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ENERGYHARVESTING,
NOISE,
SOUNDANDVOICE
Luca Diam anti | Bruno La Versa | Isabella Peruz zi | Marc o Zemo lin
/OBIETTIVO/
/#1 STrategia/
DISPOSITIVO PER NON UDENTI
BENEFICI
KEYWORDS
Sfruttare il suono in tutte quelle circostanze in cui questo assume un importanza particolare per l utente.
L’obiettivo del dispositivo e’ quello di modificare la percezione che ha l’utente del suono (amplificandolo o
attenuandolo) e quindi il suo rapporto con questo.
Per alimentare il dispositivo, poiché la possibilità di raccoglie energia dal suono sono molto limitate, ab-
biamo pensato di utilizzare fonti di energia umana ausiliarie,in base alle varie tipologie di applicazione
(calore,movimento,vibrazione)
Utilizzare il rumore come attuatore di un dispositivo ricaricabile tramite l’energia prodotta dall’uomo (movi-
mento, calore o vibrazione) può essere utile in più situazioni e contesti. Per questo motivo abbiamo indivi-
duato 3 aree di interesse sulle quali poter agire: neonati, lavoratori, non udenti.
L’obiettivo di questo progetto è la realizzazione di un dispositivo per non udenti capace di accumulare il
suono della voce e convertirlo in altro feedback. Il trasmettitore rileva le vibrazioni della voce e le invia al
ricevitore che convertirà il rumore in calore così da comunicare alla persona interessata delle informazioni
aggiuntive riguardo la situazione e la conversazione che sta affrontando.
Lo scopo è quello di sopperire alla mancanza di certe sensazioni uditive ed emotive attraverso l’utilizzo di al-
tri feedback percepibili dalla persona sorda. Il dispositivo potrebbe essere integrato con i sistemi già esistenti
in modo da arricchirne la prestazione e l’efficacia.
La strategia utilizzata riguarda l’accumulamento di suoni esterni e la loro trasformazione in altre sensazioni
utili a identificare, distinguere e contestualizzare la fonte sonora (la voce di una certa persona).
La sordità, definita anche handicap comunicativo, è una patologia non immediatamente visibile dall’esterno
che causa enormi disagi. La voce ed il timbro rappresentano quegli attributi della sensazione uditiva che
consentono all’ascoltatore di identificare la fonte sonora, rendendola distinguibile da ogni altra.
Il dispositivo opera sul piano emotivo delle relazioni: recepisce il timbro di voce dell’interlocutore e lo traduce
in modo da veicolare la personalità, lo stato d’animo e la credibilità della persona con cui si sta parlando.
Elemento che si interfaccia al mondo dei sordi.
Le persone sorde riescono a migliorare il loro vivere tramite le informazioni aggiuntive date da questo
dispositivo.
L’accumulamento dei suoni esterni fa si che i sordi riescano a distinguere la fonte sonora.
Con questo dispositivo si combatte in modo attivo alla sordità.
Relazioni e comunicazioni più ricche sul piano emotivo.
Possiblità di percepire il timbro della voce e di conseguenza tutte le sensazioni uditive che ne derivano.
Possibilità di riconoscere una persona non solo tramite la vista ma anche attraverso il calore generato
dal ricevitore.
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NEWLIFE | DEAF | CONVERT | FEEDBACK
/#2 STrategia/
DISPOSITIVO PER NEONATI
Il pianto rappresenta il primo canale comunicativo che i bambini hanno a disposizione sin dalla nascita per
segnalare i loro bisogni. L’ascolto del pianto produce numerose reazioni fisiologiche in chi lo ascolta, che
spingono all’azione e assolvono l’importante funzione di attivare le cure parentali e quindi assicurare la cura
del bambino. Il pianto infatti attiva il sistema nervoso sia del bambino che dell’adulto che se ne prende cura,
creando uno stato di attenzione reciproca.
Per la sopravvivenza del bambino è quindi necessario che il genitore sia presente nel momento in cui il
bambino piange, una risposta pronta da parte dell’adulto infatti, permette di soddisfare il bisogno e preparare
meglio il bambino alle future relazioni.
In media ogni bambino piange per un tempo che va dai 30 minuti alle 2 ore ogni giorno. Il pianto rappresenta
inoltre il suono più forte che egli sia in grado di emettere, ed è proprio partendo da queste considerazioni che
si viene a delineare la nostra proposta. Sfruttando come alimentatore il calore del bambino, si potrebbe dar
vita ad un dispositivo in grado di segnalare alla madre le necessità del figlio, il quale piangendo, e di conse-
guenza emettendo un suono (con una frequenza molto alta, tra i 1,000 Hz e i 5,000 Hz, con una media di
3500 Hz) attiverebbe il dispositivo. Si tratterebbe quindi anche in questo caso di utilizzare il suono del bam-
bino come attivatore e di sfruttare il calore sempre del piccolo come accumulatore di energia per permettere
il funzionamento del dispositivo.
Il segnale potrebbe giungere al genitore attraverso lo smartphone ad esempio, con una notifica che ne se-
gnala l’intensità. In situazioni di normalità infatti, i genitori percepiscono il livello di gravità del pianto ascol-
tandone il suono (valutandone l’intensità e l’altezza dei picchi). Nel caso in cui però non venga percepito, il
dispositivo invierebbe il segnale al genitore, permettendogli di intervenire.
Per concludere quindi la funzione del pianto come segnale sembra essere molto importante, ma ancora più
importante sembra essere la sua funzione comunicativa e la risposta ad esso da parte del genitor
BENEFICI
Il pianto permette di attivare il dispositivo che manderà l’imput al genitore: questa azione permetterà al
genitore di soccorrere il neonato ogni qualvolta ne avrà bisogno.
Attenzione reciproca: il bambini viene curato immediatamente e il genitore avrà sempre il controllo sulla
situazione.
Il calore del bambino viene ripreso per ricare il dispositivo: si elimina la dispersione di energia.
Il genitore, al momento dell’sms vedrà l’intensità del pianto e valuterà se è il caso di intervenire.
Ogni qualvolta il bambino piange sarà emesso un sms che arriverà al genitore: in questo caso il genitore
potrebbe stare ovunque nella casa e in giardino, scenario che prima non era possibile.
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/#3 STrategia/
DISPOSITIVO PER LAVORATORI IN AMBIENTI RUMOROSI
L’inquinamento acustico negli ambienti di lavoro è uno dei problemi più importanti e la causa più significativa
di sordità e ipoacusia.
Lo sviluppo tecnologico e la continua meccanizzazione ha portato all’ aumento delle fonti di rumore e del
rischio da esposizione, fattori che oggi più che mai necessitano di essere prevenuti.
Gli effetti nocivi che i rumori possono causare sull’uomo dipendono dalla pressione sonora, dalla frequenza
KEYWORDS
PARENT | SIGNAL | CONTROL | RESPONSE
BENEFICI
Con questoe dispositivo si “curano” gli effetti della troppa esposizione al forte inquinamento sonoro.
Il dispositivo converte i rumori percepiti negativamente dell’individuo in suoni piacevoli: il tutto permetterà
all’ individuo di lavorare in modo migliore.
Il rumore agirà come attivatore (rumore come risorsa e non come problema).
Il lavoro dell’uomo sarà utilizzato come fonte di carica.
Non ci sarà bisogno di intervenire radicalmente sui macchinari o sulla struttura del luogo di lavoro.
Il dispositivo non isola il lavoratore dall’ambiente di lavoro ma lo protegge, convertendo il rumore in
suono, quindi tutela la salute del lavoratore e la sua condizione psicologica.
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e dal tempo di esposizione al rumore.
Partendo dalla definizione di rumore e di suono, l’idea di progetto nasce dalla volontà di convertire i rumori
percepiti negativamente dall’ individuo in suoni piacevoli e utili al lavoro che si sta svolgendo. La percezione
di queste sensazioni è personale e soggettiva per questo motivo il dispositivo dovrà essere in grado di coglie-
re lo stato d’animo del lavoratore e, successivamente di attivarsi per risolvere il problema. Anche in questo
caso il rumore, che negli ambienti di lavoro è frequente e assillante, fungerà da attivatore e il movimento
svolto dal lavoratore agirà da caricatore del dispositivo.
KEYWORDS
NOISE POLLUTION | SOUNDS NICE | MOOD | WORK

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  • 1. ENERGYHARVESTING, NOISE, SOUNDANDVOICE Luca Diam anti | Bruno La Versa | Isabella Peruz zi | Marc o Zemo lin
  • 2. /OBIETTIVO/ /#1 STrategia/ DISPOSITIVO PER NON UDENTI BENEFICI KEYWORDS Sfruttare il suono in tutte quelle circostanze in cui questo assume un importanza particolare per l utente. L’obiettivo del dispositivo e’ quello di modificare la percezione che ha l’utente del suono (amplificandolo o attenuandolo) e quindi il suo rapporto con questo. Per alimentare il dispositivo, poiché la possibilità di raccoglie energia dal suono sono molto limitate, ab- biamo pensato di utilizzare fonti di energia umana ausiliarie,in base alle varie tipologie di applicazione (calore,movimento,vibrazione) Utilizzare il rumore come attuatore di un dispositivo ricaricabile tramite l’energia prodotta dall’uomo (movi- mento, calore o vibrazione) può essere utile in più situazioni e contesti. Per questo motivo abbiamo indivi- duato 3 aree di interesse sulle quali poter agire: neonati, lavoratori, non udenti. L’obiettivo di questo progetto è la realizzazione di un dispositivo per non udenti capace di accumulare il suono della voce e convertirlo in altro feedback. Il trasmettitore rileva le vibrazioni della voce e le invia al ricevitore che convertirà il rumore in calore così da comunicare alla persona interessata delle informazioni aggiuntive riguardo la situazione e la conversazione che sta affrontando. Lo scopo è quello di sopperire alla mancanza di certe sensazioni uditive ed emotive attraverso l’utilizzo di al- tri feedback percepibili dalla persona sorda. Il dispositivo potrebbe essere integrato con i sistemi già esistenti in modo da arricchirne la prestazione e l’efficacia. La strategia utilizzata riguarda l’accumulamento di suoni esterni e la loro trasformazione in altre sensazioni utili a identificare, distinguere e contestualizzare la fonte sonora (la voce di una certa persona). La sordità, definita anche handicap comunicativo, è una patologia non immediatamente visibile dall’esterno che causa enormi disagi. La voce ed il timbro rappresentano quegli attributi della sensazione uditiva che consentono all’ascoltatore di identificare la fonte sonora, rendendola distinguibile da ogni altra. Il dispositivo opera sul piano emotivo delle relazioni: recepisce il timbro di voce dell’interlocutore e lo traduce in modo da veicolare la personalità, lo stato d’animo e la credibilità della persona con cui si sta parlando. Elemento che si interfaccia al mondo dei sordi. Le persone sorde riescono a migliorare il loro vivere tramite le informazioni aggiuntive date da questo dispositivo. L’accumulamento dei suoni esterni fa si che i sordi riescano a distinguere la fonte sonora. Con questo dispositivo si combatte in modo attivo alla sordità. Relazioni e comunicazioni più ricche sul piano emotivo. Possiblità di percepire il timbro della voce e di conseguenza tutte le sensazioni uditive che ne derivano. Possibilità di riconoscere una persona non solo tramite la vista ma anche attraverso il calore generato dal ricevitore. 1- 2- 3- 4- 5- 6- 7- NEWLIFE | DEAF | CONVERT | FEEDBACK
  • 3. /#2 STrategia/ DISPOSITIVO PER NEONATI Il pianto rappresenta il primo canale comunicativo che i bambini hanno a disposizione sin dalla nascita per segnalare i loro bisogni. L’ascolto del pianto produce numerose reazioni fisiologiche in chi lo ascolta, che spingono all’azione e assolvono l’importante funzione di attivare le cure parentali e quindi assicurare la cura del bambino. Il pianto infatti attiva il sistema nervoso sia del bambino che dell’adulto che se ne prende cura, creando uno stato di attenzione reciproca. Per la sopravvivenza del bambino è quindi necessario che il genitore sia presente nel momento in cui il bambino piange, una risposta pronta da parte dell’adulto infatti, permette di soddisfare il bisogno e preparare meglio il bambino alle future relazioni. In media ogni bambino piange per un tempo che va dai 30 minuti alle 2 ore ogni giorno. Il pianto rappresenta inoltre il suono più forte che egli sia in grado di emettere, ed è proprio partendo da queste considerazioni che si viene a delineare la nostra proposta. Sfruttando come alimentatore il calore del bambino, si potrebbe dar vita ad un dispositivo in grado di segnalare alla madre le necessità del figlio, il quale piangendo, e di conse- guenza emettendo un suono (con una frequenza molto alta, tra i 1,000 Hz e i 5,000 Hz, con una media di 3500 Hz) attiverebbe il dispositivo. Si tratterebbe quindi anche in questo caso di utilizzare il suono del bam- bino come attivatore e di sfruttare il calore sempre del piccolo come accumulatore di energia per permettere il funzionamento del dispositivo. Il segnale potrebbe giungere al genitore attraverso lo smartphone ad esempio, con una notifica che ne se- gnala l’intensità. In situazioni di normalità infatti, i genitori percepiscono il livello di gravità del pianto ascol- tandone il suono (valutandone l’intensità e l’altezza dei picchi). Nel caso in cui però non venga percepito, il dispositivo invierebbe il segnale al genitore, permettendogli di intervenire. Per concludere quindi la funzione del pianto come segnale sembra essere molto importante, ma ancora più importante sembra essere la sua funzione comunicativa e la risposta ad esso da parte del genitor BENEFICI Il pianto permette di attivare il dispositivo che manderà l’imput al genitore: questa azione permetterà al genitore di soccorrere il neonato ogni qualvolta ne avrà bisogno. Attenzione reciproca: il bambini viene curato immediatamente e il genitore avrà sempre il controllo sulla situazione. Il calore del bambino viene ripreso per ricare il dispositivo: si elimina la dispersione di energia. Il genitore, al momento dell’sms vedrà l’intensità del pianto e valuterà se è il caso di intervenire. Ogni qualvolta il bambino piange sarà emesso un sms che arriverà al genitore: in questo caso il genitore potrebbe stare ovunque nella casa e in giardino, scenario che prima non era possibile. 1- 2- 3- 4- 5- /#3 STrategia/ DISPOSITIVO PER LAVORATORI IN AMBIENTI RUMOROSI L’inquinamento acustico negli ambienti di lavoro è uno dei problemi più importanti e la causa più significativa di sordità e ipoacusia. Lo sviluppo tecnologico e la continua meccanizzazione ha portato all’ aumento delle fonti di rumore e del rischio da esposizione, fattori che oggi più che mai necessitano di essere prevenuti. Gli effetti nocivi che i rumori possono causare sull’uomo dipendono dalla pressione sonora, dalla frequenza KEYWORDS PARENT | SIGNAL | CONTROL | RESPONSE
  • 4. BENEFICI Con questoe dispositivo si “curano” gli effetti della troppa esposizione al forte inquinamento sonoro. Il dispositivo converte i rumori percepiti negativamente dell’individuo in suoni piacevoli: il tutto permetterà all’ individuo di lavorare in modo migliore. Il rumore agirà come attivatore (rumore come risorsa e non come problema). Il lavoro dell’uomo sarà utilizzato come fonte di carica. Non ci sarà bisogno di intervenire radicalmente sui macchinari o sulla struttura del luogo di lavoro. Il dispositivo non isola il lavoratore dall’ambiente di lavoro ma lo protegge, convertendo il rumore in suono, quindi tutela la salute del lavoratore e la sua condizione psicologica. 1- 2- 3- 4- 5- 6- e dal tempo di esposizione al rumore. Partendo dalla definizione di rumore e di suono, l’idea di progetto nasce dalla volontà di convertire i rumori percepiti negativamente dall’ individuo in suoni piacevoli e utili al lavoro che si sta svolgendo. La percezione di queste sensazioni è personale e soggettiva per questo motivo il dispositivo dovrà essere in grado di coglie- re lo stato d’animo del lavoratore e, successivamente di attivarsi per risolvere il problema. Anche in questo caso il rumore, che negli ambienti di lavoro è frequente e assillante, fungerà da attivatore e il movimento svolto dal lavoratore agirà da caricatore del dispositivo. KEYWORDS NOISE POLLUTION | SOUNDS NICE | MOOD | WORK