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4.0Pharma 4.0: l’innovazione digitale
cambia il settore farmaceutico
Pharma 4.0: come l’innovazione digitale cambia il settore farmaceutico	
	 La trasformazione in atto nel mondo farmaceutico verso un Pharma 4.0
	 Perché conviene sempre di più investire in salute in un percorso Pharma 4.0
	 Il digitale e il paradigma 4.0 al servizio del Pharma
	 Dal Pharma al Pharma 4.0
	 La ricerca Pharma verso forme di collaborazione a Rete	
Il ruolo di Big Data e Data Science
	 Cosa dignifica Data Model Driven Business per il mondo Pharma
	 I tre ambiti applicativi della Data Science nel Pharma
	 Data Science la produzione e per la qualità dei prodotti
	 La Data Science per il Risk Management
	 Con la Data Science verso la Medicina di Precisione
	 Il nuovo Risk Management del mondo Pharma
Serializzazione e Tracciabilità farmaci: perché è così importante
	 Falsified Medicines Directive FMD: cos’è e come aumenta la fiducia del consumatore
	 Serializzazione e tracciabilità: il ruolo del’ Europa
	 Serializzazione del farmaco in Italia: l’FMD slitta al 2025
	 Tracciabilità e serializzazione contro il fenomeno “Black Pharma”
	 Pharma 4.0: Italia, maggior produttore Pharma in Europa
	 Serializzazione e tracciabilità dei farmaci uguale data driven pharma
Precision Medicine e Precision Care: il ruolo della Data Science
	 Le differenze tra medicina di precisione e medicina personalizzata
	 Le differenze tra precision medicine e precision care	
	 Quali relazioni uniscono la Precision Medicine e la farmacogenomica
	 Il principio base della Medicina di Precisione: la centralità del paziente
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Come si concretizza la precision medicine: che sviluppi dobbiamo attenderci?
	 Come la medicina di precisione indirizza il mondo farmaceutico alla produzione di farmaci di precisione
	 Privacy e Risk Management rallentano la medicina di precisione
	 A chi si rivolge la precision medicine	
	 Ambiti di sviluppo della Precision Medicine
		 Le principali tecnologie della precision medicine
		 I principali ambiti nei quali opera la precision medicine
	 	 I principali attori coinvolti nella “filiera” della precision medicine	
	 Il potenziale del digitale per la medicina di precisione
Farmaceutico 4.0: verso le filiere collaborative, con l’innovazione tecnologica e di processo
	 L’innovazione tra normativa e supply chain
	 Come gestire la mitigazione dei fenomeni di carenze e indisponibilità nel settore farmaceutico
	 Il paradigma 4.0 cambia produzione e logistica nel farmaceutico italiano
	 SDG Group: focus sul valore dei dati per tutto il mondo farmaceutico
	 I dati a beneficio della qualità nella produzione dei farmaci
	 Pharma e innovazione
	 Non è un problema di tecnologie ma di “utilizzo” dei dati
	 L’IT come vettore di innovazione
	 Il farmaceutico alla ricerca di ecosistemi sostenibili
	 Collaborazione, fiducia e attenzione ai processi alla base dell’innovazione nel farmaceutico
	 L’impatto della FMD – Falsified Medicine Directive
	 Il ruolo del pubblico e di Farmindustria
	 Innovare per evolvere, anche nel Pharma
	 Il farmaceutico verso i real world data
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Pharma 4.0: come l’innovazione digitale cambia
il settore farmaceutico
Davanti a una crescente
competitività e sulla spinta di
fenomeni come la compliance
normativa, la ricerca di nuovi
prodotti, la gestione di fenomeni
come la medicina di precisione, la
sicurezza e il risk management, per
il settore farmaceutico si aprono
nuove opportunità in chiave data
driven.
La trasformazione digitale sta
cambiando, anche radicalmente,
tanti settori, ma pochi stanno
vivendo questa trasformazione
come il mondo Pharma. Per le
imprese del settore farmaceutico
i temi della digital transformation
si sovrappongono a quelli di una
trasformazione più ampia che tocca
gli ambiti della qualità, del Risk
Management, della sicurezza e di
una innovazione che porta verso
la medicina di precisione senza
trascurare compliance normativa e
standardizzazione.
Uno dei messaggi più forti che
meglio esprime questo potenziale
di innovazione è quello che arriva
da Farmindustria: “Dal 1951 a oggi: 3
mesi di vita in più ogni anno, 6 ore al
giorno”. L’impatto di questa industria,
nella forma di farmaci e prodotti per
la salute, si concretizza in risultati
che incidono direttamente sulla
qualità della vita delle persone.
Negli ultimi 50 anni questi risultati si
sono concretamente tradotti in una
diminuzione della mortalità e in un
contributo all’allungamento della
vita media. Ma l’attenzione oggi ci
deve spingere a capire e valutare le
prospettive future di questo mondo
e al ruolo sempre più importante
che il Pharma può trovare nella
collaborazione con l’innovazione
digitale.
La trasformazione in atto nel mondo farmaceutico verso un
Pharma 4.0
Il settore farmaceutico in Italia,
dai dati del report 2019 di
Farmindustria, è a sua volta in
grande trasformazione e nello stesso
tempo in sviluppo, tanto che negli
ultimi 10 anni (2008-2018) ha segnato
una crescita del 117% superando
in termini di performance la media
europea e altri paesi continentali.
Il settore nel nostro paese conta
qualcosa come 66.500 addetti di
cui 6.600 persone concentrate nella
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Perché conviene sempre di più investire in salute in un percorso
Pharma 4.0
L’altro messaggio chiave che arriva
da Farmindustria e che permette di
capire le potenzialità di sviluppo di
questo mercato e dei fenomeni che
lo stanno accompagnando è che “La
salute costa, ma la malattia costa
di più”: lo sguardo con cui persone,
cittadini, pubbliche amministrazioni
e imprese guardano alle prospettive
dell’industria farmaceutica è allo
stesso tempo etico e pragmatico,
di attenzione alla salute e al
benessere e di attenzione ai rischi,
anche economici, che si corrono
nel momento in cui non si presta la
dovuta attenzione alla qualità della
salute delle persone.
E questo tema si deve a sua volta
collegare con il punto, centrale
anche nel mondo farmaceutico,
della sostenibilità in quella che può
essere definita come la missione di
interpretare il valore e l’obiettivo
della salute come un grande e
complesso ecosistema, dove al
mondo Pharma è affidato un ruolo
fondamentale.
Due dati su tutti per capire il
valore di questa trasformazione
prendendo come riferimento lo
scenario di Farmindustria: 1 Euro
per la vaccinazione è in grado di far
risparmiare alla collettività qualcosa
come 16 euro per le cure necessarie
a chi si ammala. A questo valore
si aggiungono, secondo le stime
di Farmindustria, altri 28 Euro di
risparmio su altre attività necessarie
al sostegno alla salute. Non solo, e
non è certo meno importante, ma
grazie ai farmaci si può migliorare
la qualità della vita delle persone,
si possono ridurre le spese di
assistenza e si può garantire alle
persone affette da patologie una vita
più attiva.
ricerca e sviluppo. Sono oltre 32,2 i
miliardi di euro di produzione, di cui
una quota assolutamente rilevante
pari all’80% destinata all’export. Il
profilo di questo settore si completa
con i 3 miliardi di euro di investimenti
in generale di cui 1,3 miliardi per
la produzione e 1,7 per la ricerca e
sviluppo, in un sostegno concreto
di imprese che nel 59% dei casi
sono a capitale estero e nel 41% con
capitale italiano.
6
Il digitale e il paradigma 4.0 al servizio del Pharma
Ed è qui in particolare che acquista
valore il tema dell’innovazione
digitale. Gli operatori del Pharma 4.0
non sono più solo fornitori di farmaci,
ma diventano un componente
centrale di un più ampio processo
di innovazione che ha come
obiettivo la salute e la qualità della
vita e che si concretizza in forme
di collaborazione tra l’innovazione
che arriva dai farmaci a tanti altri
fenomeni come la disponibilità
di device innovativi, di wearable
per i pazienti, di soluzioni digitali
a supporto e integrazione della
diagnostica.
Questa trasformazione riguarda
anche l’innovazione a livello di
visione e gestione generale delle
cure. Come già anticipato, la cura
non è più e non deve più essere una
semplice erogazione o assunzione
di un prodotto, la “medicina”. Al
contrario, è un percorso anche di
tipo terapeutico, che conta sulla
capacità allargata e ampliata
di innovazione che arriva dal
mondo Pharma. In questo senso
come sottolinea Farmindustria
aumentano le sinergie tra il mondo
farmaceutico e il mondo digital
tanto da considerare il settore
farmaceutico uno degli ambiti a più
alto tasso di utilizzo di Big Data.
Dal Pharma al Pharma 4.0
Nei numeri siamo davanti a un
mercato che secondo l’analisi
dell’IQVIA Institute of Human
Data Science dovrebbe superare
gli 1,5 trilioni di dollari a livello
mondiale entro il 2023 con una
crescita media annuale tra il 3
e il 6% dai 1,2 trilioni di dollari
del 2018. Un trend, quello che
emerge dalla ricerca, che è
sostenuto e spinto dalla crescita
della spesa generale dedicata
al mondo della salute e alla
medicina in particolare che è a
sua volta destinato a crescere del
50% entro il 2023. Questo sviluppo
è anche l’effetto di una serie di
“motori di sviluppo” che la ricerca
IQVIA evidenzia in alcuni punti
chiave:
•	 L’innovazione a livello di
biotecnologie
•	 L’accessibilità della nuova
generazione di bioterapie
•	 Le terapie basate sull’uso
intensivo di dati provenienti da
strumenti digitali
•	 La collaborazione tra industrie
farmaceutiche
•	 L’adozione di soluzioni di
Intelligenza Artificiale
•	 Lo sviluppo di nuovi
trattamenti basati sulla
disponibilità di nuove forme di
conoscenza sui pazienti
7
La ricerca Pharma verso forme di collaborazione a Rete
Quello che è molto cambiato è la
modalità di fare ricerca e innovazione
e la gestione stessa della
conoscenza. Farmindustria sottolinea
a questo proposito che “Dalla
network innovation sta arrivando
il Rinascimento della ricerca
biofarmaceutica”. Ed ecosistema
significa che l’80% di questo nuovo
modo di fare innovazione arriva
dalla collaborazione in Rete,
attraverso forme di partnership tra
le imprese private e le pubbliche
amministrazioni con un ruolo sempre
più importante per le università,
per tutto il mondo delle startup e
delle PMI del biotech, ma anche
per le associazioni e per gli enti no-
profit, che portano nuove forme di
conoscenza sui bisogni e sul nuovo
valore dell’innovazione farmaceutica.
In questo network di ricerca e
di innovazione il nostro paese
sta assumendo una maggiore
importanza rispetto al passato e la
sfida più importante per conquistare
e mantenere questo ruolo si gioca
sulla capacità di sviluppare una
forma di governance tra tutti i fattori
che concorrono a generare un nuovo
valore di mercato, ma che prima
di tutto e soprattutto concorrono a
migliorare la qualità della vita delle
persone.
Il ruolo di Big Data e Data Science
Il mondo farmaceutico rappresenta
da sempre uno dei settori che
deve quotidianamente unire un
importantissimo lavoro basato
sull’analisi dei dati con un impegno,
altrettanto importante, basato sulla
sintesi e sull’equilibrio tra istanze e
soggetti con interessi diversi.
Per il settore pharma, forse più di
altri settori, il digitale rappresenta
una straordinaria opportunità di
accelerazione della conoscenza
e di accelerazione dei processi
decisionali nel rispetto delle
specifiche regole che definiscono la
governance di questo settore.
L’impatto della Data Analytics
e della Data Science sul settore
health e pharma è un valore che si
misura a livello di ecosistema: per i
cittadini o per i pazienti innanzitutto,
per il mondo delle imprese
farmaceutiche, per le organizzazioni
e le istituzioni che sono chiamate a
gestire i servizi legati alla sanità e
alla salute in generale e non ultimo,
per le organizzazioni che hanno
invece il compito di sorvegliare e
di legiferare. Un equilibrio questo
che permette di creare un ambiente
competitivo nel quale tutti questi
attori possono concorrere per
raggiungere l’obiettivo primario di
8
garantire la migliore innovazione
possibile per la salute dei cittadini
a costi sostenibili per le Pubbliche
Amministrazioni nel rispetto delle
logiche di competizione di ricerca di
valore aggiunto delle imprese.
Ecco che in questo contesto parlare
di Data Driven Industry assume un
valore particolare, che è specifico
per questo mondo.
Cosa significa Data Model Driven Business per il mondo Pharma
Maurizio Sanarico, Chief Data
Scientist presso SDG Group segue
da tempo questo settore e ci tiene
subito a sottolineare l’importanza di
allargare il concetto di Data Driven
per questa industria: “Ritengo sia più
opportuno parlare di Data Model
Driven Business, ovvero una lettura
e un inquadramento nello stesso
tempo più ampio e più profondo di
“impresa guidata dai dati”, proprio
perché “è più complesso il mondo
ed è più articolato l’ecosistema degli
attori che lo compongono”. In questo
senso – spiega –   serve il termine
“Data” perché i dati appresentano
il materiale fondamentale per
la conoscenza e per realizzare
previsioni, il termine “Model”
perché grazie alla modellizzazione
è possibile distillare i dati e gestire
il delicatissimo passaggio dal dato
alla conoscenza e “Business”
affinchè questa conoscenza si possa
tradurre in vantaggi concreti per tutti
gli attori della complessa filiera, per
le imprese, per le organizzazioni, per
i cittadini.
I tre ambiti applicativi della Data Science nel Pharma
Fissato questo punto, anche sul
tema della comprensione di cosa
si intende per “impresa guidata
dai dati” nel settore farmaceutico,
Sanarico sottolinea che “l’ingresso
della Data Science nel mondo
Pharma ha una portata straordinaria
potenzialmente molto più rilevante
che in altri settori”
Per capire il valore di questa
prospettiva occorre però distinguere
gli ambiti applicativi dalla data
science e occorre fare riferimento a
tre ambiti distinti:
•	 La componente produttiva e
industriale
•	 La Ricerca & Sviluppo
•	 L’ambito prettamente clinico
Nel caso del mondo industriale
occorre considerare che il mondo
produttivo ha da tempo adottato
delle “good manufacturing
practices” che sono sottoposte ad
approvazione degli enti regolatori
e che sono ampiamente dotate di
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sensoristica e di capacità di controllo
e di misurazione in real time.
L’ambito manifatturiero conta su un
patrimonio di dati che forniscono
una conoscenza dettagliata dei
processi in situazioni reali. Non
solo, il mondo produttivo è nella
condizione di monitorare ancora
una volta grazie ai dati anche tutti i
processi complementari, che sono
però di importanza strategica per
l’efficienza delle aziende, come sono
ad esempio le attività legate alla
sterilizzazione degli oggetti.
Un altro punto di fondamentale
importanza, in chiave di analisi dei
dati, è costituito dalla gestione dei
processi di produzione relativi ai
principi attivi.
Tutti questi esempi attengono ad
ambiti produttivi dove il valore
dei dati è in capo a due grandi
componenti:
•	 la sensoristica attraverso la quale
avviene la data collection
•	 gli strumenti e gli applicativi che
effettuano l’analisi dei dati e che
supportano la loro interpretazione
Data Science per la produzione e per la qualità dei prodotti
Sanarico ci conduce a una prima
analisi dei vantaggi e delle
opportunità di questo passaggio:
“grazie alla Data Science – spiega
– si possono ottenere vantaggi
a livello di miglioramento della
produzione da una parte e di
miglioramento della qualità
dei prodotti dall’altra. Non solo,
ma l’introduzione del Real time
all’interno di processi di produzione,
che durano normalmente diverse
settimane, permette di portare nel
processo produttivo stesso dati
che sono il frutto del monitoraggio
e della verifica e che consentono
di intervenire sui processi di
produzione per correggerne o per
migliorarne le condizioni.”
Se poi si guarda al mondo R&D i
vantaggi si concretizzano anche
su altre dimensioni. Nel caso
dello studio clinico, come negli
ambiti del “molecular design o del
molecular modeling”, il valore dei
dati si concretizza nella possibilità di
accelerare l’esame e la conoscenza
degli interventi, di aumentare
la possibilità di controllo e la
individuazione degli effetti collaterali
più importanti.
“Un altro ambito poi dove i
vantaggi della Data Science
per il settore farmaceutico sono
particolarmente concreti – sottolinea
Sanarico – è rappresentato dalla
raccolta e dall’analisi dei dati
corrispondenti alle tre fasi di questa
importantissima fase del ciclo di vita
produttivo di un farmaco. In queste
tre fasi del processo di controllo una
impresa Data Driven può esplorare in
modo nuovo la possibilità di trovare
effetti indesiderati anche minimi o
difficilmente intercettabili con altri
mezzi”.
10
La Data Science per il Rick Management
Dai dati arrivano poi anche strumenti
utili alla individuazione di nuovi
fattori di rischio che permettono
di predisporre soluzioni innovative
in termini di Risk Management o
ancora dati che sono a loro volta
indicativi di segnali che possono
essere utilizzati a scopi di marketing
o commerciali o che possono essere
messi in relazione con eventuali
situazioni di mercato, come potrebbe
accadere nel caso di azioni da parte
della concorrenza.
Un altro aspetto dove la Data
Science è in grado di cambiare
in modo radicale i processi di
raccolta e verifica dei dati è nella
comprensione del modo in cui
sono recepiti i farmaci, con forme di
analisi che possono permettere di
sviluppare la conoscenza necessaria
al business senza dover impattare su
aspetti di privacy e di rispetto della
deontologia medica.
Con la Data Science verso la Medicina di Precisione
La parola chiave che meglio
permette di comprendere il
valore  all’utilizzo di Big Data e
Data Science in tanti è diversi
settori è il termine Precisione.
Aumentare la conoscenza grazie
ai dati permette di aumentare la
precisione delle decisioni e delle
azioni. In questo caso l’uso dei dati
impatta direttamente sull’uso dei
farmaci e delle terapie e si entra
così nella medicina di precisione o
personalizzata.
“Uno dei punti chiave è
rappresentato anche qui, – come
osserva Sanarico -, dagli ecosistemi
e nello specifico dalla collaborazione
tra la struttura che eroga la terapia
e la organizzazione che si occupa di
progettare il farmaco”.
Si tocca qui il tema della
integrazione tra fonti diverse di
dati e grazie alle metodiche che
permettono di lavorare su grandi
quantità di informazioni e dati
riferiti a soggetti non identificabili
si è sviluppata una componente
di ricerca con metodologie AI che
hanno permesso di aumentare
la conoscenza in merito al
comportamento dei medicinali, per
individuare ad esempio come mai
alcuni soggetti non sono sensibili a
certi farmaci e intercettare la causa
legata a mutazioni genetiche.
La sfida in questo caso sta nella
capacità di mettere in relazione fonti
di dati e informazioni un tempo non
accessibili e che permettono, per
fare un altro esempio, di correggere
i percorsi terapeutici o, ancora, di
Impostare metodi di trattamento
dinamico, come il “Reinforcement
learning” che permette di “aggiustare
la strada” in funzione delle
indicazioni che arrivano dal paziente.
Nel terreno della Medicina
personalizzata l’industria
11
farmaceutica entra non solo in
qualità di fornitrice di prodotti,
ma come fonte e piattaforma di
conoscenza insieme a diversi altri
attori in un approccio data driven
che permette di aumentare i dati a
disposizione e di rendere più preciso
il percorso terapeutico.
In questo ambito SDG Group porta
la sua esperienza di process mining,
di capacità di sviluppo di soluzioni
data driven per la creazione di un
percorso terapeutico e di capacità di
analisi sulla correttezza o meno del
processo.
Nella parte clinica poi si lavora
a stretto contatto con il medico
anche con servizi e soluzioni
per la visualizzazione dei dati.
SDG Group offre anche un
supporto metodologico che è
di fondamentale importanza per
mettere a valore la conoscenza.
Sanarico osserva che “Nel
manifatturiero, quando un
ingegnere acquisisce un valore
conoscitivo è relativamente facile
condividerlo”. Nell’ambito clinico il
processo è molto più complesso, la
metodologia è molto più articolata,
ed é un vero e proprio percorso.
Basti pensare che in campo clinico
ci sono processi che devono
coinvolgere almeno cinque attori:
•	 Azienda farmaceutica
•	 Paziente
•	 Servizio sanitario
•	 Ambulatori
•	 Assicurazioni
Il nuovo Risk Management del mondo Pharma
Tra gli ambiti d’azione della Data
Science in ambito Pharma, nella
prospettiva Pharma 4.0 troviamo la
advanced analytics per la gestione
finanziaria, per il Risk management
nel settore produttivo, dove il risk
è legato a produzione inefficiente,
a scarti, a invalidazione di prodotti,
e dove i rischi impattano sul piano
economico. Accanto a questo c’é
poi il Risk management per il mondo
clinico, dove la Data Science può
permettere di scoprire un evento
avverso, di correggere un percorso,
di monitorare minacce, di individuare
errori.
Un altro tema chiave per il Pharma
è rappresentato dalla tracciabilità
per garantire la qualità dei prodotti e
per evitare i rischi di contraffazione.
In questo ambito la blockchain
può rappresentare una importante
soluzione.
SDG Group conta su una soluzione
per impostare un metodo analogo
a quello dei “passaporti”, con una
chiave privata che è gestita da
un ente sovranazionale per la
identificazione del passaporto in
modo univoco.
La chiave privata viene poi gestita
sulla blockchain con un chip NFC
con chiave privata in blockchain che
risolve con questa modalità il tema
della chiusura dell’ultimo miglio.
12
Serializzazione e Tracciabilità farmaci: perché è così
importante
Tra le sfide sul tappeto per l’industria
farmaceutica e per le supply
chain del settore ci sono i temi
della qualità dei prodotti, della
tracciabilità e più specificatamente
della serializzazione. Il mondo del
Pharma sta lavorando da tempo a
strumenti e logiche che permettano
di proteggere da una parte e
valorizzare dall’altra la propria
capacità di innovazione e che siano
in grado di fornire ai consumatori,
ai pazienti prima di tutto ma anche
ai servizi sanitari e alle Pubbliche
Amministrazioni maggiori forme di
tutela e garanzia sull’originalità dei
prodotti.
Falsified Medicines Directive FMD: cos’è e come aumenta la fiducia
del consumatore
Lo sviluppo di un mercato che incide
in modo così diretto e così forte
sulle persone è necessariamente
collegato al tema della fiducia: per
sostenere questo trust l’industria
farmaceutica deve fornire sempre
maggiori garanzie in termini di
qualità e di sicurezza dei prodotti e
nello stesso tempo deve rendere
sempre più affidabili e a loro volta
sicuri i processi di produzione.
Un tema questo, che unitamente
a quelli della ricerca e sviluppo,
della medicina di precisione e
della medicina personalizzata
impatta direttamente sulla supply
chain produttiva dell’industria
farmaceutica e sulla capacità, grazie
agli strumenti digitali di aumentare
flessibilità, capacità operativa e
precisione.
In questo senso, uno dei temi che
anche grazie al digitale è in grado
di aprire nuove prospettive di
protezione del valore del mondo
Pharma e di sviluppo del business
è rappresentato dalla Falsifed
Medicines Directive FMD.
13
Serializzazione e tracciabilità: il ruolo dell’ Europa
All’inizio di quest’anno è infatti
entrata in vigore nei paesi membri
dell’Unione Europea la direttiva
denominata Falsifed Medicines
Directive FMD, ovvero la direttiva
anticontraffazione 2011/62/
Ue. Si tratta di una normativa che
prevede l’istituzione di una sorta di
carta d’identità o meglio ancora di
passaporto per i farmaci disegnata
per accompagnare tutta la vita di
ciascun prodotto. Un passaporto di
importanza fondamentale anche dal
punto di vista commerciale, visto
che è, o meglio sarà, lo strumento
fondamentale per permettere
ai farmaci di potersi “muovere”
sul mercato, ovvero di circolare
nel nuovo European Medicines
Verification System (EVI), il sistema
europeo di verifica dei medicinali,
istituito nel 2016 in attuazione della
stessa direttiva anticontraffazione.
Serializzazione del farmaco in Italia: l’FMD slitta al 2025
Per l’Italia in realtà non c’è un
impatto imminente, in quanto è
prevista la possibilità di una deroga
e l’introduzione dell’FMD è previsto
per il 2025. Ma al netto del tema
legato alla compliance c’è un
grande tema industriale collegato
a questa prospettiva che più di
un adempimento normativo può
essere sfruttato come una nuova
opportunità per creare e sviluppare
nuove forme di vantaggio
competitivo e per proteggere il
valore della ricerca e dei prodotti.
L’FMD si concretizza anche grazie
alla istituzione dell’EVI European
Medicines Verification System,
un network europeo destinato a
creare un ecosistema costituito da
aziende farmaceutiche, distributori,
farmacie ospedaliere e dispensatori
di medicinali all’interno dello spazio
economico europeo. All’European
Medicines Verification System verrà
affidata l’infrastruttura destinata alla
gestione dei dati identificativi dei
singoli farmaci e delle informazioni
legate alla loro “vita” sul mercato.
14
Tracciabilità e serializzazione contro il fenomeno “Black Pharma”
La missione dell’iniziativa è da una
parte quella di controllare lo spazio
“Pharma” europeo con l’obiettivo
di proteggere i pazienti dai rischi
collegati al cosiddetto “black-
pharma” ovvero l’ingresso e la
commercializzazione di farmaci
illegali. In questo modo con la
normativa Falsifed Medicines
Directive FMD i prodotti farmaceutici
potranno essere tracciati in modo più
sicuro e preciso, fornendo garanzie
a livello di corretta individuazione
del farmaco stesso, ma anche
per controllare con la massima
precisione tutto il suo ciclo di vita.
In preparazione all’EVI e alla
Falsifed Medicines Directive FMD
l’industria farmaceutica dei singoli
paesi prepara gli organismi previsti
dalla normativa con la costituzione
dei National Medicines Verification
Organization – NMVO. Ovvero
gli organismi consortili di livello
nazionale in capo a ciascun Stato
membro, a cui è affidata la missione
di gestire l’archivio nazionale dei
codici integrato nella piattaforma
europea dell’Envo, che sarà poi
gestito da tutti i sistemi nazionali.
(Sul tema del tracking suggeriamo
la lettura dei servizi dedicati
alle soluzioni blockchain per la
tracciabilità)
Pharma 4.0: Italia, maggior produttore Pharma in Europa
L’impatto di questa normativa è
particolarmente importante a livello
di processi produttivi e distributivi,
considerando come si vede dai dati
Federindustria che il nostro paese
è maggior produttore europeo di
farmaci, davanti alla Germania e con
una capacità produttiva fortemente
sbilanciata verso l’export. L’Italia è
anche un paese in cui l’innovazione
digitale sta spingendo molte
imprese ad abbracciare il paradigma
4.0 in chiave di Pharma 4.0.
Dal punto di vista della produzione
e del prodotto il regolamento della
Falsifed Medicines Directive FMD
prevede un intervento a livello
di packaging di prodotto con
misure come le “safety feature”,
nella forma di soluzioni in grado di
applicare un identificativo univoco,
unitamente a soluzioni anti-
manomissione che la normativa
definisce come Atd, anti-tampering
device. Per il mondo dell’industria
significa una informazione in grado
di fornire i dati fondamentali del
prodotto nella forma di codice
prodotto, numero seriale, numero
del lotto, data di scadenza che
devono essere memorizzati in un
codice DataMatrix 2D GS1. A questi
dati si aggiunge un quinto elemento
sulla confezione con i dati legali
specifici di uno stato membro legati
15
a determinati servizi come potrebbe
essere il codice nazionale necessario
per ottenere il rimborso del costo di
un farmaco nell’ambito del servizio
sanitario nazionale.
Il codice e il processo di
serializzazione devono permettere
di raggiungere quattro importanti
obiettivi
•	 Verifica
•	 Conformità
•	 Sicurezza
•	 Aggregazione di dati
Serializzazione e tracciabilità dei farmaci uguale data driven pharma
Dato il volume delle merci
farmaceutiche in Europa e
considerando il numero di
cittadini interessati e coinvolti
gli effetti della normativa relativi
alla Falsifed Medicines Directive
FMD si traducono in un nuovo
enorme volume di dati da produrre,
da gestire da trasmettere e da
analizzare. Se poi si considera che
a ciascun paese è concessa la
possibilità di rispondere in modo
specifico ai requisiti nazionali la
quantità di volumi di dati è ancora
più imponente. La sfida per le
imprese del mondo farmaceutico
e per le realtà che offrono soluzioni
e servizi è quella di approfittare
di questa “spinta” della normativa
per accelerare il processo di
trasformazione delle imprese
farmaceutiche in Data Driven
Companies.
16
Precision Medicine e Precision Care: il ruolo
della Data Science
La Medicina di Precisione è un
concetto e una interpretazione
della medicina che si è sviluppata
grazie alla diffusione di strumenti
digitali, o meglio ancora, grazie alla
possibilità offerta dalle soluzioni
di Big Data, Analytics, Real Time
Analycs di poter “aumentare la
conoscenza” e accelerare i processi
di verifica e di controllo dei test in
ambito farmacologico e medico.
La Precision Medicine è anche il
frutto di un principio che parte dal
presupposto di mettere in diretta
relazione almeno quattro dei
principali fattori che concorrono a
ottenere il successo di una cura:
•	 la individuazione della cura
medica più appropriata per
ciascuna specifica patologia
anche grazie a progressive
verifiche
•	 la verifica costante e precisa degli
effetti della cura su ciascun
singolo paziente
•	 la possibilità di correggere la
cura nel minor tempo possibile
e di adattarla progressivamente
e con la massima precisione
possibile alle reazioni e ai
comportamenti di ciascun
singolo paziente
•	 la possibilità per l’industria
farmaceutica di mettere a valore
la conoscenza acquisita per
produrre farmaci che sono nello
stesso tempo nella condizione
di aumentare la loro efficacia e
ridurre gli effetti indesiderati
Più nello specifico si può dire che
la Medicina di precisione mette in
diretta relazione dati, conoscenze
e competenze che attengono a tre
ambiti della vita del paziente e che
incidono come evidente sugli effetti
di una cura:
•	 I dati genetici del paziente
•	 I dati relativi al contesto
ambientale nel quale vive o dove
si sviluppa la cura in corso
•	 I dati collegati al comportamento
e allo stile di vita del paziente
La medicina di precisione investe
poi anche il sistema di relazioni
con il paziente. Il patrimonio di
informazioni necessario per ottenere
la miglior cura possibile per ciascun
paziente passa anche attraverso
un percorso fatto di anamnesi,
di confronti medico-paziente, di
decisioni mediche, di test, di aspetti
di tipo motivazionale. Per queste
ragioni un componente importante
della Medicina di Precisione è
rappresentato dai concetti di
“diagnostica progressiva” e di
“accompagnamento nella terapia”.
17
Le differenze tra medicina di precisione e medicina
personalizzata
Spesso sentiamo il termine di
Medicina di precisione o precision
medicine in stretta relazione
con il termine di medicina
personalizzata. Quando si parla
di Medicina di Precisione appare
naturale un passaggio dal concetto
di Precisione al concetto di
Personalizzazione. Queste due
dimensioni della “Medicine” sono
molto vicine e per certi aspetti
sono tra loro sovrapposte. In realtà
per cogliere correttamente le
differenze occorre considerare che
mentre il concetto di medicina di
precisione arriva, come indicato
nel paragrafo precedente, sulla
spinta dell’innovazione digitale e
grazie alla disponibilità di strumenti
che abilitano una conoscenza
aumentata basata sui dati, la
medicina personalizzata arriva da
molto più “lontano” e fa riferimento
a una specifica focalizzazione
della disciplina medica su tutti i
fattori che attengono alla storia,
alla patologia, alle caratteristiche e
al comportamento di un paziente.
Ovvero a una visione completa e
profonda di tutto ciò che attiene e
influisce sulla salute e sul benessere
della persona. Questa speciale
attenzione alla relazione tra cura e
paziente con un focus specifico su  
tutti i fattori che possono incidere
direttamente e indirettamente si
è sta sviluppando anche grazie al
digitale e anche grazie alla medicina
di precisione.
Le differenze tra precision medicine e precision care
Non è nello scopo di questo articolo,
che vuole portare un contributo sul
ruolo specifico del digitale, ma è
forse opportuno già qui aggiungere
anche l’elemento che completa al
momento queste tre dimensioni:
medicina personalizzata, medicina di
precisione e cura di precisione.
•	 La medicina personalizzata nasce
dalla scelta culturale di porre la
persona al centro di affrontare
dal punto di vista medico tutte le
dimensioni  che influiscono sullo
stato di salute, partendo da una
forma di attenzione che nasce
per porre rimedio a una malattia,
che si attiva a fronte di una
patologia, di una discontinuità
nello stato di benessere del
paziente
•	 La medicina di precisione che,
grazie alla disponibilità di dati
e di strumenti di Big data e
Data Analytics, che aumentano
la conoscenza di tutti i fattori
che permettono la creazione,
gestione, correzione del farmaco
più adeguato per ciascuna
specifica patologia per ciascun
18
specifico paziente. Precisione
dunque come conoscenza per
aumentare al massimo l’efficacia
del farmaco e ridurre ai minimi
termini gli effetti indesiderati e i
fattori di rischio
•	 Precision Care come estensione
della conoscenza aumentata
che arriva dai dati non più solo
necessaria a superare una
patologia ma ad aumentare
la possibilità di mantenere nel
miglior stato di salute possibile
il paziente con forme di cura
preventiva e predittiva
Quali relazioni uniscono la Precision Medicine e la farmacogenomica
Nell’ambito della Precision Medicine
l’analisi del patrimonio genetico
e del “comportamento” genetico
in funzione delle cure svolte
rappresentano una componente
fondamentale per arrivare al vero
obiettivo della precisione medica:
la guarigione del paziente con
una cura che possa ridurre al
massimo tutti i propri effetti
collaterali. In questo senso la
farmacogenomica, intesa come
l’analisi del comportamento
genetico di una persona davanti
all’assunzione di specifici farmaci
rappresenta un tassello chiave di
questo percorso. Per l’industria
farmaceutica e per la ricerca in
generale la farmacogenomica mette
in strettissima relazione la ricerca
farmacologica o meglio ancora la
farmacologia intesa come studio
dei farmaci con la genomica a
sua volta intesa come studio dei
geni e dei loro comportamenti.
L’obiettivo di questa disciplina è
quello di portare nello sviluppo
dei farmaci questa fondamentale
dimensione di conoscenza allo
scopo di permettere a un farmaco
di potersi adattare ai geni e al
comportamento genetico di un
paziente. Sempre con l’obiettivo di
aumentare l’efficacia e di diminuire le
sue possibili conseguenze negative.
Anche in questo ambito il digitale
è un potente abilitatore, per la
possibilità di disporre di dati relativi
alla genomica e di dati che mettono
in relazione il comportamento e
lo stato di salute del paziente con
l’azione farmacologica correlata al
genoma.
19
Il principio base della Medicina di Precisione: la centralità del
paziente
Per comprendere la portata
della precision medicine è utile
ritornare sul concetto di “centralità
del paziente” che abbiamo visto
precedentemente affrontando il
tema della medicina personalizzata.
Una delle chiavi di volta per
capire il passaggio dalla medicina
“tradizionale” e la medicina di
precisione è proprio rappresentato
dal passaggio dall’attenzione
medica alla patologia
all’attenzione al paziente.
Il concetto, in termini molto
essenziali, non è più quello di
“vincere” la malattia, ma quello di
riportare il paziente nella miglior
condizione di salute possibile. In
tanti casi ovviamente i due obiettivi
coincidono, ma il senso del percorso
della medicina di precisione è da
considerare come più intimamente
vicino al concetto di benessere
della persona per permettere poi lo
sviluppo nel concetto, anche questo
già evidenziato, di precision care. Va
però aggiunto che uno degli obiettivi
fondamentali della medicina di
precisione, nel collocare la centralità
di ciascuna singola persona, è quello
di ridurre al minimo i rischi, in
funzione di una precisa conoscenza
del paziente e sulla conoscenza
delle sue “reazioni”.
Come si concretizza la precision medicine: che sviluppi dobbiamo
attenderci?
La domanda di “precisione” sta
impattando in generale sul mondo
della medicina anche in termini
di investimenti e rappresenta una
grande opportunità per il mondo
farmaceutico al punto che lo si
può considerare con un fattore
abilitante verso il Pharma 4.0.
Secondo l’analisi di Zion Market
Research la domanda a livello
mondiale di soluzioni, servizi,
competenze di Precision Medicine
è attesa a superare gli 86 miliardi
di dollari entro il 2025. Un dato
importante se si pensa che si parte
da un mercato che nel 2018 valeva
poco meno di 44 miliardi di dollari.
La società di ricerca prevede dunque
in un arco temporale che va tra il
2019 e il 2025 un CAGR del 10,1%.
Nel report, Zion Market Research
mette a disposizione alcune
importanti indicazioni che aiutano
a capire la portata economica di
questo fenomeno per il mondo
delle imprese farmaceutiche, per le
20
organizzazioni che si occupano di
servizi sanitari e naturalmente, ed è il
punto più importante, per i pazienti.
In termini di aspettative, la medicina
di precisione consente di sviluppare
nuove prospettive dal punto di vista
della qualità della vita, permette
di diminuire i rischi collegati
all’assunzione di farmaci e permette
di evitare sprechi sotto ogni punto
di vista, prima di tutto dal punto di
vista delle scelte farmacologiche dei
pazienti e secondariamente anche
in termini di impatto economico,
ovvero di gestione delle risorse della
collettività.
In sintesi i benefici attesi in termini di
sviluppo della medicina di precisione
e di sviluppo di soluzioni di medicina
personalizzata possono essere così
elencati:
•	 Diagnosi più precise
•	 Migliore risultato delle terapie
•	 Migliore tolleranza dei farmaci
•	 Migliore conoscenza dei fattori di
rischio
•	 Migliore gestione degli effetti
collaterali
•	 Accesso a dati precisi sugli effetti
diretti e indiretti dei farmaci sui
pazienti
•	 Accesso a forme di conoscenza
aumentata per attuare forme di
medicina preventiva
•	 Accesso a forme di conoscenza
aumentata per attuare forme di
medicina predittiva
•	 Disponibilità di dati e informazioni
più precise a beneficio degli studi
clinici
•	 Disponibilità di dati e informazioni
più precise a beneficio
dell’innovazione del ciclo di vita
del farmaco
Come la medicina di precisione indirizza il mondo farmaceutico
alla produzione di farmaci di precisione
La premessa per capire i
cambiamenti in atto nel mondo
farmaceutico è ancora una volta
legata al fatto che i farmaci di
precisione rappresentano una
modalità per realizzare prodotti
basati sull’utilizzo intenso di dati
relativi a più fattori: dati sui geni,
sui comportamenti genetici,
sui comportamenti e sullo stile
di vita dei pazienti, sulle loro
reazioni e sull’ambiente in cui
vivono per disporre del massimo
livello di conoscenza in termini
di prevenzione, diagnosi e cura.
Grazie a questa strategia ricercatori
e medici possono studiare in
modo più preciso i metodi di
trattamento e di cura e prevenzione
per ciascuna malattia in funzione
dell’individuo. Nello stesso tempo
la crescente attenzione alle
terapie genetiche e allo studio
del comportamento genetico
21
in generale sta aumentando la
conoscenza generale su queste
dimensioni e sta consolidando gli
approcci metodologici creando,
come sottolinea la ricerca, nuove
opportunità di sviluppo e di
accettazione della medicina di
precisione. Anche dal punto di vista
“industriale” le attività di ricerca
sempre più numerose e intense, le
attività di innovazione e di sviluppo
a livello di produzione di farmaci
di precisione hanno messo a
disposizione soluzioni produttive e
infrastrutturali più favorevoli allo
sviluppo di questo mercato.
Privacy e Risk Management rallentano la medicina di precisione
Nello stesso tempo, come avverte
sempre la ricerca, ci sono anche
fattori che rallentano questo
processo e che stanno ponendo alle
imprese strategicamente orientate
verso la precision medicine nuovi
interrogativi come ad esempio i temi
legati al rapporto con le norme sulla
privacy, il Risk Management nella
gestione dei dati anche dal punto di
vista della cybersecurity, piuttosto
che la necessità di affrontare altri
fattori di rischio come ad esempio
la gestione della relazione con gli
alimenti o l’impatto sullo stesso stile
di vita dei pazienti.
Dal punto di vista della tecnologia
il mercato della medicina di
precisione, come indica la ricerca,
è composto da investimenti in
ricerca e sviluppo di nuovi farmaci,
in soluzioni digitali di analytics e
big data, in progetti e soluzioni di
bioinformatica, ma anche di nuovi
device per la diagnostica personale,
di wearable IoT e di soluzioni per
l’analisi dei geni.
La voce di investimenti legati alla
ricerca di nuovi farmaci rappresenta
la quota di mercato più rilevante ed
è pari a circa il 25% secondo l’analisi
di Zion Market Research. In questo
ambito le informazioni sul genoma
umano ottenute per i processi
immunologici e l’analisi grazie ai
big data permettono di sviluppare
nuove terapie immunologiche.
Questi sistemi software consentono
di creare vaccini e medicinali di
precisione modificati in base al
genoma di una persona.
In termini di applicazioni, il mercato
dell’immunologia ha rappresentato
la seconda maggiore quota di
mercato nel 2018 e si prevede che
indicherà tendenze di crescita simili
nei prossimi anni. L’utilizzo di dati
ottenuti da piattaforme avanzate
come Big Data e analisi dei dati di
grandi dimensioni unitamente alla
bioinformatica di grandi dimensioni
può accelerare lo sviluppo di
medicinali e il processo di
trattamento.
22
A chi si rivolge la precision medicine
Chi sono i soggetti che possono
trarre benefici a vario titolo
dagli sviluppi della medicina di
precisione? Come appare evidente
si tratta di una disciplina che si
sviluppa in forma di un ecosistema
di attori che comprende le aziende
farmaceutiche e specializzate
in biotecnologie, le aziende di
diagnostica, le diverse organizzazioni
dedicate alla sanità pubblica e i
laboratori clinici. Per quanto attiene
alla dimensione di innovazione
digitale gli attori di questo
ecosistema sono le IT companies,
i big data providers, le società
specializzate in soluzioni di data
analytics. Da questo ecosistema
sono nate applicazioni e sistemi
software di medicina di precisione
unitamente allo sviluppo in chiave
digitale di laboratori diagnostici. Su
tutto ci sta poi un valore di sviluppo
di competenze che uniscono sia le
competenze di ricerca genomica
e farmacologica, con competenze
sociologiche di analisi e studio dei
comportamenti con competenze
digitali.
In termini di mercati l’Europa gioca
un ruolo molto importante nello
sviluppo di medicina di precisione
e sulla base della ricerca è arrivata
nel 2018 alla seconda posizione. Tra
i fattori che hanno permesso questo
sviluppo va sottolineata la presenza
nel Vecchio Continente di un
importante sistema di welfare anche
nella forma di infrastrutture sanitarie
sviluppate, di politiche di favorevoli
al coinvolgimento dei pazienti,
della crescente consapevolezza e
competenza degli operatori sanitari
e in generale dell’aumento degli
investimenti in ricerca e sviluppo.
Ambiti di sviluppo della Precision Medicine
Schematizzando le indicazioni della
ricerca di Zion Market Research si
possono individuare i principali
ambiti nei quali si sviluppa il
percorso di sviluppo della precision
medicine
Le principali tecnologie
della precision medicine
•	 Big Data Analytics
•	 Bioinformatica
•	 Genomic Sequencing
•	 Processi di Ricerca e sviluppo
nuovi farmaci
•	 Società di diagnostica
•	 Altri
I principali ambiti nei
quali opera la precision
medicine
•	 Oncologia
•	 Immunologia
•	 Patologie respiratorie
•	 Patologie del sistema nervoso
•	 Altri
I principali attori
coinvolti nella “filiera”
della precision medicine
•	 Società farmaceutiche
•	 Imprese di Biotecnologie
•	 Laboratori di diagnostica
•	 Imprese IT con focalizzazione su
healthcare
•	 Società specializzate in Big Data
analytics
•	 Laboratori clinici
23
Il potenziale del digitale per la medicina di precisione
Sulla base di queste premesse
si può può in qualche modo
associare la medicina di precisione
al concetto di Data Driving. Gli
ecosistemi di cui abbiamo parlato
nei paragrafi precedenti si trovano
a gestire un patrimonio di dati
destinato a crescere in modo
costante con una serie di istanze
ed esigenze che possono essere
risolte con un un crescente ruolo
dell’impianto digitale. Se poi si
pensa al “volume” generale della
produzione farmaceutica, si può ben
comprendere che le potenzialità
del digitale per gestire e indirizzare
nuove forme di personalizzazione
sono enormi. Nel mondo sono in
sviluppo qualcosa come 16 mila
farmaci di cui più di 7 mila sono in
fase clinica. Si tratta di numeri che
contribuiscono a fare del Pharma
uno dei primi settori al mondo in
termini di investimenti e risorse
destinate alla ricerca e sviluppo
e uno degli ambiti, sulla base
dell’analisi di Farmindustria, in
cui l’Europa conta, come abbiamo
potuto vedere, su una serie di
speciali condizioni che arriva anche
grazie alla crescita della conoscenza
favorita dai sistemi di welfare
nazionali.
24
Farmaceutico 4.0: verso le filiere collaborative,
con l’innovazione tecnologica e di processo
Come abbiamo avuto fin qui
modo di sottolineare, il mondo
farmaceutico rappresenta oggi uno
dei settori nei quali il digitale porta
una straordinaria opportunità di
accelerazione, di trasformazione,
di ridefinizione dei processi e dei
modelli, se pure all’interno di un
universo normato, con specifiche e
precise regole che ne definiscono
la governance. E proprio il ruolo del
digitale è stato il tema centrale di
una tavola rotonda molto animata
organizzata in collaborazione con
SDG Group alla quale hanno preso
parte rappresentanti delle aziende e
delle associazioni del comparto.
L’innovazione tra normativa e supply chain
Daniele Marazzi – Consigliere
Delegato del Consorzio
Dafne sottolinea come il tema
dell’innovazione digitale sia oggi
particolarmente rilevante proprio
alla luce dei nuovi adempimenti
normativi: “Sia il legislatore italiano
sia quello europeo fanno leva sul
digitale per richiedere maggiore
visibilità sui farmaci e sulla filiera”, ha
spiegato, sottolineando, ad esempio,
come l’obbligo per gli ospedali
di utilizzo del modulo NSO per la
trasmissione degli ordini in modalità
elettronica, non potrà che modificare
in profondità le logiche di relazione
dell’industria con il SSN.
25
“Avere una serie di informazioni
digitali con un livello maggiore di
trasparenza cambia i rapporti e gli
equilibri, consentendo di dialogare
su dati oggettivi”.
Marazzi ha fatto poi specifico
riferimento alla serializzazione e
tracciabilità dei farmaci, introdotta
in tutta Europa, ma non ancora
avviata in Italia: “Tracciare le singole
scatolette di farmaco o i singoli
flaconi cambia sia la mole di dati
che devono essere gestiti, sia i
ruoli degli attori che intervengono.
Nel contempo, però, si aprono
nuovi scenari. Perché, ad esempio,
non introdurre livelli di track
and trace anche step by step per
alcuni prodotti, quelli più soggetti
a degradazioni, furti, manomissioni
ecc.? “.
Secondo Marazzi l’introduzione
del digitale può portare a una
conoscenza più puntuale di quello
che succede fuori dal cancello
dell’impianto produttivo e fino a
quando il prodotto viene dispensato
in farmacia o utilizzato in ospedale.
“Posso tracciare non solo dove
sta il prodotto, ma anche in quale
condizione si trova, misurando valori
come temperatura o umidità, con
rilevazioni che fino a ieri erano o
troppo costosi rispetto al valore del
prodotto tracciato”.
Non è solo una questione di costi-
benefici. Sta cambiando anche la
sensibilità: “Oggi il cliente finale
pretende, richiede e apprezza che
ci sia qualcuno che garantisce il
farmaco sia arrivato nelle condizioni
in cui doveva essere. In altri ambiti
ci sono già le filiere controllate,
perché non dovrei vedere queste
informazioni con il farmaco?”.
Come gestire la mitigazione dei fenomeni di carenze e
indisponibilità nel settore farmaceutico
Un altro ambito nel quale il
digitale può fare la differenza è
nella mitigazione dei fenomeni
di carenze e indisponibilità dei
farmaci: “Una visibilità e una
tracciatura maggiore dei nodi dove
transitano i prodotti possono servire
a mitigare il fenomeno, lasciando
le indisponibilità ai casi eccezionali
e non alla normalità come oggi
purtroppo ancora succede”.
Marazzi sottolinea come in realtà
vi sia un cambiamento importante
lungo tutta la supply chain
del pharma: “Fenomeni come
commercio online, farmacie online,
e altre forme di disintermediazione
impongono cambiamenti e
accelerazioni. In questo caso, la
tecnologia è un driver fondamentale
perché abilita modelli e soluzioni
che si ripercuotono su una diversa
ristrutturazione fisica della supply
chain che nel passato non era
possibile. Oggi posso pensare di fare
qualcosa di diverso con il digitale”.
Il digitale, dunque, apre spazi di
competitività prima non accessibili.
Per altro, si registra una convergenza
tra adempimento normativo ed
evoluzione nelle aspettative di
mercato: la competitività diventa una
necessità, non è più una scelta.
Tra la norma e la domanda del
mercato, la seconda è più forte della
prima: la domanda del mercato è
più critica da soddisfare rispetto alla
normativa.
26
Il paradigma 4.0 cambia produzione e logistica nel farmaceutico
italiano
Dei cambiamenti in atto nelle
aziende del pharma è testimone
Marco Perona – Docente
dell’Università di Brescia e
Direttore del RISE che evidenzia
quanto la filiera del farmaco sia in
piena e forte evoluzione e si trovi a
fronteggiare sfide importanti.
“La prima sfida è quella del
procurement e della fornitura:
in passato si è prevalentemente
ragionato in termini di costi-
benefici nella scelta del fornitore,
mettendoli in relazione con
tematiche di servizio logistico,
qualità, conformità, ripetibilità ecc.
Si è però trascurato di quantificare
e analizzare il rischio connesso alla
scelta di un determinato fornitore.
Il rischio di fornitura, che può
mettere in ginocchio una filiera,
causare disservizi a valle e quindi
provocare per esempio l’arresto
della produzione o problematiche
di compliance per il non rispetto di
standard qualitativi”.
La business continuity della filiera
è dunque un tema cruciale cui
tecnologie e metodologie possono
dare risposte secondo i due assi
classici del risk management:
probabilità (che un evento accada)
e costo del rischio (se l’evento
accade).
“Una seconda sfida è quella di
utilizzare le informazioni per fare
tracking and tracing, con precisione
chirurgica sulla singola confezione
ed evitando fermi di produzioni o di
stabilimenti come è già accaduto”.
La terza sfida, infine, è legata agli
aspetti di produzione veri e propri:
“Parliamo di macchinari ad alta
intensità di capitale e complessi:
l’utilizzo di nuove tecnologie basate
sulla disponibilità dei dati combinato
alla capacità di lavorare sui dati
stessi creando analytics efficaci
apre alla predictive maintenance,
27
per identificare situazioni anomale,
possibili avarie, prevenire soste
produttive, evitando interruzioni del
flusso di produzione”.
Perona porta poi la propria
esperienza diretta su un caso
d’uso reale: “Anche la logistica del
farmaco, anzi la micro-logistica,
determina una quota importante di
costi in termini di personale, spazi,
magazzini. Avere una integrazione
completa e una tracciabilità
completa dei flussi, dalla logistica
inbound alla somministrazione al
paziente, può ridurre costi e tempi
e migliorare controllo e integrità del
materiale”.
SDG Group: focus sul valore dei dati per tutto il mondo
farmaceutico
Il dato è dunque un valore
imprescindibile nel comparto
farmaceutico: si trasforma in un
valore di efficienza, sicurezza,
conoscenza e quindi aiuta a
individuare ambiti di mercato
e sviluppo su cui concentrare
l’attenzione.
Il tema è centrale per Massimiliano
Silano, Partner di SDG Group,
che sottolinea quanto le aziende
del settore fatichino a dotarsi di
un’infrastruttura in grado di ospitare
e gestire in modo sempre più
efficace i dati.
“Ci sono realtà anche multinazionali
che raccolgono una enorme quantità
dei dati, esterni e dai macchinari,
dati preziosissimi che non sono
adeguatamente valorizzati. Si pensa
alla predictive maintenance prima di
analizzare la manutenzione ordinaria
o lo stato d’uso della macchina. Ma
la predictive maintenance non è
necessariamente il primo passo”.
28
I dati a beneficio della qualità nella produzione dei farmaci
Per Silano uno degli ambiti in cui
l’analisi dei dati può dare riscontri
importanti è la qualità della
produzione.
“Pensiamo ad esempio alla fase
di batch release: normalmente è
lunghissima, invece centralizzando
l’analisi dei dati riusciamo a ridurre
di 4 o 5 volte il tempo necessario a
completarla. Noi stiamo lavorando
sulla predictive quality: ovvero
riuscire a sapere se un lotto di
produzione avrà qualità coerenti
con quello che ci si aspetta. Se si
riescono ad analizzare una serie
di elementi e di dati sui sistemi
sorgenti, si riesce a sapere prima di
arrivare a fine di produzione l’esito
della produzione stessa. Questo
significa avere una accuratezza
dell’85-90% sull’esito della
produzione e sui parametri della
qualità”.
L’ultima frontiera, nella visione di
Silano, è quella dell’efficienza.
“Abbiamo avviato un progetto di
Golden Cycle che consiste nel
fissare, all’interno di un processo
produttivo, i parametri che le
macchine devono possedere per
arrivare a produzioni perfette. Il
tutto basandosi sui dati storici e sui
profili dei macchinari su cui passa la
produzione”.
Silano sottolinea la relativa
semplicità di questo tipo di progetti:
“Rendere parlanti delle macchine
oggi non è un problema: il vero tema
è avere use case concreti sui quali
lavorare. Servono use case concreti
per il farmaceutico e tempi ridotti
di realizzazione che permettano
di provare, rendere i dati di valore
per la propria azienda. Migliorare
l’efficienza, la qualità, la produttività
sono temi che toccano tutti gli attori
del mondo Pharma”.
Pharma e innovazione
Nonostante l’ottimismo di Silano,
Andrea Provini, Presidente di Aused
e Global CIO di Bracco Imaging,
mostra qualche perplessità.
“Sinceramente non vedo questa
grande prontezza sulla predittività
o sui tempi della qualità. E il vincolo
non è tanto nella disponibilità
dei dati, ma nel fatto che tutto il
framework regolatorio è ancora
arretrato rispetto alla disponibilità
delle tecnologie”.
Il farmaceutico, in sintesi, già
disponeva di un livello molto alto
di automazione, ma nessuno era
in grado di parlare di predictive
quality analysis.
“Non ho ancora visto un responsabile
della quality assurance fare lotti sulla
base delle analisi predittive: tutti
aspettano gli ultimi dati prima di dare
il via, anche per non avere problemi
con chi controlla. Il tema è culturale:
il limite non è la componente
tecnologica. Bisogna pensare che
quando arrivano in fabbrica gli
ispettori di EMA o AIFA bloccano
completamente la produzione, altro
che quality analysis o predictive”.
Per Provini il farmaceutico è lontano
29
da certe tematiche non dal punto
di vista IT, ma sotto il punto di
vista della capacità di innovare
coinvolgendo tutto il mondo che
gli gira intorno. “Perché devo
continuare a fare testing, quando
nel 4.0 il DevOps dovrebbe essere
la regola? A volte ho il timore che
l’industria non creda in questo tipo di
innovazione”.
Ma c’è un ruolo delle figure IT, c’è la
possibilità che facciano in qualche
modo da cerniera?
Per Provini gli investimenti servono,
perché senza infrastrutture si può
fare poco. Tuttavia, “non si può
trascurare il fatto che per il mondo
farmaceutico, investire 10 milioni in
uno stabilimento è una decisione
che ha una motivazione di business.
Invece, investire in un’infrastruttura
IT anche un decimo di quella cifra
rischia di trovare poco supporto”.
In realtà, nella sua visione, oggi
nel Pharma il 4.0 è un tema di
operation, non di IT. “Le decisioni
strategiche vengono dalla parte
operation, dalla supply chain. L’IT nel
Pharma è un pò isolato.
La sanità è molto più accogliente
e l’IT è più coinvolto. Sarebbe
interessante ragionare su come
trovare più alleanze: Operation,
Quality e IT dovrebbero mettersi al
tavolo insieme”.
Non è un problema di tecnologie ma di “utilizzo” dei dati
Anche per Alessandro Moro, di
ACS Dobfar, non è un problema
di disponibilità tecnologica: “Le
tecnologie ci sono, il limite grosso è
sfruttarle. Nel farmaceutico è difficile
pensare di gestire dati che non
produco io. Ci sono passaggi, anche
quando si tratta di raccogliere dati
per efficientare la produzione, che si
fa fatica a fare. Spesso si raccolgono
i dati solo quando succede qualcosa,
non come se fosse una prassi
quotidiana. Ci si muove se c’è una
legislazione che porta a prendere
decisioni e si è obbligati a farlo. Se
non c’è nulla di imposto, si rimanda”.
30
L’IT come vettore di innovazione
Sul ruolo dell’IT interviene anche
Saverio La Pietra, IT and Innovation
Analyst presso GSK Consumer
Healthcare: “Dal mio punto di
vista, ovvero da operatore di una
unit che non fa produzione, l’It è
sempre meno un’isola, sempre più
un business partner e un business
translator: noi dobbiamo comunicare
bene il farmaco e capire le esigenze
del business. In un anno abbiamo
fatto partire due progetti pilota,
entrambi con il dato al centro: il
nostro ruolo è capire le esigenze
del business e tradurle in concreto,
facendo innovazione”.
Il farmaceutico alla ricerca di ecosistemi sostenibili
Anche Michele Palumbo, Supply
Chain Management Bayer ha un
approccio pragmatico e porta la
discussione su un ulteriore aspetto
critico: la logistica e l’outsourcing.
“Il mercato farmaceutico è in
profonda trasformazione. Vedo una
dicotomia tra chi serve il canale
farmacia, con tutti gli addentellati
o assimilabili, e un mondo
ospedaliero, in vivace e costante
crescita e trasformazione, anche dal
punto di vista dei costi. Gli aspetti
regolatori sulla qualità, le prescrizioni
EMA e AIFA sono il vero vincolo
che rende o meno disponibile il
prodotto in tutto il mondo. Sono
vincoli sempre meno prevedibili e
che hanno un impatto reale su tutta
la filiera”.
Ci sono poi gli aspetti correlati
alla supply chain vera e propria:
“Possiamo parlare di customer
experience se in una prospettiva
end to end siamo in grado di
dominare e gestire ogni anello
della catena”.
Questo non è scontato, sostiene
Palumbo, e ha un valore a
maggior ragione in un ambito
come il farmaceutico in cui la
terziarizzazione è fortissima. Anzi.
“In questo contesto parlare di
terziarizzazione è forse svilente,
meglio pensare a un outsourcing
strategico, gestito con logiche di
partnership”. Palumbo pensa a un
ecosistema collaborativo nel quale
la tecnologia può essere d’aiuto
nel creare una catena del valore
nel quale l’outsourcing ha un ruolo
strategico.
In questo scenario, Palumbo integra
un ulteriore aspetto, che è quello
della sostenibilità anche ambientale:
“Abbiamo dato vita a un progetto,
Green Pallet, trasformando un
modello distributivo che necessitava
di 50 mila bancali EPAL in ingresso,
in un modello che li destina ad un
uso più consono, incassando valori
economici importanti, sostituendo i
bancali in legno con altri in plastica
riciclata. Pesano di meno sono
ignifughi, sanificabili e sensorizzabili.
Se si lavora in un ecosistema
virtuoso di attori, allora anche queste
tematiche trovano risposta”.
31
Collaborazione, fiducia e attenzione ai processi alla base
dell’innovazione nel farmaceutico
Su questo tema interviene ancora
Massimiliano Silano, convinto
che sia una questione di cultura:
“Servono disponibilità e convergenza
di obiettivi per sostenere la catena,
servono collaborazione e fiducia:
senza questo substrato non è
possibile. Tuttavia, raramente ho
trovato aziende farmaceutiche
che collaborino attivamente per
accorciare i processi del cliente.
Eppure, iniziative di questo genere,
che consentono di accorciare i tempi
di processi regolamentati, sono
tecnologicamente fattibili”.
Precisa Daniele Marazzi: “In realtà
l’humus culturale nella filiera
healthcare è più marcato che in altri
comparti, ma è curioso che non si
ragioni tra upstream e downstream.
È un settore che verso i clienti e il
SSN già condivide – e dal 1991 – dati
in anticipo legati alla distribuzione
fisica del prodotto, consentendo
la tracciatura di una serie di
informazioni sui lotti dei farmaci. Il
vantaggio che l’industria percepisce
nel vedersi integrata con i clienti a
valle, senza intermediari, è oggettivo
come il vantaggio al distributore.
Visto che funziona da tanto tempo
verso valle perché non farlo anche a
monte?”.
L’impatto della FMD – Falsified Medicine Directive
Ma è ancora Palumbo che getta lo
sguardo al futuro, a quando entrerà
in vigore FMD, la Falsified Medicine
Directive: “Vorremo usare blockchain
per notarizzare le informazioni
significative che coprono i passaggi
chiave di responsabilità e che
siano legalmente proponibili o
quantomeno comprovanti il fatto che
fino a quel momento il prodotto era
gestito in modo corretto”.
Quando arriverà l’FMD anche in
Italia, se si fosse pronti con questo
ecosistema, questo vorrebbe
dire avere negli stabilimenti
di produzione un dato seriale
aggregato in una gerarchia.
32
Il ruolo del pubblico e di Farmindustria
Anche per Roberto Triola,
responsabile della digital
innovation in Farmindustria la
regolamentazione è indietro rispetto
alle tecnologie. Farmindustria
ha deciso di investire sulla
trasformazione digitale, anche se
riconosce che ci si lavora da poco:
“Abbiamo da tempo il tema del
fascicolo sanitario elettronico che
boccheggia, dobbiamo portare la
riflessione sui real world data per
quanto riguarda la ricerca. Vorrei
riflettessimo sull’opportunità di
creare un ecosistema nel quale
pubblico e privato fanno confluire
i loro dati riuscendo a far parlare
quella parte di supply chain di cui
non abbiamo ancora parlato. In
Germania e Francia stanno lavorando
ad esempio su piattaforme di dati
sanitari, in Inghilterra c’è Babylon.
L’Italia è indietro”.
La sfida per Triola è lavorare con
la parte dell’ecosistema pubblico
per portare valore alle aziende:
“Dobbiamo puntare all’integrazione
dei dati e delle tecnologie che
portano valore. È un tema molto
ambizioso e sfidante, ma sul quale
cogliamo segnali positivi”.
Innovare per evolvere, anche nel Pharma
Un po’ scettico sul fatto che
la normativa sia un driver di
cambiamento si dichiara Davide
Ferrara, Digital Affairs Corporate, in
Sintetica: “Ho visto sempre i player
inseguire la normativa. La realtà che
ho sperimentato è che la normativa
sia sul mondo operation, ad esempio
la serializzazione, sia sul lato
fiscale, ad esempio la fatturazione
elettronica, venga vissuta come un
requisito addizionale rispetto agli
altri requisiti e non come un driver”.
La vera sfida, per Ferrara, sarebbe
riuscire a “inseguire” la normativa
con l’obiettivo di avviare un
progetto di trasformazione che porti
improvement anche su altri aspetti.
“Un tema stimolante con il quale mi
confronto è come la tecnologia e
la lavorazione di big data possano
supportare l’evoluzione vera delle
imprese. Il tema di efficientamento
e miglioramento della qualità ci
ha accompagnato negli ultimi 10
anni: per me è interessante, ma
non di frontiera. Mi affascina di più
se l’analisi di un grande volume
di dati serve per supportare
l’innovazione”. Per una realtà come
Sintetica, che sta attraversando una
fase di grande cambiamento, il tema
dell’efficientamento è meno rilevante
di quanto non sia l’innovazione
di prodotto. “Per una società che
cresce e si apre al mercato globale,
brevettare un nuovo prodotto è
più appealing che non portare
miglioramenti ai processi esistenti.
Per questo credo che tanti aspetti di
cui si sta parlando vadano in realtà
commisurati ai mercati sui quali le
singole aziende operano e ai loro
obiettivi reali”.
33
Il farmaceutico verso i real world data
Denis Dina, IT Business Partner
di Roche, affronta il tema della
propensione all’innovazione, anche
da un punto di vista generazionale:
“Il fiorire di startup oggi è la
dimostrazione che i giovani hanno
una più alta propensione al rischio
rispetto al passato. Nelle imprese
questo è meno frequente, e in un
settore normato come il nostro, la
propensione al rischio è bassa”.
In realtà, c’è bisogno di sperimentare
nuove tecnologie e bisogna farlo in
tempi stretti.
“I progetti pilota non possono durare
troppo: servono per far capire
un’opportunità. La tecnologia è quasi
un tema di magia: se chi guarda il
mago non capisce il trucco, non si
lascia convincere. Ma se il mago è un
bravo mago, spiega il trucco e allora
chi guarda capisce. L’IT è il mago e
deve far capire al decisore cosa gli
sta prospettando, deve diventare
trasparente, spiegando l’innovazione
con parole di business”.
Denis Dina concorda con Silano: “Ci
vogliono use case rapidi. Già un
anno per un pilota è tanto”.
Ma porta poi l’accento su un ulteriore
aspetto importante: “La sfida non
la vince l’azienda che pensa in sé.
Oggi le tecnologie per la gestione
dei dati permettono di anonimizzarli.
Allora, perché non pensare di
fare sinergia facendo evolvere il
consorzio e renderli disponibili a tutti
tramite un unico data base? Perché
non mettere i dati a fattor comune,
come real world data? È molto più
sensato rispetto a uno scenario nel
quale ognuno si fa il proprio studio
clinico. I dati sono patrimonio di
tutti: la differenza la faranno i servizi,
o i prodotti, che ognuno andrà a
sviluppare”.
Su questo spunto chiosa Marco
Perona: “L’idea di una filiera
collaborativa è un concetto che mi
piace molto: cercare situazioni di
filiera nelle quali qualche soggetto
è disposto a rinunciare a qualche
vantaggio locale a favore di un
vantaggio globale con la prospettiva
di aumentare il valore complessivo e
di “trovare forme di ricompensa” più
importanti e con altre modalità”.

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Report pharma 4.0 digital360 SDG

  • 1. 1 4.0Pharma 4.0: l’innovazione digitale cambia il settore farmaceutico
  • 2. Pharma 4.0: come l’innovazione digitale cambia il settore farmaceutico La trasformazione in atto nel mondo farmaceutico verso un Pharma 4.0 Perché conviene sempre di più investire in salute in un percorso Pharma 4.0 Il digitale e il paradigma 4.0 al servizio del Pharma Dal Pharma al Pharma 4.0 La ricerca Pharma verso forme di collaborazione a Rete Il ruolo di Big Data e Data Science Cosa dignifica Data Model Driven Business per il mondo Pharma I tre ambiti applicativi della Data Science nel Pharma Data Science la produzione e per la qualità dei prodotti La Data Science per il Risk Management Con la Data Science verso la Medicina di Precisione Il nuovo Risk Management del mondo Pharma Serializzazione e Tracciabilità farmaci: perché è così importante Falsified Medicines Directive FMD: cos’è e come aumenta la fiducia del consumatore Serializzazione e tracciabilità: il ruolo del’ Europa Serializzazione del farmaco in Italia: l’FMD slitta al 2025 Tracciabilità e serializzazione contro il fenomeno “Black Pharma” Pharma 4.0: Italia, maggior produttore Pharma in Europa Serializzazione e tracciabilità dei farmaci uguale data driven pharma Precision Medicine e Precision Care: il ruolo della Data Science Le differenze tra medicina di precisione e medicina personalizzata Le differenze tra precision medicine e precision care Quali relazioni uniscono la Precision Medicine e la farmacogenomica Il principio base della Medicina di Precisione: la centralità del paziente 4 4 5 6 6 7 7 8 8 9 10 10 11 12 12 13 13 14 14 15 16 17 17 18 19
  • 3. Come si concretizza la precision medicine: che sviluppi dobbiamo attenderci? Come la medicina di precisione indirizza il mondo farmaceutico alla produzione di farmaci di precisione Privacy e Risk Management rallentano la medicina di precisione A chi si rivolge la precision medicine Ambiti di sviluppo della Precision Medicine Le principali tecnologie della precision medicine I principali ambiti nei quali opera la precision medicine I principali attori coinvolti nella “filiera” della precision medicine Il potenziale del digitale per la medicina di precisione Farmaceutico 4.0: verso le filiere collaborative, con l’innovazione tecnologica e di processo L’innovazione tra normativa e supply chain Come gestire la mitigazione dei fenomeni di carenze e indisponibilità nel settore farmaceutico Il paradigma 4.0 cambia produzione e logistica nel farmaceutico italiano SDG Group: focus sul valore dei dati per tutto il mondo farmaceutico I dati a beneficio della qualità nella produzione dei farmaci Pharma e innovazione Non è un problema di tecnologie ma di “utilizzo” dei dati L’IT come vettore di innovazione Il farmaceutico alla ricerca di ecosistemi sostenibili Collaborazione, fiducia e attenzione ai processi alla base dell’innovazione nel farmaceutico L’impatto della FMD – Falsified Medicine Directive Il ruolo del pubblico e di Farmindustria Innovare per evolvere, anche nel Pharma Il farmaceutico verso i real world data 19 20 21 22 22 23 24 24 25 26 27 28 28 29 30 30 31 31 32 32 33
  • 4. 4 Pharma 4.0: come l’innovazione digitale cambia il settore farmaceutico Davanti a una crescente competitività e sulla spinta di fenomeni come la compliance normativa, la ricerca di nuovi prodotti, la gestione di fenomeni come la medicina di precisione, la sicurezza e il risk management, per il settore farmaceutico si aprono nuove opportunità in chiave data driven. La trasformazione digitale sta cambiando, anche radicalmente, tanti settori, ma pochi stanno vivendo questa trasformazione come il mondo Pharma. Per le imprese del settore farmaceutico i temi della digital transformation si sovrappongono a quelli di una trasformazione più ampia che tocca gli ambiti della qualità, del Risk Management, della sicurezza e di una innovazione che porta verso la medicina di precisione senza trascurare compliance normativa e standardizzazione. Uno dei messaggi più forti che meglio esprime questo potenziale di innovazione è quello che arriva da Farmindustria: “Dal 1951 a oggi: 3 mesi di vita in più ogni anno, 6 ore al giorno”. L’impatto di questa industria, nella forma di farmaci e prodotti per la salute, si concretizza in risultati che incidono direttamente sulla qualità della vita delle persone. Negli ultimi 50 anni questi risultati si sono concretamente tradotti in una diminuzione della mortalità e in un contributo all’allungamento della vita media. Ma l’attenzione oggi ci deve spingere a capire e valutare le prospettive future di questo mondo e al ruolo sempre più importante che il Pharma può trovare nella collaborazione con l’innovazione digitale. La trasformazione in atto nel mondo farmaceutico verso un Pharma 4.0 Il settore farmaceutico in Italia, dai dati del report 2019 di Farmindustria, è a sua volta in grande trasformazione e nello stesso tempo in sviluppo, tanto che negli ultimi 10 anni (2008-2018) ha segnato una crescita del 117% superando in termini di performance la media europea e altri paesi continentali. Il settore nel nostro paese conta qualcosa come 66.500 addetti di cui 6.600 persone concentrate nella
  • 5. 5 Perché conviene sempre di più investire in salute in un percorso Pharma 4.0 L’altro messaggio chiave che arriva da Farmindustria e che permette di capire le potenzialità di sviluppo di questo mercato e dei fenomeni che lo stanno accompagnando è che “La salute costa, ma la malattia costa di più”: lo sguardo con cui persone, cittadini, pubbliche amministrazioni e imprese guardano alle prospettive dell’industria farmaceutica è allo stesso tempo etico e pragmatico, di attenzione alla salute e al benessere e di attenzione ai rischi, anche economici, che si corrono nel momento in cui non si presta la dovuta attenzione alla qualità della salute delle persone. E questo tema si deve a sua volta collegare con il punto, centrale anche nel mondo farmaceutico, della sostenibilità in quella che può essere definita come la missione di interpretare il valore e l’obiettivo della salute come un grande e complesso ecosistema, dove al mondo Pharma è affidato un ruolo fondamentale. Due dati su tutti per capire il valore di questa trasformazione prendendo come riferimento lo scenario di Farmindustria: 1 Euro per la vaccinazione è in grado di far risparmiare alla collettività qualcosa come 16 euro per le cure necessarie a chi si ammala. A questo valore si aggiungono, secondo le stime di Farmindustria, altri 28 Euro di risparmio su altre attività necessarie al sostegno alla salute. Non solo, e non è certo meno importante, ma grazie ai farmaci si può migliorare la qualità della vita delle persone, si possono ridurre le spese di assistenza e si può garantire alle persone affette da patologie una vita più attiva. ricerca e sviluppo. Sono oltre 32,2 i miliardi di euro di produzione, di cui una quota assolutamente rilevante pari all’80% destinata all’export. Il profilo di questo settore si completa con i 3 miliardi di euro di investimenti in generale di cui 1,3 miliardi per la produzione e 1,7 per la ricerca e sviluppo, in un sostegno concreto di imprese che nel 59% dei casi sono a capitale estero e nel 41% con capitale italiano.
  • 6. 6 Il digitale e il paradigma 4.0 al servizio del Pharma Ed è qui in particolare che acquista valore il tema dell’innovazione digitale. Gli operatori del Pharma 4.0 non sono più solo fornitori di farmaci, ma diventano un componente centrale di un più ampio processo di innovazione che ha come obiettivo la salute e la qualità della vita e che si concretizza in forme di collaborazione tra l’innovazione che arriva dai farmaci a tanti altri fenomeni come la disponibilità di device innovativi, di wearable per i pazienti, di soluzioni digitali a supporto e integrazione della diagnostica. Questa trasformazione riguarda anche l’innovazione a livello di visione e gestione generale delle cure. Come già anticipato, la cura non è più e non deve più essere una semplice erogazione o assunzione di un prodotto, la “medicina”. Al contrario, è un percorso anche di tipo terapeutico, che conta sulla capacità allargata e ampliata di innovazione che arriva dal mondo Pharma. In questo senso come sottolinea Farmindustria aumentano le sinergie tra il mondo farmaceutico e il mondo digital tanto da considerare il settore farmaceutico uno degli ambiti a più alto tasso di utilizzo di Big Data. Dal Pharma al Pharma 4.0 Nei numeri siamo davanti a un mercato che secondo l’analisi dell’IQVIA Institute of Human Data Science dovrebbe superare gli 1,5 trilioni di dollari a livello mondiale entro il 2023 con una crescita media annuale tra il 3 e il 6% dai 1,2 trilioni di dollari del 2018. Un trend, quello che emerge dalla ricerca, che è sostenuto e spinto dalla crescita della spesa generale dedicata al mondo della salute e alla medicina in particolare che è a sua volta destinato a crescere del 50% entro il 2023. Questo sviluppo è anche l’effetto di una serie di “motori di sviluppo” che la ricerca IQVIA evidenzia in alcuni punti chiave: • L’innovazione a livello di biotecnologie • L’accessibilità della nuova generazione di bioterapie • Le terapie basate sull’uso intensivo di dati provenienti da strumenti digitali • La collaborazione tra industrie farmaceutiche • L’adozione di soluzioni di Intelligenza Artificiale • Lo sviluppo di nuovi trattamenti basati sulla disponibilità di nuove forme di conoscenza sui pazienti
  • 7. 7 La ricerca Pharma verso forme di collaborazione a Rete Quello che è molto cambiato è la modalità di fare ricerca e innovazione e la gestione stessa della conoscenza. Farmindustria sottolinea a questo proposito che “Dalla network innovation sta arrivando il Rinascimento della ricerca biofarmaceutica”. Ed ecosistema significa che l’80% di questo nuovo modo di fare innovazione arriva dalla collaborazione in Rete, attraverso forme di partnership tra le imprese private e le pubbliche amministrazioni con un ruolo sempre più importante per le università, per tutto il mondo delle startup e delle PMI del biotech, ma anche per le associazioni e per gli enti no- profit, che portano nuove forme di conoscenza sui bisogni e sul nuovo valore dell’innovazione farmaceutica. In questo network di ricerca e di innovazione il nostro paese sta assumendo una maggiore importanza rispetto al passato e la sfida più importante per conquistare e mantenere questo ruolo si gioca sulla capacità di sviluppare una forma di governance tra tutti i fattori che concorrono a generare un nuovo valore di mercato, ma che prima di tutto e soprattutto concorrono a migliorare la qualità della vita delle persone. Il ruolo di Big Data e Data Science Il mondo farmaceutico rappresenta da sempre uno dei settori che deve quotidianamente unire un importantissimo lavoro basato sull’analisi dei dati con un impegno, altrettanto importante, basato sulla sintesi e sull’equilibrio tra istanze e soggetti con interessi diversi. Per il settore pharma, forse più di altri settori, il digitale rappresenta una straordinaria opportunità di accelerazione della conoscenza e di accelerazione dei processi decisionali nel rispetto delle specifiche regole che definiscono la governance di questo settore. L’impatto della Data Analytics e della Data Science sul settore health e pharma è un valore che si misura a livello di ecosistema: per i cittadini o per i pazienti innanzitutto, per il mondo delle imprese farmaceutiche, per le organizzazioni e le istituzioni che sono chiamate a gestire i servizi legati alla sanità e alla salute in generale e non ultimo, per le organizzazioni che hanno invece il compito di sorvegliare e di legiferare. Un equilibrio questo che permette di creare un ambiente competitivo nel quale tutti questi attori possono concorrere per raggiungere l’obiettivo primario di
  • 8. 8 garantire la migliore innovazione possibile per la salute dei cittadini a costi sostenibili per le Pubbliche Amministrazioni nel rispetto delle logiche di competizione di ricerca di valore aggiunto delle imprese. Ecco che in questo contesto parlare di Data Driven Industry assume un valore particolare, che è specifico per questo mondo. Cosa significa Data Model Driven Business per il mondo Pharma Maurizio Sanarico, Chief Data Scientist presso SDG Group segue da tempo questo settore e ci tiene subito a sottolineare l’importanza di allargare il concetto di Data Driven per questa industria: “Ritengo sia più opportuno parlare di Data Model Driven Business, ovvero una lettura e un inquadramento nello stesso tempo più ampio e più profondo di “impresa guidata dai dati”, proprio perché “è più complesso il mondo ed è più articolato l’ecosistema degli attori che lo compongono”. In questo senso – spiega – serve il termine “Data” perché i dati appresentano il materiale fondamentale per la conoscenza e per realizzare previsioni, il termine “Model” perché grazie alla modellizzazione è possibile distillare i dati e gestire il delicatissimo passaggio dal dato alla conoscenza e “Business” affinchè questa conoscenza si possa tradurre in vantaggi concreti per tutti gli attori della complessa filiera, per le imprese, per le organizzazioni, per i cittadini. I tre ambiti applicativi della Data Science nel Pharma Fissato questo punto, anche sul tema della comprensione di cosa si intende per “impresa guidata dai dati” nel settore farmaceutico, Sanarico sottolinea che “l’ingresso della Data Science nel mondo Pharma ha una portata straordinaria potenzialmente molto più rilevante che in altri settori” Per capire il valore di questa prospettiva occorre però distinguere gli ambiti applicativi dalla data science e occorre fare riferimento a tre ambiti distinti: • La componente produttiva e industriale • La Ricerca & Sviluppo • L’ambito prettamente clinico Nel caso del mondo industriale occorre considerare che il mondo produttivo ha da tempo adottato delle “good manufacturing practices” che sono sottoposte ad approvazione degli enti regolatori e che sono ampiamente dotate di
  • 9. 9 sensoristica e di capacità di controllo e di misurazione in real time. L’ambito manifatturiero conta su un patrimonio di dati che forniscono una conoscenza dettagliata dei processi in situazioni reali. Non solo, il mondo produttivo è nella condizione di monitorare ancora una volta grazie ai dati anche tutti i processi complementari, che sono però di importanza strategica per l’efficienza delle aziende, come sono ad esempio le attività legate alla sterilizzazione degli oggetti. Un altro punto di fondamentale importanza, in chiave di analisi dei dati, è costituito dalla gestione dei processi di produzione relativi ai principi attivi. Tutti questi esempi attengono ad ambiti produttivi dove il valore dei dati è in capo a due grandi componenti: • la sensoristica attraverso la quale avviene la data collection • gli strumenti e gli applicativi che effettuano l’analisi dei dati e che supportano la loro interpretazione Data Science per la produzione e per la qualità dei prodotti Sanarico ci conduce a una prima analisi dei vantaggi e delle opportunità di questo passaggio: “grazie alla Data Science – spiega – si possono ottenere vantaggi a livello di miglioramento della produzione da una parte e di miglioramento della qualità dei prodotti dall’altra. Non solo, ma l’introduzione del Real time all’interno di processi di produzione, che durano normalmente diverse settimane, permette di portare nel processo produttivo stesso dati che sono il frutto del monitoraggio e della verifica e che consentono di intervenire sui processi di produzione per correggerne o per migliorarne le condizioni.” Se poi si guarda al mondo R&D i vantaggi si concretizzano anche su altre dimensioni. Nel caso dello studio clinico, come negli ambiti del “molecular design o del molecular modeling”, il valore dei dati si concretizza nella possibilità di accelerare l’esame e la conoscenza degli interventi, di aumentare la possibilità di controllo e la individuazione degli effetti collaterali più importanti. “Un altro ambito poi dove i vantaggi della Data Science per il settore farmaceutico sono particolarmente concreti – sottolinea Sanarico – è rappresentato dalla raccolta e dall’analisi dei dati corrispondenti alle tre fasi di questa importantissima fase del ciclo di vita produttivo di un farmaco. In queste tre fasi del processo di controllo una impresa Data Driven può esplorare in modo nuovo la possibilità di trovare effetti indesiderati anche minimi o difficilmente intercettabili con altri mezzi”.
  • 10. 10 La Data Science per il Rick Management Dai dati arrivano poi anche strumenti utili alla individuazione di nuovi fattori di rischio che permettono di predisporre soluzioni innovative in termini di Risk Management o ancora dati che sono a loro volta indicativi di segnali che possono essere utilizzati a scopi di marketing o commerciali o che possono essere messi in relazione con eventuali situazioni di mercato, come potrebbe accadere nel caso di azioni da parte della concorrenza. Un altro aspetto dove la Data Science è in grado di cambiare in modo radicale i processi di raccolta e verifica dei dati è nella comprensione del modo in cui sono recepiti i farmaci, con forme di analisi che possono permettere di sviluppare la conoscenza necessaria al business senza dover impattare su aspetti di privacy e di rispetto della deontologia medica. Con la Data Science verso la Medicina di Precisione La parola chiave che meglio permette di comprendere il valore all’utilizzo di Big Data e Data Science in tanti è diversi settori è il termine Precisione. Aumentare la conoscenza grazie ai dati permette di aumentare la precisione delle decisioni e delle azioni. In questo caso l’uso dei dati impatta direttamente sull’uso dei farmaci e delle terapie e si entra così nella medicina di precisione o personalizzata. “Uno dei punti chiave è rappresentato anche qui, – come osserva Sanarico -, dagli ecosistemi e nello specifico dalla collaborazione tra la struttura che eroga la terapia e la organizzazione che si occupa di progettare il farmaco”. Si tocca qui il tema della integrazione tra fonti diverse di dati e grazie alle metodiche che permettono di lavorare su grandi quantità di informazioni e dati riferiti a soggetti non identificabili si è sviluppata una componente di ricerca con metodologie AI che hanno permesso di aumentare la conoscenza in merito al comportamento dei medicinali, per individuare ad esempio come mai alcuni soggetti non sono sensibili a certi farmaci e intercettare la causa legata a mutazioni genetiche. La sfida in questo caso sta nella capacità di mettere in relazione fonti di dati e informazioni un tempo non accessibili e che permettono, per fare un altro esempio, di correggere i percorsi terapeutici o, ancora, di Impostare metodi di trattamento dinamico, come il “Reinforcement learning” che permette di “aggiustare la strada” in funzione delle indicazioni che arrivano dal paziente. Nel terreno della Medicina personalizzata l’industria
  • 11. 11 farmaceutica entra non solo in qualità di fornitrice di prodotti, ma come fonte e piattaforma di conoscenza insieme a diversi altri attori in un approccio data driven che permette di aumentare i dati a disposizione e di rendere più preciso il percorso terapeutico. In questo ambito SDG Group porta la sua esperienza di process mining, di capacità di sviluppo di soluzioni data driven per la creazione di un percorso terapeutico e di capacità di analisi sulla correttezza o meno del processo. Nella parte clinica poi si lavora a stretto contatto con il medico anche con servizi e soluzioni per la visualizzazione dei dati. SDG Group offre anche un supporto metodologico che è di fondamentale importanza per mettere a valore la conoscenza. Sanarico osserva che “Nel manifatturiero, quando un ingegnere acquisisce un valore conoscitivo è relativamente facile condividerlo”. Nell’ambito clinico il processo è molto più complesso, la metodologia è molto più articolata, ed é un vero e proprio percorso. Basti pensare che in campo clinico ci sono processi che devono coinvolgere almeno cinque attori: • Azienda farmaceutica • Paziente • Servizio sanitario • Ambulatori • Assicurazioni Il nuovo Risk Management del mondo Pharma Tra gli ambiti d’azione della Data Science in ambito Pharma, nella prospettiva Pharma 4.0 troviamo la advanced analytics per la gestione finanziaria, per il Risk management nel settore produttivo, dove il risk è legato a produzione inefficiente, a scarti, a invalidazione di prodotti, e dove i rischi impattano sul piano economico. Accanto a questo c’é poi il Risk management per il mondo clinico, dove la Data Science può permettere di scoprire un evento avverso, di correggere un percorso, di monitorare minacce, di individuare errori. Un altro tema chiave per il Pharma è rappresentato dalla tracciabilità per garantire la qualità dei prodotti e per evitare i rischi di contraffazione. In questo ambito la blockchain può rappresentare una importante soluzione. SDG Group conta su una soluzione per impostare un metodo analogo a quello dei “passaporti”, con una chiave privata che è gestita da un ente sovranazionale per la identificazione del passaporto in modo univoco. La chiave privata viene poi gestita sulla blockchain con un chip NFC con chiave privata in blockchain che risolve con questa modalità il tema della chiusura dell’ultimo miglio.
  • 12. 12 Serializzazione e Tracciabilità farmaci: perché è così importante Tra le sfide sul tappeto per l’industria farmaceutica e per le supply chain del settore ci sono i temi della qualità dei prodotti, della tracciabilità e più specificatamente della serializzazione. Il mondo del Pharma sta lavorando da tempo a strumenti e logiche che permettano di proteggere da una parte e valorizzare dall’altra la propria capacità di innovazione e che siano in grado di fornire ai consumatori, ai pazienti prima di tutto ma anche ai servizi sanitari e alle Pubbliche Amministrazioni maggiori forme di tutela e garanzia sull’originalità dei prodotti. Falsified Medicines Directive FMD: cos’è e come aumenta la fiducia del consumatore Lo sviluppo di un mercato che incide in modo così diretto e così forte sulle persone è necessariamente collegato al tema della fiducia: per sostenere questo trust l’industria farmaceutica deve fornire sempre maggiori garanzie in termini di qualità e di sicurezza dei prodotti e nello stesso tempo deve rendere sempre più affidabili e a loro volta sicuri i processi di produzione. Un tema questo, che unitamente a quelli della ricerca e sviluppo, della medicina di precisione e della medicina personalizzata impatta direttamente sulla supply chain produttiva dell’industria farmaceutica e sulla capacità, grazie agli strumenti digitali di aumentare flessibilità, capacità operativa e precisione. In questo senso, uno dei temi che anche grazie al digitale è in grado di aprire nuove prospettive di protezione del valore del mondo Pharma e di sviluppo del business è rappresentato dalla Falsifed Medicines Directive FMD.
  • 13. 13 Serializzazione e tracciabilità: il ruolo dell’ Europa All’inizio di quest’anno è infatti entrata in vigore nei paesi membri dell’Unione Europea la direttiva denominata Falsifed Medicines Directive FMD, ovvero la direttiva anticontraffazione 2011/62/ Ue. Si tratta di una normativa che prevede l’istituzione di una sorta di carta d’identità o meglio ancora di passaporto per i farmaci disegnata per accompagnare tutta la vita di ciascun prodotto. Un passaporto di importanza fondamentale anche dal punto di vista commerciale, visto che è, o meglio sarà, lo strumento fondamentale per permettere ai farmaci di potersi “muovere” sul mercato, ovvero di circolare nel nuovo European Medicines Verification System (EVI), il sistema europeo di verifica dei medicinali, istituito nel 2016 in attuazione della stessa direttiva anticontraffazione. Serializzazione del farmaco in Italia: l’FMD slitta al 2025 Per l’Italia in realtà non c’è un impatto imminente, in quanto è prevista la possibilità di una deroga e l’introduzione dell’FMD è previsto per il 2025. Ma al netto del tema legato alla compliance c’è un grande tema industriale collegato a questa prospettiva che più di un adempimento normativo può essere sfruttato come una nuova opportunità per creare e sviluppare nuove forme di vantaggio competitivo e per proteggere il valore della ricerca e dei prodotti. L’FMD si concretizza anche grazie alla istituzione dell’EVI European Medicines Verification System, un network europeo destinato a creare un ecosistema costituito da aziende farmaceutiche, distributori, farmacie ospedaliere e dispensatori di medicinali all’interno dello spazio economico europeo. All’European Medicines Verification System verrà affidata l’infrastruttura destinata alla gestione dei dati identificativi dei singoli farmaci e delle informazioni legate alla loro “vita” sul mercato.
  • 14. 14 Tracciabilità e serializzazione contro il fenomeno “Black Pharma” La missione dell’iniziativa è da una parte quella di controllare lo spazio “Pharma” europeo con l’obiettivo di proteggere i pazienti dai rischi collegati al cosiddetto “black- pharma” ovvero l’ingresso e la commercializzazione di farmaci illegali. In questo modo con la normativa Falsifed Medicines Directive FMD i prodotti farmaceutici potranno essere tracciati in modo più sicuro e preciso, fornendo garanzie a livello di corretta individuazione del farmaco stesso, ma anche per controllare con la massima precisione tutto il suo ciclo di vita. In preparazione all’EVI e alla Falsifed Medicines Directive FMD l’industria farmaceutica dei singoli paesi prepara gli organismi previsti dalla normativa con la costituzione dei National Medicines Verification Organization – NMVO. Ovvero gli organismi consortili di livello nazionale in capo a ciascun Stato membro, a cui è affidata la missione di gestire l’archivio nazionale dei codici integrato nella piattaforma europea dell’Envo, che sarà poi gestito da tutti i sistemi nazionali. (Sul tema del tracking suggeriamo la lettura dei servizi dedicati alle soluzioni blockchain per la tracciabilità) Pharma 4.0: Italia, maggior produttore Pharma in Europa L’impatto di questa normativa è particolarmente importante a livello di processi produttivi e distributivi, considerando come si vede dai dati Federindustria che il nostro paese è maggior produttore europeo di farmaci, davanti alla Germania e con una capacità produttiva fortemente sbilanciata verso l’export. L’Italia è anche un paese in cui l’innovazione digitale sta spingendo molte imprese ad abbracciare il paradigma 4.0 in chiave di Pharma 4.0. Dal punto di vista della produzione e del prodotto il regolamento della Falsifed Medicines Directive FMD prevede un intervento a livello di packaging di prodotto con misure come le “safety feature”, nella forma di soluzioni in grado di applicare un identificativo univoco, unitamente a soluzioni anti- manomissione che la normativa definisce come Atd, anti-tampering device. Per il mondo dell’industria significa una informazione in grado di fornire i dati fondamentali del prodotto nella forma di codice prodotto, numero seriale, numero del lotto, data di scadenza che devono essere memorizzati in un codice DataMatrix 2D GS1. A questi dati si aggiunge un quinto elemento sulla confezione con i dati legali specifici di uno stato membro legati
  • 15. 15 a determinati servizi come potrebbe essere il codice nazionale necessario per ottenere il rimborso del costo di un farmaco nell’ambito del servizio sanitario nazionale. Il codice e il processo di serializzazione devono permettere di raggiungere quattro importanti obiettivi • Verifica • Conformità • Sicurezza • Aggregazione di dati Serializzazione e tracciabilità dei farmaci uguale data driven pharma Dato il volume delle merci farmaceutiche in Europa e considerando il numero di cittadini interessati e coinvolti gli effetti della normativa relativi alla Falsifed Medicines Directive FMD si traducono in un nuovo enorme volume di dati da produrre, da gestire da trasmettere e da analizzare. Se poi si considera che a ciascun paese è concessa la possibilità di rispondere in modo specifico ai requisiti nazionali la quantità di volumi di dati è ancora più imponente. La sfida per le imprese del mondo farmaceutico e per le realtà che offrono soluzioni e servizi è quella di approfittare di questa “spinta” della normativa per accelerare il processo di trasformazione delle imprese farmaceutiche in Data Driven Companies.
  • 16. 16 Precision Medicine e Precision Care: il ruolo della Data Science La Medicina di Precisione è un concetto e una interpretazione della medicina che si è sviluppata grazie alla diffusione di strumenti digitali, o meglio ancora, grazie alla possibilità offerta dalle soluzioni di Big Data, Analytics, Real Time Analycs di poter “aumentare la conoscenza” e accelerare i processi di verifica e di controllo dei test in ambito farmacologico e medico. La Precision Medicine è anche il frutto di un principio che parte dal presupposto di mettere in diretta relazione almeno quattro dei principali fattori che concorrono a ottenere il successo di una cura: • la individuazione della cura medica più appropriata per ciascuna specifica patologia anche grazie a progressive verifiche • la verifica costante e precisa degli effetti della cura su ciascun singolo paziente • la possibilità di correggere la cura nel minor tempo possibile e di adattarla progressivamente e con la massima precisione possibile alle reazioni e ai comportamenti di ciascun singolo paziente • la possibilità per l’industria farmaceutica di mettere a valore la conoscenza acquisita per produrre farmaci che sono nello stesso tempo nella condizione di aumentare la loro efficacia e ridurre gli effetti indesiderati Più nello specifico si può dire che la Medicina di precisione mette in diretta relazione dati, conoscenze e competenze che attengono a tre ambiti della vita del paziente e che incidono come evidente sugli effetti di una cura: • I dati genetici del paziente • I dati relativi al contesto ambientale nel quale vive o dove si sviluppa la cura in corso • I dati collegati al comportamento e allo stile di vita del paziente La medicina di precisione investe poi anche il sistema di relazioni con il paziente. Il patrimonio di informazioni necessario per ottenere la miglior cura possibile per ciascun paziente passa anche attraverso un percorso fatto di anamnesi, di confronti medico-paziente, di decisioni mediche, di test, di aspetti di tipo motivazionale. Per queste ragioni un componente importante della Medicina di Precisione è rappresentato dai concetti di “diagnostica progressiva” e di “accompagnamento nella terapia”.
  • 17. 17 Le differenze tra medicina di precisione e medicina personalizzata Spesso sentiamo il termine di Medicina di precisione o precision medicine in stretta relazione con il termine di medicina personalizzata. Quando si parla di Medicina di Precisione appare naturale un passaggio dal concetto di Precisione al concetto di Personalizzazione. Queste due dimensioni della “Medicine” sono molto vicine e per certi aspetti sono tra loro sovrapposte. In realtà per cogliere correttamente le differenze occorre considerare che mentre il concetto di medicina di precisione arriva, come indicato nel paragrafo precedente, sulla spinta dell’innovazione digitale e grazie alla disponibilità di strumenti che abilitano una conoscenza aumentata basata sui dati, la medicina personalizzata arriva da molto più “lontano” e fa riferimento a una specifica focalizzazione della disciplina medica su tutti i fattori che attengono alla storia, alla patologia, alle caratteristiche e al comportamento di un paziente. Ovvero a una visione completa e profonda di tutto ciò che attiene e influisce sulla salute e sul benessere della persona. Questa speciale attenzione alla relazione tra cura e paziente con un focus specifico su tutti i fattori che possono incidere direttamente e indirettamente si è sta sviluppando anche grazie al digitale e anche grazie alla medicina di precisione. Le differenze tra precision medicine e precision care Non è nello scopo di questo articolo, che vuole portare un contributo sul ruolo specifico del digitale, ma è forse opportuno già qui aggiungere anche l’elemento che completa al momento queste tre dimensioni: medicina personalizzata, medicina di precisione e cura di precisione. • La medicina personalizzata nasce dalla scelta culturale di porre la persona al centro di affrontare dal punto di vista medico tutte le dimensioni che influiscono sullo stato di salute, partendo da una forma di attenzione che nasce per porre rimedio a una malattia, che si attiva a fronte di una patologia, di una discontinuità nello stato di benessere del paziente • La medicina di precisione che, grazie alla disponibilità di dati e di strumenti di Big data e Data Analytics, che aumentano la conoscenza di tutti i fattori che permettono la creazione, gestione, correzione del farmaco più adeguato per ciascuna specifica patologia per ciascun
  • 18. 18 specifico paziente. Precisione dunque come conoscenza per aumentare al massimo l’efficacia del farmaco e ridurre ai minimi termini gli effetti indesiderati e i fattori di rischio • Precision Care come estensione della conoscenza aumentata che arriva dai dati non più solo necessaria a superare una patologia ma ad aumentare la possibilità di mantenere nel miglior stato di salute possibile il paziente con forme di cura preventiva e predittiva Quali relazioni uniscono la Precision Medicine e la farmacogenomica Nell’ambito della Precision Medicine l’analisi del patrimonio genetico e del “comportamento” genetico in funzione delle cure svolte rappresentano una componente fondamentale per arrivare al vero obiettivo della precisione medica: la guarigione del paziente con una cura che possa ridurre al massimo tutti i propri effetti collaterali. In questo senso la farmacogenomica, intesa come l’analisi del comportamento genetico di una persona davanti all’assunzione di specifici farmaci rappresenta un tassello chiave di questo percorso. Per l’industria farmaceutica e per la ricerca in generale la farmacogenomica mette in strettissima relazione la ricerca farmacologica o meglio ancora la farmacologia intesa come studio dei farmaci con la genomica a sua volta intesa come studio dei geni e dei loro comportamenti. L’obiettivo di questa disciplina è quello di portare nello sviluppo dei farmaci questa fondamentale dimensione di conoscenza allo scopo di permettere a un farmaco di potersi adattare ai geni e al comportamento genetico di un paziente. Sempre con l’obiettivo di aumentare l’efficacia e di diminuire le sue possibili conseguenze negative. Anche in questo ambito il digitale è un potente abilitatore, per la possibilità di disporre di dati relativi alla genomica e di dati che mettono in relazione il comportamento e lo stato di salute del paziente con l’azione farmacologica correlata al genoma.
  • 19. 19 Il principio base della Medicina di Precisione: la centralità del paziente Per comprendere la portata della precision medicine è utile ritornare sul concetto di “centralità del paziente” che abbiamo visto precedentemente affrontando il tema della medicina personalizzata. Una delle chiavi di volta per capire il passaggio dalla medicina “tradizionale” e la medicina di precisione è proprio rappresentato dal passaggio dall’attenzione medica alla patologia all’attenzione al paziente. Il concetto, in termini molto essenziali, non è più quello di “vincere” la malattia, ma quello di riportare il paziente nella miglior condizione di salute possibile. In tanti casi ovviamente i due obiettivi coincidono, ma il senso del percorso della medicina di precisione è da considerare come più intimamente vicino al concetto di benessere della persona per permettere poi lo sviluppo nel concetto, anche questo già evidenziato, di precision care. Va però aggiunto che uno degli obiettivi fondamentali della medicina di precisione, nel collocare la centralità di ciascuna singola persona, è quello di ridurre al minimo i rischi, in funzione di una precisa conoscenza del paziente e sulla conoscenza delle sue “reazioni”. Come si concretizza la precision medicine: che sviluppi dobbiamo attenderci? La domanda di “precisione” sta impattando in generale sul mondo della medicina anche in termini di investimenti e rappresenta una grande opportunità per il mondo farmaceutico al punto che lo si può considerare con un fattore abilitante verso il Pharma 4.0. Secondo l’analisi di Zion Market Research la domanda a livello mondiale di soluzioni, servizi, competenze di Precision Medicine è attesa a superare gli 86 miliardi di dollari entro il 2025. Un dato importante se si pensa che si parte da un mercato che nel 2018 valeva poco meno di 44 miliardi di dollari. La società di ricerca prevede dunque in un arco temporale che va tra il 2019 e il 2025 un CAGR del 10,1%. Nel report, Zion Market Research mette a disposizione alcune importanti indicazioni che aiutano a capire la portata economica di questo fenomeno per il mondo delle imprese farmaceutiche, per le
  • 20. 20 organizzazioni che si occupano di servizi sanitari e naturalmente, ed è il punto più importante, per i pazienti. In termini di aspettative, la medicina di precisione consente di sviluppare nuove prospettive dal punto di vista della qualità della vita, permette di diminuire i rischi collegati all’assunzione di farmaci e permette di evitare sprechi sotto ogni punto di vista, prima di tutto dal punto di vista delle scelte farmacologiche dei pazienti e secondariamente anche in termini di impatto economico, ovvero di gestione delle risorse della collettività. In sintesi i benefici attesi in termini di sviluppo della medicina di precisione e di sviluppo di soluzioni di medicina personalizzata possono essere così elencati: • Diagnosi più precise • Migliore risultato delle terapie • Migliore tolleranza dei farmaci • Migliore conoscenza dei fattori di rischio • Migliore gestione degli effetti collaterali • Accesso a dati precisi sugli effetti diretti e indiretti dei farmaci sui pazienti • Accesso a forme di conoscenza aumentata per attuare forme di medicina preventiva • Accesso a forme di conoscenza aumentata per attuare forme di medicina predittiva • Disponibilità di dati e informazioni più precise a beneficio degli studi clinici • Disponibilità di dati e informazioni più precise a beneficio dell’innovazione del ciclo di vita del farmaco Come la medicina di precisione indirizza il mondo farmaceutico alla produzione di farmaci di precisione La premessa per capire i cambiamenti in atto nel mondo farmaceutico è ancora una volta legata al fatto che i farmaci di precisione rappresentano una modalità per realizzare prodotti basati sull’utilizzo intenso di dati relativi a più fattori: dati sui geni, sui comportamenti genetici, sui comportamenti e sullo stile di vita dei pazienti, sulle loro reazioni e sull’ambiente in cui vivono per disporre del massimo livello di conoscenza in termini di prevenzione, diagnosi e cura. Grazie a questa strategia ricercatori e medici possono studiare in modo più preciso i metodi di trattamento e di cura e prevenzione per ciascuna malattia in funzione dell’individuo. Nello stesso tempo la crescente attenzione alle terapie genetiche e allo studio del comportamento genetico
  • 21. 21 in generale sta aumentando la conoscenza generale su queste dimensioni e sta consolidando gli approcci metodologici creando, come sottolinea la ricerca, nuove opportunità di sviluppo e di accettazione della medicina di precisione. Anche dal punto di vista “industriale” le attività di ricerca sempre più numerose e intense, le attività di innovazione e di sviluppo a livello di produzione di farmaci di precisione hanno messo a disposizione soluzioni produttive e infrastrutturali più favorevoli allo sviluppo di questo mercato. Privacy e Risk Management rallentano la medicina di precisione Nello stesso tempo, come avverte sempre la ricerca, ci sono anche fattori che rallentano questo processo e che stanno ponendo alle imprese strategicamente orientate verso la precision medicine nuovi interrogativi come ad esempio i temi legati al rapporto con le norme sulla privacy, il Risk Management nella gestione dei dati anche dal punto di vista della cybersecurity, piuttosto che la necessità di affrontare altri fattori di rischio come ad esempio la gestione della relazione con gli alimenti o l’impatto sullo stesso stile di vita dei pazienti. Dal punto di vista della tecnologia il mercato della medicina di precisione, come indica la ricerca, è composto da investimenti in ricerca e sviluppo di nuovi farmaci, in soluzioni digitali di analytics e big data, in progetti e soluzioni di bioinformatica, ma anche di nuovi device per la diagnostica personale, di wearable IoT e di soluzioni per l’analisi dei geni. La voce di investimenti legati alla ricerca di nuovi farmaci rappresenta la quota di mercato più rilevante ed è pari a circa il 25% secondo l’analisi di Zion Market Research. In questo ambito le informazioni sul genoma umano ottenute per i processi immunologici e l’analisi grazie ai big data permettono di sviluppare nuove terapie immunologiche. Questi sistemi software consentono di creare vaccini e medicinali di precisione modificati in base al genoma di una persona. In termini di applicazioni, il mercato dell’immunologia ha rappresentato la seconda maggiore quota di mercato nel 2018 e si prevede che indicherà tendenze di crescita simili nei prossimi anni. L’utilizzo di dati ottenuti da piattaforme avanzate come Big Data e analisi dei dati di grandi dimensioni unitamente alla bioinformatica di grandi dimensioni può accelerare lo sviluppo di medicinali e il processo di trattamento.
  • 22. 22 A chi si rivolge la precision medicine Chi sono i soggetti che possono trarre benefici a vario titolo dagli sviluppi della medicina di precisione? Come appare evidente si tratta di una disciplina che si sviluppa in forma di un ecosistema di attori che comprende le aziende farmaceutiche e specializzate in biotecnologie, le aziende di diagnostica, le diverse organizzazioni dedicate alla sanità pubblica e i laboratori clinici. Per quanto attiene alla dimensione di innovazione digitale gli attori di questo ecosistema sono le IT companies, i big data providers, le società specializzate in soluzioni di data analytics. Da questo ecosistema sono nate applicazioni e sistemi software di medicina di precisione unitamente allo sviluppo in chiave digitale di laboratori diagnostici. Su tutto ci sta poi un valore di sviluppo di competenze che uniscono sia le competenze di ricerca genomica e farmacologica, con competenze sociologiche di analisi e studio dei comportamenti con competenze digitali. In termini di mercati l’Europa gioca un ruolo molto importante nello sviluppo di medicina di precisione e sulla base della ricerca è arrivata nel 2018 alla seconda posizione. Tra i fattori che hanno permesso questo sviluppo va sottolineata la presenza nel Vecchio Continente di un importante sistema di welfare anche nella forma di infrastrutture sanitarie sviluppate, di politiche di favorevoli al coinvolgimento dei pazienti, della crescente consapevolezza e competenza degli operatori sanitari e in generale dell’aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo. Ambiti di sviluppo della Precision Medicine Schematizzando le indicazioni della ricerca di Zion Market Research si possono individuare i principali ambiti nei quali si sviluppa il percorso di sviluppo della precision medicine Le principali tecnologie della precision medicine • Big Data Analytics • Bioinformatica • Genomic Sequencing • Processi di Ricerca e sviluppo nuovi farmaci • Società di diagnostica • Altri I principali ambiti nei quali opera la precision medicine • Oncologia • Immunologia • Patologie respiratorie • Patologie del sistema nervoso • Altri I principali attori coinvolti nella “filiera” della precision medicine • Società farmaceutiche • Imprese di Biotecnologie • Laboratori di diagnostica • Imprese IT con focalizzazione su healthcare • Società specializzate in Big Data analytics • Laboratori clinici
  • 23. 23 Il potenziale del digitale per la medicina di precisione Sulla base di queste premesse si può può in qualche modo associare la medicina di precisione al concetto di Data Driving. Gli ecosistemi di cui abbiamo parlato nei paragrafi precedenti si trovano a gestire un patrimonio di dati destinato a crescere in modo costante con una serie di istanze ed esigenze che possono essere risolte con un un crescente ruolo dell’impianto digitale. Se poi si pensa al “volume” generale della produzione farmaceutica, si può ben comprendere che le potenzialità del digitale per gestire e indirizzare nuove forme di personalizzazione sono enormi. Nel mondo sono in sviluppo qualcosa come 16 mila farmaci di cui più di 7 mila sono in fase clinica. Si tratta di numeri che contribuiscono a fare del Pharma uno dei primi settori al mondo in termini di investimenti e risorse destinate alla ricerca e sviluppo e uno degli ambiti, sulla base dell’analisi di Farmindustria, in cui l’Europa conta, come abbiamo potuto vedere, su una serie di speciali condizioni che arriva anche grazie alla crescita della conoscenza favorita dai sistemi di welfare nazionali.
  • 24. 24 Farmaceutico 4.0: verso le filiere collaborative, con l’innovazione tecnologica e di processo Come abbiamo avuto fin qui modo di sottolineare, il mondo farmaceutico rappresenta oggi uno dei settori nei quali il digitale porta una straordinaria opportunità di accelerazione, di trasformazione, di ridefinizione dei processi e dei modelli, se pure all’interno di un universo normato, con specifiche e precise regole che ne definiscono la governance. E proprio il ruolo del digitale è stato il tema centrale di una tavola rotonda molto animata organizzata in collaborazione con SDG Group alla quale hanno preso parte rappresentanti delle aziende e delle associazioni del comparto. L’innovazione tra normativa e supply chain Daniele Marazzi – Consigliere Delegato del Consorzio Dafne sottolinea come il tema dell’innovazione digitale sia oggi particolarmente rilevante proprio alla luce dei nuovi adempimenti normativi: “Sia il legislatore italiano sia quello europeo fanno leva sul digitale per richiedere maggiore visibilità sui farmaci e sulla filiera”, ha spiegato, sottolineando, ad esempio, come l’obbligo per gli ospedali di utilizzo del modulo NSO per la trasmissione degli ordini in modalità elettronica, non potrà che modificare in profondità le logiche di relazione dell’industria con il SSN.
  • 25. 25 “Avere una serie di informazioni digitali con un livello maggiore di trasparenza cambia i rapporti e gli equilibri, consentendo di dialogare su dati oggettivi”. Marazzi ha fatto poi specifico riferimento alla serializzazione e tracciabilità dei farmaci, introdotta in tutta Europa, ma non ancora avviata in Italia: “Tracciare le singole scatolette di farmaco o i singoli flaconi cambia sia la mole di dati che devono essere gestiti, sia i ruoli degli attori che intervengono. Nel contempo, però, si aprono nuovi scenari. Perché, ad esempio, non introdurre livelli di track and trace anche step by step per alcuni prodotti, quelli più soggetti a degradazioni, furti, manomissioni ecc.? “. Secondo Marazzi l’introduzione del digitale può portare a una conoscenza più puntuale di quello che succede fuori dal cancello dell’impianto produttivo e fino a quando il prodotto viene dispensato in farmacia o utilizzato in ospedale. “Posso tracciare non solo dove sta il prodotto, ma anche in quale condizione si trova, misurando valori come temperatura o umidità, con rilevazioni che fino a ieri erano o troppo costosi rispetto al valore del prodotto tracciato”. Non è solo una questione di costi- benefici. Sta cambiando anche la sensibilità: “Oggi il cliente finale pretende, richiede e apprezza che ci sia qualcuno che garantisce il farmaco sia arrivato nelle condizioni in cui doveva essere. In altri ambiti ci sono già le filiere controllate, perché non dovrei vedere queste informazioni con il farmaco?”. Come gestire la mitigazione dei fenomeni di carenze e indisponibilità nel settore farmaceutico Un altro ambito nel quale il digitale può fare la differenza è nella mitigazione dei fenomeni di carenze e indisponibilità dei farmaci: “Una visibilità e una tracciatura maggiore dei nodi dove transitano i prodotti possono servire a mitigare il fenomeno, lasciando le indisponibilità ai casi eccezionali e non alla normalità come oggi purtroppo ancora succede”. Marazzi sottolinea come in realtà vi sia un cambiamento importante lungo tutta la supply chain del pharma: “Fenomeni come commercio online, farmacie online, e altre forme di disintermediazione impongono cambiamenti e accelerazioni. In questo caso, la tecnologia è un driver fondamentale perché abilita modelli e soluzioni che si ripercuotono su una diversa ristrutturazione fisica della supply chain che nel passato non era possibile. Oggi posso pensare di fare qualcosa di diverso con il digitale”. Il digitale, dunque, apre spazi di competitività prima non accessibili. Per altro, si registra una convergenza tra adempimento normativo ed evoluzione nelle aspettative di mercato: la competitività diventa una necessità, non è più una scelta. Tra la norma e la domanda del mercato, la seconda è più forte della prima: la domanda del mercato è più critica da soddisfare rispetto alla normativa.
  • 26. 26 Il paradigma 4.0 cambia produzione e logistica nel farmaceutico italiano Dei cambiamenti in atto nelle aziende del pharma è testimone Marco Perona – Docente dell’Università di Brescia e Direttore del RISE che evidenzia quanto la filiera del farmaco sia in piena e forte evoluzione e si trovi a fronteggiare sfide importanti. “La prima sfida è quella del procurement e della fornitura: in passato si è prevalentemente ragionato in termini di costi- benefici nella scelta del fornitore, mettendoli in relazione con tematiche di servizio logistico, qualità, conformità, ripetibilità ecc. Si è però trascurato di quantificare e analizzare il rischio connesso alla scelta di un determinato fornitore. Il rischio di fornitura, che può mettere in ginocchio una filiera, causare disservizi a valle e quindi provocare per esempio l’arresto della produzione o problematiche di compliance per il non rispetto di standard qualitativi”. La business continuity della filiera è dunque un tema cruciale cui tecnologie e metodologie possono dare risposte secondo i due assi classici del risk management: probabilità (che un evento accada) e costo del rischio (se l’evento accade). “Una seconda sfida è quella di utilizzare le informazioni per fare tracking and tracing, con precisione chirurgica sulla singola confezione ed evitando fermi di produzioni o di stabilimenti come è già accaduto”. La terza sfida, infine, è legata agli aspetti di produzione veri e propri: “Parliamo di macchinari ad alta intensità di capitale e complessi: l’utilizzo di nuove tecnologie basate sulla disponibilità dei dati combinato alla capacità di lavorare sui dati stessi creando analytics efficaci apre alla predictive maintenance,
  • 27. 27 per identificare situazioni anomale, possibili avarie, prevenire soste produttive, evitando interruzioni del flusso di produzione”. Perona porta poi la propria esperienza diretta su un caso d’uso reale: “Anche la logistica del farmaco, anzi la micro-logistica, determina una quota importante di costi in termini di personale, spazi, magazzini. Avere una integrazione completa e una tracciabilità completa dei flussi, dalla logistica inbound alla somministrazione al paziente, può ridurre costi e tempi e migliorare controllo e integrità del materiale”. SDG Group: focus sul valore dei dati per tutto il mondo farmaceutico Il dato è dunque un valore imprescindibile nel comparto farmaceutico: si trasforma in un valore di efficienza, sicurezza, conoscenza e quindi aiuta a individuare ambiti di mercato e sviluppo su cui concentrare l’attenzione. Il tema è centrale per Massimiliano Silano, Partner di SDG Group, che sottolinea quanto le aziende del settore fatichino a dotarsi di un’infrastruttura in grado di ospitare e gestire in modo sempre più efficace i dati. “Ci sono realtà anche multinazionali che raccolgono una enorme quantità dei dati, esterni e dai macchinari, dati preziosissimi che non sono adeguatamente valorizzati. Si pensa alla predictive maintenance prima di analizzare la manutenzione ordinaria o lo stato d’uso della macchina. Ma la predictive maintenance non è necessariamente il primo passo”.
  • 28. 28 I dati a beneficio della qualità nella produzione dei farmaci Per Silano uno degli ambiti in cui l’analisi dei dati può dare riscontri importanti è la qualità della produzione. “Pensiamo ad esempio alla fase di batch release: normalmente è lunghissima, invece centralizzando l’analisi dei dati riusciamo a ridurre di 4 o 5 volte il tempo necessario a completarla. Noi stiamo lavorando sulla predictive quality: ovvero riuscire a sapere se un lotto di produzione avrà qualità coerenti con quello che ci si aspetta. Se si riescono ad analizzare una serie di elementi e di dati sui sistemi sorgenti, si riesce a sapere prima di arrivare a fine di produzione l’esito della produzione stessa. Questo significa avere una accuratezza dell’85-90% sull’esito della produzione e sui parametri della qualità”. L’ultima frontiera, nella visione di Silano, è quella dell’efficienza. “Abbiamo avviato un progetto di Golden Cycle che consiste nel fissare, all’interno di un processo produttivo, i parametri che le macchine devono possedere per arrivare a produzioni perfette. Il tutto basandosi sui dati storici e sui profili dei macchinari su cui passa la produzione”. Silano sottolinea la relativa semplicità di questo tipo di progetti: “Rendere parlanti delle macchine oggi non è un problema: il vero tema è avere use case concreti sui quali lavorare. Servono use case concreti per il farmaceutico e tempi ridotti di realizzazione che permettano di provare, rendere i dati di valore per la propria azienda. Migliorare l’efficienza, la qualità, la produttività sono temi che toccano tutti gli attori del mondo Pharma”. Pharma e innovazione Nonostante l’ottimismo di Silano, Andrea Provini, Presidente di Aused e Global CIO di Bracco Imaging, mostra qualche perplessità. “Sinceramente non vedo questa grande prontezza sulla predittività o sui tempi della qualità. E il vincolo non è tanto nella disponibilità dei dati, ma nel fatto che tutto il framework regolatorio è ancora arretrato rispetto alla disponibilità delle tecnologie”. Il farmaceutico, in sintesi, già disponeva di un livello molto alto di automazione, ma nessuno era in grado di parlare di predictive quality analysis. “Non ho ancora visto un responsabile della quality assurance fare lotti sulla base delle analisi predittive: tutti aspettano gli ultimi dati prima di dare il via, anche per non avere problemi con chi controlla. Il tema è culturale: il limite non è la componente tecnologica. Bisogna pensare che quando arrivano in fabbrica gli ispettori di EMA o AIFA bloccano completamente la produzione, altro che quality analysis o predictive”. Per Provini il farmaceutico è lontano
  • 29. 29 da certe tematiche non dal punto di vista IT, ma sotto il punto di vista della capacità di innovare coinvolgendo tutto il mondo che gli gira intorno. “Perché devo continuare a fare testing, quando nel 4.0 il DevOps dovrebbe essere la regola? A volte ho il timore che l’industria non creda in questo tipo di innovazione”. Ma c’è un ruolo delle figure IT, c’è la possibilità che facciano in qualche modo da cerniera? Per Provini gli investimenti servono, perché senza infrastrutture si può fare poco. Tuttavia, “non si può trascurare il fatto che per il mondo farmaceutico, investire 10 milioni in uno stabilimento è una decisione che ha una motivazione di business. Invece, investire in un’infrastruttura IT anche un decimo di quella cifra rischia di trovare poco supporto”. In realtà, nella sua visione, oggi nel Pharma il 4.0 è un tema di operation, non di IT. “Le decisioni strategiche vengono dalla parte operation, dalla supply chain. L’IT nel Pharma è un pò isolato. La sanità è molto più accogliente e l’IT è più coinvolto. Sarebbe interessante ragionare su come trovare più alleanze: Operation, Quality e IT dovrebbero mettersi al tavolo insieme”. Non è un problema di tecnologie ma di “utilizzo” dei dati Anche per Alessandro Moro, di ACS Dobfar, non è un problema di disponibilità tecnologica: “Le tecnologie ci sono, il limite grosso è sfruttarle. Nel farmaceutico è difficile pensare di gestire dati che non produco io. Ci sono passaggi, anche quando si tratta di raccogliere dati per efficientare la produzione, che si fa fatica a fare. Spesso si raccolgono i dati solo quando succede qualcosa, non come se fosse una prassi quotidiana. Ci si muove se c’è una legislazione che porta a prendere decisioni e si è obbligati a farlo. Se non c’è nulla di imposto, si rimanda”.
  • 30. 30 L’IT come vettore di innovazione Sul ruolo dell’IT interviene anche Saverio La Pietra, IT and Innovation Analyst presso GSK Consumer Healthcare: “Dal mio punto di vista, ovvero da operatore di una unit che non fa produzione, l’It è sempre meno un’isola, sempre più un business partner e un business translator: noi dobbiamo comunicare bene il farmaco e capire le esigenze del business. In un anno abbiamo fatto partire due progetti pilota, entrambi con il dato al centro: il nostro ruolo è capire le esigenze del business e tradurle in concreto, facendo innovazione”. Il farmaceutico alla ricerca di ecosistemi sostenibili Anche Michele Palumbo, Supply Chain Management Bayer ha un approccio pragmatico e porta la discussione su un ulteriore aspetto critico: la logistica e l’outsourcing. “Il mercato farmaceutico è in profonda trasformazione. Vedo una dicotomia tra chi serve il canale farmacia, con tutti gli addentellati o assimilabili, e un mondo ospedaliero, in vivace e costante crescita e trasformazione, anche dal punto di vista dei costi. Gli aspetti regolatori sulla qualità, le prescrizioni EMA e AIFA sono il vero vincolo che rende o meno disponibile il prodotto in tutto il mondo. Sono vincoli sempre meno prevedibili e che hanno un impatto reale su tutta la filiera”. Ci sono poi gli aspetti correlati alla supply chain vera e propria: “Possiamo parlare di customer experience se in una prospettiva end to end siamo in grado di dominare e gestire ogni anello della catena”. Questo non è scontato, sostiene Palumbo, e ha un valore a maggior ragione in un ambito come il farmaceutico in cui la terziarizzazione è fortissima. Anzi. “In questo contesto parlare di terziarizzazione è forse svilente, meglio pensare a un outsourcing strategico, gestito con logiche di partnership”. Palumbo pensa a un ecosistema collaborativo nel quale la tecnologia può essere d’aiuto nel creare una catena del valore nel quale l’outsourcing ha un ruolo strategico. In questo scenario, Palumbo integra un ulteriore aspetto, che è quello della sostenibilità anche ambientale: “Abbiamo dato vita a un progetto, Green Pallet, trasformando un modello distributivo che necessitava di 50 mila bancali EPAL in ingresso, in un modello che li destina ad un uso più consono, incassando valori economici importanti, sostituendo i bancali in legno con altri in plastica riciclata. Pesano di meno sono ignifughi, sanificabili e sensorizzabili. Se si lavora in un ecosistema virtuoso di attori, allora anche queste tematiche trovano risposta”.
  • 31. 31 Collaborazione, fiducia e attenzione ai processi alla base dell’innovazione nel farmaceutico Su questo tema interviene ancora Massimiliano Silano, convinto che sia una questione di cultura: “Servono disponibilità e convergenza di obiettivi per sostenere la catena, servono collaborazione e fiducia: senza questo substrato non è possibile. Tuttavia, raramente ho trovato aziende farmaceutiche che collaborino attivamente per accorciare i processi del cliente. Eppure, iniziative di questo genere, che consentono di accorciare i tempi di processi regolamentati, sono tecnologicamente fattibili”. Precisa Daniele Marazzi: “In realtà l’humus culturale nella filiera healthcare è più marcato che in altri comparti, ma è curioso che non si ragioni tra upstream e downstream. È un settore che verso i clienti e il SSN già condivide – e dal 1991 – dati in anticipo legati alla distribuzione fisica del prodotto, consentendo la tracciatura di una serie di informazioni sui lotti dei farmaci. Il vantaggio che l’industria percepisce nel vedersi integrata con i clienti a valle, senza intermediari, è oggettivo come il vantaggio al distributore. Visto che funziona da tanto tempo verso valle perché non farlo anche a monte?”. L’impatto della FMD – Falsified Medicine Directive Ma è ancora Palumbo che getta lo sguardo al futuro, a quando entrerà in vigore FMD, la Falsified Medicine Directive: “Vorremo usare blockchain per notarizzare le informazioni significative che coprono i passaggi chiave di responsabilità e che siano legalmente proponibili o quantomeno comprovanti il fatto che fino a quel momento il prodotto era gestito in modo corretto”. Quando arriverà l’FMD anche in Italia, se si fosse pronti con questo ecosistema, questo vorrebbe dire avere negli stabilimenti di produzione un dato seriale aggregato in una gerarchia.
  • 32. 32 Il ruolo del pubblico e di Farmindustria Anche per Roberto Triola, responsabile della digital innovation in Farmindustria la regolamentazione è indietro rispetto alle tecnologie. Farmindustria ha deciso di investire sulla trasformazione digitale, anche se riconosce che ci si lavora da poco: “Abbiamo da tempo il tema del fascicolo sanitario elettronico che boccheggia, dobbiamo portare la riflessione sui real world data per quanto riguarda la ricerca. Vorrei riflettessimo sull’opportunità di creare un ecosistema nel quale pubblico e privato fanno confluire i loro dati riuscendo a far parlare quella parte di supply chain di cui non abbiamo ancora parlato. In Germania e Francia stanno lavorando ad esempio su piattaforme di dati sanitari, in Inghilterra c’è Babylon. L’Italia è indietro”. La sfida per Triola è lavorare con la parte dell’ecosistema pubblico per portare valore alle aziende: “Dobbiamo puntare all’integrazione dei dati e delle tecnologie che portano valore. È un tema molto ambizioso e sfidante, ma sul quale cogliamo segnali positivi”. Innovare per evolvere, anche nel Pharma Un po’ scettico sul fatto che la normativa sia un driver di cambiamento si dichiara Davide Ferrara, Digital Affairs Corporate, in Sintetica: “Ho visto sempre i player inseguire la normativa. La realtà che ho sperimentato è che la normativa sia sul mondo operation, ad esempio la serializzazione, sia sul lato fiscale, ad esempio la fatturazione elettronica, venga vissuta come un requisito addizionale rispetto agli altri requisiti e non come un driver”. La vera sfida, per Ferrara, sarebbe riuscire a “inseguire” la normativa con l’obiettivo di avviare un progetto di trasformazione che porti improvement anche su altri aspetti. “Un tema stimolante con il quale mi confronto è come la tecnologia e la lavorazione di big data possano supportare l’evoluzione vera delle imprese. Il tema di efficientamento e miglioramento della qualità ci ha accompagnato negli ultimi 10 anni: per me è interessante, ma non di frontiera. Mi affascina di più se l’analisi di un grande volume di dati serve per supportare l’innovazione”. Per una realtà come Sintetica, che sta attraversando una fase di grande cambiamento, il tema dell’efficientamento è meno rilevante di quanto non sia l’innovazione di prodotto. “Per una società che cresce e si apre al mercato globale, brevettare un nuovo prodotto è più appealing che non portare miglioramenti ai processi esistenti. Per questo credo che tanti aspetti di cui si sta parlando vadano in realtà commisurati ai mercati sui quali le singole aziende operano e ai loro obiettivi reali”.
  • 33. 33 Il farmaceutico verso i real world data Denis Dina, IT Business Partner di Roche, affronta il tema della propensione all’innovazione, anche da un punto di vista generazionale: “Il fiorire di startup oggi è la dimostrazione che i giovani hanno una più alta propensione al rischio rispetto al passato. Nelle imprese questo è meno frequente, e in un settore normato come il nostro, la propensione al rischio è bassa”. In realtà, c’è bisogno di sperimentare nuove tecnologie e bisogna farlo in tempi stretti. “I progetti pilota non possono durare troppo: servono per far capire un’opportunità. La tecnologia è quasi un tema di magia: se chi guarda il mago non capisce il trucco, non si lascia convincere. Ma se il mago è un bravo mago, spiega il trucco e allora chi guarda capisce. L’IT è il mago e deve far capire al decisore cosa gli sta prospettando, deve diventare trasparente, spiegando l’innovazione con parole di business”. Denis Dina concorda con Silano: “Ci vogliono use case rapidi. Già un anno per un pilota è tanto”. Ma porta poi l’accento su un ulteriore aspetto importante: “La sfida non la vince l’azienda che pensa in sé. Oggi le tecnologie per la gestione dei dati permettono di anonimizzarli. Allora, perché non pensare di fare sinergia facendo evolvere il consorzio e renderli disponibili a tutti tramite un unico data base? Perché non mettere i dati a fattor comune, come real world data? È molto più sensato rispetto a uno scenario nel quale ognuno si fa il proprio studio clinico. I dati sono patrimonio di tutti: la differenza la faranno i servizi, o i prodotti, che ognuno andrà a sviluppare”. Su questo spunto chiosa Marco Perona: “L’idea di una filiera collaborativa è un concetto che mi piace molto: cercare situazioni di filiera nelle quali qualche soggetto è disposto a rinunciare a qualche vantaggio locale a favore di un vantaggio globale con la prospettiva di aumentare il valore complessivo e di “trovare forme di ricompensa” più importanti e con altre modalità”.