Con oltre 2 miliardi di dollari di esportazioni di prodotti agricoli, Israele è uno dei maggiori player internazionali in questo campo. Un simile ottimo risultato assume ancora più valore se si pensa che più del 60% della superficie del Paese è desertica. Eppure, Israele è riuscito nell’impresa di creare enormi estensioni di colture pur essendo un territorio estremamente povero di acqua.
Servizi a rete - L’eccellenza israeliana nel salvaguardare la risorsa idrica
1. SERVIZI A RETE - NOVEMBRE-DICEMBRE 2021
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I contatori d’acqua a ultrasuoni
Octave e Sonata
L
’eccellenza israeliana nel
salvaguardare la risorsa idrica
C
on oltre 2 miliardi di dollari di espor-
tazioni di prodotti agricoli, Israele è
uno dei maggiori player internazionali
in questo campo. Un simile ottimo risultato
assume ancora più valore se si pensa che più
del 60% della superficie del Paese è deserti-
ca. Eppure, Israele è riuscito nell’impresa di
creare enormi estensioni di colture pur es-
sendo un territorio estremamente povero di
acqua.
Fin dalla propria costituzione il Paese ha do-
vuto scontrarsi con una forte carenza di risor-
se idriche. In un’area in cui le precipitazioni
sono rare, il terreno arido e l’acqua scarsa, la
vita diventa inevitabilmente una forte sfida.
Se in Italia ed in Europa la frase “L’acqua è un
bene prezioso” risuona più come un motto,
un avvertimento a non sprecare una risorsa
tanto preziosa, in Israele essa è un vero e
proprio diktat per la sopravvivenza del Paese
e dei suoi cittadini.
Ma Israele, lo Stato che più di chiunque altro
al mondo ha fatto dell’ingegno dei propri
abitanti l’arma vincente nelle grandi sfide
globali, è riuscito a superare persino le dif-
ficoltà imposte dalla scarsità dell’acqua. La
soluzione a un simile gigantesco problema
è stata trovata nella nascita di un’avanza-
tissima catena del water-saving: si tratta di
molte imprese altamente tecnologiche e
innovative, comprese numerose start-up,
operanti sull’intera catena della distribuzio-
ne dell’acqua e tutte focalizzate a preservare
questa preziosa risorsa. Tale processo di ac-
celerazione tecnologica è stato così intenso
e continuativo da far sì che Israele sia ormai
considerata la nuova Silicon Valley.
Gli ingenti investimenti innovativi hanno
permesso al Paese di conseguire traguardi
eccezionali. Israele è stata una delle prime
Nazioni al mondo a costruire giganteschi
impianti di desalinizzazione per convertire
l’acqua del mare in acqua potabile. Merita
una menzione particolare il Sorek Plant, uno
dei desalinizzatori più grandi del mondo,
che sorge a pochi km da Tel Aviv; tale im-
pianto tratta più di 600 milioni di litri d’ac-
qua al giorno! La decisione di investire così
pesantemente in queste strutture ha fatto
sì che in Israele ben oltre il 50% dell’acqua
potabile provenga dagli impianti di desali-
nizzazione.
Siccome il processo di desalinizzazione è
estremamente complesso ed energivoro, il
costo per l’ottenimento dell’acqua è enor-
me. Quindi, in questo Paese ogni singola
goccia non ha solo un grande valore dal pun-
to di vista etico, in quanto è un bene scarso
e dunque prezioso, ma anche e soprattut-
to economico, siccome costa un’enormità
“produrre” acqua. A differenza della gran
maggioranza dei Paesi sviluppati, in cui la sal-
vaguardia della risorsa idrica ha prevalente-
mente una valenza morale in quanto si tratta
di un bene fondamentale ma, al contempo,
scarso e prezioso, in Israele essa è dettata
anche dalla necessità di evitare sprechi, che
sono estremamente costosi per la Nazione.
Tutto ciò ha plasmato anche l’atteggiamen-
to degli operatori appartenenti alla filiera del
water-management, i quali hanno sviluppato
una maniacale attenzione nell’evitare perdite
e nel “riutilizzare” quanta più acqua possi-
bile. L’intero sistema deve essere molto ef-
ficace ed efficiente per scongiurare anche il
più minimo sperpero di tale risorsa. Questo
spiega perché le perdite medie dell’intera
rete acquedottistica israeliana si attestano
attorno all’8,7%, contro il quasi 50% dell’I-
talia. Svariati studi tedeschi sostengono che
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sotto il 7% è difficile e comunque antiecono-
mico andare; in realtà, alcuni distributori isra-
eliani si sono spinti anche al di sotto di que-
sta incredibile soglia: Mekorot, la compagnia
idrica nazionale che si occupa del trasporto
dell’acqua nel Paese, vanta un tasso annuo
di perdita d’acqua inferiore al 3%!
Ma Israele è un’eccellenza internazionale
anche nel campo del riutilizzo dell’acqua:
quasi il 90% delle acque reflue, dopo essere
stato trattato e depurato, viene riutilizzato.
Una simile percentuale permette al Paese
di posizionarsi al primo posto nella classifica
mondiale delle Nazioni che riciclano più ac-
que reflue, ben distanziato dal secondo clas-
sificato di tale ranking (che supera di poco
il 20%).
Arad Group è una delle parti più attivamen-
te coinvolte in questa impressionante filiera
del water-saving, essendo sostanzialmente
l’unico fornitore degli strumenti di misura
dell’acqua in Israele. L’azienda, nata 80 anni
fa e operante in oltre 50 Paesi, propone sul
mercato le tecnologie di misura più avan-
zate, al fine di preservare l’acqua ed evitare
anche i più minimi sprechi.
Per far ciò, il Gruppo dispone di un solido
know-how, nonché di una società di inge-
gneria interna al gruppo, Arad Technologies,
la quale occupa oltre 100 ingegneri. Un simi-
le dispiegamento di conoscenze ha permes-
so di raggiungere livelli qualitativi davvero
notevoli, quale, per esempio, il fatto che già
nel lontano 2009 Arad, prima società al mon-
do, ha lanciato il contatore elettronico stati-
co ultrasonico di grande calibro (Octave). Ad
oggi sono stati venduti in tutto il mondo (so-
prattutto Israele, Stati Uniti, Canada ed Euro-
pa) ben più di 1 milione di contatori a ultra-
suoni. Arad Group dispone di una completa
gamma di contatori ad ultrasuoni, Sonata ed
Octave, dal calibro DN15 al DN300. Tutti ba-
sati sull’utilizzo delle tecnologie più avanzate
e che vantano un’altissima precisione di mi-
sura e una grande affidabilità. Inoltre, questi
misuratori garantiscono una straordinaria ca-
pacità di comunicazione attraverso reti fixed
network oppure walk-by e drive-by, come ad
esempio l’NB-IoT, il LoRaWAN, il 169 MHz
(compatibile con le reti gas) e l’868 MHz, sia
wMBus sia OMS.
Ma Arad Group non è solo un fabbricante
di contatori; operando su tutta la filiera dello
smart metering, è in grado di offrire alle uti-
lities che lo richiedono tutti i servizi relativi
all’installazione, al trasporto dei dati e alla
loro elaborazione (big data). Per esempio,
l’azienda dispone di 3 grandi centri di elabo-
razione dati (SAC), collocati in Israele, Am-
sterdam e Stati Uniti, che già gestiscono cir-
ca 10 milioni di contatori installati in campo.
Arad Group è oggi attivo anche in Italia at-
traverso la controllata WaterTech. WaterTe-
ch offre sistemi di smart metering, sia acqua
che gas, sviluppati con la stessa filosofia e la
stessa avanzata tecnologia della capogrup-
po israeliana. Qualità assoluta nella misura
e nei servizi accessori sono l’elemento indi-
spensabile per preservare al meglio la risorsa
acqua, oggi tanto fondamentale per la vita
sul nostro pianeta.