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L’INTERVISTA



IN CANADAnoir
nel nome del
             CULTURA




Aloe:«Ma per il mio terzo romanzo ho abbandonato
quel genere: arriverò in America con una scrittura
sperimentale che mi sta dando grandi soddisfazioni»

Eugenio Furia
                                                                                                    germi a scrivere su carta le storie che visua-
                                                                                                    lizzavo in testa. Ora è diventata per me una
                                                                                                    pratica di meditazione: quando scrivo esi-
                                                                                                    stiamo solo io e la storia, qui e ora. Non è ri-
                                                                                                    lassante quanto lo yoga, ma è
                                                                                                    un’esperienza magica».
                                                                                                    E l’amore per il thriller?
                                                                                                    «Da lettore, la mia passione per il genere
                                                                                                    nasce per un motivo banale ma sincero: ra-
                                                                                                                                                       «                       Ormai si attinge continuamente dalla realtà anche quando si creano storie di fantasia, per cui
                                                                                                                                                                               la distinzione con la fiction non è più tanto netta. Va da sé che una denuncia articolata tramite
                                                                                                                                                                               una storia inventata mantiene intatta la sua funzione principale: mettere a nudo la parte marcia
                                                                                                                                                                               della società. La letteratura di denuncia e antimafia non può, per sua stessa definizione, alimen-
                                                                                                                                                                               tare miti. Nel mio romanzo i protagonisti appartenenti alla criminalità non sono certo degli eroi,
                                                                                                                                                                               anzi, cerco di dipingerli senza pietà e senza possibilità di assoluzione. Ma sono d’accordo con chi
                                                                                                                                                                               storce il naso quando la tv propina fiction in cui il delinquente è bello, carismatico, romantico

                                                                                                                                                       Le copertine di “Vertigine” (2008) e “Il vento porta
                                                                                                                                                       farfalle o neve” (2011), i primi due romanzi scritti dal
                                                                                                                                                       catanzarese Francesco Aloe (nella pagina accanto)




                                                                                                                                                       caso, come fosse normalità. Questo di-
                                                                                                                                                       stacco, così freddo e calcolato, non lo per-
                                                                                                                                                       cepivo quando vivevo al Sud e questa
                                                                                                                                                       nuova consapevolezza è un po’ demoraliz-
                                                                                                                                                       zante. Poi però lo stomaco mi ricorda che
                                                                                                                                                       c’è sempre qualcosa che manca, quando
                                                                                                                                                       non si è in Calabria. Mi riferisco a quella
                                                                                                                                                       passione e a quello spirito che non si ri-
                                                                                                                                                       scontano altrove, alla capacità di non foca-
                                                                                                                                                                                                                  di attrazione tra loro vicini? Va detto co-
                                                                                                                                                                                                                  munque che la passione di chi lavora sta
                                                                                                                                                                                                                  mantenendo in piedi molti posti magnifici.
                                                                                                                                                                                                                  Onore a chi trascorre la vita a farlo, alle as-
                                                                                                                                                                                                                                                                    della fiction, riportando la vicenda nel
                                                                                                                                                                                                                                                                                                            CULTURA




                                                                                                                                                                                                                                                                    inventata mantiene intatta la sua funzione
                                                                                                                                                                                                                                                                    principale: mettere a nudo la parte marcia
                                                                                                                                                                                                                                                                    della società, offrire al lettore una riprodu-
                                                                                                                                                                                                                                                                    zione fedele del modus operandi della cri-
                                                                                                                                                                                                                                                                    minalità organizzata. Nel mio romanzo, “Il
                                                                                                                                                                                                                                                                    vento porta farfalle o neve”, affronto la tra-
                                                                                                                                                                                                                                                                    gedia del Moby Prince evitando la patina

                                                                                                                                                                                                                                                                    modo più fedele possibile, senza mischiare
                                                                                                                                                                                                                                                                    personaggi o eventi inventati con la dolo-
                                                                                                                                                                                                                                                                    rosa storia reale. Sono morte 140 persone
                                                                                                                                                                                                                                                                    quella notte, era un argomento che biso-
                                                                                                                                                                                                                                                                    gnava maneggiare con il massimo rispetto.
                                                                                                                                                                                                                                                                    La vicenda storica del Moby Prince è inse-
                                                                                                                                                                                                                                                                    rita all’interno di una cornice di finzione,




D
                                                                                                    ramente mi sono annoiato leggendo un               lizzarsi solo sui problemi ma di vivere il                 sociazioni culturali o ai semplici cittadini      che racconta il viaggio tra Calabria, Spagna
              i recente, una pagina intera sul Corriere del Mezzogiorno                             thriller. Da scrittore adoro scavare nelle         presente godendo degli aspetti positivi di                 che spesso portano avanti progetti per il         e Marocco di due killer della ’ndrangheta.
              passava in rassegna gli scrittori meridionali e si interrogava                        emozioni, anche quelle meno nobili, dei            ogni cosa. Sottolineerei l’intraprendenza                  solo amore della cultura».                        La scelta non è casuale. Si parla di traffico
                                                                                                    personaggi e il noir e il thriller ti permet-      dei calabresi che ho conosciuto in giro per                È facile per un ragazzo meno che tren-            d’armi e di rifiuti tossici in entrambi gli ar-
              sul loro ruolo nel riscatto del Sud. La Calabria era la grande
                                                                                                    tono di farlo sfruttando l’episodio crimi-         l’Italia, nei quali ho notato la voglia di dare            tenne affermarsi in un’università impor-          gomenti del romanzo, quindi il punto di
              assente. Possibile che la terra che fu degli Alvaro e dei Ca-                         noso, che diventa pretesto per analizzare la       un contributo al tentativo di cambiamento                  tante come quella bolognese?                      congiunzione non è labile».
              logero non sappia esprimere un nome emergente? Anni fa                                società nella quale agiscono i protagonisti,       della società nella quale sono cresciuti e di              «No, al contrario, è davvero dura. Si vive di     Cosa direbbe a chi critica la letteratura e il
                                                                                                    senza risultare tediosi. Il rischio di ripro-      cui non condividevano alcuni aspetti. Ecco,                studio, di ricerca e di innumerevoli con-         cinema di denuncia e il filone antimafia
Carmine Abate si accreditò come scrittore                                                           porre stereotipi e cliché è però molto forte,      tutti questi elementi plasmano in modo                     corsi. È un lungo percorso e sono solo al-        credendo che così si fa quasi un “favore”
di rango che, facendo leva sul tema del ri-                                                         per questa ragione il mio rapporto con il ge-      inimitabile il popolo calabrese».                          l’inizio, quando mi affermerò davvero             alla malavita organizzata e si alimentano
torno e del viaggio perenne, arrivò alle                                                            nere non è di amore assoluto. Il romanzo           Lei vive in una città d’arte. Sempre dal suo               saprò rispondere meglio a questa do-              i miti?
major editoriali e lì s’è ritagliato uno spazio                                                     che sto scrivendo adesso non sarà un thril-        osservatorio come pensa venga sfruttato                    manda...».                                        «Criticare è fondamentale, ma in questo
fisso e tuttora degnamente riconosciuto.                                                            ler».                                              il patrimonio artistico-architettonico ca-                 Ha interesse a tornare prima o poi in Ca-         caso inviterei tutti a fare un distinguo. La
Ma ci sono tanti altri “piccoli” cantori della                                                      Può darci un’anticipazione?                        labrese?                                                   labria?                                           letteratura di denuncia e antimafia non
Calabria. Una scuola che cresce e dà risul-                                                         «Ancora non posso dire molto, ma sto scri-         «La Calabria ha un patrimonio invidiabile                  «Sì, anche se non a tempo pieno e non             può, per sua stessa definizione, alimentare
tati: è il caso ad esempio di Angela Bubba e                                                        vendo una storia che mi porterà, a breve,          e lo dico senza retorica. Basti pensare ai                 prossimamente. Ma appena avrò a dispo-            miti. Al contrario ci fa vivere le peggiori ne-
de “La casa” (Elliot), fortunatissimo ro-                                                           fino in Canada, alla ricerca di alcuni soprav-     tanti siti archeologici, tra i quali spiccano              sizione il fantomatico “gruzzoletto” la           fandezze proprio per lasciarci dentro quel
manzo d’esordio che a meno di vent’anni                                                             vissuti da intervistare. Sarà un romanzo           secondo me quello di Casignana e di Fran-                  prima cosa che farò sarà comprare una             senso di rabbia e indignazione che allon-
la portò al secondo posto del Premio Cal-                                                           ispirato da episodi accaduti realmente, e          cavilla Marittima, o agli innumerevoli ca-                 casa in Calabria, in modo da dividermi            tana la paura e apre la mente. La cono-
vino (2008) e tra le opere finaliste dello                                                          per la stesura sto sperimentando un nuovo          stelli normanni e aragonesi, spesso sorti in               equamente tra Calabria e resto del mondo.         scenza diventa azione e pretesa di un Paese
Strega 2010. Ora è il turno di Francesco                                                            tipo di scrittura che per ora mi sta dando         contesti naturali che tolgono il fiato, come               È un pensiero fisso in testa, che ormai sta       migliore. Nel mio romanzo i protagonisti
Aloe. Anche lui catanzarese, 29 anni, Fran-                                                         grandi soddisfazioni».                             nel caso di Pizzo Calabro. Ma è un patrimo-                diventando un progetto. Credo sia una             appartenenti alla criminalità non sono
cesco s’è laureato in Lingue e letterature                                                          Cosa pensa un giovane calabrese della sua          nio che bisogna saper valorizzare, anche                   questione di magnetismo: l’uomo può tro-          certo degli eroi, anzi, cerco di dipingerli
straniere a Bologna, con una tesi su Tollan-       zioni Ambiente – collana VerdeNero noir),        regione vista da un’altra realtà?                  senza grossi investimenti. Basterebbe rin-                 varsi bene ovunque, ma la terra d’origine         senza pietà e senza possibilità di assolu-
Teotihuacan e la storia tolteca. Nel 2009 si       narra il mistero della Moby prince attra-        «Un giovane calabrese lontano dalla pro-           giovanire la comunicazione, cercare nuovi                  non la dimentica e prima o poi inizia ad at-      zione. Ma sono d’accordo con chi storce il
specializza in Lingua, società e comunica-         verso gli occhi di due killer della ’ndran-      pria regione impara a pensare con la testa         approcci divulgativi, investire su quelle ri-              trarlo, a riportarlo da dov’è partito».           naso quando la tv propina fiction in cui il
zione e presenta una tesi sulla Letteratura        gheta che si dividono tra la Calabria, il        e con lo stomaco. La testa ti fa capire            sorse umane in grado far conoscere i nostri                Nell’ultimo libro lei tratta anche il feno-       delinquente è bello, carismatico, roman-
noir ispano-americana. Attualmente svolge          Marocco e la Spagna. Ha avuto recensioni         quanto siano incolmabili alcune differenze,        punti di forza fuori dalla regione. Non è fa-              meno ’ndrangheta: per mettere in guardia          tico. In quel caso è facile trasformare il boss
il dottorato di ricerca in Letterature compa-      anche sulle testate nazionali. Ora la ex rive-   l’impatto iniziale con Bologna mi ha un po’        cile, lo so, l’ultimo governo ha tagliato il 50%           dal pericolo e dalla pervasività delle mafie      in mito, ed è davvero pericoloso. La tv, più
rate, sempre a Bologna, con un progetto in-        lazione Aloe si prepara alla terza fatica. Da    aperto gli occhi. Ora la sensazione è che la       i fondi destinati ai beni culturali. Ma diffon-            pensa sia utile parlarne anche per fin-           che il cinema, è senza filtro, arriva a tutti, e
centrato sulla narrativa testimoniale              cosa nasce la sua passione per la scrittura?     Calabria, vista da lontano, sia un po’ ab-         dere una pubblicità come quella dei Bronzi                 zione, sia essa letteraria o televisiva?          non dobbiamo dimenticare che la ricerca
dell’America latina.                               «Credo sia nata nel periodo adolescenziale       bandonata, non solo dalle istituzioni. Per i       di Riace trasformati in bulli è stato un                   «Certo. Ormai si attinge continuamente            del mito tra i giovani oggi avviene soprat-
Nel novembre 2008 pubblica il suo primo            – risponde –, quando trascorrevo il tempo        tg nazionali sembra non esistere più. È si-        brutto autogol. E ai turisti che scelgono di               dalla realtà anche quando si creano storie        tutto tramite la televisione. E il rischio di in-
thriller, “Vertigine”, con la 0111 Edizioni. “Il   libero leggendo e isolandomi anche solo          gnificativo che se a Roma uccidono qual-           venire nella nostra regione bisognerebbe                   di fantasia, per cui la distinzione tra fiction   durli in confusione è molto forte».
vento porta farfalle o neve”, suo nuovo ro-        per pensare. A un certo punto la mente ha        cuno per strada ne parlano tutte le tv,            offrire qualcosa in più. Un esempio? Perché                e realtà non è più tanto netta. Va da sé che                              e.furia@corrierecal.it
manzo in libreria dal 6 aprile scorso (Edi-        cercato una valvola di sfogo, fino a costrin-    mentre se avviene in Calabria nessuno ci fa        non esistono navette che colleghino luoghi                 una denuncia articolata tramite una storia                                      © riproduzione vietata



68 | 24 novembre 2011 | CORRIERE della CALABRIA                                                                                                                                                                                                               CORRIERE della CALABRIA | 24 novembre 2011 | 69

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Intervista

  • 1. L’INTERVISTA IN CANADAnoir nel nome del CULTURA Aloe:«Ma per il mio terzo romanzo ho abbandonato quel genere: arriverò in America con una scrittura sperimentale che mi sta dando grandi soddisfazioni» Eugenio Furia germi a scrivere su carta le storie che visua- lizzavo in testa. Ora è diventata per me una pratica di meditazione: quando scrivo esi- stiamo solo io e la storia, qui e ora. Non è ri- lassante quanto lo yoga, ma è un’esperienza magica». E l’amore per il thriller? «Da lettore, la mia passione per il genere nasce per un motivo banale ma sincero: ra- « Ormai si attinge continuamente dalla realtà anche quando si creano storie di fantasia, per cui la distinzione con la fiction non è più tanto netta. Va da sé che una denuncia articolata tramite una storia inventata mantiene intatta la sua funzione principale: mettere a nudo la parte marcia della società. La letteratura di denuncia e antimafia non può, per sua stessa definizione, alimen- tare miti. Nel mio romanzo i protagonisti appartenenti alla criminalità non sono certo degli eroi, anzi, cerco di dipingerli senza pietà e senza possibilità di assoluzione. Ma sono d’accordo con chi storce il naso quando la tv propina fiction in cui il delinquente è bello, carismatico, romantico Le copertine di “Vertigine” (2008) e “Il vento porta farfalle o neve” (2011), i primi due romanzi scritti dal catanzarese Francesco Aloe (nella pagina accanto) caso, come fosse normalità. Questo di- stacco, così freddo e calcolato, non lo per- cepivo quando vivevo al Sud e questa nuova consapevolezza è un po’ demoraliz- zante. Poi però lo stomaco mi ricorda che c’è sempre qualcosa che manca, quando non si è in Calabria. Mi riferisco a quella passione e a quello spirito che non si ri- scontano altrove, alla capacità di non foca- di attrazione tra loro vicini? Va detto co- munque che la passione di chi lavora sta mantenendo in piedi molti posti magnifici. Onore a chi trascorre la vita a farlo, alle as- della fiction, riportando la vicenda nel CULTURA inventata mantiene intatta la sua funzione principale: mettere a nudo la parte marcia della società, offrire al lettore una riprodu- zione fedele del modus operandi della cri- minalità organizzata. Nel mio romanzo, “Il vento porta farfalle o neve”, affronto la tra- gedia del Moby Prince evitando la patina modo più fedele possibile, senza mischiare personaggi o eventi inventati con la dolo- rosa storia reale. Sono morte 140 persone quella notte, era un argomento che biso- gnava maneggiare con il massimo rispetto. La vicenda storica del Moby Prince è inse- rita all’interno di una cornice di finzione, D ramente mi sono annoiato leggendo un lizzarsi solo sui problemi ma di vivere il sociazioni culturali o ai semplici cittadini che racconta il viaggio tra Calabria, Spagna i recente, una pagina intera sul Corriere del Mezzogiorno thriller. Da scrittore adoro scavare nelle presente godendo degli aspetti positivi di che spesso portano avanti progetti per il e Marocco di due killer della ’ndrangheta. passava in rassegna gli scrittori meridionali e si interrogava emozioni, anche quelle meno nobili, dei ogni cosa. Sottolineerei l’intraprendenza solo amore della cultura». La scelta non è casuale. Si parla di traffico personaggi e il noir e il thriller ti permet- dei calabresi che ho conosciuto in giro per È facile per un ragazzo meno che tren- d’armi e di rifiuti tossici in entrambi gli ar- sul loro ruolo nel riscatto del Sud. La Calabria era la grande tono di farlo sfruttando l’episodio crimi- l’Italia, nei quali ho notato la voglia di dare tenne affermarsi in un’università impor- gomenti del romanzo, quindi il punto di assente. Possibile che la terra che fu degli Alvaro e dei Ca- noso, che diventa pretesto per analizzare la un contributo al tentativo di cambiamento tante come quella bolognese? congiunzione non è labile». logero non sappia esprimere un nome emergente? Anni fa società nella quale agiscono i protagonisti, della società nella quale sono cresciuti e di «No, al contrario, è davvero dura. Si vive di Cosa direbbe a chi critica la letteratura e il senza risultare tediosi. Il rischio di ripro- cui non condividevano alcuni aspetti. Ecco, studio, di ricerca e di innumerevoli con- cinema di denuncia e il filone antimafia Carmine Abate si accreditò come scrittore porre stereotipi e cliché è però molto forte, tutti questi elementi plasmano in modo corsi. È un lungo percorso e sono solo al- credendo che così si fa quasi un “favore” di rango che, facendo leva sul tema del ri- per questa ragione il mio rapporto con il ge- inimitabile il popolo calabrese». l’inizio, quando mi affermerò davvero alla malavita organizzata e si alimentano torno e del viaggio perenne, arrivò alle nere non è di amore assoluto. Il romanzo Lei vive in una città d’arte. Sempre dal suo saprò rispondere meglio a questa do- i miti? major editoriali e lì s’è ritagliato uno spazio che sto scrivendo adesso non sarà un thril- osservatorio come pensa venga sfruttato manda...». «Criticare è fondamentale, ma in questo fisso e tuttora degnamente riconosciuto. ler». il patrimonio artistico-architettonico ca- Ha interesse a tornare prima o poi in Ca- caso inviterei tutti a fare un distinguo. La Ma ci sono tanti altri “piccoli” cantori della Può darci un’anticipazione? labrese? labria? letteratura di denuncia e antimafia non Calabria. Una scuola che cresce e dà risul- «Ancora non posso dire molto, ma sto scri- «La Calabria ha un patrimonio invidiabile «Sì, anche se non a tempo pieno e non può, per sua stessa definizione, alimentare tati: è il caso ad esempio di Angela Bubba e vendo una storia che mi porterà, a breve, e lo dico senza retorica. Basti pensare ai prossimamente. Ma appena avrò a dispo- miti. Al contrario ci fa vivere le peggiori ne- de “La casa” (Elliot), fortunatissimo ro- fino in Canada, alla ricerca di alcuni soprav- tanti siti archeologici, tra i quali spiccano sizione il fantomatico “gruzzoletto” la fandezze proprio per lasciarci dentro quel manzo d’esordio che a meno di vent’anni vissuti da intervistare. Sarà un romanzo secondo me quello di Casignana e di Fran- prima cosa che farò sarà comprare una senso di rabbia e indignazione che allon- la portò al secondo posto del Premio Cal- ispirato da episodi accaduti realmente, e cavilla Marittima, o agli innumerevoli ca- casa in Calabria, in modo da dividermi tana la paura e apre la mente. La cono- vino (2008) e tra le opere finaliste dello per la stesura sto sperimentando un nuovo stelli normanni e aragonesi, spesso sorti in equamente tra Calabria e resto del mondo. scenza diventa azione e pretesa di un Paese Strega 2010. Ora è il turno di Francesco tipo di scrittura che per ora mi sta dando contesti naturali che tolgono il fiato, come È un pensiero fisso in testa, che ormai sta migliore. Nel mio romanzo i protagonisti Aloe. Anche lui catanzarese, 29 anni, Fran- grandi soddisfazioni». nel caso di Pizzo Calabro. Ma è un patrimo- diventando un progetto. Credo sia una appartenenti alla criminalità non sono cesco s’è laureato in Lingue e letterature Cosa pensa un giovane calabrese della sua nio che bisogna saper valorizzare, anche questione di magnetismo: l’uomo può tro- certo degli eroi, anzi, cerco di dipingerli straniere a Bologna, con una tesi su Tollan- zioni Ambiente – collana VerdeNero noir), regione vista da un’altra realtà? senza grossi investimenti. Basterebbe rin- varsi bene ovunque, ma la terra d’origine senza pietà e senza possibilità di assolu- Teotihuacan e la storia tolteca. Nel 2009 si narra il mistero della Moby prince attra- «Un giovane calabrese lontano dalla pro- giovanire la comunicazione, cercare nuovi non la dimentica e prima o poi inizia ad at- zione. Ma sono d’accordo con chi storce il specializza in Lingua, società e comunica- verso gli occhi di due killer della ’ndran- pria regione impara a pensare con la testa approcci divulgativi, investire su quelle ri- trarlo, a riportarlo da dov’è partito». naso quando la tv propina fiction in cui il zione e presenta una tesi sulla Letteratura gheta che si dividono tra la Calabria, il e con lo stomaco. La testa ti fa capire sorse umane in grado far conoscere i nostri Nell’ultimo libro lei tratta anche il feno- delinquente è bello, carismatico, roman- noir ispano-americana. Attualmente svolge Marocco e la Spagna. Ha avuto recensioni quanto siano incolmabili alcune differenze, punti di forza fuori dalla regione. Non è fa- meno ’ndrangheta: per mettere in guardia tico. In quel caso è facile trasformare il boss il dottorato di ricerca in Letterature compa- anche sulle testate nazionali. Ora la ex rive- l’impatto iniziale con Bologna mi ha un po’ cile, lo so, l’ultimo governo ha tagliato il 50% dal pericolo e dalla pervasività delle mafie in mito, ed è davvero pericoloso. La tv, più rate, sempre a Bologna, con un progetto in- lazione Aloe si prepara alla terza fatica. Da aperto gli occhi. Ora la sensazione è che la i fondi destinati ai beni culturali. Ma diffon- pensa sia utile parlarne anche per fin- che il cinema, è senza filtro, arriva a tutti, e centrato sulla narrativa testimoniale cosa nasce la sua passione per la scrittura? Calabria, vista da lontano, sia un po’ ab- dere una pubblicità come quella dei Bronzi zione, sia essa letteraria o televisiva? non dobbiamo dimenticare che la ricerca dell’America latina. «Credo sia nata nel periodo adolescenziale bandonata, non solo dalle istituzioni. Per i di Riace trasformati in bulli è stato un «Certo. Ormai si attinge continuamente del mito tra i giovani oggi avviene soprat- Nel novembre 2008 pubblica il suo primo – risponde –, quando trascorrevo il tempo tg nazionali sembra non esistere più. È si- brutto autogol. E ai turisti che scelgono di dalla realtà anche quando si creano storie tutto tramite la televisione. E il rischio di in- thriller, “Vertigine”, con la 0111 Edizioni. “Il libero leggendo e isolandomi anche solo gnificativo che se a Roma uccidono qual- venire nella nostra regione bisognerebbe di fantasia, per cui la distinzione tra fiction durli in confusione è molto forte». vento porta farfalle o neve”, suo nuovo ro- per pensare. A un certo punto la mente ha cuno per strada ne parlano tutte le tv, offrire qualcosa in più. Un esempio? Perché e realtà non è più tanto netta. Va da sé che e.furia@corrierecal.it manzo in libreria dal 6 aprile scorso (Edi- cercato una valvola di sfogo, fino a costrin- mentre se avviene in Calabria nessuno ci fa non esistono navette che colleghino luoghi una denuncia articolata tramite una storia © riproduzione vietata 68 | 24 novembre 2011 | CORRIERE della CALABRIA CORRIERE della CALABRIA | 24 novembre 2011 | 69