2. Cristina Skarabot –2016
Alla base di un’efficace Content Strategy c’è la definizione di un piano editoriale basato sullo
studio delle abitudini dei potenziali clienti e dei dati di analytics provenienti da Google e dalle varie
piattaforme social (Facebook, Twitter, Linkedin, Instagram, …). Cominciare a scrivere sui social
senza aver definito un piano editoriale non è solo inutile ma anche dannoso in quanto si rischia di
perdere la credibilità e la fiducia raggiunti nel tempo dall’azienda o dal libero professionista.
Gli obiettivi che un’azienda può raggiungere con un’adeguata content strategy e con la definizione
di un piano editoriale sono diversi e vanno dall’incremento di traffico verso il sito istituzionale alla
creazione di un database contatti, dalla fidelizzazione del cliente al servizio di customer care.
Fase 1# - Il briefing
Per partire con un piano editoriale tutto inizia dal briefing, durante il quale
si identificheranno i competitor, il mercato sul quale ci si vuole
posizionare, i potenziali clienti e da cui emergeranno i canali social che si
desidera presiedere con una presenza costante e ragionata sulla base del
tempo, del budget e delle risorse a disposizione.
Fase 2# - Le parole chiave
In un secondo passo il consulente web marketing deve ottenere dal cliente
(azienda o libero professionista) 5 parole chiave che rappresentino il brand e
da cui partirà l’attività iniziale di creazione dei contenuti. Vietato utilizzare gli
ormai abusati termini “leader di settore” “innovativo”, “di alta qualità”. Sulla
base di queste parole chiave verrà creata una mappa semantica che, senza dimenticare i gusti del
target sul web, porterà alla redazione dei primi contenuti.
Fase 3# - La tipologia del contenuto
Ora sai di cosa scrivere, ma quale formato dare al tuo
contenuto? Ce ne sono di diversi, dall’infografica alla case
history, dall’immagine al video… Tieni presente che video e
immagini ottengono oggi un 65% in più di visualizzazioni rispetto
al testo tradizionale, quindi il mio consiglio è investire in un
bravo grafico e videomaker per ottenere il massimo dai social
media.
Fase 4# - La pubblicazione del contenuto
In fase di programmazione dovrai tenere conto della scelta dei
giorni, degli orari di pubblicazione e della frequenza di
pubblicazione: informazioni queste che il bravo consulente web
marketing ricava dopo una settimana di test dai dati di Google
Analytics e dagli Insight delle varie piattaforme social. In Italia la
diffusione del contenuto è massima dalle 8 alle 9 del mattino,
3. dalle 13 alle 16 e dalle 21 alle 23.
Concludendo, se pensi che dietro a un post sui social ci siano solo pochi minuti di fase creativa e
redazione del contenuto, ti sbagli. Ogni
specifica strategia e nascono per raggiungere un obiettivo preciso: portare nuovi clienti.
Hai una presenza sui social media ma il tempo da dedicare alla ricerca di contenuti e fidelizzazi
degli utenti non basta mai? Contattami!
http://comunicaresocialmedia.it/
dalle 13 alle 16 e dalle 21 alle 23. Ma ogni azienda e ogni attività sono casi a sé
Concludendo, se pensi che dietro a un post sui social ci siano solo pochi minuti di fase creativa e
redazione del contenuto, ti sbagli. Ogni parola, ogni segno di punteggiatura sono il risultato di una
specifica strategia e nascono per raggiungere un obiettivo preciso: portare nuovi clienti.
Hai una presenza sui social media ma il tempo da dedicare alla ricerca di contenuti e fidelizzazi
degli utenti non basta mai? Contattami!
Cristina Skarabot
http://comunicaresocialmedia.it/
Cristina Skarabot –2016
sé stanti..
Concludendo, se pensi che dietro a un post sui social ci siano solo pochi minuti di fase creativa e
parola, ogni segno di punteggiatura sono il risultato di una
specifica strategia e nascono per raggiungere un obiettivo preciso: portare nuovi clienti.
Hai una presenza sui social media ma il tempo da dedicare alla ricerca di contenuti e fidelizzazione