Messaggio della Consigliera per le Missioni_14 agosto 2021 ita
Messaggio della Consigliera per le Missioni - 14 febbraio 2018
1. Uscire,Incontrare,Essereprossime!
Roma, 14 febbraio 2018
Carissime sorelle,
sono lieta di raggiungervi in questo nuovo 14, soprattutto perché oggi, Mercoledì delle Ceneri, in
comunione con tutta la Chiesa iniziamo il Tempo della Quaresima. Tempo che ci offre l’occasione
per guardare la vita, gli avvenimenti e le persone con speranza e fiducia. Tempo che ci fa vivere la
dinamica della conversione [missionaria] e ci prepara a rivivere i grandi misteri della vita di Gesù
che, abbandonato alla volontà del Padre, cammina deciso verso Gerusalemme!
Nel mese di gennaio, ci siamo soffermate sul messaggio di Papa Francesco per la 104a
Giornata
Mondiale del Migrante e del Rifugiato: “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i
migranti e i rifugiati”. Inoltre, ci siamo impegnate a conoscere le esperienze migratorie all’interno
delle nostre comunità e a dedicare uno spazio concreto, fisico, al progetto “Per una casa comune
nella diversità dei popoli”. Sicuramente questi due impegni ci hanno aiutato a fare spazio dentro e
intorno a noi per accogliere la diversità, il differente, lo straniero.
In questo Mercoledì delle Ceneri, vorrei evidenziare quanto Papa Francesco dice nel suo messaggio
per la Quaresima, considerando il nostro orizzonte: i giovani migranti, i minori non accompagnati!
Papa Francesco ci propone nel suo messaggio una riflessione sulla carità: «Per il dilagare
dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti» (Mt 24,12). Citando Dante Alighieri e la sua
descrizione dell’inferno, il Papa pone delle domande: “Come si raffredda in noi la carità? Quali
sono i segnali che ci indicano che in noi l’amore rischia di spegnersi?”. Dice Papa Francesco che
“anche il creato è testimone silenzioso di questo raffreddamento della carità: la terra è avvelenata
da rifiuti gettati per incuria e interesse; i mari, anch’essi inquinati, devono purtroppo ricoprire i
resti di tanti naufraghi delle migrazioni forzate; i cieli – che nel disegno di Dio cantano la sua
gloria – sono solcati da macchine che fanno piovere strumenti di morte”.
Tutte sappiamo che questi “strumenti di morte” sono una delle cause del fenomeno migratorio
odierno che mettono in moto migliaia di persone, che le costringono a scappare dalla violenza, dalla
guerra e da tutte le sue conseguenze; ad abbandonare casa, terra, patria, cultura... cioè, la propria
storia! Sono gli “strumenti di morte” che distruggono la pace e l’armonia tra i popoli perché l’amore
purtroppo si è raffreddato… perché l’umanità ha perso l’umanità!
Carissime sorelle, vi invito a leggere e meditare il messaggio di Papa Francesco per la Quaresima,
facendo un esercizio pratico: quello di cambiare lo sguardo verso i migranti. Cambiare lo
sguardo dentro e fuori la comunità! La Quaresima 2018 è per tutte noi un invito a togliere dal
nostro sguardo ogni pregiudizio, ogni atteggiamento di condanna, rifiuto o indifferenza.
Per concretizzare il desiderio di cambiare il nostro sguardo, proviamo a individuare dentro le nostre
opere o presenze, persone che hanno vissuto l’esperienza migratoria. Magari siamo a contatto con
persone che hanno esperimentato o ancora vivono il dramma della perdita delle proprie radici, della
lontananza dalla propria terra… e non ci rendiamo conto!
2. Uscire,Incontrare,Essereprossime!
Il progetto “Per una casa comune nella diversità dei popoli” desidera aiutarci a vivere in
profondità la conversione: nelle relazioni interpersonali, nell’ordinario della vita, nell’incontro con
chi è diverso, con chi è sconosciuto, dentro e fuori della comunità, guardando oltre la finestra di
casa nostra, e impegnandoci in prima persona a vivere tre atteggiamenti: USCIRE,
INCONTRARE, ESSERE PROSSIME!
Perché l’amore non si raffreddi nelle nostre comunità e nei confronti dei migranti, soprattutto dei
giovani e dei minori non accompagnati, lascio la parola ancora una volta a Papa Francesco:
«Nuovi volti di uomini, donne e bambini, segnati da tante forme di povertà e di violenza, stanno di
nuovo davanti ai nostri occhi e attendono di trovare sulla loro strada mani tese e cuori accoglienti
[…]. I migranti hanno bisogno certamente di buone leggi, di programmi di sviluppo, di
organizzazione, ma hanno sempre bisogno anche e prima di tutto di amore, di amicizia, di
vicinanza umana; hanno bisogno di essere ascoltati, guardati negli occhi, accompagnati; hanno
bisogno di Dio, incontrato nell’amore gratuito di una donna che, col cuore consacrato, ti è
sorella e madre. Il Signore rinnovi sempre in voi lo sguardo attento e misericordioso verso i poveri
che vivono nelle nostre città e nei nostri paesi». (Vaticano, 9 dicembre 2017. Udienza alle Missionarie del
Sacro Cuore di Gesù in occasione del primo centenario della morte di Santa Francesca Cabrini)
Vi ringrazio, sorelle, per il vostro cuore riscaldato e abitato dall’Amore; perché ognuna,
nell’incontro con Gesù Pane e Parola, si riconosce figlia di Dio e sorella di chi ha lasciato la propria
terra, abbandonato le sue radici culturali, per affrontare un viaggio privo di certezze; sorella di chi
ha dovuto attraversare il deserto, il mare, le frontiere, i muri… in cerca di una vita più degna, più
umana.
Noi siamo, e veramente desideriamo essere, sorelle dei migranti perché i migranti sono i nostri
fratelli!
Il Signore ci aiuti a combattere ogni forma d’iniquità perché non si raffreddi l’amore in noi e
intorno a noi! “Egli ci dona sempre nuove occasioni affinché possiamo ricominciare ad amare”.
Tanti cari saluti e rimaniamo in comunione di preghiera, abbracciando insieme tutta l’umanità
ferita, specialmente i nostri fratelli e sorelle migranti.
Consigliera per le Missioni