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A cura di
Valeria Bonomi
Sara Ghislandi
Greta Stella Ronchi
Giorgia Salvadori
Ray Kaiser Eames
IDEE
che prendono
FORMA
2
La mostra si inserisce nel ciclo Le protagoniste del design.
A cura degli studenti di grafica del corso di Scienze Psicosociali della
Comunicazione, con la partecipazione del Dipartimento di Psicologia.
Marzo 2019, Milano-Bicocca Edizioni
Per presentare uno dei volti più influenti del design a tutti gli
appassionati e i curiosi, ci siamo immerse nella vita e nelle
opere di Ray Kaiser Eames. La sua carriera ha inizio nella
pittura, ma si estende ad architettura, design grafico e design
d’interni, fotografia e giochi. Eccentrica e metodica, lavora
molto a fianco del marito, all’interno dell’Eames Office, man-
tenendo sempre la personalità innovativa e originale che la
contraddistingue. Ci sono due aspetti, differenti e ugualmen-
te importanti, che contribuiscono a rendere questa donna un
volto noto e rispettato nella storia del design. La prima di-
mensione è l’aspetto progettuale e comprende le semplici
regole della sua poetica, quei principi saldi che costituiscono
la base di ogni prodotto della sua carriera. La seconda riguar-
da il lato stilistico delle opere. Le scelte formali e il gusto
cromatico presentano una notevole influenza sia dello stile
astrattista che di quello moderno e razionale delle correnti
europee, prima delle quali il Bauhaus. Da un lato criteri di
progettazione, le Idee, e dall’altro scelte estetiche, le Forme.
I due aspetti si fondono, restituendo un connubio tra funzio-
nalità razionale e scelte stilistiche d’avanguardia, una sintesi
velata ed efficace di Idee e Forme.
«Anything I can do, Ray can do better» - Charles Eames
Indice
Biografia
Texture
Design d’interni
Architettura
Giochi
Autori
Film
7
9
13
19
23
29
33
6
7
Bernice Alexandra ‘Ray’ Kaiser nasce a Sacramento, Califor-
nia, il 15 dicembre 1912. Sin da piccola è appassionata di arti
figurative, musica e balletto. Dal 1931 al 1933 frequenta la scuola
d’arte May Friend Bennet School a Millbrook, New York.
Tra il 1933 e il 1939 studia arti figurative sotto la guida del pittore
tedesco Hans Hofmann, maturando il suo innato senso per la com-
posizione ed il colore. Si dedica a pittura, grafica e scultura,
inserendosi nella corrente d’avanguardia dell’espressionismo
astratto. Ray Kaiser è tra i membri fondatori della AAA - Ameri-
can Abstract Artists, nata a Ney York nel 1936.
Nel 1940 inizia a frequentare la Cranbrook Academy of Arts, in
Michigan. Qui incontra Charles Eames, capo del dipartimento
di design, con cui intraprende una relazione sentimentale. L
’anno
successivo Charles e Ray si sposano e si trasferiscono a Los Ange-
les. Qui nascono l’Eames Office e la Eames House. Durante la
loro collaborazione professionale, Ray si dedica ad architettura,
arredamento, texture, giochi, fotografia, cortometraggi e
persino all’allestimento di esposizioni.
Ray Kaiser Eames muore a Los Angeles il 21 agosto 1988.
Dopo la morte del marito, il 21 agosto 1978, Ray Eames continua
a realizzare prodotti della loro linea di design d’interni fino 1984,
quando l’Eames Office produce il suo ultimo pezzo, l’Eames Sofa.
Biografia
8
9
Texture
Attorno al 1947 Ray Kaiser si occupa della creazione di pattern per tessuti,
ancora oggi utilizzati dall’industria tessile Maharam. Le texture si compon-
gono di semplici moduli geometrici ripetuti e i colori passano da schemi
monocromatici, all’utilizzo di bianco e nero, fino all’accostamento di nu-
merose tinte differenti. Alcuni pattern raffigurano invece disegni ispirati
alla natura. «Aveva questo straordinario senso per abbinare oggetti e colori,
colori insoliti … come rosa messicano acceso e rosso, o cose di questo gene-
re. [...] Qualsiasi cosa abbinasse in qualche modo era giusta. E questo era
un dono straordinario» - Ben Baldwin, studente di Hoffmann e amico di Ray.
Dot Pattern, 1947. Si tratta
del pattern più conosciuto e
replicato della designer.
Crosspatch, ideato per la
competizione al Museum of
Modern Arts, 1947.
12
13
Dwc, 1946. Sedia in compensato, presentata per
la prima volta al Museum of Modern Art di New
York, con un’esibizione che dimostrava la resi-
stenza della sedia. «Ciò che funziona è meglio di
ciò che è bello, perchè ciò che funziona resta nel
tempo» - Ray Kaiser Eames
Hang it all, 1953. Divertente appendiabiti con
sfere di legno colorate, progettato per incorag-
giare i bambini ad appendere le loro giacche.
Incontro creativo di funzionalità ed estetica, che
ancora oggi è in produzione.
Lo stile usato dagli Eames nell’arredamento d’interni fa parte del ‘Mid-cen-
tury modern’, il design moderno della metà del Novecento, che riflette i
movimenti d’avanguardia europei, primo dei quali il Bauhaus. Sedie, scri-
vanie, tavoli, divani. Ogni prodotto è dotato di un meticoloso equilibrio tra
funzionalità e comodità, si adatta all’uomo e la sua forma è in perfetta
armonia con l’ambiente. I materiali impiegati sono soprattutto plastica e
compensato, che comunicano praticità, semplicità e resistenza. Ray Kaiser
aveva già lavorato con la modellazione del compensato, prima di utilizzarlo
nel design, nella realizzazione di statue astrattiste.
Design
d’interni
15
Lounge Chair and Ottoman,
1956. Icona del design d’inter-
ni, questa sedia rappresenta
un simbolo di comfort. Si ispi-
ra alla poltrona Club inglese
del diciannovesimo secolo, con
un’armonia perfetta tra elegan-
za della forma e comodità della
seduta: offre un rifugio speciale
dalla fatica della vita moderna.
Plastic Side Chair DSW,
1950. Creata per assecondare
le forme del corpo, questa sedia
realizzata in plastica è ancora
oggi un grande classico.
Eames Desk Unit 10, 1951.
Scrivania pensata per fornire
uno spazio di lavoro comodo
e semplice. L
’uso di pannelli
di compensato blu, rossi, neri
e bianchi ricorda un’opera di
Mondrian e conferisce uno sti-
le perfettamente coerente con
quello del Mid-century.
19
Architettura
Eames House, Case Study n°8, 1945-1949. Rappresenta un’icona del
grande contributo che Ray e Charles portarono all’architettura residenziale
moderna del periodo postbellico. L
’edificio è composto da parti prefabbrica-
te: due ‘scatole’ in vetro e acciaio, che costituiscono l’abitazione e lo studio.
La struttura esterna è moderna e razionale e la facciata è decorata con
pannelli di stucco ispirati alla Composizione in rosso, blu e giallo di Mon-
drian. La sua linearità e l’impiego di colori primari contrastano con l’arre-
damento interno, estremamente caldo e personale, arricchito da oggetti
d’artigianato proveniente da diversi angoli del mondo. La casa è immersa
nella vegetazione, su una collina della California, ed è un esempio di archi-
tettura organica: attribuisce un ruolo fondamentale alla natura e promuove
un’innovativa armonia tra l’ambiente costruito e quello naturale. Oltre al va-
lore architettonico, l’abitazione ha sempre rappresentato un luogo di ritrovo
per colleghi e studenti, una concretizzazione di condivisione e ospitalità.
23
Ray Kaiser sapeva entusiasmarsi di fronte alla semplicità e aveva la capaci-
tà di vedere la bellezza nelle piccole cose. Fantasia e creatività, unite alla
consapevolezza di una designer precisa e calcolatrice, sono gli ingredienti
della parte più vivace della sua produzione: maschere, giocattoli, giochi in
scatola e costruzioni. Progetti che vanno oltre gli schemi, forme geometri-
che e plastiche, colori tenui e colori accesi: giochi di accostamenti che
dimostrano quanto tutto sia possibile nel design di Ray Kaiser Eames.
Disegni del progetto di un aquilone, realizzati
da Charles e Ray Eames, 1950. «La cosa meravi-
gliosa di un aquilone è che uno può giudicare con
precisione il suo successo o il suo fallimento - vo-
lerà o non volerà. Vorrei che molti problemi po-
tessero essere così ben definiti» - Charles Eames
Elefante in compensato, 1945. Nello speri-
mentare la modellatura del compensato, Ray e
Charles realizzarono alcune sedie per bambini,
che avevano la forma di diversi animali. Non en-
trarono in produzione prima del 2007, in occasio-
ne del centenario dalla nascita di Charles.
Giochi
25
The Toy, 1951. Questo gioco è
costituito da un insieme di pan-
nelli di legno colorati, di forma
quadrata e triangolare. I pezzi
possono essere assemblati e
formare diverse strutture. Rea-
lizzato inizialmente con pannel-
li molto grandi, è stato poi adat-
tato ad un formato più pratico
per la distribuzione. Rimesso in
produzione nel 2017.
Solar do nothing machine,
1957-1958. Raccoglie la luce
del sole attraverso un pannello
di alluminio e la trasforma in
energia elettrica, che mette in
moto tutti gli oggetti. Non pos-
siede alcuna reale utilità, ma il
suo fascino risiede nella bellez-
za dei colori e delle forme.
29
Film
Powers of Ten, 1977. Nella
scena iniziale del cortometrag-
gio è ripresa una coppia durante
un picnic, dalla distanza di un
metro. L
’inquadratura si allonta-
na fino a mostrare l’universo e
torna poi al punto iniziale; quin-
di si avvicina e mostra un atomo
di carbonio. Si tratta di un gioco
di ordini di grandezza: miste-
ri cosmici vicini a scene di vita
quotidiana ricordano l’importan-
za della scala e la relatività del
nostro punto di vista sul mondo.
Fin da bambina Ray Kaiser Eames è appassionata di teatro, balletto e in
generale d’intrattenimento popolare. Se la fotografia è il modo con cui re-
gistra tutto ciò che trova bello - come una semplice carta regalo - così da
imprimerlo nella memoria, il cinema è un mezzo con cui diffondere le
proprie idee. Nella seconda metà della sua carriera si impegna molto in
campo cinematografico: gli Eames realizzano oltre 60 film, soprattutto do-
cumentari. «Non sono davvero film, ma modi di trasmettere un’idea. Sono
semplicemente strumenti» - Ray Kaiser Eames. Quello che queste pellicole
rivelano della designer è un’inclinazione naturale al rigore matematico,
un’attenzione alla geometria dell’universo. Partecipa anche alla progetta-
zione di alcune esposizioni, la più famosa delle queli fu proprio la mostra
interattiva Mathematica. A world of numbers...and beyond, 1961, in cui la
matematica è rappresentata come sostanza che plasma il mondo.
31
33
Autori
Non sa cosa scrivere in una bio. Se fosse capace, direbbe di essere una studen-
tessa di Scienze Psicosociali della Comunicazione e spiegherebbe di dedicare
buona parte del suo tempo libero al teatro, studiando recitazione e dizione pres-
so il CTA di Milano. Nel suo passato, prima del teatro, ha dedicato 12 anni all’e-
quitazione. Matricola: 825806; email: v.bonomi4@campus.unimib.it
Ha 21 anni e frequenta Scienze Psicosociali della Comunicazione all’Università
di Milano-Bicocca. Le piace dedicarsi alla lettura di romanzi e di classici. Foto-
grafa la bellezza dei paesaggi naturali e i dettagli degli scorci urbani. Sempre
pronta nel tempo libero a salire sul primo treno della giornata alla scoperta di
nuovi paesi e città. Matricola: 825741; email: g.salvadori3@campus.unimib.it
Ha vent’anni, è nata e cresciuta a Bergamo. Pattinatrice sul ghiaccio nella Na-
zionale Italiana fino al 2017, specialità danza in coppia, è stata tre volte cam-
pionessa italiana e si è classificata decima ai Mondiali Junior 2016. Viaggia
backpacking, legge molto e scrive di ciò che vede e di ciò che legge. Matricola:
828375; email: s.ghislandi2@campus.unimib.it
È una ragazza di 21 anni nata e cresciuta nella frenetica Milano e per questo non
sopporta le perdite di tempo e le persone che camminano lentamente. Sveglia
e curiosa cerca di capire il perché di ogni cosa. Questo l’ha spinta a studiare la
LIS, Lingua Italiana dei Segni, che le ha permesso di conoscere un mondo nuovo.
Matricola: 825620; email: g.ronchi7@campus.unimib.it
Sara Ghislandi
Giorgia Salvadori
Greta Stella Ronchi
Valeria Bonomi
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Catalogo Ray Kaiser Eames

  • 1. A cura di Valeria Bonomi Sara Ghislandi Greta Stella Ronchi Giorgia Salvadori Ray Kaiser Eames IDEE che prendono FORMA
  • 2. 2 La mostra si inserisce nel ciclo Le protagoniste del design. A cura degli studenti di grafica del corso di Scienze Psicosociali della Comunicazione, con la partecipazione del Dipartimento di Psicologia. Marzo 2019, Milano-Bicocca Edizioni
  • 3. Per presentare uno dei volti più influenti del design a tutti gli appassionati e i curiosi, ci siamo immerse nella vita e nelle opere di Ray Kaiser Eames. La sua carriera ha inizio nella pittura, ma si estende ad architettura, design grafico e design d’interni, fotografia e giochi. Eccentrica e metodica, lavora molto a fianco del marito, all’interno dell’Eames Office, man- tenendo sempre la personalità innovativa e originale che la contraddistingue. Ci sono due aspetti, differenti e ugualmen- te importanti, che contribuiscono a rendere questa donna un volto noto e rispettato nella storia del design. La prima di- mensione è l’aspetto progettuale e comprende le semplici regole della sua poetica, quei principi saldi che costituiscono la base di ogni prodotto della sua carriera. La seconda riguar- da il lato stilistico delle opere. Le scelte formali e il gusto cromatico presentano una notevole influenza sia dello stile astrattista che di quello moderno e razionale delle correnti europee, prima delle quali il Bauhaus. Da un lato criteri di progettazione, le Idee, e dall’altro scelte estetiche, le Forme. I due aspetti si fondono, restituendo un connubio tra funzio- nalità razionale e scelte stilistiche d’avanguardia, una sintesi velata ed efficace di Idee e Forme. «Anything I can do, Ray can do better» - Charles Eames
  • 4.
  • 6. 6
  • 7. 7 Bernice Alexandra ‘Ray’ Kaiser nasce a Sacramento, Califor- nia, il 15 dicembre 1912. Sin da piccola è appassionata di arti figurative, musica e balletto. Dal 1931 al 1933 frequenta la scuola d’arte May Friend Bennet School a Millbrook, New York. Tra il 1933 e il 1939 studia arti figurative sotto la guida del pittore tedesco Hans Hofmann, maturando il suo innato senso per la com- posizione ed il colore. Si dedica a pittura, grafica e scultura, inserendosi nella corrente d’avanguardia dell’espressionismo astratto. Ray Kaiser è tra i membri fondatori della AAA - Ameri- can Abstract Artists, nata a Ney York nel 1936. Nel 1940 inizia a frequentare la Cranbrook Academy of Arts, in Michigan. Qui incontra Charles Eames, capo del dipartimento di design, con cui intraprende una relazione sentimentale. L ’anno successivo Charles e Ray si sposano e si trasferiscono a Los Ange- les. Qui nascono l’Eames Office e la Eames House. Durante la loro collaborazione professionale, Ray si dedica ad architettura, arredamento, texture, giochi, fotografia, cortometraggi e persino all’allestimento di esposizioni. Ray Kaiser Eames muore a Los Angeles il 21 agosto 1988. Dopo la morte del marito, il 21 agosto 1978, Ray Eames continua a realizzare prodotti della loro linea di design d’interni fino 1984, quando l’Eames Office produce il suo ultimo pezzo, l’Eames Sofa. Biografia
  • 8. 8
  • 9. 9 Texture Attorno al 1947 Ray Kaiser si occupa della creazione di pattern per tessuti, ancora oggi utilizzati dall’industria tessile Maharam. Le texture si compon- gono di semplici moduli geometrici ripetuti e i colori passano da schemi monocromatici, all’utilizzo di bianco e nero, fino all’accostamento di nu- merose tinte differenti. Alcuni pattern raffigurano invece disegni ispirati alla natura. «Aveva questo straordinario senso per abbinare oggetti e colori, colori insoliti … come rosa messicano acceso e rosso, o cose di questo gene- re. [...] Qualsiasi cosa abbinasse in qualche modo era giusta. E questo era un dono straordinario» - Ben Baldwin, studente di Hoffmann e amico di Ray. Dot Pattern, 1947. Si tratta del pattern più conosciuto e replicato della designer. Crosspatch, ideato per la competizione al Museum of Modern Arts, 1947.
  • 10.
  • 11.
  • 12. 12
  • 13. 13 Dwc, 1946. Sedia in compensato, presentata per la prima volta al Museum of Modern Art di New York, con un’esibizione che dimostrava la resi- stenza della sedia. «Ciò che funziona è meglio di ciò che è bello, perchè ciò che funziona resta nel tempo» - Ray Kaiser Eames Hang it all, 1953. Divertente appendiabiti con sfere di legno colorate, progettato per incorag- giare i bambini ad appendere le loro giacche. Incontro creativo di funzionalità ed estetica, che ancora oggi è in produzione. Lo stile usato dagli Eames nell’arredamento d’interni fa parte del ‘Mid-cen- tury modern’, il design moderno della metà del Novecento, che riflette i movimenti d’avanguardia europei, primo dei quali il Bauhaus. Sedie, scri- vanie, tavoli, divani. Ogni prodotto è dotato di un meticoloso equilibrio tra funzionalità e comodità, si adatta all’uomo e la sua forma è in perfetta armonia con l’ambiente. I materiali impiegati sono soprattutto plastica e compensato, che comunicano praticità, semplicità e resistenza. Ray Kaiser aveva già lavorato con la modellazione del compensato, prima di utilizzarlo nel design, nella realizzazione di statue astrattiste. Design d’interni
  • 14.
  • 15. 15 Lounge Chair and Ottoman, 1956. Icona del design d’inter- ni, questa sedia rappresenta un simbolo di comfort. Si ispi- ra alla poltrona Club inglese del diciannovesimo secolo, con un’armonia perfetta tra elegan- za della forma e comodità della seduta: offre un rifugio speciale dalla fatica della vita moderna. Plastic Side Chair DSW, 1950. Creata per assecondare le forme del corpo, questa sedia realizzata in plastica è ancora oggi un grande classico. Eames Desk Unit 10, 1951. Scrivania pensata per fornire uno spazio di lavoro comodo e semplice. L ’uso di pannelli di compensato blu, rossi, neri e bianchi ricorda un’opera di Mondrian e conferisce uno sti- le perfettamente coerente con quello del Mid-century.
  • 16.
  • 17.
  • 18.
  • 19. 19 Architettura Eames House, Case Study n°8, 1945-1949. Rappresenta un’icona del grande contributo che Ray e Charles portarono all’architettura residenziale moderna del periodo postbellico. L ’edificio è composto da parti prefabbrica- te: due ‘scatole’ in vetro e acciaio, che costituiscono l’abitazione e lo studio. La struttura esterna è moderna e razionale e la facciata è decorata con pannelli di stucco ispirati alla Composizione in rosso, blu e giallo di Mon- drian. La sua linearità e l’impiego di colori primari contrastano con l’arre- damento interno, estremamente caldo e personale, arricchito da oggetti d’artigianato proveniente da diversi angoli del mondo. La casa è immersa nella vegetazione, su una collina della California, ed è un esempio di archi- tettura organica: attribuisce un ruolo fondamentale alla natura e promuove un’innovativa armonia tra l’ambiente costruito e quello naturale. Oltre al va- lore architettonico, l’abitazione ha sempre rappresentato un luogo di ritrovo per colleghi e studenti, una concretizzazione di condivisione e ospitalità.
  • 20.
  • 21.
  • 22.
  • 23. 23 Ray Kaiser sapeva entusiasmarsi di fronte alla semplicità e aveva la capaci- tà di vedere la bellezza nelle piccole cose. Fantasia e creatività, unite alla consapevolezza di una designer precisa e calcolatrice, sono gli ingredienti della parte più vivace della sua produzione: maschere, giocattoli, giochi in scatola e costruzioni. Progetti che vanno oltre gli schemi, forme geometri- che e plastiche, colori tenui e colori accesi: giochi di accostamenti che dimostrano quanto tutto sia possibile nel design di Ray Kaiser Eames. Disegni del progetto di un aquilone, realizzati da Charles e Ray Eames, 1950. «La cosa meravi- gliosa di un aquilone è che uno può giudicare con precisione il suo successo o il suo fallimento - vo- lerà o non volerà. Vorrei che molti problemi po- tessero essere così ben definiti» - Charles Eames Elefante in compensato, 1945. Nello speri- mentare la modellatura del compensato, Ray e Charles realizzarono alcune sedie per bambini, che avevano la forma di diversi animali. Non en- trarono in produzione prima del 2007, in occasio- ne del centenario dalla nascita di Charles. Giochi
  • 24.
  • 25. 25 The Toy, 1951. Questo gioco è costituito da un insieme di pan- nelli di legno colorati, di forma quadrata e triangolare. I pezzi possono essere assemblati e formare diverse strutture. Rea- lizzato inizialmente con pannel- li molto grandi, è stato poi adat- tato ad un formato più pratico per la distribuzione. Rimesso in produzione nel 2017. Solar do nothing machine, 1957-1958. Raccoglie la luce del sole attraverso un pannello di alluminio e la trasforma in energia elettrica, che mette in moto tutti gli oggetti. Non pos- siede alcuna reale utilità, ma il suo fascino risiede nella bellez- za dei colori e delle forme.
  • 26.
  • 27.
  • 28.
  • 29. 29 Film Powers of Ten, 1977. Nella scena iniziale del cortometrag- gio è ripresa una coppia durante un picnic, dalla distanza di un metro. L ’inquadratura si allonta- na fino a mostrare l’universo e torna poi al punto iniziale; quin- di si avvicina e mostra un atomo di carbonio. Si tratta di un gioco di ordini di grandezza: miste- ri cosmici vicini a scene di vita quotidiana ricordano l’importan- za della scala e la relatività del nostro punto di vista sul mondo. Fin da bambina Ray Kaiser Eames è appassionata di teatro, balletto e in generale d’intrattenimento popolare. Se la fotografia è il modo con cui re- gistra tutto ciò che trova bello - come una semplice carta regalo - così da imprimerlo nella memoria, il cinema è un mezzo con cui diffondere le proprie idee. Nella seconda metà della sua carriera si impegna molto in campo cinematografico: gli Eames realizzano oltre 60 film, soprattutto do- cumentari. «Non sono davvero film, ma modi di trasmettere un’idea. Sono semplicemente strumenti» - Ray Kaiser Eames. Quello che queste pellicole rivelano della designer è un’inclinazione naturale al rigore matematico, un’attenzione alla geometria dell’universo. Partecipa anche alla progetta- zione di alcune esposizioni, la più famosa delle queli fu proprio la mostra interattiva Mathematica. A world of numbers...and beyond, 1961, in cui la matematica è rappresentata come sostanza che plasma il mondo.
  • 30.
  • 31. 31
  • 32.
  • 33. 33 Autori Non sa cosa scrivere in una bio. Se fosse capace, direbbe di essere una studen- tessa di Scienze Psicosociali della Comunicazione e spiegherebbe di dedicare buona parte del suo tempo libero al teatro, studiando recitazione e dizione pres- so il CTA di Milano. Nel suo passato, prima del teatro, ha dedicato 12 anni all’e- quitazione. Matricola: 825806; email: v.bonomi4@campus.unimib.it Ha 21 anni e frequenta Scienze Psicosociali della Comunicazione all’Università di Milano-Bicocca. Le piace dedicarsi alla lettura di romanzi e di classici. Foto- grafa la bellezza dei paesaggi naturali e i dettagli degli scorci urbani. Sempre pronta nel tempo libero a salire sul primo treno della giornata alla scoperta di nuovi paesi e città. Matricola: 825741; email: g.salvadori3@campus.unimib.it Ha vent’anni, è nata e cresciuta a Bergamo. Pattinatrice sul ghiaccio nella Na- zionale Italiana fino al 2017, specialità danza in coppia, è stata tre volte cam- pionessa italiana e si è classificata decima ai Mondiali Junior 2016. Viaggia backpacking, legge molto e scrive di ciò che vede e di ciò che legge. Matricola: 828375; email: s.ghislandi2@campus.unimib.it È una ragazza di 21 anni nata e cresciuta nella frenetica Milano e per questo non sopporta le perdite di tempo e le persone che camminano lentamente. Sveglia e curiosa cerca di capire il perché di ogni cosa. Questo l’ha spinta a studiare la LIS, Lingua Italiana dei Segni, che le ha permesso di conoscere un mondo nuovo. Matricola: 825620; email: g.ronchi7@campus.unimib.it Sara Ghislandi Giorgia Salvadori Greta Stella Ronchi Valeria Bonomi
  • 34. 34