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Beyond Fission: thermonuclear fusion reactors
Camilla Bressan
University of Milano Bicocca
Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Corso di Laurea Magistrale in Fisica
December 2014
Fusion
Introductory
Outline
1 Introductory
What is a plasma
Applicazioni tecnologiche
2 La stabilità della materia
3 Landscape attuale
4 Il punto di vista ingegneristico
5 La reazione d-t
6 I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson
Sorgenti e perdite del plasma
Il criterio di Lawson
Fusion
Introductory What is a plasma
Introduzione di un plasma
Il plasma costituisce il quarto stato della
materia, è una collezione di particelle
cariche (elettroni e ioni) che si muovono
liberamente, cioè un sistema dominato da
fenomeni di tipo collettivo. Fu Langmuir a
dare il nome a questo stato della materia,
studiando il comportamente dei gas caldi.
Sulla terra abbiamo pochissimi esempi di
plasma; il fulmine rappresenta uno di
questi.
Fusion
Introductory What is a plasma
Dove si trovano i plasmi e come li caratteriziamo
Sulla sinistra abbiamo la famosa torta
dell’universo. Solamente il 4 % dell’universo
è costituito da materia così come la
conosciamo, ma di quella frazione il 99% si
trova nello steto di plasma!
I plasmi possono essere principalmente caratterizzati da tre parametri, che variano di
diversi ordini di grandezza:
densità n, [numero di particelle cariche/m3
]
temperatura T: la misureremo in eV, unità di misura tipicamente usata, che può
essere convertita in gradi Kelvin o Celsius.
1eV = 11 604K = 11 331◦
C
campo magnetico B: principalmente esterno, anche se bisogna tenere in
considerazione le modifiche introdotte dalle particelle stesse.
Fusion
Introductory Applicazioni tecnologiche
Perchè i plasmi sono così utili nella vita quotidiana...e oltre
La ionosfera è un plasma e permette le
comunicazioni intercontinentali. Le onde
radio sono riflesse dalla ionosfera a causa
della sua natura di plasma!
Vi è un gran numero di applicazioni industriali e scientifiche. I plasmi sono usati per il
trattamento dei materiali, cioè per conferire alle superfici determinate proprietà (ad es.
idrofilicità) o per riarrangiare gli atomi superficiali in modo diverso.
Esistono anche applicazioni di gran lunga
più ambiziose. I motori a reazione sono
tanto più efficenti quanto più la temperatura
del gas espulso è elevata. Se potessimo
usare un plasma anzichè i gas usati oggi,
viaggi spaziali a lunga distanza potrebbero
non essere più una fantasia nel futuro!
Fusion
Introductory Applicazioni tecnologiche
Che cos’è la fusione nucleare?
La fusione nucleare è un processo
che avviene costantemente nelle
stelle dell’universo e che ha dato
origine alla nostra vita stessa,
perchè ha permesso la creazione
di elementi pesanti come carbonio
o ferro indispensabili alla vita,
grazie al processo illustrato a
fianco.
Fusion
Introductory Applicazioni tecnologiche
Che cos’è la fusione nucleare?
Il nostro stesso Sole in questo istante sta bruciando la sua riserva di idrogeno, che è
anche il motivo per cui tra circa 5 miliardi di anni di trasformerà in una gigante rossa,
stadio stellare previsto per la classe di stelle a cui appartiene il sole.
Fusion
Introductory Applicazioni tecnologiche
Che differenza c’è tra fusione e fissione?
Vediamo le principali differenze:
Fusione Fissione
Abbondanza di combustili, Li e d,
∼ 1’000’000 di anni
Disponibilità di combustibile legata
alle riserve di uranio 235
No scorie, in quanto i prodotti del-
la reazione sono elio e neutro-
ni bloccati da schermi di materiali
pesanti
Scorie radioattive con una vita
media di migliaia di anni
Il processo può essere arrestato in
qualche secondo
Il raffreddamento del nocciolo è un
processo lungo
Fusion
La stabilità della materia
Outline
1 Introductory
What is a plasma
Applicazioni tecnologiche
2 La stabilità della materia
3 Landscape attuale
4 Il punto di vista ingegneristico
5 La reazione d-t
6 I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson
Sorgenti e perdite del plasma
Il criterio di Lawson
Fusion
La stabilità della materia
Il problema della stabilità della materia
un sistema di particelle cariche è legato dal potenziale di interazione a due corpi colum-
biano:
φ(|xi − xj|) =
k · eiej
|xi − xj|
∼
1
r
(1)
Potenziale a lungo raggio d’azione!
La materia è stabile?
La domanda è fondamentale, perchè la
stabilità della materia è legata alla
possibilità effettiva di riprodurre un plasma
sulla Terra.
Fusion
La stabilità della materia
Il problema della stabilità della materia: lo schermo di Debye
Se il potenziale di interazione fosse scritto nella forma precedente, non ci sarebbe
alcuna ragione di continuare questa discusssione.
Per fortuna i plasmi sono stabili perchè globalmente neutri
j
ej = 0
su scale maggiori della cosiddetta lunghezza di Debye.
Dunque la formula precedente andrebbe meglio scritta come:
φ(|r|) =
k · eiej
|r|
· exp −r/λD (2)
Ioni ed elettroni interagiscono uno con l’altro solo dentro una sfera di Debye
Fusion
Landscape attuale
Outline
1 Introductory
What is a plasma
Applicazioni tecnologiche
2 La stabilità della materia
3 Landscape attuale
4 Il punto di vista ingegneristico
5 La reazione d-t
6 I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson
Sorgenti e perdite del plasma
Il criterio di Lawson
Fusion
Landscape attuale
Landscape sui reattori: JET, il Joint European Torus
Cominciamo con un breve sguardo alla situazione attuale e alle macchine da fusione
più famose esistenti al mondo.
Fusion
Landscape attuale
Landscape sui reattori: JET, il Joint European Torus
Si trova a Culham, in Inghilterra;
Il Joint Europen Torus è operativo dal 1983 e nel 1997 ottenne per la prima volta la
condizione di pareggio (break-even condition) and produsse 16 MW di potenza da
fusione, e ancora costituisce un record mondiale. É stato costruito con l’obiettivo
di dimostrare la fattibilità scientifica della fusione, cioè il raggiungimento di un
Q = 1 (rappoto tra la potenza in uscita e in ingresso).
Fusion
Landscape attuale
Landscape sui reattori: FTU: Frascati Tokamak Upgrade
Fusion
Landscape attuale
Landscape sui reattori: FTU: Frascati Tokamak Upgrade
É situato a Frascati, in Italia;
Operativo dal 1989, si è da subito inserito bene nel panorama della ricerca
internazionale grazie alla capacità di produrre plasmi molto densi e all’elevato
campo magnetico (8 Tesla), paragonabile a quello che verrà affrontato ad ITER, il
reattore di prossima generazione.
Fusion
Landscape attuale
Landscape sui reattori: ITER
Fusion
Landscape attuale
Landscape sui reattori: ITER
La sua costruzione è iniziata da alcuni anni in Francia, a Cadrache;
L’obiettivo di ITER è raggiungere un Q pari a 10, cioè dimostare la fattibilità
scientifica di estrarre potenza da un reattore a fusione, e di produrre una potenza
da fusione di almeno 500 MW.
Fusion
Landscape attuale
Landscape sui reattori: il futuro DEMO
La sua costruzione è prevista terminare per il 2050;
DEMO sarà il primo reattore a fusione commerciale: ha come obiettivo la
produzione di 2000 MW di potenza lavorando in regime continuo.
Nell’immagine sottostante è raffigurato un esempio di possibile progetto, che all’oggi
non è ancora stato deciso. Non è nemmno chiaro se sarà costruito come tokamak o
stallerator, dipenderà dai futuri sviluppi di queste due linee di ricerca.
Fusion
Landscape attuale
A che punto siamo nella ricerca
Sulla sinistra viene mostrato lo
sviluppo del programma di ricerca
nel campo della fusione e i
successi ottenuti. La curva blue e
rossa rappresentano
rispettivamente la condizione di
pareggio e di ignizione (modalità di
lavoro di un reattore futuro). ITER
sarà ottimisticamente il primo a
raggiungere questo regime.
Fusion
Il punto di vista ingegneristico
Outline
1 Introductory
What is a plasma
Applicazioni tecnologiche
2 La stabilità della materia
3 Landscape attuale
4 Il punto di vista ingegneristico
5 La reazione d-t
6 I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson
Sorgenti e perdite del plasma
Il criterio di Lawson
Fusion
Il punto di vista ingegneristico
Il punto di vista ingegneristico (I): il tokamak
Quali sono le linee di ricerca oggi prevalentemente attive nello sviluppo dei devise
fusionistici?
Come possiamo riprodurre la fusione sulla Terra PRATICAMENTE??
La linea di ricerca tokamak
I tokamak sono reattori basati sul
confinamento magnetico in una geometria
toroidale. Il plasma è confinato attraverso
campi magnetici elevati prodotti da delle
bobine disposte in una geometria toroidale,
cioè a forma di ciambella. E’ stato inventato
negli anni ’50 e al momento rappresenta la
linea di ricerca più avanzata.
Fusion
Il punto di vista ingegneristico
Il punto di vista ingegneristico (II): lo stellarator
La linea di ricerca stellarator
Gli stellarator sono reattori basati sul
confinamento magnetico in una geometria
stellator. Il plasma è sempre confinato
attraverso forti campi magnetici tramite
delle bobine disposte in una geometria
molto complessa: lo svantaggio è la perdita
della simmetria toroidale. E’ stato inventato
negli anni ’50.
La profonda differenza tra questi due sistemi giace nella necessità di confinamento delle
particelle: si può dimostrare che questo implica che abbiamo bisogno di due componen-
ti del campo magnetico, una toroidale e poloidale. Nella soluzione di tipo tokamak una
grande bobina al centro del toro in cui viene fatta scorrere una corrente genera la com-
ponente poloidale che sarebbe invece mancante in una geometria toroidale, mentre nel-
la soluzione di tipo stellarator sono le bobine stesse, con la loro complessa disposizione,
a generare le due componenti del campo magnetico.
Fusion
Il punto di vista ingegneristico
Video di una scarica di Jet
Fusion
La reazione d-t
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1 Introductory
What is a plasma
Applicazioni tecnologiche
2 La stabilità della materia
3 Landscape attuale
4 Il punto di vista ingegneristico
5 La reazione d-t
6 I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson
Sorgenti e perdite del plasma
Il criterio di Lawson
Fusion
La reazione d-t
Ripassiamo prima brevemente dei concetti...
Il modello correntemente in uso dell’atomo
è mostrato a fianco. Ricordare anche che:
Z: numero di elettroni uguale al
numero di protoni in un atomo;
A: numero di massa
dell’atomo=somma del numero di
protoni e neutroni;
Isotopo: elemento chimico con uguale
Z ma diverso A perchè contentente un
numero diverso di neutroni. Deuterio
(A = 2) e trizio (A = 3) sono due
isotopi dell’atomo di idrogeno;
Q: quantità di energia rilasciata da una
reazione nucleare;
eV: unità di misura dell’energia, è la
quantità di energia guadagnata da un
elettrone quando accellerato da una
differenza di potenziale di 1 V;
1eV = 1.6x10−19
J.
Fusion
La reazione d-t
Le reazioni
Dobbiamo cominciare con elementi leggeri (Z piccolo) perchè la forza nucleare deve
vincere la repulsione coloumbiana esistente tra due particelle con la stessa carica.
d + d → n +3
He; Q = 3.27Mev (3)
d + t → n +4
He; Q = 17.6Mev (4)
d +3
He → p + α; Q = 18.3Mev (5)
I parametri significativi che devono essere
considerati sono:
sezione d’urto (una quantità
proporzionale alla probabilità che
avvenga la reazione);
abbondanza dei combustibili:
l’obiettivo è garantirci un lungo futuro
di energia pulita a disposizione;
tasso di reattività, numero di reazioni
per secondo e per volume;
Fusion
La reazione d-t
Le reazioni
Q valore, energia guadagnata dalla
singola reazione;
produzione di neutroni: a causa della
sua carica neutra, esce dal plasma
confinato magneticamente e porta una
buona quantità di energia (14 MeV)
che può essere facilmente convertita
in energia elettrica tramite un classico
sistema di turbine.
Fusion
La reazione d-t
Perchè la d-t è la reazione più promettente
Confronto tra i tassi di reattività:
Elevata abbondanza di combustibile
deuterio, dell’ordine di 1’000’000 di
anni;
Q valore abbastanza elevato;
solo il Trizio è una potenziale minaccia:
problemi scientifici e di sicurezza.
Soluzione tramite il Thritium breeding: lett:
nutrimento del trizio
Fusion
La reazione d-t
Il Thritium breeding
L’idea è di costruire un mantello dentro il reattore ricoperto di litio, in modo da sfruttare
la seguente relazione:
n +7
Li → n +4
He + t;
In questo modo il neutrone della reazione produrrebbe il reagente trizio dentro la mac-
china stessa e sarebbe necessario solo una piccola quantità di trizio iniziale per inne-
scare la reazione, dopodichè il sistema si autososterrebbe. Questo meccanismo non è
mai stato provato fino ad ora, ma il processo fisico alla base è ben compreso (potrebbe
essere meno chiaro cosa accade in presenza di un elevato flusso di neutroni come ci si
aspetta in un reattore futuro, ma questi problemi sono ancora sotto studio).
Risolvere questo problema significa fare della d-t la reazione più promettente da cui
cominciare lo studio della riproduzione della fusione nucleare sulla terra.
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson
Outline
1 Introductory
What is a plasma
Applicazioni tecnologiche
2 La stabilità della materia
3 Landscape attuale
4 Il punto di vista ingegneristico
5 La reazione d-t
6 I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson
Sorgenti e perdite del plasma
Il criterio di Lawson
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson
Una domanda urgente: Noi possiamo raggiungere le condizioni di
fusione?
Per quanto abbiamo visto finora, la fusione è possibile da un punto di vista teorico:
E per quanto riguarda invece l’implementazione ingegneristica?
Proviamo a fare un conto classico semplice per rispondere a questa domanda.
Dobbiamo scrivere una semplice equazione di equilibrio: l’energia cinetica dei reagen-
ti (nel sistema di riferimento del centro di massa) deve essere uguale al potenziale
elettrostatico di due particelle cariche a distanza d.
1
2
µv2
rel =
1
4π 0
Z1Z2e2
d
(6)
Sostituiamo le costanti:
Z1 = Z2 = 1; 0 = 8.85x10−12
Fm−1
; e = 1.67x10−19
C (7)
Troviamo:
1
2
µv2
rel = 480keV = 5760000000K = 6 033 000 000◦
C (8)
PRATICAMENTE E’ IMPOSSIBILE OGGI RAGGIUNGERE QUESTA TEMPERATURA
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson
La meccanica quantistica ci aiuta!
In realtà la sezione d’urto è molto diversa: gli effetti quantistici che dobbiamo aggiungere
(e che non sono inclusi nella trattazione classica) sono:
effetto tunnel: gli elettroni hanno una probabilità diversa da zero di passare
attraverso una barriera di potenziale se essa è finita => anche se l’enrgia cinetica
dei reagenti è più piccola dell’energia potenziale la reazione può avvenire!
risonanze nucleari: esistono certi intervalli energetici in cui la sezione d’urto
diventa enorme a causa della presenza di risonanze => la sezione d’urto è più
grande in quelle regioni!
contributo negativo: la sezione d’urto decresce come 1/E (energia per
particelle) =>per temperature elevate la reazione non può avere luogo!
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson
Come possiamo ottenere la fusione?
Grafici della sezione d’urto nella descrizione classica e quantistica:
sezione d’urto classicaσ
T(keV)
480keV
E’ evidente che la domanda precedente era incorretta: non dobbiamo chiederci quale
sia la temperatura minima necassario per raggiungere le condizioni di fusione (domanda
classica), ma quale sia la temperatura ottimale, dati anche gli altri parametri di plasma,
pressione (o densità) e il tempo di confinamento.
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma
Sorgenti e perdite di potenza
Abbiamo considerato tutto? Il plasma si autostiene?
C’è un’altra domanda importante: come manteniamo la temperatura costante in modo
tale da avere un tasso di reazione sempre massimo e guadagnare la massima energia
possibile?
Dobbiamo considerare tutti i possibili guadagni e perdite!!
Quattro sono i contributi principali:
guadagno dato dalle particelle α: Sα;
perdita da radiazione di frenamento (bremsstrahlung): SB;
guadagno dato dal riscaldamento esterno: Sh;
perdita a causa del trasporto di calore al bordo del plasma: SK.
L’equazione di bilancio delle potenze sarà:
Sα + Sh = SB + SK (9)
Vediamo questi termini più nel dettaglio.
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma
Contributo delle particelle α Sα + Sh = SB + SK
Le particelle α sono un prodotto della reazione d-t: sono cariche, cioè rimangono in-
trappolate nel sistema (mentre il neutrone può scappare). Costituiscono una sorgente
di potenza, portando ciascuna 3.5 MeV di energia per ogni reazione.
Il contributo alla potenza è:
Sα = Eα · R
Guadagno energetico per reazione
Tasso di reazione
Dal calcolo del tasso di reazione, otteniamo:
Sα =
n2
4
< σv > Eα (10)
Supponendo valido un modello di gas ideal per il plasma, è valida la seguente relazione
tra il parametro fisico di pressione P e quello ingegneristico corrispondente di densità n:
P = 2nT, (11)
usandolo nella precedente equazione, otteniamo l’espressione corretta per la sorgente
di potenza data dalle α:
Sα =
P2
16T2
< σv > Eα (12)
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma
Riscaldamento esterno Sα + Sh = SB + SK
Vi sono diversi modi in cui possiamo contribuire al riscaldamento del plasma, fino a che
non si autosostenga (regime di lavoro in cui ancora le macchine attuali non possono
lavorare). Come esempio, si cita la Neutral beam injection (NBI) (lett: iniezione di un
fascio neutro):
Particelle cariche sono accellerate e
neutralizzate prima di raggiungere il
plasma (altrimenti non potrebbero entrare);
se la loro energia è molto più grande di
quella delle particelle termalizzate nel
centro del plasma, tramite collisioni con
quelle rilasceranno energia ai reagenti
riscaldando così il plasma.
Nella dimostrazione della formula del triplo prodotto, non assegneremo un valore defi-
nito per questo termine.
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma
Bremsstrahlung (I): radiazione di frenamento
Sα + Sh = SB + SK
E’ l’energia persa a causa della deflessione subita dagli elettroni a causa della presenza
degli ioni: a causa dell’interazione tra le due particelle, l’elettrone viene accellerato e
quindi irraggia energia. E’ un fenomeno ben noto in fisica, dunque possiamo calcolare
l’energia totale emessa dall’elettrone quando incontra uno ione così:
W =
e6
Z2
48 3
0π3c3m3
e
1
vb3
. (13)
v = velocità elettronica (lo ione si considera
statico)
b = parametro d’impatto, distanza di
approcio
Z = 1 per una palsma d − t
e = 1.19x10−16
C carica elettrica
Gli altri fattori sono costanti.
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma
Bremsstrahlung (II): radiazione di frenamento
Sα + Sh = SB + SK
E’ importante questo termine? Confrontiamolo con l’energia cinetica elettronica tipica:
W
1
2
mv2
=?
Possiamo valutare l’energia cinetica dell’elettrone dicendo che deve perdere energia
potenziale mentre è deflesso e guadagnare energia cinetica:
1
2
mv2
0 = −
1
4π 0
Ze2
b
+
1
2
mv2
(14)
Supponendo che la velocità iniziale sia zero, otteniamo una stima per quel termine, e
possiamo concludere:
W
1
2
mv2
∼
v
c
3
(15)
Il termine è davvero molto piccolo!!
Perchè allora considerare questo termine di perdita?
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma
Bremsstrahlung (III): radiazione di frenamento Sα + Sh = SB + SK
Perchè gli elettroni sono MOLTI: dobbiamo trasformare questa informazione locale in
una globale.
Prima di tutto, per ottenere la potenza persa dobbiamo moltiplicare per il numero effet-
tivo di collisione per unità di volume per unità di tempo.
SB|b,v = W ·
numero di collisioni
m3s
(16)
Poi integriamo su b da bmin = /mev, il valor minimo permesso dal principio di Heisem-
berg (se fosse zero l’integrale sarebbe divergente), e bmax = ∞.
In ultimo integriamo sulle velocità, tenendo in considerazione il fatto che gli elettroni nel
plasma hanno una certa funzione di distribuzione, quindi dobbiamo pesare le velocità
con questa distribuzione. Il risultato finale è:
SB = 21/2
6π3/2
nenie6
Z2
3
0π3c3m
3/2
e
T1/2
= cB
p2
4
1
T3/2
Notare la dipendenza dal quadrato della temperatura. Nela formula a destra abbiamo
condensato le costanti nel coefficente cB e usato l’equazione di stato dei gas perfet-
ti p = 2nT. La stessa derivazione considerando effetti quantistici avrebbe prodotto
semplicemente un coefficente leggermente diverso: 21/2
3π5/2
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma
Diffusione di calore Sα + Sh = SB + SK
La diffusione di particelle ed energia costituiscono un grande problema nei plasmi ter-
monucleari. Vorremmo che l’energia rimanesse confinata indefinitamente ma osser-
viamo sperimentalmente che questo non accade. Come scrivere questa perdita di
potenza?
Può essere complesso dato che non abbiamo un’espressione analitica da principi primi
per il trasporto anomalo. Assumeremo una relazione intuitiva:
SK =
3p
2τE
(17)
τE è il tempo di confinamento dell’energia: il tempo in cui l’energia prodotta al centro
arriva al bordo. E’ un parametro sperimentale.
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma
I regimi di lavoro
Abbiamo analizzato i diversi contributi dell’equazione del bilancio di potenza:
Sα + Sh = SB + SK (18)
Abbiamo tutti gli elementi per risolverla, ma bisogna distinguere due regimi di lavoro
distinti:
Regime di ignizione
Sh = 0: il plasma si autosostiene, il processo va avanti da solo;
sarà il regime operativo di un reattore commerciale futuro (DEMO).
Regime di amplificatore di potenza
Sh = 0 : il plasma ha bisogno di riscaldamento esterno;
sarà il regime di lavoro dei primi reattori (ITER).
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson
Regime di ignizione ideale (I)
Consideriamo prima il regime di ignizione ideale, nel quale supponiamo, a parte il fatto
che non ci sia riscaldamento esterno, che il trasporto di energia sia nullo. E’ certa-
mente una condizione non fisica (la costruzione pratica di un reattore implica sempre la
produzione di qualche gradiente), MA è fortemente educativo studoare questo caso.
Se trovassimo che, anche in questo caso ideale, i valori fisici di temperatura, densità e
tempo di confinamento non sono riproducibili, allora la fusione rimarrebbe un bel
sogno.
L’equazione da studoare in questo caso è più semplice:
Sα = SB (19)
Eα
p2
16
< σv >
T2
= cB
p2
4
1
T3/2
(Z = 1) (20)
< σv >
T1/2
≥ cB
4
Eα
(21)
Chiaramente il guadagno di potenza deve essere maggiore della perdita dovuta al
Bremsstrahlung.
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson
Regime di ignizione ideale (II)
Notiamo prima di tutto che in questo caso ideale abbiamo requisiti solo sulla tempe-
ratura e non sugli altri due parametri: questo è conseguenza della scelta del regime
ideale.
Sostituendo i valori corretti per la reazione d-t nella precedente equazione, possiamo ot-
tenere la temperatura minima che dobbiamo essere in grado di ottenere per raggiungere
le condizioni di fusione.
Tminima = 4.4keV = 51 057 327◦
C
Questa temperatura è già stata raggiunta!!
Studiamo una condizione meno stringente.
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson
Regime di ignizione non ideale (I)
Consideriamo ora la condizione più fisica del regime di ignizione non ideal, in cui assu-
miamo che il trasporto di energia sia diverso da zero. Risolviamo ancora l’equazione:
abbiamo due sorgenti di perdita e una sola di guadagno di potenza.
Sα = SB + SK (22)
Eα
p2
16
< σv >
T2
= cB
p2
4
1
T3/2
+
3p
2τE
(Z = 1) (23)
(24)
Definiamo dei coefficenti per renedere la formula più compatta.
Kα =
Eα
16
; KB =
cB
4
; KK =
3
2
pτE Kα
< σv >
T2
−
KB
T3/2
≥ KK (25)
Il cui risultato finale è:
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson
Regime di ignizione non ideale (II)
pτE ≥ KK T2
Kα<σv>−KBT1/2
E’ possibile una risoluzione grafica della precedente equazione.
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson
Regime di ignizione non ideale (III)
L’obiettivo è rimanere al di sopra della curva: muovendoci lungo di essa possiamo
trovare delle condizioni più favorevoli, che ragionavolmente saranno attorno il valor
minimo.
Se rilassiamo la condizione su un parametro gli altri aumenteranno di conseguenza
seguendo questa curva. La condizione che deve essere soddisfatta è stata espressa in
termini del parametro ingegneristico di densità n = p/T ed è nota come la condizione di
triplo prodotto o criterio di Lawson:
nTτE ≥ 3 · 1021 keVs
m3
Un modo di ottenere questo risultato è tramite la seguente combinazione:
T 20keV = 232 080 727◦
C; n 1020m−3
; τE 1s
Ciascuno è già stato raggiunto indipendentemente dagli altri MA la condizione in cui il
loro prodotto soddisfa quella relazione non è mai stata raggiunta fino ad ora.
I reattori oggi operativi non sono in grado di verificare il criterio –> non sono ancora
pensati per la fusione!!
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson
Regime di amplificatore di potenza (I)
Tipicamente è molto difficile raggiungere il regime precedente perchè se T ed n sono
troppo elevate, il plasma è caratterizzato da molte forti instabilità che sono causa di
disruzioni e perdita di confinamento. Il regime di amplificatore di potenza è più facile
da ottenere e quindi i primi reattori partiranno da qui, avendo comunque la possibilità di
guadagnare energia. Supponiamo presente il riscaldamento esterno Sh a compensare
il non raggiungimento del regime di ignizione.
Introduciamo la frazione di riscaldamento dovuta alle particelle α:
Fα =
Sα
Sα + Sh
,
sul riscaldamento totale.
Se Fα = 1 torniamo al caso precedente. Tipicamente nel regime di amplificatore di
potenza 0 < Fα < 1.
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson
Regime di amplificatore di potenza (II): il fattore Q
Introduciamo il fattore di amplificazione termica Q:
Q =
potenza termica in uscita
potenza termica in ingresso
(26)
Noto Q sappiamo subito quanto stiamo guadagnando o perdendo.
Di solito è più interessante il fattore di amplificazione elettrico perchè bisogna tener
conto della perdita di energia che va nella conversione tra energia termica ed elettrica;
stimiamo questa conversione (che in ultimo dipenderà dal sistema usato) dalla seguente
relazione:
Q ≈ 4QE
Per produrre energia che sia economicamente competitiva Q = 40, al minimo. E que-
sto implica che le particelle α devono giocare un ruolo primario nel riscaldamento del
plasma, cioè, i.e.
Fα = 90%
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson
Regime di amplificatore di potenza (III)
Risolviamo ancora l’equazione di bilancio di potenza in questo regime per trovare la
condizione che deve essere soddisfatta.
Sα + Sh = SB + SK (27)
pτE ≥ Fα(pτE)I (28)
dove l’ultima formula significa che la condizione di ignizione non ideale rimane invariata
eccetto che per un fattore moltiplicativoFα. Le condizioni su tutti i parametri importanti
sono rilassate perchè introduciamo una potenza esterna.
Queste condizioni rilassate hanno un prezzo, perchè avremo un Q peggiore. Vale infatti
la seguente:
Fα =
Q
5 + Q
Se vogliamo che Q sia alto, Fα deve essere grande.
Fino ad ora, il valore massimo di Q ottenuto con una macchina a confinamento magne-
tico è stato pari a 1 (condizione di break-even).
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson
Ulteriori letture
R. Goldstone e P.H.Rutherford.
Introduction to Plasma Physics.
Institute of Physics Publishing, 1995.
Curt Suplee.
The Plasma Universe.
Cambridge University Press, 2009.
John Wesson.
Tokamaks.
Oxford Science Publications, 2011.
Fusion
I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson
Fine
Grazie dell’ attenzione!
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I. "beyond fission: thermonuclear fusion reactors"

  • 1. Beyond Fission: thermonuclear fusion reactors Camilla Bressan University of Milano Bicocca Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea Magistrale in Fisica December 2014 Fusion
  • 2. Introductory Outline 1 Introductory What is a plasma Applicazioni tecnologiche 2 La stabilità della materia 3 Landscape attuale 4 Il punto di vista ingegneristico 5 La reazione d-t 6 I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma Il criterio di Lawson Fusion
  • 3. Introductory What is a plasma Introduzione di un plasma Il plasma costituisce il quarto stato della materia, è una collezione di particelle cariche (elettroni e ioni) che si muovono liberamente, cioè un sistema dominato da fenomeni di tipo collettivo. Fu Langmuir a dare il nome a questo stato della materia, studiando il comportamente dei gas caldi. Sulla terra abbiamo pochissimi esempi di plasma; il fulmine rappresenta uno di questi. Fusion
  • 4. Introductory What is a plasma Dove si trovano i plasmi e come li caratteriziamo Sulla sinistra abbiamo la famosa torta dell’universo. Solamente il 4 % dell’universo è costituito da materia così come la conosciamo, ma di quella frazione il 99% si trova nello steto di plasma! I plasmi possono essere principalmente caratterizzati da tre parametri, che variano di diversi ordini di grandezza: densità n, [numero di particelle cariche/m3 ] temperatura T: la misureremo in eV, unità di misura tipicamente usata, che può essere convertita in gradi Kelvin o Celsius. 1eV = 11 604K = 11 331◦ C campo magnetico B: principalmente esterno, anche se bisogna tenere in considerazione le modifiche introdotte dalle particelle stesse. Fusion
  • 5. Introductory Applicazioni tecnologiche Perchè i plasmi sono così utili nella vita quotidiana...e oltre La ionosfera è un plasma e permette le comunicazioni intercontinentali. Le onde radio sono riflesse dalla ionosfera a causa della sua natura di plasma! Vi è un gran numero di applicazioni industriali e scientifiche. I plasmi sono usati per il trattamento dei materiali, cioè per conferire alle superfici determinate proprietà (ad es. idrofilicità) o per riarrangiare gli atomi superficiali in modo diverso. Esistono anche applicazioni di gran lunga più ambiziose. I motori a reazione sono tanto più efficenti quanto più la temperatura del gas espulso è elevata. Se potessimo usare un plasma anzichè i gas usati oggi, viaggi spaziali a lunga distanza potrebbero non essere più una fantasia nel futuro! Fusion
  • 6. Introductory Applicazioni tecnologiche Che cos’è la fusione nucleare? La fusione nucleare è un processo che avviene costantemente nelle stelle dell’universo e che ha dato origine alla nostra vita stessa, perchè ha permesso la creazione di elementi pesanti come carbonio o ferro indispensabili alla vita, grazie al processo illustrato a fianco. Fusion
  • 7. Introductory Applicazioni tecnologiche Che cos’è la fusione nucleare? Il nostro stesso Sole in questo istante sta bruciando la sua riserva di idrogeno, che è anche il motivo per cui tra circa 5 miliardi di anni di trasformerà in una gigante rossa, stadio stellare previsto per la classe di stelle a cui appartiene il sole. Fusion
  • 8. Introductory Applicazioni tecnologiche Che differenza c’è tra fusione e fissione? Vediamo le principali differenze: Fusione Fissione Abbondanza di combustili, Li e d, ∼ 1’000’000 di anni Disponibilità di combustibile legata alle riserve di uranio 235 No scorie, in quanto i prodotti del- la reazione sono elio e neutro- ni bloccati da schermi di materiali pesanti Scorie radioattive con una vita media di migliaia di anni Il processo può essere arrestato in qualche secondo Il raffreddamento del nocciolo è un processo lungo Fusion
  • 9. La stabilità della materia Outline 1 Introductory What is a plasma Applicazioni tecnologiche 2 La stabilità della materia 3 Landscape attuale 4 Il punto di vista ingegneristico 5 La reazione d-t 6 I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma Il criterio di Lawson Fusion
  • 10. La stabilità della materia Il problema della stabilità della materia un sistema di particelle cariche è legato dal potenziale di interazione a due corpi colum- biano: φ(|xi − xj|) = k · eiej |xi − xj| ∼ 1 r (1) Potenziale a lungo raggio d’azione! La materia è stabile? La domanda è fondamentale, perchè la stabilità della materia è legata alla possibilità effettiva di riprodurre un plasma sulla Terra. Fusion
  • 11. La stabilità della materia Il problema della stabilità della materia: lo schermo di Debye Se il potenziale di interazione fosse scritto nella forma precedente, non ci sarebbe alcuna ragione di continuare questa discusssione. Per fortuna i plasmi sono stabili perchè globalmente neutri j ej = 0 su scale maggiori della cosiddetta lunghezza di Debye. Dunque la formula precedente andrebbe meglio scritta come: φ(|r|) = k · eiej |r| · exp −r/λD (2) Ioni ed elettroni interagiscono uno con l’altro solo dentro una sfera di Debye Fusion
  • 12. Landscape attuale Outline 1 Introductory What is a plasma Applicazioni tecnologiche 2 La stabilità della materia 3 Landscape attuale 4 Il punto di vista ingegneristico 5 La reazione d-t 6 I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma Il criterio di Lawson Fusion
  • 13. Landscape attuale Landscape sui reattori: JET, il Joint European Torus Cominciamo con un breve sguardo alla situazione attuale e alle macchine da fusione più famose esistenti al mondo. Fusion
  • 14. Landscape attuale Landscape sui reattori: JET, il Joint European Torus Si trova a Culham, in Inghilterra; Il Joint Europen Torus è operativo dal 1983 e nel 1997 ottenne per la prima volta la condizione di pareggio (break-even condition) and produsse 16 MW di potenza da fusione, e ancora costituisce un record mondiale. É stato costruito con l’obiettivo di dimostrare la fattibilità scientifica della fusione, cioè il raggiungimento di un Q = 1 (rappoto tra la potenza in uscita e in ingresso). Fusion
  • 15. Landscape attuale Landscape sui reattori: FTU: Frascati Tokamak Upgrade Fusion
  • 16. Landscape attuale Landscape sui reattori: FTU: Frascati Tokamak Upgrade É situato a Frascati, in Italia; Operativo dal 1989, si è da subito inserito bene nel panorama della ricerca internazionale grazie alla capacità di produrre plasmi molto densi e all’elevato campo magnetico (8 Tesla), paragonabile a quello che verrà affrontato ad ITER, il reattore di prossima generazione. Fusion
  • 17. Landscape attuale Landscape sui reattori: ITER Fusion
  • 18. Landscape attuale Landscape sui reattori: ITER La sua costruzione è iniziata da alcuni anni in Francia, a Cadrache; L’obiettivo di ITER è raggiungere un Q pari a 10, cioè dimostare la fattibilità scientifica di estrarre potenza da un reattore a fusione, e di produrre una potenza da fusione di almeno 500 MW. Fusion
  • 19. Landscape attuale Landscape sui reattori: il futuro DEMO La sua costruzione è prevista terminare per il 2050; DEMO sarà il primo reattore a fusione commerciale: ha come obiettivo la produzione di 2000 MW di potenza lavorando in regime continuo. Nell’immagine sottostante è raffigurato un esempio di possibile progetto, che all’oggi non è ancora stato deciso. Non è nemmno chiaro se sarà costruito come tokamak o stallerator, dipenderà dai futuri sviluppi di queste due linee di ricerca. Fusion
  • 20. Landscape attuale A che punto siamo nella ricerca Sulla sinistra viene mostrato lo sviluppo del programma di ricerca nel campo della fusione e i successi ottenuti. La curva blue e rossa rappresentano rispettivamente la condizione di pareggio e di ignizione (modalità di lavoro di un reattore futuro). ITER sarà ottimisticamente il primo a raggiungere questo regime. Fusion
  • 21. Il punto di vista ingegneristico Outline 1 Introductory What is a plasma Applicazioni tecnologiche 2 La stabilità della materia 3 Landscape attuale 4 Il punto di vista ingegneristico 5 La reazione d-t 6 I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma Il criterio di Lawson Fusion
  • 22. Il punto di vista ingegneristico Il punto di vista ingegneristico (I): il tokamak Quali sono le linee di ricerca oggi prevalentemente attive nello sviluppo dei devise fusionistici? Come possiamo riprodurre la fusione sulla Terra PRATICAMENTE?? La linea di ricerca tokamak I tokamak sono reattori basati sul confinamento magnetico in una geometria toroidale. Il plasma è confinato attraverso campi magnetici elevati prodotti da delle bobine disposte in una geometria toroidale, cioè a forma di ciambella. E’ stato inventato negli anni ’50 e al momento rappresenta la linea di ricerca più avanzata. Fusion
  • 23. Il punto di vista ingegneristico Il punto di vista ingegneristico (II): lo stellarator La linea di ricerca stellarator Gli stellarator sono reattori basati sul confinamento magnetico in una geometria stellator. Il plasma è sempre confinato attraverso forti campi magnetici tramite delle bobine disposte in una geometria molto complessa: lo svantaggio è la perdita della simmetria toroidale. E’ stato inventato negli anni ’50. La profonda differenza tra questi due sistemi giace nella necessità di confinamento delle particelle: si può dimostrare che questo implica che abbiamo bisogno di due componen- ti del campo magnetico, una toroidale e poloidale. Nella soluzione di tipo tokamak una grande bobina al centro del toro in cui viene fatta scorrere una corrente genera la com- ponente poloidale che sarebbe invece mancante in una geometria toroidale, mentre nel- la soluzione di tipo stellarator sono le bobine stesse, con la loro complessa disposizione, a generare le due componenti del campo magnetico. Fusion
  • 24. Il punto di vista ingegneristico Video di una scarica di Jet Fusion
  • 25. La reazione d-t Outline 1 Introductory What is a plasma Applicazioni tecnologiche 2 La stabilità della materia 3 Landscape attuale 4 Il punto di vista ingegneristico 5 La reazione d-t 6 I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma Il criterio di Lawson Fusion
  • 26. La reazione d-t Ripassiamo prima brevemente dei concetti... Il modello correntemente in uso dell’atomo è mostrato a fianco. Ricordare anche che: Z: numero di elettroni uguale al numero di protoni in un atomo; A: numero di massa dell’atomo=somma del numero di protoni e neutroni; Isotopo: elemento chimico con uguale Z ma diverso A perchè contentente un numero diverso di neutroni. Deuterio (A = 2) e trizio (A = 3) sono due isotopi dell’atomo di idrogeno; Q: quantità di energia rilasciata da una reazione nucleare; eV: unità di misura dell’energia, è la quantità di energia guadagnata da un elettrone quando accellerato da una differenza di potenziale di 1 V; 1eV = 1.6x10−19 J. Fusion
  • 27. La reazione d-t Le reazioni Dobbiamo cominciare con elementi leggeri (Z piccolo) perchè la forza nucleare deve vincere la repulsione coloumbiana esistente tra due particelle con la stessa carica. d + d → n +3 He; Q = 3.27Mev (3) d + t → n +4 He; Q = 17.6Mev (4) d +3 He → p + α; Q = 18.3Mev (5) I parametri significativi che devono essere considerati sono: sezione d’urto (una quantità proporzionale alla probabilità che avvenga la reazione); abbondanza dei combustibili: l’obiettivo è garantirci un lungo futuro di energia pulita a disposizione; tasso di reattività, numero di reazioni per secondo e per volume; Fusion
  • 28. La reazione d-t Le reazioni Q valore, energia guadagnata dalla singola reazione; produzione di neutroni: a causa della sua carica neutra, esce dal plasma confinato magneticamente e porta una buona quantità di energia (14 MeV) che può essere facilmente convertita in energia elettrica tramite un classico sistema di turbine. Fusion
  • 29. La reazione d-t Perchè la d-t è la reazione più promettente Confronto tra i tassi di reattività: Elevata abbondanza di combustibile deuterio, dell’ordine di 1’000’000 di anni; Q valore abbastanza elevato; solo il Trizio è una potenziale minaccia: problemi scientifici e di sicurezza. Soluzione tramite il Thritium breeding: lett: nutrimento del trizio Fusion
  • 30. La reazione d-t Il Thritium breeding L’idea è di costruire un mantello dentro il reattore ricoperto di litio, in modo da sfruttare la seguente relazione: n +7 Li → n +4 He + t; In questo modo il neutrone della reazione produrrebbe il reagente trizio dentro la mac- china stessa e sarebbe necessario solo una piccola quantità di trizio iniziale per inne- scare la reazione, dopodichè il sistema si autososterrebbe. Questo meccanismo non è mai stato provato fino ad ora, ma il processo fisico alla base è ben compreso (potrebbe essere meno chiaro cosa accade in presenza di un elevato flusso di neutroni come ci si aspetta in un reattore futuro, ma questi problemi sono ancora sotto studio). Risolvere questo problema significa fare della d-t la reazione più promettente da cui cominciare lo studio della riproduzione della fusione nucleare sulla terra. Fusion
  • 31. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Outline 1 Introductory What is a plasma Applicazioni tecnologiche 2 La stabilità della materia 3 Landscape attuale 4 Il punto di vista ingegneristico 5 La reazione d-t 6 I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma Il criterio di Lawson Fusion
  • 32. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Una domanda urgente: Noi possiamo raggiungere le condizioni di fusione? Per quanto abbiamo visto finora, la fusione è possibile da un punto di vista teorico: E per quanto riguarda invece l’implementazione ingegneristica? Proviamo a fare un conto classico semplice per rispondere a questa domanda. Dobbiamo scrivere una semplice equazione di equilibrio: l’energia cinetica dei reagen- ti (nel sistema di riferimento del centro di massa) deve essere uguale al potenziale elettrostatico di due particelle cariche a distanza d. 1 2 µv2 rel = 1 4π 0 Z1Z2e2 d (6) Sostituiamo le costanti: Z1 = Z2 = 1; 0 = 8.85x10−12 Fm−1 ; e = 1.67x10−19 C (7) Troviamo: 1 2 µv2 rel = 480keV = 5760000000K = 6 033 000 000◦ C (8) PRATICAMENTE E’ IMPOSSIBILE OGGI RAGGIUNGERE QUESTA TEMPERATURA Fusion
  • 33. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson La meccanica quantistica ci aiuta! In realtà la sezione d’urto è molto diversa: gli effetti quantistici che dobbiamo aggiungere (e che non sono inclusi nella trattazione classica) sono: effetto tunnel: gli elettroni hanno una probabilità diversa da zero di passare attraverso una barriera di potenziale se essa è finita => anche se l’enrgia cinetica dei reagenti è più piccola dell’energia potenziale la reazione può avvenire! risonanze nucleari: esistono certi intervalli energetici in cui la sezione d’urto diventa enorme a causa della presenza di risonanze => la sezione d’urto è più grande in quelle regioni! contributo negativo: la sezione d’urto decresce come 1/E (energia per particelle) =>per temperature elevate la reazione non può avere luogo! Fusion
  • 34. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Come possiamo ottenere la fusione? Grafici della sezione d’urto nella descrizione classica e quantistica: sezione d’urto classicaσ T(keV) 480keV E’ evidente che la domanda precedente era incorretta: non dobbiamo chiederci quale sia la temperatura minima necassario per raggiungere le condizioni di fusione (domanda classica), ma quale sia la temperatura ottimale, dati anche gli altri parametri di plasma, pressione (o densità) e il tempo di confinamento. Fusion
  • 35. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma Sorgenti e perdite di potenza Abbiamo considerato tutto? Il plasma si autostiene? C’è un’altra domanda importante: come manteniamo la temperatura costante in modo tale da avere un tasso di reazione sempre massimo e guadagnare la massima energia possibile? Dobbiamo considerare tutti i possibili guadagni e perdite!! Quattro sono i contributi principali: guadagno dato dalle particelle α: Sα; perdita da radiazione di frenamento (bremsstrahlung): SB; guadagno dato dal riscaldamento esterno: Sh; perdita a causa del trasporto di calore al bordo del plasma: SK. L’equazione di bilancio delle potenze sarà: Sα + Sh = SB + SK (9) Vediamo questi termini più nel dettaglio. Fusion
  • 36. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma Contributo delle particelle α Sα + Sh = SB + SK Le particelle α sono un prodotto della reazione d-t: sono cariche, cioè rimangono in- trappolate nel sistema (mentre il neutrone può scappare). Costituiscono una sorgente di potenza, portando ciascuna 3.5 MeV di energia per ogni reazione. Il contributo alla potenza è: Sα = Eα · R Guadagno energetico per reazione Tasso di reazione Dal calcolo del tasso di reazione, otteniamo: Sα = n2 4 < σv > Eα (10) Supponendo valido un modello di gas ideal per il plasma, è valida la seguente relazione tra il parametro fisico di pressione P e quello ingegneristico corrispondente di densità n: P = 2nT, (11) usandolo nella precedente equazione, otteniamo l’espressione corretta per la sorgente di potenza data dalle α: Sα = P2 16T2 < σv > Eα (12) Fusion
  • 37. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma Riscaldamento esterno Sα + Sh = SB + SK Vi sono diversi modi in cui possiamo contribuire al riscaldamento del plasma, fino a che non si autosostenga (regime di lavoro in cui ancora le macchine attuali non possono lavorare). Come esempio, si cita la Neutral beam injection (NBI) (lett: iniezione di un fascio neutro): Particelle cariche sono accellerate e neutralizzate prima di raggiungere il plasma (altrimenti non potrebbero entrare); se la loro energia è molto più grande di quella delle particelle termalizzate nel centro del plasma, tramite collisioni con quelle rilasceranno energia ai reagenti riscaldando così il plasma. Nella dimostrazione della formula del triplo prodotto, non assegneremo un valore defi- nito per questo termine. Fusion
  • 38. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma Bremsstrahlung (I): radiazione di frenamento Sα + Sh = SB + SK E’ l’energia persa a causa della deflessione subita dagli elettroni a causa della presenza degli ioni: a causa dell’interazione tra le due particelle, l’elettrone viene accellerato e quindi irraggia energia. E’ un fenomeno ben noto in fisica, dunque possiamo calcolare l’energia totale emessa dall’elettrone quando incontra uno ione così: W = e6 Z2 48 3 0π3c3m3 e 1 vb3 . (13) v = velocità elettronica (lo ione si considera statico) b = parametro d’impatto, distanza di approcio Z = 1 per una palsma d − t e = 1.19x10−16 C carica elettrica Gli altri fattori sono costanti. Fusion
  • 39. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma Bremsstrahlung (II): radiazione di frenamento Sα + Sh = SB + SK E’ importante questo termine? Confrontiamolo con l’energia cinetica elettronica tipica: W 1 2 mv2 =? Possiamo valutare l’energia cinetica dell’elettrone dicendo che deve perdere energia potenziale mentre è deflesso e guadagnare energia cinetica: 1 2 mv2 0 = − 1 4π 0 Ze2 b + 1 2 mv2 (14) Supponendo che la velocità iniziale sia zero, otteniamo una stima per quel termine, e possiamo concludere: W 1 2 mv2 ∼ v c 3 (15) Il termine è davvero molto piccolo!! Perchè allora considerare questo termine di perdita? Fusion
  • 40. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma Bremsstrahlung (III): radiazione di frenamento Sα + Sh = SB + SK Perchè gli elettroni sono MOLTI: dobbiamo trasformare questa informazione locale in una globale. Prima di tutto, per ottenere la potenza persa dobbiamo moltiplicare per il numero effet- tivo di collisione per unità di volume per unità di tempo. SB|b,v = W · numero di collisioni m3s (16) Poi integriamo su b da bmin = /mev, il valor minimo permesso dal principio di Heisem- berg (se fosse zero l’integrale sarebbe divergente), e bmax = ∞. In ultimo integriamo sulle velocità, tenendo in considerazione il fatto che gli elettroni nel plasma hanno una certa funzione di distribuzione, quindi dobbiamo pesare le velocità con questa distribuzione. Il risultato finale è: SB = 21/2 6π3/2 nenie6 Z2 3 0π3c3m 3/2 e T1/2 = cB p2 4 1 T3/2 Notare la dipendenza dal quadrato della temperatura. Nela formula a destra abbiamo condensato le costanti nel coefficente cB e usato l’equazione di stato dei gas perfet- ti p = 2nT. La stessa derivazione considerando effetti quantistici avrebbe prodotto semplicemente un coefficente leggermente diverso: 21/2 3π5/2 Fusion
  • 41. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma Diffusione di calore Sα + Sh = SB + SK La diffusione di particelle ed energia costituiscono un grande problema nei plasmi ter- monucleari. Vorremmo che l’energia rimanesse confinata indefinitamente ma osser- viamo sperimentalmente che questo non accade. Come scrivere questa perdita di potenza? Può essere complesso dato che non abbiamo un’espressione analitica da principi primi per il trasporto anomalo. Assumeremo una relazione intuitiva: SK = 3p 2τE (17) τE è il tempo di confinamento dell’energia: il tempo in cui l’energia prodotta al centro arriva al bordo. E’ un parametro sperimentale. Fusion
  • 42. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Sorgenti e perdite del plasma I regimi di lavoro Abbiamo analizzato i diversi contributi dell’equazione del bilancio di potenza: Sα + Sh = SB + SK (18) Abbiamo tutti gli elementi per risolverla, ma bisogna distinguere due regimi di lavoro distinti: Regime di ignizione Sh = 0: il plasma si autosostiene, il processo va avanti da solo; sarà il regime operativo di un reattore commerciale futuro (DEMO). Regime di amplificatore di potenza Sh = 0 : il plasma ha bisogno di riscaldamento esterno; sarà il regime di lavoro dei primi reattori (ITER). Fusion
  • 43. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson Regime di ignizione ideale (I) Consideriamo prima il regime di ignizione ideale, nel quale supponiamo, a parte il fatto che non ci sia riscaldamento esterno, che il trasporto di energia sia nullo. E’ certa- mente una condizione non fisica (la costruzione pratica di un reattore implica sempre la produzione di qualche gradiente), MA è fortemente educativo studoare questo caso. Se trovassimo che, anche in questo caso ideale, i valori fisici di temperatura, densità e tempo di confinamento non sono riproducibili, allora la fusione rimarrebbe un bel sogno. L’equazione da studoare in questo caso è più semplice: Sα = SB (19) Eα p2 16 < σv > T2 = cB p2 4 1 T3/2 (Z = 1) (20) < σv > T1/2 ≥ cB 4 Eα (21) Chiaramente il guadagno di potenza deve essere maggiore della perdita dovuta al Bremsstrahlung. Fusion
  • 44. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson Regime di ignizione ideale (II) Notiamo prima di tutto che in questo caso ideale abbiamo requisiti solo sulla tempe- ratura e non sugli altri due parametri: questo è conseguenza della scelta del regime ideale. Sostituendo i valori corretti per la reazione d-t nella precedente equazione, possiamo ot- tenere la temperatura minima che dobbiamo essere in grado di ottenere per raggiungere le condizioni di fusione. Tminima = 4.4keV = 51 057 327◦ C Questa temperatura è già stata raggiunta!! Studiamo una condizione meno stringente. Fusion
  • 45. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson Regime di ignizione non ideale (I) Consideriamo ora la condizione più fisica del regime di ignizione non ideal, in cui assu- miamo che il trasporto di energia sia diverso da zero. Risolviamo ancora l’equazione: abbiamo due sorgenti di perdita e una sola di guadagno di potenza. Sα = SB + SK (22) Eα p2 16 < σv > T2 = cB p2 4 1 T3/2 + 3p 2τE (Z = 1) (23) (24) Definiamo dei coefficenti per renedere la formula più compatta. Kα = Eα 16 ; KB = cB 4 ; KK = 3 2 pτE Kα < σv > T2 − KB T3/2 ≥ KK (25) Il cui risultato finale è: Fusion
  • 46. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson Regime di ignizione non ideale (II) pτE ≥ KK T2 Kα<σv>−KBT1/2 E’ possibile una risoluzione grafica della precedente equazione. Fusion
  • 47. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson Regime di ignizione non ideale (III) L’obiettivo è rimanere al di sopra della curva: muovendoci lungo di essa possiamo trovare delle condizioni più favorevoli, che ragionavolmente saranno attorno il valor minimo. Se rilassiamo la condizione su un parametro gli altri aumenteranno di conseguenza seguendo questa curva. La condizione che deve essere soddisfatta è stata espressa in termini del parametro ingegneristico di densità n = p/T ed è nota come la condizione di triplo prodotto o criterio di Lawson: nTτE ≥ 3 · 1021 keVs m3 Un modo di ottenere questo risultato è tramite la seguente combinazione: T 20keV = 232 080 727◦ C; n 1020m−3 ; τE 1s Ciascuno è già stato raggiunto indipendentemente dagli altri MA la condizione in cui il loro prodotto soddisfa quella relazione non è mai stata raggiunta fino ad ora. I reattori oggi operativi non sono in grado di verificare il criterio –> non sono ancora pensati per la fusione!! Fusion
  • 48. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson Regime di amplificatore di potenza (I) Tipicamente è molto difficile raggiungere il regime precedente perchè se T ed n sono troppo elevate, il plasma è caratterizzato da molte forti instabilità che sono causa di disruzioni e perdita di confinamento. Il regime di amplificatore di potenza è più facile da ottenere e quindi i primi reattori partiranno da qui, avendo comunque la possibilità di guadagnare energia. Supponiamo presente il riscaldamento esterno Sh a compensare il non raggiungimento del regime di ignizione. Introduciamo la frazione di riscaldamento dovuta alle particelle α: Fα = Sα Sα + Sh , sul riscaldamento totale. Se Fα = 1 torniamo al caso precedente. Tipicamente nel regime di amplificatore di potenza 0 < Fα < 1. Fusion
  • 49. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson Regime di amplificatore di potenza (II): il fattore Q Introduciamo il fattore di amplificazione termica Q: Q = potenza termica in uscita potenza termica in ingresso (26) Noto Q sappiamo subito quanto stiamo guadagnando o perdendo. Di solito è più interessante il fattore di amplificazione elettrico perchè bisogna tener conto della perdita di energia che va nella conversione tra energia termica ed elettrica; stimiamo questa conversione (che in ultimo dipenderà dal sistema usato) dalla seguente relazione: Q ≈ 4QE Per produrre energia che sia economicamente competitiva Q = 40, al minimo. E que- sto implica che le particelle α devono giocare un ruolo primario nel riscaldamento del plasma, cioè, i.e. Fα = 90% Fusion
  • 50. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson Regime di amplificatore di potenza (III) Risolviamo ancora l’equazione di bilancio di potenza in questo regime per trovare la condizione che deve essere soddisfatta. Sα + Sh = SB + SK (27) pτE ≥ Fα(pτE)I (28) dove l’ultima formula significa che la condizione di ignizione non ideale rimane invariata eccetto che per un fattore moltiplicativoFα. Le condizioni su tutti i parametri importanti sono rilassate perchè introduciamo una potenza esterna. Queste condizioni rilassate hanno un prezzo, perchè avremo un Q peggiore. Vale infatti la seguente: Fα = Q 5 + Q Se vogliamo che Q sia alto, Fα deve essere grande. Fino ad ora, il valore massimo di Q ottenuto con una macchina a confinamento magne- tico è stato pari a 1 (condizione di break-even). Fusion
  • 51. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson Ulteriori letture R. Goldstone e P.H.Rutherford. Introduction to Plasma Physics. Institute of Physics Publishing, 1995. Curt Suplee. The Plasma Universe. Cambridge University Press, 2009. John Wesson. Tokamaks. Oxford Science Publications, 2011. Fusion
  • 52. I requisiti per la fusione: il criterio di Lawson Il criterio di Lawson Fine Grazie dell’ attenzione! Fusion