Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2021 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni
1. Interculturalità
Roma, 14 giugno 2016.
Carissime sorelle,
«… sebbene siamo lontane tuttavia possiamo ogni giorno trovarci vicino nel Cuore di Gesù e là
dentro pregare l'una per l'altra» (L 42). Per cui, «vi assicuro che tutte le mattine vi parlo in questo
adorabile Cuore» (L 27).
Ed è proprio incontrandovi nel mese dedicato al Cuore di Gesù che desidero condividere la sesta
parola che scaturisce dall’acrostico della MISERICORDIA. Dopo aver riflettuto sulla
MISSIONARIETÀ (gennaio), sull’INCONTRO (febbraio), sulla SPERANZA (marzo),
sull’EUCARISTIA (aprile), sul RAPPORTO con Dio e con gli altri (maggio), ora è arrivato il
momento di riflettere e vivere l’
.
Sono sicura ch e tutte noi abbiamo già parlato, abbiamo sentito parlare o abbiamo letto qualcosa
sull’interculturalità. Prima di tutto, vorrei invitarvi a fare una piccola ricerca oppure dialogare in
comunità per esprimere cosa intendiamo quando parliamo di interculturalità. Il magistero degli
ultimi Papi, alcuni documenti della Chiesa e dell’Istituto possono aiutarci in questa vostra ricerca.
Le nostre Costituzioni non ci presentano la parola interculturalità. Intanto, ci basterebbe l’articolo
50 per capire che è possibile costruire l’unità nella diversità. L’interculturalità è una sfida ma
anche un percorso formativo per noi che viviamo in un mondo caratterizzato dalla differenza e dalla
pluralità e apparteniamo a un Istituto internazionale, dove l’incontro con l’altro, con il diverso è
realtà di ogni giorno.
Gli Atti del CGXXIII al numero 35 dicono: «Nell’intero Istituto è richiesta una flessibilità che
renda possibile il passaggio dalla tolleranza multiculturale a processi di interculturalità che lo
portino ad essere segno eloquente di comunione nella diversità in un mondo diviso da interessi di
parte e da logiche di dominio».
Per vivere l’interculturalità non basta essere insieme, condividere lo stesso tetto, professare le stesse
Costituzioni. Tutto questo è importantissimo, ma ugualmente importante è creare un ambiente, che
sia come un laboratorio, dove possiamo praticare l’ospitalità: tutte siamo ospiti e tutte possiamo
ospitare l’altro. L’interculturalità non è una questione di tempo, ma di spazio. Fare spazio
all’altro/a … fare spazio e ospitare dentro di me chi pensa diversamente; accogliere chi non
condivide la mia visione di mondo; riconoscere il bello e il buono della cultura altrui; essere
disponibile a imparare dall’altro; valorizzare quanto l’altro mi può donare e offrire il meglio di me,
perché la diversità non è mai un ostacolo alla comunione. Anzi, la comunione nella diversità è la
più grande e più eloquente testimonianza che possiamo offrire al nostro mondo frantumato e ferito
dalla divisione: la comunione nella diversità è il Vangelo da proclamare, è “la parola senza parole”
che tutti capiscono!
Uno dei compiti affidato dal CGXXIII alla Madre e al Consiglio generale sono le comunità
interculturali perché il fenomeno della mobilità umana genera ogni volta di più l’incontro tra
2. Interculturalità
culture diverse. E noi FMA siamo invitate a costruire ponti, non muri, perché ci sia l’incontro e ogni
persona venga accolta e valorizzata nella sua singolarità.
«Costituire e/o potenziare comunità internazionali anche per l’accompagnamento e il sostegno dei
migranti, con particolare attenzione ai bambini, ai giovani e alle donne. Impegnarsi in un dialogo
interculturale, interreligioso ed ecumenico per trovare nuove strade di comunione; avviare un
cammino che conduca dalla multiculturalità all’interculturalità» (Atti 66, 10). Ecco quanto ognuna
di noi può fare nel suo piccolo, a condizione di aver uno sguardo allargato.
Ricordiamo quanto ci ha suggerito Papa Francesco durante l’udienza alle Capitolari: «Siate
ovunque testimonianza profetica e presenza educativa, mediante un’accoglienza incondizionata dei
giovani, affrontando la sfida dell’interculturalità e individuando percorsi per rendere efficaci i
vostri interventi apostolici» (8 novembre 2014).
Carissime sorelle,
tante nostre comunità e ambienti educativi sono multiculturali. La sfida e l’impegno da abbracciare
all’inizio di ogni giornata è diventare comunità interculturale, dove ognuna – da missionaria di
speranza e di gioia – offre volentieri il proprio contributo per creare il genuino ambiente educativo
di Valdocco e di Mornese, e si rende disponibile a vivere per le giovani e tra le giovani, cercando
unicamente la loro salvezza in Cristo (Cfr. C 51).
Vi saluto con affetto, invitandovi a rileggere e pregare l’articolo 50 nell’ottica dell’interculturalità:
«Ognuna di noi perciò cerchi di accogliere sempre le sorelle con rispetto, stima e comprensione, in
atteggiamento di dialogo aperto e familiare, di benevolenza, di vera e fraterna amicizia. Valorizzi
quanto esse apportano alla comunità e dia il meglio di se stessa».
In comunione nella preghiera reciproca, un forte abbraccio.
Consigliera per le Missioni
«Noi tutti vediamo il mondo attraverso una
finestra. Più pulita è la finestra, meno vedo la
finestra e il vetro e più sono in sintonia e amo
ciò che vedo. Io non vedo la mia finestra,
vedo attraverso la finestra».
Raimon Panikkar