1. IL CORRIERE DELLA SERA (articolo di Massimo Gaggi)
La privacy dei minori al riparo da
Internet
IL COMMENTO di Andrea Ciaramella
E’ un fatto tristemente risaputo come la privacy dei minori sia un problema serio da
affrontare e milioni sono i casi su Internet di denuncie di stolking e violenze sui minori.
Non si trovano queste denuncie ad esempio su siti di social network come Facebook, controllato
dal corpo dell’ arma dei carabinieri, ma si possono trovare facilmente su tutti quegli annunci
pubblicitari che incastrano una persona ignara di quello che sta cliccando.
La cosa che scandalizza è che per il 74% sono minorenni che navigano su siti poco idonei, e che
sfrutta proprio questo “ debole” naturale per i loro vantaggi sfruttando la loro immaturità che ancora
si deve sviluppare, e appropriandosi dei soldi dei loro genitori.
Oltretutto il decreto legislativo ( d.lgs. 52/2005) si occupa della tutela delle informazioni e dati
personali su Internet e secondo questo decreto molto utile per navigare in rete, chi usa anche nelle
associazioni comunali, pubbliche o private, il trattamento dei dati se sono minorenni bisogna
chiedere un modulo cartaceo e sotto i tredici anni anche via internet la conferma di un adulto che li
rappresenti legalmente.
Fino a diciottenni commenta la legge italiana, che chi rappresenta legalmente e tutela i loro diritti
sono i loro rispettivi genitori.
E dunque presto fatto il conto, se non vi fossero i genitori i minorenni sarebbero alla mercé dei
pedofili e di chi sfrutta questa risorsa utilissima.
Le violenze sui minori che si verificano come il femminicidio, sempre più frequentemente, sono di
più sulle ragazze. In un’ età critica e delicata come l’ adolescenza, se costernata di problemi, è
chiaro il fatto che le persone che hanno della rete Internet, un’ influenza negativa, se ne
approfittino di queste situazioni private delicate. Ma non addentriamoci ulteriormente nel dettaglio
quanto più generalizziamo sul discorso dello stolking e della pedofilia in Internet. Poco conosciuti
agli occhi delle persone queste ossessioni e manie in rete, e spesso le denuncie vengono fatte da
genitori quando ormai è troppo tardi. Un’ esempio semplice da capire ma non banale è la morte di
una ragazzina che si oppone allo stolking di un maggiorenne forse ossessionato da elementi
negativi e documenti poco consoni che girano in rete ( esempio: elementi di pornografia). La morte
accidentale di questa adolescente potrebbe apparentemente non c’entrare nulla con il nostro
discorso, e qui spesso si cade nel tranello. Molte volte la polizia o i carabinieri nelle loro indagini
scoprono che l’ assassino e la vittima erano su un sito non adatto a quella età ( parliamo per la
ragazza) e quindi di conseguenza è ovvio che la rete è uno strumento efficace per alcuni scopi ma
è molto pericoloso soprattutto per i minorenni.
Occorre quindi commentando tutelare la rete o meglio proteggere la privacy dei minori. Questa
tutela si verifica soprattutto sui siti che richiedono l’ inserimento, per il loro corretto funzionamento
e uso, dei dati personali. Serve dunque un modo, al momento sbagliato, visto che le persone,
qualunque esse siano, possono risalire ai dati personali di tali minorenni.
E la cosa che viene in mente di colpo è accusare i genitori della loro scarsa attenzione e della loro
poca capacità di controllo nei confronti dei loro figli. Io nego subito. Questa affermazione che viene
in mente e che si dice a volte, è totalmente errata. I genitori non possono prevedere le intenzioni
oscure e cupe delle persone malfamati che abitano su Internet e come gli avvoltoi aspettano
qualcuno da far abboccare all’ amo. Mi offenderei se dicessero che i miei hanno scarsa attenzione
2. su di me, forse ne hanno eccessiva, ma è meglio che sia eccessiva che scarsa questa attenzione
genitoriale nei confronti dei figli.