3. Da quattroruote di maggio master test con giornalisti di 16 paesi (fra cui l'italia) in prova 8 classe C diesel 1) GOLF 19.TDI 105 CV 2)307 1.6 HDI 110CV 3)ASTRA 1.7.TDCI 101 CV 4) MEGANE 1.9 DCI 120CV 5)FOCUS 1.8 TDCI 115 CV 6)MAZDA 3 1.6 HDI 110CV 7)COROLLA 2.0 D4D 116CV 8)FIAT STILO 1.9 JTD 115CV
4. L’ottimismo vooolaaa!!! “ La Stilo deve essere valorizzata, è una vettura molto solida che merita di più.” Giancarlo Boschetti, amministratore delegato della Fiat Auto si dice convinto che questo prodotto avrà del valore; è una cosa molto buona. “ Entro la fine dell'anno in corso le previsioni sugli ordini per la Stilo si attestano a circa 400 mila unità, per la fine del 2003.” Secondo quanto ipotizzato oggi dal responsabile della Business Unit Fiat-Lancia-Veicoli Commerciali, Gianni Coda, le vendite della Stilo si dovrebbero attestare a più di 300 mila unità. 4 giugno 2002
5. La Stilo invece non ha fatto altro che confermare le difficoltà della casa italiana su questo fronte: nata per rilanciare la Fiat, grazie a 900 milioni di investimenti, ha fallito la sua missione. Doveva vendere 400mila vetture l'anno, arriva a stento alla metà. ...e invece... Il micidiale mix tra previsioni sbagliate (che si traducono anche in pesanti investimenti in impianti e linee produttive) e flop sul mercato è stato il cocktail che ha avvelenato i conti del Lingotto. Per ogni Stilo venduta (visti i costi fissi) Fiat perdeva circa 2mila euro.
6. Stilo, non solo non si farà mai rimpiangere , è stata una delle più dolorose sconfitte commerciali della Fiat, viste anche le aspettative iniziali. Stilo è la sintesi più esplicita degli errori del Lingotto . E’ l'ultimo esempio di quella "maledizione del segmento C" che affligge ormai da 15 anni la Fiat che in questa fascia di mercato ha inanellato una serie impressionante di flop. Un copione ancor più doloroso visto che proprio in questa nicchia i rivali, soprattutto Golf, hanno costruito molti dei loro successi.
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8. La Stilo rimarrà senza eredi come progetto bocciato dal mercato L’errore nella politica di prezzo di Fiat sul prodotto “Stilo” è stato tenere un prezzo percepito come troppo elevato dal consumatore rispetto ai benefici realmente ottenibili in termini di prestazioni, qualità ed estetica. Golf al contrario ha potuto, pur tenendo un prezzo elevato, offrire al consumatore un prodotto che effettivamente viene percepito di qualità superiore. Questo gap positivo giustifica una spesa maggiore rispetto ad altre autovetture. In ogni serie di Golf è stato bissato il successo della serie precedente nonostante un graduale innalzamento del prezzo rispetto all’esordio di Golf nel 1975.