1. La Telemedicina:
opportunità e percorso?
Prof. Sergio Pillon
Direttore UOD Telemedicina AO San Camillo-Forlanini,
Direttore Medico e Vicepresidente CIRM,
Vicepresidente Società Italiana di Telemedicina SIT,
Roma
2. Se la situazione sociale in Europa è disastrosa
in Italia è drammatica. Lo afferma senza
mezzi termini il Rapporto trimestrale sulla
Situazione economica e sociale della
Commissione europea (in inglese). Siamo in
fondo alle classifiche di praticamente ogni
rilevazione, ed abbiamo registrato nel 2012 “il
peggior declino dell'indice del clima sociale,
passato dal -1,1% del 2011 al -3,1% del
2012”.
4. Dalla teoria alla pratica: gli
strumenti dell'integrazione, cosa
abbiamo, cosa vorremmo, a
cosa non possiamo rinunciare
Prof. Sergio Pillon
Direttore UOD Telemedicina AO San
Camillo-Forlanini, Roma
5. INSTITUTE OF MEDICINE
Health care in America has experienced an
explosion in knowledge, innovation, and capacity
to manage previously fatal conditions. Yet,
paradoxically, it falls short on such fundamentals
as quality, outcomes, cost, and equity. Each action
that could improve quality—developing knowledge,
translating new information into medical evidence,
applying the new evidence to patient care—is
marred by significant shortcomings and
inefficiencies that result in missed opportunities,
waste, and harm to patients.
6. Lavorare in team e’ la chiave:
◦ tra medici di medicina generale
◦ tra MMG e specialisti
◦ tra ospedale e territorio
◦ con gli altri professionsiti della salute
◦ (infermieri, farmacisti, tecnici, terapisti,…)
◦ con i sistemi dell’emergenza
◦ con i pazienti
◦ con i decisori regionali
TELEMEDICINA: cosa vuol dire nel
2012?
7. Con le tecnologie che
usiamo tutti i giorni
•PER LAVORARE MEGLIO
•PER CURARE MEGLIO
•PER ESSERE PIU’ VICINI AI PAZIENTI
•PER SPENDERE MEGLIO
19. E’ un punto di arrivo, archivi
dematerializzati possono essere integrati,
ma PRIMA vanno dematerializzati
Attualmente non esiste uno standard
specifico o un obbligo di FIRMA per i
documenti sanitari dematerializzati
Il Fascicolo Sanitario Elettronico
20. Dispositivi semplici e teleconsulto
specialistico
Il motore che fa
correre il
sistema
FSE
21. Mancano regole specifiche su chi fa cosa, ,
chi paga e come paga, i dispositivi non
hanno una specificità di controlli o di
marchi
Manca un indirizzo ed ognuno fa quello
che ritiene giusto, l’infartuato e’ un chiaro
esempio ma, sia nell’emergenza sia nella
cronicità, regna l’anarchia
Dispositivi e Teleconsulto
23. Dispositivi informatici,
Applicazioni
Sono nella tasca e nello studio di quasi tutti i
medici, vengono usati senza standard di
sicurezza, qualità affidabilità, affidati alla
buona volontà e competenza del medico
La maggior parte delle applicazioni non sono
cross platform, si parla vagamente e male di
Cloud, il “trashware” e’ diffusissimo
Manca un indirizzo nazionale ed i costi di
sviluppo e gestione sono molto piu’ alti.
24. Una formazione di livello
universitario (master, corsi di
perfezionamento, …)
Autisti formati e
competenti
Dispositivi e
Teleconsulto
Device ed
Applicazioni
FSE
25. Formazione
Manca un percorso organizzato di
formazione per i “nuovi medici” (corsi di
laurea e specializzazione, scuole di
formazione)
Manca un percorso di formazione ed
aggiornamento per i medici “di oggi”
La formazione e’ il cavallo di troia
dell’innovazione
26. Una infrastruttura di rete
diffusa, economica ed
affidabile
Formazione
Strade asfaltate e Dispositivi e
facilmente Teleconsulto
percorribili
Device ed
Applicazioni
FSE
27. Infrastruttura di Rete
La rete fissa in Italia non e’ ancora diffusa
come dovrebbe, in particolare nei piccoli
centri, l’affidabilità e’ insufficiente.
Il digital divide italiano (uso della rete ai
minimi termini rispetto agli altri paesi
occidentali) rende piu’ difficile
implementare soluzioni
28. Regole certe, standard nazionali, fatti
rispettare con attenzione ma anche
continuamente ripensati ed adattati
Formazione
Infrastrutture di Rete Dispositivi e
Teleconsulto
Device ed
Applicazioni
Codice della strada FSE
e polizia stradale
29. Nessun paese europeo sta pensando di
sviluppare soluzioni per “regioni”
Bisogna uscire dalla logica regionale per
inserire questi percorsi in un framework
nazionale ed europeo
L’industria vuole regole nazionali per
sviluppare progetti e soluzioni
Regole certe, Standard Nazionali
30. • Fascicolo,
• dispositivi
diagnostici
teleconsulto
• applicazioni,
• regole e
standard,
• formazione,
• coordinamento e
gestione
«adattativa» dei
processo….
31. FORMAZIONE: Non servono soldi in piu’ per introdurla
nei corsi di laurea, di specializzazione e nelle scuole
della MG
FSE: abbondantemente previsto ed in via di
implementazione delle regioni, va SOLO (?) reso utile
e NAZIONALE
APPLICAZIONI e AGGIORNAMENTO TECNOLOGICO: I
Tablet li “regalano” con la connettivita, I PC possono
essere comprati dai medici, a patto che ci siamo
indirizzi per applicazioni REALMENTE anytime
anywere (le ASL continuano a spendere soldi per
applicazioni stand alone, smart card e TOTEM invece
di usare gli OTP)
Non ci sono I soldi… siamo sicuri?
32. LA FIRMA ELETTRONICA: 5/10 euro annui per
medico (il prezzo di mercato) sono sostenibili
da qualsiasi medico
REGOLE CHIARE: non costano, ci vuole solo
la volontà politica e l’onestà intellettuale di
farle
DISPOSTIVI E TELECONSULTO: prezzi
davvero minimi, si puo’ usare la posta
elettronica, web application, il teleconsulto
pubblico/pubblico in tempi di riduzione della
rete ospedaliera e’ una OPPORTUNITA’ per gli
specialisti in esubero, non un COSTO!
Non ci sono I soldi… siamo sicuri?
34. CHI… (regionale=21
telemedicine?)
«La capacità di gestione della Sanità da parte
delle Regioni, tranne alcune eccezioni, è stata
fallimentare». E ancora: «Le Regioni non
hanno saputo negli ultimi dieci anni mettere
in atto i cambiamenti dichiarati necessari per
la sostenibilità del Servizio sanitario
nazionale». Insomma: «Questo federalismo
ha bisogno, se non di essere cancellato, di
una revisione profonda. Il Parlamento faccia
le sue valutazioni».
Dott. Giacomo Milillo, Segretario Nazionale FIMMG
35. CHI… (regionale=21
telemedicine?)
La razionalizzazione della spesa pubblica è
uno strumento, non un fine, se no
avrebbe ragione chi la giudica una
manovra estiva sotto mentite spoglie. Ma
non basterà a salvare il Ssn se non si
abbandonerà il mito regionalistico. Alla
sanità italiana serve "più governo e meno
governatori"
Sen.Claudio Gustavino