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Possibili scenari dei servizi al lavoro:
nuove governance e competenze professionali
Firenze 12 gennaio 2015
Maurizio Serafin
SL – rete di accreditati toscani
Un giudizio di sintesi sui SPI in Toscana
• Le ragioni «storiche» dei buoni risultati
• le tempestività dell’intervento e il forte investimento iniziale sul
modello di governance pubblica territoriale (di area vasta) dei servizi
con supporto di privati «accreditati» che operano nelle sedi CPI
• IDOL e (parzialmente) il Masterplan
• l’organizzazione territoriale flessibile e la valorizzazione delle
competenze locali: il territorio “responsabile”
• l’approccio “vocazionale” ai servizi: motivazione e deontologia degli
operatori (pubblici e privati)
• l’accreditamento “confermativo” e gli originali e vari equilibri fra
soggetto pubblico e privati (il «laboratorio organizzativo» toscano)
• I vincoli
• l’impossibile esercizio della condizionalità (il workfare opaco)
• l’inarrestabile «stratificazione» normativa
• il localismo e l’eccesso di delega - SL costituisce un tentativo di
superamento
Il quadro toscano dei SPI
• I punti di forza
• Centralità dei servizi per l’impiego a forte presenza di pratiche di
sviluppo del capitale umano
• Modello pubblico a forte presenza del privato (i «curiosi» accreditati)
che forniscono capitale umano e organizzativo agli SPI
• Buone prassi metodologiche e ricchezza di soluzioni gestionali
• Anticipazione di politiche di attivazione (GiovaniSI antesignano di GG)
• L’integrazione fra formazione professionale e SPI sperimentata (con
risultati alterni) con le politiche attive per i CIGD e TRIO
• Operatori con ottimi standard professionali (effetto dell’approccio
vocazionale e dei requisiti professionali degli avvisi di gara)
«La prova del 9»: tempestività ed efficienza nei servizi degli
SPI alla Garanzia Giovani Toscana
Il quadro numerico degli operatori «pubblici»
e «privati» dei CPI della Toscana
Dati fine 2013 con servizi a «regime»
Gli operatori dei CPI toscani: fra lavoro
pubblico e attività libero professionale
Dati fine 2013 con servizi a «regime»
Gli operatori dei CPI toscani: elevata scolarizzazione e
qualificazione (in una prima «parziale» rilevazione)
Il sondaggio SL agli
operatori dei CPI toscani
Il sondaggio SL sugli operatori: alcune evidenze
• Verifica e conferma le ipotesi formulate (da SL) nei
mesi precedenti sull’esistenza di un «caso» toscano
• Spiega le risposte eccellenti agli «stress test» della
Garanzia Giovani sugli SPI regionali
• Descrive un sistema (forse un modello) del tutto
originale cui guardare nel ridisegno della governance
«pubblica» dei servizi con un ruolo diverso da
affidare ai privati
• Da conto dell’esistenza di una delle più qualificate e
numericamente rilevanti comunità professionali nel
territorio nazionale
Il sondaggio SL: quanti hanno partecipato
53
210
31
Provincia - Centro per l'impiego Soggetto accreditato ai servizi al lavoro Entrambi
Hanno risposto (a fine dicembre) al sondaggio per tipologia di
datore di lavoro
Adesione «debole» dei dipendenti PA (forse effetto dello stato di «agitazione»
delle ultime settimane) e dei territori fuori della «rete SL»
Il sondaggio SL: l’elevata scolarizzazione
1,0% 0,3%
15,6%
2,0%
9,9%
50,3%
20,7%
Licenza media Qualifica
professionale di I
livello
Diploma Qualifica
professionale
post diploma
Laurea triennale Laurea
specialistica
Master o
specializzazione
Titolo di studio
Qualificazione e specializzazione anche effetto dei requisiti nei dispositivi
di selezione delle risorse umane
Il sondaggio SL: l’esperienza degli operatori
28%
33%
28%
11%
Fino 5 anni Da 6 a 10 anni Da 11 a 15 anni Oltre 15 anni
Anni di esperienza
Elevata esperienza (seniorità del 39% dei rispondenti)
Il sondaggio SL: la condizione occupazionale
59%
15%
2% 2%
20%
5%
Dipendente con
contratto a tempo
indeterminato
Dipendente con
contratto a tempo
determinato
Collaborazione Co.co.pro. Incarico
professionale
Altro
Tipologia rapporto di lavoro
Rapporti di lavoro precari «residuali» e importanza dell’attività libero
professionale, «coerenti» con funzioni e obiettivi di ruolo
Il sondaggio SL: l’orario di lavoro
5%
14%
25%
38%
17%
Meno di 10 ore Da 10 a 19 ore Da 20 a 29 ore Da 30 a 35 36 ore
Ore settimanali medie di attività nei SPI nel'ultimo anno
Orari flessibili fra attività libero professionale, sedi decentrate e orientamento
all’utente (alta intensità front office) – si segnala riduzione delle ore
medie nel 2014 effetto di riduzione «solidale» di risorse in alcuni territori
Il sondaggio SL: articolazione dei ruoli
84
140
5
29
64
45
88
30
9
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Operatore servizi
amministrativi
Operatore servizi
di accoglienza
informazione e
orientamento I
livello
Mediatore
culturale
Tutor diritto
dovere (OF)
Operatore servizi
incontro
domanda/offerta
Tutor tirocinio Orientatore
(specialista)
Coordinatore del
servizio/progetto
Responsabile del
servizio/Centro
Impiego
Altro
Ruolo esercitato nell'ambito della propria attività
Specializzazione e flessibilità - vengono esercitati più ruoli (in media 1,84)
Il sondaggio SL: servizi erogati dagli operatori
158
20
48
29
58
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Accoglienza, informazione
orientativa, orientamento I
livello
Mediazione culturale /
immigrati
Diritto/dovere Obbligo
Formativo - Dispersione
scolastica
Marketing servizi Servizi alle imprese
(preselezione/selezione)
Eures/mobilità
internazionale/informazione
europea
Servizi esercitati nell'ambito della propria attività –
I livello, ddif, servizi imprese ed Eures
Specializzazione e flessibilità: si opera su più servizi (in media 2,8 servizi)
e sedi anche per la necessità di garantire servizi ad elevata qualificazione
in territori a bassa densità demografica
75
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14
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64
13
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Tirocini formativi e di
orientamento
Accompagnamento,
supporto
inserimento lavoro
(diverso da L. 68)
Sportello Giovani Politiche di
genere/Sportello
donna
Consulenza
orientativa scolastica
Orientamento alla
formazione (voucher,
ILA, apprendistato)
Consulenza
specialistica di
orientamento
Orientamento
all’autoimprenditoria
Disabilità Altro
Servizi esercitati nell'ambito della propria attività -
servizi specialistici di orientamento, altro
Il sondaggio SL: servizi erogati dagli operatori
Specializzazione e flessibilità: si opera su più servizi (in media 2,8 servizi)
e sedi anche per la necessità di garantire servizi ad elevata qualificazione
in territori a bassa densità demografica
Il sondaggio SL: target di riferimento
77%
72% 71%
50%
46%
43% 41%
33% 32%
28%
5%
Persone in
cerca di
occupazione
Giovani Adulti Stranieri Occupati in
CIG / mobilità
Soggetti
svantaggiati
non certificati
Disabili o
soggetti
svantaggiati
certificati
Imprese Donne
(politiche di
genere)
Adolescenti in
diritto-dovere
Altro
Target serviti - % operatori
L’orientamento dei servizi all’utente (target di riferimento)
• Estensione di una sperimentazione realizzata nell’ambito di un progetto
di assistenza tecnica multiregionale
• Apparato metodologico: Quadro Europeo delle competenze degli
operatori di orientamento [“Professionalising career guidance -
Practitioner competences and qualification routes in Europe” - CEDEFOP]
• Integra ed ha numerosi punti di contatto con altri modelli:
• European Vocational Guidance Practitioner Competency Framework
• European Accreditation Scheme (EAS) per operatori di orientamento
• N.I.C.E. Tuning Framework
• Realizzato online su www.reteservizilavoro.it, condiviso dalle
associazioni sindacali, ancora disponibile per ampliare la ricognizione,
estensibile ad altri sistemi e attori
Il sondaggio SL: fonte e metodologia
Il sondaggio SL: il giudizio sulle competenze
(rilevanza e fabbisogno formativo)
Il framework di riferimento
Il sondaggio: elementi fondativi dell’agire
professionale (valori) - rilevanza
0
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0
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0
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0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Capacità di comunicazione e di
facilitazione dei rapporti…
Riconoscere e rispondere ai diversi
bisogni dei clienti
Comportamento etico
Sviluppare le proprie capacità e
riconoscere i propri limiti
Integrare nella pratica teoria e
ricerca
Tecnologie per l’informazione e la
comunicazione
Competenze fondative, abilità e valori degli operatori - rilevanza
per niente 0 1 2 3 4 moltissimo
Orientamento prioritario alla relazione con l’utente, alla presa in carico
e all’etica dei comportamenti (deontologia)
Il sondaggio: elementi fondativi dell’agire
professionale (valori) – fabbisogni formativi
Att.ne a sviluppo professionale (ricerca), competenze relazionali,
di profiling utente e automonitoraggio; buon livello di competenze ICT
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Integrare nella pratica teoria e
ricerca
Capacità di comunicazione e di
facilitazione dei rapporti…
Sviluppare le proprie capacità e
riconoscere i propri limiti
Riconoscere e rispondere ai
diversi bisogni dei clienti
Comportamento etico
Tecnologie per l’informazione e
la comunicazione
Competenze fondative - fabbisogno formativi
per niente 0 1 2 3 4 moltissimo
Il sondaggio: competenze per l’interazione con
l’utente - rilevanza
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105
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115
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Farsi carico delle attività per la
crescita e lo sviluppo professionale
degli utenti
Facilitare l'ingresso nei percorsi di
istruzione/formazione e al lavoro
Sviluppare la capacità dell'utente di
accesso all'informazione
Progettare ed erogare interventi di
formazione finalizzati allo sviluppo
delle competenze di auto-…
Guidare la valutazione e rendere
capace l'utente di autovalutarsi
Competenze per l'interazione con l'utente - rilevanza
per niente 0 1 2 3 4 moltissimo
Priorità alla presa in carico, alla ricerca di opportunità, all’autorientamento
Il sondaggio: competenze per l’interazione con
l’utente – fabbisogni formativi
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0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Guidare la valutazione e rendere
capace l'utente di autovalutarsi
Progettare ed erogare interventi di
formazione finalizzati allo sviluppo
delle competenze di auto-
orientamento
Farsi carico delle attività per la
crescita e lo sviluppo professionale
degli utenti
Facilitare l'ingresso nei percorsi di
istruzione/formazione e al lavoro
Sviluppare la capacità dell'utente di
accesso all'informazione
Competenze per l'interazione con l'utente - fabbisogno formativo
per niente 0 1 2 3
Interesse ai processi di valutazione (competenze) e a metodologie alternative
Il sondaggio: competenze di supporto, sistemi e
reti - rilevanza
0
2
4
7
4
2
10
7
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13
11
14
12
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110
121
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106
106
103
98
76
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Aggiornare le proprie competenze
Operare all'interno di reti e costruire
partnership
Disegnare e implementare strategie
per i servizi di orientamento
Impegnarsi nella relazione con gli
stakeholder
Gestire servizi di informazione e sulle
opportunità
Gestire il proprio archivio e
conservare la documentazione…
Impegnarsi nella ricerca e nella
valutazione delle attività di…
Competenze di supporto , sistemi e reti - rilevanza
per niente 0 1 2 3 4 moltissimo
Priorità all’aggiornamento e al lavoro di rete e alla pianificazione strategica
Il sondaggio: competenze di supporto, sistemi e
reti – fabbisogni formativi
14
21
20
21
26
36
38
38
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28
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Aggiornare le proprie competenze
Impegnarsi nella relazione con gli
stakeholder
Impegnarsi nella ricerca e nella
valutazione delle attività di…
Disegnare e implementare strategie
per i servizi di orientamento
Operare all'interno di reti e costruire
partnership
Gestire servizi di informazione e sulle
opportunità
Gestire il proprio archivio e
conservare la documentazione…
Competenze di supporto, sistemi e reti - fabbisogno formativo
per niente 0 1 2 3
Interesse all’aggiornamento e allo sviluppo dell’innovazione
Quali prospettive
Una transizione difficile
• Le necessità evidenti
• Organizzare un sistema nazionale di SPI
• Gestione articolata sul livello regionale dei servizi così
da dare continuità alle migliori esperienze e
intervenire sul quelle deficitarie
• Valorizzare il patrimonio di competenze ed esperienze
• Calibrare organizzativamente la governance dei SPI
nelle varie situazioni locali
• L’occasione
• Costruire con i Comuni un welfare maggiormente
legato alle politiche del lavoro e presidiato
territorialmente (che riduca le opacità)
Alcune questioni preliminari
• Integrare politiche work first (occupazione) e investimento
in capitale umano (occupabilità) fra breve e lungo periodo
• Sul rapporto pubblico/privato
• La necessità di una presenza pubblica (più è solida, più è efficace il privato)
• La dubbia perseguibilità di un modello concorrenziale (il fascino e le
perplessità sul modello lombardo)
• L’esigenza di valutare efficacemente la premialità al risultato (i rischi
dell’accaparramento e degli opportunismi)
• La confusione dei ruoli di accreditati/autorizzati/soggetti che intermediano
(e somministrano)
• Sulla governance territoriale
• Il fallimento dell’istanza centralistica e (solo in media) di quella federale
• L’indispensabile governance cooperativa multilivello fra attori istituzionali
e fra pubblico e privato
«il segreto è l’equilibrio»
Un quadro complesso di esigenze di sviluppo
• Domanda
• Affrontare crescita quantitativa e di complessità della domanda
(condizione lavorativa successione di transizioni fra diversi status)
• Mantenimento di un sistema di relazioni «provinciale» nei territori
• Non depauperare l’investimento in visibilità (dei CPI)
• Superare i limiti dei sistemi dotali (non universalistici e poco
«condizionali») e dell’esercizio dei diritti da parte degli utenti
(specie degli svantaggiati)
• Territorio
• La necessità di una governance territoriale di area vasta: i sistemi
dell’impiego sono «locali»
• Rispondere in modo flessibile all’eterogeneità demografica e socio-
economica di area metropolitana e aree periferiche
• L’esigenza di una condizionalità «perseguibile» localmente in
presenza di un welfare opaco
Un quadro complesso di esigenze di sviluppo
• Risorse
• Migliori performance con meno risorse
• L’utilizzo efficace dei fondi comunitari
• Distinguere programmazione, gestione e valutazione
• La necessità del controllo e di un suo livello territoriale
• Organizzazione
• Le difficoltà insiste nella riduzione del perimetro della PA
• Mantenere i servizi ben collocati geograficamente
• Valorizzare l’elevata qualificazione degli operatori
• Preservare il patrimonio informativo «informale» (gli operatori
detengono l’anamnesi «occupazionale» dei cittadini)
• Migliorare profiling (per la condizionalità) e presa in carico
Il ruolo possibile degli accreditati
• Finalità: servizi territoriali equilibrati
• Basati sui punti di forza del pubblico e del privato
• In relazione alle rispettive logiche di azione organizzativa
• Adeguati alle caratteristiche specifiche dei contesti locali
• Perché gli accreditati in rete
• Condivisione della vision e operatività dentro il
perimento «pubblico»
• La valorizzazione del capitale umano (gli operatori),
organizzativo e sociale (il sistema di relazioni)
• Capacità di sviluppo dei servizi (standardizzazione e
diffusione buone prassi)
• Supporto al riassetto della governance territoriale
Grazie

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Nuove governance e competenze professionali nei Servizi per l'Impiego

  • 1. Possibili scenari dei servizi al lavoro: nuove governance e competenze professionali Firenze 12 gennaio 2015 Maurizio Serafin
  • 2. SL – rete di accreditati toscani
  • 3. Un giudizio di sintesi sui SPI in Toscana • Le ragioni «storiche» dei buoni risultati • le tempestività dell’intervento e il forte investimento iniziale sul modello di governance pubblica territoriale (di area vasta) dei servizi con supporto di privati «accreditati» che operano nelle sedi CPI • IDOL e (parzialmente) il Masterplan • l’organizzazione territoriale flessibile e la valorizzazione delle competenze locali: il territorio “responsabile” • l’approccio “vocazionale” ai servizi: motivazione e deontologia degli operatori (pubblici e privati) • l’accreditamento “confermativo” e gli originali e vari equilibri fra soggetto pubblico e privati (il «laboratorio organizzativo» toscano) • I vincoli • l’impossibile esercizio della condizionalità (il workfare opaco) • l’inarrestabile «stratificazione» normativa • il localismo e l’eccesso di delega - SL costituisce un tentativo di superamento
  • 4. Il quadro toscano dei SPI • I punti di forza • Centralità dei servizi per l’impiego a forte presenza di pratiche di sviluppo del capitale umano • Modello pubblico a forte presenza del privato (i «curiosi» accreditati) che forniscono capitale umano e organizzativo agli SPI • Buone prassi metodologiche e ricchezza di soluzioni gestionali • Anticipazione di politiche di attivazione (GiovaniSI antesignano di GG) • L’integrazione fra formazione professionale e SPI sperimentata (con risultati alterni) con le politiche attive per i CIGD e TRIO • Operatori con ottimi standard professionali (effetto dell’approccio vocazionale e dei requisiti professionali degli avvisi di gara) «La prova del 9»: tempestività ed efficienza nei servizi degli SPI alla Garanzia Giovani Toscana
  • 5. Il quadro numerico degli operatori «pubblici» e «privati» dei CPI della Toscana Dati fine 2013 con servizi a «regime»
  • 6. Gli operatori dei CPI toscani: fra lavoro pubblico e attività libero professionale Dati fine 2013 con servizi a «regime»
  • 7. Gli operatori dei CPI toscani: elevata scolarizzazione e qualificazione (in una prima «parziale» rilevazione)
  • 8. Il sondaggio SL agli operatori dei CPI toscani
  • 9. Il sondaggio SL sugli operatori: alcune evidenze • Verifica e conferma le ipotesi formulate (da SL) nei mesi precedenti sull’esistenza di un «caso» toscano • Spiega le risposte eccellenti agli «stress test» della Garanzia Giovani sugli SPI regionali • Descrive un sistema (forse un modello) del tutto originale cui guardare nel ridisegno della governance «pubblica» dei servizi con un ruolo diverso da affidare ai privati • Da conto dell’esistenza di una delle più qualificate e numericamente rilevanti comunità professionali nel territorio nazionale
  • 10. Il sondaggio SL: quanti hanno partecipato 53 210 31 Provincia - Centro per l'impiego Soggetto accreditato ai servizi al lavoro Entrambi Hanno risposto (a fine dicembre) al sondaggio per tipologia di datore di lavoro Adesione «debole» dei dipendenti PA (forse effetto dello stato di «agitazione» delle ultime settimane) e dei territori fuori della «rete SL»
  • 11. Il sondaggio SL: l’elevata scolarizzazione 1,0% 0,3% 15,6% 2,0% 9,9% 50,3% 20,7% Licenza media Qualifica professionale di I livello Diploma Qualifica professionale post diploma Laurea triennale Laurea specialistica Master o specializzazione Titolo di studio Qualificazione e specializzazione anche effetto dei requisiti nei dispositivi di selezione delle risorse umane
  • 12. Il sondaggio SL: l’esperienza degli operatori 28% 33% 28% 11% Fino 5 anni Da 6 a 10 anni Da 11 a 15 anni Oltre 15 anni Anni di esperienza Elevata esperienza (seniorità del 39% dei rispondenti)
  • 13. Il sondaggio SL: la condizione occupazionale 59% 15% 2% 2% 20% 5% Dipendente con contratto a tempo indeterminato Dipendente con contratto a tempo determinato Collaborazione Co.co.pro. Incarico professionale Altro Tipologia rapporto di lavoro Rapporti di lavoro precari «residuali» e importanza dell’attività libero professionale, «coerenti» con funzioni e obiettivi di ruolo
  • 14. Il sondaggio SL: l’orario di lavoro 5% 14% 25% 38% 17% Meno di 10 ore Da 10 a 19 ore Da 20 a 29 ore Da 30 a 35 36 ore Ore settimanali medie di attività nei SPI nel'ultimo anno Orari flessibili fra attività libero professionale, sedi decentrate e orientamento all’utente (alta intensità front office) – si segnala riduzione delle ore medie nel 2014 effetto di riduzione «solidale» di risorse in alcuni territori
  • 15. Il sondaggio SL: articolazione dei ruoli 84 140 5 29 64 45 88 30 9 47 Operatore servizi amministrativi Operatore servizi di accoglienza informazione e orientamento I livello Mediatore culturale Tutor diritto dovere (OF) Operatore servizi incontro domanda/offerta Tutor tirocinio Orientatore (specialista) Coordinatore del servizio/progetto Responsabile del servizio/Centro Impiego Altro Ruolo esercitato nell'ambito della propria attività Specializzazione e flessibilità - vengono esercitati più ruoli (in media 1,84)
  • 16. Il sondaggio SL: servizi erogati dagli operatori 158 20 48 29 58 18 Accoglienza, informazione orientativa, orientamento I livello Mediazione culturale / immigrati Diritto/dovere Obbligo Formativo - Dispersione scolastica Marketing servizi Servizi alle imprese (preselezione/selezione) Eures/mobilità internazionale/informazione europea Servizi esercitati nell'ambito della propria attività – I livello, ddif, servizi imprese ed Eures Specializzazione e flessibilità: si opera su più servizi (in media 2,8 servizi) e sedi anche per la necessità di garantire servizi ad elevata qualificazione in territori a bassa densità demografica
  • 17. 75 68 37 14 35 72 64 13 51 66 Tirocini formativi e di orientamento Accompagnamento, supporto inserimento lavoro (diverso da L. 68) Sportello Giovani Politiche di genere/Sportello donna Consulenza orientativa scolastica Orientamento alla formazione (voucher, ILA, apprendistato) Consulenza specialistica di orientamento Orientamento all’autoimprenditoria Disabilità Altro Servizi esercitati nell'ambito della propria attività - servizi specialistici di orientamento, altro Il sondaggio SL: servizi erogati dagli operatori Specializzazione e flessibilità: si opera su più servizi (in media 2,8 servizi) e sedi anche per la necessità di garantire servizi ad elevata qualificazione in territori a bassa densità demografica
  • 18. Il sondaggio SL: target di riferimento 77% 72% 71% 50% 46% 43% 41% 33% 32% 28% 5% Persone in cerca di occupazione Giovani Adulti Stranieri Occupati in CIG / mobilità Soggetti svantaggiati non certificati Disabili o soggetti svantaggiati certificati Imprese Donne (politiche di genere) Adolescenti in diritto-dovere Altro Target serviti - % operatori L’orientamento dei servizi all’utente (target di riferimento)
  • 19. • Estensione di una sperimentazione realizzata nell’ambito di un progetto di assistenza tecnica multiregionale • Apparato metodologico: Quadro Europeo delle competenze degli operatori di orientamento [“Professionalising career guidance - Practitioner competences and qualification routes in Europe” - CEDEFOP] • Integra ed ha numerosi punti di contatto con altri modelli: • European Vocational Guidance Practitioner Competency Framework • European Accreditation Scheme (EAS) per operatori di orientamento • N.I.C.E. Tuning Framework • Realizzato online su www.reteservizilavoro.it, condiviso dalle associazioni sindacali, ancora disponibile per ampliare la ricognizione, estensibile ad altri sistemi e attori Il sondaggio SL: fonte e metodologia
  • 20. Il sondaggio SL: il giudizio sulle competenze (rilevanza e fabbisogno formativo) Il framework di riferimento
  • 21. Il sondaggio: elementi fondativi dell’agire professionale (valori) - rilevanza 0 0 0 1 0 0 2 2 0 3 1 1 8 15 16 14 31 28 56 77 91 100 114 120 228 196 187 174 147 145 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Capacità di comunicazione e di facilitazione dei rapporti… Riconoscere e rispondere ai diversi bisogni dei clienti Comportamento etico Sviluppare le proprie capacità e riconoscere i propri limiti Integrare nella pratica teoria e ricerca Tecnologie per l’informazione e la comunicazione Competenze fondative, abilità e valori degli operatori - rilevanza per niente 0 1 2 3 4 moltissimo Orientamento prioritario alla relazione con l’utente, alla presa in carico e all’etica dei comportamenti (deontologia)
  • 22. Il sondaggio: elementi fondativi dell’agire professionale (valori) – fabbisogni formativi Att.ne a sviluppo professionale (ricerca), competenze relazionali, di profiling utente e automonitoraggio; buon livello di competenze ICT 8 32 25 19 26 52 36 70 74 65 63 77 94 72 82 86 94 68 93 66 63 80 73 62 61 53 46 40 37 34 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Integrare nella pratica teoria e ricerca Capacità di comunicazione e di facilitazione dei rapporti… Sviluppare le proprie capacità e riconoscere i propri limiti Riconoscere e rispondere ai diversi bisogni dei clienti Comportamento etico Tecnologie per l’informazione e la comunicazione Competenze fondative - fabbisogno formativi per niente 0 1 2 3 4 moltissimo
  • 23. Il sondaggio: competenze per l’interazione con l’utente - rilevanza 1 3 0 9 9 4 6 5 13 15 20 25 28 44 46 85 98 109 105 105 181 157 147 115 115 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Farsi carico delle attività per la crescita e lo sviluppo professionale degli utenti Facilitare l'ingresso nei percorsi di istruzione/formazione e al lavoro Sviluppare la capacità dell'utente di accesso all'informazione Progettare ed erogare interventi di formazione finalizzati allo sviluppo delle competenze di auto-… Guidare la valutazione e rendere capace l'utente di autovalutarsi Competenze per l'interazione con l'utente - rilevanza per niente 0 1 2 3 4 moltissimo Priorità alla presa in carico, alla ricerca di opportunità, all’autorientamento
  • 24. Il sondaggio: competenze per l’interazione con l’utente – fabbisogni formativi 32 27 22 36 39 47 50 57 66 78 76 73 83 82 87 77 81 81 63 56 57 55 48 40 30 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Guidare la valutazione e rendere capace l'utente di autovalutarsi Progettare ed erogare interventi di formazione finalizzati allo sviluppo delle competenze di auto- orientamento Farsi carico delle attività per la crescita e lo sviluppo professionale degli utenti Facilitare l'ingresso nei percorsi di istruzione/formazione e al lavoro Sviluppare la capacità dell'utente di accesso all'informazione Competenze per l'interazione con l'utente - fabbisogno formativo per niente 0 1 2 3 Interesse ai processi di valutazione (competenze) e a metodologie alternative
  • 25. Il sondaggio: competenze di supporto, sistemi e reti - rilevanza 0 2 4 7 4 2 10 7 7 13 11 14 12 16 24 34 49 56 59 54 69 98 121 115 108 110 121 117 160 128 106 106 103 98 76 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Aggiornare le proprie competenze Operare all'interno di reti e costruire partnership Disegnare e implementare strategie per i servizi di orientamento Impegnarsi nella relazione con gli stakeholder Gestire servizi di informazione e sulle opportunità Gestire il proprio archivio e conservare la documentazione… Impegnarsi nella ricerca e nella valutazione delle attività di… Competenze di supporto , sistemi e reti - rilevanza per niente 0 1 2 3 4 moltissimo Priorità all’aggiornamento e al lavoro di rete e alla pianificazione strategica
  • 26. Il sondaggio: competenze di supporto, sistemi e reti – fabbisogni formativi 14 21 20 21 26 36 38 38 47 50 54 59 75 77 79 83 93 90 87 90 91 79 86 79 75 75 57 53 76 49 46 45 41 31 28 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Aggiornare le proprie competenze Impegnarsi nella relazione con gli stakeholder Impegnarsi nella ricerca e nella valutazione delle attività di… Disegnare e implementare strategie per i servizi di orientamento Operare all'interno di reti e costruire partnership Gestire servizi di informazione e sulle opportunità Gestire il proprio archivio e conservare la documentazione… Competenze di supporto, sistemi e reti - fabbisogno formativo per niente 0 1 2 3 Interesse all’aggiornamento e allo sviluppo dell’innovazione
  • 28. Una transizione difficile • Le necessità evidenti • Organizzare un sistema nazionale di SPI • Gestione articolata sul livello regionale dei servizi così da dare continuità alle migliori esperienze e intervenire sul quelle deficitarie • Valorizzare il patrimonio di competenze ed esperienze • Calibrare organizzativamente la governance dei SPI nelle varie situazioni locali • L’occasione • Costruire con i Comuni un welfare maggiormente legato alle politiche del lavoro e presidiato territorialmente (che riduca le opacità)
  • 29. Alcune questioni preliminari • Integrare politiche work first (occupazione) e investimento in capitale umano (occupabilità) fra breve e lungo periodo • Sul rapporto pubblico/privato • La necessità di una presenza pubblica (più è solida, più è efficace il privato) • La dubbia perseguibilità di un modello concorrenziale (il fascino e le perplessità sul modello lombardo) • L’esigenza di valutare efficacemente la premialità al risultato (i rischi dell’accaparramento e degli opportunismi) • La confusione dei ruoli di accreditati/autorizzati/soggetti che intermediano (e somministrano) • Sulla governance territoriale • Il fallimento dell’istanza centralistica e (solo in media) di quella federale • L’indispensabile governance cooperativa multilivello fra attori istituzionali e fra pubblico e privato «il segreto è l’equilibrio»
  • 30. Un quadro complesso di esigenze di sviluppo • Domanda • Affrontare crescita quantitativa e di complessità della domanda (condizione lavorativa successione di transizioni fra diversi status) • Mantenimento di un sistema di relazioni «provinciale» nei territori • Non depauperare l’investimento in visibilità (dei CPI) • Superare i limiti dei sistemi dotali (non universalistici e poco «condizionali») e dell’esercizio dei diritti da parte degli utenti (specie degli svantaggiati) • Territorio • La necessità di una governance territoriale di area vasta: i sistemi dell’impiego sono «locali» • Rispondere in modo flessibile all’eterogeneità demografica e socio- economica di area metropolitana e aree periferiche • L’esigenza di una condizionalità «perseguibile» localmente in presenza di un welfare opaco
  • 31. Un quadro complesso di esigenze di sviluppo • Risorse • Migliori performance con meno risorse • L’utilizzo efficace dei fondi comunitari • Distinguere programmazione, gestione e valutazione • La necessità del controllo e di un suo livello territoriale • Organizzazione • Le difficoltà insiste nella riduzione del perimetro della PA • Mantenere i servizi ben collocati geograficamente • Valorizzare l’elevata qualificazione degli operatori • Preservare il patrimonio informativo «informale» (gli operatori detengono l’anamnesi «occupazionale» dei cittadini) • Migliorare profiling (per la condizionalità) e presa in carico
  • 32. Il ruolo possibile degli accreditati • Finalità: servizi territoriali equilibrati • Basati sui punti di forza del pubblico e del privato • In relazione alle rispettive logiche di azione organizzativa • Adeguati alle caratteristiche specifiche dei contesti locali • Perché gli accreditati in rete • Condivisione della vision e operatività dentro il perimento «pubblico» • La valorizzazione del capitale umano (gli operatori), organizzativo e sociale (il sistema di relazioni) • Capacità di sviluppo dei servizi (standardizzazione e diffusione buone prassi) • Supporto al riassetto della governance territoriale