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14 GIOVEDÌ 17_LUGLIO_2008tel. 06 45543900
Università Roma Tre
Alvearemultireligiosoedicartone
Ilprogetto>>Intempidi“guerresante”e“scontridiciviltà”studenti,docentiearchitettisuperanolepalizzate
conunastrutturaapertaatuttelefediericcadisimbolicherimandanoancheallasalvaguardiadell’ambiente
>>
Andrea Marotta
Roma
C
urva, leggera, avvolgente.
Quasi un alveare tagliato in
due. In tempi di “guerre
sante” e “scontri di civiltà”, è
questo il simbolo che
l’Università Roma Tre ha scelto per
rappresentare invece il dialogo
interreligioso. È una struttura senza
nome e, soprattutto, temporanea:
resterà in piedi infatti per una
settimana a partire da oggi per
accogliere le preghiere e le
meditazioni degli studenti di ogni
fede o culto. Ieri pomeriggio, nell’area
del Prato della vasca navale in valco
San Paolo, gli ultimi preparativi
davanti allo sguardo attento degli
architetti Caterina Padoa Schioppa e
Stefan Pollak che, insieme al docente
Andrea Vidotto e a 5 studenti della
Facoltà di Archiettura, hanno pensato
e realizzato il progetto.
«Tutto è cominciato circa un anno fa
– racconta Padoa Schioppa – quando
abbiamo partecipato a un bando
indetto da Laziodisu sul tema del
“superamento delle diversità”. È
stato lì che abbiamo lanciato la
proposta di un progetto
sperimentale: realizzare uno spazio
che fosse un simbolo della
multireligiosità». Un’idea, adottata ad
esempio anche in molti Atenei
statunitensi, ma assai complessa da
realizzare. Anzitutto per il budget di
partenza: poche migliaia di euro. «È
stato per questo che abbiamo
immaginato da subito una struttura
temporanea, effimera e basata
sull’utilizzo di materiali “poveri”».
L’intera struttura infatti, che copre in
tutto 32 mq di spazio, è stata
realizzata in cartone ondulato,
rimediato dal team attraverso un vero
“porta a porta” negli ultimi due mesi
tra i supermercati della capitale: 240
kg di peso sospesi da cavi d’acciaio.
La scelta “riciclona” non è stata
casuale né un ripiego. «Anzi, ci ha
permesso di aggiungere al progetto
altri significati oltre a quello religioso,
a partire dai temi ambientali. Inoltre
il cartone è un materiale che si
deforma: è solido, ma non è mai
rigido. E il principio che volevamo
trasmettere con questa struttura è
proprio quello della tolleranza».
Insomma: non un assemblaggio
“bipartisan” di simboli religiosi
diversi, ma qualcosa di più. Anche la
stessa somiglianza con un alveare ha
poco di casuale: il team ha infatti
studiato a lungo i mosaici, una delle
composizioni pittoriche più usate
nell’arte religiosa, e ha cercato di
riprodurla nella propria opera.
E la temporaneità, invece? Perché un
simbolo così denso resterà in piedi
solo per 7 giorni? «Non è stata solo
questione di budget – ribatte Padoa
Schioppa – È frequente che nelle
varie religioni, dal cristianesimo al
buddismo, alcuni luoghi diventino
luoghi di culto in maniera non
definitiva». È quello che, ad esempio,
accade nell’islam con le preghiere
quotidiane. Proprio per questo, lo
Spazio multireligioso doveva essere
“flessibile”, in grado cioè di essere
usato da persone diverse in relazione
ai loro riti. «Infatti il nostro team ha
lavorato a lungo sulla cosiddetta
“ergonomia del rito”, cioè le posizioni
che fedeli diversi tra loro assumono
durante la loro preghiera».
Celebrazioni, piccoli riti o anche solo
silenzio e meditazione: da oggi il
multiculturalismo abiterà (anche)
qui. <<
Riti del costruire
Unasfidavintaperché
dallabozzasucarta
l’ideaèdiventatarealtà
RiccardoFabrizio,MariangelaMarano,
CostanzaRonchetti,MatteoSarrocco,
MariaRocco.Sonoquestiicinquestudenti
dell’UniversitàRomaTreche,coordinati
dalDipartimentodiProgettazionee
Studiodell’Architetturaeinsiemeal
CentroInterconfessionaleperlaPace,
hannopartecipatoall’ultimostepdel
progettodidattico“Ritidelcostruire”.A
chispessoconsideral’attualegiovane
generazionemenovicinaallareligiosità
rispettoaquelleprecedenti,Caterina
PadoaSchioppareplicachecosìnonè.«I
ragazzi–spiega–eranotuttimoltomolto
incuriositisiadaltemachedalcontenuto
stesso,oltrechedall’approccio
sperimentale.Èstataunaverasfida,anche
perchénelleUniversitàèabbastanzararo
cheunprogettorealizzatosucartavenga
poieffettivamenterealizzato».
L’inaugurazionedellaStruttura
multireligiosaavverràoggialle18
all’UniversitàRomaTre(ingressoviaVito
Volterra,62),allapresenzadelRettore
GuidoFabiani,etermineràconunconcerto
proprionell’areadelimitatadalla
struttura._A.M.
Il progetto Una struttura
per accogliere credenti
di diversa fede _CENCETTI
“Tutto è cominciato un
anno fa quando abbiamo
partecipato a un bando
sul superamento
delle diversità umane”
“I materiali impiegati
sono stati tutti riciclati
e l’opera resterà in vita
per una settimana nella
Facoltà d’archittetura”
Roma