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IL CORPO PARLA

     Con la bocca possiamo
 raccontare bugie, con il corpo no
I tre aspetti della
            comunicazione


   7% LINGUAGGIO VERBALE

   38% LINGUAGGIO PARAVERBALE


   55% LINGUAGGIO NON
    VERBALE
ESSERE CONGRUENTI

Significa lanciare lo stesso
  messaggio con le parole e con il
  corpo.

Ogni messaggio è enormemente
 rafforzato quando è congruente;
 quando il linguaggio delle parole,
 cioè, è in sintonia con quello del
 corpo.
VIAGGIO ATTRAVERSO
     IL CORPO
Le posizioni di chiusura
corporea denotano chiusura
psicologica o timore
Le posizioni di apertura corporea
indicano apertura psicologica,
cordialità, sicurezza
UN PIEDE PER BUSSOLA
   Tenere i piedi molto vicini,
    stretti, è sintomo d’insicurezza.
   Tenere i piedi larghi, ben
    piantati, con le gambe divaricate
    indica sicurezza, addirittura
    aggressività.
LE GAMBE
   Tenerle incrociate in maniera
    stretta, forzata, indica chiusura
    e nervosismo.
   Se la stessa posizione è
    morbida e rilassata, è
    semplicemente defaticante.
LA POSIZIONE SEDUTA

   Se è simmetrica e rigida è
    indice di soggezione, di
    mancanza di spontaneità.
   Se asimmetrica, obliqua e
    rilassata, indica disinvoltura: la
    persona si trova a suo agio.
COME COLLABORARE DA
            SEDUTI
   Essere seduti di fronte indica
    rivalità e distacco.
   Mettersi fianco a fianco
    favorisce la collaborazione
A BRACCIA APERTE

   Quanto più incroci strettamente
    le braccia, tanto più manifesti
    ostilità.
   Se usi le braccia per aumentare
    il volume del torace manifesti
    aggressività.
Non sempre incrociare le
       braccia è sintomo di
          aggressività.

   Se le incroci sul petto con gesto
    morbido, indichi semplicemente
    uno stato di riposo. Il tuo
    atteggiamento è disteso,
    tranquillo, sereno.
LE SPALLE

   Chi ha le spalle curve è più
    depresso di chi le ha dritte, chi
    le ha larghe è più sicuro di chi le
    ha strette.
LA MANO DELLA VERITA’

   Mostrare il palmo della mano
    indica due cose positive:
    intenzioni amichevoli e sincerità.
   “Nascondere la mano” significa
    celare qualcosa.
   Esibire il dorso della mano
    suscita sensazioni di chiusura,
    di ostilità.
IL LINGUAGGIO DELLE DITA

   L’indice, se viene puntato,
    conferisce alla comunicazione
    un tono impositivo.
   Il pollice ostentato segnala
    superiorità.
COME MOSTRARE INTERESSE

   Portare indice e medio alla
    tempia, o alla fronte, come
    volessimo far entrare nel
    cervello le parole udite.
   Accarezzarsi il mento rivela
    interesse e concentrazione.
LA STRETTA DI MANO

   Deve essere sufficientemente
    energica da far trasparire il
    nostro piacere nell’incontro.
   Le strette fiacche lasciano la
    sensazione di disinteresse,
    oppure di timidezza o di scarsa
    grinta.
   Deve durare dai 3 ai 5 secondi.
LA STRETTA DOMINANTE

   Con il palmo all’ingiù.
   La usano persone importanti, o
    che si considerano tali.
   Oppure persone arroganti, che
    tendono ad imporsi.
   Oppure può essere usata da chi
    assume un atteggiamento
    paternalistico, di protezione.
LA STRETTA SOTTOMESSA

   Con il palmo all’insù.
   Chi è cedevole porge la mano in
    questo modo.
   Chi si pone volontariamente in
    condizione di inferiorità.
LA STRETTA COLLABORATIVA

   Con il palmo di taglio.
   Due persone che vogliono
    collaborare e che si sentono allo
    stesso livello si danno la mano
    in questo modo: così nessuno
    domina e nessuno si sottomette.
IL POTERE DELLO SGUARDO

   Se voglio arrivare all’anima
    dell’altro, capire cosa pensa e
    comunicargli in modo chiaro e
    leale, devo guardarlo negli
    occhi.
Se l’incontro è di lavoro guarderò
il mio interlocutore nel triangolo
compreso tra gli occhi e la punta
del naso
Se si tratta di un incontro per
socializzare il triangolo scende
fino alla punta del mento.
CHI MENTE E’ TRADITO

   Non guardiamo        Compiamo
    negli occhi, ma       qualche
    perlopiù in           movimento
    basso (appunto        nervoso, come
    perché i nostri       tormentarci le
    occhi                 mani, o i capelli,
    potrebbero far        o grattarci il viso
    trasparire il
    disagio.
CHI MENTE E’ TRADITO
   Parliamo con un        Gli individui
    volume più              particolarmente
    basso del solito        emotivi possono
    e scandendo le          anche sudare,
    parole meno del         arrossire,
    solito. E’ facile       sbiancare o
    anche                   balbettare
    incespicare             soprattutto
    sulle parole o          quando temono
    cadere nel              di venire
    lapsus.                 scoperti.
Chi simula interesse nei tuoi
confronti comincia a fingere dal
sorriso.


Il sorriso sincero si riconosce
   perché contrae i muscoli attorno
   agli occhi. Si formano così delle
   piccole piaghe sotto i bulbi
   oculari.
UNA POSTURA “DA VINCITORE”

   Sta’ ben eretto.
   Non contrarre le spalle: devono essere
    rilassate e alla loro massima ampiezza.
   Il baricentro del corpo deve essere teso in
    avanti per farci camminare in modo sciolto e
    sicuro allo stesso tempo.
   Quando ti siedi scegli una sedia nella quale
    tu possa comunicare bene con il linguaggio
    del corpo.
   Impariamo a muoverci con studiata
    lentezza.
UN SUGGERIMENTO

Applica le regole della buona
  comunicazione soprattutto all’inizio
  di un incontro con qualcuno che
  ancora non conosci.
La prima impressione è quella che
  conta di più e si imprime nella mente
  nei primi 4 minuti e ancora di più nei
  primi 30 secondi.
THE END
 GRAZIE PER LA VISIONE

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I L C O R P O P A R L A

  • 1. IL CORPO PARLA Con la bocca possiamo raccontare bugie, con il corpo no
  • 2. I tre aspetti della comunicazione  7% LINGUAGGIO VERBALE  38% LINGUAGGIO PARAVERBALE  55% LINGUAGGIO NON VERBALE
  • 3. ESSERE CONGRUENTI Significa lanciare lo stesso messaggio con le parole e con il corpo. Ogni messaggio è enormemente rafforzato quando è congruente; quando il linguaggio delle parole, cioè, è in sintonia con quello del corpo.
  • 5. Le posizioni di chiusura corporea denotano chiusura psicologica o timore
  • 6. Le posizioni di apertura corporea indicano apertura psicologica, cordialità, sicurezza
  • 7. UN PIEDE PER BUSSOLA  Tenere i piedi molto vicini, stretti, è sintomo d’insicurezza.  Tenere i piedi larghi, ben piantati, con le gambe divaricate indica sicurezza, addirittura aggressività.
  • 8. LE GAMBE  Tenerle incrociate in maniera stretta, forzata, indica chiusura e nervosismo.  Se la stessa posizione è morbida e rilassata, è semplicemente defaticante.
  • 9. LA POSIZIONE SEDUTA  Se è simmetrica e rigida è indice di soggezione, di mancanza di spontaneità.  Se asimmetrica, obliqua e rilassata, indica disinvoltura: la persona si trova a suo agio.
  • 10. COME COLLABORARE DA SEDUTI  Essere seduti di fronte indica rivalità e distacco.  Mettersi fianco a fianco favorisce la collaborazione
  • 11. A BRACCIA APERTE  Quanto più incroci strettamente le braccia, tanto più manifesti ostilità.  Se usi le braccia per aumentare il volume del torace manifesti aggressività.
  • 12. Non sempre incrociare le braccia è sintomo di aggressività.  Se le incroci sul petto con gesto morbido, indichi semplicemente uno stato di riposo. Il tuo atteggiamento è disteso, tranquillo, sereno.
  • 13. LE SPALLE  Chi ha le spalle curve è più depresso di chi le ha dritte, chi le ha larghe è più sicuro di chi le ha strette.
  • 14. LA MANO DELLA VERITA’  Mostrare il palmo della mano indica due cose positive: intenzioni amichevoli e sincerità.  “Nascondere la mano” significa celare qualcosa.  Esibire il dorso della mano suscita sensazioni di chiusura, di ostilità.
  • 15. IL LINGUAGGIO DELLE DITA  L’indice, se viene puntato, conferisce alla comunicazione un tono impositivo.  Il pollice ostentato segnala superiorità.
  • 16. COME MOSTRARE INTERESSE  Portare indice e medio alla tempia, o alla fronte, come volessimo far entrare nel cervello le parole udite.  Accarezzarsi il mento rivela interesse e concentrazione.
  • 17. LA STRETTA DI MANO  Deve essere sufficientemente energica da far trasparire il nostro piacere nell’incontro.  Le strette fiacche lasciano la sensazione di disinteresse, oppure di timidezza o di scarsa grinta.  Deve durare dai 3 ai 5 secondi.
  • 18. LA STRETTA DOMINANTE  Con il palmo all’ingiù.  La usano persone importanti, o che si considerano tali.  Oppure persone arroganti, che tendono ad imporsi.  Oppure può essere usata da chi assume un atteggiamento paternalistico, di protezione.
  • 19. LA STRETTA SOTTOMESSA  Con il palmo all’insù.  Chi è cedevole porge la mano in questo modo.  Chi si pone volontariamente in condizione di inferiorità.
  • 20. LA STRETTA COLLABORATIVA  Con il palmo di taglio.  Due persone che vogliono collaborare e che si sentono allo stesso livello si danno la mano in questo modo: così nessuno domina e nessuno si sottomette.
  • 21. IL POTERE DELLO SGUARDO  Se voglio arrivare all’anima dell’altro, capire cosa pensa e comunicargli in modo chiaro e leale, devo guardarlo negli occhi.
  • 22. Se l’incontro è di lavoro guarderò il mio interlocutore nel triangolo compreso tra gli occhi e la punta del naso
  • 23. Se si tratta di un incontro per socializzare il triangolo scende fino alla punta del mento.
  • 24. CHI MENTE E’ TRADITO  Non guardiamo  Compiamo negli occhi, ma qualche perlopiù in movimento basso (appunto nervoso, come perché i nostri tormentarci le occhi mani, o i capelli, potrebbero far o grattarci il viso trasparire il disagio.
  • 25. CHI MENTE E’ TRADITO  Parliamo con un  Gli individui volume più particolarmente basso del solito emotivi possono e scandendo le anche sudare, parole meno del arrossire, solito. E’ facile sbiancare o anche balbettare incespicare soprattutto sulle parole o quando temono cadere nel di venire lapsus. scoperti.
  • 26. Chi simula interesse nei tuoi confronti comincia a fingere dal sorriso. Il sorriso sincero si riconosce perché contrae i muscoli attorno agli occhi. Si formano così delle piccole piaghe sotto i bulbi oculari.
  • 27. UNA POSTURA “DA VINCITORE”  Sta’ ben eretto.  Non contrarre le spalle: devono essere rilassate e alla loro massima ampiezza.  Il baricentro del corpo deve essere teso in avanti per farci camminare in modo sciolto e sicuro allo stesso tempo.  Quando ti siedi scegli una sedia nella quale tu possa comunicare bene con il linguaggio del corpo.  Impariamo a muoverci con studiata lentezza.
  • 28. UN SUGGERIMENTO Applica le regole della buona comunicazione soprattutto all’inizio di un incontro con qualcuno che ancora non conosci. La prima impressione è quella che conta di più e si imprime nella mente nei primi 4 minuti e ancora di più nei primi 30 secondi.
  • 29. THE END GRAZIE PER LA VISIONE