7. * Mette in relazione:
- educadtore – alunno,
- genitore – alunno,
- educatori – genitori,
- direttivo – genitori
- educatori - educatori.
• Buon clima di relazioni: rispetto, ascolto, dialogo e osservanza delle norme
ognuno nel suo campo.
* Ci sono da tenere in conto tutti i condizionamenti: culturali, sociali o particolari
che presentano i posti e le persone.
PRESENZA DI ANIMAZIONE E DI STIMOLO
Per questo, deve dimostrare sufficiente equilibrio, di umanità, di capacità di
dialogo con le persone, di creatività, di entusiasmo vocazionale e di buona
disposizione per il servizio.
8. Ha, per un lato una «struttura civile» con mete,
metodi e caratterístiche comuni a qualsiasi altra
istituzione scolastica.
Per altro lato, si presenta anche come «comunità
cristiana», tenendo come base un progetto
educativo cristiano la cui radice si trova in Cristo e
nel suo Vangelo
Ha come punto di referenza la Sacrada Famiglia di Nazaret,
che attualizza oggi il mistero di Nazaret e che si sforza per
creare relazioni famigliari tra tutti i componenti della
Comunità Educativa.
9. Centrare l’attenzione nella persona dell’alunno
Le altre preoccupazioni che nascono dal
mettere i mezzi (struttura, materie curriculari,
metodi, tempi, etc.) devono essere subordinati
alla persona dell’alunno.
La situazione di indifferenza religiosa e la crisi
morale, ci mette nell’urgenza di promuovere una
scuola cattolica senza complessi, che si spira
nella Parola di Dio, celebra la Vita e si alimenta
con i Sacramenti.
Una scuola che si caratterizza per lo “spirito di
famiglia”, che ha come punto di referenza la
Sacra Famiglia di Nazaret, che attualizza il
mistero di Nazaret e che si sforza per creare
relazioni famigliari tra tutti i componenti della
Comunità Educativa.
Lo Staff del Direttivo sono
oblligati a valutare la portata
delle decisioni prese perchè
siano in sintonia con il
Carattere Propio e le
orientazioni capitolari.
10. 1º Nei miei compiti giornalieri cerco d’integrare queste tre dimensioni?
2º Quando parlo con i genitori, li aiuto a capire l’identità del collegio?
3º Al momento di prendere decisioni o di scegliere faccio attenzione
all’equilibrio tra le tre dimensioni?
11. Senso vocazionale:
- Dalla parte dell’essere
- Come missione
educativa
- Proposta dell’uomo
nuovo
La direzzione e l’animazione della scuola Safa
non è solo un compromesso professionale ma
anche un compromesso profondamente
teologico inteso come ministero.
Uno stile di direzzione comunicativa è un símbolo reale di un Dio
comunicativo.
La possibilità di collaborazione e participazione non è una
concessione ma l’essenza di una scuola cattolica.
Non possiamo fare tutto perchè non tutto dipende da noi. Questa
fiducia serena viene de una fede che crede in Dio.
12. Il nostro progetto Educativo è
carico d’utopia.
E’ carico di desiderio di superazione.
Alimenta sogni e illusioni capaci di evocare
altre dimensioni di trasformare e di creare
nuove realità.
La nostra scuola deve essere utopica e
alternativa perchè vuole essere
espressione del meglio dello spirito umano.
13. Stare aperti al cambio
è una necessità, in
special modo, per gli
Staff Direttivi. Una
organizazzione
centrata
nell’insegnare deve
essere la più e miglior
disposta ad imparare.
Quando si dirige un
collegio si desidera
che si mantenga vivo
e duraturo. La base
perchè un collegio si
rinnuovi consiste,
principalmente, nella
sua capacità per
anticiparsi alle
necessita educative
dei suoi alunni e
tentare di metterle in
prattica.
14. Alcune domande
1.- E’ possibile gestire o destare la vocazione
all’educare e intenderla come un servizio della
Chiesa all’uomo e al mondo?
2.- Come possiamo alimentare l’utopia dalle
nostre responsabilità?
3.- Sono possibili i cambi e le
adattazioni nei nostri centri
o ci sono eccessive resistenze?
15. “In un centro Safa una preoccupazione prioritaria deve essere l’accoglienza a ogni famiglia,
cono la sua situazione particolare, e l’accompagnamento nel processo educativo dei loro figli.
Favoriremo il contatto e la vicinanza con le famiglie.
Fare conoscere alle famiglie le principali linee del Progetto Educativo, gli obiettivi educativi che
si vogliono raggiungere, la metodologia che devono appoggiare da casa e l’informazione
collegiale opportuna.
suscitare la vicinanza tra genitori e professori e mediare in possibili situazioni conflittive;
promuovere la sintonía tra famiglia e collegio;
farsi presenti in alcune celebrazioni della APA.
16. L’incarnazione di Gesú nel mondo
dimostra l’amore di Dio verso gli
uomini di ogni tempo e luogo.
E’ anche il tempo presente e il modo
attuale, il luogo dove Lui vuole
realizzare il suo piano di salvazione,
che scopriremo e ameremo.
La proposta della fede può essere
atrattiva anche oggi.
La sensibilità solidaria: apprendere a
participare nel dolore e nella sofferenza
e impegnarsi per ottenere un mondo
più giusto e un compromesso che non
può essere evitato nella nostra scuola.
Il desiderio di servire gli altri: Questa
aspirazione di essere utili alla comunità
deve essere orientada anche verso il
bene degli altri. Sviluppare una
pedagogia comunitaria nella scuola è
un segno di speranza e fiducia verso il
futuro.
17. Il Fr. Gabriel visse questa “passione per il Regno” offrendo ai bambini ed ai
giovani la sua esperienza di Dio e il suo modo di vedere la vita e la cultura.
La sua disponibilità per il Regno, come fedeltà a Dio e all’uomo, si espresse
in una disponibilità totale ai suoi alunni, convinto di che ognuno può
sviluppare in pienezza tutte le dimensioni della vita, scoprendo la perla
preziosa del Vangelo. E’ qui radicata la fonte della sua passione educativa e
evangelizatrice, rafforzata e accompagnata per un esercizio costante di
riflessione e di ricerca.
Mettere “passione”nell’educazione