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Il grafene dietro il nobel per la fisica 2010 2010-11-08
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Il grafene dietro il Nobel per la Fisica 2010
By slovati
Created 06/11/2010 - 14:54
Il Premio Nobel per la Fisica, uno dei più prestigiosi riconoscimenti scientifici a livello mondiale. è
stato assegnato quest'anno ad una coppia di ricercatori dell'Università di Manchester per avere
dimostrato le inusuali e sorprendenti proprietà del grafene.
Lo scorso 5 ottobre 2010 la Royal Swedish Academy of Sciences ha assegnato il Premio Nobel per la
Fisica, uno dei più prestigiosi riconoscimenti scientifici a livello mondiale, ad una coppia di ricercatori
dell'Università di Manchester per avere dimostrato le inusuali e sorprendenti proprietà del grafene.
Andre Geim e Konstantin Novoselov, i due ricercatori entrambi di origine russa, sono stati insigniti
dell'importante riconoscimento per essere stati i primi ad eseguire esperimenti significativi sul grafene, una
struttura bidimensionale composta da atomi di carbonio. I loro risultati vennero pubblicati sulla rivista
Science nell'ottobre 2004. Il grafene è un materiale con alcune caratteristiche eccezionali: è il migliore
conduttore di elettricità a temperatura ambiente ed il materiale più resistente finora conosciuto. E' anche un
ottimo conduttore di calore, è trasparente, e flessibile. L'esistenza del grafene era già stata ipotizzata diversi
anni fa, ma si è dovuto attendere il 2004, grazie al lavoro svolto dai due ricercatori, prima di riuscire ad
isolarlo dimostrandone le proprietà e soprattutto la stabilità (un requisito fondamentale per il suo utilizzo a
livello pratico). In quell'anno, i due ricercatori riuscirono ad isolare il grafene (un singolo strato di atomi di
carbonio) in laboratorio utilizzando un metodo semplicissimo basato sul...
...nastro adesivo! Una fedele ricostruzione di questo ingegnoso meccanismo è mostrata nel seguente
video:
2. Quindi anche a noi, senza saperlo, ci sarà magari capitato di produrre del grafene utilizzando una comune
matita ed un foglio di carta! Il grafene è un materiale disponibile naturalmente in natura, poichè la grafite
(come quella contenuta nelle tradizionali matite) consiste in pratica nella sovrapposizione di più strati di
grafene.
Lo studio compiuto dai due fisici nel 2004 dimostrò non soltanto l'esistenza del grafene, ma fu soprattutto in
grado di evidenziarne le sue notevoli proprietà elettriche, collegando due elettrodi ad una struttura di
grafene. Una prima proprietà dimostrata dal grafene è che gli elettroni si muovono in questo materiale con
una mobilità elevatissimaquasi non avessero alcuna massa: è stata infatti misurata una velocità di
,
spostamento pari ad 1 milione di metri al secondo, non male se confrontata alla velocità della luce nel
vuoto (300 milioni di metri al secondo). La struttura regolare del grafene, inoltre, fa sì che gli elettroni,
muovendosi al suo interno, subiscano delle attenuazioni minime a differenza di altri materiali in cui essi
subiscono numerosi "rimbalzi". Altre caratteristiche chimico-fisiche del grafene sono la sua robustezza (è
100 volte più resistente dell'acciaio, a parità di spessore), la possibilità di essere allungato facilmente, la sua
quasi totale trasparenza (assorbe solamente il 2.3% della luce incidente, indipendentemente dalla sua
lunghezza d'onda), e la sua compattezza (persino gli atomi di elio, i più piccoli in assoluto, non riescono
ad attraversare il grafene). Tutte queste proprietà ne suggeriscono l'impiego nei monitor e display
touchscreen, nelle celle solari e nei materiali leggeri. La conducibilità elettrica (10 volte superiore a
temperatura ambiente a quella del rame) è accompagnata anche da quella termica, per cui il grafene è
anche utilizzabile come condutore flessibile. Ricordiamo che i ricercatori IBM hanno già ottenuto risultati
molto significativi nella realizzazione di array di transistor al grafene (leggi anche QUESTO BLOG [1]). Va
comunque sottolineato che la sorprendentemente semplice tecnica utilizzata da Geim e Novoselov è
adatta alla produzione di grafene solo in piccole quantità (quello che serve ad esempio per gli studi di
laboratorio). Per la produzione industriale, negli anni dal 2004 ad oggi, sono state sviluppate tecniche più
adatte anche se concettualmente simili a quella originaria, e comunque ancora oggi sono allo studio dei
procedimenti che permettano la produzione di grafene su larga scala a costi non elevati.
C'è anche un aspetto molto affascinante del grafene: esso infatti deriva dal carbonio, l'elemento della
tavola periodica che è alla base della catena del DNA e che si trova in tutte le forme di vita presenti sulla
terra. Madre natura ci sta forse indicando la strada da seguire?
L'immagine seguente mostra la tipica struttura del grafene, uno strato singolo di atomi di carbonio
combinati in una struttura esagonale, con una distanza tra ogni atomo pari a solo 0.142 nm.
Sito ufficiale Premio Nobel [2]
Tecnologia Andre Geim grafene Konstantin Novoselov Premio Nobel Fisica Science
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Links:
[1] http://it.emcelettronica.com/../../transistor-al-grafene-transistor-pi%C3%B9-veloce-al-mondo
[2] http://nobelprize.org/