1. Chiara Sampò e Rosa Roggero Cl. 1^A
LA FARFALLA
Io sono una farfalla, un insetto, e appartengo all’ordine dei Lepidotteri. Questa parola significa
letteralmente “ali con le scaglie”: infatti il mio corpo e le mie ali sono rivestiti esternamente da piccole
scaglie. Faccio parte dei cosiddetti Ropolaceri (o “Rhopalocera”) che corrispondono alle superfamiglie
Hesperioidea e Papilionoidea. Esistono oltre 20.000 specie di farfalle in tutto il mondo.
LA MIA STRUTTURA CORPOREA
Il mio corpo, come quello di tutti gli insetti, è diviso in capo, addome e torace, del quale le ali e le zampe
sono appendici. La mia testa è piccola e arrotondata ed è occupata da un paio di occhi composti, così
chiamati perché ognuno di essi è costituito da centinaia e migliaia di piccoli lenti, dette ommatidi. Inoltre,
come alcune delle mie compagne, posseggo anche un paio di occhi semplici, detti ocelli, posti sopra a quelli
composti. Gli ocelli, ricoperti dalla peluria e dalle scaglie del capo, sono molto sensibili all’intensità
luminosa. Tra i miei occhi sono poste le antenne, costituite da molti piccoli segmenti, che terminano a forma
di clava. Esse fungono da organi di senso (tattile e chimico). Possiedo anche un’apertura boccale modificata
in un esile canale detto proboscide (o spirotromba), col quale aspiro i liquidi. La spirotromba può essere
lunga quanto l’intero corpo, per questo è avvolta a spirale sotto il capo quando non è in uso. Noi farfalle
abbiamo due paia di ali membranose (quelle anteriori sono solitamente più grandi). La mia struttura alare è
costituita da tessuto vivo attraversato da svariate fibre nervose e da tubicini, dette trachee, che trasportano
ossigeno. Tutta la mia superficie alare è ricoperta da scaglie. La maggior parte delle scaglie contiene delle
sostanze che determinano le colorazioni ed i complessi disegni che caratterizzano le ali.
IL MIO HABITAT
Per me e le altre farfalle non esiste habitat: infatti viviamo in tutto il mondo e la nostra distribuzione
geografica è strettamente legata a quella della vegetazione. L’unica zona del pianeta in cui non ci siamo
ancora insediate è l’Antartide. Per esempio, una mia compagna, la farfalla Bradypodicola Hahneli del Sud
America, passa tutta la sua vita tra i peli del mantello dei bradipi, nutrendosi di piccole alghe che si
sviluppano sulla pelliccia di questi mammiferi.
IL MIO NUTRIMENTO
Come si può vedere dalla nostra spirotromba, noi farfalle ci nutriamo essenzialmente di liquidi, i quali
possono essere di varia natura. Molte di noi mangiano nettare di fiori, altre preferiscono i frutti che
trasudano dalla frutta in putrefazione, altre quelli che trasudano dallo sterco di cavallo (come l’Apatura Iris
che è diffusa lungo il nostro arco alpino) e altre ancore (le farfalle diffuse in Thailandia) succhiano la
secrezione lacrimale dei bovini selvatici.
la mia struttura
corporea
2. LA MIA VITA
La nostra vita media è di 15/30 giorni. Ma prima di essere delle belle farfalle alate subiamo un processo più
lungo e complesso che, a partire dall’uovo, ci porta attraverso una lunga serie di trasformazioni successive
che, nel loro insieme, prendono il nome di metamorfosi. Essa, in alcune specie, può durare fino a 7 anni. La
nostra vita è quindi composta essenzialmente da: corteggiamento, seguito dall’accoppiamento, la
deposizione delle uova, il bruco, la crisalide e l’immagine (ossia la farfalla alata). Prima di deporre le uova,
una femmina e un maschio devono incontrarsi e riconoscersi come appartenenti alla stessa specie per poi
potersi accoppiare. Ogni singola femmina può fare da 50 a 5000 uova. Dopo uno sviluppo embrionale che
può durare da 5/6 giorni a 5 mesi, nasce una piccola larva: il bruco, la cui vita si può durare da circa 1 mese a
3 anni. al termine di questo periodo si trasforma in crisalide, che è sede delle trasformazioni più profonde.
Quando le ghiandole di questa smettono di produrre l’ormone giovanile, si forma l’adulto che rompe
l’involucro in cui era avvolto e esce all’esterno. Così ci formiamo noi farfalle.
IL VOLO
Il volo è il sistema di locomozione adottato da tutte noi, con l’eccezione di pochissime specie. Ogni specie ha
un suo modo caratteristico di volare e i nostri tipi di volo possono essere ricondotti a 3 modelli principali:
1) il volo ondeggiante è tipico della maggior parte delle mie compagne diurne e consiste nel battere le ali ad
intervalli abbastanza lunghi: la velocità sarà quindi modesta e la traiettoria sinuosa e non ben definita;
2) il volo paracadutato è adottato invece dalle mie compagne che sono di dimensioni ridotte: esse non
volano, ma si lasciano trasportare dalle correnti d’aria;
3) il volo vero e proprio si ha invece in noi farfalle che abbiamo le ali anteriori particolarmente sviluppate e
aerodinamiche; i colpi d’ala sono potenti e rapidi e la velocità che posiamo raggiungere può arrivare anche ai
60 km/ora.
ALCUNE CURIOSITA’
-La farfalla più grande al mondo è la Ornithoptera Alexandrae, detta anche farfalla della regina Alessandra:
essa può raggiungere una lunghezza corporea di 8 cm e un’apertura alare di 31 cm.
-La farfalla più piccola esistente, invece, si chiama Micropsyche Ariana: si trova soltanto in Afganistan e
misura al massimo 8 mm di apertura alare.
-Senza noi farfalle voi umani non potreste più mangiare mele, meloni, ciliegie e zucchine, perché siamo noi
che, con l’impollinazione entomogana, trasportiamo il polline di un fiore dalla parte maschile a quella
femminile.
-Le femmine sono solitamente più grandi e vivono più a lungo rispetto ai maschi. Le farfalle più piccole hanno
generalmente una durata di vita più breve di quelle più grandi.
la nostra
metamorfosi