IL FATTORE “ACQUA”
L’acqua è per l’agricoltura un fattore determinante della produzione sia in aree siccitose che in presenza di
precipitazioni distribuite in maniera non uniforme durante
l’anno, come accade nei climi mediterranei. Spesso, anche
in presenza di terreni fertili, concimi e sementi appropriate,
la scarsità o la mancanza di acqua possono inficiare
notevolmente la resa delle colture.
L’agricoltura è il settore economico che utilizza
maggiormente le risorse idriche: si stima che, nelle regioni
dell’Italia meridionale, su 10 litri di acqua disponibile,
superficiale e sotterranea, circa 6 litri sono destinati
all’irrigazione dei campi.
Il quadro normativo comunitario, nazionale e regionale ha
chiaramente indicato la strada futura per l’utilizzo dell’acqua: il risparmio, la disponibilità e l’accessibilità per i diversi utilizzatori, la tutela da fonti inquinanti.
Questo richiede che le istituzioni e gli imprenditori agricoli si facciano carico di una consapevolezza maggiore verso questa fondamentale risorsa.
GLI IMPEGNI REGIONALI
Da tempo, l’Assessorato all’Agricoltura e alle Attività
Produttive della Regione Campania, tramite il Se.S.I.R.C.A. è impegnato in iniziative finalizzate ad ottimizzare la gestione dei mezzi tecnici utilizzati dalle aziende agricole allo scopo di migliorarne l’efficienza economica, nel rispetto dell’ambiente e della salubrità dei prodotti agroalimentari.
In tale ottica, è stato predisposto il Piano Regionale di
Consulenza all’Irrigazione (PRCI) il cui obiettivo è la
gestione razionale ed efficiente della risorsa idrica nelle
aziende agricole campane. Questa iniziativa si inserisce
pienamente nelle attività necessarie per una piena
applicazione dalla Direttiva Quadro in materia di Acque
dell’Unione Europea (2000/60/CE).
4. 5
SOMMARIO
Il fattore “acqua” 9
Gli impegni regionali 9
Obiettivi del Piano 10
Benefici economici legati all’applicazione del Piano 10
Quali metodi e tecnologie utilizza il servizio
di consulenza irrigua ? 12
Il Piano di Consulenza per l’Irrigazione 14
Analisi dei risultati della campagna 2007 15
Elaborazioni dei dati irrigui a scala di comprensorio 23
Piana del Sele 24
Sannio Alifano 31
Piana del Volturno 34
Esempi di applicazione del piano ad alcune aziende 38
5. Il mondo agricolo risponde sempre più positivamente all’in-troduzione
di sistemi innovativi. Oramai, infatti, è stata acqui-sita
la consapevolezza che l’innovazione non è solo un fattore
determinante per mantenere una redditività soddisfacente, ma
anche ilmodomigliore per adeguarsi alle nuove indicazioni pro-mosse
dalla politica agricola comunitaria, come la riduzione
dell’impatto ambientale e l’innalzamento delle qualità delle pro-duzioni
agricole ai fini della tutela della salute dei consumatori.
Come Assessorato alla Agricoltura e alle Attività Produttive
abbiamo fatto nostre queste esigenze e sosteniamo con forte im-pegno
sia il settore della ricerca in agricoltura, sia quello del tra-sferimento
dei risultati conseguiti direttamente alle aziende agri-cole,
attraverso metodologie e innovazioni materiali, sia infine,
grazie a specifiche azioni, a il loro mantenimento nel tempo nel
settore primario.
Abbiamo posto una particolare attenzione a quel tipo di in-novazioni
in grado di migliorare e razionalizzare l’uso delle ri-sorse
ambientali utili per le attività del settore primario e, in par-ticolare,
di quelle risorse che, in una economia ormai globaliz-zata,
sono quantitativamente ridotte o accessibili solo a costi
sempre maggiori.
Queste prospettive hanno trovato una piena e significativa sin-tesi
nella messa a disposizione per le aziende agricole campane
di un servizio di consulenza, il Piano Regionale di Consulenza
all’Irrigazione. Uno strumento utile e importante, che consente
di far uscire l’irrigazione dalla fase di tecnica empirica e con-vertirla,
attraverso le tecnologie più avanzate oggi disponibili,
in un sistema ad alta efficienza materiale ed economica.
Il Piano, unico sia in campo italiano che nei Paesi Europei
per quanto riguarda suoi concreti aspetti tecnici, fa uso di in-formazioni
satellitari, di innovative applicazioni GIS automa-tizzate,
integrate con tecnologie WEB e GMS/UMTS per la co-municazione,
e consente di svolgere un servizio territoriale ge-nerale.
Ma, soprattutto, consente la distribuzione di informa-zioni
personalizzate per ognuno degli imprenditori agricoli ade-
7
INTRODUZIONE
6. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
renti al Piano: così, ad esempio, è possibile avere consigli sul vo-lume
8
d’acqua da utilizzare per l’irrigazione o sui turni da ap-plicare.
E questi sono solo due dei possibili aspetti del servizio,
che può esplicitarsi anche in forme più articolate e avanzate di
comunicazione.
Il presente volume della collana “Germogli di economia” in-tende
illustrare brevemente le metodologia, le forme innovati-ve
di rilascio delle informazionimesse a punto per il Piano, non-ché
i risultati conseguiti nel 2007.
L’obiettivo è accelerare la messa a sistema dell’intera “filie-ra
dell’acqua” in agricoltura, coinvolgendo non solo le aziende
agricole ma anche gli operatori direttamente impegnati nei ser-vizi
di gestione di questa fondamentale risorsa.
ANDREA COZZOLINO
Assessore all’Agricoltura
e alle Attività Produttive
7. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
9
Il fattore “acqua”
L’acqua è per l’agricoltura un fattore determinante della pro-duzione
sia in aree siccitose che in presenza di precipitazioni dis-tribuite
in maniera non uniforme durante l’anno, come accade
nei climi mediterranei. Spesso, anche in presenza di terreni fer-tili,
concimi e sementi appropriate, la scarsità o la mancanza di
acqua possono inficiare notevolmente la resa delle colture.
L’agricoltura è il settore economico che utilizza maggior-mente
le risorse idriche: si stima che, nelle regioni dell’Italiame-ridionale,
su 10 litri di acqua disponibile, superficiale e sotter-ranea,
circa 6 litri sono destinati all’irrigazione dei campi.
Il quadro normativo comunitario, nazionale e regionale ha
chiaramente indicato la strada futura per l’utilizzo dell’acqua:
il risparmio, la disponibilità e l’accessibilità per i diversi utiliz-zatori,
la tutela da fonti inquinanti.
Questo richiede che le istituzioni e gli imprenditori agricoli
si facciano carico di una consapevolezza maggiore verso que-sta
fondamentale risorsa.
Gli impegni regionali
Da tempo, l’Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Pro-duttive
della Regione Campania, tramite il Se.S.I.R.C.A. è im-pegnato
in iniziative finalizzate ad ottimizzare la gestione dei
mezzi tecnici utilizzati dalle aziende agricole allo scopo di mi-gliorarne
l’efficienza economica, nel rispetto dell’ambiente e
della salubrità dei prodotti agroalimentari.
In tale ottica, è stato predisposto il Piano Regionale di Con-sulenza
all’Irrigazione (PRCI) il cui obiettivo è la gestione ra-zionale
ed efficiente della risorsa idrica nelle aziende agricole
campane. Questa iniziativa si inserisce pienamente nelle attivi-
8. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
tà necessarie per una piena applicazione dalla Direttiva Qua-dro
10
in materia di Acque dell’Unione Europea (2000/60/CE).
Obiettivi del Piano
L’obiettivo principale del PRCI non è solo la gestione razio-nale
ed efficiente della risorsa idrica nelle aziende agricole, ma
anche l’attuazione di un specifico servizio di consulenza “inte-grato”
con le altre pratiche agronomiche, quali ad esempio le
concimazioni e la difesa fitosanitaria.
Solo così è possibile realizzare agrosistemi economicamente
convenienti ed ecologicamente compatibili, in grado non solo
di risparmiare la risorsa “acqua” ma anche di conservarne la
qualità, insieme a quella delle altre risorse non rinnovabili, co-me
ad esempio il suolo.
La razionalizzazione dell’attività irrigua aziendale investe sia
gli aspetti agronomici che quelli tecnologici ed economici.
Ecco quindi che è necessario conoscere la risposta qualitati-va
e quantitativa all’irrigazione delle diverse colture, valutan-do
il fabbisogno idrico nelle diverse fasi fenologiche, in relazione
alle piogge, al processo di evapotraspirazione ed alle caratteri-stiche
idrauliche dei suoli.
Attraverso una scelta consapevole dei volumi e dei momen-ti
di intervento irriguo, è anche possibile ridurre i costi di eser-cizio
e di investimento legati all’irrigazione.
Benefici economici legati all’applicazione del Piano
Il grafico seguente è un esempio in cui si mostra la differen-za
tra gli apporti irrigui effettuati dall’agricoltore (volume for-nito)
e gli apporti irrigui consigliati dal Piano di Consulenza al-l’Irrigazione
(ETP).
9. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
La somma degli apporti totali di acqua per irrigazione nel pe-riodo
monitorato è di 2500 mc/ha (volume irriguo fornito). In-vece
la stima dell’evapotraspirazione, nello stesso periodo è di
1700 mc/ha (volume irriguo necessario). Dal bilancio sono sta-te
escluse le piogge che avrebbero aumentato la differenza tra
acqua fornita ed acqua necessaria allo sviluppo colturale.
Considerando un costo medio dell’acqua di 10,00 Cent. di
euro/mc, il risparmio, per il periodo monitorato è di circa 80
euro/ha. Poiché gli apporti di acqua fornita per irrigazione so-no
mediamente superiore di oltre il 50%rispetto ai volumi ne-cessari
al completo sviluppo colturale, per una coltura con un
fabbisogno stagionale di circa 4000 mc/ha, il risparmio può es-sere
superiore ai 200 euro/ha.
Ad esempio, per la sola Piana del Sele (che tra sinistra e de-stra
Sele conta oltre 23.000 ha coltivati), un estensivo ed effi-cace
utilizzo del sistema consentirebbe un risparmio di oltre 4
milioni di euro/anno.
11
10. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Quali metodi e tecnologie utilizza il servizio di consulenza irrigua?
In generale, i consumi d’acqua delle colture dipendono so-stanzialmente
da tre elementi:
• le condizioni climatiche, individuate da variabili come la
temperatura e l’umidità dell’aria, l’irraggiamento solare e la
ventosità;
• il grado di sviluppo della coltura e di copertura del suolo;
• l’evoluzione dinamica del tenore di umidità del suolo.
Una diffusa metodologia per valutare i fabbisogni irrigui
massimi delle colture si basa sul calcolo del prodotto fra l’eva-potraspirazione
di riferimento ET0, che dipende dalle condizioni
climatiche, e di un coefficiente colturale kc che rappresenta una
misura del sviluppo vegetativo di una specifica coltura nelle di-verse
fasi fenologiche.
Conoscendo l’apporto di pioggia Pn al netto del quantitati-vo
d’acqua intercettato dall’apparato fogliare, il fabbisogno ir-riguo
massimo (Irr) è quindi definito nel seguente modo:
Irr = ET0 kc - Pn
I dati necessari al calcolo di ET0 e Pn vengono raccolti dalla
Rete Agrometeorologica Regionale, costituita da numerose sta-zioni
distribuite su tutto il territorio regionale, ed in particola-re
in prossimità delle principali aree irrigue.
L’informazione relativa al coefficiente colturale kc è estre-mamente
variabile, anche all’interno della stessa tipologia col-turale,
poiché dipende da numerosi fattori, quali data e densi-tà
di semina, apporto di sostanze nutrienti, natura dei suoli e
pratiche agronomiche.
L’osservazione da satellite consente il monitoraggio dello svi-luppo
delle coperture vegetali, con grande dettaglio e precisione.
Da oltre due decenni, la superficie della Terra viene ripetu-tamente
fotografata dallo spazio, grazie a satelliti artificiali do-tati
di “occhi” particolarmente potenti, in grado di eseguire un
continuomonitoraggio dell’ambiente (acqua, suolo, atmosfera).
L’evoluzione tecnologica di questi sensori consente oggi di ri-
12
11. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
levare dettagli di dimensione inferiore ad 1 metro da un’altez-za
di oltre 700 km, utilizzando non soltanto il campo del visi-bile,
ma anche l’infrarosso. Queste caratteristiche tecniche con-sentono
di poter valutare lo sviluppo vegetativo delle colture, e
quindi il valore del kc parcella per parcella.
Questa tecnologia viene adesso messa a disposizione degli
agricoltori e dei consorzi per aiutarli a gestire l’irrigazione in
maniera più razionale.
Grazie alla collaborazione della Facoltà di Agraria dell’Uni-versità
di Napoli “Federico II”, che ha concepito questo siste-ma,
e dello spin-off accademico Ariespace s.r.l., che lo ha im-plementato
come servizio, le immagini satellitari vengono in-terpretate
per il calcolo dei fabbisogni irrigui settimanali, ov-vero
la quantità d’acqua da somministrare e la durata dell’in-tervento
in ciascuna parcella.
Questa informazione, insieme alla fotografia satellitare del-l’azienda,
viene inviata tramite SMS ed MMS direttamente al
conduttore dell’azienda, il quale riceve così un “consiglio irri-guo”
personalizzato in tempo reale. In qualsiasi istante, ciascuno
di essi potrà poi “osservare” la propria azienda sull’immagine
satellitare disponendo di un personal computer o di un telefo-no
cellulare di nuova generazione.
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12. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Nasce così uno strumento innovativo per l’assistenza irrigua,
realizzato mettendo insieme le informazioni ottenute dai satel-liti
ed i nuovi mezzi di comunicazione (come i telefoni cellula-ri
ed Internet).
Il Piano di Consulenza per l’Irrigazione
Nel corso delle ultime due stagioni irrigue (2006 e 2007), il
Piano di Consulenza è stato attivato in via preliminare nell’a-rea
della Piana del Sele e poi successivamente nella Piana del
Basso Volturno e nel comprensorio del Sannio-Alifano. Previa
adesione al Piano, un servizio gratuito in grado di fornire (via
SMS o MMS) indicazioni sui volumi irrigui e durata dell’irri-gazione
a livello parcellare è stato distribuito a numerosi uten-ti
ed ai consorzi di bonifica operanti in queste aree.
Le aziende sono state contattate mediante i Centri di Con-sulenza
in Agricoltura della Regione Campania e i Consorzi di
Bonifica. Ciascuna azienda ha compilato una scheda dati in cui
ha riportato la propria anagrafica, i dati catastali delle parcel-le
coltivate, le colture presenti in campo. Nella stessa scheda è
stato indicato anche il numero di cellulare e l’indirizzo di po-sta
elettronica su cui inviare l’informazione sintetica (SMS) e
completa (MMS e posta elettronica).
È stato così realizzato un Sistema Informativo Territoriale de-dicato,
in cui i dati inseriti (in particolarmodo i limiti delle par-ticelle
e la loro corretta identificazione) sono stati verificati in-sieme
alle aziende interessate. Dopo questa fase si è dato il via
al vero e proprio servizio di consulenza.
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13. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Analisi dei risultati della campagna 2007
Al Piano di Consulenza all’Irrigazione 2007 hanno aderito
90 aziende per un totale di circa 600 appezzamenti corrispon-denti
a 1400 ettari di superficie irrigua netta. Le aree monito-
15
Figura 1. Scheda dati catastali e colturali
Figura 2. Schema procedura di digitalizzazione e realizzazione del database
14. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
rate corrispondono a territori ricadenti nei Consorzi di Bonifi-ca
Integrale di Paestum e Destra Sele, Bacino del Volturno,
Sannio-Alifano e Valle Telesina.
Le acquisizioni e le relative elaborazioni hanno riguardato una
superficie di circa 7500 Km2 acquisita mediate immagini ad al-ta
risoluzione.
L’elaborazione delle immagini satellitari è stata effettuato
entro 24-48 ore dall’acquisizione, producendo lamappa del co-efficiente
colturale kc con un dettaglio compreso fra i 10 ed i
30 m al suolo. Nel contempo, elaborando i dati della Rete
Agrometeorologica, sono state calcolate l’evapotraspirazione di
riferimento e la precipitazione netta.
Sovrapponendo all’immagine del satellite le mappe catasta-li,
è stato possibile calcolare, per ciascuna particella registrata
nel Piano di Consulenza, il fabbisogno irriguo massimo, se-condo
la metodologia descritta in precedenza, gestita con l’au-silio
del Sistema Informativo Territoriale dedicato.
Tale consiglio è stato trasmesso in modo automatico all’u-tente
finale attraverso i diversi sistemi di telecomunicazione.
Gli utenti hanno così ricevuto, con cadenza settimanale per
un periodo di oltre 2 mesi (da luglio fino a metà settembre), un
consiglio irriguo personalizzato con un’informazione sintetica
di solo testo via SMS.
La stessa informazione di testo ricevuta via SMS, accompa-gnata
da un’immagine satellitare ( in cui è anche riportato una
16
15. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
mappa della distribuzione del coefficiente colturale per le sin-gole
parcelle), è stata contemporaneamente inviata, via posta
elettronica e, in alcuni casi, via MMS.
In totale sono stati inviati 2440 SMS (830 a luglio, 1070 ad
agosto e 540 a settembre), 526 e-mail/MMS nel mese di luglio
(di cui 256 alle aziende della Piana del basso Volturno, 232 a
quelle della Piana del Sele e 38 a quelle del Sannio Alifano), 876
nel mese di agosto (di cui 302 alle aziende della Piana del bas-so
Volturno, 500 a quelle della Piana del Sele e 74 a quelle del
Sannio Alifano) e 104 nel mese di settembre (solo alle aziende
della piana del Sele) per un totale di 1506messaggi di posta elet-tronica
inviati.
Inoltre, gli agricoltori hanno ricevuto settimanalmente (dal-la
fine del servizio personalizzato e per tutto il mese di settem-bre)
un SMS con informazioni giornaliere sull’andamento del-l’evapotraspirazione
di riferimento, ETo, e sulle precipitazione
misurate nelle diverse aree.
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16. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Figura 3a. Numero dei messaggi inviati alle aziende: via SMS
Figura 3b. Numero dei messaggi inviati alle aziende: via via e-mail (in basso)
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17. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
19
Figura 4. Foglio Informativo tipo inviato via e-mail alle aziende aderenti.
18. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Figura 5. Limiti dei consorzi ed aree acquisite ad alta risoluzione
20
19. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Nella Piana del Sele si è avuto il maggior numero di aziende
aderenti (19 in Destra Sele e 35 nel Consorzio di Paestum), a
seguire il Bacino del Volturno ed il Sannio Alifano, ove per la
prima volta è stato sperimentato il servizio.
Le aziende coinvolte hanno una dimensione media di 15 ha,
con un maggior grado di frammentazione parcellare nelle aree
di pertinenza del Bacino del Volturno e di Paestum.
21
Tabella 1. Aziende aderenti al servizio
20. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Figura 6. Dimensione delle aziende suddivise per comprensorio
Figura 7. Numero di appezzamenti monitorati suddivisi per coltura
22
21. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
In Figura 7 sono rappresentate le colture rappresentate du-rante
il piano. Il consiglio irriguo è stato fornito per circa 30
differenti tipi di colture. Al fine di ottenere risultati statistica-mente
significativi per la stima dei fabbisogni irrigui, si è pre-ferito
considerare, nell’analisi a scala di bacino, le colture mag-giormente
rappresentate (mais, erba medica, pomodoro) e rag-gruppando
in un’unica classe i frutteti.
23
Elaborazioni dei dati irrigui a scala di comprensorio
I dati raccolti hanno consentito di elaborare, con cadenza set-timanale,
i fabbisogni irrigui nei diversi distretti dei Consorzi
di bonifica interessati.
Figura 8. Mappa semplificata di uso del suolo per il consorzio Destra Sele
22. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Tali informazioni possono essere utili sia in fase di gestione
per migliorare l’operatività degli impianti irrigui, sia in fase di
programmazione degli interventi, per valutare con maggiore
accuratezza la domanda irrigua massima per ciascuno dei di-stretti.
A tal fine, le mappe del coefficiente colturale, generate per
ciascuna immagine satellitare, sono state ulteriormente elabo-rate
per identificare le aree effettivamente coltivate (escluden-do
quindi superfici prive di vegetazione, centri urbani, strade)
e gli apprestamenti protetti (serre).
Piana del Sele
Nella Piana del Sele, il Piano di Consulenza è stato già spe-rimentato
nel 2005 e nel 2006. L’applicazione del telerilevamento
nella gestione irrigua è già da alcuni anni sperimentata presso
i due Consorzi della Piana, nell’ambito di progetti di ricerca con-dotti
dal Dipartimento di Ingegneria Agraria dell’Università di
Napoli “Federico II”.
Con riferimento ai diversi distretti presenti nei due Consor-zi,
sono stati stimati i fabbisogni irrigui cumulati durante la sta-gione
irrigua 2007. I risultati dell’elaborazione per il Consor-zio
Destra Sele sono riportati in Tabella 2; i valori corrispon-denti
al Consorzio Paestum in Tabella 4. L’analisi di questi da-ti
mostra che il 58% della superficie ricadente nei distretti irri-gui
del Destra Sele è stata effettivamente irrigata,mentre nel ca-so
del Consorzio di Paestum, essa è superiore al 67%.
Il mese di agosto corrisponde al periodo di punta per l’inte-ra
Piana (Destra e Sinistra Sele), con un fabbisogno mensile to-tale
di circa 30 milioni metri cubi.
24
23. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Tab. 2. Stima fabbisogni distretti irrigui ConsorzioDestra Sele
Per il Destra Sele il fabbisogno medio per l’intera durata del-la
stagione irrigua è valutato in circa 4000 m3/ettaro. Interes-santi
sono anche i fabbisogni medi per ettaro riferiti ai mesi di
luglio ed agosto. Si nota che le medie sono piuttosto costanti
da distretto a distretto: si va dai 1047 m3/ettaro ai 1209 per il
mese di luglio, e da 1107 a 1283 per il mese di agosto.
Il fabbisogno massimo complessivo per tutti i distretti si re-gistra
nel mese di agosto con un volume stimato di quasi 13 mi-lioni
metri cubi.
25
24. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Figura 9. Istogramma dei fabbisogni mensili stimati da giugno a settembre -
Consorzio Destra Sele
Dei circa 19000 ettari dei distretti irrigui di Paestum, 13000
sono effettivamente utilizzati per le colture di pieno campo o
sotto serra (superficie irrigua netta).
26
25. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
I valori dei fabbisogni irrigui sui 104 giorni osservati sono
pari a circa 4000 m3/ha, in linea con quanto avviene in Destra
Sele. Anche qui il massimo assoluto, relativo a tutti i distretti,
si registra in agosto con quasi 17 milioni di metri cubi di fab-bisogno
totale.
27
Tabella 3. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio
Destra Sele Fabbisogno per ettaro e permese
Tabella 4. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio Paestum
26. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Figura 10. Istogramma dei fabbisogni mensili stimati da giugno a settembre
Consorzio Paestum
28
Tabella 5. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio
Paestum, Fabbisogno per ettaro e permese
27. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Inoltre, all’interno di ciascun comprensorio è stata fatta una
stima del fabbisogno irriguo per le tipologie colturali maggior-mente
presenti, quali mais, erba medica e colture arboree (frut-teti).
Questa analisi, condotta sul campione rappresentato dal-le
aziende aderenti al Piano, ha interessato una superficie com-plessiva
di circa 400 ettari.
Si noti che, che nel caso del mais, il fabbisogno medio è ri-sultato
pari a 1428m3/ha nelmese di luglio e 1205m3/ha in ago-sto.
Tali valori sono in linea con gli effettivi fabbisogni per l’in-tero
ciclo che possono essere stimati tra i 3500 ed i 4500 m3/ha
in Destra Sele e fra 4200 e 4700m3/ha nel Consorzio di Paestum.
Tabella 6.Destra Sele - Fabbisogni irriguimedi delle colture.
Dati inmetri cubi per ettaro e per decade
29
Tabella 7. Paestum- Fabbisogni irriguimedi delle colture.
Dati inmetri cubi per ettaro e per decade
28. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Figura 11. Consorzio di Paestum. Fabbisogni irrigui medi e cumulati
per ettaro e per decade. Sannio Alifano
30
29. Sannio Alifano
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Il consorzio del Sannio Alifano è stato oggetto di osservazione
in un periodo più ristretto (fine di giugno - inizio di agosto), a
causa di eccessive coperture nuvolose per le acquisizioni di giu-gno
ed agosto.
Le valutazioni a scala di distretto irriguo sono state effettuate
con la stessa tecnica già descritta in precedenza e rilevano un
fabbisognomedio per ilmese di luglio di circa 1500m3/ha; que-sto
valore è stato ricavato effettuando la mappatura delle su-perfici
effettivamente irrigate, e risultate pari a circa il 46%del-la
superficie totale dei distretti irrigui analizzati.
31
30. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
È da rilevare la quasi mancanza di aree destinate a serre. Si
riportano nel seguito la tabella riassuntive dei dati elaborati.
Il fabbisogno irriguo per tutti i distretti per il periodo di lu-glio
2007 è pari a oltre 12 milioni di metri cubi.
Nel caso del consorzio Sannio-Alifano, in considerazione
delle colture praticate presso le aziende aderenti al piano, è sta-to
possibile effettuare una stima dei valore medi dei fabbisogni
irrigui per il mais e l’erba medica.
I dati riportati in Tabella 9 evidenziano un fabbisogno irri-guo
medio maggiore di quello riscontrato nella piana del Sele.
Tale differenza può essere in parte spiegata dai valori di tem-peratura
media giornaliera più alti riscontrati dalla stazione di
Alife (riferimento per il Sannio Alifano) rispetto a quella della
Piana del Sele.
32
Tabella 8. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio del
Sannio Alifano Fabbisognomedio per ettaro -mese di luglio
Tabella 9. Consorzio del Sannio-Alifano e della Valle Telesina
Fabbisogni irriguimedi delle colture.Dati inm3/ha per decade
31. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Figura 13. Confronto delle temperature medie giornaliere della stazione posta
nella Piana di Alife rispetto alla piana del Sele.
Figura 14. Confronto delle temperature medie giornaliere della stazione posta
nella Piana di Alife rispetto alla piana del Sele.
33
32. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Piana del Volturno
Analogamente alle precedenti analisi, sono stati valutati i
fabbisogni irrigui per il periodo di osservazione giugno-ago-sto
2007, con riferimento ai tre distretti irrigui indicati nella fi-gura
sopra riportata.
Si è ritenuto di concentrare le attività del Piano di Consulenza
in questi distretti, poiché effettivamente serviti da impianti ir-rigui
consortili. La superficie effettivamente irrigata è stata va-lutata
pari a circa il 40% della superficie totale.
I dati relativi ai fabbisogni irrigui nei tre distretti analizzati
per il mese di luglio sono riportati nella Tabella 10, mentre le
tabelle ed i grafici successivi riportano i valori medi dei fabbi-sogni
irrigui riferiti alle colture maggiormente presenti nelle
aziende aderenti al Piano di Consulenza. Le elaborazioni si ri-feriscono
alle aziende di cui sono state rese note le colture ef-fettivamente
praticate (Tabella 11).
34
33. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
35
Tabella 10. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio
del Volturno. Fabbisognomedio per ettaromese di luglio
Tabella 11. Consorzio del Volturno - Colturemonitorate
Tabella 12. Piana del Basso Volturno – Fabbisogni irriguimedi
delle colture.Dati inm3/ha per decade
34. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Figura 15. Piana del Basso Volturno - Fabbisogni irrigui medi delle colture.
Dati in m3/ha per decade
36
35. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Figura 16. Piana del Basso Volturno - Fabbisogni irrigui medi delle colture.
Dati in m3/ha per decade
37
36. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Esempi di applicazione del piano ad alcune aziende
Seguono alcune esperienze di aziende che hanno partecipato
al Piano di Consulenza.
Azienda Società Agricola Barlotti s.r.l.
L’azienda di estensione pari a 55 ha è situata nel Comune di
Capaccio. Nasce nel 2005 ed è gestita direttamente dal pro-prietario.
I suoli, a tessitura franco-argillosa, sono interessati per
19 ha da serre mentre i restanti 36 ha sono a cielo aperto, de-stinati
alla coltura del mais da insilato, poi commercializzato
presso le aziende bufaline della zona, avvicendato nel periodo
invernale da cavolfiori.
Le parcelle oggetto del piano di consulenza sono pari ad una
superficie di circa 22 ha, coltivate a mais.
Il primo consiglio irriguo è stato inviato il 12 luglio, l’ultimo
il 30 agosto. In totale sono stati inviati 48 consigli irrigui, cioè
8 per ciascuno dei 6 campi monitorati.
Nella Figura 17 sono rappresentati, per 2 parcelle dell’a-zienda
Barlotti, i valori del coefficiente colturale kc (Fig.17.a)
valutato secondo le metodologie del Piano di Consulenza, i va-lori
dell’evapotraspirazione di riferimento ETo (Fig.17.b) cal-colata
utilizzando i dati meteorologici rilevati dalla stazione
presso l’azienda Improsta (Piana del Sele) e i corrispondenti
consigli irrigui stimati (Fig.18). Poiché la variazione spaziale e
temporale del coefficiente colturale kc è ottenuta attraverso le
immagini satellitari, e non da tabelle standard, essa ha trovato
immediato riscontro da parte del conduttore dell’azienda, ac-crescendo
così il grado di sensibilità e di accettazione nei con-fronti
del consiglio irriguo fornito.
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37. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Figura 17. (a) Valori dei coefficienti colturali kc per due parcelle monitorate;
(b) Evapotraspirazione di riferimento
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38. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Figura 18. Fabbisogni irrigui settimanali stimati per due parcelle monitorate
Un esempio delle informazioni elaborate per questa azienda
è illustrato in Figura 19, dove sono rappresentate, in corri-spondenza
di diverse fasi fenologiche del mais, l’immagine sa-tellitare
in falsi colori (Figura 19.a), la mappa di kc corrispon-dente
(Figura 19.b) ed una fotografia della coltura in pieno
campo (Figura 19.c). Si noti come siano ben definite le super-fici
interessate da serre, adiacenti alle parcelle di mais, che ap-paiono
di colore arancione nelle immagini in falsi colori. Nel-la
mappa di kc la tonalità azzurra indica la necessità di un mag-gior
apporto idrico rispetto al colore giallo-rosso; queste map-pe
mettono in risalto, grazie alla risoluzione del sensore satel-litare,
anche le variazioni di accrescimento all’interno della sin-gola
parcella, dovute a variabilità del suolo o carenze nutritive.
Secondo quanto dichiarato dal conduttore della azienda, i
consigli forniti hanno avuto un riscontro positivo rispetto al con-tenimento
dei consumi irrigui aziendali; ulteriore conferma è
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39. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
giunta dal soddisfacente confronto fra i volumi consigliati ed i
prelievi effettivi, svolto sulla base della durata di ciascuna irri-gazione
e dei dispositivi di misura presenti in azienda.
Il conduttore, infine, ha ritenuto molto utile il servizio, au-spicandone
in futuro la sua riproposizione; ha inoltre suggeri-to
di integrare il servizio con la possibilità di inviare, in manie-ra
semplice, un eventuale feedback da parte del conduttore del-l’azienda.
Figura 19. Stadi colturali, mais Az. Barlotti, Paestum: 1) a 45 gg dalla semi-na,
2) a 2 mesi; 3) a 3 mesi; 4) prima della maturazione. Nella prima riga (a)
sono riportate le immagini satellitari relative ai quattro periodi, nella seconda
riga (b) le mappe del coefficiente colturale kc, nella terza riga (c) la coltura in
campo misurata con una stadia graduata.
Azienda Agricola Cuccola
L’azienda di estensione pari a 12 ha è situata nel Comune di
Bellona ed è specializzata in allevamento di drupacee. Da alcu-ni
anni, visto il perdurare della crisi legata alla produzione frut-ticola,
accanto all’agricoltura di tipo tradizionale, si sono af-fiancate
nuove attività quali l’arboricoltura per la produzione di
legno (destinando 3 ha per l’impianto di ciliegi) e l’agriturismo.
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40. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
L’irrigazione localizzata viene effettuata con un impianto a
microportata, realizzato con linee in PEAD ed erogatori del ti-po
autocompensante.
Nel caso dei frutteti, in cui l’irrigazione viene quasi esclusi-vamente
effettuata in maniera localizzata, l’elaborazione del
consiglio irriguo include un termine riduttivo per tener conto in
maniera più particolareggiata dell’effettiva copertura del suolo.
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Tabella 13. Campi oggetto del piano di consulenza
Figura 20.
42. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
La Figura 21 mostra i valori dei coefficienti colturali kc per
le parcelle dell’azienda in esame. La legenda è quella riportata
nella Tabella 13 (215A= albicocco; 215C=ciliegio; 215P1= pe-sco
precoce; 215P2=pesco tardivo; 215S=susino). Si noti che i
valori di kc presentano variazioni modeste nel periodo investi-gato,
in accordo con quanto riportato in letteratura tecnica per
i frutteti. Inoltre, poiché il consiglio irriguo è stato distribuito
in fase di post-maturazione, i volumi irrigui consigliati risulta-no
sensibilmente più bassi rispetto a quelli stimati per altre col-ture,
in particolare per quelle erbacee.
Figura 23 - Fabbisogni irrigui settimanali e cumulati
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43. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Azienda Improsta
L’azienda sperimentale Improsta sita nel comune di Eboli, in
destra del fiume Sele a circa 6 Km dal mare, ha un’estensione
di circa 130 ettari coltivati a foraggio, mais e alberi da frutta.
Gestita per conto della Regione Campania, una delle principa-li
finalità dell’azienda è la sperimentazione di tecniche agrono-miche
innovative.
Le colture sono state monitorate per il periodo che va dal 10
giugno al 31 agosto. In particolare il mais, il sorgo, l’erba me-dica
ed alcune specie arboree destinate alla produzione di ener-gia
da biomassa.
Per i campi di mais (Figura 24) si può notare la perfetta corri-spondenza
tra la pratica irrigua e la stima effettuata da satellite.
Figura 24. Fabbisogni irrigui stimati e portate effettivamente irrigate nel periodo
di osservazione - coltura: mais, campo n.9
Anche per il sorgo si nota una situazione abbastanza simile,
con la pratica irrigua che segue i valori consigliati dal Piano.
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44. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Figura 25. Fabbisogni irrigui stimati e apporti irrigui effettivi nel periodo
di osservazione - coltura: mais, campo n.10
Figura 26. Fabbisogni irrigui stimati e apporti irrigui effettivinel periodo di os-servazione
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- coltura: sorgo, campo n.20
45. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE
Azienda Agricola Durante
L’azienda sita nel Comune di Vairano ha un’estensione pari
a 70 ha e produce latte di bufala per le aziende casearie della
zona. L’allevamento è costituito da circa 500 capi.
I suoli sono prevalentemente di tessitura franco argillosa, e la
produzione estiva è costituita esclusivamente da mais, utilizza-to
in proprio per l’alimentazione delle bufale. Le parcelle oggetto
del piano di consulenza hanno un’estensione di circa 14 ha.
L’azienda ha ricevuto messaggi personalizzati per il periodo
che va dal 12 luglio al 22 agosto, così come riportato nel dia-gramma
in Figura 27.
I fabbisogni stimati risultano pari a circa la metà della nor-male
pratica irrigua precedente all’applicazione del piano. Il con-duttore,
manifestando interesse per il piano, ritiene importan-te
che l’applicazione dello stesso sia preceduta da un’adeguata
formazione per i coltivatori.
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Figura 27. Valori del coefficiente colturale kc e del corrispondente consiglio
irriguo stimato
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47. Finito di stampare nel mese di giugno 2008
presso Cangiano Grafica, Napoli