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Indice
Premessa
Perché questa guida
La nostra guida: cosa è
La nostra guida: cosa non è
Chi siamo
A chi è rivolta questo testo?
Introduzione alla cultura generale
Cos'è la cultura generale
Dubbi e chiarimenti sulla cultura generale
Perché studiare cultura generale
Studiare cultura generale
Metodo
Discipline
Letteratura italiana
Storia e attualità
Geografia
Storia dell'arte
Filosofia
Diritto e Costituzione
Elementi di informatica
Elementi di economia
Storia della scienza
Grammatica italiana e uso della lingua
Lingua inglese
Organizzazione dello studio
Conosci te stesso e stili di apprendimento
Materiali e strumenti
Manuali
Siti
Mappe, riassunti, schemi
Calendario e pianificazione
Coordinare lo studio delle discipline tra teoria e quiz
Istruzioni e suggerimenti: cosa fare e non fare
PREMESSA
Cari studenti, aspiranti universitari, candidati a concorsi, giovani
e meno giovani, eccovi qui a leggere la nostra guida allo studio
della cultura generale.
Qualunque sia il motivo per cui la stiate consultando, vi
auguriamo di trovare ciò di cui avete bisogno: un aiuto, un
supporto, un consiglio, un po' di chiarezza.
Sappiamo che lo studio della cultura generale è difficile, che
spesso genera sconforto e desiderio di abbandonare tutto, ma non
arrendetevi. Tutti possono studiare la cultura generale e ottenere
dei buoni risultati, bastano alcuni ingredienti: buona volontà e
tanta organizzazione.
Buona lettura, buono studio e tenete alto il morale; il successo è
più vicino, se siete i primi a crederci...e a impegnarvi per
ottenerlo!
PERCHÈ QUESTA GUIDA
Questa guida prende vita grazie a due fattori:
1. la necessità di mettere in ordine anni di esperienza nella
preparazione ai test di ammissione e ai concorsi;
2. aiutare chi si trova in difficoltà davanti allo studio della cultura
generale.
Poiché cultura generale comprende un insieme di discipline dal
programma molto vasto, molti studenti spesso si scoraggiano pensando
che sia impossibile studiare così tante materie; qualcuno magari ci prova,
ma viene sopraffatto dalla confusione (faccio storia o letteratura? Cosa
devo studiare di geografia? Come faccio a ricordare chi è Manet e chi è
Monet? Cosa dovrei sapere sulle elezioni in America?), e finisce per
perdere concentrazione e coraggio. Altri studenti ancora si relazionano
con colleghi e amici, magari sui gruppi Facebook o su Instagram, dove
da post e fotografie sembra che tutti riescano ad affrontare lo studio della
cultura generale, e cercano di trovare ispirazione sul metodo di studio o
vanno a caccia di consigli.
Prima di tutto vogliamo dirvi che non è una colpa non riuscire a
organizzare bene il proprio studio. È umano essere confusi davanti alla
cultura generale, e in generale davanti allo studio per i test di
ammissione o per un concorso. Anzi, è apprezzabile il fatto che vi stiate
ponendo il problema.
Per molti studenti la soluzione più facile sembra essere quella di pensare
«è difficile? Allora non lo faccio», oppure ci ho provato ma non ci
riesco? Preferisco mollare», o, ancora peggio «gli altri riescono e io no?
La colpa è degli altri che sono raccomandati/più fortunati».
Se invece state leggendo questa guida, apparterrete sicuramente al team
«non so come si fa? Posso imparare», e «ho difficoltà? Ci sarà una
soluzione».
Dopo una lunga analisi ci siamo resi conto di quali siano le maggiori
difficoltà degli studenti nei confronti della cultura generale, e ci siamo
chiesti cosa sarebbe invece servito a questi studenti per affrontare lo
studio in maniera proficua e poter arrivare a dei buoni risultati. È da
questa domanda che nasce la presente guida.
LA NOSTRA GUIDA: COS'È
Questo umile documento vuole essere esattamente quello che sembra:
una guida. La Treccani, tra le varie definizioni di guida, ne dà una
abbastanza utile al nostro scopo: persona che, precedendo o
accompagnando o anche solo indicando, insegna il cammino da
seguire1. Nel nostro caso non si tratta dell'operato di un'unica persona
ma del lavoro di un team che ha unito la propria esperienza da studente
alla pratica didattica e alla conoscenza di metodologie necessarie per uno
studio efficace. Lo scopo comunque è proprio questo: essere un aiuto e
un supporto a chi si sente disorientato di fronte alla grande mole di
studio per i test d'ammissione o per un concorso.
Guida, aiuto, indicazioni, non sono di certo regole, obblighi o verità
assolute. Ricordate sempre che ogni studente è diverso, che ogni mente
funziona a modo suo, e che buona parte del lavoro lo fate voi, con il
vostro impegno.
1https://www.treccani.it/vocabolario/guida/
LA NOSTRA GUIDA: COSA NON È
Il documento che state per leggere non offre soluzioni magiche o metodi
di apprendimento in grado di farvi completare il programma di
letteratura italiana o di diritto in un giorno.
È una guida, e come tale va considerata; la vera chiave per avere
successo nel vostro progetto, che sia entrare all'università o passare una
prova preselettiva per un concorso, è la vostra buona volontà.
Inoltre, in questa guida non troverete i riassunti di cultura generale;
abbiamo messo a disposizione alcune mappe esemplificative, che
possano darvi un'idea di come impostare lo studio per l'una o l'altra
disciplina, acquisendo le informazioni principali. Qualunque buon libro
di preparazione alla cultura generale (come vedrete alla sezione
Manuali) può darvi le nozioni di letteratura, storia, diritto, economia, etc
etc. Sarebbe stato comodo, da parte nostra, fare un bel copiato da uno dei
tanti libri dedicati alla cultura generale, ma non è questo il principio alla
base della nostra Guida allo studio della cultura generale.
CHI SIAMO
Siamo un team di professionisti provenienti da vari ambiti: letterario,
pedagogico, psicologico, riabilitativo, sanitario, giuridico, economico,
scientifico, medicoo; del nostro gruppo di lavoro fanno parte trentenni e
quarantenni, tutti con un proprio bagaglio che rende possibile questo
lavoro di accompagnamento allo studio. Anche noi, nel corso della
nostra vita, abbiamo affrontato i test di ammissione, gli esami
universitari, i concorsi, abbiamo vissuto lo smarrimento del post-laurea,
la ricerca degli stage, l'esigenza di formazione continua, a 25 anni come
a 40. Abbiamo lavorato a questa guida come ex-studenti universitari,
come professionisti di vari ambiti, come tutor formati da corsi ed
esperienza, e soprattutto come vostri fan.
La cura di questo testo è affidata alla nostra tutor al test d'ammissione,
nonché docente di logica e cultura generale, ma soprattutto ex
studentessa e partecipante a concorsi, che ha provato sulla sua pelle il
lungo percorso (per non dire travaglio) dello studio della cultura
generale.
A CHI È RIVOLTO QUESTO TESTO?
Questa guida è rivolta agli studenti di qualunque età: neodiplomati,
neolaureati, giovani lavoratori, ma anche professionisti già affermati che
desiderano operare un cambiamento nella loro vita, provando un test
d'ammissione o un concorso. Ricordiamo che non esiste un'età per
rimettersi a studiare, e che chiunque voglia prendere in mano la propria
vita e cambiare in meglio ha solo la nostra ammirazione.
Anche gli studenti migliori possono avere difficoltà nell'affrontare la
cultura generale, per via della vastità di questa macro-disciplina; a
maggior ragione chi ha terminato gli studi da qualche anno può trovarsi
spiazzato davanti a certe domande. Questa guida è pensata proprio per
voi, allo scopo di farvi avere una visione generale delle diverse materie e
soprattutto fornirvi il giusto sentiero per affrontare al meglio ognuna di
esse.
INTRODUZIONE ALLA CULTURA
GENERALE
Cultura generale non è una semplice materia da studiare; essa infatti
può essere definita come una macro-disciplina che comprende tantissimi
ambiti, dalla storia umana alla letteratura, dall'economia alla storia della
scienza, e via dicendo.
Molti studenti si ritrovano a dover affrontare lo studio della cultura
generale perché fa parte del programma dei test di ammissione per
diverse facoltà. Inoltre la cultura generale è richiesta anche nei concorsi,
specie per le prove preselettive.
Insomma, in un modo o in un altro, nel corso della propria vita, ci si
troverà davanti a questo bel mattone. È importantissimo, quindi, sapere
come studiare cultura generale; infatti sapere cosa si ha davanti e come
procedere fa la differenza tra avere successo o non riuscire a raggiungere
il proprio obiettivo. Ovviamente bisogna anche sapere cosa studiare...
COSÈ LA CULTURA GENERALE
Dare una definizione di cosa sia la cultura generale non è semplice.
Possiamo intenderla, in senso generico, come quell'insieme di
conoscenze che si accumulano nel corso della vita e che riguardano una
serie sterminata di saperi. In senso più stretto, e più accademico, si
intende invece l'apprendimento di nozioni facenti parte di diverse
discipline riconducibili all'ambito umanistico e scientifico e che
dovrebbero costituire una sorta di "bagaglio di base".
La cultura generale di cui si parla nei test di ammissione fa parte di
questa seconda accezione.
Si tratta di un insieme di discipline, racchiuse sotto il nome di "cultura
generale", che lo studente dovrebbe aver appreso nel corso del percorso
scolastico...almeno in teoria.
Materie come storia, geografia, letteratura italiana, sono presenti in tutti
gli istituti, ma all'atto pratico diversi studenti, giunti al test, hanno fatto
tabula rasa dello studio scolastico. Diritto, economia, informatica, storia
dell'arte, sono invece materie che non sono presenti in tutti gli indirizzi,
per cui in alcuni casi ci si trova davanti discipline mai viste1.
Ecco le discipline che, insieme, costituiscono il macro-ambito della
cultura generale.
1 Chi scrive ricorda ancora lo sconforto provato la prima volta in cui ha
aperto la sezione di Diritto presente nel libro di teoria, non avendolo mai
studiato al liceo e nel percorso universitario precedente.
DUBBI E CHIARIMENTI SULLA
CULTURA GENERALE
Cultura generale è uno degli scogli del test di ammissione.
Leggende metropolitane, paranoie, terrore, bizzarri tentativi di
assimilazione, bugie, mezze verità, insomma di tutto e di più
gravita attorno a questa macro-disciplina.
Cercheremo di fare chiarezza sull'argomento presentandovi una
serie di domande che ci vengono spesso fatte dagli studenti che si
rivolgono a noi per l'orientamento allo studio e per il tutoraggio.
1. Vorrei entrare in XYX1. Devo proprio studiare cultura generale? Se
è nel programma (e sicuramente c'è), si.
2. Sto partecipando ad un concorso per polizia/forze
armate/funzionario amministrativo/etc etc e nella prova preselettiva
ci saranno domande di cultura generale. Basteranno le mie
conoscenze di base o dovrò studiare anche la cultura generale?
Solitamente, a parte casi rari, anche chi possiede un buon bagaglio
culturale dovrebbe dedicarsi allo studio della cultura generale. A
maggior ragione, se non lo si possiede (ci scusiamo anticipatamente
per la brutalità di questa risposta).
3. È possibile studiare cultura generale? Si.
4. Anche se mi sono diplomato/a molti anni fa e non tocco un libro da
secoli? Si.
5. Anche se leggo poco, non ascolto il telegiornale, e non ho molte
conoscenze nelle materie di cultura generale? Si. Non sarà facile,
ma è possibile prepararsi in modo soddisfacente.
6. Devo studiare cultura generale anche se mi sono diplomato/a da
poco? Si. Un ripasso fa sempre bene, e non è detto che la scuola
superiore abbia coperto tutte le discipline richieste dal test.
7. Anche se devo ancora diplomarmi e molte materie sono fresche?
Nuovamente, si. Meglio porsi il dubbio e riprendere argomenti già
conosciuti, invece di trovarvi con brutte sorprese.
8. Sono un/una studente/essa poco organizzato/a e la mole di studio di
cultura generale mi spaventa. Come posso fare? Prima di tutto
bisogna conoscere bene le proprie difficoltà per poterle affrontare.
Per una buona organizzazione sono poi fondamentali i libri di teoria
e quelli con i quiz, e soprattutto la buona volontà nell'affrontare lo
studio in maniera ordinata. Dopodiché è necessario conoscere il
programma delle varie materie, e creare un calendario di studio per
le diverse materie di cultura generale. Questo, tra l'altro, è proprio
ciò che vi illustreremo in questa guida.
9. Sono un/a aspirante studente/essa lavoratore/trice con poco tempo
a disposizione. C'è un modo per studiare cultura generale senza
togliere tempo alle altre materie del test? Certamente. A seconda
del tempo a disposizione si dovrebbe creare un programma di
studio che soddisfi le esigenze dello studente lavoratore e che allo
stesso tempo lo porti ad acquisire delle conoscenze durature per il
test. Proprio a questo proposito, abbiamo dedicato una sezione della
nostra guida a questo argomento.
10. Alcuni miei colleghi non stanno studiando cultura generale. Cosa
devo fare? Studiare cultura generale e non badare a quanto fanno i
colleghi.
1Praticamente qualunque test di ammissione universitario, che sia
a numero programmato nazionale o locale, prevede la di cultura
generale; inoltre molti corsi universitari a numero aperto
prevedono un test di orientamento.
PERCHÈ STUDIARE CULTURA
GENERALE
Questa è una domanda che ci ponete spesso e che, ad essere sinceri, ci
siamo posti anche noi quando abbiamo studiato per test di ammissione e
concorsi.
O meglio, a cosa serve la cultura generale in un concorso o in un test di
ammissione?
Partiamo dal criterio, se possiamo definirlo così, più cattivello. Serve a
operare una prima scrematura tra chi possiede un bagaglio di conoscenze
e chi non le ha. Si rivela fondamentale nei concorsi quando, su 800 posti
disponibili, si presentano 10000 candidati ed è assolutamente necessario
ridurre il numero di soggetti da esaminare con le prove di settore.
Riguardo i test universitari invece serve a dimostrare la capacità di saper
comprendere un testo, ragionandoci su per trovare una soluzione, e per
testare le capacità di risoluzione dei problemi e la resistenza allo stress
del candidato.
Un altro motivo per cui la cultura generale è onnipresente quando si
tratta di selezioni, è il suo significato intrinseco: la cultura generale è un
insieme di conoscenze su vari aspetti del mondo che dimostrano anche la
capacità dell'individuo di orientarsi nella realtà, di sapere dove si trova,
nel tempo e nello spazio. Una buona cultura generale permette di capire
cosa succede e di andare alla ricerca delle cause delle cose.
Quando è stato appena detto risponde parzialmente alla domanda «A
cosa serve sapere quando è morto Garibaldi se io devo studiare
logopedia/medicina/giurisprudenza/economia/scienze della
formazione/scienze politiche, etc etc?». Da un lato dimostra la vostra
capacità di studiare argomenti diversi tra loro, classificando contenuti,
selezionando risposte e facendo funzionare la mente in maniera attiva (il
caro e vecchio scervellarsi su un quesito). Dall'altro lato ha
un'importanza pratica: non ve ne rendete conto, ma la cultura generale è
un prerequisito di base per tutto ciò che studierete. Uno studente di
successo, così come un professionista di successo, sa di cosa parla, sa
fare collegamenti e soprattutto è in grado di operare un'analisi critica
della realtà.
Vi facciamo qualche esempio. Per un esame di malattie infettive è
sicuramente importante avere buone nozioni di geografia; per un esame
di storia della filosofia medievale o moderna si presuppone che voi
sappiate quali sono, a grandi linee, le caratteristiche storiche del periodo
di riferimento. Lo stesso ovviamente vale per un esame di storia della
pedagogia (pensate studiare Gramsci o Gentile senza avere basi di
storia). Per discipline come antropologia e sociologia non sarebbe
neanche necessario dire quanto siano fondamentali la storia e la
geografia per comprendere molti aspetti di questi settori. Chi studia
scienze politiche, economia o giurisprudenza deve avere ben chiari gli
avvenimenti storici contemporanei ed essere informato su tutto ciò che
riguarda l'attualità (e per attualità non si intende guardare le notizie da
Facebook!). E per fare il medico, l'infermiere, il tecnico di laboratorio,
etc etc, serve la cultura generale? Se lo chiedete ad un professionista
sanitario già laureato e inserito nel mondo del lavoro, potrebbe
rispondervi si, ma anche no. Perfettamente comprensibile questa seconda
risposta, perché in molte persone, anche particolarmente dotate, non è
presente la consapevolezza delle proprie risorse interiori e dei propri
processi interni. Chiedete però ad un professionista dell'apprendimento
se è importante la cultura generale nella vita di ogni singolo individuo, e
vi risponderà sicuramente si; non solo a livello personale, come
arricchimento, ma anche nel campo dello studio e sul piano
professionale.
Ci sono molti settori di studio, specialmente quello giuridico o quello
scientifico, che agli occhi degli studenti sembrano essere poco attinenti
con le nozioni di cultura generale. Come abbiamo spiegato sopra, la
cultura generale stimola la ragione, i collegamenti, il pensiero, la logica.
Lo studio di tutte le discipline risente di una buona preparazione in
cultura generale perché riflette un bagaglio utile nella vita non solo
studentesca ma soprattutto professionale. Ricordiamo infatti che un buon
professionista, oltre a essere esperto nel proprio campo, si distingue
dagli altri per le proprie capacità di linguaggio e di saper fare
collegamenti, di spaziare con la mente e di trovare spunti dove invece i
colleghi, persi nella propria ottusità, non vedono nulla.
Parlando invece dei concorsi, ripetiamo che si tratta spesso di scremature
per eliminare un numero di candidati in eccesso, ma è anche vero che
non conoscere le minime basi di storia italiana, per chi vuol fare un
concorso per l'arma dei Carabinieri, non avere competenze di
informatica per chi vuol fare un concorso di funzionario giudiziario, o
non avere la minima nozione sulla Costituzione italiana se si vuol
partecipare ad un qualsiasi tipi di concorso, non sarebbe corretto e
pertanto queste discipline devono essere parte del bagaglio dell'individuo
intenzionato a migliorare se stesso e la propria posizione.
Ricordiamo inoltre che per cultura generale non si intende soltanto
sapere quali regioni confinano con il Molise o qual è la città più
popolosa della Russia, ma anche conoscere le basi del diritto
(imbarazzante che uno studente di qualunque corso di laurea non sappia
quali siano le funzioni del presidente del Consiglio o cosa sia l'Unione
Europea, insomma nozioni fondamentali per chiunque si fregi del titolo
di cittadino) , grammatica italiana e comprensione dei testi.
Ci vuole molta umiltà per ammettere, a 20 o 40 anni, di dover riprendere
in mano il libro di grammatica, ma basta fare un giro sui social per
rendersi conto di quanti molti aspiranti studenti o lavoratori abbiano
bisogno di un bel ripasso o studio delle nozioni grammaticali. Non è mai
troppo tardi, e risulterà utile non solo per test o concorsi, ma in generale
nella vita.
Per finire, la comprensione del testo è forse la sezione più noiosa della
cultura generale, ma non va trascurata pensando "basta leggere e so
rispondere". Si tratta spesso di testi molto lunghi, o a trabocchetto, per
cui allenare la mente alla lettura si rivela fondamentale, così come
l'analisi delle domande e delle risposte; non mera lettura senza scopo, ma
capacità di ragionamento logico, che ribadiamo è FONDAMENTALE in
qualunque disciplina. Non essere in grado di comprendere un testo
scritto è un campanello d'allarme: senza capire il significato di un testo
scritto, come pensate di poter affrontare un percorso di studi, un
concorso o gli immancabili fascicoli, relazioni e materiali che ogni
professionista si ritrova a dover consultare?
STUDIARE CULTURA GENERALE
Per chi ha deciso di tentare i test di ammissione in Medicina, Veterinaria,
Professioni Sanitarie, Scienze della Formazione Primaria e Architettura,
la cultura generale è parte basilare del programma; questo vale anche per
alcune facoltà a numero programmato locale, come scienze biologiche,
ingegneria, scienze della formazione, scienze e tecniche psicologiche,
scienze della comunicazione, giurisprudenza; non tutti gli Atenei
richiedono il test d'ammissione per le facoltà umanistiche (ma molti si),
e molto spesso lo prevedono per le facoltà scientifiche. Dunque la
cultura generale farà molto probabilmente parte del background richiesto
per accedere alla facoltà da voi scelta.
Allo stesso modo, chi si appresta a partecipare ad un concorso, deve
tenere in considerazione che spesso la prova preselettiva verte proprio
sulla cultura generale.
Non c'è scampo per nessuno, e non ascoltate quei colleghi o gli amici
che dicono « tanto studiare cultura generale non serve, o la sai o non la
sai». Non è proprio così, sia perché più studiate, maggiori sono le
possibilità di poter rispondere, sia perché questi quesiti valutano la
capacità del candidato di saper studiare più discipline
contemporaneamente, le sue capacità logiche e le sue abilità di problem
solving.
Ripetiamo con forza questo concetto: studiare cultura generale ripaga
sempre. Ve lo diciamo da ex studenti che hanno affrontato test di
ammissione universitari, da ex partecipanti a concorsi e soprattutto
parlano i risultati degli studenti che seguiamo: chi studia cultura generale
ha molte più possibilità di farcela, e costruisce tra l'altro un bagaglio che
risulta utile anche per prove future. Chi ha una buona base di cultura
generale ha degli strumenti che lo aiuteranno nel corso della sua vita
futura, studentesca e lavorativa.
Ribadito e assimilato il fatto di dover studiare questa cultura generale,
c'è da capire come. Si tratta infatti di un insieme di discipline molto
vaste e bisogna sbrogliare la matassa per evitare di creare confusione.
Studiare cultura generale è possibile, ma bisogna seguire il metodo
giusto. Iniziamo!
IL METODO
Se state leggendo queste pagine, avrete probabilmente già provato a
studiare cultura generale da soli, incontrando difficoltà e sentendovi
confusi. Qualcuno vi avrà detto «lascia perdere, studiare la cultura
generale è inutile! Perdi solo tempo», oppure «Se non hai solide basi
dalle scuole superiori, non puoi recuperare». Ma se siete qui, è perché
siete convinti che sotto sotto qualcosa si possa fare; solo non sapete
come studiarla, e vi sentite confusi.
Iniziamo con il dire che non esistono strategie miracolose; su internet
troverete mille consigli, dal leggere pagine a caso in modo da assimilare
più informazioni possibili, al fare quiz furiosamente senza sapere
neanche di quale disciplina si tratti, al prendere in mano i libri del liceo
sparpagliandoli per casa sperando di ricordare qualcosa studiato anni
prima. Sappiate che si tratta di specchietti per le allodole e che, se è
possibile studiare cultura generale, la parola chiave la trovate proprio
qui: studiare.
Studiare come? Con organizzazione, logica, motivazione.
Non avrebbe senso studiare 1000 pagine di letteratura italiana dal libro
usato al liceo, come se steste preparando l'esame di maturità, o imparare
a memoria tutte le capitali del mondo in mezza giornata.
Il metodo di studio è qualcosa di molto personale; ognuno ha il proprio e
risente dello stile di apprendimento di ogni individuo, ma anche delle
aspettative e delle convinzioni che si hanno nei confronti della
disciplina.
Il primo passo da fare è chiedersi: qual è il metodo di studio che
adopero di solito? È efficace in linea generale? E sarebbe efficace per lo
studio della cultura generale? A volte, il peggior ostacolo allo studio
proficuo, è la rigidità; non riuscire a cambiare approccio in base al tipo
di disciplina o di prova da affrontare è un grosso ostacolo. Il primo
requisito per un metodo di studio efficace è, quindi, la flessibilità: ossia
rendersi conto che può essere necessario un cambiamento nel solito
approccio.
In linea di massima il metodo di per sé non è niente di innovativo o
sconvolgente. Prevede infatti di alternare lo studio della teoria
all'esercizio tramite quiz.
Ma allora cosa c'è di diverso rispetto allo studio che già state portando
avanti? Cambia sicuramente il modo di studiare teoria e di esercitarsi
con i quiz. Il metodo, per l'appunto.
L'approccio che noi solitamente suggeriamo è il seguente:
un'autovalutazione iniziale, per capire quali siano le discipline che
necessitino maggiore studio, e quali invece meno.
Procedere in maniera ordinata e precisa, senza iniziare qualcosa per
poi lasciarla a metà, senza pause che durano tre ore, senza
scoraggiarsi di fronte ad un argomento che non si gradisce.
La programmazione dello studio settimana per settimana, materia
per materia, in base al tempo a disposizione; questa fase è
importantissima per chiunque, sia che siate studenti a tempo pieno
che lavoratori full time.
Il programma di studio prevede un'alternanza tra teoria ed esercizi
tale per cui si eserciterà di continuo l'apprendimento diretto.
Consideriamo parte fondamentale del metodo, il controllo delle
risposte e l'assimilazione della risposta corretta nel proprio bagaglio
di conoscenze.
La costruzione di collegamenti nella vostra mente durante lo studio
della teoria e soprattutto durante l'esecuzione dei quiz. Lo studio
infatti non deve essere settoriale (esempio sul rinascimento) e
richiede che attiviate i processi logici evitando di studiare a
memoria o tanto per concludere un argomento. Potreste non
ricordare la capitale dell'Aizerbaijan, ma magari potreste escludere
le altre opzioni presenti perché le conoscete già e sapete che sono
capitali di altri Stati1.
Alla sezione Organizzazione dello studio troverete degli esempi pratici
su come impostare lo studio della cultura generale.
1Vi facciamo un esempio: In quale delle seguenti regioni italiane
il francese è la lingua ufficiale accanto all’italiano? A. Valle
d’Aosta B. Liguria C. Toscana D. Veneto E. Trentino-Alto Adige.
Si tratta sicuramente di una regione di confine con un altro Stato,
dato che si parlano due lingue. Escludiamo le regioni non di
confine (la Toscana). In alcune di queste regioni di confine si parla
il tedesco, e se ci pensate sono quelle che confinano con Austria o
Svizzera. Inoltre non è detto che confinare con un altro Stato
significa automaticamente bilinguismo; il Veneto confina in parte
con l'Austria, ma non c'è bilinguismo di stato. Dunque:
escludiamo Toscana (non confina con altri Stati), Veneto e
Trentino (confinano con altri Stati e non con la Francia). Restano
Valle d'Aosta e Liguria; entrambe confinano con la Francia, ma
nessuno di noi ha mai sentito che in Liguria il francese fosse
lingua ufficiale insieme all'Italiano. Se pensiamo invece ad alcune
bellissime zone sciistiche della Valle d'Aosta, come Courmayeur,
nome non proprio italiano, il collegamento con la lingua francese
sembra suggerire la risposta A.
LE DISCIPLINE
Quali discipline fanno parte di cultura generale?
Letteratura italiana
Storia (specie quella contemporanea) e attualità
Geografia
Storia dell'arte
Filosofia
Diritto e Costituzione
Elementi di informatica
Elementi di economia
Storia della scienza
Grammatica italiana e conoscenza della lingua
Chiarito in linea generale quali siano le materie da studiare, analizziamo
nello specifico come affrontare le singole discipline.
LETTERATURA ITALIANA
Il programma di letteratura italiana è davvero vasto, pertanto non bisogna
lasciarsi distrarre. Molte domande si concentrano sul periodo che va dal 1800
alla letteratura del secondo dopoguerra, ma preparatevi all'idea che ci siano
quesiti sulla letteratura medievale e moderna, così come sulla letteratura più
recente, che sta al confine tra la letteratura contemporanea e l'attualità (es:
vincitori di premi letterari prestigiosi).
Il primo punto da chiarire è quindi che la cosa migliore da fare sia partire dal X
secolo in poi, e precisamente dalla Carta Capuana, risalente al 960, per poi
proseguire con undici secoli di meravigliosa letteratura italiana.
I quiz chiedono informazioni precise su qualcosa, non vi chiederanno la poetica
o la parafrasi del testo. Si tratta quindi di domande nozionistiche, poste in forma
abbastanza chiara: chi è l'autore di..., chi è il protagonista dell'opera..., a quale
corrente letteraria appartiene l'autore..., in che anno è stata scritta l'opera..., etc
etc.
Ricordiamo che, quando si studia letteratura, bisogna avere bene in mente
questa scaletta:
Si consiglia di avere un'idea più o meno chiara dei vari periodi letterari e
di partire poi con le singoli correnti, affrontando gli autori. Di ogni
autore è bene ricordare il periodo e il movimento letterario di
appartenenza, le opere principali, le caratteristiche e per autori molto
importanti come Dante, Leopardi o Manzoni, conviene conoscere anche
le date relative alle varie versioni delle loro opere più famose.
Vi riportiamo due esempi pratici di mappe contenenti le informazioni
essenziali, uno riferimento ad un movimento letterario (Decadentismo)
e l'altro ad un autore (Alessandro Manzoni).
Consigliamo, per affrontare letteratura generale, di usare un libro di testo che
riassuma gli elementi principali di ogni movimento e autore, evitando i libri di
letteratura come il Baldi o il Luperini che rischiano di farvi andare fuori strada.
Meglio procurarvi un manuale di cultura generale che abbia già selezionato gli
aspetti richiesti per questo tipo di prove, come i testi Editest, Alphatest, Hoepli
etc (più sotto troverete la sezione dedicata ai libri di testo, con i consigli per
selezionare quelli più adatti). Appuntate su un quaderno le nozioni principali
per poterle poi ripassare più agevolmente.
Vi riportiamo qui tre esempi di mappe1, realizzate per lo studio della letteratura
italiana. La prima è un prospetto generale di tutti i movimenti letterari dal
medioevo ai giorni nostri, la seconda è una mappa relativa al medioevo, la terza
è specifica sull'Illuminismo come fenomeno letterario.
1Nella sezione relativa alle mappe e agli strumenti di supporto allo
studio, troverete esempi di mappe, schemi, elenchi e piccoli riassunti
realizzati sia a mano che con i software, proprio per mostrarvi la grande
varietà di risorse che potrete realizzare in base al vostro metodo di
studio.
Per esercitarvi, l'ideale sarebbe servirvi del manuale dei quiz, ma trovate
anche diverse risorse
ORGANIZZAZONE DELLO STUDIO E
STILI DI APPRENDIMENTO
Organizzazione dello studio
Conosci te stesso e stili di apprendimento
Nel corso della vita scolastica, e in seguito nella vita universitaria e in
quella lavorativa, quanti possono dire di conoscere davvero se stessi
come studenti e come persone che apprendono? Solitamente (e
purtroppo), il processo di studio è affrontato in modo meccanico e
passivo, e lo studente non è portato a farsi domande: ciò che faccio è
efficace? Perché studio senza risultato? Perché a volte, anche se studio
per ore, ho l'impressione di aver fatto ben poco?
Questo può accadere a maggior ragione quando si studia per i test
d'ammissione o per un concorso, dato che lo studio è molto diverso da
quello a cui gli studenti italiani sono abituati; i quiz richiedono un
approccio diverso da quello utilizzato per tradurre una versione di greco
o per scrivere un tema in inglese, o per preparare un'interrogazione sui
vulcani.
È molto importanti quindi acquisire consapevolezza dei propri punti di
forza e delle proprie difficoltà, diventando parte attiva del proprio
apprendimento. Come?
Il primo passo è quello di conoscere il proprio (o i propri) stili cognitivi.
Cosa sono? Sono le modalità con cui un individuo affronta ciò che lo
circonda; si parla spesso di stili di apprendimento, ma in realtà è più
corretto parlare di stili cognitivi dato che non riguardano solo
l'apprendimento ma, in generale, le sfide della realtà quotidiana.
Si tratta dunque di preferenze di ragionamento e nel modo di affrontare e
reagire a determinati compiti e situazioni, influenzati da caratteristiche
temperamentali, ambientali e culturali che si reiterano nel tempo in
quanto si rivelano efficaci nell'affrontare problemi e risolverli.
Gli stili cognitivi analizzati coinvolgono cinque momenti
dell'elaborazione dell'informazione, e sono:
stile cognitivo sistematico-intuitivo
stile cognitivo globale/analitico
stile cognitivo impulsivo/riflessivo
stile cognitivo verbale/visuale
sistematico/intuitivo: riguarda il modo di classificare e formulare
ipotesi da parte di un individuo, che può essere tendente alla
programmazione e all'analisi, o, al contrario, propendere per saltare
facilmente alle conclusioni e ad agire rapidamente.
Globale/analitico: riguarda la preferenza, nella percezione, per
l'insieme o per il dettaglio in tutte le sue componenti.
Impulsivo/riflessivo: appartiene all'ambito dei processi decisionali,
che possono essere immediati e privi di inibizione, o invece portati
avanti con riflessione, pianificazione e ponderazione delle scelte.
Verbale/visuale: si tratta di uno stile trasversale, che coinvolge più
compiti cognitivi (percezione, memoria e preferenza di risposta) e
che mette in risalto il modo in cui le informazioni vengono
acquisite e classificate.
Convergente e divergente: implicano modi diversi di pensare e
ragionare; il pensiero convergente si sviluppa verso obiettivi logici
e sequenziali, mentre il pensiero divergente produce soluzioni
creative e originali, allontanandosi da sentieri già battuti.
A cosa serve conoscere il proprio stile cognitivo? Se non avete mai
riflettuto sul vostro modo di affrontare qualcosa, vi renderete conto che è
molto importante dare un contorno a qualcosa che è poco definito e
confuso perché potrà orientarvi meglio nell'affrontare nuovi compiti e
prove.
Conoscere il proprio stile cognitivo (o i propri stili cognitivi dato che un
individuo può preferirne più di uno) è il primo passo per diventare
studenti attivi e consapevoli; nei percorsi di tutoring allo studio è infatti
uno dei primi punti da affrontare, in seguito al quale vengono poi svolte
esercitazioni, discussioni, prove di realtà etc. per affrontare e conoscere
le strategie di apprendimento più efficaci per quella specifica persona.
Nel caso della guida che state leggendo, questo ovviamente non è
possibile, in quanto tale servizio è personalizzato; ma abbiamo deciso di
darvi un assaggio che vi sarà utile nell'individuare il vostro/ i vostri
stile/i cognitivo/i, con una serie di suggerimenti utili per lo studio in base
al risultato. Stiamo parlando del questionario di Mariani sugli stili di
apprendimento; basta scaricare il file excel, rispondere alle domande
seguendo le istruzioni e il programma calcolerà automaticamente i
punteggi. Alla fine del questionario troverete una serie di suggerimenti
sulla base del risultato ottenuto, che vi saranno molto utili per impostare
lo studio.
Questionario sugli stili di apprendimento
CALENDARIO E PIANIFICAZIONE
Se seguite i nostri post su teamstudiamo, o se siete stati nostri
studenti usufruendo di qualche servizio, saprete di certo che una
delle fasi più importanti del nostro lavoro è la pianificazione
dello studio. Non si tratta di essere “fissati” o iperorganizzati,
ma di dare un senso di ordine al caos.
Siate sinceri...leggere l'elenco delle discipline e dei nostri
suggerimenti, materia per materia, che effetto vi ha fatto?
Sicuramente vi starete chiedendo come fare a studiare tutte quelle
discipline, magari lavorando o studiando anche altre materie (per
esempio per i test d'ammissione). La risposta la conoscete già:
organizzandovi bene, benissimo. Come? Attraverso dei semplici
strumenti: carta, penna, computer/tablet, indice del manuale,
calendario.
La pianificazione dello studio, non ci stancheremo mai di
ripeterlo, è la BASE di qualunque approccio. Serve per usare le
vostre energie in maniera proficua, per studiare in modo efficace,
per procedere senza ancorarvi. L'errore che molti studenti fanno
è, invece, quello di sedersi e iniziare a studiare partendo dalla
prima pagina del libro, senza avere idea di quanto tempo ci
impiegherà rispetto a quello a disposizione prima del
test/concorso; altri studenti invece iniziano a fare quiz misti, a
caso, senza avere un manuale di riferimento e aprendo ogni tanto
un riassunto scaricato da chissà dove che comprende due/tre
discipline (storia, letteratura, diritto, risalente magari a dieci anni
prima).
Vi spieghiamo, fase per fase, in cosa consiste la pianificazione
dello studio.
1. Dovete avere ben chiare quali siano le discipline da
affrontare, e avere davanti a voi l'indice del manuale o
comunque l'elenco degli argomenti.
2. Fate un rapido calcolo del tempo che manca alla prova
d'esame; se si tratta di un concorso di cui non avete ancora la
data, cercate informazioni nei vari gruppi Facebook,
Telegram, WhatsApp; basta anche un periodo indicativo, ad
esempio dopo l'estate (settembre/ottobre).
3. Fate un calcolo più specifico del tempo: quanti mesi e
settimane?
La pianificazione dello studio attraverso l'uso di agende di studio è
la chiave per poter studiare al meglio la cultura generale e, in
generale, per organizzare lo studio quando ci sono più materie.
Risulta vantaggiosa per tutte le tipologie di studenti, siate
lavoratori a tempo pieno o invece studenti full time, e vi aiuterà
anche a prevedere momenti di relax e vita sociale.
Faremo un esempio di pianificazione per farvi comprendere
meglio il procedimento:
1. Iniziamo dalla lista delle discipline di cultura generale e
dall'elenco degli argomenti da studiare; questi ultimi li
trovate nell'indice del manuale e sono consultabili
gratuitamente online
(https://allegati.simone.it/paginesaggio/v238_a.pdf,
https://apps.alphatest.it/flipbook/978-88-483-2469-
4/index-h5.html#page=1).
2. Le settimane che separano Lorenzo dal test sono circa 20.
3. Il test d'ammissione si terra approssimativamente tra 5 mesi1
Discipline e tempistiche
1Abbiamo volutamente inserito un periodo di partenza e di fine
non definito; potrebbe trattarsi del test di medicina a febbraio,
così come di quello per professioni sanitarie a settembre, o il test
di scienze e tecniche psicologiche a luglio.
GENTILE LETTORE DI TEAM STUDIAMO,
il resto del planning e in generale il resto della nostra Guida allo
studio della cultura generale sarà disponibile a partire dal 4
settembre. Contattaci alla nostra email teamstudiamo@gmail.com
per tutti i dettagli.
Grazie per l'attenzione!
Team StudiAmo

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guida_allo_studio_della_cultura_generale_159711 (2).pdf

  • 1.
  • 2.
  • 3. Indice Premessa Perché questa guida La nostra guida: cosa è La nostra guida: cosa non è Chi siamo A chi è rivolta questo testo? Introduzione alla cultura generale Cos'è la cultura generale Dubbi e chiarimenti sulla cultura generale Perché studiare cultura generale Studiare cultura generale Metodo Discipline Letteratura italiana Storia e attualità
  • 4. Geografia Storia dell'arte Filosofia Diritto e Costituzione Elementi di informatica Elementi di economia Storia della scienza Grammatica italiana e uso della lingua Lingua inglese Organizzazione dello studio Conosci te stesso e stili di apprendimento Materiali e strumenti Manuali Siti Mappe, riassunti, schemi Calendario e pianificazione Coordinare lo studio delle discipline tra teoria e quiz
  • 5. Istruzioni e suggerimenti: cosa fare e non fare
  • 6. PREMESSA Cari studenti, aspiranti universitari, candidati a concorsi, giovani e meno giovani, eccovi qui a leggere la nostra guida allo studio della cultura generale. Qualunque sia il motivo per cui la stiate consultando, vi auguriamo di trovare ciò di cui avete bisogno: un aiuto, un supporto, un consiglio, un po' di chiarezza. Sappiamo che lo studio della cultura generale è difficile, che spesso genera sconforto e desiderio di abbandonare tutto, ma non arrendetevi. Tutti possono studiare la cultura generale e ottenere dei buoni risultati, bastano alcuni ingredienti: buona volontà e tanta organizzazione. Buona lettura, buono studio e tenete alto il morale; il successo è più vicino, se siete i primi a crederci...e a impegnarvi per ottenerlo!
  • 7. PERCHÈ QUESTA GUIDA Questa guida prende vita grazie a due fattori: 1. la necessità di mettere in ordine anni di esperienza nella preparazione ai test di ammissione e ai concorsi; 2. aiutare chi si trova in difficoltà davanti allo studio della cultura generale. Poiché cultura generale comprende un insieme di discipline dal programma molto vasto, molti studenti spesso si scoraggiano pensando che sia impossibile studiare così tante materie; qualcuno magari ci prova, ma viene sopraffatto dalla confusione (faccio storia o letteratura? Cosa devo studiare di geografia? Come faccio a ricordare chi è Manet e chi è Monet? Cosa dovrei sapere sulle elezioni in America?), e finisce per perdere concentrazione e coraggio. Altri studenti ancora si relazionano con colleghi e amici, magari sui gruppi Facebook o su Instagram, dove da post e fotografie sembra che tutti riescano ad affrontare lo studio della cultura generale, e cercano di trovare ispirazione sul metodo di studio o vanno a caccia di consigli. Prima di tutto vogliamo dirvi che non è una colpa non riuscire a organizzare bene il proprio studio. È umano essere confusi davanti alla cultura generale, e in generale davanti allo studio per i test di ammissione o per un concorso. Anzi, è apprezzabile il fatto che vi stiate ponendo il problema.
  • 8. Per molti studenti la soluzione più facile sembra essere quella di pensare «è difficile? Allora non lo faccio», oppure ci ho provato ma non ci riesco? Preferisco mollare», o, ancora peggio «gli altri riescono e io no? La colpa è degli altri che sono raccomandati/più fortunati». Se invece state leggendo questa guida, apparterrete sicuramente al team «non so come si fa? Posso imparare», e «ho difficoltà? Ci sarà una soluzione». Dopo una lunga analisi ci siamo resi conto di quali siano le maggiori difficoltà degli studenti nei confronti della cultura generale, e ci siamo chiesti cosa sarebbe invece servito a questi studenti per affrontare lo studio in maniera proficua e poter arrivare a dei buoni risultati. È da questa domanda che nasce la presente guida.
  • 9. LA NOSTRA GUIDA: COS'È Questo umile documento vuole essere esattamente quello che sembra: una guida. La Treccani, tra le varie definizioni di guida, ne dà una abbastanza utile al nostro scopo: persona che, precedendo o accompagnando o anche solo indicando, insegna il cammino da seguire1. Nel nostro caso non si tratta dell'operato di un'unica persona ma del lavoro di un team che ha unito la propria esperienza da studente alla pratica didattica e alla conoscenza di metodologie necessarie per uno studio efficace. Lo scopo comunque è proprio questo: essere un aiuto e un supporto a chi si sente disorientato di fronte alla grande mole di studio per i test d'ammissione o per un concorso. Guida, aiuto, indicazioni, non sono di certo regole, obblighi o verità assolute. Ricordate sempre che ogni studente è diverso, che ogni mente funziona a modo suo, e che buona parte del lavoro lo fate voi, con il vostro impegno. 1https://www.treccani.it/vocabolario/guida/
  • 10. LA NOSTRA GUIDA: COSA NON È Il documento che state per leggere non offre soluzioni magiche o metodi di apprendimento in grado di farvi completare il programma di letteratura italiana o di diritto in un giorno. È una guida, e come tale va considerata; la vera chiave per avere successo nel vostro progetto, che sia entrare all'università o passare una prova preselettiva per un concorso, è la vostra buona volontà. Inoltre, in questa guida non troverete i riassunti di cultura generale; abbiamo messo a disposizione alcune mappe esemplificative, che possano darvi un'idea di come impostare lo studio per l'una o l'altra disciplina, acquisendo le informazioni principali. Qualunque buon libro di preparazione alla cultura generale (come vedrete alla sezione Manuali) può darvi le nozioni di letteratura, storia, diritto, economia, etc etc. Sarebbe stato comodo, da parte nostra, fare un bel copiato da uno dei tanti libri dedicati alla cultura generale, ma non è questo il principio alla base della nostra Guida allo studio della cultura generale.
  • 11. CHI SIAMO Siamo un team di professionisti provenienti da vari ambiti: letterario, pedagogico, psicologico, riabilitativo, sanitario, giuridico, economico, scientifico, medicoo; del nostro gruppo di lavoro fanno parte trentenni e quarantenni, tutti con un proprio bagaglio che rende possibile questo lavoro di accompagnamento allo studio. Anche noi, nel corso della nostra vita, abbiamo affrontato i test di ammissione, gli esami universitari, i concorsi, abbiamo vissuto lo smarrimento del post-laurea, la ricerca degli stage, l'esigenza di formazione continua, a 25 anni come a 40. Abbiamo lavorato a questa guida come ex-studenti universitari, come professionisti di vari ambiti, come tutor formati da corsi ed esperienza, e soprattutto come vostri fan. La cura di questo testo è affidata alla nostra tutor al test d'ammissione, nonché docente di logica e cultura generale, ma soprattutto ex studentessa e partecipante a concorsi, che ha provato sulla sua pelle il lungo percorso (per non dire travaglio) dello studio della cultura generale.
  • 12. A CHI È RIVOLTO QUESTO TESTO? Questa guida è rivolta agli studenti di qualunque età: neodiplomati, neolaureati, giovani lavoratori, ma anche professionisti già affermati che desiderano operare un cambiamento nella loro vita, provando un test d'ammissione o un concorso. Ricordiamo che non esiste un'età per rimettersi a studiare, e che chiunque voglia prendere in mano la propria vita e cambiare in meglio ha solo la nostra ammirazione. Anche gli studenti migliori possono avere difficoltà nell'affrontare la cultura generale, per via della vastità di questa macro-disciplina; a maggior ragione chi ha terminato gli studi da qualche anno può trovarsi spiazzato davanti a certe domande. Questa guida è pensata proprio per voi, allo scopo di farvi avere una visione generale delle diverse materie e soprattutto fornirvi il giusto sentiero per affrontare al meglio ognuna di esse.
  • 13. INTRODUZIONE ALLA CULTURA GENERALE Cultura generale non è una semplice materia da studiare; essa infatti può essere definita come una macro-disciplina che comprende tantissimi ambiti, dalla storia umana alla letteratura, dall'economia alla storia della scienza, e via dicendo. Molti studenti si ritrovano a dover affrontare lo studio della cultura generale perché fa parte del programma dei test di ammissione per diverse facoltà. Inoltre la cultura generale è richiesta anche nei concorsi, specie per le prove preselettive. Insomma, in un modo o in un altro, nel corso della propria vita, ci si troverà davanti a questo bel mattone. È importantissimo, quindi, sapere come studiare cultura generale; infatti sapere cosa si ha davanti e come procedere fa la differenza tra avere successo o non riuscire a raggiungere il proprio obiettivo. Ovviamente bisogna anche sapere cosa studiare...
  • 14. COSÈ LA CULTURA GENERALE Dare una definizione di cosa sia la cultura generale non è semplice. Possiamo intenderla, in senso generico, come quell'insieme di conoscenze che si accumulano nel corso della vita e che riguardano una serie sterminata di saperi. In senso più stretto, e più accademico, si intende invece l'apprendimento di nozioni facenti parte di diverse discipline riconducibili all'ambito umanistico e scientifico e che dovrebbero costituire una sorta di "bagaglio di base". La cultura generale di cui si parla nei test di ammissione fa parte di questa seconda accezione. Si tratta di un insieme di discipline, racchiuse sotto il nome di "cultura generale", che lo studente dovrebbe aver appreso nel corso del percorso scolastico...almeno in teoria. Materie come storia, geografia, letteratura italiana, sono presenti in tutti gli istituti, ma all'atto pratico diversi studenti, giunti al test, hanno fatto tabula rasa dello studio scolastico. Diritto, economia, informatica, storia dell'arte, sono invece materie che non sono presenti in tutti gli indirizzi, per cui in alcuni casi ci si trova davanti discipline mai viste1. Ecco le discipline che, insieme, costituiscono il macro-ambito della cultura generale.
  • 15. 1 Chi scrive ricorda ancora lo sconforto provato la prima volta in cui ha aperto la sezione di Diritto presente nel libro di teoria, non avendolo mai studiato al liceo e nel percorso universitario precedente.
  • 16. DUBBI E CHIARIMENTI SULLA CULTURA GENERALE Cultura generale è uno degli scogli del test di ammissione. Leggende metropolitane, paranoie, terrore, bizzarri tentativi di assimilazione, bugie, mezze verità, insomma di tutto e di più gravita attorno a questa macro-disciplina. Cercheremo di fare chiarezza sull'argomento presentandovi una serie di domande che ci vengono spesso fatte dagli studenti che si rivolgono a noi per l'orientamento allo studio e per il tutoraggio. 1. Vorrei entrare in XYX1. Devo proprio studiare cultura generale? Se è nel programma (e sicuramente c'è), si. 2. Sto partecipando ad un concorso per polizia/forze armate/funzionario amministrativo/etc etc e nella prova preselettiva ci saranno domande di cultura generale. Basteranno le mie conoscenze di base o dovrò studiare anche la cultura generale? Solitamente, a parte casi rari, anche chi possiede un buon bagaglio culturale dovrebbe dedicarsi allo studio della cultura generale. A maggior ragione, se non lo si possiede (ci scusiamo anticipatamente per la brutalità di questa risposta). 3. È possibile studiare cultura generale? Si. 4. Anche se mi sono diplomato/a molti anni fa e non tocco un libro da secoli? Si.
  • 17. 5. Anche se leggo poco, non ascolto il telegiornale, e non ho molte conoscenze nelle materie di cultura generale? Si. Non sarà facile, ma è possibile prepararsi in modo soddisfacente. 6. Devo studiare cultura generale anche se mi sono diplomato/a da poco? Si. Un ripasso fa sempre bene, e non è detto che la scuola superiore abbia coperto tutte le discipline richieste dal test. 7. Anche se devo ancora diplomarmi e molte materie sono fresche? Nuovamente, si. Meglio porsi il dubbio e riprendere argomenti già conosciuti, invece di trovarvi con brutte sorprese. 8. Sono un/una studente/essa poco organizzato/a e la mole di studio di cultura generale mi spaventa. Come posso fare? Prima di tutto bisogna conoscere bene le proprie difficoltà per poterle affrontare. Per una buona organizzazione sono poi fondamentali i libri di teoria e quelli con i quiz, e soprattutto la buona volontà nell'affrontare lo studio in maniera ordinata. Dopodiché è necessario conoscere il programma delle varie materie, e creare un calendario di studio per le diverse materie di cultura generale. Questo, tra l'altro, è proprio ciò che vi illustreremo in questa guida. 9. Sono un/a aspirante studente/essa lavoratore/trice con poco tempo a disposizione. C'è un modo per studiare cultura generale senza togliere tempo alle altre materie del test? Certamente. A seconda del tempo a disposizione si dovrebbe creare un programma di studio che soddisfi le esigenze dello studente lavoratore e che allo stesso tempo lo porti ad acquisire delle conoscenze durature per il test. Proprio a questo proposito, abbiamo dedicato una sezione della nostra guida a questo argomento.
  • 18. 10. Alcuni miei colleghi non stanno studiando cultura generale. Cosa devo fare? Studiare cultura generale e non badare a quanto fanno i colleghi. 1Praticamente qualunque test di ammissione universitario, che sia a numero programmato nazionale o locale, prevede la di cultura generale; inoltre molti corsi universitari a numero aperto prevedono un test di orientamento.
  • 19. PERCHÈ STUDIARE CULTURA GENERALE Questa è una domanda che ci ponete spesso e che, ad essere sinceri, ci siamo posti anche noi quando abbiamo studiato per test di ammissione e concorsi. O meglio, a cosa serve la cultura generale in un concorso o in un test di ammissione? Partiamo dal criterio, se possiamo definirlo così, più cattivello. Serve a operare una prima scrematura tra chi possiede un bagaglio di conoscenze e chi non le ha. Si rivela fondamentale nei concorsi quando, su 800 posti disponibili, si presentano 10000 candidati ed è assolutamente necessario ridurre il numero di soggetti da esaminare con le prove di settore. Riguardo i test universitari invece serve a dimostrare la capacità di saper comprendere un testo, ragionandoci su per trovare una soluzione, e per testare le capacità di risoluzione dei problemi e la resistenza allo stress del candidato. Un altro motivo per cui la cultura generale è onnipresente quando si tratta di selezioni, è il suo significato intrinseco: la cultura generale è un insieme di conoscenze su vari aspetti del mondo che dimostrano anche la capacità dell'individuo di orientarsi nella realtà, di sapere dove si trova, nel tempo e nello spazio. Una buona cultura generale permette di capire cosa succede e di andare alla ricerca delle cause delle cose. Quando è stato appena detto risponde parzialmente alla domanda «A cosa serve sapere quando è morto Garibaldi se io devo studiare
  • 20. logopedia/medicina/giurisprudenza/economia/scienze della formazione/scienze politiche, etc etc?». Da un lato dimostra la vostra capacità di studiare argomenti diversi tra loro, classificando contenuti, selezionando risposte e facendo funzionare la mente in maniera attiva (il caro e vecchio scervellarsi su un quesito). Dall'altro lato ha un'importanza pratica: non ve ne rendete conto, ma la cultura generale è un prerequisito di base per tutto ciò che studierete. Uno studente di successo, così come un professionista di successo, sa di cosa parla, sa fare collegamenti e soprattutto è in grado di operare un'analisi critica della realtà. Vi facciamo qualche esempio. Per un esame di malattie infettive è sicuramente importante avere buone nozioni di geografia; per un esame di storia della filosofia medievale o moderna si presuppone che voi sappiate quali sono, a grandi linee, le caratteristiche storiche del periodo di riferimento. Lo stesso ovviamente vale per un esame di storia della pedagogia (pensate studiare Gramsci o Gentile senza avere basi di storia). Per discipline come antropologia e sociologia non sarebbe neanche necessario dire quanto siano fondamentali la storia e la geografia per comprendere molti aspetti di questi settori. Chi studia scienze politiche, economia o giurisprudenza deve avere ben chiari gli avvenimenti storici contemporanei ed essere informato su tutto ciò che riguarda l'attualità (e per attualità non si intende guardare le notizie da Facebook!). E per fare il medico, l'infermiere, il tecnico di laboratorio, etc etc, serve la cultura generale? Se lo chiedete ad un professionista sanitario già laureato e inserito nel mondo del lavoro, potrebbe rispondervi si, ma anche no. Perfettamente comprensibile questa seconda risposta, perché in molte persone, anche particolarmente dotate, non è presente la consapevolezza delle proprie risorse interiori e dei propri
  • 21. processi interni. Chiedete però ad un professionista dell'apprendimento se è importante la cultura generale nella vita di ogni singolo individuo, e vi risponderà sicuramente si; non solo a livello personale, come arricchimento, ma anche nel campo dello studio e sul piano professionale. Ci sono molti settori di studio, specialmente quello giuridico o quello scientifico, che agli occhi degli studenti sembrano essere poco attinenti con le nozioni di cultura generale. Come abbiamo spiegato sopra, la cultura generale stimola la ragione, i collegamenti, il pensiero, la logica. Lo studio di tutte le discipline risente di una buona preparazione in cultura generale perché riflette un bagaglio utile nella vita non solo studentesca ma soprattutto professionale. Ricordiamo infatti che un buon professionista, oltre a essere esperto nel proprio campo, si distingue dagli altri per le proprie capacità di linguaggio e di saper fare collegamenti, di spaziare con la mente e di trovare spunti dove invece i colleghi, persi nella propria ottusità, non vedono nulla. Parlando invece dei concorsi, ripetiamo che si tratta spesso di scremature per eliminare un numero di candidati in eccesso, ma è anche vero che non conoscere le minime basi di storia italiana, per chi vuol fare un concorso per l'arma dei Carabinieri, non avere competenze di informatica per chi vuol fare un concorso di funzionario giudiziario, o non avere la minima nozione sulla Costituzione italiana se si vuol partecipare ad un qualsiasi tipi di concorso, non sarebbe corretto e pertanto queste discipline devono essere parte del bagaglio dell'individuo intenzionato a migliorare se stesso e la propria posizione.
  • 22. Ricordiamo inoltre che per cultura generale non si intende soltanto sapere quali regioni confinano con il Molise o qual è la città più popolosa della Russia, ma anche conoscere le basi del diritto (imbarazzante che uno studente di qualunque corso di laurea non sappia quali siano le funzioni del presidente del Consiglio o cosa sia l'Unione Europea, insomma nozioni fondamentali per chiunque si fregi del titolo di cittadino) , grammatica italiana e comprensione dei testi. Ci vuole molta umiltà per ammettere, a 20 o 40 anni, di dover riprendere in mano il libro di grammatica, ma basta fare un giro sui social per rendersi conto di quanti molti aspiranti studenti o lavoratori abbiano bisogno di un bel ripasso o studio delle nozioni grammaticali. Non è mai troppo tardi, e risulterà utile non solo per test o concorsi, ma in generale nella vita. Per finire, la comprensione del testo è forse la sezione più noiosa della cultura generale, ma non va trascurata pensando "basta leggere e so rispondere". Si tratta spesso di testi molto lunghi, o a trabocchetto, per cui allenare la mente alla lettura si rivela fondamentale, così come l'analisi delle domande e delle risposte; non mera lettura senza scopo, ma capacità di ragionamento logico, che ribadiamo è FONDAMENTALE in qualunque disciplina. Non essere in grado di comprendere un testo scritto è un campanello d'allarme: senza capire il significato di un testo scritto, come pensate di poter affrontare un percorso di studi, un concorso o gli immancabili fascicoli, relazioni e materiali che ogni professionista si ritrova a dover consultare?
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  • 27. STUDIARE CULTURA GENERALE Per chi ha deciso di tentare i test di ammissione in Medicina, Veterinaria, Professioni Sanitarie, Scienze della Formazione Primaria e Architettura, la cultura generale è parte basilare del programma; questo vale anche per alcune facoltà a numero programmato locale, come scienze biologiche, ingegneria, scienze della formazione, scienze e tecniche psicologiche, scienze della comunicazione, giurisprudenza; non tutti gli Atenei richiedono il test d'ammissione per le facoltà umanistiche (ma molti si), e molto spesso lo prevedono per le facoltà scientifiche. Dunque la cultura generale farà molto probabilmente parte del background richiesto per accedere alla facoltà da voi scelta. Allo stesso modo, chi si appresta a partecipare ad un concorso, deve tenere in considerazione che spesso la prova preselettiva verte proprio sulla cultura generale. Non c'è scampo per nessuno, e non ascoltate quei colleghi o gli amici che dicono « tanto studiare cultura generale non serve, o la sai o non la sai». Non è proprio così, sia perché più studiate, maggiori sono le possibilità di poter rispondere, sia perché questi quesiti valutano la capacità del candidato di saper studiare più discipline contemporaneamente, le sue capacità logiche e le sue abilità di problem solving. Ripetiamo con forza questo concetto: studiare cultura generale ripaga sempre. Ve lo diciamo da ex studenti che hanno affrontato test di ammissione universitari, da ex partecipanti a concorsi e soprattutto
  • 28. parlano i risultati degli studenti che seguiamo: chi studia cultura generale ha molte più possibilità di farcela, e costruisce tra l'altro un bagaglio che risulta utile anche per prove future. Chi ha una buona base di cultura generale ha degli strumenti che lo aiuteranno nel corso della sua vita futura, studentesca e lavorativa. Ribadito e assimilato il fatto di dover studiare questa cultura generale, c'è da capire come. Si tratta infatti di un insieme di discipline molto vaste e bisogna sbrogliare la matassa per evitare di creare confusione. Studiare cultura generale è possibile, ma bisogna seguire il metodo giusto. Iniziamo!
  • 29. IL METODO Se state leggendo queste pagine, avrete probabilmente già provato a studiare cultura generale da soli, incontrando difficoltà e sentendovi confusi. Qualcuno vi avrà detto «lascia perdere, studiare la cultura generale è inutile! Perdi solo tempo», oppure «Se non hai solide basi dalle scuole superiori, non puoi recuperare». Ma se siete qui, è perché siete convinti che sotto sotto qualcosa si possa fare; solo non sapete come studiarla, e vi sentite confusi. Iniziamo con il dire che non esistono strategie miracolose; su internet troverete mille consigli, dal leggere pagine a caso in modo da assimilare più informazioni possibili, al fare quiz furiosamente senza sapere neanche di quale disciplina si tratti, al prendere in mano i libri del liceo sparpagliandoli per casa sperando di ricordare qualcosa studiato anni prima. Sappiate che si tratta di specchietti per le allodole e che, se è possibile studiare cultura generale, la parola chiave la trovate proprio qui: studiare. Studiare come? Con organizzazione, logica, motivazione. Non avrebbe senso studiare 1000 pagine di letteratura italiana dal libro usato al liceo, come se steste preparando l'esame di maturità, o imparare a memoria tutte le capitali del mondo in mezza giornata. Il metodo di studio è qualcosa di molto personale; ognuno ha il proprio e risente dello stile di apprendimento di ogni individuo, ma anche delle aspettative e delle convinzioni che si hanno nei confronti della disciplina.
  • 30. Il primo passo da fare è chiedersi: qual è il metodo di studio che adopero di solito? È efficace in linea generale? E sarebbe efficace per lo studio della cultura generale? A volte, il peggior ostacolo allo studio proficuo, è la rigidità; non riuscire a cambiare approccio in base al tipo di disciplina o di prova da affrontare è un grosso ostacolo. Il primo requisito per un metodo di studio efficace è, quindi, la flessibilità: ossia rendersi conto che può essere necessario un cambiamento nel solito approccio. In linea di massima il metodo di per sé non è niente di innovativo o sconvolgente. Prevede infatti di alternare lo studio della teoria all'esercizio tramite quiz. Ma allora cosa c'è di diverso rispetto allo studio che già state portando avanti? Cambia sicuramente il modo di studiare teoria e di esercitarsi con i quiz. Il metodo, per l'appunto. L'approccio che noi solitamente suggeriamo è il seguente: un'autovalutazione iniziale, per capire quali siano le discipline che necessitino maggiore studio, e quali invece meno. Procedere in maniera ordinata e precisa, senza iniziare qualcosa per poi lasciarla a metà, senza pause che durano tre ore, senza scoraggiarsi di fronte ad un argomento che non si gradisce. La programmazione dello studio settimana per settimana, materia per materia, in base al tempo a disposizione; questa fase è importantissima per chiunque, sia che siate studenti a tempo pieno che lavoratori full time.
  • 31. Il programma di studio prevede un'alternanza tra teoria ed esercizi tale per cui si eserciterà di continuo l'apprendimento diretto. Consideriamo parte fondamentale del metodo, il controllo delle risposte e l'assimilazione della risposta corretta nel proprio bagaglio di conoscenze. La costruzione di collegamenti nella vostra mente durante lo studio della teoria e soprattutto durante l'esecuzione dei quiz. Lo studio infatti non deve essere settoriale (esempio sul rinascimento) e richiede che attiviate i processi logici evitando di studiare a memoria o tanto per concludere un argomento. Potreste non ricordare la capitale dell'Aizerbaijan, ma magari potreste escludere le altre opzioni presenti perché le conoscete già e sapete che sono capitali di altri Stati1. Alla sezione Organizzazione dello studio troverete degli esempi pratici su come impostare lo studio della cultura generale. 1Vi facciamo un esempio: In quale delle seguenti regioni italiane il francese è la lingua ufficiale accanto all’italiano? A. Valle d’Aosta B. Liguria C. Toscana D. Veneto E. Trentino-Alto Adige. Si tratta sicuramente di una regione di confine con un altro Stato, dato che si parlano due lingue. Escludiamo le regioni non di confine (la Toscana). In alcune di queste regioni di confine si parla il tedesco, e se ci pensate sono quelle che confinano con Austria o Svizzera. Inoltre non è detto che confinare con un altro Stato significa automaticamente bilinguismo; il Veneto confina in parte con l'Austria, ma non c'è bilinguismo di stato. Dunque: escludiamo Toscana (non confina con altri Stati), Veneto e
  • 32. Trentino (confinano con altri Stati e non con la Francia). Restano Valle d'Aosta e Liguria; entrambe confinano con la Francia, ma nessuno di noi ha mai sentito che in Liguria il francese fosse lingua ufficiale insieme all'Italiano. Se pensiamo invece ad alcune bellissime zone sciistiche della Valle d'Aosta, come Courmayeur, nome non proprio italiano, il collegamento con la lingua francese sembra suggerire la risposta A.
  • 33. LE DISCIPLINE Quali discipline fanno parte di cultura generale? Letteratura italiana Storia (specie quella contemporanea) e attualità Geografia Storia dell'arte Filosofia Diritto e Costituzione Elementi di informatica Elementi di economia Storia della scienza Grammatica italiana e conoscenza della lingua Chiarito in linea generale quali siano le materie da studiare, analizziamo nello specifico come affrontare le singole discipline.
  • 34. LETTERATURA ITALIANA Il programma di letteratura italiana è davvero vasto, pertanto non bisogna lasciarsi distrarre. Molte domande si concentrano sul periodo che va dal 1800 alla letteratura del secondo dopoguerra, ma preparatevi all'idea che ci siano quesiti sulla letteratura medievale e moderna, così come sulla letteratura più recente, che sta al confine tra la letteratura contemporanea e l'attualità (es: vincitori di premi letterari prestigiosi). Il primo punto da chiarire è quindi che la cosa migliore da fare sia partire dal X secolo in poi, e precisamente dalla Carta Capuana, risalente al 960, per poi proseguire con undici secoli di meravigliosa letteratura italiana. I quiz chiedono informazioni precise su qualcosa, non vi chiederanno la poetica o la parafrasi del testo. Si tratta quindi di domande nozionistiche, poste in forma abbastanza chiara: chi è l'autore di..., chi è il protagonista dell'opera..., a quale corrente letteraria appartiene l'autore..., in che anno è stata scritta l'opera..., etc etc. Ricordiamo che, quando si studia letteratura, bisogna avere bene in mente questa scaletta:
  • 35. Si consiglia di avere un'idea più o meno chiara dei vari periodi letterari e di partire poi con le singoli correnti, affrontando gli autori. Di ogni autore è bene ricordare il periodo e il movimento letterario di appartenenza, le opere principali, le caratteristiche e per autori molto importanti come Dante, Leopardi o Manzoni, conviene conoscere anche le date relative alle varie versioni delle loro opere più famose. Vi riportiamo due esempi pratici di mappe contenenti le informazioni essenziali, uno riferimento ad un movimento letterario (Decadentismo) e l'altro ad un autore (Alessandro Manzoni).
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  • 37. Consigliamo, per affrontare letteratura generale, di usare un libro di testo che riassuma gli elementi principali di ogni movimento e autore, evitando i libri di letteratura come il Baldi o il Luperini che rischiano di farvi andare fuori strada. Meglio procurarvi un manuale di cultura generale che abbia già selezionato gli aspetti richiesti per questo tipo di prove, come i testi Editest, Alphatest, Hoepli etc (più sotto troverete la sezione dedicata ai libri di testo, con i consigli per selezionare quelli più adatti). Appuntate su un quaderno le nozioni principali per poterle poi ripassare più agevolmente. Vi riportiamo qui tre esempi di mappe1, realizzate per lo studio della letteratura italiana. La prima è un prospetto generale di tutti i movimenti letterari dal medioevo ai giorni nostri, la seconda è una mappa relativa al medioevo, la terza è specifica sull'Illuminismo come fenomeno letterario.
  • 38. 1Nella sezione relativa alle mappe e agli strumenti di supporto allo studio, troverete esempi di mappe, schemi, elenchi e piccoli riassunti realizzati sia a mano che con i software, proprio per mostrarvi la grande varietà di risorse che potrete realizzare in base al vostro metodo di studio.
  • 39. Per esercitarvi, l'ideale sarebbe servirvi del manuale dei quiz, ma trovate anche diverse risorse
  • 40. ORGANIZZAZONE DELLO STUDIO E STILI DI APPRENDIMENTO Organizzazione dello studio Conosci te stesso e stili di apprendimento Nel corso della vita scolastica, e in seguito nella vita universitaria e in quella lavorativa, quanti possono dire di conoscere davvero se stessi come studenti e come persone che apprendono? Solitamente (e purtroppo), il processo di studio è affrontato in modo meccanico e passivo, e lo studente non è portato a farsi domande: ciò che faccio è efficace? Perché studio senza risultato? Perché a volte, anche se studio per ore, ho l'impressione di aver fatto ben poco? Questo può accadere a maggior ragione quando si studia per i test d'ammissione o per un concorso, dato che lo studio è molto diverso da quello a cui gli studenti italiani sono abituati; i quiz richiedono un approccio diverso da quello utilizzato per tradurre una versione di greco o per scrivere un tema in inglese, o per preparare un'interrogazione sui vulcani. È molto importanti quindi acquisire consapevolezza dei propri punti di forza e delle proprie difficoltà, diventando parte attiva del proprio apprendimento. Come? Il primo passo è quello di conoscere il proprio (o i propri) stili cognitivi. Cosa sono? Sono le modalità con cui un individuo affronta ciò che lo circonda; si parla spesso di stili di apprendimento, ma in realtà è più
  • 41. corretto parlare di stili cognitivi dato che non riguardano solo l'apprendimento ma, in generale, le sfide della realtà quotidiana. Si tratta dunque di preferenze di ragionamento e nel modo di affrontare e reagire a determinati compiti e situazioni, influenzati da caratteristiche temperamentali, ambientali e culturali che si reiterano nel tempo in quanto si rivelano efficaci nell'affrontare problemi e risolverli. Gli stili cognitivi analizzati coinvolgono cinque momenti dell'elaborazione dell'informazione, e sono: stile cognitivo sistematico-intuitivo stile cognitivo globale/analitico stile cognitivo impulsivo/riflessivo stile cognitivo verbale/visuale sistematico/intuitivo: riguarda il modo di classificare e formulare ipotesi da parte di un individuo, che può essere tendente alla programmazione e all'analisi, o, al contrario, propendere per saltare facilmente alle conclusioni e ad agire rapidamente. Globale/analitico: riguarda la preferenza, nella percezione, per l'insieme o per il dettaglio in tutte le sue componenti. Impulsivo/riflessivo: appartiene all'ambito dei processi decisionali, che possono essere immediati e privi di inibizione, o invece portati avanti con riflessione, pianificazione e ponderazione delle scelte.
  • 42. Verbale/visuale: si tratta di uno stile trasversale, che coinvolge più compiti cognitivi (percezione, memoria e preferenza di risposta) e che mette in risalto il modo in cui le informazioni vengono acquisite e classificate. Convergente e divergente: implicano modi diversi di pensare e ragionare; il pensiero convergente si sviluppa verso obiettivi logici e sequenziali, mentre il pensiero divergente produce soluzioni creative e originali, allontanandosi da sentieri già battuti. A cosa serve conoscere il proprio stile cognitivo? Se non avete mai riflettuto sul vostro modo di affrontare qualcosa, vi renderete conto che è molto importante dare un contorno a qualcosa che è poco definito e confuso perché potrà orientarvi meglio nell'affrontare nuovi compiti e prove. Conoscere il proprio stile cognitivo (o i propri stili cognitivi dato che un individuo può preferirne più di uno) è il primo passo per diventare studenti attivi e consapevoli; nei percorsi di tutoring allo studio è infatti uno dei primi punti da affrontare, in seguito al quale vengono poi svolte esercitazioni, discussioni, prove di realtà etc. per affrontare e conoscere le strategie di apprendimento più efficaci per quella specifica persona. Nel caso della guida che state leggendo, questo ovviamente non è possibile, in quanto tale servizio è personalizzato; ma abbiamo deciso di darvi un assaggio che vi sarà utile nell'individuare il vostro/ i vostri stile/i cognitivo/i, con una serie di suggerimenti utili per lo studio in base al risultato. Stiamo parlando del questionario di Mariani sugli stili di apprendimento; basta scaricare il file excel, rispondere alle domande seguendo le istruzioni e il programma calcolerà automaticamente i
  • 43. punteggi. Alla fine del questionario troverete una serie di suggerimenti sulla base del risultato ottenuto, che vi saranno molto utili per impostare lo studio. Questionario sugli stili di apprendimento
  • 44. CALENDARIO E PIANIFICAZIONE Se seguite i nostri post su teamstudiamo, o se siete stati nostri studenti usufruendo di qualche servizio, saprete di certo che una delle fasi più importanti del nostro lavoro è la pianificazione dello studio. Non si tratta di essere “fissati” o iperorganizzati, ma di dare un senso di ordine al caos. Siate sinceri...leggere l'elenco delle discipline e dei nostri suggerimenti, materia per materia, che effetto vi ha fatto? Sicuramente vi starete chiedendo come fare a studiare tutte quelle discipline, magari lavorando o studiando anche altre materie (per esempio per i test d'ammissione). La risposta la conoscete già: organizzandovi bene, benissimo. Come? Attraverso dei semplici strumenti: carta, penna, computer/tablet, indice del manuale, calendario. La pianificazione dello studio, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è la BASE di qualunque approccio. Serve per usare le vostre energie in maniera proficua, per studiare in modo efficace, per procedere senza ancorarvi. L'errore che molti studenti fanno è, invece, quello di sedersi e iniziare a studiare partendo dalla prima pagina del libro, senza avere idea di quanto tempo ci impiegherà rispetto a quello a disposizione prima del test/concorso; altri studenti invece iniziano a fare quiz misti, a caso, senza avere un manuale di riferimento e aprendo ogni tanto un riassunto scaricato da chissà dove che comprende due/tre
  • 45. discipline (storia, letteratura, diritto, risalente magari a dieci anni prima). Vi spieghiamo, fase per fase, in cosa consiste la pianificazione dello studio. 1. Dovete avere ben chiare quali siano le discipline da affrontare, e avere davanti a voi l'indice del manuale o comunque l'elenco degli argomenti. 2. Fate un rapido calcolo del tempo che manca alla prova d'esame; se si tratta di un concorso di cui non avete ancora la data, cercate informazioni nei vari gruppi Facebook, Telegram, WhatsApp; basta anche un periodo indicativo, ad esempio dopo l'estate (settembre/ottobre). 3. Fate un calcolo più specifico del tempo: quanti mesi e settimane? La pianificazione dello studio attraverso l'uso di agende di studio è la chiave per poter studiare al meglio la cultura generale e, in generale, per organizzare lo studio quando ci sono più materie. Risulta vantaggiosa per tutte le tipologie di studenti, siate lavoratori a tempo pieno o invece studenti full time, e vi aiuterà anche a prevedere momenti di relax e vita sociale. Faremo un esempio di pianificazione per farvi comprendere meglio il procedimento: 1. Iniziamo dalla lista delle discipline di cultura generale e dall'elenco degli argomenti da studiare; questi ultimi li
  • 46. trovate nell'indice del manuale e sono consultabili gratuitamente online (https://allegati.simone.it/paginesaggio/v238_a.pdf, https://apps.alphatest.it/flipbook/978-88-483-2469- 4/index-h5.html#page=1). 2. Le settimane che separano Lorenzo dal test sono circa 20. 3. Il test d'ammissione si terra approssimativamente tra 5 mesi1
  • 47. Discipline e tempistiche 1Abbiamo volutamente inserito un periodo di partenza e di fine non definito; potrebbe trattarsi del test di medicina a febbraio, così come di quello per professioni sanitarie a settembre, o il test di scienze e tecniche psicologiche a luglio. GENTILE LETTORE DI TEAM STUDIAMO, il resto del planning e in generale il resto della nostra Guida allo studio della cultura generale sarà disponibile a partire dal 4 settembre. Contattaci alla nostra email teamstudiamo@gmail.com per tutti i dettagli. Grazie per l'attenzione! Team StudiAmo