1. Inverno e mezze stagioni
6 Riflessioni sulla navigazione a vela
quando fa fresco
M i c h e l e A n s a l o n i Dicembre 2016
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• Premetto che sono un navigatore Mediterraneo e per lo più estivo , esattamente come facevano le galere
di Venezia io metto a mare a metà aprile e metto a terra a metà ottobre.
• Tuttavia per le casualità, che sempre modificano i nostri piani, ho navigato parecchio nelle mezze stagioni
e anche d’inverno .
• Secondo me molta differenza la fanno i posti, la Sicilia è diversa dall’Alto Adriatico e le Baleari sono diverse
dalle isole del Dodecanneso. Ci sono luoghi che di inverno sono più ventosi e altri che di inverno lo sono
meno.
• Spesso è in autunno che si verificano le burrasche più violente, nel pieno dell’ inverno e dell’estate , il
tempo si stabilizza mentre in primavera domina la variabilità.
• Tenuto conto di tutto questo il mio personale barometro mi dice che non è più estate quando non si sa
come scacciare l’umidità dalla barca , né se sia meglio ,di notte, tenere chiuso o aperto il boccaporto.
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La copertura del pozzetto e la cuscineria sono elementi molto importanti
per il comfort al freddo, chiaramente l’accesso ai passavanti e quindi alla
prua è più difficile, tuttavia su molte barche si va a prua di rado per lo più
per armeggiare col gennaker o con l’ancora, per una occhiata all’albero o al
sartiame, ma la routine di sostituzione delle vele di prua è (perfortuna a mio
vedere) dimenticata. Purtroppo qualche cappottina è un poco stretta ed è
faticoso girare la manovella del winch senza sbattere con la mano contro il
montante. Il winch elettrico non è male, ma proprio d’inverno, un poco di
movimento scalda.
M i c h e l e A n s a l o n i Dicembre 2016
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Le vele col freddo non c’entrano molto
però si può pensare che d’inverno ci sia più
vento disponibile e quindi sia opportuno
preparare la barca per queste condizioni.
Una randa magra o steccata scarrellabile
sottovento dotata di un sistema di terzaroli
efficiente, magari coi lazy jack è di aiuto.
Un fiocco auto virante al posto del genova
non è male e rende comoda la bolina
anche a bordi stretti. Importante il punto di
scotta , se l’angolo tra corda e mezzeria è
troppo aperto il fiocco non tira .
Col gennaker bisogna fare attenzione , infatti se c’è
onda il bordame, sempre molto basso sull’acqua, può
riempirsi scuotendo l’albero in modo vigoroso .
Una vela un poco meno importante può essere
leggermente più alta e ridurre il rischio.M i c h e l e A n s a l o n i Dicembre 2016
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All’interno. Di fondamentale importanza l’interno della
barca perché quando fa freddo fuori ci si sta di più.
Secondo me due cose sono importanti , la prima è
psicologica : avere un interno che sembra l’anticamera del
dentista non aiuta, invece il legno e i colori pastello o ocra
danno un più caldo senso di accoglienza; la seconda cosa
è una buona stufa fatta in modo che si possa tenere ,
magari bassa ma accesa per parecchie ore in modo che
anche i materassi e le tapezzerie si asciughino dalla
umidità. Allo stesso tempo sono importanti gli oblò
apribili che possano consentire un certo ricambio d’aria
altrimenti tra gli effluvii della cucina e altri meno
gradevoli si crea un atmosfera da serra assai poco salubre.
Se non ci sono oblò comodi allora ci vuole un aspiratore
in grado di effettuare 6 ricambi/ora
6
ricambi/
ora
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Quando la visibilità è poca, soprattutto in una
zona di mare trafficata le cose si mettono male
e la preoccupazione del comandante sale. Non
serve andare a Terranova per trovare la nebbia,
in Adriatico c’è spesso, mentre una delle
peggiori che abbia mai incontrato la ricordo al
largo di Port Mahon nelle Baleari. Prima di tutto
bisogna cercare di evitare di mettersi sulla rotta
delle navi , quindi evitare il canale di accesso a
un porto trafficato. Se è possibile è meno
rischioso seguire la batimetrica dei 4 metri che
quella dei 40 dove possiamo fare brutti
incontri.
Radar, radar reflector , tromba e vhf. Queste
sono le armi migliori nella nebbia.
Siate marinai ! : mettetevi a prua con la
tromba, suonate ogni minuto e rimanete in
ascolto, occhi e orecchie all’erta. Se sentite il
motore di una nave che non vedete attaccatevi
al vhf e comunicate tipo di imbarcazione,
posizione, rotta e velocità. «Magari sono
scozzesi e per loro la visibilità è discreta».
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In conclusione navigare d’inverno in
modo non spartano costa perché
bisogna equipaggiare la barca , tuttavia
possiamo risparmiare sui marina dove
si trova sempre posto a prezzi inferiori
a quelli estivi. Un’altra possibilità è
stare in rada dando fondo vicino
all’abitato dove ci si potrà rifornire
facilmente, prendere un caffè e fare
una mangiata di pesce. Nella mezza
stagione o in inverno è facile fare
conoscenza con altri diportisti e con i
locali non stressati dalla pressione
turistica.
Non dirò nulla dei vestiti perché oggi ci
sono in vendita delle robe spaziali , veri
e propri scafandri per i freddolosi.
Le screpolature alle mani, alle labbra e
al naso possono diventare veramente
fastidiose, ma il farmacista saprà
consigliarvi una buona crema
protettiva.
Vorrei invece mettere in guardia contro
la caduta a mare perché, con l’acqua
fredda, le possibilità di sopravvivenza
dell ‘uomo a mare calano molto
rapidamente.