3. Le prime valutazioni sulla fattibilità di un Laboratorio Viveracqua furono fatte nel 2016
A sostegno delle future scelte, i vertici dei gestori associati organizzarono una raccolta dei dati di necessità e capacità
analitiche dei soci; degli asset e delle competenze interne, dei costi. L’attività fu condivisa con i responsabili dei laboratori
Il processo durò due anni. Sulla scorta di tale raccolta, il fabbisogno analitico fu stimato inizialmente in 650.000 che divennero
poi 1.000.000 considerando la capacità produttiva dei laboratori e circa 6 Euro/parametro ed emerse l’opportunità di
costituire un laboratorio Viveracqua per il soddisfacimento delle esigenze dei gestori associati e di eventuali clienti terzi
Relativamente alla natura del Laboratorio, furono valutate due opzioni: un consorzio partecipato dai Soci e un Contratto di Rete,
avendo a mente i vantaggi e gli svantaggi delle due soluzioni
I primi passi
4. I primi passi
Contratto
di
Rete
Consorzio
Vantaggi Svantaggi
Governance semplificata poiché non richiede una ripartizione
in «quote azionarie» tra le aziende
Le aziende mantengono asset e personale
Schema modulare per l’ingresso futuro di altre aziende
Con la dotazione patrimoniale, possibilità di effettuare
investimenti in comune
Necessità di definire a priori il perimetro di attività e di
strutturare un corretto modello di funzionamento per
garantire flessibilità decisionale
Necessità di individuare un organo comune in grado di
prendere decisioni
Necessità di definire le modalità di contribuzione al fondo
patrimoniale
Possibilità di utilizzare un soggetto già esistente
(Viveracqua) e strutturato
Possibilità di modificare «in itinere» il perimetro di attività
In caso di patrimonializzazione, necessità di modificare
l’attuale assetto azionario
Necessità di strutturare una vera e propria società
Necessità di individuare una corretta gestione (soprattutto a
livello di partecipazione azionaria) per le aziende che non
aderiscono al progetto
Necessità di indirizzare trattative sindacali in caso di
trasferimento delle risorse
5. I primi passi
Il contratto di Rete è un accordo con il quale più imprenditori si impegnano a collaborare allo scopo comune di accrescere
individualmente (come impresa) e collettivamente (come rete di imprese) la propria capacità di innovare e competere sul mercato
Il contratto di Rete può essere sottoscritto da più imprese indipendetemente dalla loro natura economica e giuridica e presenta una
una struttura prevalentemente “aperta”, si caratterizza cioè per la possibilità di nuovi ingressi nella Rete, successivi alla sua prima
formalizzazione, o eventuali recessi
Il legislatore si è premurato di prevedere che le imprese nel Contratto di Rete possano:
• collaborare nelle forme e negli ambiti attinenti l’esercizio delle proprie attività
• scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica
• esercitare una o più mansioni rientranti nell’oggetto della propria attività d’impresa
… e che il Contratto di Rete debba necessariamente prevedere i seguenti aspetti:
• Indicare gli obiettivi strategici dell’accordo
• Definire le modalità di misurazione nell’avanzamento verso gli obiettivi
• Stilare un Programma di Rete, contenente i diritti e gli obblighi di ciascuna azienda sottoscrittrice
6. Facendo un bilancio dei vantaggi e degli svantaggi delle due diverse soluzioni, fu scelta la Rete, nella quale Viveracqua Scarl è il soggetto
«Organo comune», con funzioni equiparabili a grandi linee all’organo amministrativo di una società
Tale soluzione risolveva in partenza il problema della logistica (numero di poli, localizzazione, investimenti necessari) del Laboratorio
unico e ha permesso di focalizzare l’attenzione sui contenuti, più che sul contenitore
Fu anche data particolare attenzione alle istanze dei lavoratori, dei quali era ritenuto strategico un ruolo partecipativo di condivisione del
progetto
La Rete iniziò l’attività nel 2018 e iniziò a consolidarla nel 2019. Attualmente, nella Rete si contano sette soci, cinque dei quali dotati di
laboratorio. La capacità operativa attuale della Rete è di circa 1.500.000 determinazioni analitiche/anno, con un aumento stimato nel
5% a fine 2021. Eseguite da circa 80 tecnici equivalenti a tempo pieno (FTE).
Oltre l’80% delle esigenze analitiche (1.800.000 parametri/anno) dei Retisti è soddisfatto dalla Rete: al momento, meno del 20% delle
determinazioni analitiche è fatto da laboratori esterni.
Il costo unitario della Rete è di poco più di 4 Euro/parametro. La produttività della Rete è di oltre 19.000 parametri/tecnico FTE,
indicatore su cui vengono tarate le iniziative di sviluppo
La rete e i suoi grandi numeri
7. La condivisione
La condivisione è stata l’elemento centrale del progetto: dalla raccolta e analisi dei dati raccolti, alla scelta della natura del soggetto che
maggiormente incontrasse il più ampio favore. Nel concreto dell’operatività, la condivisione è:
• La capacità di sopportare aumenti di carico, anche dovuti ad emergenze (mutuo soccorso)
• L’organizzazione di un servizio di reperibilità efficace ed efficiente (con garanzia di early warning)
• La capacità di fronteggiare con grande reattività esigenze non consuete (ne sono esempi la gestione dei PFAS e, più recentemente, la
rilevazione con tecniche di biologia molecolare della SARS-CoV-2 sulle superfici)
• Fare tesoro delle esperienze di altri gestori, aumentando le conoscenze di sistema e individuali
• Il Laboratorio di Rete quale strumento di benchmarking interno immediato e a corto raggio (anche «tattico» su tematiche ad interesse
territoriale e sul contingente)
• Un sostanziale aumento della resilienza del sistema Rete
• Le prestazioni dei laboratori del contratto di Rete sono equiparabili alle proprie (anche se oggetto di transazione economica), per
quanto attiene alla (non) applicazione delle procedure previste dal Codice degli appalti
8. L’innovazione e le tecnologie
La condivisione favorisce l’innovazione e l’adozione di tecnologie aggiornate:
• La sollecitazione di forzanti esterne (PFAS, …) legata anche alla sempre crescente attenzione alla salute umana e alla qualità
dell’ambiente, ha impegnato i laboratori della Rete oltre le stime iniziali
• A tale stimolazione i laboratori hanno risposto con l’efficientamento della propria organizzazione interna, investendo, ad esempio, su
apparecchiature ad automazione spinta
• La Rete è stata in grado di costituire un polo per la misura della radioattività nelle acque potabili ed è pronta per la misura delle
microplastiche
• La Rete ha un volume di analisi e dimensioni che sono coerenti con la capacità di seguire e fare innovazione
• Al processo di innovazione partecipano le risorse umane dei laboratori, che sono ulteriormente motivate da un confronto con un
esterno che è prossimo, anche per l’acquisizione di maggiori competenze
• Uno sviluppo di una rete di conoscenze e competenze tecniche riconosciute
9. Gli investimenti
La condivisione operativa si può tradurre in investimenti in attrezzature anche da parte di gestori nel contratto di Rete che sono privi di
laboratorio:
• Un laboratorio già strutturato può accogliere facilmente, facendo leva sulle competenze già disponibili, un incremento di
attrezzatura di proprietà di altri gestori per dedicarla alle analisi (anche) a loro favore: il tema è quello delle economie di scala …
• Sono positivi gli effetti sui costi riconosciuti in tariffa …
Tale sviluppo è al momento il più sfidante e rappresenta la frontiera della Rete
Il riassetto atteso dal possibile aumento del numero di soggetti del contratto di Rete pone tale argomento in primo piano
10. Conclusioni
Varie sono le iniziative nelle quali i laboratori giocano ora un ruolo rilevante:
• Il progetto Sari per il rilievo del coronavirusin acque reflue in ingresso ai depuratori
• Il progetto Phoenix sui composti perfluoroalchilici a catena corta (PFAS)
• La misura della radioattività nelle acque potabili
• La partecipazione al progetto di delega del controllo sugli scarichi dei depuratori dei Gestori
• La partecipazione ai tavoli di lavoro di UtilItalia per il tramite dei delegati aziendali
ViveracquaLab, replica a livello operativo nelle attività che rilevano per i controlli analitici, il più generale ruolo di interlocuzione per
conto dei gestori agito da Viveracqua in vari contesti. Si citano la formazione dei Team Leader dei PSA, e lo sviluppo congiunto dei PSA,
per quanto rileva, con gli organismi regionali e nazionali interessati
Make or buy? I risultati ci confortano delle scelte di internalizzazione fatte …