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Fasi del progetto
1) In classe sono stati letti brani tratti testi di Sciascia, Saviano e altri
autori che parlano di mafia
2) Dopo la visione del film “IO RICORDO” c'è stato l'incontro con alcune
rappresentanti della sezione castiglionese di “LIBERA” l'associazione
fondata da don Luigi Ciotti che si occupa da anni di tale tematica.
3) I ragazzi hanno avuto anche l'opportunità di conoscere e parlare con i
genitordi Domenico Gabriele,chiamato Dodò, un ragazzino calabrese
uccisomentre giocava a calcetto, dai colpi sparatida uno “ndranghetoso”.
In questa occasione gli alunni hanno pensato di regalare loro una targa a
ricordo.
4) Per ricordare le vittime della mafia i ragazzi hanno costruito col cartone
delle sagome umane sulle quali sono stati incollati dei cuori contenenti
pensieri e riflessioni sulla mafia.
5)Nella giornata (13 marzo 2015)della manifestazione organizzata da
“LIBERA” in collaborazione con il Comune di Castiglione in piazza San
Luigi, sono state esposte le sagome ed è stato letto un testo (dall' alunna
Simona Salvatore) che ha illustrato il lavoro fatto e le riflessioni maturate da
questa esperienza
Le rappresentanti di
LIBERA sul palco
L’allestimento
della mostra
Oggi 13 marzo 2015 siamo qui per parlare di mafia.
La prima domanda che ci siamo posti noi ragazzi di III A quando la prof .ssa di lettere L.Codazzo ci
ha introdotto questo argomento è stata: " Ma perché parliamo di mafia a Castiglione? Non è una
questione che riguarda solo il sud d' Italia?"
Dopo un breve accenno al concetto e alle origini della mafia, abbiamo capito che questa "piovra" non
è fatta solo di uomini con la coppola e la lupara, di donne nascoste dietro una finestra, di clan che si
fanno la guerra tra di loro...purtroppo la mafia non è solo questo. Essa controlla lo spaccio di droga e
la prostituzione, sfrutta la gente comune, chiede il pizzo ai negozianti, seppellisce sotto i nostri piedi
rifiuti tossici e ci inganna ogni giorno in diverse situazioni.
Noi ragazzi non ci rendiamo conto dei danni che queste organizzazioni portano a noi stessi e al
nostro futuro perché a volte, un po' per egoismo, un po' per disinformazione, non distinguiamo gli
innumerevoli atteggiamenti mafiosi con cui ogni giorno abbiamo a che fare.
Abbiamo allora deciso di informarci e di capire meglio in che modo la mafia è presente nel nostro
territorio e come mai questo è un argomento che riguarda tutti noi.
E' per questo motivo che abbiamo organizzato degli incontri con "Libera", un' associazione che si
impegna a diffondere la cultura della legalità; con alcune delle sue rappresentanti abbiamo
intrapreso un percorso di nuove conoscenze inerenti la legalità e per questo motivo abbiamo deciso
di impegnarci a modo nostro per ricordare le vittime di mafia.
Dopo esserci documentati con diverse ricerche sul web e con la visione del film " Per questo mi
chiamo Giovanni", noi ragazzi di III A abbiamo creato delle sagome umane che rappresentano
simbolicamente le persone uccise dalla mafia, poi abbiamo scritto sui loro cuori una riflessione, un
messaggio di speranza o delle semplici frasi che hanno suscitato in noi dei sentimenti.
Grazie a questo lavoro abbiamo imparato a conoscere la mafia, a sforzarci di cercare informazioni su
quello che succede, a scavare dietro la realtà che ci vogliono far vedere per trovare il marcio che
spesso è ricoperto da una patina dorata.
Abbiamo anche compreso che non aver mai vissuto sulla nostra pelle la mafia non significa che non
si trovi dietro ad ogni angolo del nostro paese e che non si sia infiltrata in ogni meccanismo che
riguarda la nostra quotidianità perchè la mafia è dietro l' assegnazione degli appalti, dietro la droga, il
fumo e le armi, ma anche dietro i vestiti, i rifiuti e il cibo. La mafia è ovunque e non ce n' è
accorgiamo.
Essa è un nemico, ma noi non vogliamo che continui a vincere, vogliamo sconfiggerla.
Per fare ciò ci vogliamo e ci dobbiamo armare, armare di nuove conoscenze e informazioni perché
non vogliamo farci rubare il futuro e abbiamo il dovere di rendere il nostro Paese un posto migliore.
Vogliamo prenderci questa grossa responsabilità, sicuramente non sarà semplice, ma noi ci
proveremo, con la consapevolezza che la mafia c' è, ma ci siamo anche noi!
Momenti di recita sul palco degli alunni della primaria
Riflessioni degli alunni
……con questa esperienza abbiamo capito meglio il termine “mafia” ,un termine
intriso di omertà, ignoranza e gente senza sentimenti
Penso che il lavoro fatto ci sia servito per crescere in modo corretto e a formarci come
persone altruiste, disponibili e mature.
Grazie al lavoro sulla mafia ho capito che devo crescere in modo rispettoso nei
confronti degli altri, dell’ambiente in cui vivo e delle idee che mi appartengono.
…….mi è stato utile perché ho imparato cose nuove che non sapevo.
Perché abbiamo capito che la mafia non è solo un gruppo di persone, ma è
l’insieme di tutte le azioni criminali che agiscono contro la libertà dell’uomo
Abbiamo ascoltato tante testimonianze che si riferiscono alla mafia e abbiamo capito
che per sconfiggerla bisogna parlarne alle persone che ci possono aiutare a mettersi
insieme per annientarla.
Sono felice di aver fatto questo lavoro perché ho imparato cose nuove:il senso della
giustizia, il senso del combattere,l’importanza di essere liberi di dire di no alle
cose sbagliate ……e soprattutto non sento più la paura nei confronti dell’ingiustizia
che sentivo prima ed è merito del lavoro che ho fatto.
Io sono molto felice di aver partecipato a questo lavoro contro la mafia
perché ho imparato cos’è giusto e cos’è sbagliato….E’ stata
un’esperienza costruttiva, interessante e importante per le mie scelte
………utile perché ho imparato molte cose nuove.E’ stato anche divertente
collaborare insieme ai miei compagni per creare dei lavori belli ed originali
ed è stata inoltre un’ottima opportunità per imparare le cose in modo
nuovo e divertente.
…..molto interessante, anche se ora ho la consapevolezza che la mafia non
si fa scrupoli e potrebbe colpire chiunque in qualsiasi momento; infatti il
giorno che siamo andati in piazza avevo paura che ci potessero essere
episodi spiacevoli nei nostri confronti, ma tutto è andato per il meglio ed è
stata una splendida mattinata.
E’ stata una bella esperienza perché abbiamo imparato che le mafie sono
ovunque e purtroppo fanno parte della nostra vita quotidiana, ma noi
ragazzi possiamo crescere con un’educazione “legale”cercando di
cambiare la realtà che ci circonda per crearci un futuro “sano” e ricco di
buone opportunità.
CLASSE TERZA A
Curatrice del progetto: la prof.ssa di lettere Lucia Codazzo
Hanno collaborato: l’educatrice Giovanna Nucera per l’aspetto artistico , la prof.ssa Francesca
Accardi per la documentazione sul web.
Battistini Simone
Bifulco Alberto
Castellini Andrea
Ciccarelli Silvia
Craciun Marta
Demiri Andrea
Giorgi Alessia
Kaur Amanpreet
M. Daniela
Munteanu Robert
Nahian Hassan
Piemontese Luisa
Rebusco Giulia
Rivera Lorenzo
Romano Raffaele
Russo Samuele
Salvatore Simona
Singh Manpreet
Tariq Saif
Tariq Sana
Wang Luyao
Zanotti Matteo
Zhang Hao

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  • 18. Oggi 13 marzo 2015 siamo qui per parlare di mafia. La prima domanda che ci siamo posti noi ragazzi di III A quando la prof .ssa di lettere L.Codazzo ci ha introdotto questo argomento è stata: " Ma perché parliamo di mafia a Castiglione? Non è una questione che riguarda solo il sud d' Italia?" Dopo un breve accenno al concetto e alle origini della mafia, abbiamo capito che questa "piovra" non è fatta solo di uomini con la coppola e la lupara, di donne nascoste dietro una finestra, di clan che si fanno la guerra tra di loro...purtroppo la mafia non è solo questo. Essa controlla lo spaccio di droga e la prostituzione, sfrutta la gente comune, chiede il pizzo ai negozianti, seppellisce sotto i nostri piedi rifiuti tossici e ci inganna ogni giorno in diverse situazioni. Noi ragazzi non ci rendiamo conto dei danni che queste organizzazioni portano a noi stessi e al nostro futuro perché a volte, un po' per egoismo, un po' per disinformazione, non distinguiamo gli innumerevoli atteggiamenti mafiosi con cui ogni giorno abbiamo a che fare. Abbiamo allora deciso di informarci e di capire meglio in che modo la mafia è presente nel nostro territorio e come mai questo è un argomento che riguarda tutti noi. E' per questo motivo che abbiamo organizzato degli incontri con "Libera", un' associazione che si impegna a diffondere la cultura della legalità; con alcune delle sue rappresentanti abbiamo intrapreso un percorso di nuove conoscenze inerenti la legalità e per questo motivo abbiamo deciso di impegnarci a modo nostro per ricordare le vittime di mafia. Dopo esserci documentati con diverse ricerche sul web e con la visione del film " Per questo mi chiamo Giovanni", noi ragazzi di III A abbiamo creato delle sagome umane che rappresentano simbolicamente le persone uccise dalla mafia, poi abbiamo scritto sui loro cuori una riflessione, un messaggio di speranza o delle semplici frasi che hanno suscitato in noi dei sentimenti. Grazie a questo lavoro abbiamo imparato a conoscere la mafia, a sforzarci di cercare informazioni su quello che succede, a scavare dietro la realtà che ci vogliono far vedere per trovare il marcio che spesso è ricoperto da una patina dorata. Abbiamo anche compreso che non aver mai vissuto sulla nostra pelle la mafia non significa che non si trovi dietro ad ogni angolo del nostro paese e che non si sia infiltrata in ogni meccanismo che riguarda la nostra quotidianità perchè la mafia è dietro l' assegnazione degli appalti, dietro la droga, il fumo e le armi, ma anche dietro i vestiti, i rifiuti e il cibo. La mafia è ovunque e non ce n' è accorgiamo. Essa è un nemico, ma noi non vogliamo che continui a vincere, vogliamo sconfiggerla. Per fare ciò ci vogliamo e ci dobbiamo armare, armare di nuove conoscenze e informazioni perché non vogliamo farci rubare il futuro e abbiamo il dovere di rendere il nostro Paese un posto migliore. Vogliamo prenderci questa grossa responsabilità, sicuramente non sarà semplice, ma noi ci proveremo, con la consapevolezza che la mafia c' è, ma ci siamo anche noi!
  • 19.
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  • 21. Momenti di recita sul palco degli alunni della primaria
  • 22. Riflessioni degli alunni ……con questa esperienza abbiamo capito meglio il termine “mafia” ,un termine intriso di omertà, ignoranza e gente senza sentimenti Penso che il lavoro fatto ci sia servito per crescere in modo corretto e a formarci come persone altruiste, disponibili e mature. Grazie al lavoro sulla mafia ho capito che devo crescere in modo rispettoso nei confronti degli altri, dell’ambiente in cui vivo e delle idee che mi appartengono. …….mi è stato utile perché ho imparato cose nuove che non sapevo. Perché abbiamo capito che la mafia non è solo un gruppo di persone, ma è l’insieme di tutte le azioni criminali che agiscono contro la libertà dell’uomo Abbiamo ascoltato tante testimonianze che si riferiscono alla mafia e abbiamo capito che per sconfiggerla bisogna parlarne alle persone che ci possono aiutare a mettersi insieme per annientarla. Sono felice di aver fatto questo lavoro perché ho imparato cose nuove:il senso della giustizia, il senso del combattere,l’importanza di essere liberi di dire di no alle cose sbagliate ……e soprattutto non sento più la paura nei confronti dell’ingiustizia che sentivo prima ed è merito del lavoro che ho fatto.
  • 23. Io sono molto felice di aver partecipato a questo lavoro contro la mafia perché ho imparato cos’è giusto e cos’è sbagliato….E’ stata un’esperienza costruttiva, interessante e importante per le mie scelte ………utile perché ho imparato molte cose nuove.E’ stato anche divertente collaborare insieme ai miei compagni per creare dei lavori belli ed originali ed è stata inoltre un’ottima opportunità per imparare le cose in modo nuovo e divertente. …..molto interessante, anche se ora ho la consapevolezza che la mafia non si fa scrupoli e potrebbe colpire chiunque in qualsiasi momento; infatti il giorno che siamo andati in piazza avevo paura che ci potessero essere episodi spiacevoli nei nostri confronti, ma tutto è andato per il meglio ed è stata una splendida mattinata. E’ stata una bella esperienza perché abbiamo imparato che le mafie sono ovunque e purtroppo fanno parte della nostra vita quotidiana, ma noi ragazzi possiamo crescere con un’educazione “legale”cercando di cambiare la realtà che ci circonda per crearci un futuro “sano” e ricco di buone opportunità.
  • 24. CLASSE TERZA A Curatrice del progetto: la prof.ssa di lettere Lucia Codazzo Hanno collaborato: l’educatrice Giovanna Nucera per l’aspetto artistico , la prof.ssa Francesca Accardi per la documentazione sul web. Battistini Simone Bifulco Alberto Castellini Andrea Ciccarelli Silvia Craciun Marta Demiri Andrea Giorgi Alessia Kaur Amanpreet M. Daniela Munteanu Robert Nahian Hassan Piemontese Luisa Rebusco Giulia Rivera Lorenzo Romano Raffaele Russo Samuele Salvatore Simona Singh Manpreet Tariq Saif Tariq Sana Wang Luyao Zanotti Matteo Zhang Hao