1. Liceo Scienze Umane “ Pitagora” Isili classe I C
Anno scolastico 2013/ 2014
A cura della Prof.ssa Anna Chiara Marcialis
De gustibus…
2. Nei primi secoli di Roma i pasti erano consumati in piedi.
Successivamente subentrò nella sala da pranzo (il triclinio) l’uso di un
tavolo, ovale o rettangolare, con attorno i letti tricliniares che
permettevano ai commensali di consumare i pasti sdraiati. Il numero
ideale di commensali era di nove e multipli di nove. Gli schiavi e le
ancelle si sedevano per terra. Il pasto principale dei Romani era la
cena.
De gustibus…
3. Mangiavano poggiandosi sul fianco col braccio sinistro e portando il cibo alla
bocca col braccio destro e prendevano le pietanze con le mani. Il numero dei
commensali era di nove e multipli di nove.
De gustibus…
4. Non c’erano né tovaglie né tovaglioli, immergevano in piccole brocche
d’acqua , per asciugarsi portavano i tovaglioli da casa.
Dipinto di Roberto Bompiani, conservato al Getty Museum.
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5. La prima colazione ientaculum
I romani consumavano un pasto frugale.
Appena svegli, su consiglio del medico bevevano un bicchiere d’acqua per
disintossicarsi. Il pasto era veloce a spesso mangiavano gli avanzi della sera
prima a base di pane, formaggio, olive e miele . I bambini latte e focaccette
Seconda colazione prandium
A mezzogiorno consumavano un leggero pasto con pane , carne fredda legumi,
uova, frutta e vino ; tutto ciò veniva consumato in piedi .
La cena “ coena” era il pasto principale iniziava tra le 15 e le 16 e in
occasioni particolari si protraeva sino all’alba.
C’erano antipasti stuzzichini e stuzzichini adatti a stimolare l’appetito a base
di olive salse piccanti e non mancava mai la frutta.
De gustibus…
6. La cena “ coena” era il pasto principale iniziava tra le 15 e le 16 e in
occasioni particolari si protraeva sino all’alba.
C’erano antipasti stuzzichini e stuzzicchini adatti a stimolare l’appetito a
base di olive salse piccanti gustatio)
Prima mensa mennsa :tre primi piatti, due arrosti
Il dolce (secundae mensae) e la frutta. Il vino era diluito con acqua calda o
fredda, berlo puro non era considerato di buon gusto. Non mancava il vino
mielato
De gustibus…
7. Non c’erano nè tovaglie nè tovaglioli e per pulirsi le dita le immergevano
nelle brocche con acqua profumata. Dopo aver mangiato, i convitati
rimanevano seduti per la commisatio, nome riservato anche per i
banchetti fuori orario.
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8. Le ancelle.
Le ancelle erano serve dell’epoca romana di bell’aspetto, stavano sempre
sedute per terra ai piedi dei commensali. Ogni volta che si finiva un
pasto andavano in cucina a prendere i vassoi con i pasti successivi e
quando entravano nella sala del triclinio abbassavano lo sguardo per
portare rispetto ai padroni di casa.
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9. Prima dei pasti le ancelle servivano degli stuzzichini salati per stimolare
la fame e la sete.
Finiti i pasti gli avanzi non venivano buttati ma i padroni della domus gli
davano ai commensali ospiti e loro gli prendevano con la scusa di
cibare i loro cani ma invece li consumavano loro
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10. I LETTI TRICLINIARES
I ricchi avevano letti di legno prezioso o in bronzo oppure di legni
diversi che davano effetti simili a quelli delle piume del pavone; i
poveri avevano letti in muratura addossati alla parete e coperti da un
pagliericcio. Esistevano letti ad uno, due e tre posti per i banchetti e
durante l'impero chi voleva ostentare un lusso particolare ne ordinava
a sei posti.
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11. In primavera si faceva preparare giacigli di rose, costruiva castelli di frutta,
conservava l'uva per tre anni, in pieno inverno imbandiva dei meloni. Insegnò il
modo di conservare il mosto per tutto l'anno ed offriva, anche fuori stagione,
fichi verdi e frutta appena colta dagli alberi. Faceva sempre apparecchiare le
tavole con tovaglie d'oro, facendosi preparare vasellame ornato di gemme e d'oro
Le rose di Eliogabalo di Lawrence Alma –Tadema (1888), olio su tela
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12. Gloria Succu
Melissa Pretta
Antonio Pes
Martina Puddu
Francesca Catzula
Gaia Deligia
Manuela Loi
Claudia Piras
Michele Vinci
Gruppo
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