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Elementi di agronomia
1. Il terreno agrario;
2. Fertilizzazione;
3. Sistemazioni idrauliche;
4. Lavorazioni terreno;
5. Irrigazione.
Il TERRENO AGRARIO
Il terreno è un sistema complesso (Trifasico) di interazioni tra
suolo, acqua sotterranea e l’atmosfera, completato dalla
presenza di flora e fauna.
La sostanza organica è prodotta, trasformata e degradata in
elementi minerali.
L’azione dell’uomo finalizzata alle produzioni agricole trasforma il
terreno naturale in un terreno agricolo.
Il terreno è un sistema dinamico in continua evoluzione e in cui
gli elementi interagenti sono in equilibrio “instabile”.
Ciò è dovuto alla presenza di elementi fisico-chimico-biologici.
TESSITURA
Classificazione dei terreni in base alle dimensioni delle particelle
minerali che lo costituiscono.
La comprensione del terreno osservato è importante poiché attraverso
la valutazione delle proprietà fisico-meccaniche-chimiche, e la
relativa dinamica acqua/aria, si decidono le più appropriata tecniche
agronomiche da adottare.
La Tessitura quantifica la percentuale riscontata nel campione di:
SCHELETRO, SABBIA, LIMO E ARGILLA.
Scheletro: elementi di dimensioni importanti quali pietre, ciottoli,
ghiaia (diametri > 2 mm mediamente).
Sabbia: rende facilmente permeabile e lavorabile il terreno in cui è
presente, ma non consente di trattenere acqua e sali minerali per
la nutrizione delle piante.
Limo: particelle più piccole della sabbia, ma che non hanno
importanti proprietà “colloidali” come l’argilla e l’humus.
Argilla: particelle più fine del terreno, che hanno caratteristiche
colloidali elevate e favoriscono la struttura.
Humus: parte organica del terreno soggetta a processi di
decomposizione e maturazione nel suolo e componente colloidale
organica del terreno. Ottima capacità di ritenzione idrica e di
sostanze minerali adsorbite dalla superficie dei colloidi.
diametro (mm) categoria
2 - 1 Sabbia molto grossa
1 – 0,5 Sabbia grossa
0,5 – 0,25 Sabbia media
0,25 – 0,10 Sabbia fine
0,10 – 0,05 Sabbia molto fine
0,05 – 0,002 Limo
< 0,002 Argilla
con l’ausilio del diagramma di THOMPSON
possono essere classificati i terreni in classi tessiturali.
Terreno di medio impasto
Ideale per le condizioni di sviluppo e la crescita del
piante, presenta una tessitura di questa tipologia
costituita da:
50-70% di sabbia;
24-35% di limo;
5-20% di argilla;
>2 % di sostanza organica e scheletro trascurabile.
Terreno sabbioso o sciolto
Risulta lavorabile facilmente, veloce mineralizzazione
di sostanza organica, ha una scarsa ritenzione idrica
e scarsa presenza di elementi nutritivi disponibili.
Terreno argilloso
Terreno chiamato “pesante” per la resistenza alle lavorazioni, ma
capace di trattenere risorse idriche e elementi nutritivi.
Per la scarsa permeabilità può far verificare fenomeni di ristagno
idrico e conseguente asfissia radicale, (consigliato drenaggio).
Il terreno argilloso con buona struttura riduce la spinta ritenzione
idrica e risulta più facilmente lavorabile. In questi terreni la
percentuale di argilla risulta essere maggiore del 40%.
Terreni limosi:
Questi terreni, con percentuale di limo > 80%, sono di difficile
lavorazione, caratterizzati da zolle durissime e tenaci crostoni
superficiali, hanno una bassa permeabilità, pertanto possono
dare luogo a ristagni idrici e conseguente asfissia radicale;
risultano inoltre poveri in sostanza organica.
Terreni humiferi:
terreni in cui il contenuto di sostanza organica >10%,
costituiti principalmente dai terreni forestali, torbosi, che
per molti anni o secoli sono stati coltivati ad orti.
Terreni a scheletro prevalente:
In tali terreni la porzione di scheletro è > 40%
Sono caratterizzati da forte permeabilità e scarsa capacità
di ritenzione idrica, inoltre a causa della forte areazione
sviluppa consistemente processi ossidativi della sostanza
organica che risulta quindi scarsa.
La struttura fisica del terreno indica la capacità del terreno
di costituire degli aggregati di diversa forma/dimensione
definiti grumi o gromeruli.
Grumi ben formati garantiscono buona circolazione di
aria ed acqua nello strato attivo del terreno.
In uno strato strutturato le frazioni colloidali del terreno
formano grumi che coinvolgono anche particelle
sabbiose, per cui la microporosità risulta presente all’
interno del grumo, mentre la macroporosita è
rappresenta dallo spazio che si forma tra grumo e
grumo.
L’agente cementante, principalmente l’humus, permette
la auspicata aggregazione delle particelle di terreno; da
rilevare la importanza fondamentale dell’ apporto di
sostanza organica nel terreno.
Le cause di distruzione della struttura possono
essere ricondotte a:
• azione battente delle piogge;
• compattamento per passaggio macchinari;
• ristagno idrico che rammollisce i colloidi
argillosi;
• lavorazioni eseguite quando il terreno è
troppo bagnato.
Porosità
Macroporosità: pori con diametro che non
consente ritenzione di acqua capillare.
La macroporosità può essere considerata:
“quantità di aria potenziale circolante nel terreno”.
Microporosità, pori con diametri molto piccoli che
possono trattenere l’acqua contrastando la forza di
gravità grazie al fenomeno della capillarità.
La microporosità può considerarsi:
“capacità del terreno di avere una riserva idrica”.
Il pH del terreno
il pH del terreno è molto importante in quanto le
piante presentano diversi gradi di tolleranza nei
confronti della reazione del suolo.
A diversi pH corrispondono diverse disponibilità di
elementi nutritivi nel suolo utili per piante.
Il pH è un parametro chimico che consente di
comprendere l’acidità/alcalinità della soluzione
liquida circolante del terreno.
I valori di pH variano da 1 a 14 e in base al valore si
classificano in:
• Terreni acidi: valori da 1 a 6.8;
• Terreni neutri: valori compresi tra 6.8 e 7.2;
• Terreni basici:valori da 7,2 a 14.
Sostanza organica
Qualsiasi materiale di origine biologica presente nel terreno.
Le funzioni della sostanza organica sono molteplici e hanno
una enorme importanza mantenere un buon livello di
fertilità del terreno.
L’ HUMUS è costituito dalla sostanza organica notevolmente
trasformata per la attività dei microrganismi.
Funzionalità fisico meccaniche:
Favorisce formazione di una struttura stabile e aumenta la
capacità di ritenzione di acqua capillare.
Funzionalità chimica: Apporto di sostanza nutritive in maniera
equilibrata. Infatti con la formazione dell’ Humus viene
garantita una riserva di elementi nutritivi che saranno poi
ceduti in modo lento e progressivo. Inoltre stimola la
attività radicale delle piante ed il loro sviluppo complessivo.
Acqua nel terreno agrario
• Acqua gravitazionale;
• Acqua capillare;
• Acqua igroscopica.
Caratteristiche idropedologiche
1. Capacità idrica massima;
2. Capacità di campo;
3. Coefficiente di appassimento permanente;
4. Capacità idrica utilizzabile.
SOLUZIONE CIRCOLANTE
La soluzione circolante è la fase liquida del terreno:
l’acqua e le sostanze disciolte in essa.
Le caratteristiche più importanti sono:
• Concentrazione;
• composizione.
Se nella soluzione circolante sono scarsi gli elementi
nutritivi, le piante muoiono o manifestano sintomi di
carenza.
La soluzione circolante è influenzata da fattori che
possono modificarne le caratteristiche:
• piogge;
• temperatura;
• concimazioni;
• lavorazioni.
• Apporto di sostanze nel terreno capaci di
migliorare proprietà: fisiche, chimiche,
biologiche.
1. Concimi: restituiscono al terreno sostanze
asportate dalle vecchie colture.
2. Ammendanti: conferiscono migliori
caratteristiche fisiche al terreno.
3. Correttivi: migliorano alcune caratteristiche
del terreno come ad esepio il pH.
FERTILIZZAZIONE
• Funzioni: miglioramento proprietà fisiche,
chimiche, biologiche del terreno oggetto
dell’apporto.
1. Concimi: restituiscono sostanze asportate
dalle vecchie colture.
2. Ammendanti: migliori caratteristiche fisiche.
3. Correttivi: migliore pH.
Elementi fertilizzanti
Elementi nutritivi
Gli elementi nutritivi per la vita dei vegetali possono
dividersi in due categorie:
1. Macroelementi, presenti nei tessuti delle piante
in abbondanza; tali elementi sono: (oltre a
carbonio, ossigeno e idrogeno: principali)
l’azoto, il potassio, il fosforo, il calcio, il
magnesio e lo zolfo;
2. Microelementi, presenti nei tessuti delle piante
in quantità minime, sono rappresentati dal
ferro, cloro, manganese, zinco, boro, rame e
molibdeno.
Azoto (N)
• Presente in : DNA, clorofilla, proteine, enzimi,
ormoni, vitamine, etc..
- Moltiplicazione cellulare, accrescimento
tessuti vegetativi .
Carenza: rallentamento crescita, ingiallimenti fogliari, maturazione precoce
frutti piccoli.
Eccesso: ritardo lignificazione tessutale, maggioe consumo idrico, minore
resistenza delle piante, peggiore conservazione dei frutti.
Nitriti e nitrati
Fosforo (P)
• Presente in: acidi nucleici, sostanze di riserva nei semi e
tuberi, composti che regolano gli scambi energetici e il
metabolismo dei grassi.
- maggiore crescita delle radici, migliore fioritura, fecondazione,
maturazione frutti, irrobustimento dei tessuti.
Carenza: crescita lenta e meno vigorosa, imbrunimento delle foglie, minore produttività e
pezzatura dei frutti, ridotte radici.
Eccesso: troppo abbondante allegagione, anticipo maturazione, carenza zinco e ferro,
minore produzione.
Caratteristica nei comuni apporti al terreno: elemento poco solubile e che teme pH
anomali.
Ione fosforico
Potassio (K)
• Presente in: embrioni, organi funzionali alla
fotosintesi clorofilliana, spostamento e
accumulo sostanze nutritive nella pianta.
- Accumulo dei carboidrati, maggiori profumi e lucentezza dei
frutti, maggiore resistenza della pianta, maggiore turgore
cellulare.
Caratteristica nei comuni apporti al terreno: Poco solubile .
Carenza: minore accrescimento, ingiallimento delle foglie, peggiore produzione di
frutti.
Eccesso: rallentamento azione di altri elementi, spreco.
Sono caratterizzati dalla capacità di agire a livello fisico-
chimico-microbiologico nel suolo a cui vengono apportati.
La mineralizzazione della sostanza organica è lenta e varia a
seconda della natura.
- Letame: fermentazione e maturazione di miscuglio di lettiera
e deiezioni animali allevati.
- Sovescio: interramento piante erbacee per apporto sostanze.
Fertilizzanti organici
SISTEMAZIONI IDRAULICHE
Lo scopo è: - evitare il ristagno idrico (pianura)
- evitare erosione (collina e montagna)
La causa: difetto di infiltrazione di acqua nel terreno
Effetti: - Asfissia radicale;
- Perdita nutrienti;
- Sviluppo malerbe;
- Peggioramento struttura;
- Abbassamento della temperatura ritardo vegetazione;
- Ostacoli lavorazioni.
Quindi: creazione delle reti scolanti.
Rimedi attuabili
• Affossatura - drenaggio superficiale.
Rete di fossi a cielo aperto con funzione di raccolta e
smaltimento acqua superflua in superficie.
Valutazione di scoline e collettori in merito alle
dimensioni opportune.
Baulatura dei campi spiovente verso i fossi ottenuta con
arature a colmare.
Caratteristica: Rapida e a basso costo.
• Drenaggio sottosuperficiale o tubolare
Scopo: eliminare acque di percolazione con
condotti sotterranei coperti quando l’acqua
gravitazionale non defluisce bene.
Caratteristica: maggiore superficie agricola
lavorabile e nessuna erosione.
LAVORAZIONI TERRENO
Messa a coltura:
• Disboscamento, decespugliamento;
• Spietramento;
• Livellamento;
• Dissodamento (lavorazioni profonde).
Aratura
Ribaltamento fetta di terreno dopo distacco da suolo.
Scopo: - distruzione vegetazione preesistente;
- incorporamento di concimi e residui colturali;
- aumento aerazione e permeabilità.
Varie epoche con varie profondità e funzioni.
Le scelte vengono effettuate in base a:
- colture per cui è effettuata;
- difficoltà di irrigazione campo;
- presenza di residui e letami;
- presenza in eccesso di piante infestanti.
Operazione di ripuntatura:
arieggiamento del terreno in profondità senza rimescolamento terra.
Operazioni complementari
• Fresatura: amminutamento del terreno.
• Erpicatura: completamento della azione della
aratura per preparazione letto di semina.
• Estirpatura: riduzione dimensionale delle zolle e
azione di contrasto delle malerbe del terreno.
• Sarchiatura: azione di movimentazione del terreno
libero nelle colture seminate a file.
• Rullatura: pressione meccanica su terreni seminati
per ridurre la porosità e rendere più adatto il
terreno alla germinazione del seme.
IRRIGAZIONE
• Umettante (normale, ausiliaria, straordinaria);
• Dilavante (per riduzione sali);
• Fertilizzante;
• Antiparassitaria;
• Sussidiaria;
• Climatizzante.
Metodi di irrigazione
Espansione superficiale: sommersione, scorrimento,
infiltrazione laterale su solchi creati nella lunghezza
dell’appezzamento.
Aspersione: pioggia artificiale.
Microirrigazione.
Subirrigazione.
Produzione integrata
Sistema di produzione con accorgimenti per minimizzare impatto.
Fertilizzazione: razionalizzare e ridurre quantità (tramite piano
fertilizzazione, analisi suolo, predilezione fertilizzanti organici, etc.).
Avvicendamento e rotazione
Avvicendamento: successione di colture diverse nello stesso terreno:
- Depauperanti: grano, avena, orzo, riso, etc..
- Preparatrici (cure particolari) da rinnovo: mais, patata, tabacco, girasole.
-Miglioratrici: leguminose.
Se si decidono preventivamente le colture: rotazione.
Colture intercalari
Praticate tra due colture principali e caratterizzate da un rapido sviluppo.
Consociazione colture
Coltivazione contemporanea di più colture agrarie.
Elementi di anatomia e fisiologia vegetale
Classificazione degli organismi viventi.
(Regno-divisione-classe-ordine-famiglia-genere-specie)
Regni: monere, protisti, funghi, vegetali, animali.
Nel Regno vegetale abbiamo la suddivisione in:
Briofite, pteridofite, spermatofite.
Gimnosperme
Angiosperme
Angiosperme – involucri fiorali
• Monocotoledoni: presenza di tepali.
Es.: ananas, aglio, cipolla, Frumento, riso, mais e orzo.
• Dicotiledoni: presenza di petali e sepali.
ES.: kiwi, arancio, girasole, rucola, noce, olivo, vite.
Animali
• Invertebrati: 95% totale delle specie.
• Vertebrati: pesci, anfibi, rettili, uccelli, mammiferi.
La cellula vegetale
• Nucleo, mitocondri, ribosomi, reticolo
endoplasmatico;
• Parete cellulare;
• Vacuolo;
• Plastidi.
Tessuti vegetali
• Meristemi/cambio: cellule che si moltiplicano.
Primari apici.
Secondari diametro.
• Tegumenti: rivestimenti esterni piante.
• Parenchima: tessuto adulto.
• Tessuti meccanici: resistenza e rigidità struttura
pareti ispessite.
• Tessuto vascolare:
xilema: trasporto di linfa grezza, acqua, sali.;
floema: linfa elaborata, acqua e sostanze
organiche verso organi di consumo e accumulo.
• Tessuto secretore: elaboratore sostanze
specifiche quali resina e lattice.
La radice
• Funzione principale: ancoraggio e assimilazione
sostanze nutritive e acqua.
Apparato “Fittonante”: sviluppo principalmente in
lunghezza e diametro.
Fascicolato: maggiore sviluppo della radici secondarie.
In monocotoledoni: la radice principale viene sostituita da radici
avventizie.
Struttura radice
• Cuffia;
• Rizoderma;
• Corteccia;
• Cilindro centrale (sistema vascolare).
Il fusto
• Funzione principale: sostegno e trasporto delle
sostanze nutritive e di linfa elaborata.
Presenza di nodi, con rami e foglie.
Struttura fusto
• Midollo;
• Legno;
• Cambio;
• Libro;
• Corteccia;
• Fellogeno;
• Sughero.
La foglia
• Funzioni principali: fotosintesi e traspirazione.
Distinte e classificate per caratteristiche proprie quali:
forma, margine, apice, nervature.
Struttura foglia
• Guaina;
• Picciolo;
• Lamina.
Organi riproduttivi
• Il fiore: - Androceo con stami (filamento e antera);
- Gineceo con pistilli (ovario, stilo e stimma).
Caratterizzazione per presenza sepali/petali o tepali.
Tipologie di infiorescenze:
Spiga – grano;
Pannocchia – riso;
Grappolo – ribes;
Ombrella – carota;
Corimbo – melo.
Sistemi di riproduzione
Piante Ermafrodite:
organi femminili e maschili presenti nello stesso fiore.
Es. Frumento.
Piante Monoiche:
fiori maschili e femminili sono distinti ma presenti nella stessa pianta.
Es. Mais.
Piante Dioiche:
Fiori maschili e femminili distinti e presenti in individui distinti.
Es. Canapa.
Piante Poligame:
varietà di individui all’interno nella stessa specie.
Es. Carota.
Modalità di impollinazione delle piante
• Autogame
Es.: Grani, avena, riso, pomodoro, tabacco,
pesco.
• Allogame
Es.: Mais, canapa, melone, olivo, nocciolo.
Germinazione del seme
• Imbibizione: acqua presente per il 20% del
peso del seme;
• Riattivazione enzimi idrolitici;
• Osmosi e ormoni;
• Azione della Radichetta;
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Peculiarità: dormienza.

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06a T A F O N O M I A Fossilizzazione Prima Parte 11
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  • 1. Elementi di agronomia 1. Il terreno agrario; 2. Fertilizzazione; 3. Sistemazioni idrauliche; 4. Lavorazioni terreno; 5. Irrigazione.
  • 2. Il TERRENO AGRARIO Il terreno è un sistema complesso (Trifasico) di interazioni tra suolo, acqua sotterranea e l’atmosfera, completato dalla presenza di flora e fauna. La sostanza organica è prodotta, trasformata e degradata in elementi minerali. L’azione dell’uomo finalizzata alle produzioni agricole trasforma il terreno naturale in un terreno agricolo. Il terreno è un sistema dinamico in continua evoluzione e in cui gli elementi interagenti sono in equilibrio “instabile”. Ciò è dovuto alla presenza di elementi fisico-chimico-biologici.
  • 3. TESSITURA Classificazione dei terreni in base alle dimensioni delle particelle minerali che lo costituiscono. La comprensione del terreno osservato è importante poiché attraverso la valutazione delle proprietà fisico-meccaniche-chimiche, e la relativa dinamica acqua/aria, si decidono le più appropriata tecniche agronomiche da adottare. La Tessitura quantifica la percentuale riscontata nel campione di: SCHELETRO, SABBIA, LIMO E ARGILLA.
  • 4. Scheletro: elementi di dimensioni importanti quali pietre, ciottoli, ghiaia (diametri > 2 mm mediamente). Sabbia: rende facilmente permeabile e lavorabile il terreno in cui è presente, ma non consente di trattenere acqua e sali minerali per la nutrizione delle piante. Limo: particelle più piccole della sabbia, ma che non hanno importanti proprietà “colloidali” come l’argilla e l’humus. Argilla: particelle più fine del terreno, che hanno caratteristiche colloidali elevate e favoriscono la struttura. Humus: parte organica del terreno soggetta a processi di decomposizione e maturazione nel suolo e componente colloidale organica del terreno. Ottima capacità di ritenzione idrica e di sostanze minerali adsorbite dalla superficie dei colloidi.
  • 5. diametro (mm) categoria 2 - 1 Sabbia molto grossa 1 – 0,5 Sabbia grossa 0,5 – 0,25 Sabbia media 0,25 – 0,10 Sabbia fine 0,10 – 0,05 Sabbia molto fine 0,05 – 0,002 Limo < 0,002 Argilla con l’ausilio del diagramma di THOMPSON possono essere classificati i terreni in classi tessiturali.
  • 6. Terreno di medio impasto Ideale per le condizioni di sviluppo e la crescita del piante, presenta una tessitura di questa tipologia costituita da: 50-70% di sabbia; 24-35% di limo; 5-20% di argilla; >2 % di sostanza organica e scheletro trascurabile. Terreno sabbioso o sciolto Risulta lavorabile facilmente, veloce mineralizzazione di sostanza organica, ha una scarsa ritenzione idrica e scarsa presenza di elementi nutritivi disponibili.
  • 7. Terreno argilloso Terreno chiamato “pesante” per la resistenza alle lavorazioni, ma capace di trattenere risorse idriche e elementi nutritivi. Per la scarsa permeabilità può far verificare fenomeni di ristagno idrico e conseguente asfissia radicale, (consigliato drenaggio). Il terreno argilloso con buona struttura riduce la spinta ritenzione idrica e risulta più facilmente lavorabile. In questi terreni la percentuale di argilla risulta essere maggiore del 40%. Terreni limosi: Questi terreni, con percentuale di limo > 80%, sono di difficile lavorazione, caratterizzati da zolle durissime e tenaci crostoni superficiali, hanno una bassa permeabilità, pertanto possono dare luogo a ristagni idrici e conseguente asfissia radicale; risultano inoltre poveri in sostanza organica.
  • 8. Terreni humiferi: terreni in cui il contenuto di sostanza organica >10%, costituiti principalmente dai terreni forestali, torbosi, che per molti anni o secoli sono stati coltivati ad orti. Terreni a scheletro prevalente: In tali terreni la porzione di scheletro è > 40% Sono caratterizzati da forte permeabilità e scarsa capacità di ritenzione idrica, inoltre a causa della forte areazione sviluppa consistemente processi ossidativi della sostanza organica che risulta quindi scarsa. La struttura fisica del terreno indica la capacità del terreno di costituire degli aggregati di diversa forma/dimensione definiti grumi o gromeruli.
  • 9. Grumi ben formati garantiscono buona circolazione di aria ed acqua nello strato attivo del terreno. In uno strato strutturato le frazioni colloidali del terreno formano grumi che coinvolgono anche particelle sabbiose, per cui la microporosità risulta presente all’ interno del grumo, mentre la macroporosita è rappresenta dallo spazio che si forma tra grumo e grumo. L’agente cementante, principalmente l’humus, permette la auspicata aggregazione delle particelle di terreno; da rilevare la importanza fondamentale dell’ apporto di sostanza organica nel terreno.
  • 10. Le cause di distruzione della struttura possono essere ricondotte a: • azione battente delle piogge; • compattamento per passaggio macchinari; • ristagno idrico che rammollisce i colloidi argillosi; • lavorazioni eseguite quando il terreno è troppo bagnato.
  • 11. Porosità Macroporosità: pori con diametro che non consente ritenzione di acqua capillare. La macroporosità può essere considerata: “quantità di aria potenziale circolante nel terreno”. Microporosità, pori con diametri molto piccoli che possono trattenere l’acqua contrastando la forza di gravità grazie al fenomeno della capillarità. La microporosità può considerarsi: “capacità del terreno di avere una riserva idrica”.
  • 12. Il pH del terreno il pH del terreno è molto importante in quanto le piante presentano diversi gradi di tolleranza nei confronti della reazione del suolo. A diversi pH corrispondono diverse disponibilità di elementi nutritivi nel suolo utili per piante. Il pH è un parametro chimico che consente di comprendere l’acidità/alcalinità della soluzione liquida circolante del terreno. I valori di pH variano da 1 a 14 e in base al valore si classificano in: • Terreni acidi: valori da 1 a 6.8; • Terreni neutri: valori compresi tra 6.8 e 7.2; • Terreni basici:valori da 7,2 a 14.
  • 13. Sostanza organica Qualsiasi materiale di origine biologica presente nel terreno. Le funzioni della sostanza organica sono molteplici e hanno una enorme importanza mantenere un buon livello di fertilità del terreno. L’ HUMUS è costituito dalla sostanza organica notevolmente trasformata per la attività dei microrganismi. Funzionalità fisico meccaniche: Favorisce formazione di una struttura stabile e aumenta la capacità di ritenzione di acqua capillare. Funzionalità chimica: Apporto di sostanza nutritive in maniera equilibrata. Infatti con la formazione dell’ Humus viene garantita una riserva di elementi nutritivi che saranno poi ceduti in modo lento e progressivo. Inoltre stimola la attività radicale delle piante ed il loro sviluppo complessivo.
  • 14. Acqua nel terreno agrario • Acqua gravitazionale; • Acqua capillare; • Acqua igroscopica. Caratteristiche idropedologiche 1. Capacità idrica massima; 2. Capacità di campo; 3. Coefficiente di appassimento permanente; 4. Capacità idrica utilizzabile.
  • 15. SOLUZIONE CIRCOLANTE La soluzione circolante è la fase liquida del terreno: l’acqua e le sostanze disciolte in essa. Le caratteristiche più importanti sono: • Concentrazione; • composizione. Se nella soluzione circolante sono scarsi gli elementi nutritivi, le piante muoiono o manifestano sintomi di carenza. La soluzione circolante è influenzata da fattori che possono modificarne le caratteristiche: • piogge; • temperatura; • concimazioni; • lavorazioni.
  • 16. • Apporto di sostanze nel terreno capaci di migliorare proprietà: fisiche, chimiche, biologiche. 1. Concimi: restituiscono al terreno sostanze asportate dalle vecchie colture. 2. Ammendanti: conferiscono migliori caratteristiche fisiche al terreno. 3. Correttivi: migliorano alcune caratteristiche del terreno come ad esepio il pH. FERTILIZZAZIONE
  • 17. • Funzioni: miglioramento proprietà fisiche, chimiche, biologiche del terreno oggetto dell’apporto. 1. Concimi: restituiscono sostanze asportate dalle vecchie colture. 2. Ammendanti: migliori caratteristiche fisiche. 3. Correttivi: migliore pH. Elementi fertilizzanti
  • 18. Elementi nutritivi Gli elementi nutritivi per la vita dei vegetali possono dividersi in due categorie: 1. Macroelementi, presenti nei tessuti delle piante in abbondanza; tali elementi sono: (oltre a carbonio, ossigeno e idrogeno: principali) l’azoto, il potassio, il fosforo, il calcio, il magnesio e lo zolfo; 2. Microelementi, presenti nei tessuti delle piante in quantità minime, sono rappresentati dal ferro, cloro, manganese, zinco, boro, rame e molibdeno.
  • 19. Azoto (N) • Presente in : DNA, clorofilla, proteine, enzimi, ormoni, vitamine, etc.. - Moltiplicazione cellulare, accrescimento tessuti vegetativi . Carenza: rallentamento crescita, ingiallimenti fogliari, maturazione precoce frutti piccoli. Eccesso: ritardo lignificazione tessutale, maggioe consumo idrico, minore resistenza delle piante, peggiore conservazione dei frutti. Nitriti e nitrati
  • 20. Fosforo (P) • Presente in: acidi nucleici, sostanze di riserva nei semi e tuberi, composti che regolano gli scambi energetici e il metabolismo dei grassi. - maggiore crescita delle radici, migliore fioritura, fecondazione, maturazione frutti, irrobustimento dei tessuti. Carenza: crescita lenta e meno vigorosa, imbrunimento delle foglie, minore produttività e pezzatura dei frutti, ridotte radici. Eccesso: troppo abbondante allegagione, anticipo maturazione, carenza zinco e ferro, minore produzione. Caratteristica nei comuni apporti al terreno: elemento poco solubile e che teme pH anomali. Ione fosforico
  • 21. Potassio (K) • Presente in: embrioni, organi funzionali alla fotosintesi clorofilliana, spostamento e accumulo sostanze nutritive nella pianta. - Accumulo dei carboidrati, maggiori profumi e lucentezza dei frutti, maggiore resistenza della pianta, maggiore turgore cellulare. Caratteristica nei comuni apporti al terreno: Poco solubile . Carenza: minore accrescimento, ingiallimento delle foglie, peggiore produzione di frutti. Eccesso: rallentamento azione di altri elementi, spreco.
  • 22. Sono caratterizzati dalla capacità di agire a livello fisico- chimico-microbiologico nel suolo a cui vengono apportati. La mineralizzazione della sostanza organica è lenta e varia a seconda della natura. - Letame: fermentazione e maturazione di miscuglio di lettiera e deiezioni animali allevati. - Sovescio: interramento piante erbacee per apporto sostanze. Fertilizzanti organici
  • 23. SISTEMAZIONI IDRAULICHE Lo scopo è: - evitare il ristagno idrico (pianura) - evitare erosione (collina e montagna) La causa: difetto di infiltrazione di acqua nel terreno Effetti: - Asfissia radicale; - Perdita nutrienti; - Sviluppo malerbe; - Peggioramento struttura; - Abbassamento della temperatura ritardo vegetazione; - Ostacoli lavorazioni. Quindi: creazione delle reti scolanti.
  • 24. Rimedi attuabili • Affossatura - drenaggio superficiale. Rete di fossi a cielo aperto con funzione di raccolta e smaltimento acqua superflua in superficie. Valutazione di scoline e collettori in merito alle dimensioni opportune. Baulatura dei campi spiovente verso i fossi ottenuta con arature a colmare. Caratteristica: Rapida e a basso costo.
  • 25. • Drenaggio sottosuperficiale o tubolare Scopo: eliminare acque di percolazione con condotti sotterranei coperti quando l’acqua gravitazionale non defluisce bene. Caratteristica: maggiore superficie agricola lavorabile e nessuna erosione.
  • 26. LAVORAZIONI TERRENO Messa a coltura: • Disboscamento, decespugliamento; • Spietramento; • Livellamento; • Dissodamento (lavorazioni profonde).
  • 27. Aratura Ribaltamento fetta di terreno dopo distacco da suolo. Scopo: - distruzione vegetazione preesistente; - incorporamento di concimi e residui colturali; - aumento aerazione e permeabilità. Varie epoche con varie profondità e funzioni. Le scelte vengono effettuate in base a: - colture per cui è effettuata; - difficoltà di irrigazione campo; - presenza di residui e letami; - presenza in eccesso di piante infestanti. Operazione di ripuntatura: arieggiamento del terreno in profondità senza rimescolamento terra.
  • 28. Operazioni complementari • Fresatura: amminutamento del terreno. • Erpicatura: completamento della azione della aratura per preparazione letto di semina. • Estirpatura: riduzione dimensionale delle zolle e azione di contrasto delle malerbe del terreno. • Sarchiatura: azione di movimentazione del terreno libero nelle colture seminate a file. • Rullatura: pressione meccanica su terreni seminati per ridurre la porosità e rendere più adatto il terreno alla germinazione del seme.
  • 29. IRRIGAZIONE • Umettante (normale, ausiliaria, straordinaria); • Dilavante (per riduzione sali); • Fertilizzante; • Antiparassitaria; • Sussidiaria; • Climatizzante.
  • 30. Metodi di irrigazione Espansione superficiale: sommersione, scorrimento, infiltrazione laterale su solchi creati nella lunghezza dell’appezzamento. Aspersione: pioggia artificiale. Microirrigazione. Subirrigazione.
  • 31. Produzione integrata Sistema di produzione con accorgimenti per minimizzare impatto. Fertilizzazione: razionalizzare e ridurre quantità (tramite piano fertilizzazione, analisi suolo, predilezione fertilizzanti organici, etc.). Avvicendamento e rotazione Avvicendamento: successione di colture diverse nello stesso terreno: - Depauperanti: grano, avena, orzo, riso, etc.. - Preparatrici (cure particolari) da rinnovo: mais, patata, tabacco, girasole. -Miglioratrici: leguminose. Se si decidono preventivamente le colture: rotazione. Colture intercalari Praticate tra due colture principali e caratterizzate da un rapido sviluppo. Consociazione colture Coltivazione contemporanea di più colture agrarie.
  • 32. Elementi di anatomia e fisiologia vegetale Classificazione degli organismi viventi. (Regno-divisione-classe-ordine-famiglia-genere-specie) Regni: monere, protisti, funghi, vegetali, animali. Nel Regno vegetale abbiamo la suddivisione in: Briofite, pteridofite, spermatofite. Gimnosperme Angiosperme
  • 33. Angiosperme – involucri fiorali • Monocotoledoni: presenza di tepali. Es.: ananas, aglio, cipolla, Frumento, riso, mais e orzo. • Dicotiledoni: presenza di petali e sepali. ES.: kiwi, arancio, girasole, rucola, noce, olivo, vite.
  • 34. Animali • Invertebrati: 95% totale delle specie. • Vertebrati: pesci, anfibi, rettili, uccelli, mammiferi.
  • 35. La cellula vegetale • Nucleo, mitocondri, ribosomi, reticolo endoplasmatico; • Parete cellulare; • Vacuolo; • Plastidi.
  • 36. Tessuti vegetali • Meristemi/cambio: cellule che si moltiplicano. Primari apici. Secondari diametro. • Tegumenti: rivestimenti esterni piante. • Parenchima: tessuto adulto. • Tessuti meccanici: resistenza e rigidità struttura pareti ispessite.
  • 37. • Tessuto vascolare: xilema: trasporto di linfa grezza, acqua, sali.; floema: linfa elaborata, acqua e sostanze organiche verso organi di consumo e accumulo. • Tessuto secretore: elaboratore sostanze specifiche quali resina e lattice.
  • 38. La radice • Funzione principale: ancoraggio e assimilazione sostanze nutritive e acqua. Apparato “Fittonante”: sviluppo principalmente in lunghezza e diametro. Fascicolato: maggiore sviluppo della radici secondarie. In monocotoledoni: la radice principale viene sostituita da radici avventizie.
  • 39. Struttura radice • Cuffia; • Rizoderma; • Corteccia; • Cilindro centrale (sistema vascolare).
  • 40. Il fusto • Funzione principale: sostegno e trasporto delle sostanze nutritive e di linfa elaborata. Presenza di nodi, con rami e foglie.
  • 41. Struttura fusto • Midollo; • Legno; • Cambio; • Libro; • Corteccia; • Fellogeno; • Sughero.
  • 42. La foglia • Funzioni principali: fotosintesi e traspirazione. Distinte e classificate per caratteristiche proprie quali: forma, margine, apice, nervature.
  • 43. Struttura foglia • Guaina; • Picciolo; • Lamina.
  • 44. Organi riproduttivi • Il fiore: - Androceo con stami (filamento e antera); - Gineceo con pistilli (ovario, stilo e stimma). Caratterizzazione per presenza sepali/petali o tepali. Tipologie di infiorescenze: Spiga – grano; Pannocchia – riso; Grappolo – ribes; Ombrella – carota; Corimbo – melo.
  • 45. Sistemi di riproduzione Piante Ermafrodite: organi femminili e maschili presenti nello stesso fiore. Es. Frumento. Piante Monoiche: fiori maschili e femminili sono distinti ma presenti nella stessa pianta. Es. Mais. Piante Dioiche: Fiori maschili e femminili distinti e presenti in individui distinti. Es. Canapa. Piante Poligame: varietà di individui all’interno nella stessa specie. Es. Carota.
  • 46. Modalità di impollinazione delle piante • Autogame Es.: Grani, avena, riso, pomodoro, tabacco, pesco. • Allogame Es.: Mais, canapa, melone, olivo, nocciolo.
  • 47. Germinazione del seme • Imbibizione: acqua presente per il 20% del peso del seme; • Riattivazione enzimi idrolitici; • Osmosi e ormoni; • Azione della Radichetta; • Piumetta. Peculiarità: dormienza.