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Ho iniziato a «frequentare» le macchine utensili nei primi anni ‘70.
Prima costruendo tavole girevoli, poi lavorando alla Mandelli di Piacenza e successivamente in Mecof
a Ovada.
Da qualche anno la mia carriera lavorativa è giunta al termine, ma non la passione di disegnare
macchine utensili. Ora il tempo libero non mi manca e, finalmente libero da vincoli e direttive
aziendali, posso disegnarle a modo mio e queste poche pagine racchiudono un mio personalissimo
lavoro. Sono in qualche modo il mio curriculum vitae, il mio biglietto da visita.
Ne sta uscendo (credo) un discreto prestudio. Ancora in fase di sviluppo, con qualche incongruenza,
qualche errore e tante cose da migliorare, ma comunque dettagliato e realistico.
Non è perfetto, si può fare molto meglio, costruendo le macchine insieme ai fornitori, parlando con
loro e facendo propria la loro esperienza, tutte cose che io non posso fare. Non posso certo chiedere
di venire a discutere con me ricevendoli in cucina, davanti ad un portatile acquistato in un
ipermercato e spiegando che il mio è un hobby. Come minimo mi manderebbero a quel paese.
Un buon progetto nasce solo da un lavoro di squadra, ma lo ritengo comunque qualcosa di molto
realistico e coerente con il mercato attuale.
Non ho previsto basamenti su tre punti di appoggio ed ho previsto azionamenti con doppia vite a sfere
solo su alcuni assi delle macchine di dimensioni maggiori perché portano certamente alcuni vantaggi,
ma anche svantaggi e, sinceramente, trovo che questi corsi e ricorsi servano più a tenere sveglio il
mercato piuttosto che portare grandi vantaggi. Una prova ?
Fino a un po’ di anni fa quasi tutti i centri di lavoro avevano coclee o trasportatori trucioli ai lati delle
coperture telescopiche dell’asse Z, ma poi è arrivata Makino con il «canale d’acqua» centrale
raccontandone tutti i benefici così tutti a correre verso il canale centrale.
Oltre a ciò presenta azionamenti degli assi con doppia vite a sfere.
Da qualche anno, sempre Makino è ritornata alle coclee laterali, spiegando come questa soluzione
favorisca lo smaltimento del calore dei trucioli e del refrigerante, ma contemporaneamente esce con
le nuove A500Z dove torna il canale centrale ed una sola vite a sfere. Tra l’altro la tavola pallet che si
posiziona in orizzontale o verticale l’aveva introdotta Mandelli con la Quasar cinquant’anni fa.
Sono poi arrivati basamenti sempre più alti, appoggiati solamente su tre punti per eliminare la
fondazione nel pavimento. Ottima soluzione, ma a che prezzo ? Oggi si vedono centri di lavoro dove
l’operatore, per raggiungere il piano di carico/scarico deve salire e scendere scale che sembrano la
scalinata di Trinità dei Monti a Roma, ma sarà la soluzione migliore per l’operatore, soprattutto dopo
otto ore di lavoro ? Su scale rese scivolose dal refrigerante oleoso che cade dai pezzi lavorati ?
Quello che segue è quindi il mio modo di vedere una gamma di prodotti, modulari e complementari
tra loro. Sono le «mie» macchine utensili.
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ASSE Z
Due tipologie di basamento. La prima con due coclee e vite centrale per le dimensioni di pallet
630 e 800, la seconda con due viti e tre coclee per i pallet da 1000 e 1250.
CORSE
TX 1300 corsa 1000 mm
TX 1600 corsa 1500 mm
TX 2100 corsa 2000 mm
TX 2600 corsa 2000 mm
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ASSE X
Guide disassate e ancora due tipologie di basamento. La prima con due guide per le dimensioni di
pallet 630 e 800, la seconda con tre guide per i pallet da 1000 e 1250.
CORSE
TX 1300 corsa 1300 mm
TX 1600 corsa 1600 mm
TX 2100 corsa 2100 mm
TX 2600 corsa 2600 mm
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ASSE Y
Due tipologie di montanti. La prima con una sola vite in Y e pattini per due guide per le
dimensioni di pallet 630 e 800. La seconda con due viti in Y e pattini per tre guide per i pallet da
1000 e 1250 con guide in Y di interasse maggiore per accogliere teste più «importanti».
CORSE
TX 1300 corsa 1100 mm
TX 1600 corsa 1500 mm
TX 2100 corsa 2000 mm
TX 2600 corsa 2000 mm
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TESTE
Diverse tipologie di teste. La prima, la più semplice, con un elettromandrino proposto in diverse
combinazioni di cono utensili e di potenza.
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TESTE
Immancabile la «storica» testa orizzontale/verticale ad ingranaggi o con elettromandrino e
ovviamente una testa con asse continuo.
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TESTA a sfacciare
Per entrare nel mercato delle valvole e dei raccordi Butt Welding (e non solo) e competere con
costruttori presenti sul mercato da anni (come Trevisan) serve anche una testa di questo tipo
perché con il montante che si muove in X non si potrà più compensare la diversa posizione del
naso mandrino come quando si monta, ad esempio, una testa D’Andrea
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TAVOLE GIREVOLI
Quattro tavole girevoli per quattro dimensioni di pallet. Tutte previste con due diversi tipi di
azionamento. La classica versione con viti senza fine OTT e quella con Torque Motor per chi vuole
andare un po’ più veloce.
PALLET
TX 1300 630x800 mm
TX 1600 800x1000 mm
TX 2100 1000x1250 mm
TX 2600 1250x1600 mm
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TAVOLE GIREVOLI
Da qualche anno Makino ha in produzione un centro di lavoro dove il pallet può essere
posizionato in orizzontale o in verticale. Questo permette di lavorare la quinta faccia in un unico
piazzamento senza dover ricorrere ad una testa più complessa che non sempre può arrivare in
centro tavola.
Sembra la novità del secolo, ma in realtà questo concetto è stato presentato dalla Mandelli oltre
quarant’anni fa con la Quasar.
Erano altri tempi, allora la tavola si muoveva in X ed era indexata, ma il concetto era quello.
A parità di corsa Z il basamento avrà una lunghezza maggiore, l’APC sarà più alto e quindi il
piano di carico/scarico sarà ad una altezza maggiore (ma su questo ci si può lavorare), ma è
comunque una soluzione da valutare.
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Automatic Tool Change
Il modulo cambia utensili comprende l’attuatore che estrae e ruota l’utensile, un punto di
deposito intermedio, un punto di deposito per il traslatore del magazzino utensili ed il portellone.
L’azionamento del portellone è elettrico per evitare di scaricare nell’atmosfera aria intrisa di olio
nebulizzato in caso di un azionamento con cilindro pneumatico, ma soprattutto per diminuire la
corsa di aperura in caso di utensili corti e guadagnare tempo sul ToolToTool.
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Tool Magazine
Il magazzino utensili è (al momento) un magazzino rack (ovviamente modulare) con utensili posti
ad asse orizzontale, disposti su file verticali affiancate tra loro. Le rastrelliere possono essere
fissate in diversi interassi per adeguarsi alle necessità di immagazzinare utensili di diametri
diversi.
Assolutamente da verificare anche soluzioni con ruote o catene.
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Automatic Tool Change
Lo scambiatore pallet NON E’ integrato al basamento, ma vi viene applicato quando serve
perché, ad esempio, non è necessario in presenza di un magazzino frontale rotante su uno o più
livelli. Mentre la stazione di carico/scarico non serve in presenza di una navetta. Avere quindi un
modulo separato dal basamento fa risparmiare costi ed ingombri inutili.
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L’alternativa più semplice ed immediata rispetto a quanto raffigurato sotto è quella di montare
una testa D’Andrea sulla testa standard della macchina. La testa D’Andrea la si compera, si
aggiungono quattro bloccaggi sulla testa standard della macchina e il gioco è fatto.
Ma c’è sempre un «MA».
L’utensile (dato l’ingombro della testa D’Andrea) si troverà in due posizioni diverse.
Con il montante che si muove in Z questa differenza si può compensare, MA sulle macchine di
nuova concezione, con il montante che si muove in X come si fa ?? MA c’è dell’altro.
Generalmente la testa D’Andrea la si porta in macchina montata su un pallet e questo
obbligherà il cliente ad avere un multipallet davanti alla macchina per dedicare un posto alla
testa D’Andrea con ingombri e costi notevoli.
Eppure una soluzione potrebbe esserci…
TESTA A SFACCIARE
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TX 2600 EVO
Io ho passato tredici anni in Mandelli tra macchine di dimensioni importanti come le Regent.
Negli anni ci sono state varie «contaminazioni» come le Quasar di molti anni fa, le Mandelli 5
(derivata dalla Mandelli 6) e, più attuale, la Thunder 500, ma per me la Mandelli è rimasta
regina del mercato medio/grandi.
Memore di questa esperienza, anche le «mie» macchine utensili le svilupperò verso una
dimensione maggiore e non verso un pallet da 500 mm anche perché lo vedo un mercato
esclusivo dei giapponesi.
Ma oltre una certa dimensione, il montante tradizionale sarà ancora la soluzione migliore ?
Non un portale ?
A parità di corsa Z potrò lavorare un pezzo di diametro più grande o, con una corsa maggiore,
potrò entrare tra le spalle ed arrivare a lavorare fino in centro tavola….
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Ora mancherebbe solo un planning…
Un buon programma di lavoro, due anni per presentare la prima macchina e ogni anno
successivo una macchina nuova…