Il rispetto per l’ambiente sta divenendo sempre più un elemento che condiziona, per fortuna, i comportamenti quotidiani di ognuno di noi. La pubblicità ne parla e tante sono le iniziative istituzionali per promuovere comportamenti “green”. Ma se tanto è stato fatto sul post consumo, e cioè per favorire comportamenti virtuosi dopo l’acquisto – pensiamo alle fortunate campagne sul riciclo del materiali, altrettanto è ancora da fare sul pre-consumo, all’atto della scelta del consumatore. Purtroppo non esistono prodotti che non producono un impatto ambientale, ci sono però prodotti che hanno un impatto ambientale minore di altri. Contribuire alla sostenibilità ambientale del pianeta significa certamente riutilizzare e riciclare ma prima di tutto scegliere i prodotti che soddisfano i nostri bisogni e desideri con il minor impatto ambientale, partendo dai materiali con cui sono realizzati e dalle tecniche produttive impiegate. Pertanto prima di tutto occorre comprare solo ciò che serve e non sprecare ciò che si è acquistato, diversamente si acquistano prodotti che non si usano ma che hanno già creato impronte ambientali per essere prodotti e ne creano altre per essere smaltiti. Tale ragionamento vale ancor più per i prodotti alimentari il cui ciclo di vita è accorciato dalla loro deperibilità che limita tempo di commercializzazione e il consumo dei cibo . Per tali motivazioni la scelta dell’acquisto deve essere orientato verso materiali rinnovabili in natura, che il pianeta riesce a produrre nuovamente, all’infinito, con o senza l’aiuto dell’uomo. Tra tutti i materiali quelli di origine cellulosica sono per definizione i più rinnovabili specialmente se impiegati in processi produttivi ripetitivi e rigenerativi e non speculativi, tant’è che nel corso del tempo le foreste per la produzione di cellulosa sono cresciute. E’ nell’interesse di chi produce carta e cartone aumentare la disponibilità di materia prima e non di ridurla. “La deforestazione colpisce soprattutto le aree tropicali; le sue cause sono molteplici, e legate solo in minima parte alla produzione della carta. Gli alberi vengono principalmente abbattuti per esigenze agricole o di approvvigionamento energetico locale. Sono questi motivi che causano quasi la metà della deforestazione mondiale ”. Nel nord Europa, dove quasi tutte le foreste primarie sono protette, la carta viene invece ricavata da foreste di produzione semi-naturali, dove il ciclo di piantumazione, crescita e taglio è rigorosamente controllato. Perfino in Paesi dove si sfruttano ancora le foreste naturali, come Russia e Canada, il taglio riguarda soltanto una minima quota della crescita boschiva annua.