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Zona di Vimercate - INFORMA
Circoli di Agrate, Arcore, Carnate, Oreno, Ronco Br., Vimercate
www.aclimilano.it
1NOVEMBRE 2016
Referendum costituzionale:
LE ACLI INVITANO A VOTARE
SI
“giudizio positivo delle Acli sulle riforme”
Un sì per permettere il proseguimento della
stagione delle riforme. E' questa la posizione che le
Acli hanno espresso in conferenza stampa
mercoledì 19 ottobre 2016 alla camera dei deputati.
Le ragioni di questa scelta sono tutte scritte nel documento:
http://www.acli.it/documenti_acli/23_comunicazione/documenti_acli_01_2016.pdf
elaborato dalla presidenza della Associazione.
La scadenza referendaria ha rappresentato per le Acli una preziosa occasione per riscoprire
l’originaria funzione formativa del movimento, d’essere una organizzazione di pedagogia
sociale e popolare che sin dalle origini ne ha caratterizzato l’identità e promosso l’azione
politica. Per promuovere una partecipazione consapevole alla vita democratica del Paese in
vista del referendum di dicembre, le Acli hanno scelto di intraprendere un percorso che ha
coinvolto tutta la rete associativa e consentito la maturazione di un pensiero diffuso e
condiviso. Il dibattito interno, nelle province e nelle regioni, ha messo in luce diversi punti di
vista. Su un aspetto però noi aclisti siamo sempre stati tutti d’accordo: quello di evitare il
rischio, di strumentalizzazioni e di rese dei conti tra fazioni politiche contrarie.
Le istituzioni possono essere riformate, adeguate. In altre parole, riformate. Perché
sappiamo che il mondo cambia e anche le istituzioni possono e devono cambiare. Perché
sappiamo che senza un’adeguata manutenzione istituzionale la politica si trasforma in
antipolitica.
La prima parte della Costituzione non cambia e ci appare ancora oggi attuale nei suoi
principi fondamentali, è la “Carta d’Identità” della nostra Repubblica, ma non c’è dubbio che
la seconda abbia invece bisogno di una robusta manutenzione. Un atteggiamento di
ostinata opposizione ad ogni forma cambiamento ,anche della sua parte “organizzativa”, ci
sembra non solo anacronistico ma controproducente proprio per la salvaguardia dei principi
e dei valori fondamentali della Costituzione stessa.
L’appello delle Acli è di informarsi bene, ma poi di recarsi ai seggi il 4 dicembre per votare.
La considerazione finale è che le direttrici di fondo della riforma siano del tutto positive e
largamente condivise, che sarà necessario proseguire con una manutenzione costituzionale e
che, pertanto solo con una vittoria del “sì”, potrà permettere il proseguimento della tanto
attesa stagione delle riforme, appena iniziata.
Leggi di più premendo su : http://www.acli.it/le-notizie/news-nazionali/11197-referendum-il-
video-della-conferenza-stampa
ACLI ZONA VIMERCATE - Informa
2
NOVEMBRE 2016 2
Marcia per l’amnistia, la giustizia e la libertà,
Anche le Acli nazionali erano presenti il 6 novembre alla “Marcia
per l'amnistia, per la riforma della Giustizia e dell’ordinamento
penitenziario” promossa dal Partito Radicale in occasione del
Giubileo dei Carcerati.
“Le Acli – ha affermato Roberto Rossini, presidente delle Acli -
sono presenti da molti anni con i loro servizi nelle case di
reclusione. L’appuntamento è un motivo di orgoglio, è un modo per raccontare la
vicinanza dell’associazione verso gli ultimi e i più poveri, gli esclusi dalla società.
Perché le Acli, da sempre, promuovono l’inclusione”.
Le Acli sono attive nelle carceri con progetti sportivi e teatrali, tornei di calcio, attività
formative ma soprattutto, dal 2009, con i servizi di assistenza fiscale e previdenziale.
L’ultimo intervento, in ordine cronologico, risale al 27 ottobre, quando l’Unione
sportiva Acli e il Dap, Dipartimento di polizia penitenziaria, hanno siglato un accordo
che prevede la promozione dell’attività fisica all’interno degli istituti penitenziari come
strumento di rieducazione.
Reinserimento sociale e speranza sono i messaggi che Papa Francesco ha sempre
trasmesso nel corso delle sue visite alle carceri. “Chi sbaglia dovrà scontare la pena,
questo non è il fine bensì l’inizio della conversione – ha detto il Papa in più occasioni –
ma non per questo disperare del perdono e della riabilitazione”.
Un segno a lutto per ricordare la strage di Lampedusa
Basta stragi. Corridoi umanitari e canali legali
di accesso prima che la tragedia umanitaria si
trasformi in ecatombe.
Da oggi le Acli espongono, sul sito internet,
un segno di lutto. Un segno tangibile per
ricordare le stragi nel Mediterraneo. Perchè
non diventino una fredda routine.
4.220*
morti/dispersi nel Mediterraneo nel 2016
*dati UNHCR
Un nastrino nero che rimarrà a tempo
indeterminato, ad ammonire quanti assistono
a questo nuovo genocidio trincerandosi dietro
il calcolo macabro della ripartizione delle
quote.
Sul sito www.acli.it, un contatore seguirà la
cronologia di questa immane strage.
Mostrerà il numero delle persone che hanno
perso la vita nel tentativo di raggiungere le
coste europee. Perché la persona che muore
non fa notizia solo se all’interno di una strage.
Quello delle Acli vuole essere un rispettoso
omaggio ai bambini, alle donne e agli uomini
vittime dell’indifferenza e della incapacità dei
governi europei di saper riconoscere il volto
dell’umanità che fugge dalla miseria e dalle
guerre.
“Oggi – afferma Antonio Russo responsabile
della Presidenza nazionale delle Acli per
l’immigrazione - il Mediterraneo è più
pattugliato che ai tempi della seconda grande
guerra eppure la gente continua a morire. Per
quanto tempo ancora – si chiede Russo -
dovremo chiedere l’apertura di corridoi
umanitari e di canali legali per l’accesso dei
migranti in Europa?”

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  • 1. Zona di Vimercate - INFORMA Circoli di Agrate, Arcore, Carnate, Oreno, Ronco Br., Vimercate www.aclimilano.it 1NOVEMBRE 2016 Referendum costituzionale: LE ACLI INVITANO A VOTARE SI “giudizio positivo delle Acli sulle riforme” Un sì per permettere il proseguimento della stagione delle riforme. E' questa la posizione che le Acli hanno espresso in conferenza stampa mercoledì 19 ottobre 2016 alla camera dei deputati. Le ragioni di questa scelta sono tutte scritte nel documento: http://www.acli.it/documenti_acli/23_comunicazione/documenti_acli_01_2016.pdf elaborato dalla presidenza della Associazione. La scadenza referendaria ha rappresentato per le Acli una preziosa occasione per riscoprire l’originaria funzione formativa del movimento, d’essere una organizzazione di pedagogia sociale e popolare che sin dalle origini ne ha caratterizzato l’identità e promosso l’azione politica. Per promuovere una partecipazione consapevole alla vita democratica del Paese in vista del referendum di dicembre, le Acli hanno scelto di intraprendere un percorso che ha coinvolto tutta la rete associativa e consentito la maturazione di un pensiero diffuso e condiviso. Il dibattito interno, nelle province e nelle regioni, ha messo in luce diversi punti di vista. Su un aspetto però noi aclisti siamo sempre stati tutti d’accordo: quello di evitare il rischio, di strumentalizzazioni e di rese dei conti tra fazioni politiche contrarie. Le istituzioni possono essere riformate, adeguate. In altre parole, riformate. Perché sappiamo che il mondo cambia e anche le istituzioni possono e devono cambiare. Perché sappiamo che senza un’adeguata manutenzione istituzionale la politica si trasforma in antipolitica. La prima parte della Costituzione non cambia e ci appare ancora oggi attuale nei suoi principi fondamentali, è la “Carta d’Identità” della nostra Repubblica, ma non c’è dubbio che la seconda abbia invece bisogno di una robusta manutenzione. Un atteggiamento di ostinata opposizione ad ogni forma cambiamento ,anche della sua parte “organizzativa”, ci sembra non solo anacronistico ma controproducente proprio per la salvaguardia dei principi e dei valori fondamentali della Costituzione stessa. L’appello delle Acli è di informarsi bene, ma poi di recarsi ai seggi il 4 dicembre per votare. La considerazione finale è che le direttrici di fondo della riforma siano del tutto positive e largamente condivise, che sarà necessario proseguire con una manutenzione costituzionale e che, pertanto solo con una vittoria del “sì”, potrà permettere il proseguimento della tanto attesa stagione delle riforme, appena iniziata. Leggi di più premendo su : http://www.acli.it/le-notizie/news-nazionali/11197-referendum-il- video-della-conferenza-stampa
  • 2. ACLI ZONA VIMERCATE - Informa 2 NOVEMBRE 2016 2 Marcia per l’amnistia, la giustizia e la libertà, Anche le Acli nazionali erano presenti il 6 novembre alla “Marcia per l'amnistia, per la riforma della Giustizia e dell’ordinamento penitenziario” promossa dal Partito Radicale in occasione del Giubileo dei Carcerati. “Le Acli – ha affermato Roberto Rossini, presidente delle Acli - sono presenti da molti anni con i loro servizi nelle case di reclusione. L’appuntamento è un motivo di orgoglio, è un modo per raccontare la vicinanza dell’associazione verso gli ultimi e i più poveri, gli esclusi dalla società. Perché le Acli, da sempre, promuovono l’inclusione”. Le Acli sono attive nelle carceri con progetti sportivi e teatrali, tornei di calcio, attività formative ma soprattutto, dal 2009, con i servizi di assistenza fiscale e previdenziale. L’ultimo intervento, in ordine cronologico, risale al 27 ottobre, quando l’Unione sportiva Acli e il Dap, Dipartimento di polizia penitenziaria, hanno siglato un accordo che prevede la promozione dell’attività fisica all’interno degli istituti penitenziari come strumento di rieducazione. Reinserimento sociale e speranza sono i messaggi che Papa Francesco ha sempre trasmesso nel corso delle sue visite alle carceri. “Chi sbaglia dovrà scontare la pena, questo non è il fine bensì l’inizio della conversione – ha detto il Papa in più occasioni – ma non per questo disperare del perdono e della riabilitazione”. Un segno a lutto per ricordare la strage di Lampedusa Basta stragi. Corridoi umanitari e canali legali di accesso prima che la tragedia umanitaria si trasformi in ecatombe. Da oggi le Acli espongono, sul sito internet, un segno di lutto. Un segno tangibile per ricordare le stragi nel Mediterraneo. Perchè non diventino una fredda routine. 4.220* morti/dispersi nel Mediterraneo nel 2016 *dati UNHCR Un nastrino nero che rimarrà a tempo indeterminato, ad ammonire quanti assistono a questo nuovo genocidio trincerandosi dietro il calcolo macabro della ripartizione delle quote. Sul sito www.acli.it, un contatore seguirà la cronologia di questa immane strage. Mostrerà il numero delle persone che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere le coste europee. Perché la persona che muore non fa notizia solo se all’interno di una strage. Quello delle Acli vuole essere un rispettoso omaggio ai bambini, alle donne e agli uomini vittime dell’indifferenza e della incapacità dei governi europei di saper riconoscere il volto dell’umanità che fugge dalla miseria e dalle guerre. “Oggi – afferma Antonio Russo responsabile della Presidenza nazionale delle Acli per l’immigrazione - il Mediterraneo è più pattugliato che ai tempi della seconda grande guerra eppure la gente continua a morire. Per quanto tempo ancora – si chiede Russo - dovremo chiedere l’apertura di corridoi umanitari e di canali legali per l’accesso dei migranti in Europa?”