1. Caro Cartesio,
la tua filosofia mi è sembrata molto moderna e complessa,poiché affronta
problemi esistenziali per la riflessione filosofica, primo fra tutti quello
dell’affidabilità della conoscenza. Sin da quando frequentavi il collegio della
Flèche ti sei sempre chiesto : “ Che cosa posso conoscere ?” Mille dubbi ti
hanno assalito, hai respinto tutto ciò che non fosse ai tuoi occhi chiaro e
distinto; ma è stato proprio il dubbio ad indirizzare la tua ricerca filosofica in
senso razionalistico, hai deciso infatti, di affidarti unicamente alla ragione, al
buon senso,ovvero alla capacità di distinguere il bene dal male e di
apprendere la verità, consapevole dell’importanza di un metodo,di un
procedimento ordinato che ti distogliesse dal commettere errori e ti aiutasse
ad aumentare gradualmente la tua conoscenza. Addirittura hai basato tutta la
tua esistenza sulla ragione, affermando che proprio nell’atto in cui pensiamo,
siamo certi di esistere. Se anche oggi gli uomini fossero in grado di utilizzare
al meglio la ragione ( perché infatti tu ci hai insegnato che tutti ne sono dotati
in egual misura) e disponessero di un buon metodo, sicuramente tanti sbagli
si potrebbero evitare. E’ purtroppo l’istinto che spesso
predomina,accomunandoci alle bestie, soggette all’inganno dei sensi.
Hai dubitato dunque anche dell’esistenza del corpo, che hai definito “res
extensa”, in quanto per te è solamente una realtà estesa e non
pensante,separata dall’anima, una macchina, i cui movimenti sono effetto di
leggi meccaniche. Per me, invece, il corpo non è completamente separato
dall’anima; spesso infatti, sono colpita da forti mal di testa e mi accorgo che
anche la mia facoltà intellettiva ne è pregiudicata. In realtà tu hai provato a
superare questo dualismo attraverso la supposizione di un luogo in cui
l’anima interagisca con il corpo e l’hai identificato con una piccola ghiandola
situata nel cervello, ma si tratta comunque di un tentativo infondato,
fantasioso. In altre parole restano tutti i problemi legati al dualismo, problemi
che tutt’oggi continuano ad impegnare i moderni scienziati.
Ti sei interessato anche delle passioni umane, che hai definito come
percezioni, sentimenti ed emozioni involontarie causate nell’anima dalle forze
meccaniche del corpo. Per te le passioni sono emozioni positive, in quanto
stimolano l’anima a ricercare ciò che è utile per il corpo; però ci hai insegnato
che è importante acquisire un senso della misura e di equilibrio, poiché un
cattivo uso delle passioni può rendere l’uomo schiavo del corpo e limitare la
sua libertà. Hai riscontrato una lotta tra le passioni e la ragione, dal cui esito
si può comprendere la natura della nostra anima.
Nella mia società, la passione viene spesso ricondotta al piacere materiale,
ad una ricerca irrequieta di nuove esperienze ed emozioni che ci facciano
sentire “vivi”. Perciò la ragione oggi non ha la meglio sulla passione, non è
forte a tal punto da saperla dominare e ciò è la causa dell’infelicità degli
uomini, della sensazione di vuoto dietro le cose.
2. La mia passione più grande è la musica, in quanto essa riesce a rendere più
gradevoli e dolci le mie giornate, anche quando sembra che intorno a me sia
tutto nero.
Sai Cartesio, ti ammiro: hai vissuto una vita in modo intenso, dedicandola
interamente alla ricerca e alla riflessione; hai viaggiato molto, solo per la
curiosità di conoscere uomini e Paesi, il “gran libro del mondo” e hai portato
avanti un grande progetto: “liberare gli uomini dai pregiudizi attraverso il retto
uso dell’intelletto”.
Sicuramente si tratta di un tema di grande attualità, veramente difficile,se non
impossibile da raggiungere, ma tu con grande coraggio l’hai affrontato,
fornendo agli uomini il giusto mezzo per perseguirlo.
Mi hai insegnato molto: mi hai saputo dire che devo stare attenta a fidarmi di
ciò che mi circonda, in particolare del giudizio degli amici, soprattutto quando
esso mi è favorevole, poiché i veri amici devono essere in grado di darci
giusti consigli anche se possono sembrare sgradevoli.
Grazie alla tua modernità la tua figura rimarrà eterna: sarai ricordato come il
filosofo che ha cercato di sconfiggere lo scetticismo e ha costruito un nuovo
sistema capace di spiegare il mondo fisico e quello spirituale, ma soprattutto
come il filosofo che ha rinnovato profondamente la filosofia, madre di tutte le
scienze.
Monia