta
c R DD D c R DD D
Falco
peregrinus
p P DD D p P DD D
Lanius
collurio
r P DD D r P DD D
Lanius
collurio
c P DD D c P DD D
Lullula
arborea
p P DD D p P DD D
Sylvia sarda r P DD D r P DD D
Sylvia sarda c P DD D c P DD D
Sylvia
undata
c P DD D c P DD D
Sylvia
undata
w P DD D w P DD D
Sylvia
undata
r P DD D r P DD D
61. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 56
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
3.1.10.3.2 Mammiferi elencati nell’allegato II della Direttiva 43/92/CEE
Specie
Formulario standard Aggiornamento
Popolazione nel sito
Valutazione del
sito
Popolazione nel sito
Valutazione del
sito
Codice
Nome
scientifico
Prioritaria
S
NP
Tipo
Dimensione
Unità
Cat.diabbondanza
Qualitàdeidati
Popolazione
Conservazione
Isolamento
Globale
S
NP
Tipo
Dimensione
Unità
Cat.diabbondanza
Qualitàdeidati
Popolazione
Conservazione
Isolamento
Globale
1367
Cervus
elaphus
corsicanus
x p
120
0
150
0
i P G A A A A p
120
0
150
0
i P G A A A A
1321 Myotis
emarginatus
r P DD D r P DD D
5775 Ovis orientalis p P DD D
1304 Rhinolophus
ferrumequinum
r P DD C B C B r P DD C B C B
1303 Rhinolophus
hipposideros
c P DD D c P DD D
62. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 57
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
3.1.10.3.3 Anfibi elencati nell’allegato II della Direttiva 43/92/CEE
Specie
Formulario standard Aggiornamento
Popolazione nel sito
Valutazione
del sito
Popolazione nel sito
Valutazione
del sito
Codice
Nome scientifico
Prioritaria
S
NP
Tipo
Dimensione
Unità
Cat.diabbondanza
Qualitàdeidati
Popolazione
Conservazione
Isolamento
Globale
S
NP
Tipo
Dimensione
Unità
Cat.diabbondanza
Qualitàdeidati
Popolazione
Conservazione
Isolamento
Globale
Mn
Mx
Mn
Mx
1190 Discoglossus sardus p P DD C B B B p P DD C B B B
3.1.10.3.4 Rettili elencati nell’allegato II della Direttiva 43/92/CEE
Specie
Formulario standard Aggiornamento
Popolazione nel sito
Valutazione
del sito
Popolazione nel sito
Valutazione
del sito
Codice
Nome scientifico
Prioritaria
S
NP
Tipo
Dimensione
Unità
Cat.diabbondanza
Qualitàdeidati
Popolazione
Conservazione
Isolamento
Globale
S
NP
Tipo
Dimensione
Unità
Cat.diabbondanza
Qualitàdeidati
Popolazione
Conservazione
Isolamento
Globale
63. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 58
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Mn
Mx
Mn
Mx
1220 Emys orbicularis p P DD D p P DD D
6137 Euleptes europaea p P DD C C B C p P DD C C B C
3.1.10.3.5 Pesci elencati nell’allegato II della Direttiva 43/92/CEE
Specie
Formulario standard Aggiornamento
Popolazione nel sito
Valutazione
del sito
Popolazione nel sito
Valutazione
del sito
Codice
Nome scientifico
Prioritaria
S
NP
Tipo
Dimensione
Unità
Cat.diabbondanza
Qualitàdeidati
Popolazione
Conservazione
Isolamento
Globale
S
NP
Tipo
Dimensione
Unità
Cat.diabbondanza
Qualitàdeidati
Popolazione
Conservazione
Isolamento
Globale
Mn
Mx
Mn
Mx
1108 Salmo cettii p P DD B B A A p P DD B B A A
64. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 59
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
3.1.10.3.6 Invertebrati elencati nell’allegato II della Direttiva 43/92/CEE
Specie
Formulario standard Aggiornamento
Popolazione nel sito
Valutazione
del sito
Popolazione nel sito
Valutazione
del sito
Codice
Nome scientifico
Prioritaria
S
NP
Tipo
Dimensione
Unità
Cat.diabbondanza
Qualitàdeidati
Popolazione
Conservazione
Isolamento
Globale
S
NP
Tipo
Dimensione
Unità
Cat.diabbondanza
Qualitàdeidati
Popolazione
Conservazione
Isolamento
Globale
Mn
Mx
Mn
Mx
1088 Cerambyx cerdo p P DD D p P DD D
1055 Papilio hospiton p P DD B B B A p P DD B B B A
65. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 60
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
3.1.10.3.7 Specie faunistiche di interesse conservazionistico
Specie
Formulario standard Aggiornamento
Popolazione nel sito Valutazione del sito Popolazione nel sito
Valutazione del
sito
Gruppo
Codice
Nome scientifico
S
NP
Dimensione
Unità
Cat.diabbondanza
(C,R,V,P)
Speciediallegato
Altrecategorie
S
NP
Dimensione
Unità
Cat.diabbondanza
Speciediallegato
Altrecategorie
Mn
Mx
IV V A B C D
Mn
Mx
IV V A B C D
B A086 Accipiter nisus P x x P x x
B A218 Athene noctua P x x P x x
R 5912 Archaeolacerta
bedriagae
P x x x x
A 1201 Bufo viridis P x x P x x x
B A087 Buteo buteo P x x P x x
B A366 Carduelis
cannabina
P x x P x x
B A364 Carduelis carduelis P x x P x x
B A362 Carduelis citrinella P x x P x x
B A365 Carduelis spinus P x x P x x
R 2437 Chalcides chalcides P x P x x
R 1274 Chalcides ocellatus P x x P x x x
I Chelotrupes
matutinalis
P x
I Coenonympha P x P x
66. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 61
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
corinna
B A363 Chloris chloris P x x P x x
B A373
Coccothraustes
coccothraustes
P x x P x x
B A206 Columba livia C x x C x x
B A350 Corvus corax P x x P x x
B A212 Cuculus canorus P x x P x x
B A253 Delichon urbica C x x C x x
B A237 Dendrocopos major P x x P x x
I Dorcus musimon P x
B A383 Emberiza calandra P x x P x x
B A377 Emberiza cirlus P x x P x x
B A269 Erithacus rubecula P x x P x x
A 1165
Euproctus
platycephalus
P x x x x P x x x x
B A096 Falco tinnunculus P x x P x x
B A359 Fringilla coelebs P x x P x x
I Firminus
fossulatus
P x
R 5670
Hierophis
viridiflavus
P x x P x x x
B A251 Hirundo rustica P x x P x x
I Hoplia pubicollis P x
A 1204 Hyla sarda P x x x P x x x x
B A341 Lanius senator P x x P x x
B A271 Luscinia
megarhynchos
P x x P x x
67. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 62
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
B A230 Merops apiaster P x x P x x
B A281 Monticola solitarius P x x P x x
B A262 Motacilla alba P x x P x x
B A261 Motacilla cinerea P x x P x x
B A319 Muscicapa striata P x x P x x
R 2467 Natrix maura P x P x
R 5753 Natrix natrix cetti P x x P x x x x
B A214 Otus scops P x x P x x
B A238 Parus ater P x x P x x
B A329 Parus caeruleus P x P x x
B A330 Parus major P x x P x x
B A355 Passer
hispaniolensis
P x x P x x
B A273 Phoenicurus
ochruros
P x x P x x
B A315 Phylloscopus
collybita
P x x P x x
R 1246 Podarcis tiliguerta P x x P x x x x
B A267 Prunella collaris P x x P x x
B A266 Prunella modularis P x x P x x
B A250
Ptyonoprogne
rupestris
P x P x x
F 5825 Salaria fluviatilis P x x P x x
B A276 Saxicola torquatus P x x P x x
B A155 Scolopax rusticola P x x P x x
B A361 Serinus serinus P x x P x x
B A210 Streptopelia turtur P x x P x x
A Speleomantes
sarrabusensis
P x x x x
68. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 63
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
B A311 Sylvia atricapilla P x x P x x
B A304 Sylvia cantillans P x x P x x
B A305 Sylvia
melanocephala
P x x P x x
B A265 Troglodytes
troglodytes
P x x P x x
I Triodontella alni P x
I Triodontella sardoa P x
B A286 Turdus iliacus P x x P x x
B A283 Turdus merula P x x P x x
B A285 Turdus philomelos P x x P x x
B A282 Turdus torquatus P x P x x
B A287 Turdus viscivorus P x x P x x
B A213 Tyto alba P x x P x x
B A232 Upupa epops P x x P x x
69. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 64
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Gli studi condotti per la stesura del Piano di Gestione hanno messo in evidenza un elevato
valore faunistico del SIC:
94 Specie totali, delle quali 9 di Invertebrati, 2 di Pesci, 5 di Anfibi, 9 di Rettili, 64 di Uccelli e
5 di Mammiferi;
11 Specie incluse nell’allegato II della Direttiva "Habitat" 92/43/CEE;
18 Specie incluse nell’allegato IV della Direttiva "Habitat" 92/43/CEE (Specie animali e
vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa);
12 Specie di Uccelli elencati nell’allegato I della Direttiva 147/2009/CEE;
19 Specie/Sottospecie endemiche e con areale limitato o pressoché limitato alla Sardegna;
88 Specie incluse nella Lista Rossa Europea, delle quali 1 "non applicabile" (NA), 78 a
"minor preoccupazione" (LC), 6 "quasi a rischio" (NT), 3 "vulnerabili" (VU) e 1 "a rischio"
(EN);
86 Specie incluse nella Lista Rossa Italiana: 4 con "carenza di dati" (DD), 2 "non applicabili"
(NA), 57 a "minor preoccupazione" (LC), 9 "quasi a rischio" (NT), 8 "vulnerabili" (VU), 5 "a
rischio" (EN) e 1 "a rischio critico" (CR);
86 Specie inserite nella Convenzione di Berna, 10 in quella di Bonn;
8 Specie incluse nella Convenzione di Washington.
3.1.10.3.8 Istituti di protezione faunistica
La provincia di Cagliari non possiede un piano faunistico venatorio ma solo una identificazione
cartografica degli istituti di protezione faunistica. La regolamentazione delle aree rimanda alle
norme previste dalla Legge Regionale del 29 luglio 1998 n. 23 “Norme per la protezione della
fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna”.
70. CAP. 3 – QUADRO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO pag. 65
PIANO DI GESTIONE DEL SIC ITB041106 “MONTE DEI SETTE FRATELLI E SARRABUS”
Figura 25 – Istituti di protezione faunistica della Provincia di Cagliari
Tabella 7 – Oasi permanenti di protezione e cattura della Provincia di Cagliari
La legge Regionale n 23 del 1998 art. 23 prevede l’istituzione delle OASI PERMANENTI DI
PROTEZIONE E CATTURA: “Le Oasi Temporanee di Protezione Faunistica e di Cattura” sono
destinate alla conservazione delle specie selvatiche favorendo il rifugio della fauna stanziale, la
sosta della fauna migratoria ed il loro irradiamento naturale”Devono essere ubicate in zone
preferibilmente demaniali di adeguata estensione, scelte opportunamente, tenendo presenti le
caratteristiche ambientali secondo un criterio di difesa della fauna selvatica e del relativo
habitat. Possono avere dimensioni comunale, intercomunale e interprovinciale. La fauna
selvatica che risulti in esubero nelle oasi permanenti di protezione faunistica e di cattura, può