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Germogli di economia 
collana diretta da Alberto Caronte
PIANO REGIONALE 
DI CONSULENZA 
ALL’IRRIGAZIONE 
RISULTATI ANNO 2007
5 
SOMMARIO 
Il fattore “acqua” 9 
Gli impegni regionali 9 
Obiettivi del Piano 10 
Benefici economici legati all’applicazione del Piano 10 
Quali metodi e tecnologie utilizza il servizio 
di consulenza irrigua ? 12 
Il Piano di Consulenza per l’Irrigazione 14 
Analisi dei risultati della campagna 2007 15 
Elaborazioni dei dati irrigui a scala di comprensorio 23 
Piana del Sele 24 
Sannio Alifano 31 
Piana del Volturno 34 
Esempi di applicazione del piano ad alcune aziende 38
Il mondo agricolo risponde sempre più positivamente all’in-troduzione 
di sistemi innovativi. Oramai, infatti, è stata acqui-sita 
la consapevolezza che l’innovazione non è solo un fattore 
determinante per mantenere una redditività soddisfacente, ma 
anche ilmodomigliore per adeguarsi alle nuove indicazioni pro-mosse 
dalla politica agricola comunitaria, come la riduzione 
dell’impatto ambientale e l’innalzamento delle qualità delle pro-duzioni 
agricole ai fini della tutela della salute dei consumatori. 
Come Assessorato alla Agricoltura e alle Attività Produttive 
abbiamo fatto nostre queste esigenze e sosteniamo con forte im-pegno 
sia il settore della ricerca in agricoltura, sia quello del tra-sferimento 
dei risultati conseguiti direttamente alle aziende agri-cole, 
attraverso metodologie e innovazioni materiali, sia infine, 
grazie a specifiche azioni, a il loro mantenimento nel tempo nel 
settore primario. 
Abbiamo posto una particolare attenzione a quel tipo di in-novazioni 
in grado di migliorare e razionalizzare l’uso delle ri-sorse 
ambientali utili per le attività del settore primario e, in par-ticolare, 
di quelle risorse che, in una economia ormai globaliz-zata, 
sono quantitativamente ridotte o accessibili solo a costi 
sempre maggiori. 
Queste prospettive hanno trovato una piena e significativa sin-tesi 
nella messa a disposizione per le aziende agricole campane 
di un servizio di consulenza, il Piano Regionale di Consulenza 
all’Irrigazione. Uno strumento utile e importante, che consente 
di far uscire l’irrigazione dalla fase di tecnica empirica e con-vertirla, 
attraverso le tecnologie più avanzate oggi disponibili, 
in un sistema ad alta efficienza materiale ed economica. 
Il Piano, unico sia in campo italiano che nei Paesi Europei 
per quanto riguarda suoi concreti aspetti tecnici, fa uso di in-formazioni 
satellitari, di innovative applicazioni GIS automa-tizzate, 
integrate con tecnologie WEB e GMS/UMTS per la co-municazione, 
e consente di svolgere un servizio territoriale ge-nerale. 
Ma, soprattutto, consente la distribuzione di informa-zioni 
personalizzate per ognuno degli imprenditori agricoli ade- 
7 
INTRODUZIONE
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
renti al Piano: così, ad esempio, è possibile avere consigli sul vo-lume 
8 
d’acqua da utilizzare per l’irrigazione o sui turni da ap-plicare. 
E questi sono solo due dei possibili aspetti del servizio, 
che può esplicitarsi anche in forme più articolate e avanzate di 
comunicazione. 
Il presente volume della collana “Germogli di economia” in-tende 
illustrare brevemente le metodologia, le forme innovati-ve 
di rilascio delle informazionimesse a punto per il Piano, non-ché 
i risultati conseguiti nel 2007. 
L’obiettivo è accelerare la messa a sistema dell’intera “filie-ra 
dell’acqua” in agricoltura, coinvolgendo non solo le aziende 
agricole ma anche gli operatori direttamente impegnati nei ser-vizi 
di gestione di questa fondamentale risorsa. 
ANDREA COZZOLINO 
Assessore all’Agricoltura 
e alle Attività Produttive
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
9 
Il fattore “acqua” 
L’acqua è per l’agricoltura un fattore determinante della pro-duzione 
sia in aree siccitose che in presenza di precipitazioni dis-tribuite 
in maniera non uniforme durante l’anno, come accade 
nei climi mediterranei. Spesso, anche in presenza di terreni fer-tili, 
concimi e sementi appropriate, la scarsità o la mancanza di 
acqua possono inficiare notevolmente la resa delle colture. 
L’agricoltura è il settore economico che utilizza maggior-mente 
le risorse idriche: si stima che, nelle regioni dell’Italiame-ridionale, 
su 10 litri di acqua disponibile, superficiale e sotter-ranea, 
circa 6 litri sono destinati all’irrigazione dei campi. 
Il quadro normativo comunitario, nazionale e regionale ha 
chiaramente indicato la strada futura per l’utilizzo dell’acqua: 
il risparmio, la disponibilità e l’accessibilità per i diversi utiliz-zatori, 
la tutela da fonti inquinanti. 
Questo richiede che le istituzioni e gli imprenditori agricoli 
si facciano carico di una consapevolezza maggiore verso que-sta 
fondamentale risorsa. 
Gli impegni regionali 
Da tempo, l’Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Pro-duttive 
della Regione Campania, tramite il Se.S.I.R.C.A. è im-pegnato 
in iniziative finalizzate ad ottimizzare la gestione dei 
mezzi tecnici utilizzati dalle aziende agricole allo scopo di mi-gliorarne 
l’efficienza economica, nel rispetto dell’ambiente e 
della salubrità dei prodotti agroalimentari. 
In tale ottica, è stato predisposto il Piano Regionale di Con-sulenza 
all’Irrigazione (PRCI) il cui obiettivo è la gestione ra-zionale 
ed efficiente della risorsa idrica nelle aziende agricole 
campane. Questa iniziativa si inserisce pienamente nelle attivi-
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
tà necessarie per una piena applicazione dalla Direttiva Qua-dro 
10 
in materia di Acque dell’Unione Europea (2000/60/CE). 
Obiettivi del Piano 
L’obiettivo principale del PRCI non è solo la gestione razio-nale 
ed efficiente della risorsa idrica nelle aziende agricole, ma 
anche l’attuazione di un specifico servizio di consulenza “inte-grato” 
con le altre pratiche agronomiche, quali ad esempio le 
concimazioni e la difesa fitosanitaria. 
Solo così è possibile realizzare agrosistemi economicamente 
convenienti ed ecologicamente compatibili, in grado non solo 
di risparmiare la risorsa “acqua” ma anche di conservarne la 
qualità, insieme a quella delle altre risorse non rinnovabili, co-me 
ad esempio il suolo. 
La razionalizzazione dell’attività irrigua aziendale investe sia 
gli aspetti agronomici che quelli tecnologici ed economici. 
Ecco quindi che è necessario conoscere la risposta qualitati-va 
e quantitativa all’irrigazione delle diverse colture, valutan-do 
il fabbisogno idrico nelle diverse fasi fenologiche, in relazione 
alle piogge, al processo di evapotraspirazione ed alle caratteri-stiche 
idrauliche dei suoli. 
Attraverso una scelta consapevole dei volumi e dei momen-ti 
di intervento irriguo, è anche possibile ridurre i costi di eser-cizio 
e di investimento legati all’irrigazione. 
Benefici economici legati all’applicazione del Piano 
Il grafico seguente è un esempio in cui si mostra la differen-za 
tra gli apporti irrigui effettuati dall’agricoltore (volume for-nito) 
e gli apporti irrigui consigliati dal Piano di Consulenza al-l’Irrigazione 
(ETP).
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
La somma degli apporti totali di acqua per irrigazione nel pe-riodo 
monitorato è di 2500 mc/ha (volume irriguo fornito). In-vece 
la stima dell’evapotraspirazione, nello stesso periodo è di 
1700 mc/ha (volume irriguo necessario). Dal bilancio sono sta-te 
escluse le piogge che avrebbero aumentato la differenza tra 
acqua fornita ed acqua necessaria allo sviluppo colturale. 
Considerando un costo medio dell’acqua di 10,00 Cent. di 
euro/mc, il risparmio, per il periodo monitorato è di circa 80 
euro/ha. Poiché gli apporti di acqua fornita per irrigazione so-no 
mediamente superiore di oltre il 50%rispetto ai volumi ne-cessari 
al completo sviluppo colturale, per una coltura con un 
fabbisogno stagionale di circa 4000 mc/ha, il risparmio può es-sere 
superiore ai 200 euro/ha. 
Ad esempio, per la sola Piana del Sele (che tra sinistra e de-stra 
Sele conta oltre 23.000 ha coltivati), un estensivo ed effi-cace 
utilizzo del sistema consentirebbe un risparmio di oltre 4 
milioni di euro/anno. 
11
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Quali metodi e tecnologie utilizza il servizio di consulenza irrigua? 
In generale, i consumi d’acqua delle colture dipendono so-stanzialmente 
da tre elementi: 
• le condizioni climatiche, individuate da variabili come la 
temperatura e l’umidità dell’aria, l’irraggiamento solare e la 
ventosità; 
• il grado di sviluppo della coltura e di copertura del suolo; 
• l’evoluzione dinamica del tenore di umidità del suolo. 
Una diffusa metodologia per valutare i fabbisogni irrigui 
massimi delle colture si basa sul calcolo del prodotto fra l’eva-potraspirazione 
di riferimento ET0, che dipende dalle condizioni 
climatiche, e di un coefficiente colturale kc che rappresenta una 
misura del sviluppo vegetativo di una specifica coltura nelle di-verse 
fasi fenologiche. 
Conoscendo l’apporto di pioggia Pn al netto del quantitati-vo 
d’acqua intercettato dall’apparato fogliare, il fabbisogno ir-riguo 
massimo (Irr) è quindi definito nel seguente modo: 
Irr = ET0 kc - Pn 
I dati necessari al calcolo di ET0 e Pn vengono raccolti dalla 
Rete Agrometeorologica Regionale, costituita da numerose sta-zioni 
distribuite su tutto il territorio regionale, ed in particola-re 
in prossimità delle principali aree irrigue. 
L’informazione relativa al coefficiente colturale kc è estre-mamente 
variabile, anche all’interno della stessa tipologia col-turale, 
poiché dipende da numerosi fattori, quali data e densi-tà 
di semina, apporto di sostanze nutrienti, natura dei suoli e 
pratiche agronomiche. 
L’osservazione da satellite consente il monitoraggio dello svi-luppo 
delle coperture vegetali, con grande dettaglio e precisione. 
Da oltre due decenni, la superficie della Terra viene ripetu-tamente 
fotografata dallo spazio, grazie a satelliti artificiali do-tati 
di “occhi” particolarmente potenti, in grado di eseguire un 
continuomonitoraggio dell’ambiente (acqua, suolo, atmosfera). 
L’evoluzione tecnologica di questi sensori consente oggi di ri- 
12
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
levare dettagli di dimensione inferiore ad 1 metro da un’altez-za 
di oltre 700 km, utilizzando non soltanto il campo del visi-bile, 
ma anche l’infrarosso. Queste caratteristiche tecniche con-sentono 
di poter valutare lo sviluppo vegetativo delle colture, e 
quindi il valore del kc parcella per parcella. 
Questa tecnologia viene adesso messa a disposizione degli 
agricoltori e dei consorzi per aiutarli a gestire l’irrigazione in 
maniera più razionale. 
Grazie alla collaborazione della Facoltà di Agraria dell’Uni-versità 
di Napoli “Federico II”, che ha concepito questo siste-ma, 
e dello spin-off accademico Ariespace s.r.l., che lo ha im-plementato 
come servizio, le immagini satellitari vengono in-terpretate 
per il calcolo dei fabbisogni irrigui settimanali, ov-vero 
la quantità d’acqua da somministrare e la durata dell’in-tervento 
in ciascuna parcella. 
Questa informazione, insieme alla fotografia satellitare del-l’azienda, 
viene inviata tramite SMS ed MMS direttamente al 
conduttore dell’azienda, il quale riceve così un “consiglio irri-guo” 
personalizzato in tempo reale. In qualsiasi istante, ciascuno 
di essi potrà poi “osservare” la propria azienda sull’immagine 
satellitare disponendo di un personal computer o di un telefo-no 
cellulare di nuova generazione. 
13
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Nasce così uno strumento innovativo per l’assistenza irrigua, 
realizzato mettendo insieme le informazioni ottenute dai satel-liti 
ed i nuovi mezzi di comunicazione (come i telefoni cellula-ri 
ed Internet). 
Il Piano di Consulenza per l’Irrigazione 
Nel corso delle ultime due stagioni irrigue (2006 e 2007), il 
Piano di Consulenza è stato attivato in via preliminare nell’a-rea 
della Piana del Sele e poi successivamente nella Piana del 
Basso Volturno e nel comprensorio del Sannio-Alifano. Previa 
adesione al Piano, un servizio gratuito in grado di fornire (via 
SMS o MMS) indicazioni sui volumi irrigui e durata dell’irri-gazione 
a livello parcellare è stato distribuito a numerosi uten-ti 
ed ai consorzi di bonifica operanti in queste aree. 
Le aziende sono state contattate mediante i Centri di Con-sulenza 
in Agricoltura della Regione Campania e i Consorzi di 
Bonifica. Ciascuna azienda ha compilato una scheda dati in cui 
ha riportato la propria anagrafica, i dati catastali delle parcel-le 
coltivate, le colture presenti in campo. Nella stessa scheda è 
stato indicato anche il numero di cellulare e l’indirizzo di po-sta 
elettronica su cui inviare l’informazione sintetica (SMS) e 
completa (MMS e posta elettronica). 
È stato così realizzato un Sistema Informativo Territoriale de-dicato, 
in cui i dati inseriti (in particolarmodo i limiti delle par-ticelle 
e la loro corretta identificazione) sono stati verificati in-sieme 
alle aziende interessate. Dopo questa fase si è dato il via 
al vero e proprio servizio di consulenza. 
14
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Analisi dei risultati della campagna 2007 
Al Piano di Consulenza all’Irrigazione 2007 hanno aderito 
90 aziende per un totale di circa 600 appezzamenti corrispon-denti 
a 1400 ettari di superficie irrigua netta. Le aree monito- 
15 
Figura 1. Scheda dati catastali e colturali 
Figura 2. Schema procedura di digitalizzazione e realizzazione del database
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
rate corrispondono a territori ricadenti nei Consorzi di Bonifi-ca 
Integrale di Paestum e Destra Sele, Bacino del Volturno, 
Sannio-Alifano e Valle Telesina. 
Le acquisizioni e le relative elaborazioni hanno riguardato una 
superficie di circa 7500 Km2 acquisita mediate immagini ad al-ta 
risoluzione. 
L’elaborazione delle immagini satellitari è stata effettuato 
entro 24-48 ore dall’acquisizione, producendo lamappa del co-efficiente 
colturale kc con un dettaglio compreso fra i 10 ed i 
30 m al suolo. Nel contempo, elaborando i dati della Rete 
Agrometeorologica, sono state calcolate l’evapotraspirazione di 
riferimento e la precipitazione netta. 
Sovrapponendo all’immagine del satellite le mappe catasta-li, 
è stato possibile calcolare, per ciascuna particella registrata 
nel Piano di Consulenza, il fabbisogno irriguo massimo, se-condo 
la metodologia descritta in precedenza, gestita con l’au-silio 
del Sistema Informativo Territoriale dedicato. 
Tale consiglio è stato trasmesso in modo automatico all’u-tente 
finale attraverso i diversi sistemi di telecomunicazione. 
Gli utenti hanno così ricevuto, con cadenza settimanale per 
un periodo di oltre 2 mesi (da luglio fino a metà settembre), un 
consiglio irriguo personalizzato con un’informazione sintetica 
di solo testo via SMS. 
La stessa informazione di testo ricevuta via SMS, accompa-gnata 
da un’immagine satellitare ( in cui è anche riportato una 
16
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
mappa della distribuzione del coefficiente colturale per le sin-gole 
parcelle), è stata contemporaneamente inviata, via posta 
elettronica e, in alcuni casi, via MMS. 
In totale sono stati inviati 2440 SMS (830 a luglio, 1070 ad 
agosto e 540 a settembre), 526 e-mail/MMS nel mese di luglio 
(di cui 256 alle aziende della Piana del basso Volturno, 232 a 
quelle della Piana del Sele e 38 a quelle del Sannio Alifano), 876 
nel mese di agosto (di cui 302 alle aziende della Piana del bas-so 
Volturno, 500 a quelle della Piana del Sele e 74 a quelle del 
Sannio Alifano) e 104 nel mese di settembre (solo alle aziende 
della piana del Sele) per un totale di 1506messaggi di posta elet-tronica 
inviati. 
Inoltre, gli agricoltori hanno ricevuto settimanalmente (dal-la 
fine del servizio personalizzato e per tutto il mese di settem-bre) 
un SMS con informazioni giornaliere sull’andamento del-l’evapotraspirazione 
di riferimento, ETo, e sulle precipitazione 
misurate nelle diverse aree. 
17
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Figura 3a. Numero dei messaggi inviati alle aziende: via SMS 
Figura 3b. Numero dei messaggi inviati alle aziende: via via e-mail (in basso) 
18
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
19 
Figura 4. Foglio Informativo tipo inviato via e-mail alle aziende aderenti.
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Figura 5. Limiti dei consorzi ed aree acquisite ad alta risoluzione 
20
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Nella Piana del Sele si è avuto il maggior numero di aziende 
aderenti (19 in Destra Sele e 35 nel Consorzio di Paestum), a 
seguire il Bacino del Volturno ed il Sannio Alifano, ove per la 
prima volta è stato sperimentato il servizio. 
Le aziende coinvolte hanno una dimensione media di 15 ha, 
con un maggior grado di frammentazione parcellare nelle aree 
di pertinenza del Bacino del Volturno e di Paestum. 
21 
Tabella 1. Aziende aderenti al servizio
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Figura 6. Dimensione delle aziende suddivise per comprensorio 
Figura 7. Numero di appezzamenti monitorati suddivisi per coltura 
22
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
In Figura 7 sono rappresentate le colture rappresentate du-rante 
il piano. Il consiglio irriguo è stato fornito per circa 30 
differenti tipi di colture. Al fine di ottenere risultati statistica-mente 
significativi per la stima dei fabbisogni irrigui, si è pre-ferito 
considerare, nell’analisi a scala di bacino, le colture mag-giormente 
rappresentate (mais, erba medica, pomodoro) e rag-gruppando 
in un’unica classe i frutteti. 
23 
Elaborazioni dei dati irrigui a scala di comprensorio 
I dati raccolti hanno consentito di elaborare, con cadenza set-timanale, 
i fabbisogni irrigui nei diversi distretti dei Consorzi 
di bonifica interessati. 
Figura 8. Mappa semplificata di uso del suolo per il consorzio Destra Sele
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Tali informazioni possono essere utili sia in fase di gestione 
per migliorare l’operatività degli impianti irrigui, sia in fase di 
programmazione degli interventi, per valutare con maggiore 
accuratezza la domanda irrigua massima per ciascuno dei di-stretti. 
A tal fine, le mappe del coefficiente colturale, generate per 
ciascuna immagine satellitare, sono state ulteriormente elabo-rate 
per identificare le aree effettivamente coltivate (escluden-do 
quindi superfici prive di vegetazione, centri urbani, strade) 
e gli apprestamenti protetti (serre). 
Piana del Sele 
Nella Piana del Sele, il Piano di Consulenza è stato già spe-rimentato 
nel 2005 e nel 2006. L’applicazione del telerilevamento 
nella gestione irrigua è già da alcuni anni sperimentata presso 
i due Consorzi della Piana, nell’ambito di progetti di ricerca con-dotti 
dal Dipartimento di Ingegneria Agraria dell’Università di 
Napoli “Federico II”. 
Con riferimento ai diversi distretti presenti nei due Consor-zi, 
sono stati stimati i fabbisogni irrigui cumulati durante la sta-gione 
irrigua 2007. I risultati dell’elaborazione per il Consor-zio 
Destra Sele sono riportati in Tabella 2; i valori corrispon-denti 
al Consorzio Paestum in Tabella 4. L’analisi di questi da-ti 
mostra che il 58% della superficie ricadente nei distretti irri-gui 
del Destra Sele è stata effettivamente irrigata,mentre nel ca-so 
del Consorzio di Paestum, essa è superiore al 67%. 
Il mese di agosto corrisponde al periodo di punta per l’inte-ra 
Piana (Destra e Sinistra Sele), con un fabbisogno mensile to-tale 
di circa 30 milioni metri cubi. 
24
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Tab. 2. Stima fabbisogni distretti irrigui ConsorzioDestra Sele 
Per il Destra Sele il fabbisogno medio per l’intera durata del-la 
stagione irrigua è valutato in circa 4000 m3/ettaro. Interes-santi 
sono anche i fabbisogni medi per ettaro riferiti ai mesi di 
luglio ed agosto. Si nota che le medie sono piuttosto costanti 
da distretto a distretto: si va dai 1047 m3/ettaro ai 1209 per il 
mese di luglio, e da 1107 a 1283 per il mese di agosto. 
Il fabbisogno massimo complessivo per tutti i distretti si re-gistra 
nel mese di agosto con un volume stimato di quasi 13 mi-lioni 
metri cubi. 
25
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Figura 9. Istogramma dei fabbisogni mensili stimati da giugno a settembre - 
Consorzio Destra Sele 
Dei circa 19000 ettari dei distretti irrigui di Paestum, 13000 
sono effettivamente utilizzati per le colture di pieno campo o 
sotto serra (superficie irrigua netta). 
26
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
I valori dei fabbisogni irrigui sui 104 giorni osservati sono 
pari a circa 4000 m3/ha, in linea con quanto avviene in Destra 
Sele. Anche qui il massimo assoluto, relativo a tutti i distretti, 
si registra in agosto con quasi 17 milioni di metri cubi di fab-bisogno 
totale. 
27 
Tabella 3. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio 
Destra Sele Fabbisogno per ettaro e permese 
Tabella 4. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio Paestum
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Figura 10. Istogramma dei fabbisogni mensili stimati da giugno a settembre 
Consorzio Paestum 
28 
Tabella 5. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio 
Paestum, Fabbisogno per ettaro e permese
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Inoltre, all’interno di ciascun comprensorio è stata fatta una 
stima del fabbisogno irriguo per le tipologie colturali maggior-mente 
presenti, quali mais, erba medica e colture arboree (frut-teti). 
Questa analisi, condotta sul campione rappresentato dal-le 
aziende aderenti al Piano, ha interessato una superficie com-plessiva 
di circa 400 ettari. 
Si noti che, che nel caso del mais, il fabbisogno medio è ri-sultato 
pari a 1428m3/ha nelmese di luglio e 1205m3/ha in ago-sto. 
Tali valori sono in linea con gli effettivi fabbisogni per l’in-tero 
ciclo che possono essere stimati tra i 3500 ed i 4500 m3/ha 
in Destra Sele e fra 4200 e 4700m3/ha nel Consorzio di Paestum. 
Tabella 6.Destra Sele - Fabbisogni irriguimedi delle colture. 
Dati inmetri cubi per ettaro e per decade 
29 
Tabella 7. Paestum- Fabbisogni irriguimedi delle colture. 
Dati inmetri cubi per ettaro e per decade
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Figura 11. Consorzio di Paestum. Fabbisogni irrigui medi e cumulati 
per ettaro e per decade. Sannio Alifano 
30
Sannio Alifano 
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Il consorzio del Sannio Alifano è stato oggetto di osservazione 
in un periodo più ristretto (fine di giugno - inizio di agosto), a 
causa di eccessive coperture nuvolose per le acquisizioni di giu-gno 
ed agosto. 
Le valutazioni a scala di distretto irriguo sono state effettuate 
con la stessa tecnica già descritta in precedenza e rilevano un 
fabbisognomedio per ilmese di luglio di circa 1500m3/ha; que-sto 
valore è stato ricavato effettuando la mappatura delle su-perfici 
effettivamente irrigate, e risultate pari a circa il 46%del-la 
superficie totale dei distretti irrigui analizzati. 
31
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
È da rilevare la quasi mancanza di aree destinate a serre. Si 
riportano nel seguito la tabella riassuntive dei dati elaborati. 
Il fabbisogno irriguo per tutti i distretti per il periodo di lu-glio 
2007 è pari a oltre 12 milioni di metri cubi. 
Nel caso del consorzio Sannio-Alifano, in considerazione 
delle colture praticate presso le aziende aderenti al piano, è sta-to 
possibile effettuare una stima dei valore medi dei fabbisogni 
irrigui per il mais e l’erba medica. 
I dati riportati in Tabella 9 evidenziano un fabbisogno irri-guo 
medio maggiore di quello riscontrato nella piana del Sele. 
Tale differenza può essere in parte spiegata dai valori di tem-peratura 
media giornaliera più alti riscontrati dalla stazione di 
Alife (riferimento per il Sannio Alifano) rispetto a quella della 
Piana del Sele. 
32 
Tabella 8. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio del 
Sannio Alifano Fabbisognomedio per ettaro -mese di luglio 
Tabella 9. Consorzio del Sannio-Alifano e della Valle Telesina 
Fabbisogni irriguimedi delle colture.Dati inm3/ha per decade
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Figura 13. Confronto delle temperature medie giornaliere della stazione posta 
nella Piana di Alife rispetto alla piana del Sele. 
Figura 14. Confronto delle temperature medie giornaliere della stazione posta 
nella Piana di Alife rispetto alla piana del Sele. 
33
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Piana del Volturno 
Analogamente alle precedenti analisi, sono stati valutati i 
fabbisogni irrigui per il periodo di osservazione giugno-ago-sto 
2007, con riferimento ai tre distretti irrigui indicati nella fi-gura 
sopra riportata. 
Si è ritenuto di concentrare le attività del Piano di Consulenza 
in questi distretti, poiché effettivamente serviti da impianti ir-rigui 
consortili. La superficie effettivamente irrigata è stata va-lutata 
pari a circa il 40% della superficie totale. 
I dati relativi ai fabbisogni irrigui nei tre distretti analizzati 
per il mese di luglio sono riportati nella Tabella 10, mentre le 
tabelle ed i grafici successivi riportano i valori medi dei fabbi-sogni 
irrigui riferiti alle colture maggiormente presenti nelle 
aziende aderenti al Piano di Consulenza. Le elaborazioni si ri-feriscono 
alle aziende di cui sono state rese note le colture ef-fettivamente 
praticate (Tabella 11). 
34
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
35 
Tabella 10. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio 
del Volturno. Fabbisognomedio per ettaromese di luglio 
Tabella 11. Consorzio del Volturno - Colturemonitorate 
Tabella 12. Piana del Basso Volturno – Fabbisogni irriguimedi 
delle colture.Dati inm3/ha per decade
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Figura 15. Piana del Basso Volturno - Fabbisogni irrigui medi delle colture. 
Dati in m3/ha per decade 
36
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Figura 16. Piana del Basso Volturno - Fabbisogni irrigui medi delle colture. 
Dati in m3/ha per decade 
37
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Esempi di applicazione del piano ad alcune aziende 
Seguono alcune esperienze di aziende che hanno partecipato 
al Piano di Consulenza. 
Azienda Società Agricola Barlotti s.r.l. 
L’azienda di estensione pari a 55 ha è situata nel Comune di 
Capaccio. Nasce nel 2005 ed è gestita direttamente dal pro-prietario. 
I suoli, a tessitura franco-argillosa, sono interessati per 
19 ha da serre mentre i restanti 36 ha sono a cielo aperto, de-stinati 
alla coltura del mais da insilato, poi commercializzato 
presso le aziende bufaline della zona, avvicendato nel periodo 
invernale da cavolfiori. 
Le parcelle oggetto del piano di consulenza sono pari ad una 
superficie di circa 22 ha, coltivate a mais. 
Il primo consiglio irriguo è stato inviato il 12 luglio, l’ultimo 
il 30 agosto. In totale sono stati inviati 48 consigli irrigui, cioè 
8 per ciascuno dei 6 campi monitorati. 
Nella Figura 17 sono rappresentati, per 2 parcelle dell’a-zienda 
Barlotti, i valori del coefficiente colturale kc (Fig.17.a) 
valutato secondo le metodologie del Piano di Consulenza, i va-lori 
dell’evapotraspirazione di riferimento ETo (Fig.17.b) cal-colata 
utilizzando i dati meteorologici rilevati dalla stazione 
presso l’azienda Improsta (Piana del Sele) e i corrispondenti 
consigli irrigui stimati (Fig.18). Poiché la variazione spaziale e 
temporale del coefficiente colturale kc è ottenuta attraverso le 
immagini satellitari, e non da tabelle standard, essa ha trovato 
immediato riscontro da parte del conduttore dell’azienda, ac-crescendo 
così il grado di sensibilità e di accettazione nei con-fronti 
del consiglio irriguo fornito. 
38
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Figura 17. (a) Valori dei coefficienti colturali kc per due parcelle monitorate; 
(b) Evapotraspirazione di riferimento 
39
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Figura 18. Fabbisogni irrigui settimanali stimati per due parcelle monitorate 
Un esempio delle informazioni elaborate per questa azienda 
è illustrato in Figura 19, dove sono rappresentate, in corri-spondenza 
di diverse fasi fenologiche del mais, l’immagine sa-tellitare 
in falsi colori (Figura 19.a), la mappa di kc corrispon-dente 
(Figura 19.b) ed una fotografia della coltura in pieno 
campo (Figura 19.c). Si noti come siano ben definite le super-fici 
interessate da serre, adiacenti alle parcelle di mais, che ap-paiono 
di colore arancione nelle immagini in falsi colori. Nel-la 
mappa di kc la tonalità azzurra indica la necessità di un mag-gior 
apporto idrico rispetto al colore giallo-rosso; queste map-pe 
mettono in risalto, grazie alla risoluzione del sensore satel-litare, 
anche le variazioni di accrescimento all’interno della sin-gola 
parcella, dovute a variabilità del suolo o carenze nutritive. 
Secondo quanto dichiarato dal conduttore della azienda, i 
consigli forniti hanno avuto un riscontro positivo rispetto al con-tenimento 
dei consumi irrigui aziendali; ulteriore conferma è 
40
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
giunta dal soddisfacente confronto fra i volumi consigliati ed i 
prelievi effettivi, svolto sulla base della durata di ciascuna irri-gazione 
e dei dispositivi di misura presenti in azienda. 
Il conduttore, infine, ha ritenuto molto utile il servizio, au-spicandone 
in futuro la sua riproposizione; ha inoltre suggeri-to 
di integrare il servizio con la possibilità di inviare, in manie-ra 
semplice, un eventuale feedback da parte del conduttore del-l’azienda. 
Figura 19. Stadi colturali, mais Az. Barlotti, Paestum: 1) a 45 gg dalla semi-na, 
2) a 2 mesi; 3) a 3 mesi; 4) prima della maturazione. Nella prima riga (a) 
sono riportate le immagini satellitari relative ai quattro periodi, nella seconda 
riga (b) le mappe del coefficiente colturale kc, nella terza riga (c) la coltura in 
campo misurata con una stadia graduata. 
Azienda Agricola Cuccola 
L’azienda di estensione pari a 12 ha è situata nel Comune di 
Bellona ed è specializzata in allevamento di drupacee. Da alcu-ni 
anni, visto il perdurare della crisi legata alla produzione frut-ticola, 
accanto all’agricoltura di tipo tradizionale, si sono af-fiancate 
nuove attività quali l’arboricoltura per la produzione di 
legno (destinando 3 ha per l’impianto di ciliegi) e l’agriturismo. 
41
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
L’irrigazione localizzata viene effettuata con un impianto a 
microportata, realizzato con linee in PEAD ed erogatori del ti-po 
autocompensante. 
Nel caso dei frutteti, in cui l’irrigazione viene quasi esclusi-vamente 
effettuata in maniera localizzata, l’elaborazione del 
consiglio irriguo include un termine riduttivo per tener conto in 
maniera più particolareggiata dell’effettiva copertura del suolo. 
42 
Tabella 13. Campi oggetto del piano di consulenza 
Figura 20.
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
43 
Figura 21. 
Figura 22.
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
La Figura 21 mostra i valori dei coefficienti colturali kc per 
le parcelle dell’azienda in esame. La legenda è quella riportata 
nella Tabella 13 (215A= albicocco; 215C=ciliegio; 215P1= pe-sco 
precoce; 215P2=pesco tardivo; 215S=susino). Si noti che i 
valori di kc presentano variazioni modeste nel periodo investi-gato, 
in accordo con quanto riportato in letteratura tecnica per 
i frutteti. Inoltre, poiché il consiglio irriguo è stato distribuito 
in fase di post-maturazione, i volumi irrigui consigliati risulta-no 
sensibilmente più bassi rispetto a quelli stimati per altre col-ture, 
in particolare per quelle erbacee. 
Figura 23 - Fabbisogni irrigui settimanali e cumulati 
44
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Azienda Improsta 
L’azienda sperimentale Improsta sita nel comune di Eboli, in 
destra del fiume Sele a circa 6 Km dal mare, ha un’estensione 
di circa 130 ettari coltivati a foraggio, mais e alberi da frutta. 
Gestita per conto della Regione Campania, una delle principa-li 
finalità dell’azienda è la sperimentazione di tecniche agrono-miche 
innovative. 
Le colture sono state monitorate per il periodo che va dal 10 
giugno al 31 agosto. In particolare il mais, il sorgo, l’erba me-dica 
ed alcune specie arboree destinate alla produzione di ener-gia 
da biomassa. 
Per i campi di mais (Figura 24) si può notare la perfetta corri-spondenza 
tra la pratica irrigua e la stima effettuata da satellite. 
Figura 24. Fabbisogni irrigui stimati e portate effettivamente irrigate nel periodo 
di osservazione - coltura: mais, campo n.9 
Anche per il sorgo si nota una situazione abbastanza simile, 
con la pratica irrigua che segue i valori consigliati dal Piano. 
45
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Figura 25. Fabbisogni irrigui stimati e apporti irrigui effettivi nel periodo 
di osservazione - coltura: mais, campo n.10 
Figura 26. Fabbisogni irrigui stimati e apporti irrigui effettivinel periodo di os-servazione 
46 
- coltura: sorgo, campo n.20
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Azienda Agricola Durante 
L’azienda sita nel Comune di Vairano ha un’estensione pari 
a 70 ha e produce latte di bufala per le aziende casearie della 
zona. L’allevamento è costituito da circa 500 capi. 
I suoli sono prevalentemente di tessitura franco argillosa, e la 
produzione estiva è costituita esclusivamente da mais, utilizza-to 
in proprio per l’alimentazione delle bufale. Le parcelle oggetto 
del piano di consulenza hanno un’estensione di circa 14 ha. 
L’azienda ha ricevuto messaggi personalizzati per il periodo 
che va dal 12 luglio al 22 agosto, così come riportato nel dia-gramma 
in Figura 27. 
I fabbisogni stimati risultano pari a circa la metà della nor-male 
pratica irrigua precedente all’applicazione del piano. Il con-duttore, 
manifestando interesse per il piano, ritiene importan-te 
che l’applicazione dello stesso sia preceduta da un’adeguata 
formazione per i coltivatori. 
47
PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 
Figura 27. Valori del coefficiente colturale kc e del corrispondente consiglio 
irriguo stimato 
48
Finito di stampare nel mese di giugno 2008 
presso Cangiano Grafica, Napoli
Piano Regionale Consulenza all'Irrigazione - risultati2007- introduzione a cura di Andrea Cozzolino

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Le tecniche satellitari di irrisat per un'agricoltura sostenibile
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Piano Regionale Consulenza all'Irrigazione - risultati2007- introduzione a cura di Andrea Cozzolino

  • 1.
  • 2. Germogli di economia collana diretta da Alberto Caronte
  • 3. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE RISULTATI ANNO 2007
  • 4. 5 SOMMARIO Il fattore “acqua” 9 Gli impegni regionali 9 Obiettivi del Piano 10 Benefici economici legati all’applicazione del Piano 10 Quali metodi e tecnologie utilizza il servizio di consulenza irrigua ? 12 Il Piano di Consulenza per l’Irrigazione 14 Analisi dei risultati della campagna 2007 15 Elaborazioni dei dati irrigui a scala di comprensorio 23 Piana del Sele 24 Sannio Alifano 31 Piana del Volturno 34 Esempi di applicazione del piano ad alcune aziende 38
  • 5. Il mondo agricolo risponde sempre più positivamente all’in-troduzione di sistemi innovativi. Oramai, infatti, è stata acqui-sita la consapevolezza che l’innovazione non è solo un fattore determinante per mantenere una redditività soddisfacente, ma anche ilmodomigliore per adeguarsi alle nuove indicazioni pro-mosse dalla politica agricola comunitaria, come la riduzione dell’impatto ambientale e l’innalzamento delle qualità delle pro-duzioni agricole ai fini della tutela della salute dei consumatori. Come Assessorato alla Agricoltura e alle Attività Produttive abbiamo fatto nostre queste esigenze e sosteniamo con forte im-pegno sia il settore della ricerca in agricoltura, sia quello del tra-sferimento dei risultati conseguiti direttamente alle aziende agri-cole, attraverso metodologie e innovazioni materiali, sia infine, grazie a specifiche azioni, a il loro mantenimento nel tempo nel settore primario. Abbiamo posto una particolare attenzione a quel tipo di in-novazioni in grado di migliorare e razionalizzare l’uso delle ri-sorse ambientali utili per le attività del settore primario e, in par-ticolare, di quelle risorse che, in una economia ormai globaliz-zata, sono quantitativamente ridotte o accessibili solo a costi sempre maggiori. Queste prospettive hanno trovato una piena e significativa sin-tesi nella messa a disposizione per le aziende agricole campane di un servizio di consulenza, il Piano Regionale di Consulenza all’Irrigazione. Uno strumento utile e importante, che consente di far uscire l’irrigazione dalla fase di tecnica empirica e con-vertirla, attraverso le tecnologie più avanzate oggi disponibili, in un sistema ad alta efficienza materiale ed economica. Il Piano, unico sia in campo italiano che nei Paesi Europei per quanto riguarda suoi concreti aspetti tecnici, fa uso di in-formazioni satellitari, di innovative applicazioni GIS automa-tizzate, integrate con tecnologie WEB e GMS/UMTS per la co-municazione, e consente di svolgere un servizio territoriale ge-nerale. Ma, soprattutto, consente la distribuzione di informa-zioni personalizzate per ognuno degli imprenditori agricoli ade- 7 INTRODUZIONE
  • 6. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE renti al Piano: così, ad esempio, è possibile avere consigli sul vo-lume 8 d’acqua da utilizzare per l’irrigazione o sui turni da ap-plicare. E questi sono solo due dei possibili aspetti del servizio, che può esplicitarsi anche in forme più articolate e avanzate di comunicazione. Il presente volume della collana “Germogli di economia” in-tende illustrare brevemente le metodologia, le forme innovati-ve di rilascio delle informazionimesse a punto per il Piano, non-ché i risultati conseguiti nel 2007. L’obiettivo è accelerare la messa a sistema dell’intera “filie-ra dell’acqua” in agricoltura, coinvolgendo non solo le aziende agricole ma anche gli operatori direttamente impegnati nei ser-vizi di gestione di questa fondamentale risorsa. ANDREA COZZOLINO Assessore all’Agricoltura e alle Attività Produttive
  • 7. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 9 Il fattore “acqua” L’acqua è per l’agricoltura un fattore determinante della pro-duzione sia in aree siccitose che in presenza di precipitazioni dis-tribuite in maniera non uniforme durante l’anno, come accade nei climi mediterranei. Spesso, anche in presenza di terreni fer-tili, concimi e sementi appropriate, la scarsità o la mancanza di acqua possono inficiare notevolmente la resa delle colture. L’agricoltura è il settore economico che utilizza maggior-mente le risorse idriche: si stima che, nelle regioni dell’Italiame-ridionale, su 10 litri di acqua disponibile, superficiale e sotter-ranea, circa 6 litri sono destinati all’irrigazione dei campi. Il quadro normativo comunitario, nazionale e regionale ha chiaramente indicato la strada futura per l’utilizzo dell’acqua: il risparmio, la disponibilità e l’accessibilità per i diversi utiliz-zatori, la tutela da fonti inquinanti. Questo richiede che le istituzioni e gli imprenditori agricoli si facciano carico di una consapevolezza maggiore verso que-sta fondamentale risorsa. Gli impegni regionali Da tempo, l’Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Pro-duttive della Regione Campania, tramite il Se.S.I.R.C.A. è im-pegnato in iniziative finalizzate ad ottimizzare la gestione dei mezzi tecnici utilizzati dalle aziende agricole allo scopo di mi-gliorarne l’efficienza economica, nel rispetto dell’ambiente e della salubrità dei prodotti agroalimentari. In tale ottica, è stato predisposto il Piano Regionale di Con-sulenza all’Irrigazione (PRCI) il cui obiettivo è la gestione ra-zionale ed efficiente della risorsa idrica nelle aziende agricole campane. Questa iniziativa si inserisce pienamente nelle attivi-
  • 8. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE tà necessarie per una piena applicazione dalla Direttiva Qua-dro 10 in materia di Acque dell’Unione Europea (2000/60/CE). Obiettivi del Piano L’obiettivo principale del PRCI non è solo la gestione razio-nale ed efficiente della risorsa idrica nelle aziende agricole, ma anche l’attuazione di un specifico servizio di consulenza “inte-grato” con le altre pratiche agronomiche, quali ad esempio le concimazioni e la difesa fitosanitaria. Solo così è possibile realizzare agrosistemi economicamente convenienti ed ecologicamente compatibili, in grado non solo di risparmiare la risorsa “acqua” ma anche di conservarne la qualità, insieme a quella delle altre risorse non rinnovabili, co-me ad esempio il suolo. La razionalizzazione dell’attività irrigua aziendale investe sia gli aspetti agronomici che quelli tecnologici ed economici. Ecco quindi che è necessario conoscere la risposta qualitati-va e quantitativa all’irrigazione delle diverse colture, valutan-do il fabbisogno idrico nelle diverse fasi fenologiche, in relazione alle piogge, al processo di evapotraspirazione ed alle caratteri-stiche idrauliche dei suoli. Attraverso una scelta consapevole dei volumi e dei momen-ti di intervento irriguo, è anche possibile ridurre i costi di eser-cizio e di investimento legati all’irrigazione. Benefici economici legati all’applicazione del Piano Il grafico seguente è un esempio in cui si mostra la differen-za tra gli apporti irrigui effettuati dall’agricoltore (volume for-nito) e gli apporti irrigui consigliati dal Piano di Consulenza al-l’Irrigazione (ETP).
  • 9. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE La somma degli apporti totali di acqua per irrigazione nel pe-riodo monitorato è di 2500 mc/ha (volume irriguo fornito). In-vece la stima dell’evapotraspirazione, nello stesso periodo è di 1700 mc/ha (volume irriguo necessario). Dal bilancio sono sta-te escluse le piogge che avrebbero aumentato la differenza tra acqua fornita ed acqua necessaria allo sviluppo colturale. Considerando un costo medio dell’acqua di 10,00 Cent. di euro/mc, il risparmio, per il periodo monitorato è di circa 80 euro/ha. Poiché gli apporti di acqua fornita per irrigazione so-no mediamente superiore di oltre il 50%rispetto ai volumi ne-cessari al completo sviluppo colturale, per una coltura con un fabbisogno stagionale di circa 4000 mc/ha, il risparmio può es-sere superiore ai 200 euro/ha. Ad esempio, per la sola Piana del Sele (che tra sinistra e de-stra Sele conta oltre 23.000 ha coltivati), un estensivo ed effi-cace utilizzo del sistema consentirebbe un risparmio di oltre 4 milioni di euro/anno. 11
  • 10. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Quali metodi e tecnologie utilizza il servizio di consulenza irrigua? In generale, i consumi d’acqua delle colture dipendono so-stanzialmente da tre elementi: • le condizioni climatiche, individuate da variabili come la temperatura e l’umidità dell’aria, l’irraggiamento solare e la ventosità; • il grado di sviluppo della coltura e di copertura del suolo; • l’evoluzione dinamica del tenore di umidità del suolo. Una diffusa metodologia per valutare i fabbisogni irrigui massimi delle colture si basa sul calcolo del prodotto fra l’eva-potraspirazione di riferimento ET0, che dipende dalle condizioni climatiche, e di un coefficiente colturale kc che rappresenta una misura del sviluppo vegetativo di una specifica coltura nelle di-verse fasi fenologiche. Conoscendo l’apporto di pioggia Pn al netto del quantitati-vo d’acqua intercettato dall’apparato fogliare, il fabbisogno ir-riguo massimo (Irr) è quindi definito nel seguente modo: Irr = ET0 kc - Pn I dati necessari al calcolo di ET0 e Pn vengono raccolti dalla Rete Agrometeorologica Regionale, costituita da numerose sta-zioni distribuite su tutto il territorio regionale, ed in particola-re in prossimità delle principali aree irrigue. L’informazione relativa al coefficiente colturale kc è estre-mamente variabile, anche all’interno della stessa tipologia col-turale, poiché dipende da numerosi fattori, quali data e densi-tà di semina, apporto di sostanze nutrienti, natura dei suoli e pratiche agronomiche. L’osservazione da satellite consente il monitoraggio dello svi-luppo delle coperture vegetali, con grande dettaglio e precisione. Da oltre due decenni, la superficie della Terra viene ripetu-tamente fotografata dallo spazio, grazie a satelliti artificiali do-tati di “occhi” particolarmente potenti, in grado di eseguire un continuomonitoraggio dell’ambiente (acqua, suolo, atmosfera). L’evoluzione tecnologica di questi sensori consente oggi di ri- 12
  • 11. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE levare dettagli di dimensione inferiore ad 1 metro da un’altez-za di oltre 700 km, utilizzando non soltanto il campo del visi-bile, ma anche l’infrarosso. Queste caratteristiche tecniche con-sentono di poter valutare lo sviluppo vegetativo delle colture, e quindi il valore del kc parcella per parcella. Questa tecnologia viene adesso messa a disposizione degli agricoltori e dei consorzi per aiutarli a gestire l’irrigazione in maniera più razionale. Grazie alla collaborazione della Facoltà di Agraria dell’Uni-versità di Napoli “Federico II”, che ha concepito questo siste-ma, e dello spin-off accademico Ariespace s.r.l., che lo ha im-plementato come servizio, le immagini satellitari vengono in-terpretate per il calcolo dei fabbisogni irrigui settimanali, ov-vero la quantità d’acqua da somministrare e la durata dell’in-tervento in ciascuna parcella. Questa informazione, insieme alla fotografia satellitare del-l’azienda, viene inviata tramite SMS ed MMS direttamente al conduttore dell’azienda, il quale riceve così un “consiglio irri-guo” personalizzato in tempo reale. In qualsiasi istante, ciascuno di essi potrà poi “osservare” la propria azienda sull’immagine satellitare disponendo di un personal computer o di un telefo-no cellulare di nuova generazione. 13
  • 12. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Nasce così uno strumento innovativo per l’assistenza irrigua, realizzato mettendo insieme le informazioni ottenute dai satel-liti ed i nuovi mezzi di comunicazione (come i telefoni cellula-ri ed Internet). Il Piano di Consulenza per l’Irrigazione Nel corso delle ultime due stagioni irrigue (2006 e 2007), il Piano di Consulenza è stato attivato in via preliminare nell’a-rea della Piana del Sele e poi successivamente nella Piana del Basso Volturno e nel comprensorio del Sannio-Alifano. Previa adesione al Piano, un servizio gratuito in grado di fornire (via SMS o MMS) indicazioni sui volumi irrigui e durata dell’irri-gazione a livello parcellare è stato distribuito a numerosi uten-ti ed ai consorzi di bonifica operanti in queste aree. Le aziende sono state contattate mediante i Centri di Con-sulenza in Agricoltura della Regione Campania e i Consorzi di Bonifica. Ciascuna azienda ha compilato una scheda dati in cui ha riportato la propria anagrafica, i dati catastali delle parcel-le coltivate, le colture presenti in campo. Nella stessa scheda è stato indicato anche il numero di cellulare e l’indirizzo di po-sta elettronica su cui inviare l’informazione sintetica (SMS) e completa (MMS e posta elettronica). È stato così realizzato un Sistema Informativo Territoriale de-dicato, in cui i dati inseriti (in particolarmodo i limiti delle par-ticelle e la loro corretta identificazione) sono stati verificati in-sieme alle aziende interessate. Dopo questa fase si è dato il via al vero e proprio servizio di consulenza. 14
  • 13. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Analisi dei risultati della campagna 2007 Al Piano di Consulenza all’Irrigazione 2007 hanno aderito 90 aziende per un totale di circa 600 appezzamenti corrispon-denti a 1400 ettari di superficie irrigua netta. Le aree monito- 15 Figura 1. Scheda dati catastali e colturali Figura 2. Schema procedura di digitalizzazione e realizzazione del database
  • 14. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE rate corrispondono a territori ricadenti nei Consorzi di Bonifi-ca Integrale di Paestum e Destra Sele, Bacino del Volturno, Sannio-Alifano e Valle Telesina. Le acquisizioni e le relative elaborazioni hanno riguardato una superficie di circa 7500 Km2 acquisita mediate immagini ad al-ta risoluzione. L’elaborazione delle immagini satellitari è stata effettuato entro 24-48 ore dall’acquisizione, producendo lamappa del co-efficiente colturale kc con un dettaglio compreso fra i 10 ed i 30 m al suolo. Nel contempo, elaborando i dati della Rete Agrometeorologica, sono state calcolate l’evapotraspirazione di riferimento e la precipitazione netta. Sovrapponendo all’immagine del satellite le mappe catasta-li, è stato possibile calcolare, per ciascuna particella registrata nel Piano di Consulenza, il fabbisogno irriguo massimo, se-condo la metodologia descritta in precedenza, gestita con l’au-silio del Sistema Informativo Territoriale dedicato. Tale consiglio è stato trasmesso in modo automatico all’u-tente finale attraverso i diversi sistemi di telecomunicazione. Gli utenti hanno così ricevuto, con cadenza settimanale per un periodo di oltre 2 mesi (da luglio fino a metà settembre), un consiglio irriguo personalizzato con un’informazione sintetica di solo testo via SMS. La stessa informazione di testo ricevuta via SMS, accompa-gnata da un’immagine satellitare ( in cui è anche riportato una 16
  • 15. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE mappa della distribuzione del coefficiente colturale per le sin-gole parcelle), è stata contemporaneamente inviata, via posta elettronica e, in alcuni casi, via MMS. In totale sono stati inviati 2440 SMS (830 a luglio, 1070 ad agosto e 540 a settembre), 526 e-mail/MMS nel mese di luglio (di cui 256 alle aziende della Piana del basso Volturno, 232 a quelle della Piana del Sele e 38 a quelle del Sannio Alifano), 876 nel mese di agosto (di cui 302 alle aziende della Piana del bas-so Volturno, 500 a quelle della Piana del Sele e 74 a quelle del Sannio Alifano) e 104 nel mese di settembre (solo alle aziende della piana del Sele) per un totale di 1506messaggi di posta elet-tronica inviati. Inoltre, gli agricoltori hanno ricevuto settimanalmente (dal-la fine del servizio personalizzato e per tutto il mese di settem-bre) un SMS con informazioni giornaliere sull’andamento del-l’evapotraspirazione di riferimento, ETo, e sulle precipitazione misurate nelle diverse aree. 17
  • 16. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Figura 3a. Numero dei messaggi inviati alle aziende: via SMS Figura 3b. Numero dei messaggi inviati alle aziende: via via e-mail (in basso) 18
  • 17. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 19 Figura 4. Foglio Informativo tipo inviato via e-mail alle aziende aderenti.
  • 18. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Figura 5. Limiti dei consorzi ed aree acquisite ad alta risoluzione 20
  • 19. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Nella Piana del Sele si è avuto il maggior numero di aziende aderenti (19 in Destra Sele e 35 nel Consorzio di Paestum), a seguire il Bacino del Volturno ed il Sannio Alifano, ove per la prima volta è stato sperimentato il servizio. Le aziende coinvolte hanno una dimensione media di 15 ha, con un maggior grado di frammentazione parcellare nelle aree di pertinenza del Bacino del Volturno e di Paestum. 21 Tabella 1. Aziende aderenti al servizio
  • 20. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Figura 6. Dimensione delle aziende suddivise per comprensorio Figura 7. Numero di appezzamenti monitorati suddivisi per coltura 22
  • 21. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE In Figura 7 sono rappresentate le colture rappresentate du-rante il piano. Il consiglio irriguo è stato fornito per circa 30 differenti tipi di colture. Al fine di ottenere risultati statistica-mente significativi per la stima dei fabbisogni irrigui, si è pre-ferito considerare, nell’analisi a scala di bacino, le colture mag-giormente rappresentate (mais, erba medica, pomodoro) e rag-gruppando in un’unica classe i frutteti. 23 Elaborazioni dei dati irrigui a scala di comprensorio I dati raccolti hanno consentito di elaborare, con cadenza set-timanale, i fabbisogni irrigui nei diversi distretti dei Consorzi di bonifica interessati. Figura 8. Mappa semplificata di uso del suolo per il consorzio Destra Sele
  • 22. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Tali informazioni possono essere utili sia in fase di gestione per migliorare l’operatività degli impianti irrigui, sia in fase di programmazione degli interventi, per valutare con maggiore accuratezza la domanda irrigua massima per ciascuno dei di-stretti. A tal fine, le mappe del coefficiente colturale, generate per ciascuna immagine satellitare, sono state ulteriormente elabo-rate per identificare le aree effettivamente coltivate (escluden-do quindi superfici prive di vegetazione, centri urbani, strade) e gli apprestamenti protetti (serre). Piana del Sele Nella Piana del Sele, il Piano di Consulenza è stato già spe-rimentato nel 2005 e nel 2006. L’applicazione del telerilevamento nella gestione irrigua è già da alcuni anni sperimentata presso i due Consorzi della Piana, nell’ambito di progetti di ricerca con-dotti dal Dipartimento di Ingegneria Agraria dell’Università di Napoli “Federico II”. Con riferimento ai diversi distretti presenti nei due Consor-zi, sono stati stimati i fabbisogni irrigui cumulati durante la sta-gione irrigua 2007. I risultati dell’elaborazione per il Consor-zio Destra Sele sono riportati in Tabella 2; i valori corrispon-denti al Consorzio Paestum in Tabella 4. L’analisi di questi da-ti mostra che il 58% della superficie ricadente nei distretti irri-gui del Destra Sele è stata effettivamente irrigata,mentre nel ca-so del Consorzio di Paestum, essa è superiore al 67%. Il mese di agosto corrisponde al periodo di punta per l’inte-ra Piana (Destra e Sinistra Sele), con un fabbisogno mensile to-tale di circa 30 milioni metri cubi. 24
  • 23. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Tab. 2. Stima fabbisogni distretti irrigui ConsorzioDestra Sele Per il Destra Sele il fabbisogno medio per l’intera durata del-la stagione irrigua è valutato in circa 4000 m3/ettaro. Interes-santi sono anche i fabbisogni medi per ettaro riferiti ai mesi di luglio ed agosto. Si nota che le medie sono piuttosto costanti da distretto a distretto: si va dai 1047 m3/ettaro ai 1209 per il mese di luglio, e da 1107 a 1283 per il mese di agosto. Il fabbisogno massimo complessivo per tutti i distretti si re-gistra nel mese di agosto con un volume stimato di quasi 13 mi-lioni metri cubi. 25
  • 24. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Figura 9. Istogramma dei fabbisogni mensili stimati da giugno a settembre - Consorzio Destra Sele Dei circa 19000 ettari dei distretti irrigui di Paestum, 13000 sono effettivamente utilizzati per le colture di pieno campo o sotto serra (superficie irrigua netta). 26
  • 25. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE I valori dei fabbisogni irrigui sui 104 giorni osservati sono pari a circa 4000 m3/ha, in linea con quanto avviene in Destra Sele. Anche qui il massimo assoluto, relativo a tutti i distretti, si registra in agosto con quasi 17 milioni di metri cubi di fab-bisogno totale. 27 Tabella 3. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio Destra Sele Fabbisogno per ettaro e permese Tabella 4. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio Paestum
  • 26. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Figura 10. Istogramma dei fabbisogni mensili stimati da giugno a settembre Consorzio Paestum 28 Tabella 5. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio Paestum, Fabbisogno per ettaro e permese
  • 27. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Inoltre, all’interno di ciascun comprensorio è stata fatta una stima del fabbisogno irriguo per le tipologie colturali maggior-mente presenti, quali mais, erba medica e colture arboree (frut-teti). Questa analisi, condotta sul campione rappresentato dal-le aziende aderenti al Piano, ha interessato una superficie com-plessiva di circa 400 ettari. Si noti che, che nel caso del mais, il fabbisogno medio è ri-sultato pari a 1428m3/ha nelmese di luglio e 1205m3/ha in ago-sto. Tali valori sono in linea con gli effettivi fabbisogni per l’in-tero ciclo che possono essere stimati tra i 3500 ed i 4500 m3/ha in Destra Sele e fra 4200 e 4700m3/ha nel Consorzio di Paestum. Tabella 6.Destra Sele - Fabbisogni irriguimedi delle colture. Dati inmetri cubi per ettaro e per decade 29 Tabella 7. Paestum- Fabbisogni irriguimedi delle colture. Dati inmetri cubi per ettaro e per decade
  • 28. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Figura 11. Consorzio di Paestum. Fabbisogni irrigui medi e cumulati per ettaro e per decade. Sannio Alifano 30
  • 29. Sannio Alifano PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Il consorzio del Sannio Alifano è stato oggetto di osservazione in un periodo più ristretto (fine di giugno - inizio di agosto), a causa di eccessive coperture nuvolose per le acquisizioni di giu-gno ed agosto. Le valutazioni a scala di distretto irriguo sono state effettuate con la stessa tecnica già descritta in precedenza e rilevano un fabbisognomedio per ilmese di luglio di circa 1500m3/ha; que-sto valore è stato ricavato effettuando la mappatura delle su-perfici effettivamente irrigate, e risultate pari a circa il 46%del-la superficie totale dei distretti irrigui analizzati. 31
  • 30. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE È da rilevare la quasi mancanza di aree destinate a serre. Si riportano nel seguito la tabella riassuntive dei dati elaborati. Il fabbisogno irriguo per tutti i distretti per il periodo di lu-glio 2007 è pari a oltre 12 milioni di metri cubi. Nel caso del consorzio Sannio-Alifano, in considerazione delle colture praticate presso le aziende aderenti al piano, è sta-to possibile effettuare una stima dei valore medi dei fabbisogni irrigui per il mais e l’erba medica. I dati riportati in Tabella 9 evidenziano un fabbisogno irri-guo medio maggiore di quello riscontrato nella piana del Sele. Tale differenza può essere in parte spiegata dai valori di tem-peratura media giornaliera più alti riscontrati dalla stazione di Alife (riferimento per il Sannio Alifano) rispetto a quella della Piana del Sele. 32 Tabella 8. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio del Sannio Alifano Fabbisognomedio per ettaro -mese di luglio Tabella 9. Consorzio del Sannio-Alifano e della Valle Telesina Fabbisogni irriguimedi delle colture.Dati inm3/ha per decade
  • 31. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Figura 13. Confronto delle temperature medie giornaliere della stazione posta nella Piana di Alife rispetto alla piana del Sele. Figura 14. Confronto delle temperature medie giornaliere della stazione posta nella Piana di Alife rispetto alla piana del Sele. 33
  • 32. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Piana del Volturno Analogamente alle precedenti analisi, sono stati valutati i fabbisogni irrigui per il periodo di osservazione giugno-ago-sto 2007, con riferimento ai tre distretti irrigui indicati nella fi-gura sopra riportata. Si è ritenuto di concentrare le attività del Piano di Consulenza in questi distretti, poiché effettivamente serviti da impianti ir-rigui consortili. La superficie effettivamente irrigata è stata va-lutata pari a circa il 40% della superficie totale. I dati relativi ai fabbisogni irrigui nei tre distretti analizzati per il mese di luglio sono riportati nella Tabella 10, mentre le tabelle ed i grafici successivi riportano i valori medi dei fabbi-sogni irrigui riferiti alle colture maggiormente presenti nelle aziende aderenti al Piano di Consulenza. Le elaborazioni si ri-feriscono alle aziende di cui sono state rese note le colture ef-fettivamente praticate (Tabella 11). 34
  • 33. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 35 Tabella 10. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio del Volturno. Fabbisognomedio per ettaromese di luglio Tabella 11. Consorzio del Volturno - Colturemonitorate Tabella 12. Piana del Basso Volturno – Fabbisogni irriguimedi delle colture.Dati inm3/ha per decade
  • 34. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Figura 15. Piana del Basso Volturno - Fabbisogni irrigui medi delle colture. Dati in m3/ha per decade 36
  • 35. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Figura 16. Piana del Basso Volturno - Fabbisogni irrigui medi delle colture. Dati in m3/ha per decade 37
  • 36. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Esempi di applicazione del piano ad alcune aziende Seguono alcune esperienze di aziende che hanno partecipato al Piano di Consulenza. Azienda Società Agricola Barlotti s.r.l. L’azienda di estensione pari a 55 ha è situata nel Comune di Capaccio. Nasce nel 2005 ed è gestita direttamente dal pro-prietario. I suoli, a tessitura franco-argillosa, sono interessati per 19 ha da serre mentre i restanti 36 ha sono a cielo aperto, de-stinati alla coltura del mais da insilato, poi commercializzato presso le aziende bufaline della zona, avvicendato nel periodo invernale da cavolfiori. Le parcelle oggetto del piano di consulenza sono pari ad una superficie di circa 22 ha, coltivate a mais. Il primo consiglio irriguo è stato inviato il 12 luglio, l’ultimo il 30 agosto. In totale sono stati inviati 48 consigli irrigui, cioè 8 per ciascuno dei 6 campi monitorati. Nella Figura 17 sono rappresentati, per 2 parcelle dell’a-zienda Barlotti, i valori del coefficiente colturale kc (Fig.17.a) valutato secondo le metodologie del Piano di Consulenza, i va-lori dell’evapotraspirazione di riferimento ETo (Fig.17.b) cal-colata utilizzando i dati meteorologici rilevati dalla stazione presso l’azienda Improsta (Piana del Sele) e i corrispondenti consigli irrigui stimati (Fig.18). Poiché la variazione spaziale e temporale del coefficiente colturale kc è ottenuta attraverso le immagini satellitari, e non da tabelle standard, essa ha trovato immediato riscontro da parte del conduttore dell’azienda, ac-crescendo così il grado di sensibilità e di accettazione nei con-fronti del consiglio irriguo fornito. 38
  • 37. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Figura 17. (a) Valori dei coefficienti colturali kc per due parcelle monitorate; (b) Evapotraspirazione di riferimento 39
  • 38. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Figura 18. Fabbisogni irrigui settimanali stimati per due parcelle monitorate Un esempio delle informazioni elaborate per questa azienda è illustrato in Figura 19, dove sono rappresentate, in corri-spondenza di diverse fasi fenologiche del mais, l’immagine sa-tellitare in falsi colori (Figura 19.a), la mappa di kc corrispon-dente (Figura 19.b) ed una fotografia della coltura in pieno campo (Figura 19.c). Si noti come siano ben definite le super-fici interessate da serre, adiacenti alle parcelle di mais, che ap-paiono di colore arancione nelle immagini in falsi colori. Nel-la mappa di kc la tonalità azzurra indica la necessità di un mag-gior apporto idrico rispetto al colore giallo-rosso; queste map-pe mettono in risalto, grazie alla risoluzione del sensore satel-litare, anche le variazioni di accrescimento all’interno della sin-gola parcella, dovute a variabilità del suolo o carenze nutritive. Secondo quanto dichiarato dal conduttore della azienda, i consigli forniti hanno avuto un riscontro positivo rispetto al con-tenimento dei consumi irrigui aziendali; ulteriore conferma è 40
  • 39. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE giunta dal soddisfacente confronto fra i volumi consigliati ed i prelievi effettivi, svolto sulla base della durata di ciascuna irri-gazione e dei dispositivi di misura presenti in azienda. Il conduttore, infine, ha ritenuto molto utile il servizio, au-spicandone in futuro la sua riproposizione; ha inoltre suggeri-to di integrare il servizio con la possibilità di inviare, in manie-ra semplice, un eventuale feedback da parte del conduttore del-l’azienda. Figura 19. Stadi colturali, mais Az. Barlotti, Paestum: 1) a 45 gg dalla semi-na, 2) a 2 mesi; 3) a 3 mesi; 4) prima della maturazione. Nella prima riga (a) sono riportate le immagini satellitari relative ai quattro periodi, nella seconda riga (b) le mappe del coefficiente colturale kc, nella terza riga (c) la coltura in campo misurata con una stadia graduata. Azienda Agricola Cuccola L’azienda di estensione pari a 12 ha è situata nel Comune di Bellona ed è specializzata in allevamento di drupacee. Da alcu-ni anni, visto il perdurare della crisi legata alla produzione frut-ticola, accanto all’agricoltura di tipo tradizionale, si sono af-fiancate nuove attività quali l’arboricoltura per la produzione di legno (destinando 3 ha per l’impianto di ciliegi) e l’agriturismo. 41
  • 40. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE L’irrigazione localizzata viene effettuata con un impianto a microportata, realizzato con linee in PEAD ed erogatori del ti-po autocompensante. Nel caso dei frutteti, in cui l’irrigazione viene quasi esclusi-vamente effettuata in maniera localizzata, l’elaborazione del consiglio irriguo include un termine riduttivo per tener conto in maniera più particolareggiata dell’effettiva copertura del suolo. 42 Tabella 13. Campi oggetto del piano di consulenza Figura 20.
  • 41. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE 43 Figura 21. Figura 22.
  • 42. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE La Figura 21 mostra i valori dei coefficienti colturali kc per le parcelle dell’azienda in esame. La legenda è quella riportata nella Tabella 13 (215A= albicocco; 215C=ciliegio; 215P1= pe-sco precoce; 215P2=pesco tardivo; 215S=susino). Si noti che i valori di kc presentano variazioni modeste nel periodo investi-gato, in accordo con quanto riportato in letteratura tecnica per i frutteti. Inoltre, poiché il consiglio irriguo è stato distribuito in fase di post-maturazione, i volumi irrigui consigliati risulta-no sensibilmente più bassi rispetto a quelli stimati per altre col-ture, in particolare per quelle erbacee. Figura 23 - Fabbisogni irrigui settimanali e cumulati 44
  • 43. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Azienda Improsta L’azienda sperimentale Improsta sita nel comune di Eboli, in destra del fiume Sele a circa 6 Km dal mare, ha un’estensione di circa 130 ettari coltivati a foraggio, mais e alberi da frutta. Gestita per conto della Regione Campania, una delle principa-li finalità dell’azienda è la sperimentazione di tecniche agrono-miche innovative. Le colture sono state monitorate per il periodo che va dal 10 giugno al 31 agosto. In particolare il mais, il sorgo, l’erba me-dica ed alcune specie arboree destinate alla produzione di ener-gia da biomassa. Per i campi di mais (Figura 24) si può notare la perfetta corri-spondenza tra la pratica irrigua e la stima effettuata da satellite. Figura 24. Fabbisogni irrigui stimati e portate effettivamente irrigate nel periodo di osservazione - coltura: mais, campo n.9 Anche per il sorgo si nota una situazione abbastanza simile, con la pratica irrigua che segue i valori consigliati dal Piano. 45
  • 44. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Figura 25. Fabbisogni irrigui stimati e apporti irrigui effettivi nel periodo di osservazione - coltura: mais, campo n.10 Figura 26. Fabbisogni irrigui stimati e apporti irrigui effettivinel periodo di os-servazione 46 - coltura: sorgo, campo n.20
  • 45. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Azienda Agricola Durante L’azienda sita nel Comune di Vairano ha un’estensione pari a 70 ha e produce latte di bufala per le aziende casearie della zona. L’allevamento è costituito da circa 500 capi. I suoli sono prevalentemente di tessitura franco argillosa, e la produzione estiva è costituita esclusivamente da mais, utilizza-to in proprio per l’alimentazione delle bufale. Le parcelle oggetto del piano di consulenza hanno un’estensione di circa 14 ha. L’azienda ha ricevuto messaggi personalizzati per il periodo che va dal 12 luglio al 22 agosto, così come riportato nel dia-gramma in Figura 27. I fabbisogni stimati risultano pari a circa la metà della nor-male pratica irrigua precedente all’applicazione del piano. Il con-duttore, manifestando interesse per il piano, ritiene importan-te che l’applicazione dello stesso sia preceduta da un’adeguata formazione per i coltivatori. 47
  • 46. PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE Figura 27. Valori del coefficiente colturale kc e del corrispondente consiglio irriguo stimato 48
  • 47. Finito di stampare nel mese di giugno 2008 presso Cangiano Grafica, Napoli