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I DISTURBII DISTURBI
SPECIFICI DISPECIFICI DI
APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO
Dott. ssa Maria Rosaria EspositoDott. ssa Maria Rosaria Esposito
Logopedista – Formatrice A.I.D.Logopedista – Formatrice A.I.D.
INDICATORIINDICATORI
PREDITTIVIPREDITTIVI
DEI D.S.A.DEI D.S.A.
INDIVIDUAZIONEINDIVIDUAZIONE
PRECOCEPRECOCE
 Uno dei principi base della riabilitazioneUno dei principi base della riabilitazione
per un miglior recuperoper un miglior recupero
 Importanza della scelta dei metodiImportanza della scelta dei metodi
riabilitativiriabilitativi
 Difficoltà nell’individuazione precoce deiDifficoltà nell’individuazione precoce dei
disturbi specifici di apprendimentodisturbi specifici di apprendimento
PRINCIPALIPRINCIPALI
INDICATORIINDICATORI
PREDITTIVI DEI D.S.APREDITTIVI DEI D.S.A
 FamiliaritàFamiliarità
 Disturbo specifico del linguaggioDisturbo specifico del linguaggio
 Difficoltà nel raggiungimento dellaDifficoltà nel raggiungimento della
consapevolezza metafonologicaconsapevolezza metafonologica
 Incapacità ad apprendere le associazioniIncapacità ad apprendere le associazioni
arbitrarie e ad automatizzarlearbitrarie e ad automatizzarle
 Problemi comportamentaliProblemi comportamentali
 Difficoltà prassicheDifficoltà prassiche
IN ETA’ PRESCOLAREIN ETA’ PRESCOLARE
PARTICOLARE ATTENZIONE:PARTICOLARE ATTENZIONE:
 Ai fratelli o sorelle di bambini con D.S.A. o aiAi fratelli o sorelle di bambini con D.S.A. o ai
figli di genitori con fallimenti scolasticifigli di genitori con fallimenti scolastici
 Ai bambini con disturbo di linguaggioAi bambini con disturbo di linguaggio
persistente nel tempopersistente nel tempo
 Ai bambini con scarso potenziale di sviluppoAi bambini con scarso potenziale di sviluppo
della consapevolezza fonologicadella consapevolezza fonologica
 Ai bambini con difficoltà ad imparareAi bambini con difficoltà ad imparare
filastrocche, i giorni della settimana, ecc…filastrocche, i giorni della settimana, ecc…
 Ai bambini con instabilità o inibizione motoria eAi bambini con instabilità o inibizione motoria e
con difficoltà nell’esecuzione di prassiecon difficoltà nell’esecuzione di prassie
NEL PRIMO CICLO DELLA SCUOLANEL PRIMO CICLO DELLA SCUOLA
ELEMENTAREELEMENTARE
PARTICOLARE ATTENZIONE:PARTICOLARE ATTENZIONE:
 Ai fratelli e sorelle di bambini con D.S.A. o ai figli diAi fratelli e sorelle di bambini con D.S.A. o ai figli di
genitori con insuccessi scolasticigenitori con insuccessi scolastici
 Ai bambini con difficoltà specifiche di linguaggio ancheAi bambini con difficoltà specifiche di linguaggio anche
pregressepregresse
 Ai bambini che non sono in grado di segmentare unaAi bambini che non sono in grado di segmentare una
parola o di eseguire classificazioni fonologicheparola o di eseguire classificazioni fonologiche
 Ai bambini che non conoscono i giorni della settimana,Ai bambini che non conoscono i giorni della settimana,
che non si orientano sul diario, che non sanno contareche non si orientano sul diario, che non sanno contare
fino a dieci senza errorifino a dieci senza errori
 Ai bambini con instabilità o inibizione motoria e difficoltàAi bambini con instabilità o inibizione motoria e difficoltà
prassicheprassiche
 Ai bambini che manifestano difficoltà nell’associazioneAi bambini che manifestano difficoltà nell’associazione
grafema-fonema e nel passaggio al corsivografema-fonema e nel passaggio al corsivo
 Ai bambini che rifiutano i compiti a casaAi bambini che rifiutano i compiti a casa
I DISTURBI SPECIFICI DII DISTURBI SPECIFICI DI
APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO
 DISLESSIADISLESSIA
 DISGRAFIADISGRAFIA
 DISORTOGRAFIADISORTOGRAFIA
 DISCALCULIADISCALCULIA
IL DISTURBO SPECIFICOIL DISTURBO SPECIFICO
Si presenta in un soggetto in età evolutivaSi presenta in un soggetto in età evolutiva
in assenza di altre patologie primarie diin assenza di altre patologie primarie di
tipo:tipo:
 NeurologicoNeurologico
 CognitivoCognitivo
 SensorialeSensoriale
Il soggetto inoltre deve essere esposto adIl soggetto inoltre deve essere esposto ad
una adeguata offerta educativa euna adeguata offerta educativa e
didattica.didattica.
I DISTURBI SPECIFICI DII DISTURBI SPECIFICI DI
APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO
(D.S.A.)(D.S.A.)
 I D.S.A., proprio per la loro origineI D.S.A., proprio per la loro origine
costituzionale, tendono a persistere nelcostituzionale, tendono a persistere nel
tempo pur modificando la loro espressivitàtempo pur modificando la loro espressività
nel corso dello sviluppo del soggetto.nel corso dello sviluppo del soggetto.
 I D.S.A. possono essere contrastati conI D.S.A. possono essere contrastati con
modificazioni della didattica.modificazioni della didattica.
LA DISLESSIALA DISLESSIA
EVOLUTIVAEVOLUTIVA
 DEFINIZIONEDEFINIZIONE
La D.E. è un disturbo che si manifestaLa D.E. è un disturbo che si manifesta
nell’apprendimento della letturanell’apprendimento della lettura
nonostante istruzione adeguata, innonostante istruzione adeguata, in
assenza di deficit intellettivi, neurologici oassenza di deficit intellettivi, neurologici o
sensoriali e con adeguate condizionisensoriali e con adeguate condizioni
socioculturali.socioculturali.
DIAGNOSIDIAGNOSI
LaLa diagnosidiagnosi viene posta quando i valoriviene posta quando i valori
didi velocità e/o di accuratezza di letturavelocità e/o di accuratezza di lettura
risultano inferiori alla secondarisultano inferiori alla seconda
deviazione standard dalla mediadeviazione standard dalla media
prevista per il livello di scolarizzazione,prevista per il livello di scolarizzazione,
ovvero quando la velocità eovvero quando la velocità e
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DIAGNOSIDIAGNOSI
Accanto ai parametri velocità e numero diAccanto ai parametri velocità e numero di
errori di lettura occorre verificareerrori di lettura occorre verificare
ovviamente che siano regolari iovviamente che siano regolari i
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utilizzando test intellettivi standardizzatiutilizzando test intellettivi standardizzati
DIAGNOSIDIAGNOSI
Per effettuare una diagnosi accurata devonoPer effettuare una diagnosi accurata devono
essere in sintesi valutati i seguenti aspetti:essere in sintesi valutati i seguenti aspetti:
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della lettura, in parte dipendente daidella lettura, in parte dipendente dai
soggetti ed in parte dipendente dal tiposoggetti ed in parte dipendente dal tipo
di metodo di insegnamento adottatodi metodo di insegnamento adottato
LA DISGRAFIA E LALA DISGRAFIA E LA
DISORTOGRAFIADISORTOGRAFIA
 DEFINIZIONE.DEFINIZIONE.
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della scrittura nonostante istruzionedella scrittura nonostante istruzione
adeguata, in assenza di deficit intellettivi,adeguata, in assenza di deficit intellettivi,
neurologici o sensoriali e con adeguateneurologici o sensoriali e con adeguate
condizioni socioculturali.condizioni socioculturali.
CLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORICLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORI
Errori fonologici:Errori fonologici:
• Scambio di grafema
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3. Visivamente simili ed. dado x bado
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• Inversioni: es. cimena x cinema, ebra x erba
• Omissioni
1. Lettere ( consonanti o vocali) es. mtita x matita
2. Sillabe es. tita x matita
• Aggiunta
1. Lettere ( consonanti e vocali) es. ereba x erba
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CLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORICLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORI
Altri errori:Altri errori:
•Omissioni/ aggiunta di doppie es. pala x palla solle x sole
•Omissione / aggiunta di accento: es. citta x città mè x me
Errori non-fonologiciErrori non-fonologici:
•Scambio di grafema omofono: es. quore x cuore
•Fusioni illegali es. ilcane x il cane
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•Omissione/aggiunta di h
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Errori disgraficiErrori disgrafici
•Instabilità del carattere es. BamBIno
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Errori morfo-sintattici e lessicaliErrori morfo-sintattici e lessicali
•Errori di accordo es. le mela
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- per genere es. bimbe /bimbi
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La disgrafiaLa disgrafia
 E’ generalmente legata ad un quadro diE’ generalmente legata ad un quadro di
Disprassia (Disturbo Specifico dellaDisprassia (Disturbo Specifico della
Funzione Motoria)Funzione Motoria)
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lateralizzazione incompletalateralizzazione incompleta
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DisgrafiaDisgrafia
Esiste disgrafia se la scrittura è:
•Eccessivamente lenta e affaticante
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•Se il suo livello non è adeguato all’età e alle possibilità strumentali
del soggetto che scrive.
Si deve quindi osservare:
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COMPENSATIVI ECOMPENSATIVI E
DISPENSATIVIDISPENSATIVI
Dott.ssa Esposito Maria RosariaDott.ssa Esposito Maria Rosaria
Logopedista Formatrice A.I.D.Logopedista Formatrice A.I.D.
NEL PROGETTARE STRATEGIENEL PROGETTARE STRATEGIE
DIDATTICHE RICORDIAMOCI DIDIDATTICHE RICORDIAMOCI DI
QUESTE PROBLEMATICHEQUESTE PROBLEMATICHE
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COSA FARE?COSA FARE?
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semplificano i processi di lettura, scritturasemplificano i processi di lettura, scrittura
e calcolo.e calcolo.
NELLA SCUOLANELLA SCUOLA
MATERNA?MATERNA?
 Denominazione veloce di oggetti concreti.Denominazione veloce di oggetti concreti.
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programmazione dellaprogrammazione della
classe di:classe di:
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compensativicompensativi
ee
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GLI STRUMENTI COMPENSATIVI
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Misure dispensative piùMisure dispensative più
importantiimportanti
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IN GENERALEIN GENERALE
 Fissare interrogazioni e compiti programmatiFissare interrogazioni e compiti programmati
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Esposito rosaria dsa

  • 1. I DISTURBII DISTURBI SPECIFICI DISPECIFICI DI APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO Dott. ssa Maria Rosaria EspositoDott. ssa Maria Rosaria Esposito Logopedista – Formatrice A.I.D.Logopedista – Formatrice A.I.D.
  • 3. INDIVIDUAZIONEINDIVIDUAZIONE PRECOCEPRECOCE  Uno dei principi base della riabilitazioneUno dei principi base della riabilitazione per un miglior recuperoper un miglior recupero  Importanza della scelta dei metodiImportanza della scelta dei metodi riabilitativiriabilitativi  Difficoltà nell’individuazione precoce deiDifficoltà nell’individuazione precoce dei disturbi specifici di apprendimentodisturbi specifici di apprendimento
  • 4. PRINCIPALIPRINCIPALI INDICATORIINDICATORI PREDITTIVI DEI D.S.APREDITTIVI DEI D.S.A  FamiliaritàFamiliarità  Disturbo specifico del linguaggioDisturbo specifico del linguaggio  Difficoltà nel raggiungimento dellaDifficoltà nel raggiungimento della consapevolezza metafonologicaconsapevolezza metafonologica  Incapacità ad apprendere le associazioniIncapacità ad apprendere le associazioni arbitrarie e ad automatizzarlearbitrarie e ad automatizzarle  Problemi comportamentaliProblemi comportamentali  Difficoltà prassicheDifficoltà prassiche
  • 5. IN ETA’ PRESCOLAREIN ETA’ PRESCOLARE PARTICOLARE ATTENZIONE:PARTICOLARE ATTENZIONE:  Ai fratelli o sorelle di bambini con D.S.A. o aiAi fratelli o sorelle di bambini con D.S.A. o ai figli di genitori con fallimenti scolasticifigli di genitori con fallimenti scolastici  Ai bambini con disturbo di linguaggioAi bambini con disturbo di linguaggio persistente nel tempopersistente nel tempo  Ai bambini con scarso potenziale di sviluppoAi bambini con scarso potenziale di sviluppo della consapevolezza fonologicadella consapevolezza fonologica  Ai bambini con difficoltà ad imparareAi bambini con difficoltà ad imparare filastrocche, i giorni della settimana, ecc…filastrocche, i giorni della settimana, ecc…  Ai bambini con instabilità o inibizione motoria eAi bambini con instabilità o inibizione motoria e con difficoltà nell’esecuzione di prassiecon difficoltà nell’esecuzione di prassie
  • 6. NEL PRIMO CICLO DELLA SCUOLANEL PRIMO CICLO DELLA SCUOLA ELEMENTAREELEMENTARE PARTICOLARE ATTENZIONE:PARTICOLARE ATTENZIONE:  Ai fratelli e sorelle di bambini con D.S.A. o ai figli diAi fratelli e sorelle di bambini con D.S.A. o ai figli di genitori con insuccessi scolasticigenitori con insuccessi scolastici  Ai bambini con difficoltà specifiche di linguaggio ancheAi bambini con difficoltà specifiche di linguaggio anche pregressepregresse  Ai bambini che non sono in grado di segmentare unaAi bambini che non sono in grado di segmentare una parola o di eseguire classificazioni fonologicheparola o di eseguire classificazioni fonologiche  Ai bambini che non conoscono i giorni della settimana,Ai bambini che non conoscono i giorni della settimana, che non si orientano sul diario, che non sanno contareche non si orientano sul diario, che non sanno contare fino a dieci senza errorifino a dieci senza errori  Ai bambini con instabilità o inibizione motoria e difficoltàAi bambini con instabilità o inibizione motoria e difficoltà prassicheprassiche  Ai bambini che manifestano difficoltà nell’associazioneAi bambini che manifestano difficoltà nell’associazione grafema-fonema e nel passaggio al corsivografema-fonema e nel passaggio al corsivo  Ai bambini che rifiutano i compiti a casaAi bambini che rifiutano i compiti a casa
  • 7. I DISTURBI SPECIFICI DII DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO  DISLESSIADISLESSIA  DISGRAFIADISGRAFIA  DISORTOGRAFIADISORTOGRAFIA  DISCALCULIADISCALCULIA
  • 8. IL DISTURBO SPECIFICOIL DISTURBO SPECIFICO Si presenta in un soggetto in età evolutivaSi presenta in un soggetto in età evolutiva in assenza di altre patologie primarie diin assenza di altre patologie primarie di tipo:tipo:  NeurologicoNeurologico  CognitivoCognitivo  SensorialeSensoriale Il soggetto inoltre deve essere esposto adIl soggetto inoltre deve essere esposto ad una adeguata offerta educativa euna adeguata offerta educativa e didattica.didattica.
  • 9. I DISTURBI SPECIFICI DII DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO (D.S.A.)(D.S.A.)  I D.S.A., proprio per la loro origineI D.S.A., proprio per la loro origine costituzionale, tendono a persistere nelcostituzionale, tendono a persistere nel tempo pur modificando la loro espressivitàtempo pur modificando la loro espressività nel corso dello sviluppo del soggetto.nel corso dello sviluppo del soggetto.  I D.S.A. possono essere contrastati conI D.S.A. possono essere contrastati con modificazioni della didattica.modificazioni della didattica.
  • 10. LA DISLESSIALA DISLESSIA EVOLUTIVAEVOLUTIVA  DEFINIZIONEDEFINIZIONE La D.E. è un disturbo che si manifestaLa D.E. è un disturbo che si manifesta nell’apprendimento della letturanell’apprendimento della lettura nonostante istruzione adeguata, innonostante istruzione adeguata, in assenza di deficit intellettivi, neurologici oassenza di deficit intellettivi, neurologici o sensoriali e con adeguate condizionisensoriali e con adeguate condizioni socioculturali.socioculturali.
  • 11. DIAGNOSIDIAGNOSI LaLa diagnosidiagnosi viene posta quando i valoriviene posta quando i valori didi velocità e/o di accuratezza di letturavelocità e/o di accuratezza di lettura risultano inferiori alla secondarisultano inferiori alla seconda deviazione standard dalla mediadeviazione standard dalla media prevista per il livello di scolarizzazione,prevista per il livello di scolarizzazione, ovvero quando la velocità eovvero quando la velocità e l’accuratezza sono pari ai valori medil’accuratezza sono pari ai valori medi previsti per due classi di scuola inferioriprevisti per due classi di scuola inferiori a quella realmente frequentata dala quella realmente frequentata dal soggettosoggetto
  • 12. DIAGNOSIDIAGNOSI Accanto ai parametri velocità e numero diAccanto ai parametri velocità e numero di errori di lettura occorre verificareerrori di lettura occorre verificare ovviamente che siano regolari iovviamente che siano regolari i processi cognitivi, che corrisponde alprocessi cognitivi, che corrisponde al rilievo di unrilievo di un QI superiore ad 85QI superiore ad 85,, utilizzando test intellettivi standardizzatiutilizzando test intellettivi standardizzati
  • 13. DIAGNOSIDIAGNOSI Per effettuare una diagnosi accurata devonoPer effettuare una diagnosi accurata devono essere in sintesi valutati i seguenti aspetti:essere in sintesi valutati i seguenti aspetti: 1. livello cognitivo generale1. livello cognitivo generale 2. funzione linguistica (sia negli aspetti di2. funzione linguistica (sia negli aspetti di comprensione che espressivi)comprensione che espressivi) 3. memoria a breve termine, sia visuo-spaziale3. memoria a breve termine, sia visuo-spaziale che verbaleche verbale 4. attenzione4. attenzione 5. funzione di lettura attraverso prove di5. funzione di lettura attraverso prove di decodifica di parole, non parole e del branodecodifica di parole, non parole e del brano 6. comprensione della lettura6. comprensione della lettura
  • 14. DIAGNOSIDIAGNOSI La diagnosi non dovrebbe essereLa diagnosi non dovrebbe essere emessa prima della secondaemessa prima della seconda elementare in quanto vi è un’ampiaelementare in quanto vi è un’ampia variabilità iniziale di apprendimentovariabilità iniziale di apprendimento della lettura, in parte dipendente daidella lettura, in parte dipendente dai soggetti ed in parte dipendente dal tiposoggetti ed in parte dipendente dal tipo di metodo di insegnamento adottatodi metodo di insegnamento adottato
  • 15. LA DISGRAFIA E LALA DISGRAFIA E LA DISORTOGRAFIADISORTOGRAFIA  DEFINIZIONE.DEFINIZIONE. È un disturbo manifesto nell’acquisizioneÈ un disturbo manifesto nell’acquisizione della scrittura nonostante istruzionedella scrittura nonostante istruzione adeguata, in assenza di deficit intellettivi,adeguata, in assenza di deficit intellettivi, neurologici o sensoriali e con adeguateneurologici o sensoriali e con adeguate condizioni socioculturali.condizioni socioculturali.
  • 16. CLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORICLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORI Errori fonologici:Errori fonologici: • Scambio di grafema 1. Omologhi es. pampina x bambina 2. Fonologicamente simili es. siume x fiume 3. Visivamente simili ed. dado x bado 4. Altri es. scambio di vocali • Inversioni: es. cimena x cinema, ebra x erba • Omissioni 1. Lettere ( consonanti o vocali) es. mtita x matita 2. Sillabe es. tita x matita • Aggiunta 1. Lettere ( consonanti e vocali) es. ereba x erba 2. Sillabe es. paloletta x paletta
  • 17. CLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORICLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORI Altri errori:Altri errori: •Omissioni/ aggiunta di doppie es. pala x palla solle x sole •Omissione / aggiunta di accento: es. citta x città mè x me Errori non-fonologiciErrori non-fonologici: •Scambio di grafema omofono: es. quore x cuore •Fusioni illegali es. ilcane x il cane •Separazioni illegali es. in sieme con vincere •Omissione/aggiunta di h •Grafemi inesatti o incompleti es. gnia/gna gla/glia •Scambio di grafemi es. gna/glia •Omissione/aggiunta di apostrofo •Errata trascrizione delle regole ortografiche es. maiuscole, eccezioni es. cie/ce,scie/sce
  • 18. CLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORICLASSIFICAZIONE DEGLI ERRORI Errori disgraficiErrori disgrafici •Instabilità del carattere es. BamBIno •Irregolarità nelle legature delle lettere Errori morfo-sintattici e lessicaliErrori morfo-sintattici e lessicali •Errori di accordo es. le mela •Errori di modificazione di parola - per genere es. bimbe /bimbi - per numero es. bimbo x bimbi - per tempo dei verbi es. era x è - per persona del verbo es. esco x usciamo •Errori di sostituzione/ omissione di morfemi es. del/al in/nel •Errori di costruzione sintattica •Errori nella punteggiatura •Sostituzione di parola: dello stesso campo semantico (canzone/ musica), di altro campo semantico ( gusci/ usci), per vicinanza fonologica ( tacchini / taccuini).
  • 19. La disgrafiaLa disgrafia  E’ generalmente legata ad un quadro diE’ generalmente legata ad un quadro di Disprassia (Disturbo Specifico dellaDisprassia (Disturbo Specifico della Funzione Motoria)Funzione Motoria)  Può essere secondaria ad unaPuò essere secondaria ad una lateralizzazione incompletalateralizzazione incompleta  Può incidere sul controllo fonologico edPuò incidere sul controllo fonologico ed ortograficoortografico
  • 20. DisgrafiaDisgrafia Esiste disgrafia se la scrittura è: •Eccessivamente lenta e affaticante •Se la leggibilità è insufficiente •Se il suo livello non è adeguato all’età e alle possibilità strumentali del soggetto che scrive. Si deve quindi osservare: •Velocità di scrittura •Pressione esercitata sul foglio •Tendenza alla macro/ micro calligrafia ( scrittura irregolare per forma e/o dimensione) •Discontinuità del gesto ( presenza di interruzioni). •Ritoccatura del segno già tracciato •Direzionalità •Andamento del tracciato •Inesatta legatura dei segni •Distanza fra le parole.
  • 21. STRUMENTISTRUMENTI COMPENSATIVI ECOMPENSATIVI E DISPENSATIVIDISPENSATIVI Dott.ssa Esposito Maria RosariaDott.ssa Esposito Maria Rosaria Logopedista Formatrice A.I.D.Logopedista Formatrice A.I.D.
  • 22. NEL PROGETTARE STRATEGIENEL PROGETTARE STRATEGIE DIDATTICHE RICORDIAMOCI DIDIDATTICHE RICORDIAMOCI DI QUESTE PROBLEMATICHEQUESTE PROBLEMATICHE  Attenzione di breve durata.Attenzione di breve durata.  Disorganizzazione nelle attivitàDisorganizzazione nelle attività  Lentezza e bisogno di più tempo.Lentezza e bisogno di più tempo.  FaticabilitàFaticabilità  Rendimento altalenante.Rendimento altalenante.
  • 23. LAVORO DIDATTICOLAVORO DIDATTICO EFFICACEEFFICACE  MultisensorialeMultisensoriale  StrutturatoStrutturato  SinteticoSintetico  Procedure ripetibili in situazioni similiProcedure ripetibili in situazioni simili  Molto rinforzo e poca memoriaMolto rinforzo e poca memoria
  • 24. COSA FARE?COSA FARE?  Insegnare e favorire l’uso di strumentiInsegnare e favorire l’uso di strumenti informatici.informatici.  Aiutare a costruire schemi e tabelle diAiutare a costruire schemi e tabelle di supporto allo studio.supporto allo studio.  Favorire la collaborazione tra ragazzi.Favorire la collaborazione tra ragazzi.  Incentivare tutte le attività cheIncentivare tutte le attività che semplificano i processi di lettura, scritturasemplificano i processi di lettura, scrittura e calcolo.e calcolo.
  • 25. NELLA SCUOLANELLA SCUOLA MATERNA?MATERNA?  Denominazione veloce di oggetti concreti.Denominazione veloce di oggetti concreti.  Lettura di immagini in successione.Lettura di immagini in successione.  Completare frasi interrotte.Completare frasi interrotte.  Dato un attributo evocare il nome di una cosa.Dato un attributo evocare il nome di una cosa.  Data un’azione il b. deve evocare il maggiorData un’azione il b. deve evocare il maggior numaro di oggetti.numaro di oggetti.  Arricchimento del lessico.Arricchimento del lessico.  Completare storie scegliendo tra due o piùCompletare storie scegliendo tra due o più alternative.alternative.  Giochi metafonologici.Giochi metafonologici.
  • 26. L’attuale normativaL’attuale normativa scolastica prevede chescolastica prevede che i soggetti con D.S.Ai soggetti con D.S.A debbano normaledebbano normale programmazione dellaprogrammazione della classe di:classe di: strumentistrumenti compensativicompensativi ee misuremisure dispensativedispensative usufruire nell’ambito della
  • 27. GLI STRUMENTI COMPENSATIVI Sono strumenti che consentono al ragazzo di compensare le carenze funzionali determinate dal disturbo Permettono al ragazzo di concentrare l’attenzione sui compiti cognitivi più complessi Paragonabili ad una sorta di “protesi” Non incidono sul contenuto cognitivo, ma possono avere importanti ripercussioni sulla velocità e/o la correttezza dell’esecuzione della consegna
  • 28. Misure dispensative piùMisure dispensative più importantiimportanti I soggetti con D.S.A sono dispensati da : Lettura ad alta voce Scrittura sotto dettatura Uso del vocabolario Studio delle tabelline Studio di lingua straniera nella forma scritta Possono usufruire di : Tempi più lunghi per eseguire consegne Verifiche orali anziché scritte Interrogazioni programmate
  • 29. IN GENERALEIN GENERALE  Fissare interrogazioni e compiti programmatiFissare interrogazioni e compiti programmati evitando di spostare le dateevitando di spostare le date  Non sovrapporre compiti e interrogazioni delleNon sovrapporre compiti e interrogazioni delle varie materie evitando il più possibile divarie materie evitando il più possibile di richiedere prestazioni nelle ultime orerichiedere prestazioni nelle ultime ore  Elasticità nella richiesta di esecuzione deiElasticità nella richiesta di esecuzione dei compiti a casa e soprattutto assegnarli in formacompiti a casa e soprattutto assegnarli in forma ridottaridotta  Controllo della gestione del diarioControllo della gestione del diario  Dare più tempo per le prove scritte e perDare più tempo per le prove scritte e per l’organizzazione delle interrogazionil’organizzazione delle interrogazioni
  • 30. RAGGIUNGIMENTORAGGIUNGIMENTO DELL’AUTONOMIADELL’AUTONOMIA  Strumenti tecnologici e informaticiStrumenti tecnologici e informatici specifici.specifici.  Uso di una didattica adeguata.Uso di una didattica adeguata.  Aumento dell’autostima grazie ad unAumento dell’autostima grazie ad un atteggiamento di fiducia degli insegnanti.atteggiamento di fiducia degli insegnanti.  Partecipazione attiva della famiglia.Partecipazione attiva della famiglia.
  • 31.  LEGGE SUI DISTIRBI SPECIFICI DILEGGE SUI DISTIRBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO 170/2010170/2010