Il livello ottimale degli incentivi e i meccanismi di copertura finanziaria -...
Fonti rinnovabili e nucleare: due modelli economici differenti - profili di rischio, concorrenza, regolazione
1. Fonti rinnovabili e nucleare: due modelli economici
differenti – profili di rischio, concorrenza, regolazione
Energia sostenibile:
Il futuro delle fonti rinnovabili in Italia
Banca Popolare di Milano, Via Massaua 6
Milano, 6 Ottobre 2010
Arturo Lorenzoni
Professore di Economia dell’Energia presso l’Università di Padova e
IEFE, Università Bocconi
2. L’energia: una sfida per tutti
• La fornitura di energia in quantità e qualità
sufficiente per tutti gli abitanti del pianeta è la sfida
della nostra generazione
• I paradigmi di consumo del passato non possono
garantire un futuro sostenibile ai nostri figli
• Le tecnologie e le soluzioni vi sono, già oggi, ma
comportano un reindirizzo degli investimenti con
grandi opportunità industriali
• Gli interessi di parte sono fortissimi e tenere il
timone su obiettivi di lungo periodo è oggi difficile
• Il governo dell’energia è sempre più su scala
locale
3. Il nucleare: come sta Golia?
• Non esistono fonti buone e fonti cattive. Tutto sta
all’organizzazione del settore e le prospettive di sostenibilità
di lungo periodo
• Ricorrere all’energia nucleare implica organizzare una filiera
lunga e complessa: non esistono soluzioni semplici ed è
necessario rigore normativo ed efficienza economica
• Un centrale oggi è sicura: ma quello che sta a monte e a
valle?
• Il punto debole non è Chernobyl, ma la storia di BNFL e
Sellafield
• Concentrarsi sulla costruzione delle centrali ignorando tutto
ciò di cui c‘è bisogno a monte (preparazione del combustibile,
gestione della movimentazione, preparazione dei piani per la
sicurezza, ...) e a valle (gestione delle scorie, controllo, ...) è
di un'ingenuità disarmante.
• I protocolli internazionali pongono vincoli chiari e ineludibili
4. Le rinnovabili: la riscossa di
Davide?
• I dati di investimento su scala mondiale negli
ultimi 3 anni hanno superato di molto le
previsioni più rosee. Non è solo moda: sono
uscite dalla nicchia e rappresentano un
settore in forte evoluzione tecnologica
• La scelta effettuata in Europa è chiara e
irreversibile
• I mercati delle nuove tecnologie si stanno
spostando verso oriente (la Cina ha obiettivi
unilaterali straordinari)
5. Accettabilità sociale e
informazione
• Il nucleare è oggi temuto e osteggiato “di
pancia” più che “di testa”
• Non è pensabile avviare un programma di
investimenti senza un lavoro trasparente e
approfondito di informazione e costruzione
del consenso
• Si rifiutano le cose che non si conoscono
• I passi mossi finora dai decisori pubblici sono
in antitesi con questo approccio partecipativo
6. Il ruolo dello Stato
• Il settore dell’energia negli ultimi 20 anni ha lottato
per affrancarsi dalle incursioni politiche, avviando
un processo di liberalizzazione in cui allo Stato è
riservato il ruolo di regolatore
• I passi mossi nel programma nucleare sono in
direzione antitetica
• La confusione di ruoli indebolisce le imprese e
rende rischiosi i progetti
• Chi si accolla il rischio di fronte ai finanziatori?
• Il primo passo è la definizione rigorosa delle
regole. Poi, se le imprese riterranno interessante
investire, lo faranno
7. Aspetti economici del nucleare
La competitività del nucleare dipende dal contenimento del costo
dell’impianto e del costo del capitale investito
Costi
Investimento
Costo del
combustibile
Costi O&M
Back end
• Elevati (63%)
• Bassi (15%)
• Elevati (20%)
• Bassi in assoluto (2%)
Nucleare
• Bassi (15%)
• Elevati (80%)
• Bassi (5%); carbon tax?
Cicli Combinati gas
Fonte: EnergyLab
8. L’incidenza del costo di
combustibile
0
1
2
3
4
5
6
7
8
Fuelfrontend(€/MWh)
4,51 €/MWh
NOTA: Costi valutati nell'ipotesi si un impianto di III Gen tipo EPR (eff 34%, burn-up 60 GWd/tU)
54,5% - Uranio naturale (@65 USD/lb U3O8)
extra costo Uranio naturale
(@130 USD/lb U3O8)
6,97 €/MWh
7,6% - Produzione combustibile (@248USD/kgU)
34,8% - Arricchimento (@ 148USD/SWU)
3,1% - Conversione (@10 USD/kgU)
Fonte: EnergyLab
9. Costi e prezzi dell’elettricità
nucleare
• Il nucleare ha costi di generazione difficili da
stimare, forse competitivi, ma l’allocazione
del rischio conta
• Se per riuscire a finanziare i progetti si deve
coprire la produzione con contratti di lungo
periodo (garantiti dallo Stato?), l’effetto sui
prezzi di mercato è praticamente invisibile
• Bassi costi e alti prezzi = alti profitti per le
imprese: è questo che vogliamo?
10. Le criticità della scelta nucleare
• La scelta nucleare non riguarda la
costruzione di un parco di impianti, ma di una
filiera che va dall’arricchimento dell’uranio
alla gestione di lungo termine delle scorte
• Un sistema estremamente complesso, la cui
gestione efficiente e sicura richiede grande
coordinamento: ne siamo capaci? E
soprattutto, non abbiamo delle alternative più
facili e remunerative per la comunità
nazionale?
11. Scegliere su cosa scommettere
• Un paese moderno deve creare l’ambiente favorevole
per ogni investimento utile
• Tuttavia, l’uso di risorse pubbliche dovrebbe essere
indirizzato ove maggiore è il vantaggio per la
comunità.
Un sistema economico che fatica a gestire i rifiuti, che
non sa realizzare arterie di comunicazione al passo
con i tempi, che non tiene i treni in orario, non avrebbe
maggiori probabilità di successo in altri ambiti, come
l'efficienza energetica e le fonti rinnovabili, che hanno
un grado di complessità ridotto e dimensioni d’impresa
contenute?
12. Il valore delle rinnovabili
• Le fonti rinnovabili hanno valore in termini di:
– Minori impatti sull’ambiente
– Coinvolgimento risorse locali (capitale, lavoro,
conoscenza)
– Minore dipendenza da fonti estere
– Accessibilità e contendibilità del mercato
– Minore volatilità dei costi futuri
• È fondamentale riportare tale valore sui
consumatori, dando loro i vantaggi in cambio del
sostegno (non è banale, i benefici nel passato non
sono stati restituiti ai consumatori)
15. Gli investimenti del PAN 2020
MW €/kW
Stima
Investimenti
(M€)
Idro 2330 3000 7000
Eolico 8184 1700 14000
FV 8154 3200 26000
Geotermico 187 3500 650
Biomassa 1472 3000 4500
totale 52000
16. Settori Consumi
(Mtep 2005)
Consumi
(Mtep 2020)
Potenziale
risparmio
(Mtep 2020)
Potenziale
risparmio
(% 2020)
Edilizia
residenziale
280 338 91 27%
Edilizia
commerciale
157 211 63 30%
Trasporti 332 405 105 26%
Industria
manifatturiera
297 382 95 25%
TOTALE 1066 1336 354 26%
Il potenziale di risparmio in Europa
Action Plan for Energy Efficiency: Realising the Potential, EC 19 Ottobre 2006
17. I costi del MWh e il contributo
nazionale
0
50
100
150
200
250
300
350
400
€/MWh
costi min costo max quota nazionale min quota nazionale max
18. Un confronto è possibile?
• È molto difficile confrontare il costo
dell’energia, per i diversi profili di rischio e il
diverso effetto sul mercato dell’energia
• A prescindere dal costo, FER e nucleare
rappresentano due modelli culturali, sociali e
industriali diversi, che possono coesistere,
ma che rispondono a priorità molto diverse
• Valutare in modo laico le prospettive
industriali è vitale per l’intera economia
19. Conclusioni
• Il nucleare può essere un’opzione percorribile, ma richiede un rigore
amministrativo e un coordinamento di sistema fuori dal comune per
l’Italia
• Non è una scelta che necessariamente favorisce i consumatori, anzi
gli effetti sui prezzi potrebbero essere invisibili
• Le fonti rinnovabili rappresentano oggi l’ambito di investimento
primario del settore dell’energia a livello mondiale
• Vi sono opzioni percorribili di interesse sul piano industriale prima
che ambientale, le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica in primis,
con ricadute industriali di grande portata nel lungo periodo
• Sebbene la sostenibilità del sistema energetico richieda un cambio
di modelli di investimento, non c’è UNA soluzione e tenere aperte le
opportunità è vitale
• Nucleare e rinnovabili rispondono a due modelli culturali e sociali
differenti, verso i quali sarebbe desiderabile una scelta del decisore
pubblico, basata su criteri chiari e giustificati
• Aspettare e vedere fa perdere la partita certamente