1. LA DESTRA E LA SINISTRA HEGELIANE E MARX MODULO 3
Destra e Sinistra hegeliane
Fauerbach: la filosofia come
antropologia
Marx e la concezione
materialistica della storia
Il pensiero di Engels
2. LA DESTRA E LA SINISTRA HEGELIANE E MARX MODULO 3
DESTRA E SINISTRA HEGELIANE CAPITOLO 1
divisione su interpretazione di
alcuni punti del suo pensiero
morte di Hegel
10
DESTRA
HEGELIANA
SINISTRA
HEGELIANA
religione
politica
- lo spirito è Dio
- recupero del cristianesimo
- tutto ciò che è reale è razionale
- conservatorismo
religione
politica
- lo Spirito è l’umanità
- religione come alienazione
- il reale è dialettico
- progressismo
Strauss: la religione è un’idea
metafisica espressa per immagini
Bauer: la religione è alienazione
che produce passività ed
egoismo
Stirner: l’Unico è volontà di
potenza (anarchia
individualistica)
3. LA DESTRA E LA SINISTRA HEGELIANE E MARX MODULO 3
FEUERBACH: LA FILOSOFIA COME ANTROPOLOGIA CAPITOLO 2
11
FEUERBACH
(1804 – 1872)
rimprovera a Hegel di avere
invertito il corretto rapporto tra essere e pensiero
elabora un umanesimo naturalistico
L’essenza del cristianesimo
alienazione pone l’astratto (Dio) come soggetto e il
concreto (l’uomo) come suo prodotto
non è Dio che crea l’uomo,
ma l’uomo che crea Dio
critica della religione
filosofia
è teoria dell’uomo,
antropologia
ritorno alla centralità dell’uomo
umanità
come «genere»
vero soggetto dei predicati
attribuiti a Dio
4. LA DESTRA E LA SINISTRA HEGELIANE E MARX MODULO 3
MARX E LA CONCEZIONE MATERIALISTICA DELLA STORIA CAPITOLO 3
12
MARX
(1818 – 1883)
critica a Hegel
rovescia il rapporto tra soggetto e predicato
deriva gli individui dallo Stato
non riesce a spiegare le
dinamiche reali della
società
conservatorismo che nega la dialettica
stessa della società
critica a
Feuerbach
vuole combattere l’idea religiosa sostituendola
con altre idee
Marx: bisogna individuare quali siano le
contraddizioni concrete, sociali, storiche,
che hanno originato l’esigenza di
produrre la religione
sostiene materialismo
afferma dialetticità e storicità del reale
5. LA DESTRA E LA SINISTRA HEGELIANE E MARX MODULO 3
MARX E LA CONCEZIONE MATERIALISTICA DELLA STORIA CAPITOLO 3
13
UOMO
STORICO
materialismo storico metodo dialettico
dimensione sociale modo di produzione
struttura sovrastruttura
caratterizzata da
dipende dalla determinata dal
divisione in classi
lotta di classe
forze produttive
rapporti di produzione
politica
diritto
filosofia
arte
religione
lavoro
attraverso il lavoro l’uomo rende oggettive le proprie idee
necessario affinché l’uomo possa riconoscersi come essere sociale
lavoro
alienato
mera ripetizione di gesti meccanici
impoverimento della personalità
teorizzato dal
i
6. LA DESTRA E LA SINISTRA HEGELIANE E MARX MODULO 3
MARX E LA CONCEZIONE MATERIALISTICA DELLA STORIA CAPITOLO 3
14
Il capitale
analisi oggettiva delle dinamiche
economiche e dei rapporti di
produzione del capitalismo
Influenza
di Marx
sviluppo di interpretazioni marxiste nelle
principali scienze storiche sociali – storiografia,
antropologia culturale, sociologia
influenza generica e diffusa di alcune istanze
marxiane in contesti non marxisti
merce
valore d’uso e valore di scambio
plusvalore
saggio di profitto
7. LA DESTRA E LA SINISTRA HEGELIANE E MARX MODULO 3
IL PENSIERO DI ENGELS CAPITOLO 4
15
ENGELS
(1820 – 1895)
in collaborazione con Marx
La sacra famiglia
L’ideologia tedesca
Il Manifesto del partito comunista
la teoria del DIAMAT
(materialismo dialettico)
applicazione della dialettica al
mondo naturale oltre che a quello
storico
elabora
tre leggi regolano le dinamiche
naturali del mondo
trasformazione della quantità in qualità
compenetrazione degli opposti
«negazione della negazione»
8. IL POSITIVISMO MODULO 4
Il pensiero di Saint-Simon
Il Positivismo sociale: Comte
Il Positivismo metodologico
Il Positivismo evoluzionistico
Il Positivismo italiano
9. IL POSITIVISMO MODULO 4
IL PENSIERO DI SAINT-SIMON CAPITOLO 1
17
SAINT-SIMON
(1760 – 1825)
PROGRESSO
STORICO
alternanza
epoche organiche
epoche critiche
epoca moderna
caos rivoluzionario
nuova epoca organica deve essere dominata dalla scienza positiva
nuova gerarchia sociale
potere politico agli imprenditori
potere spirituale agli scienziati
eliminare ogni forma di privilegio
(alleanza di tutti i produttori)
10. IL POSITIVISMO MODULO 4
IL POSITIVISMO SOCIALE: COMTE CAPITOLO 2
18
COMTE
(1798 – 1857)
è possibile trasformare la politica
in una scienza esatta?
fondare una sociologia che ponga la questione
della convivenza sociale sul piano
«positivo»
ciò che è reale
ciò che è utile
ciò che è certo
ciò che è preciso
ciò che ha valore
legge dei
tre stadi
stadio
teologico
stadio
metafisico
stadio
positivo
spiegazione dei fenomeni come
prodotti di enti soprannaturali
spiegazione dei fenomeni come
prodotti di enti astratti
misurazione scientifica dei fenomeni
prevale l’immaginazione
prevalgono osservazione
e ragionamento
11. IL POSITIVISMO MODULO 4
IL POSITIVISMO SOCIALE: COMTE CAPITOLO 2
19
cinque scienze fondamentali che
hanno raggiunto lo stadio positivo
in momenti diversi della storia
astronomia
fisica
chimica
biologia
sociologia
Copernico
Keplero
Galileo
Pascal
Huygens
Newton
Lavoisier
Bichat
Blainville
Comte
MATEMATICA
COME BASE
COMUNE
scienze
inorganiche
scienze
organiche
12. IL POSITIVISMO MODULO 4
IL POSITIVISMO METOLODOLOGICO CAPITOLO 3
20
UTILITARISMO
BENTHAM
(1748 – 1832)
esistenza umana condizionata dalla ricerca del
piacere e dal tentativo di evitare il dolore
(Epicuro)
utile individuale
(etica)
utile collettivo
(politica)
non c’è utile
individuale senza
utile collettivo
ricerca
del massimo piacere
e del minimo dolore
ricerca della massima felicità
per il maggior numero di
persone
non esistono
diritti naturali
non esiste
coscienza morale
13. IL POSITIVISMO MODULO 4
IL POSITIVISMO METOLODOLOGICO CAPITOLO 3
21
ASSOCIAZIONISMO
JAMES MILL
(1773 – 1836)
varietà delle nozioni di piacere
ciò che uno considera bene
non lo è affatto per un altro
conoscenza
(capacità intellettive)
etica
(predisposizioni morali)
corrispondenza fra associazioni di
sensazioni e associazioni di idee
associazione fra l’idea di piacere e
l’azione che lo procura
abitudine
consolidata da
soggettività all’idea di
piacere
giustifica
altruismo
14. IL POSITIVISMO MODULO 4
IL POSITIVISMO METOLODOLOGICO CAPITOLO 3
22
JOHN STUART MILL
(1806 – 1873)
unire la cultura del Positivismo con l’Utilitarismo
CONOSCENZA
SCIENTIFICA
critica della logica
deduttiva
osservazioni particolari di
dati dell’esperienza
INDUZIONE
inferenza da particolari a
particolari
generalizzazione
dell’esperienza
principio di uniformità
della natura
Sulla libertà liberalismo radicale in ambito politico
i
Considerazioni sul governo rappresentativo ruolo delle opposizioni parlamentari
Tre saggi sulla religione Dio e umanità sono chiamati a cooperare
15. IL POSITIVISMO MODULO 4
IL POSITIVISMO METOLODOLOGICO CAPITOLO 3
23
RICARDO
(1772 – 1823)
prendere posizione su conflitti fra interessi diversi
CAPITALISMO
conflitti
tra profitto e rendita tra profitto e salario
caduta tendenziale del
saggio di profitto
no al protezionismo legge ferrea dei salari
le misure protezionistiche avrebbero favorito solo
la rendita parassitaria dei proprietari
i salari tendono
ad abbassarsi sempre di più
16. IL POSITIVISMO MODULO 4
IL POSITIVISMO EVOLUZIONISTICO CAPITOLO 4
24
DOTTRINE
BIOLOGICHE
fissismo
(Aristotele)
trasformismo
(Lamarck)
evoluzionismo
(Darwin)
le specie
sono immutabili
l’ambiente determina
le trasformazioni
all’interno di una
specie
da antenati comuni
discendono specie diverse
che si modificano all’interno
di un unico processo
evolutivo
scarsità delle
risorse e lotta per
la vita (Malthus)
- le mutazioni sono casuali
- la selezione naturale fa sì che
sopravvivano gli individui portatori
di caratteristiche più vantaggiose
rispetto all’ambiente
17. IL POSITIVISMO MODULO 4
IL POSITIVISMO EVOLUZIONISTICO CAPITOLO 4
25
MALTHUS
(1766 – 1834)
l’uomo avrà sempre bisogno di cibarsi per vivere
l’attrazione sessuale deriva da un istinto biologico
profondo
MANCANZA DI
EQUILIBRIO
POPOLAZIONE-
RISORSE
scarsità di risorse lotta per l’esistenza
EQUILIBRIO
POPOLAZIONE-
RISORSE
guerre/vizi
astinenza
ritegno morale
no leggi per i poveri
18. IL POSITIVISMO MODULO 4
IL POSITIVISMO EVOLUZIONISTICO CAPITOLO 4
26
DARWIN
(1809 – 1882)
in natura non c’è posto per tutti
la scarsità di risorse impone una selezione
variazioni
individuali casuali
ereditarietà
dei caratteri
adattamento
all’ambiente
sopravvivenza
dei più adatti
estinzione
dei meno adatti
legge della selezione
naturale
LOTTA PER LA
SOPRAVVIVENZA
EVOLUZIONE
DELLA SPECIE
19. IL POSITIVISMO MODULO 4
IL POSITIVISMO EVOLUZIONISTICO CAPITOLO 4
27
SPENCER
(1820 – 1903)
ogni forma di sapere parte da
constatazioni empiriche
ipotesi e teorie sempre più
comprensive
leggi sempre più generali
CONOSCENZA
scienza filosofia religione
osservazione empirica,
teorie e leggi relative ai
fenomeni
forma
di conoscenza
più generale
via di accesso
all’Inconoscibile, principio
di tutti i fenomeni
legge generale
dell’evoluzione
passaggio:
dall’omogeneo all’eterogeneo
dal meno coerente al più coerente
dall’indefinito al definito
20. IL POSITIVISMO MODULO 4
IL POSITIVISMO ITALIANO CAPITOLO 5
28
POSITIVISMO
ITALIANO
ricerche pedagogiche e sociali, storico-giuridiche e mediche
psicologia e psichiatria
si sviluppa in ritardo rispetto al resto d’Europa
antireligioso, antimetafisico
CATTANEO
(1801 – 1869)
PROGRESSO
SCIENTIFICO
libertà di ricerca
libertà intellettuale
libertà politica
il pensiero ha dimensione sociale
rivalutazione dell’istinto, «azione
senza idea»
senza vincoli di:
autorità della tradizione
spirito di sistema
21. IL POSITIVISMO MODULO 4
IL POSITIVISMO ITALIANO CAPITOLO 5
29
LOMBROSO
(1835 – 1909)
L’uomo delinquente:
i comportamenti criminali sono innati e biologicamente predeterminati
il cranio del delinquente presenta caratteristiche ataviche
determinismo assoluto l’uomo è privo di qualunque libertà
il crimine è manifestazione di una
patologia
carcerazione
preventiva
ARDIGÒ
(1828 – 1920)
non può essere imposto alcun limite teorico al progresso del sapere
non esiste l’inconoscibile, solo l’ignoto
evoluzione realtà inserita in un processo di distinzione progressiva
può avvenire anche per caso e gli esiti non sono prevedibili
22. NIETZSCHE MODULO 5
La demistificazione della
conoscenza e della morale
L’annuncio di Zarathustra
Il nichilismo
La volontà di potenza
Nietzsche e la cultura del
Novecento
23. NIETZSCHE MODULO 5
LA DEMISTIFICAZIONE DELLA CONOSCENZA E DELLA MORALE CAPITOLO 1
31
NIETZSCHE
(1844 – 1900)
primi scritti: genesi storica della morale e dei valori
visione del mondo fondata sulla ragione, sulla repressione del piacere
esaltazione dell’entusiasmo per la vita
rottura dell’equilibrio
dovuta al socratismo
apollineo
dionisiaco
critica
antiquaria
monumentale
tipologie
di storiografia
può utilizzare il passato come strumento per
progettare il cambiamento
«chimica della morale»
scomporre i valori nelle loro componenti elementari,
spesso istintuali ed egoistiche
«morte di Dio»
fine di tutti i valori esistenti
esaltazione della responsabilità umana
l’uomo deve farsi Dio,
creatore di valori
24. NIETZSCHE MODULO 5
L’ANNUNCIO DI ZARATHUSTRA CAPITOLO 2
32
Così parlò Zarathustra fondatore dell’«errore fatale», la morale
OLTREUOMO
(ÜBERMENSCH)
uomo superiore che ha il diritto di sottomettere i deboli
tappa dell’evoluzione: nuovo tipo umano che sta all’uomo
attuale come questo sta alla scimmia
uomo che si è liberato da ogni condizionamento morale ed
è egli stesso creatore di valori
ETERNO RITORNO
DELL’UGUALE
in quanto tale può accettare
l’oltreuomo dà significato a ogni istante
della propria vita
vuole ogni singola azione come se
dovesse ripetersi per l’eternità
interpretazioni
25. NIETZSCHE MODULO 5
IL NICHILISMO CAPITOLO 3
33
NICHILISMO
i
passivo attivo
morale
degli schiavi
morale
dei signori
trasvalutazione
di tutti i valori
Genealogia della morale analizza l’origine della morale e le sue conseguenze
- predominano la
rassegnazione, la
passività, la rinuncia
- si ubbidisce a
norme date
dall’esterno
- è gioia di vivere,
forza, intraprendenza
- vengono creati dei
valori: l’individuo
stesso è il
fondamento della
morale
«morale del risentimento»
- il «bene» è debolezza,
repressione degli istinti vitali
- il «male» è vigore, vitalità
26. NIETZSCHE MODULO 5
LA VOLONTÀ DI POTENZA CAPITOLO 4
34
«volontà di potenza»
forza naturale presente in tutti gli esseri viventi
impulso a espandere il proprio essere
sostituisce completamente la morale
oltreuomo
recupero della naturalità
trasvalutazione dei valori
prospettivismo conoscitivo
- rivalutazione degli
impulsi e degli istinti
- liberazione dai
condizionamenti
della morale
- ogni individuo è
creatore di valori
- non esiste una
verità oggettiva da
conoscere
- l’«oggettività» è
data dalla pluralità di
punti di vista
27. NIETZSCHE MODULO 5
NIETZSCHE E LA CULTURA DEL NOVECENTO CAPITOLO 5
35
Heidegger Nietzsche: «l’ultimo metafisico dell’Occidente»
Freud analogie con il suo pensiero: Es, rimozione, sublimazione
riferimenti letterari
D’Annunzio
Mann
musica
Wagner
Mahler
28. BERGSON E LO SPIRITUALISMO FRANCESE MODULO 6
Lo spiritualismo francese
Bergson: tempo, coscienza e
libertà
29. BERGSON E LO SPIRITUALISMO FRANCESE MODULO 6
LO SPIRITUALISMO FRANCESE CAPITOLO 1
37
spiritualismo
afferma l’esistenza di una realtà spirituale distinta
dalla materia e a essa irriducibile
primo
spiritualismo
secondo
spiritualismo
occorre partire dalla coscienza per
capire la realtà
la materia è uno spirito inconscio
contingentismo
filosofia dell’azione
è una reazione
all’Illuminismo
è una reazione al
Positivismo
- Maine de Biran
- Cousin
- Ravaisson
- Boutroux
- Blondel
legato alla teoria del rapporto fra le diverse scienze e fra i
diversi ordini della realtà
la vita della psiche non può essere spiegata mediante prìncipi
meramente biologici
la dimensione morale è irriducibile alla scienza
modernismo
nell’azione si esprime la volontà e quindi la dimensione
spirituale per eccellenza dell’uomo
30. BERGSON E LO SPIRITUALISMO FRANCESE MODULO 6
BERGSON: TEMPO, COSCIENZA E LIBERTÀ CAPITOLO 2
38
BERGSON
(1859 – 1941)
tempo spazializzato
il tempo come durata
- quantitativo
- discreto
- omogeneo
- reversibile
determinismo scienza
- qualitativo
- continuo
- eterogeneo
- irreversibile
libertà coscienza
spirito
materia
la mente
il cervello
ricordo puro
ricordo-immagine
che è
percezione
che si riferisce a
31. BERGSON E LO SPIRITUALISMO FRANCESE MODULO 6
LO SPIRITUALISMO FRANCESE CAPITOLO 2
39
PROCESSO
EVOLUTIVO
meccanicismo
finalismo
non si spiega
con
non è valido per l’organico
non spiega lo sviluppo della vita
slancio vitale
si spiega
con torpore
istinto
intelligenza
che
ha prodotto intuizione: ritorno
consapevole
all’istinto
metafisica, che
supera i limiti
dell’intelletto e
consente di
comprendere la vita e
la realtà
INTELLETTO INTUIZIONE
società chiusa
morale come
abitudine
religione statica
società aperta
morale come
amore
religione dinamica
fonda una fonda una
32. IL PRAGMATISMO E DEWEY MODULO 7
Peirce e il pragmatismo logico
James: pragmatismo e
funzionalismo
Dewey: democrazia e attivismo
Il pragmatismo italiano
33. IL PRAGMATISMO E DEWEY MODULO 7
PEIRCE E IL PRAGMATISMO LOGICO CAPITOLO 1
41
PEIRCE
(1839 – 1914)
la verità di un concetto, di una concezione o di una teoria dipendono
dall’efficacia nel modificare la situazione
PRAGMATISMO
LOGICO
la conoscenza è la risposta a
una situazione
di disagio o dubbio
il metodo scientifico-
sperimentale si basa
sull’abduzione
non produce verità, ma
metodi operativi efficaci
«credenza tale che se si
agisse in base ad essa, si
arriverebbe al punto cui
miriamo»
il linguaggio è
un sistema
di segni
semiotica
interpretante
oggetto segno
andare dal particolare al
particolare con la
mediazione dell’universale
opera attraverso l’inferenza
i
34. IL PRAGMATISMO E DEWEY MODULO 7
JAMES: PRAGMATISMO E FUNZIONALISMO CAPITOLO 2
42
JAMES
(1842 – 1910)
«pragmatismo psicologico»
efficacia che le credenze hanno per la vita del singolo
funzionalismo
è «vero» ciò che è funzionale alla soluzione dei problemi
esistenziali del singolo
è fondamentale il ruolo attivo del soggetto
«flusso di coscienza»
indica il carattere unitario e
dinamico del pensiero
pluralismo il mondo è percepito da ognuno in modo diverso
è «vero» ciò che migliora la vita dell’individuo
empirismo radicale tutto deriva dall’esperienza
religione «multiverso»
35. IL PRAGMATISMO E DEWEY MODULO 7
DEWEY: DEMOCRAZIA E ATTIVISMO CAPITOLO 3
43
DEWEY
(1859 – 1952)
concetto di democrazia
ricerche di filosofia, pedagogia, scienze umane
una società democratica richiede
personalità non dogmatica
partecipazione attiva degli allievi
logica come processo di indagine
STRUMENTALISMO
pensiero come strumento per
risolvere i problemi
ATTIVISMO
PEDAGOGICO
scuola come laboratorio
RIFONDAZIONE
DELLA FILOSOFIA
SPERIMENTALISMO
etica come strumento per la
convivenza sociale
naturalismo transazione
36. IL PRAGMATISMO E DEWEY MODULO 7
IL PRAGMATISMO ITALIANO CAPITOLO 4
44
PRAGMATISMO
ITALIANO
pragmatismo magico
pragmatismo logico
volontà
unico criterio di verità
occorre analizzare il
linguaggio scientifico
non esiste una realtà oggettiva
filosofia dell’azione
Papini
Vailati
37. SCIENZA E FILOSOFIA MODULO 8
La seconda rivoluzione scientifica
Russell: logica, matematica e
impegno politico
Wittgenstein: dal Tractatus alla
Ricerche filosofiche
L’empirismo logico
Popper: una nuova definizione di
scienza
L’epistemologia post-popperiana
Bachelard: la filosofia del non
La filosofia analitica
38. SCIENZA E FILOSOFIA MODULO 8
LA SECONDA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA CAPITOLO 1
47
la meccanica
quantistica
principio di
complementarietà
principio di
indeterminazione
afferma il
i due aspetti delle particelle subatomiche,
ondulatorio e corpuscolare,
sono complementari
non è possibile determinare
contemporaneamente la quantità di moto e la
posizione di una particella subatomica
secondo cui
secondo cui
Bohr
Heisenberg
«quanta»
corpuscoli che compongono l’energia
nel caso della luce
fotoni
onde
39. SCIENZA E FILOSOFIA MODULO 8
LA SECONDA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA CAPITOLO 1
46
«programma di ricerca meccanicistico» «fisica classica» determinismo
difficoltà
secondo principio della termodinamica
fenomeni elettromagnetici
la teoria della
relatività speciale
principio di
relatività galileiano
la velocità della
luce è costante
lo spazio
e il tempo
la massa
e l’energia
relativi
interdipendenti
convertibili E=mc2
estende il
sostiene che
segue che
segue che
la teoria della
relatività generale
teoria della
relatività speciale
la materia incurva
lo spazio-tempo
estende la
sostiene che
moti curvilinei
accelerati
ai
40. SCIENZA E FILOSOFIA MODULO 8
RUSSELL: LOGICA, MATEMATICA E IMPEGNO POLITICO CAPITOLO 2
48
IL LOGICISMO DI
RUSSELL
la riduzione della matematica alla logica
delle classi e delle relazioni
la creazione della «teoria dei tipi»
«indagine sui fondamenti della matematica» aspetto determinante della seconda rivoluzione scientifica
nuova teoria delle descrizioni definite
elimina antinomia delle classi
che non avrebbe
consentito
oggetti ideali inesistenti
elimina
L’ATOMISMO
LOGICO DI
RUSSELL
RUSSELL
(1872 – 1970)
«crisi dei fondamenti della matematica»
il mondo è composto da fatti atomici
i fatti atomici sono espressi nel
linguaggio da proposizioni atomiche
proposizioni atomiche connettivi logici
con i
proposizioni
molecolari
formano le
- non
- e
- o
- se… allora
- se e solo se
41. SCIENZA E FILOSOFIA MODULO 8
WITTGENSTEIN: DAL TRACTATUS ALLE RICERCHE FILOSOFICHE CAPITOLO 3
49
WITTGENSTEIN
(1889 – 1951)
formazione intellettuale nella «grande Vienna»
Tractatus
il linguaggio è l’immagine
logica dei fatti
le proposizioni che possono
essere confrontate con i fatti
le proposizioni metafisiche,
etiche, ecc.
teoria della
corrispondenza scienza
«indicibile»
opere dopo il
Tractatus
il significato
dipende dall’uso
terapia del
linguaggio
la filosofia è
perché corregge concezioni
ingannevoli del mondo
il senso delle proposizioni è
dato dal contesto
il linguaggio è un uso
regolato da norme
hanno senso
non hanno senso
somiglianze di famiglia
giochi linguistici
forme di vita
comunità dei
parlanti
definito da
fondate sulle
42. SCIENZA E FILOSOFIA MODULO 8
L’EMPIRISMO LOGICO CAPITOLO 4
50
EMPIRISMO LOGICO
esigenza di legittimare logicamente
il nuovo sistema di conoscenze
empirismo
logicismo
Positivismo
Mach
Wittgenstein
presupposti
principio di
verificabilità
le proposizioni delle scienze
empiriche sono sensate
le proposizioni della logica e
della matematica sono
sensate
le proposizioni della
metafisica sono insensate
perché verificabili
empiricamente
perché
sempre vere
perché non si riferiscono ai
dati dell’esperienza
sostenuto da
sostenuto da
Neurath
il fiscalismo
intrascendibilità
del linguaggio
Carnap
convenzionalismo
logico
il criterio di
confermabilità
corregge
seconda rivoluzione scientifica
43. SCIENZA E FILOSOFIA MODULO 8
POPPER: UNA NUOVA DEFINIZIONE DI SCIENZA CAPITOLO 5
51
«assassino» dell’empirismo logico
POPPER
(1902 – 1994)
principio di
falsificabilità
distingue
asserzioni empiriche e
scientifiche
asserzioni non empiriche e
non scientifiche
come la metafisica
ha un senso e un
suo valore
che però
fallibilismo
sostituisce
il principio di verificabilità
la scienza
è congetturale
è fallibile
teoria dei
«Tre mondi»
il mondo degli oggetti e stati fisici
il mondo degli stati di coscienza
il mondo dei contenuti del pensiero
- esseri organici
- esseri inorganici
- manufatti
i
44. SCIENZA E FILOSOFIA MODULO 8
L’EPISTEMOLOGIA POST-POPPERIANA CAPITOLO 6
52
problema del processo di
crescita della scienza
lo sviluppo della scienza avviene talvolta
attraverso un radicale mutamento di princìpi
THOMAS KUHN
(1922 – 1996)
la storia della scienza è un’alternanza di scienza
normale e di rivoluzioni scientifiche
IMRE LAKATOS
(1922 – 1974)
l’indagine scientifica consiste in programmi di
ricerca costituiti da un nucleo difeso da una cintura
protettiva
PAUL K. FEYERABEND
(1924 – 1994)
la ricerca scientifica procede indipendente da
qualsiasi metodo
45. SCIENZA E FILOSOFIA MODULO 8
BACHELARD: LA FILOSOFIA DEL NON CAPITOLO 7
53
BACHELARD
(1884 – 1962)
«razionalismo applicato»
conoscenza scientifica:
interazione fra esperienza e ragione
rottura epistemologica
costituisce il cambiamento di concetti e
metodi all’interno di una scienza
ostacolo
epistemologico
che la scienza deve superare
per progredire
psicoanalisi dello
spirito scientifico
la ricerca delle cause inconsce che
bloccano il sapere
mediante
che costituisce
46. SCIENZA E FILOSOFIA MODULO 8
LA FILOSOFIA ANALITICA CAPITOLO 8
54
centralità del problema
del linguaggio
XX secolo
«svolta linguistica
della filosofia»
filosofia analitica
Russell
Moore
Wittgenstein
alla base
della
Cambridge
Oxford
Stati Uniti
Wisdom
Ryle
Austin
Grice
Quine
Goodman
Davidson
Putnam
i problemi filosofici possono
essere affrontati solo analizzando
il linguaggio con il quale essi sono
stati formulati
che si
sviluppa a