3. LA STORIA
Le origini
Il nome ”tarsia” deriva dall`arabo
”tarsi”, che significa decorazione
preziosa, incrostazione.Fu dato ai
primi lavori ”alla certosina” in cui
i motivi traevano ispirazione dagli
intarsi marmorei mussulmani.
4. LA STORIA
EGITTO: Intarsi in avorio e
legno appaiono fin dal
tempo della prima dinastia
in cofanetti decorati con
motivi geometrici.
ASIA MINORE: Piú diffuso l
´uso di madre perla e
pietre dure, ma si trovano
anche oggetti di uso
comune in legno intarsiato.
5. LA STORIA
GRECIA: Preferivano l´avorio
nelle decorazioni intarsiate,
ma usavano anche legno di
ebano e di cedro con oro,
argento, pietre dure, bronzo e
gemme preziose
IMPERO ROMANO: In questo
periodo la tarsia si diffondeva in
tutta l´Italia. I legni usati erano:
faggio, agrifoglio, cedro, abete,
ginepro, quercia, limetta e zygia.
Altri materiali: avorio, tartaruga,
oro ed argento
Dopo la caduta dell´Impero
romano quasi tutte le
testimonianze della
tecnica scompaiono fino
al XV secolo
6. XV SECOLO
Nel XV secolo la tarsia rientrava nel
uso comune come tecnica
decorativa con uno sviluppo
molto veloce dall´inizio del
secolo al Rinascimento.
I motivi rappresentati erano
semplici figure geometrici;
nastri e rosoni.
7. IL RINASCIMENTO
Nel Rinascimento la tecnica di
intarsio raggiungeva il suo
massimo splendore.
La prospettiva era la nuova
base per tutti gli intarsi dell
´epoca
I piú grandi intarsiatori del
Rinascimento erano:
Giuliano e Benedetto da
Maiano, Lorenzo e
Cristoforo da Lendinara e
Fra Giovanni da Verona
8. XVII SECOLO
In questo secolo l´arte dell
´intarsio ricompare
proponendo motivi arabescati
ed il taglio delle
impiallacciature si fa piú
delicato.
Nascono la tecnica a traforo ed il
grande artista André Charles
Boulle.
9. XVIII SECOLO
L´intarsio nel XVIII secolo compare nel mobile
con legni pregiati e particolarmente raffinati
come il palissandro, il legno di rosa, il
violetto, il noce d´India ecc.
Gli artisti piú noti del XVIII
secolo: Giuseppe
Maggiolini e Pietro
Piffetti
10. LE TECNICHE DI INTARSIO
Tarsia certosina
Tarsia a toppo
Tarsia a buio
Tarsia pittorica
Tarsia a traforo
11. TARSIA CERTOSINA
É la tecnica piú antica.
Consiste nell´intagliare piccoli tasselli
in legno, avorio o altri materiali ed
incastrarli in un´asse di legno
massello.
I motivi rappresentati sono stelle e
cerchi
12. TARSIA A TOPPO
Il metodo viene studiato nell´epoca gotica per
velocizzare e semplificare simili lavori. I motivi
rappresentati sono geometrici: fregi a spine, a
nodi, a girandola, a nastri.
Costituita da listelli poliedrici di
vari legni riuniti e costretti
insieme da un collante a
formare un parallelepipedo.
Una volta essiccato la colla,
affettato in listre.
13. TARSIA A BUIO
Nel legno di fondo si scavano delle
tracce a seconda dei fregi che si
vogliono creare, per inserirvi
tessere di legno di vari colori.
Quando sono al loro posto, vanno
piallate al filo del piano di fondo,
saldate con un collante sparso
sopra e poi lucidate.
14. TARSIA PITTORICA
La tarsia pittorica era la tecnica
piú usata nel Rinascimento.
Dal cartone o progetto,
seguendo le linee di
contorno del disegno, si
ricavano tanti modellini
o sagome che, riportate
poi sulle lamine lignee,
diverse per il colore,
forniscono le varie parti
sagomate della
tarsia.Queste infine
vengono assicurate con
un collante sparso
sopra.
16. TARSIA A TRAFORO
In Italia, all´inizio del ´600, si
approfondisce una nuova tecnica
denominata ”tarsia a foro e
contraforo” che si diffonde in tutta
l´Europa.
Con questa tecnica é possibile
realizzare due o piú disegni
perfettamente identici nelle forme
e nelle dimensioni, ma con le
essenze differenti.
17. LA TECNICA ”BOULLE”
Nel 1642 nasce in Francia André
Charles Boulle che pur non avendo
inventato la tecnica a traforo, l´ha
perfezionato ai livelli massimi.
Introduce nuovi materiali come il
metallo, il corallo, bois de rose di
Brasile, palissandro dell´India e
amaranto della Guyana.
21. TARSIA A TRAFORO
Una volta realizzato il disegno, si
prepara il pachetto di due o piú
listre in essenze che si desidera.
Si incolla il disegno sopra il
pacchetto.
Seguendo il disegno si tagliano le
varie tessere preoccupandosi che
la lama del seghetto sia sempre
perpendicolare al piano.
22. TARSIA A TRAFORO
Le tessere vanno assemblate su di un
supporto di compensato coperto da
carta, poi fissati con dei chiodini.
Si procede nell´incollaggio che viene
eseguita a pennello e con le dita in
modo che la colla entra nelle
fessure.
La colla utilizzata é la colla di bue.
23. TARSIA A TRAFORO
Per evitare eventuali movimenti, la
formella ricoperta da carta e un
pezzo di polistirolo, va messa
sotto pressa tra due regoli ed il
tutto si stringe con i morsetti
La formella va staccato dal
supporto e poi levigato
24. TARSIA A TRAFORO
Per incassare la formella, si
prepara un piano di legno
massello…
…su cui si disegna la parte esterna
della formella
25. TARSIA A TRAFORO
Rispettando il segno, si prepara lo
scasso tramite scalpelli e
sgorbie
Successivamente la formella va
incollata
26. LE TECNICHE ACCESSORIE
Per creare le ombreggiature, la
tessera o una parte di essa, va
annerita nella sabbia rovente.
27. LA COLORITURA
L´arte di tingere il legno era conosciuta fin dall
´antichitá.Le tessere vennero colorite
effettuando la bollitura delle essenze con
liquidi colorati con esrtatti naturali.
Fra le tinte di origine vegetale si usano
ancora oggi i coloranti detti ”mordenti”
come per esempio il campeggio.
Ci sono due modi per effettuare
la coloritura: a pennello o ad
immersione
28. LA MORDENZATURA
Un altro modo di tingere il legno é
il metodo di mordenzatura.
Come mordente si usa il
bicromato di potassio che da al
legno un colore piú scuro e
caldo.
Questo metodo é molto usato nel restauro
per rendere uniformi le parti aggiunti.
La tarsia prima e dopo la
mordenzatura.
29. LA FINITURA
I metodi piú comunemente usati per
la finitura delle tarsie: la
lucicidatura a cera e a
gommalacca.
La cera vergine
La cera grezzo
Gomma lacca in
scaglie
La lucidatura a cera lascia un lucido
vellutato alla supeficie, mentre la
gommalacca fa risaltare le venature e il
colore del legno.
30. L´ORIGINALE E LA COPIA
La formella originale si trova sull´intradosso dell´arco d´ingresso sulla parete ovest della Sacrestia delle
Messe del Duomo di Firenze.