L’autismo degli adulti nello studio del medico di famiglia
1.
2. Definizione di autismo
l’autismo è definito a partire dall’associazione di
anomalie qualitative negli ambiti dell’interazione
sociale, da disturbi della comunicazione e da
caratteristiche di comportamento rigido e stereotipato.
3. Diagnosi precoce
Diverse fonti ci possono fornire informazioni sui segni
precoci dell’autismo. La sintomatologia più frequente
comporta delle anomalie nella comunicazione, nella
ripetizione di suoni, il ritardo nell’apparizione di giochi
simbolici, anomalie nell’interazione sociale, l’imitazione, il
gesto dell’indicare e l’utilizzo dello sguardo, e infine attività
ripetitive ed utilizzo anomalo degli oggetti. Vengono
ugualmente osservati manierismi nei movimenti di mani e
dita, il fiutare oggetti e persone, l’esplorazione buccale di
oggetti, reazioni atipiche a suoni o altre stimolazioni
sensoriali, così come anomalie motorie e posturali.
4. L’identificazione precoce
L’identificazione precoce dell’autismo rappresenta una
sfida importante poiché apre delle possibilità di presa a
carico ad un’età dove alcuni processi di sviluppo
possono ancora venire modificati.
5. Autismo problema per la vita
Occorre diffondere la consapevolezza che l’autismo è
un problema che riguarda l’intero ciclo della vita.
Più di una ricerca condotta in vari territori regionali
segnala il crollo numerico delle diagnosi di autismo
dopo i 18 anni.
6. Epidemiologia in età adulta
Il dato epidemiologico italiano necessita di
ulteriori approfondimenti e sono ancora
molte le regioni che non hanno sistemi di
rilevazione codificati
I dati disponibili indicano una sottostima
delle diagnosi in età adulta, anche rispetto
ai dati italiani disponibili per l’età evolutiva
La “scomparsa” o l’assenza della diagnosi
dopo i 18 anni riduce la possibilità di
attivare interventi mirati e, probabilmente,
aumenta anche i costi sociali
7. Epidemiologia
L'incidenza varia da 5 a 50 persone su 10.000
Quindi da 0,75 su 1.500 a 7,5 su 1.500, a seconda dei criteri
diagnostici impiegati, che si sono sviluppati e migliorati
nel corso del tempo (spettro autistico).
Colpisce prevalentemente i soggetti maschili con un tasso
dalle due alle quattro volte.
Si manifesta quasi sempre entro i primi 3 anni di vita.
Studi condotti in popolazioni generali in varie parti del
mondo, senza tenere conto di criteri di esclusione o
diagnosi differenziali, possono rilevare affidabilmente
prevalenze attorno all'1% in tutte le fasce d'età.
8. Incidenza in età adulta
incidenza da 1 a 7 per ogni MMG, a seconda dei criteri
diagnostici
9.
10. Differenze fra autismo e deficit intellettivo
In un gruppo di 57 adulti con autismo a basso
livello di funzionalità presentava profilo distinto
di sintomi rispetto al gruppo che presentava lo
stesso grado di deficit intellettivo, ma senza
diagnosi di autismo.
Le differenze riguardavano soprattutto tendenza
ad attivare pochi contatti sociali e a mettere in
atto vari comportamenti ruotinari e stereotipie
nel 70 - 92% (poco presente l’ecolalia, molto
presente deficit nella reciprocità,
comportamenti ripetitivi.
11. Esiti in età adulta
Gli studi sugli esiti in età adulta evidenziano la
permanenza nella maggior parte dei casi di difficoltà nel
comportamento adattivo e la dipendenza dal contesto
12. Studi
Tantam (1991) in uno studio su 46 adulti che incontravano i
criteri per la SA e che erano stati diagnosticati come
autistici da bambini, ha trovato che:
Solo 2 soggetti avevano completato il percorso universitario
di primo livello
Solo 4 lavoravano
Il 53% risiedeva in istituzioni residenziali protette
Il 41% abitava con i genitori
Solo il 3% viveva in maniera indipendente.
15. Secondo Caso
ANNI 30
SESSO F
PUBERTA’ PRECOCE E IRREGOLARITA’ MESTRUALI
RITARDO MENTALE
CARIE DIFFUSA
COMUNICAZIONE ASSENTE
16. Patologie e mancata
collaborazione con il medico
Ipertensione (fino al 30%)
Diabete (5-10%)
Ipercolesterolemia (21%-23%)
Cardiopatia ischemica (224.00 decessi, 38,8% del
totale).
Bpco (10%)
Carie
17. Pianificazione dei servizi
È importante tenere conto per la pianificazione dei
servizi:
delle caratteristiche dei soggetti con autismo (del
livello di Disabilità Intellettiva, della comorbidità
psichiatrica)
delle esigenze delle famiglie nelle diverse fasi del ciclo
di vita
18. Carenza grave di servizi
La situazione delle persone adulte affette da autismo è
fortemente condizionata dalla carenza grave di servizi,
di progettualità e programmazione per il futuro
19. Dall’adolescenza all’età adulta
La condivisione del ruolo educativo con la scuola si
riduce man mano
L’integrazione con i coetanei può essere più
problematica
Il genitore rischia di diventare
nuovamente l’unico interlocutore
educativo del figlio
20. Supporto e orientamento educativo
I Servizi devono supportare e orientare la
famiglia nel suo ruolo educativo.
parent training e consulenza sulla
promozione delle autonomia, sulla sessualità
gestione di eventuali “quando lo scuolabus
non passa più”
garantire il proseguimento del ruolo
educativo espletato dalla scuola attivando
servizi di “tregua e respiro” anche con il
supporto della rete sociale
21. Preoccupazioni per il “dopo di noi”
In età adulta emergono le
preoccupazioni per il “dopo di
noi”
Il genitore chiede alla rete di
affiancarsi o sostituirsi a lui nel
ruolo genitoriale
22. Ruolo di supporto:
servizi e rete sociale
I Servizi aiutano la famiglia a costruire un’immagine
del figlio adulto e a sostenerne l’autonomia (la
massima autonomia possibile)
La Rete si sostituisce alla famiglia (o la affianca)
mettendo a disposizione strutture diurne e residenziali
(autonomia possibile)
Vengono attivati servizi di
“tregua e respiro” anche con
il supporto della rete sociale