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Nell'iconografia religiosa del Mitraismo, un essere mostruoso, alato, con testa di leone, ed il corpo
avvolto nelle spire di un serpente era l'immagine del Tempo, che ogni cosa
dissolve e consuma (una delle pochissime statue pervenutaci detta “dio
leontocefalo” è esposta nei Musei Vaticani).
Il nome di tale divinità era Zurván Akarana, ovvero il tempo illimitato, fu poi
chiamato dai greci , Chrònos e Saturnus dai latini.
Sovente questa divinità veniva indicata col termine Eone (da cui derivano il
greco Aion, ed il latino Seculum, l'Eternità) teneva in mano una o due chiavi.
Ovviamente era un riferimento al Sole, che nel suo tempo quotidiano apriva e
chiudeva alternativamente le due porte del cielo, ad Oriente quando si levava,
a Ponente quando tramontava.
Altri simboli frequentemente presenti erano i fulmini
tenuti in mano, che lo qualificavano come il dio supremo,
poi ripreso dai greci in Zeus,
oppure lo scettro, che simboleggia la tenuta del dominio sul Tempo.
Le ali accennavano alla rapidità del fluire del tempo;
la circuizione a spire del serpente, la cui testa solitamente poggiava il capo
leonino, alludeva alla ciclicità dei moti stellari ed astrali, che presiedevano
all'implacabile scorrere del Tempo.
Alice Maiorano 2H
Prof.ssa Gabriella Pastore
Liceo Machiavelli Roma 2013-2014