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Energia 2020 sintesi

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Energia 2020 sintesi

  1. 1. Indagine IL FUTURO previsionale realizzata da DELL’ENERGIA. S3.Studium su incarico del UNO SCENARIO Consiglio PER IL 2020 Nazionale degli Ingegneri Bari, 8 settembre 2011
  2. 2. IL PANEL DEGLI ESPERTI –Maria Berrini (Istituto Ambiente Italia) –Marco Cattaneo (“Le Scienze”) –Leonardo Maugeri (Polimeri Europa S.p.A.) –Roberto Moneta (Dipartimento Energia Ministero dello sviluppo Economico) –Massimo Nicolazzi (Centrex Europe Energy & Gas) –Giorgio Osti (Università di Trieste) –Clara Poletti (IEFE – Università Bocconi) –Sergio Ulgiati (Università Parthenope di Napoli) –Maurizio Urbani (esperto di ambiente ed energia)
  3. 3. 1. L’EVOLUZIONE DELLE FONTI • PICCOLE CORREZIONI DI ROTTA. Transizione verso un sistema globale a basso contenuto di carbonio: solo nel lungo termine. A medio (2020): – leggera contrazione del nucleare; – più carbone e più gas; – contrazione del petrolio; – aumento moderato ma progressivo delle fonti rinnovabili; – nessuna influenza delle fonti fossili “non convenzionali”.
  4. 4. 1. L’EVOLUZIONE DELLE FONTI • MIX ENERGETICO MONDIALE NEL 2020:
  5. 5. 1. L’EVOLUZIONE DELLE FONTI • SINDROME GIAPPONESE. I giganti in crescita (Cina, India, Brasile) continuano a usare il nucleare, mentre l’uscita di paesi importanti (Germania, Italia, etc.) favorisce lo sviluppo delle rinnovabili. I paesi in crescita, peraltro, continuano a puntare sui fossili, ma sviluppano con forza anche le rinnovabili. • PICCOLI NUMERI, GRANDI OCCASIONI. Le rinnovabili crescono a ritmi elevati (e generano opportunità di business rilevanti), ma il loro apporto resta limitato per la piccola base di partenza. Inoltre, si manifestano difficoltà legate al consumo di territorio e all’apporto fluttuante di tali fonti.
  6. 6. 1. L’EVOLUZIONE DELLE FONTI • GASATI, MA DISORGANIZZATI. In Italia, con lo stop al nucleare, aumenta il ricorso al gas, ma si manifestano problemi di infrastrutture a terra, che restano bloccate per i prossimi 3-4 anni. Si eviterà, per motivi ambientali, di sfruttare gli idrocarburi dell’Alto Adriatico. • VIRTUOSI CON LE TASCHE GROSSE. La produzione elettrica da rinnovabili cresce in Italia (soprattutto grazie al solare), ma solo grazie al mantenimento del sistema incentivante.
  7. 7. 1. L’EVOLUZIONE DELLE FONTI • MIX ENERGETICO ITALIANO NEL 2020:
  8. 8. 2. L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA • GRANDI PROGRESSI E PICCOLE RIVOLUZIONI. Non rivoluzioni tecniche, ma molti piccoli progressi (specie in rinnovabili, risparmio ed efficienza). L’efficienza genera il 50% delle riduzione delle emissioni (nonostante il Carbon Capture & Storage arrivi ben oltre il 2020). • CHIST NUN È O PAISE DO SOLE. Il fotovoltaico è un settore rischioso, perché fortemente legato al sistema incentivante. L’Italia, inoltre, resta debole sulle tecnologie (mentre va meglio sull’efficienza energetica e sugli apparecchi di misura). L’innovazione nei materiali (nuove pellicole, integrazione nell’architettura) non modifica i costi.
  9. 9. 2. L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA • INTEGRATI, NON INDIPENDENTI. Nell’Ue si punta sul potenziamento delle reti e sull’integrazione, per favorire una distribuzione flessibile. Ma la dipendenza non si attenua. Chi esporta (Francia), inoltre, vede questo processo con diffidenza. • SQUILIBRI DI SISTEMA. La crescita delle rinnovabili crea problemi alle reti di trasmissione, a causa delle fluttuazioni (si deve passare dalla corrente alternata a quella diretta). Inizia la diffusione delle “smart grid”, che consentono la moltiplicazione delle fonti di produzione e la flessibilità del sistema.
  10. 10. 2. L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA • STATO E MERCATO. Si diffonde la generazione distribuita, ma risentendo molto dei costi delle tecnologie e degli incentivi pubblici. • WATT E BUOI, DEI PAESI TUOI. L’energia prodotta a livello domestico e di struttura produttiva consentirà non solo l’auto- consumo, ma anche la distribuzione (ma a brevissima distanza). • CACCIA ALLO SPRECO. L’efficienza energetica è una grande area di innovazione, con la diffusione di apparecchi a minor consumo (anche motori per auto), con la razionalizzazione energetica dei cicli produttivi, la diminuzione degli sprechi di acqua e energia, la telematizzazione delle operazioni.
  11. 11. 2. L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA • IL MENU DELL’INNOVAZIONE. In sintesi, le innovazioni più importanti da qui al 2020 saranno: 1) la produzione di energia elettrica da fonti solari; 2) il riscaldamento domestico con apparecchi ad alta efficienza; 3) le reti intelligenti di distribuzione dell’energia; 4) le tecniche di stoccaggio dell’energia; 5) l’incremento di efficienza dei pannelli fotovoltaici.
  12. 12. 3. L’ECONOMIA DELL’ENERGIA • I VANTAGGI DELL’ECONOMIA IMMATERIALE. La stasi economica determina il contenimento della domanda energetica: nel 2020 stessi consumi del 2005. Il risparmio energetico e la terziarizzazione contribuiscono al contenimento. • INCERTEZZE RINNOVABILI. Le rinnovabili cambiano il paradigma economico: – la produzione è variabile nel tempo, è più difficile fare previsioni; – la capacità di riserva deve essere più ampia; – i costi fissi tendono a prevalere sull’investimento complessivo.
  13. 13. 3. L’ECONOMIA DELL’ENERGIA • MENO INCENTIVI, MENO COSTI. Più investimenti pubblici e privati nelle rinnovabili (nonostante le difficoltà creditizie). Gli incentivi si ridurranno, ma anche costi degli impianti. • ASSETTI NON RINNOVABILI. Il persistente predominio delle fonti fossili impedisce cambiamenti sostanziali nel panorama dei player (oligopolisti). Emergono però dei player di scala europea. Gli operatori del settore del metano (come Eni), grazie alla capillarità delle loro reti e a tecnologie mature, saranno i principali competitori delle rinnovabili.
  14. 14. 3. L’ECONOMIA DELL’ENERGIA • ENERGIA 2.0. Le rinnovabili favoriscono la proliferazione dei piccoli produttori locali, diffusi sul territorio. Inoltre gli utenti finali saranno in grado di rivendere l’energia non utilizzata. Si moltiplicano gli operatori dei servizi e entrano nel settore gli operatori del ICT. • L’ALCHIMIA DEL PREZZO. I prezzi al consumo dell’energia in Italia dipenderanno soprattutto da: 1) l’aumento dei consumi nei paesi emergenti; 2) l’alta pressione fiscale sui consumi; 3) gli equilibri geopolitici; 4) il costo degli incentivi per le rinnovabili.
  15. 15. 3. L’ECONOMIA DELL’ENERGIA • ASSERRAGLIATI NEL SUV. Con la ripresa, i consumi industriali restano più bassi, quelli privati risalgono. I consumatori restano incapaci di risparmiare energia, se non sotto pressione economica. La domanda di auto continua a orientarsi verso veicoli grandi e con elevati consumi. • TRENI AD ASSORBIMENTO VORACE. Il TAV rallenta il risparmio energetico, sia per il consumo in fase realizzativa, sia per l’assorbimento in viaggio. Anche i voli low cost favoriscono consumi elevati.
  16. 16. 4. ENERGIA E POLITICA • COMPETIZIONE TRASVERSALE. Pochi mutamenti geopolitici, ma più competizione per assicurarsi forniture. Cresce l’attivismo dell’Asia e dell’Occidente. Resta la dipendenza dai produttori. • INSTABILITÀ ENDEMICA. La persistente rilevanza elle fonti fossili favorisce l’instabilità nelle aree di produzione (Medio Oriente, Nord Africa, Russia e Ucraina). L’effetto è la lievitazione dei prezzi. • IL FONDO DEL BARILE. Aumenta ancora il ruolo e l’attivismo della Cina, specie in Africa. Le economie emergenti cercano di “rastrellare” tutte le opzioni. Grosse difficoltà per l’Italia.
  17. 17. 4. ENERGIA E POLITICA • L’ETÀ DELL’INSICUREZZA. L’Europa resta esposta dal punto di vista energetico e spinge quindi molto su rinnovabili, bio- carburanti, sussidiarietà continentale. L’Italia soffre più di altri, per l’elevata dipendenza. • EFFICACIA CONTINENTALE. L’Ue persegue la politica del 20- 20-20 e raggiunge (nell’insieme, con forti differenze nazionali) gli obiettivi di: – ridurre le emissioni di gas serra del 20%; – aumentare il peso delle rinnovabili fino al 20%. Ciò implicherà una maggiore tassazione sulle fonti tradizionali e costi energetici alti.
  18. 18. 4. ENERGIA E POLITICA • INTERESSI MOLTEPLICI, ONDIVAGHI PROPOSITI In Italia scarsi margini di manovra per il contrasto degli interessi. Le scelte pubbliche restano ondivaghe. L’Italia tenta faticosamente di recepire la normativa Ue, ma è incapace di raggiungere gli obiettivi europei. • INCENTIVAZIONE SELETTIVA. Prosegue l’incentivazione dell’efficienza in edilizia, ma nel 2020 pochi “smart building”. Si punta sulla diffusione di apparecchi a basso consumo, ma poco sullo stoccaggio del carbonio. A livello locale, pochi margini di manovra, poca capacità ideativa: l’efficienza energetica non crea consenso.
  19. 19. 5. ENERGIA, AMBIENTE E SOCIETÀ • NELLA PEGGIORE DELLE IPOTESI. Nel 2020 lo scenario del consumo energetico, delle emissioni sarà il peggiore, potenzialmente suscettibile di innalzare la temperatura terrestre di 6° C.
  20. 20. 5. ENERGIA, AMBIENTE E SOCIETÀ • UN DECENNIO IN SALITA. Stabile la quota dei fossili: nessun cambiamento rilevante dell’impatto ambientale dell’energia. Nel 2020, però, picco delle emissioni, poi inizia riduzione, con risultati tangibili oltre il 2030. • IMPATTI RINNOVABILI. Impatto ambientale delle rinnovabili: estetico e consumo di spazio. Produzione di biomassa: diminuzione della produzione alimentare. La società si contrappone a ciò che è troppo grosso: la sfida ambientale è quella dell’integrazione delle tecnologie nel paesaggio.
  21. 21. 5. ENERGIA, AMBIENTE E SOCIETÀ • L’ENERGIA DELLE MOLTITUDINI. Impatti sociali più forti: nelle economie emergenti, con miliardi di abitanti che accedono a nuovi possibili consumi. • RIOTTOSITÀ INCENTIVATA. In Occidente le abitudini di consumo si modificano poco: ad esempio, gli italiani restano legati al trasporto individuale, anche per la scarsa qualità dell’offerta di trasporto pubblico. Tuttavia: – la maggiore autonomia decisionale dei consumatori li spinge a consumi più puliti; – cresce la preoccupazione per l’ambiente e per il territorio.
  22. 22. 5. ENERGIA, AMBIENTE E SOCIETÀ • COMUNITÀ ORGANIZZATE. Nelle realtà socialmente più strutturate si diffondono i GAS, per le economie di scala in campo energetico. Si crea socializzazione attorno alla questione energetica. • IL CALEIDOSCOPIO DEI MOVIMENTI. Nei movimenti, visioni assai differenziate: – società stabile con rinnovabili senza limiti; – decrescita; – oggi il metano, domani la fusione nucleare; – fare solare e eolico, diffusi senza limiti; – rifiuto degli impianti rinnovabili invasivi.
  23. 23. 6. LAVORO E ISTRUZIONE • ECCEZIONE DINAMICA. Il mercato del lavoro energetico risente meno degli altri della stasi economica (soprattutto grazie alle rinnovabili, alla riduzione dei consumi e all’efficienza energetica). • NICCHIE COMPETITIVE. La maggior parte dei nuovi lavori sono a basso contenuto professionale. Ma vi sono alcune nicchie ad alta qualificazione: competenze ingegneristiche di progettazione, gestione e manutenzione delle reti; solare termodinamico; progettazione e consulenza edilizia).
  24. 24. 6. LAVORO E ISTRUZIONE • PROFESSIONI EMERGENTI. Le professioni con il più alto tasso di crescita saranno quelle: 1) dell’efficienza energetica nell’edilizia; 2) delle funzioni esecutive di costruzione, installazione e montaggio; 3) dell’efficienza energetica nell’industria; 4) della consulenza energetica, per privati e imprese; 5) delle tecnologie energetiche, specie rinnovabili.
  25. 25. 6. LAVORO E ISTRUZIONE • LENTEZZA CRONICA. Il sistema dell’istruzione reagisce lentamente alla domanda del settore energetico: servono più anni di quelli qui esaminati. • FORZA ATTRATTIVA. Università e ricerca sono attratti dal settore energia (fortemente solvibile): nascono nuovi dipartimenti, master e corsi sull’energia, si avviano alcune “spinoff” negli incubatori d’impresa.
  26. 26. Nel 2012 la ricerca “Il futuro dell’energia” è diventata un libro pubblicato dall’Editore Guerini & Associati e disponibile in libreria

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