2. IL PESSIMISMO DI LEOPARDI
Il pessimismo filosofico di
Leopardi ha le sue origini
nel materialismo del
Settecento derivato diretto
dal razionalismo
propugnato dall'illuminismo,
dall'atomismo greco e dal
pessimismo mostrato da
alcuni autori antichi, come
Omero e Lucrezio, con
qualche influsso del
romanticismo.
3. IL PESSIMISMO DI LEOPARDI
Il pessimismo storico. Leopardi con
gli anni allarga la sua riflessione,
tendendo a valutare che la felicità
degli altri è solo apparente, che la
vita umana non ha uno scopo per il
quale valga la pena di lottare, e che
tutti gli uomini sono condannati
all'infelicità terrena. Afferma che essi
vivevano in uno stato di felicità, per
quanto illusoria, solo nell'età
primitiva, quando vivevano nello
stato di natura, non condizionati
dall'incivilimento dovuto alla ragione,
ma vollero uscire da questo stato di
beata ignoranza per mettersi alla
ricerca del vero. La ragione fece
evolvere l'uomo e rivelò la vanità
delle pie illusioni, scoprì il male, il
dolore e l'angoscia.
4. IL PESSIMISMO INDIVIDUALE
Il pessimismo individuale prende forma quando Leopardi, fin da
piccolo, si sente privo della gioia di vivere che vede negli altri.
Le esperienze dell'adolescenza e
della prima giovinezza lo
conducono a pensare che la vita
sia stata spietata con lui, ma che
altri possono essere felici.
Questa contrapposizione emerge,
ad esempio, nel canto La sera del
dì di festa
5. La natura in Leopardi
Il nichilismo leopardiano
«Amaro e noia / La vita, altro mai nulla; e fango è il
mondo.» (A se stesso, vv. 9-10)
«La natura non ci ha solamente dato il desiderio della felicità, ma il bisogno; vero bisogno,
come quel di cibarsi. Perché chi non possiede la felicità, è infelice, come chi non ha di che
cibarsi, patisce di fame. Or questo bisogno ella ci ha dato senza la possibilità di
soddisfarlo, senza nemmeno aver posto la felicità nel mondo. Gli animali non han più di
noi, se non il patir meno; così i selvaggi: ma la felicità nessuno.» (Zibaldone)
Il pessimismo è "cosmico" perché il dolore colpisce ogni essere vivente, comprese piante
e animali.
IL PESSIMISMO COSMICO
7. La teoria del piacere, derivata dal sensismo degli
illuministi francesi, che sostengono che l'uomo nella
sua vita tenda sempre a ricercare un piacere infinito
come soddisfazione di un desiderio illimitato.
Questo pensiero trova massima espressione ne
«L’infinito».
La teoria del
piacere