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Vivere il 
Tevere 
Proge! o mirato alla valorizzazione e alla riqualifi cazione 
del fi ume romano.
Fase anali ca Metaproge o Proge o 
Indice 
1 
2 
4 
6 
7 
9 
11 
12 
23 
25 
26 
28 
29 
34 
35 
Il Tevere nel tempo: da ieri a 
oggi 
Il Tevere nelle parole dei 
poe! 
Come rendere di nuovo il 
fi ume un luogo importante e 
condiviso dai suoi ci# adini? 
Il concept. Cosa e come 
comunicare al pubblico? 
L’ergonomia: il rapporto tra 
gli elemen! e la loro funzione 
Il campo visivo del pilota 
Schizzi proge# uali 
Disegni tecnici: proiezioni, 
assonometrie e sezioni 
Disegni tecnici degli stampi 
da costruzione 
Composizione dei giun! 
L’esploso: abaco dei 
componen! 
Tavola tecnologica: i materiali 
u! lizza! 
Render dimostra! vi: viste 
degli spazi interni ed esterni 
Volan! ni pubblicitari 
Fotoinserimento
Fase 
Analitica
Il Tevere nel tempo: 
da ieri a oggi 
Il Tevere è il principale fi ume della 
Italia centrale e peninsulare. L’an" co 
idronimo del fi ume era Albula, per 
la tradizione in riferimento al colore 
chiaro delle sue acque bionde. Il nome 
a# uale, Tiberis, derivato da Thybris, 
deriverebbe invece secondo la tradi-zione 
dal re la" no Tiberino Silvio, che 
vi si sarebbe annegato. Il Tevere, fi n 
dalla sua nascita, è stato l’anima di 
Roma, e il fa# o che la ci# à gli debba 
la propria stessa esistenza è descri# o 
già dalla prima scena della leggenda di 
fondazione, con Romolo e Remo nella 
cesta che, arena" so# o il fi cus rumi-nalis, 
succhiano il colare zuccherino 
dei fru$ . 
Roma an! ca 
Leggende Acqua potabile Sistema termale Soggeo religioso Irrigazione 
Medioevo 
Fonte di energia Navigazione e 
F t i N i i U b i i T t E id i 
commercio 
1850 - 2014 
Urbanizzazione e 
pon" 
Trascuratezza Epidemie 
Muraglioni per le 
piene 
M li i l I i t Inquinamento I d t i li i Industrializzazione 
I bbi t d P i t 
e sfru# amento 
Insabbiamento da 
detri" 
Percorrimento 
limitato a zone 
1 
S # li i
Mi nonno racconta che da ragazzino 
Ner fi ume più an co der monno la no 
Quanno coceva l’afa ar ma no 
Er ponte de Sisto era ‘n trampolino. 
Piccoli e grossi, donne e vecchie 
Tu giù ar fi ume dar cielo prote 
Dalle borgate venivan gruppe 
Felici i più piccoli come uccelle . 
Mi nonno racconta: in quelle giornate 
Dalle borgate ‘n po’ desolate 
‘Na voce de madre che dice “D’annate?” 
“Annamo giù ar fi ume, è arrivata l’estate!” 
Tu a rincorre la frenesia 
‘E carte, er pallone ed ecco ‘a magia 
Poco bastava pe’ sta’ in allegria 
Er fi ume cor sole, che compagnia! 
Poi ch’è sucesso? Er fi ume è cambiato 
S’è fa o d’un tra o color cioccolato 
Grigio cemento bloccato a ogni lato 
Cor pianto der monno ce s’è mescolato. 
Durante la storia mille e più vorte 
Er fl usso der fi ume ha ‘nghio to la sorte 
Dell’anime deboli tris ed assorte 
Che in fondo al rifl usso han visto la morte. 
C’aveva girato un fi rm Pasolini 
Su ‘n acca one dai tra divini 
Che parla ner sogno coi propri becchini 
E apre le braccia a romani e burini. 
Chiuso ner buio oggi mio Tevere 
Lurido e zozzo, torna alla cenere 
Roma l’eterna è er tuo cara ere 
E io so’ er Poeta, tuo gondoliere. 
Il Tevere nelle parole 
dei poe 
Sin dall’an! chità la poesia e la musica 
sono state i metodi che per eccellen-za 
hanno permesso la trasmissione di 
tradizioni e leggende che altrimen! 
non sarebbero mai giunte fi no a noi. 
Così è avvenuto per il Tevere, fi ume 
che per milleni è stato l’elemento de-scri 
# vo e cara$ eris! co per eccellen-za 
di Roma. E’ proprio la poesia a ga-ran 
! re al fi ume la sua sopravvivenza 
nel tempo. 
Componimento di Inumi Laconico 
dei Poe! der Trullo, un gruppo di se$ e ragaz-zi 
del quar! ere Trullo, alla periferia di Roma; 
un movimento che parte dalla periferia e si dif-fonde 
a$ raverso la rete. Una mentalità metro-ro-man 
! ca, con una forte componente urbana. 
Er Tevere
“...Nel mezzo, il Tevere con l’amena corrente, a mulinel-li 
rapidi, biondo di molta arena, prorompe in mare. E 
sopra e all’intorno, variopin , gli uccelli avvezzi alle rive 
e al greto dei fi umi col canto accarezzavano l’aria e per 
il bosco volavano.” 
Virgilio, “L’Eneide”, VII, vv. 25-36 
“Sono Tiberino, fratello di Fonto, dio delle sorgen , fi glio di 
CIano e di Giaturna signora delle acque, per cui... so tu! o 
zuppo. Qui, sulla riva del fi ume, che poi sarei io, ma non mi 
chiamavo ancora Tevere ma Rumon, che in etrusco signifi ca-va 
fi ume, da cui forse er nome de Roma, ven se! e secoli fa 
non c’era niente! C’ero solo io.” 
Gigi Proie# , “I se! e re di Roma” 
“Quanno c’è ‘r sole cò quer manto d’oro 
pè tu! o Lungotevere è ‘na festa, quanta tranquillità! 
Ma ammalappena spunta la prima stella: se cambia scena. 
Lì so! o l’arberi de Lungotevere le coppie fi leno li baci 
scrocchieno... si nun sei pra co de regge moccoli 
pè Lungotevere nun ce passà! 
Gabriella Ferri, “Pe’ Lungotevere” 
“Ond’io, ch’era ora a la marina vòlto 
dove l’acqua di Tevero s’insala, 
benignamente fu’ da lui ricolto. 
A quella foce ha elli or dri! a l’ala...” 
Dante Alighieri, “Divina Commedia”, 
Purgatorio canto II, vv. 100-103 
“...Questo cielo di bave sopra gli a# ci giallini 
che in semicerchi immensi fanno velo 
alle curve del Tevere, ai turchini 
mon del Lazio... Spande una mortale 
pace, disamorata come i nostri des ni, 
tra le vecchie muraglie l’autunnale maggio.” 
Pier Paolo Pasolini, “Le ceneri di Gramsci” 
“Fiume d’Italia, a le tue sacre rive 
Peregrin mossi con devoto amor 
Il tuo nume adorando, e de le dive 
Memorie l’ombra mi tremava in cor. 
[...]Ecco, un grido io  do - Morte a’  ranni -; 
Portalo, o fi ume, a Ponte Milvio, tu.” 
Giosuè Carducci, “Agli amici della 
Val Tiberina” 
3
Come rendere di nuovo 
il fi ume un luogo 
importante e condiviso 
dai suoi ci adini? 
Quello per cui il proge! o è stato pen-sato 
è ricostruire il legame tra il fi ume 
e il suo pubblico, riscoprendo la sua 
tradizione e la sua storia e determi-nando 
nel visitatore uno spirito di ri-spe 
! o verso il fi ume per apprezzarlo, 
frequentarlo e viverlo di nuovo. 
Perme! ere al ci! adino di conoscere e 
frequentare il Tevere è il primo passo 
per # molare l’aff ezionamento ad esso 
a! raverso la creazione di uno spazio 
culturale e informa# vo per l’individuo. 
Educazione, intra  enimento, cultu-ra, 
esposizione e informazione saran-no 
i pun# chiave di questo proge! o. 
Cultura 
Esposizione 
Informazione 
Educazione 
Intra! enimento 
4
Fase 
Metaprogettuale
Cinema 
Anna Magnani 
Aspe o culturale 
Il concept. Cosa e 
come comunicare al 
pubblico? 
Obie! vo del proge" o è lo sviluppo di 
un centro culturale mul disciplinare 
direzionato alla riscoperta delle tradi-zioni 
e della cultura popolare romana. 
Con esso, il pubblico, non solo potrà 
frequentare il fi ume, ma avrà modo 
di crearsi un rapporto in$ mo con esso 
a" raverso l’intra! enimento e quindi 
grazie alla proiezione di fi lm, alla mu-sica, 
la comicità e la poesia dei nostri 
stornellatori, a" ori e cantautori più 
famosi ma anche a" raverso lo studio 
dell’aspe! o culturale e tradizionale, 
grazie all’organizzazione di convegni, 
esposizioni, diba#  e mostre foto-grafi 
che. 
Si vuole quindi creare un supporto che 
perme" a la comunicazione e l’espres-sione 
di tu! i suoi ospi$ a" raverso le 
più varie e disparate a! vità crea$ ve. 
Intra enimento 
Musica 
Claudio Villa 
Poesia 
Trilussa 
Alberto Sordi 
Comicità 
Mostre fotografi che 
Diba! $ e convegni 
6
L’ergonomia: il rapporto 
tra l’uomo e quello che 
lo circonda 
L’ergonomia è quella scienza che si 
occupa dell’interazione tra gli ele-men 
! di un sistema e la funzione per 
cui vengono proge" a! , allo scopo di 
migliorare la soddisfazione dell’uten-te 
e l’insieme delle prestazioni del si-stema. 
In pra! ca è quella scienza che 
si occupa dello studio dell’interazione 
tra individui e tecnologie. Il requisito 
più importante per determinare il li-vello 
di ergonomia, criterio su cui si 
basa la qualità del sistema, è la sicu-rezza, 
seguito dall’ada" abilità, l’usa-bilità, 
il comfort, la gradevolezza, la 
comprensibilità, e così via. 
Obie! vo dell’ergonomia è la proget-tazione 
di situazioni, lavora! ve e non, 
adeguate alle esigenze e alle capaci-tà 
potenziali dell’operatore, al fi ne di 
evitare il logoramento fi sico e menta-le 
ed aumentare il rendimento. 
7
L’ergonomia del bar Obie! vo del proge" o è lo sviluppo di un centro culturale mul disciplinare direzionato 
alla riscoperta delle tradizioni e della cultura popolare romana. Con esso, il pubblico, non 
solo potrà frequentare il fi ume, ma avrà modo di crearsi un rapporto in$ mo con esso a" raverso 
l’intra! enimento. 
8
Il campo visivo del 
pilota 
Obie! vo del proge" o è lo sviluppo di un centro culturale mul disciplinare direzionato 
alla riscoperta delle tradizioni e della cultura popolare romana. Con esso, il pubblico, non 
solo potrà frequentare il fi ume, ma avrà modo di crearsi un rapporto in$ mo con esso a" raverso 
l’intra! enimento. 
9
Fase 
Progettuale
Schizzi di proge o 
11
Vista superiore 
scala 1:50 
12
Pianta 
scala 1:50 
13
Pianta 
scala 1:50 
14
Vista laterale 
scala 1:50 
15
Vista laterale 
scala 1:50 
16
Sezione longitudinale 
sezione OO’ - scala 1:50 
17
Vista anteriore 
scala 1:50 
18
Vista posteriore 
scala 1:50 
19
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sezione AA’ - scala 1:25 
20
Sezioni trasversali 
sezione BB’ - scala 1:25 
21
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sezione CC’ - scala 1:25 
22
Scomposizione degli stampi 
23
Scomposizione degli stampi 
24
Composizione dei giun 
25
Esploso 
26
Esploso 
27
Tavola tecnologica: 
Materiali 
Il Macrolon® è un materiale plas! co high-tech. Si contraddis! ngue 
per un’elevata protezione ai raggi UV, la quale avviene a" raverso l’ap-plicazione 
del rives! mento prote# vo sulla superfi cie delle lastre in 
policarbonato. Questa protezione aumenta la resistenza all’esposizio-ne 
prolungata agli agen! atmosferici garantendo così una lunga vita; 
inoltre non si verifi cano fenomeni di ingiallimento o alterazione dei 
colori. Tu" e le lastre possono essere formate a caldo e a freddo, sono 
facili da stampare e da lavorare e off rono un’elevata resistenza agli 
ur! , garan! ta anche a temperature fi no a -100°C. I pregi formali sono 
l’eccellente resilienza e la classifi cazione della protezione an! ncendio 
nella classe 1. Ulteriori vantaggi sono la più facile installazione rispet-to 
al vetro, con conseguen! diminuzioni dei cos! di costruzione, la 
riduzione dei cos! di riscaldamento, l’o# ma proprietà di diff usione 
della luce che crea un’atmosfera piacevole e una trasmissione sola-re 
totale che non infas! disce la vista e che non richiede quindi l’uso 
di tende o persiane. Il Macrolon viene u! lizzato nelle coperture delle 
stazioni ferroviarie, nei lucernai e nelle vetrature di palestre ed edifi - 
ci industriali e può essere fi no a qua" ro volte più leggero del vetro. 
I lamina  Gentas® HPL (High Pressure Laminate) sono compos! da 
un nucleo omogeneo in fogli di cellulosa stra! fi ca! , impregna! da re-sine 
termoinduren! e addi! vi par! colari. 
Il rives! mento superiore decora! vo può essere cos! tuito da: 
- carte decora! ve melaminiche di notevole eff e" o este! co ed eff e# 
superfi ciali di vario ! po 
- una so# le lamina di metallo con texture ed eff e# superfi ciali di vario 
! po 
- lamina! decora! vi con immagini stampate ed eff e# visivi 
La fi nitura può essere a colori o ! nte pia" e, a eff e" o legno, pietra, 
marmo, metallo e altre fantasie decora! ve, tu" o in versione lucida o 
opaca. Ques! lamina! sono cara" erizza! da un’alta resistenza all’u-midità 
e alle muff e, agli ur! , all’usura, al fuoco, hanno proprietà an! - 
ba" eriche e sono semplici da mantenere e da pulire. Inoltre possono 
essere forni! con un par! colare addi! vo che, grazie a par! colari so-stanze 
u! lizzate nei processi produ# vi, sono ininfi ammabili e privi di 
qualunque gas tossico, ideali quindi per applicazioni su navi (sale da 
pranzo, infermerie, sale comuni come palestre, saune, solarium).
Render 
Esterni 
29
Render 
Esterni 
30
Render 
Esterni 
31
Render 
Interni 
32
RENDER INTERNI - ca-bina 
pilota 
Render 
Interni 
33
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  • 2. Fase anali ca Metaproge o Proge o Indice 1 2 4 6 7 9 11 12 23 25 26 28 29 34 35 Il Tevere nel tempo: da ieri a oggi Il Tevere nelle parole dei poe! Come rendere di nuovo il fi ume un luogo importante e condiviso dai suoi ci# adini? Il concept. Cosa e come comunicare al pubblico? L’ergonomia: il rapporto tra gli elemen! e la loro funzione Il campo visivo del pilota Schizzi proge# uali Disegni tecnici: proiezioni, assonometrie e sezioni Disegni tecnici degli stampi da costruzione Composizione dei giun! L’esploso: abaco dei componen! Tavola tecnologica: i materiali u! lizza! Render dimostra! vi: viste degli spazi interni ed esterni Volan! ni pubblicitari Fotoinserimento
  • 4. Il Tevere nel tempo: da ieri a oggi Il Tevere è il principale fi ume della Italia centrale e peninsulare. L’an" co idronimo del fi ume era Albula, per la tradizione in riferimento al colore chiaro delle sue acque bionde. Il nome a# uale, Tiberis, derivato da Thybris, deriverebbe invece secondo la tradi-zione dal re la" no Tiberino Silvio, che vi si sarebbe annegato. Il Tevere, fi n dalla sua nascita, è stato l’anima di Roma, e il fa# o che la ci# à gli debba la propria stessa esistenza è descri# o già dalla prima scena della leggenda di fondazione, con Romolo e Remo nella cesta che, arena" so# o il fi cus rumi-nalis, succhiano il colare zuccherino dei fru$ . Roma an! ca Leggende Acqua potabile Sistema termale Soggeo religioso Irrigazione Medioevo Fonte di energia Navigazione e F t i N i i U b i i T t E id i commercio 1850 - 2014 Urbanizzazione e pon" Trascuratezza Epidemie Muraglioni per le piene M li i l I i t Inquinamento I d t i li i Industrializzazione I bbi t d P i t e sfru# amento Insabbiamento da detri" Percorrimento limitato a zone 1 S # li i
  • 5. Mi nonno racconta che da ragazzino Ner fi ume più an co der monno la no Quanno coceva l’afa ar ma no Er ponte de Sisto era ‘n trampolino. Piccoli e grossi, donne e vecchie Tu giù ar fi ume dar cielo prote Dalle borgate venivan gruppe Felici i più piccoli come uccelle . Mi nonno racconta: in quelle giornate Dalle borgate ‘n po’ desolate ‘Na voce de madre che dice “D’annate?” “Annamo giù ar fi ume, è arrivata l’estate!” Tu a rincorre la frenesia ‘E carte, er pallone ed ecco ‘a magia Poco bastava pe’ sta’ in allegria Er fi ume cor sole, che compagnia! Poi ch’è sucesso? Er fi ume è cambiato S’è fa o d’un tra o color cioccolato Grigio cemento bloccato a ogni lato Cor pianto der monno ce s’è mescolato. Durante la storia mille e più vorte Er fl usso der fi ume ha ‘nghio to la sorte Dell’anime deboli tris ed assorte Che in fondo al rifl usso han visto la morte. C’aveva girato un fi rm Pasolini Su ‘n acca one dai tra divini Che parla ner sogno coi propri becchini E apre le braccia a romani e burini. Chiuso ner buio oggi mio Tevere Lurido e zozzo, torna alla cenere Roma l’eterna è er tuo cara ere E io so’ er Poeta, tuo gondoliere. Il Tevere nelle parole dei poe Sin dall’an! chità la poesia e la musica sono state i metodi che per eccellen-za hanno permesso la trasmissione di tradizioni e leggende che altrimen! non sarebbero mai giunte fi no a noi. Così è avvenuto per il Tevere, fi ume che per milleni è stato l’elemento de-scri # vo e cara$ eris! co per eccellen-za di Roma. E’ proprio la poesia a ga-ran ! re al fi ume la sua sopravvivenza nel tempo. Componimento di Inumi Laconico dei Poe! der Trullo, un gruppo di se$ e ragaz-zi del quar! ere Trullo, alla periferia di Roma; un movimento che parte dalla periferia e si dif-fonde a$ raverso la rete. Una mentalità metro-ro-man ! ca, con una forte componente urbana. Er Tevere
  • 6. “...Nel mezzo, il Tevere con l’amena corrente, a mulinel-li rapidi, biondo di molta arena, prorompe in mare. E sopra e all’intorno, variopin , gli uccelli avvezzi alle rive e al greto dei fi umi col canto accarezzavano l’aria e per il bosco volavano.” Virgilio, “L’Eneide”, VII, vv. 25-36 “Sono Tiberino, fratello di Fonto, dio delle sorgen , fi glio di CIano e di Giaturna signora delle acque, per cui... so tu! o zuppo. Qui, sulla riva del fi ume, che poi sarei io, ma non mi chiamavo ancora Tevere ma Rumon, che in etrusco signifi ca-va fi ume, da cui forse er nome de Roma, ven se! e secoli fa non c’era niente! C’ero solo io.” Gigi Proie# , “I se! e re di Roma” “Quanno c’è ‘r sole cò quer manto d’oro pè tu! o Lungotevere è ‘na festa, quanta tranquillità! Ma ammalappena spunta la prima stella: se cambia scena. Lì so! o l’arberi de Lungotevere le coppie fi leno li baci scrocchieno... si nun sei pra co de regge moccoli pè Lungotevere nun ce passà! Gabriella Ferri, “Pe’ Lungotevere” “Ond’io, ch’era ora a la marina vòlto dove l’acqua di Tevero s’insala, benignamente fu’ da lui ricolto. A quella foce ha elli or dri! a l’ala...” Dante Alighieri, “Divina Commedia”, Purgatorio canto II, vv. 100-103 “...Questo cielo di bave sopra gli a# ci giallini che in semicerchi immensi fanno velo alle curve del Tevere, ai turchini mon del Lazio... Spande una mortale pace, disamorata come i nostri des ni, tra le vecchie muraglie l’autunnale maggio.” Pier Paolo Pasolini, “Le ceneri di Gramsci” “Fiume d’Italia, a le tue sacre rive Peregrin mossi con devoto amor Il tuo nume adorando, e de le dive Memorie l’ombra mi tremava in cor. [...]Ecco, un grido io  do - Morte a’  ranni -; Portalo, o fi ume, a Ponte Milvio, tu.” Giosuè Carducci, “Agli amici della Val Tiberina” 3
  • 7. Come rendere di nuovo il fi ume un luogo importante e condiviso dai suoi ci adini? Quello per cui il proge! o è stato pen-sato è ricostruire il legame tra il fi ume e il suo pubblico, riscoprendo la sua tradizione e la sua storia e determi-nando nel visitatore uno spirito di ri-spe ! o verso il fi ume per apprezzarlo, frequentarlo e viverlo di nuovo. Perme! ere al ci! adino di conoscere e frequentare il Tevere è il primo passo per # molare l’aff ezionamento ad esso a! raverso la creazione di uno spazio culturale e informa# vo per l’individuo. Educazione, intra enimento, cultu-ra, esposizione e informazione saran-no i pun# chiave di questo proge! o. Cultura Esposizione Informazione Educazione Intra! enimento 4
  • 9. Cinema Anna Magnani Aspe o culturale Il concept. Cosa e come comunicare al pubblico? Obie! vo del proge" o è lo sviluppo di un centro culturale mul disciplinare direzionato alla riscoperta delle tradi-zioni e della cultura popolare romana. Con esso, il pubblico, non solo potrà frequentare il fi ume, ma avrà modo di crearsi un rapporto in$ mo con esso a" raverso l’intra! enimento e quindi grazie alla proiezione di fi lm, alla mu-sica, la comicità e la poesia dei nostri stornellatori, a" ori e cantautori più famosi ma anche a" raverso lo studio dell’aspe! o culturale e tradizionale, grazie all’organizzazione di convegni, esposizioni, diba#  e mostre foto-grafi che. Si vuole quindi creare un supporto che perme" a la comunicazione e l’espres-sione di tu! i suoi ospi$ a" raverso le più varie e disparate a! vità crea$ ve. Intra enimento Musica Claudio Villa Poesia Trilussa Alberto Sordi Comicità Mostre fotografi che Diba! $ e convegni 6
  • 10. L’ergonomia: il rapporto tra l’uomo e quello che lo circonda L’ergonomia è quella scienza che si occupa dell’interazione tra gli ele-men ! di un sistema e la funzione per cui vengono proge" a! , allo scopo di migliorare la soddisfazione dell’uten-te e l’insieme delle prestazioni del si-stema. In pra! ca è quella scienza che si occupa dello studio dell’interazione tra individui e tecnologie. Il requisito più importante per determinare il li-vello di ergonomia, criterio su cui si basa la qualità del sistema, è la sicu-rezza, seguito dall’ada" abilità, l’usa-bilità, il comfort, la gradevolezza, la comprensibilità, e così via. Obie! vo dell’ergonomia è la proget-tazione di situazioni, lavora! ve e non, adeguate alle esigenze e alle capaci-tà potenziali dell’operatore, al fi ne di evitare il logoramento fi sico e menta-le ed aumentare il rendimento. 7
  • 11. L’ergonomia del bar Obie! vo del proge" o è lo sviluppo di un centro culturale mul disciplinare direzionato alla riscoperta delle tradizioni e della cultura popolare romana. Con esso, il pubblico, non solo potrà frequentare il fi ume, ma avrà modo di crearsi un rapporto in$ mo con esso a" raverso l’intra! enimento. 8
  • 12. Il campo visivo del pilota Obie! vo del proge" o è lo sviluppo di un centro culturale mul disciplinare direzionato alla riscoperta delle tradizioni e della cultura popolare romana. Con esso, il pubblico, non solo potrà frequentare il fi ume, ma avrà modo di crearsi un rapporto in$ mo con esso a" raverso l’intra! enimento. 9
  • 20. Sezione longitudinale sezione OO’ - scala 1:50 17
  • 23. Sezioni trasversali sezione AA’ - scala 1:25 20
  • 24. Sezioni trasversali sezione BB’ - scala 1:25 21
  • 25. Sezioni trasversali sezione CC’ - scala 1:25 22
  • 31. Tavola tecnologica: Materiali Il Macrolon® è un materiale plas! co high-tech. Si contraddis! ngue per un’elevata protezione ai raggi UV, la quale avviene a" raverso l’ap-plicazione del rives! mento prote# vo sulla superfi cie delle lastre in policarbonato. Questa protezione aumenta la resistenza all’esposizio-ne prolungata agli agen! atmosferici garantendo così una lunga vita; inoltre non si verifi cano fenomeni di ingiallimento o alterazione dei colori. Tu" e le lastre possono essere formate a caldo e a freddo, sono facili da stampare e da lavorare e off rono un’elevata resistenza agli ur! , garan! ta anche a temperature fi no a -100°C. I pregi formali sono l’eccellente resilienza e la classifi cazione della protezione an! ncendio nella classe 1. Ulteriori vantaggi sono la più facile installazione rispet-to al vetro, con conseguen! diminuzioni dei cos! di costruzione, la riduzione dei cos! di riscaldamento, l’o# ma proprietà di diff usione della luce che crea un’atmosfera piacevole e una trasmissione sola-re totale che non infas! disce la vista e che non richiede quindi l’uso di tende o persiane. Il Macrolon viene u! lizzato nelle coperture delle stazioni ferroviarie, nei lucernai e nelle vetrature di palestre ed edifi - ci industriali e può essere fi no a qua" ro volte più leggero del vetro. I lamina Gentas® HPL (High Pressure Laminate) sono compos! da un nucleo omogeneo in fogli di cellulosa stra! fi ca! , impregna! da re-sine termoinduren! e addi! vi par! colari. Il rives! mento superiore decora! vo può essere cos! tuito da: - carte decora! ve melaminiche di notevole eff e" o este! co ed eff e# superfi ciali di vario ! po - una so# le lamina di metallo con texture ed eff e# superfi ciali di vario ! po - lamina! decora! vi con immagini stampate ed eff e# visivi La fi nitura può essere a colori o ! nte pia" e, a eff e" o legno, pietra, marmo, metallo e altre fantasie decora! ve, tu" o in versione lucida o opaca. Ques! lamina! sono cara" erizza! da un’alta resistenza all’u-midità e alle muff e, agli ur! , all’usura, al fuoco, hanno proprietà an! - ba" eriche e sono semplici da mantenere e da pulire. Inoltre possono essere forni! con un par! colare addi! vo che, grazie a par! colari so-stanze u! lizzate nei processi produ# vi, sono ininfi ammabili e privi di qualunque gas tossico, ideali quindi per applicazioni su navi (sale da pranzo, infermerie, sale comuni come palestre, saune, solarium).
  • 36. RENDER INTERNI - ca-bina pilota Render Interni 33