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L’orto biologico e sinergico: i principi
             della permacultura applicati all’orto
                            Irene Benvegna* – Ursula Gamba* – Carlo Grignani**
                            Massimo Pinna* – Maria Pucci**– Emiliano Remogna**



ABSTRACT
The “permaculture” is a lifestyle’s philosophy, which rises from the need for
each person to assume their own responsibilities and bring their contribution
to maintain ecosystems, biodiversity by decreasing consumption for everyone
in everyday’s action. The principals of this philosophy it has been structured
within the years in real community villages which were based on the principle
of cultivation. Numerous gardens for the self- supply were set up in small per-
maculturals communities like: eco-villages, farms and schools, which are dif-
ferent from traditional communities for the intercropping of several species,
for the management strictly organic, for the no mixing of soil (plowing) for the
permanent covering of soil in order to reproduce the natural conditions of the
forest, which should justify a soil fertility’s progressive improvement, increa-
sed production and resistance of plants. Between 2005 and 2009 the C.R.A.B.
carried out a cultural comparison between organic garden traditionally con-
ceived and one managed in accordance with the principles of permaculture
arison between organic garden.

KEY WORDS
Permaculture, soil fertility, mulching, intercropping.

Introduzione

L  a permacultura è un modello per
   la progettazione di insediamenti
umani sostenibili, ben strutturati da un
                                                              mizzare il consumo energetico e ridurre
                                                              i rifiuti) ed economicamente produtti-
                                                              vi, in grado cioè di provvedere ai pro-
punto di vista ecologico (al fine di otti-                    pri fabbisogni (Mollison B., 2007). Tale

(*) 	
        C.R.A.B. - Centro di Riferimento per l’Agricoltura Biologica, Via San Vincenzo 48 - Bibiana (TO).
(**)
        Agro. Selvi. Ter. Università di Torino, Via Leonardo da Vinci 44 - Grugliasco (TO).


                                                                                                            69
modello è stato ideato e definito intorno     teorie di Masanobu Fukuoka, ispirato-
agli anni ‘70 dai ricercatori Bill Mollison   re della cosiddetta “agricoltura natura-
e David Holmgren quale alternativa al         le”, alle condizioni colturali e culturali
modello dominante, caratterizzato dal-        presenti nel mondo occidentale.
l’incapacità di auto-sostenersi dipen-        Alla base vi è il presupposto secondo
dendo da fonti esterne per soddisfare         il quale non è la terra che fa crescere
l’enorme consumo di energia.                  di per sé le piante, ma sono le piante
Per questa ragione la permacultura            che creano suolo fertile con i propri
prende in considerazione tutti gli ele-       essudati radicali, i residui organici e le
menti del sistema cercando di valo-           sinergie che si creano con microflora e
rizzarne le potenzialità e mettendoli         microfauna presenti nel terreno.
armonicamente in relazione fra loro           Applicando queste teorie alla coltiva-
(terra, acqua, piante, animali, edifici,      zione si restituirebbe alla terra, in ter-
energia...).                                  mini energetici, più di quanto le viene
La permacultura è un invito ad as-            sottratto e si aumenterebbe la fertilità
sumersi le proprie responsabilità nel         originando un’attività agricola soste-
mondo, contribuendo a mantenere gli           nibile.
ecosistemi e la biodiversità e riducen-       Gli aspetti colturali che caratterizzano
do il consumo in ogni azione del quo-         questo metodo produttivo sono:
tidiano.
                                              •	 assenza di lavorazioni del terreno, re-
La prima azione possibile è quella di            sponsabili di accellerare il processo di
provare a produrre almeno una parte              mineralizzazione della sostanza orga-
del cibo consumato ogni giorno. È in-            nica;
teressante osservare come negli ultimi
                                              •	 riduzione del calpestamento del terre-
anni siano stati realizzati, sull’onda di
                                                 no, causa di compattamento e asfissia
questi precetti, numerosi orti sinergici
                                                 radicale;
negli ecovillaggi, nelle scuole e nelle
piccole aziende famigliari o agrituristi-     •	 esclusione di fitofarmaci e/o concimi di
che in diverse regioni italiane.                 sintesi o naturali;
In campo agrario si parla di agricoltura      •	 impiego della tecnica del sovescio come
sinergica come metodo di applicazione            unica eventuale fonte di approvvigiona-
dei principi fondamentali della perma-           mento di sostanza organica;
cultura.                                      •	 mantenimento permanente della coper-
L’agricoltura sinergica può essere defi-         tura del terreno mediante un rinnovo
nita come un adattamento (realizzato             continuo delle specie coltivate, ma an-
negli anni ‘40 da Emilia Hazelip) delle          che con pacciamature naturali (paglia,


70
lana, foglie, sfalci ecc.) per evitare gli ec-   essere sempre presenti diverse specie
   cessi di evapotraspirazione, lo sviluppo         di piante:
   di specie infestanti, lo spreco di acqua e       •	 nella porzione centrale della parte pia-
   il compattamento del terreno;                       na si devono trapiantare solanacee come
•	 raccolta delle sole parti eduli della pianta,       pomodori, peperoni, melanzane e cru-
   lasciando in loco le radici e le altre par-         cifere come cavoli, ma anche zucchini,
   ti vegetali che contribuiranno all’incre-           finocchi, barbabietole, coste e spinaci;
   mento di sostanza organica nel terreno;          •	 sul margine esterno della parte piana
•	 consociazione di almeno tre famiglie di             vanno seminate le leguminose quali pi-
   piante diverse, in particolare non do-              selli, fagiolini e fave;
   vrebbero mancare liliacee, leguminose e          •	 sui lati inclinati vanno trapiantate in-
   composite, allo scopo di favorire la bio-           salate e seminate bulbose quali aglio,
   diversità.                                          cipolla e scalogno;
L’applicazione di queste regole com-                •	 in posizione più esterna devono essere
porterebbe, secondo la teoria dell’agri-               inserite le erbe aromatiche, come rosma-
coltura sinergica, un incremento tale                  rino, salvia, timo, basilico, prezzemolo,
della biodiversità, per la compresenza                 lavanda, menta, melissa e i fiori come
di differenti specie e varietà coltivate               calendula e tagete.
e spontanee, di insetti, lombrichi e mi-            La consociazione stretta fra le piante è
crorganismi, da indurre una sinergia                ricercata, perché si ritiene che queste si
fra i fattori agrari, anziché una compe-            influenzino fra loro per effetto di parti-
tizione, con conseguenti buone produ-               colari caratteristiche degli essudati ra-
zioni con il minimo sforzo ed il minimo             dicali, delle resine e degli olii essenziali
intervento da parte dell’uomo.                      prodotti.
Per evitare di calpestare il suolo colti-           Alcune specie sembrerebbero produrre
vato, l’orto sinergico prevede l’utilizzo           sostanze chimiche in grado di stimo-
del sistema a bancali: il terreno viene             lare lo sviluppo di altre specie vegetali
sistemato in modo da ottenere dei let-              o al contrario di reprimerlo, oppure di
ti di semina più alti dei sentieri per il           allontanare insetti dannosi o attrarne di
camminamento.                                       utili, o ancora contenere lo sviluppo di
Una volta predisposti i bancali il ter-             funghi patogeni (Mollison B., 2007). Di
reno non dovrà più essere smosso, in-               altre è certo che favoriscano, attraver-
fatti anche l’operazione di scerbatura              so la simbiosi con batteri azotofissato-
dovrà essere eseguita manualmente,                  ri, l’arricchimento in azoto del terreno
cercando di smuovere il meno possibi-               (Borreani G., 2003) necessario per lo svi-
le il terreno. Su ogni bancale dovranno             luppo di colture esigenti. È importante


                                                                                             71
considerare queste specifiche caratte-              Allestimento dell’orto
ristiche nel realizzare le consociazioni
(Tabelle 1 e 2).                                   L’impianto dell’orto è avvenuto a fine
Oltre a questi effetti benefici tra le pian-       aprile 2005 su una superficie di circa
te, la consociazione risulta essere im-            400 mq. A seguito di una leggera aratu-
portante anche per la struttura del ter-           ra (30 cm) sono stati realizzati 16 ban-
reno, in quanto consociando piante con             cali aventi sezione trapezoidale (base
apparati radicali con differente confor-           maggiore 1.3 m e base minore 0.9 m),
mazione e sviluppo verrà migliorata la             lunghezza di 10 m e altezza di 0,30 m.
struttura del suolo sia negli strati su-           È stato necessario provvedere all’ir-
perficiali sia in quelli profondi.                 rigazione con manichetta per colture
Infine, ottimizzando gli spazi e non la-           orticole ad erogatori autocompensanti
sciando terreno nudo, si previene il fe-           ogni 30 cm.
nomeno dell’erosione dovuto all’azio-
                                                   L’irrigazione a goccia è da preferire
ne battente e di scorrimento dell’acqua
                                                   rispetto alle altre tecniche irrigue poi-
sulla superficie.
                                                   ché permette di evitare eccessivi spre-
                                                   chi di acqua e di avere un’azione più
                                                   localizzata.
 La sperimentazione                                Per il tutoraggio delle piante sono sta-
                                                   ti piazzati, in corrispondenza dell’asse
Il C.R.A.B. ha realizzato e monitorato             centrale delle parcelle, pali di cemento
per cinque anni un orto sinergico speri-           intercalati da canne di bambù a soste-
mentale con i principali obiettivi di:             nere un filo di ferro ad un’altezza di
• 	 verificare la coerenza tecnica e scientifi-    1.60 m dal colmo dell’aiuola.
    ca dei principi dell’agricoltura sinergica     Sono state individuate 4 tesi e 4 ripe-
    (in particolare l’impatto del metodo sul-      tizioni:
    la fertilità del terreno);                     1)	 colture consociate e pacciamate con resi-
• 	 verificare la risposta delle differenti spe-       dui colturali e paglia (tesi paglia);
    cie agrarie;                                   2)	 colture consociate e pacciamate con resi-
• 	 quantificare le risorse necessarie per             dui colturali e lana (tesi lana);
    l’allestimento e la conduzione.                3)	 colture consociate e pacciamate con soli
Nei tre anni centrali di attività la speri-            residui colturali (tesi pacciamata con re-
mentazione è stata sostenuta dal con-                  sidui colturali);
tributo finanziario della Regione Pie-             4)	testimone di confronto con il metodo
monte.                                                biologico “tradizionale”: colture conso-


72
Tab. 1 - Azioni sinergiche di alcune specie vegetali

                                                                               inibizione dello sviluppo dei nematodi, per mezzo di so-
Tagete
                                                                               stanze a base di zolfo presenti nelle loro radici
                                                                               azione antibatterica e di allontanamento dalle colture di
Calendula                                                                      aleurodidi, o mosche bianche, e dei principali parassiti di
                                                                               pomodori e asparagi
                                                                               utili per limitare gli attacchi della cavolaia (lepidottero
Salvia, Timo, Menta, Rosmarino
                                                                               defogliatore)

Leguminose                                                                     azione azoto-fissatrice

Spinacio, Lattuga                                                              limitano i danni di Altica su bietole


                     Tab. 2 - Schema delle consociazioni delle specie coltivate




                                                                                                                                                       Insalata da taglio
     consociazione
     favorevole
                                             Bieta a coste




                                                                                                                   Fagioli nani




                                                                                                                                                                                                                           Prezzemolo
                                                                      Cavoli rapa
                               Bieta rossa




                                                                                                                                                                                                        Pomodori
     consociazione




                                                                                                                                                                                                                                                           Zucchini
                                                                                                                                  Finocchi




                                                                                                                                                                            Lattuga
                                                                                    Cetrioli




                                                                                                                                                                                                                                                 Spinaci
                                                                                                         Cipolla
                                                                                               Cicoria




                                                                                                                                             Indivia
                                                             Cavoli




                                                                                                                                                                                      Menta
     sconsigliata




                                                                                                                                                                                              Piselli




                                                                                                                                                                                                                                        Salvia
                       Aglio




                                                                                                                                                                                                                   Porri
Aglio                                                                                                                                                                                                                                                         
Bieta rossa                                                                                                                                                                                                                                                   
Bieta a coste                                                                                                                                                                                                                                                 
Cavoli                                                                                                                                                                                                                                                        
Cavoli rapa                                                                                                                                                                                                                                                   
Cetrioli                                                                                                                                                                                                                                                      
Cicoria                                                                                                                                                                                                                                                       
Cipolla                                                                                                                                                                                                                                                       
Fagioli nani                                                                                                                                                                                                                                                  
Finocchi                                                                                                                                                                                                                                                      
Indivia                                                                                                                                                                                                                                                       
Insalata da taglio                                                                                                                                                                                                                                            
Lattuga                                                                                                                                                                                                                                                       
Menta                                                                                                                                                                                                                                                         
Piselli                                                                                                                                                                                                                                                       
Pomodori                                                                                                                                                                                                                                                      
Porri                                                                                                                                                                                                                                                         
Prezzemolo                                                                                                                                                                                                                                                    
Salvia                                                                                                                                                                                                                                                        
Spinaci                                                                                                                                                                                                                                                       
Zucchini                                                                                                                                                                                                                                                      



                                                                                                                                                                                                                                                             73
ciate, suolo nudo, lavorato e concimato    Fra le parcelle sono stati lasciati sen-
     annualmente (tesi testimone).              tieri di circa 0,5 metri. La superficie di
I materiali da impiegare per la coper-          questi è stata ricoperta con cippato di
tura del suolo, sono stati scelti in base       legno, ossia con pezzi di legno ridotti
alla facile reperibilità degli stessi, sia      in frammenti di dimensioni variabili
per quanto riguarda la paglia che per           da alcuni millimetri fino a un paio di
quanto riguarda la lana che solitamen-          centimetri (Figura 7).
te costituisce uno scarto per gli alleva-       La coltivazione è stata avviata prov-
tori della zona.                                vedendo, nel corso delle diverse sta-
Nel 2005, durante l’allestimento del-           gioni, alla semina di fagiolini, fagioli,
l’orto, sono stati impiegati, per la co-
pertura delle parcelle pacciamate, 70
kg di lana sudicia e 120 kg di paglia di
frumento (Tabella 3).
Negli anni successivi questo materiale
di copertura è stato rinnovato, ma, in
ragione del differente tempo di decom-
posizione, è stato necessario apportare
ogni anno un quantitativo di paglia
pari a quello iniziale, mentre il quan-
titativo di lana da rinnovare è stato
pari a quello iniziale ad anni alterni, e
dimezzato negli anni pari. In sostanza          Fig. 1 - L’impianto dell’orto biologico sinergico
il consumo medio annuo è stato di 120
Kg di paglia e 52,5 Kg di lana.


Tab. 3 - Quantità di materiale necessario per
 la pacciamatura dell’orto sulle tesi lana e
  paglia, ciascuna della superficie di 40 m2

     Anno      Paglia (Kg)     Lana (Kg)
     2005          120              70
     2006          120              35
     2007          120              70
     2008          120              35
                                                       Fig. 2 - L’orto biologico sinergico
     2009          120              70
                                                              allestito dal C.R.A.B.


74
fave, aglio, cipolle, nonché al trapian-
to di pomodori, melanzane, peperoni,
insalate, radicchi, coste, costine, spina-
ci, cavoli estivi e autunnali, cavolfiori,
bietole rosse, cardi, porri.
Le bulbose (aglio, cipolla, scalogno)
sono state collocate ai lati del bancale,
alternate a lattughe ed erbe aromatiche
(erba di San Pietro, timo, rosmarino,
salvia, borragine, basilico e prezzemo-
                                                   Fig. 5 - Tesi pacciamata con la paglia




  Fig. 3 - L’impianto di irrigazione a goccia                Fig. 6 - Testimone




     Fig. 4 - Tesi pacciamata con la lana       Fig. 7 - Copertura degli stradini con cippato


                                                                                            75
lo). Le solanacee sono state collocate             Alla costituzione dell’orto, nel 2005,
nella porzione centrale del bancale, al-           è stato realizzato il trapianto di al-
ternate alle crucifere, alle erbe aromati-         cune piante aromatiche perenni (ro-
che ed ai fiori.                                   smarino, lavanda, timo, salvia, erba
Negli anni successivi al 2005 il ter-              cipollina, menta e melissa) e annuali
reno non è più stato smosso, i lavori              (prezzemolo, basilico), in numero di
preparatori dell’orto hanno previsto               una essenza/parcella, con lo scopo di
solo il rinnovo delle pacciamature                 aumentare la biodiversità e favorire lo
per le tesi 1 e 2, la lavorazione e la             sviluppo di sinergie tra le piante, oltre
concimazione mediante apporto di                   che arricchire l’offerta produttiva del-
compost (200 q/ha) per la tesi 4.                  l’orto (Tabella 4).
Da inizio marzo a fine agosto si sono              Negli anni successivi si è proceduto solo
susseguiti semine e trapianti, in base             al ripristino delle eventuali fallanze.
al periodo ottimale per ogni coltura,              La raccolta ha riguardato la sola parte
disponendo le varie specie secondo i               edule della pianta mentre i resti della
criteri dettati dall’agricoltura sinergica,        coltura venivano lasciati a fertilizzare e
quindi sfruttando le varie consociazio-            pacciamare il terreno, così come le radici
ni utili fra le specie coltivate.                  che non venivano estirpate dal terreno.




Tab. 4 - Specie coltivate nell’orto: i primi quattro gruppi sono quelli considerati indispensabili
  a garantire la permanente copertura del terreno e la necessaria biodiversità dell’impianto

           Coltura                Ciclo Autunno Vernino            Ciclo Primaverile Estivo
                               Rosmarino, Salvia, Menta, Melissa, Erba di San Pietro, Timo, Basi-
Aromatiche e perenni
                               lico, Prezzemolo, Borragine, Tagete, Calendula, Erba cipollina
                                                                  Cipolle bianche e dorate, Porri
Alliacee                       Aglio, Scalogno, Porri
                                                                  estivi
                               Cicorie, Valeriane, Spinaci e
Insalate ed Ortaggi a foglia                                      Lattughe, Coste e Catalogne
                               Radicchi

Leguminose                     Fave e piselli                     Fagioli nani e fagiolini nani

                               Cavoli cappucci, Verze, Finocchi, Pomodori, Peperoni, Melan-
Annuali avvicendate            Cavolfiori, Broccoli, Cavolini di zane, Cavoli cappucci estivi,
                               Bruxelles, Barbabietole rosse     Cavolfiori estivi




76
Rilievi                                           del suolo (QBS) attraverso l’osser-
                                                   vazione dei microartropodi estratti.
• 	Sono state annotate le produzioni               Altri ancora, prelevati mediante un
   conseguite nelle diverse tesi, per va-          cilindro di volume noto (100 cm3),
   lutare l’effetto sulla produzione del           sono serviti per la determinazione
   diverso materiale pacciamante.                  della densità apparente.

• 	Sono stati annotati i tempi neces-
   sari allo svolgimento delle attività
   di trapianto, scerbatura e raccolta           Risultati e conclusioni
   (ore/uomo), per valutare l’inciden-
   za del costo di manodopera.                  Le risposte fornite dalle famiglie bo-
                                                taniche delle specie orticole prese in
• 	È stato monitorato lo sviluppo del-
                                                esame sono differenti sia per produt-
   le erbe spontanee all’interno di due
                                                tività che per adattamento alla tecnica
   fasce trasversali alle parcelle, di lar-
                                                colturale.
   ghezza 20 cm, lasciate indisturbate
                                                Nel 2006 il livello produttivo delle
   dai lavori di scerbatura (determina-
                                                quattro tesi è stato simile, eccezion fatta
   zione specifica e copertura percen-
                                                per cipolle e porri che hanno prodotto
   tuale). A seguire, l’area osservata
                                                in maniera significativamente superio-
   veniva ripulita dalle erbe e nuova-
                                                re nelle tre tesi gestite secondo i princi-
   mente lasciata indisturbata fino al
                                                pi della permacoltura (pacciamate con
   rilievo successivo. I dati relativi a un
                                                lana, paglia e residui colturali) rispetto
   rilievo/anno particolarmente indi-           alla tesi testimone. La mancanza di dif-
   cativo (perché realizzato nel perio-         ferenze significative nelle altre specie
   do di maggior sviluppo delle erbe            può essere legata al fatto che l’intero
   spontanee) sono stati confrontati            “sistema orto” era ancora in fase di sta-
   per verificare l’efficacia dei materia-      bilizzazione.
   li pacciamanti sull’evoluzione della
                                                Il 2007 e il 2008 sono stati caratterizzati
   composizione floristica.                     da produzioni statisticamente superio-
• 	 Sono stati prelevati campioni di ter-       ri nella tesi lana per quanto riguarda
    reno, nell’orizzonte superficiale, per      cavoli, zucchine e solanacee in genere
    rilevare eventuali differenze impu-         e, per contro, una difficoltà di sviluppo
    tabili alla diversa gestione fra le tesi.   delle leguminose che sono state meglio
    Alcuni campioni sono stati destinati        prodotte nelle parcelle prive di paccia-
    all’analisi chimico fisica, altri, prele-   matura (Tabelle 5 e 6).
    vati al termine della sperimentazio-        Il 2009 ha confermato un potenziale
    ne, all’analisi della qualità biologica     produttivo della tesi lana superiore a


                                                                                        77
Tab. 5 - Differenze statistiche nella produzione delle specie coltivate nelle quattro tesi nel 2007

                         Differenze statistiche per valori di p< 0.05
                               Test di Tukey e Test di Dunn

                                                                         Pacciamato
              Coltura                Produzione       Lana      Paglia                Testimone
                                                                           Residui

Barbabietola                         Buona              a+        b          b             b
Catalogna                            Media               a        ab         ab            b
Cavolfiore                           Buona              n.s.     n.s.       n.s.        n.s. +
Cavolo cappuccio                     Buona             n.s. +    n.s.       n.s.         n.s.
Cavolo verza                         Buona             n.s. +    n.s.       n.s.         n.s.

Composite
                                     Molto scarsa       n.s.     n.s.       n.s.        n.s. +
(lattughe, radicchi e valeriana)

Coste                                Buona              a+        ab         ab            b
Finocchi                             Media             n.s. +    n.s.       n.s.         n.s.
Fagioli e Fagiolini                  Molto scarsa       n.s.     n.s.       n.s.        n.s. +

Liliacee
                                     Buona             n.s. +    n.s.       n.s.         n.s.
(porri, cipolle, aglio e scalogno)

Melanzane                            Scarsa             a+        b          b            ab
Peperoncini                          Scarsa             a+        ab         b            ab
Pomodori                             Buona              a+        b          b             b
Zucchine                             Media              a+        b          b             b




quello delle altre tesi nel caso di pomo-           (Tabella 5, 6 e 7). La produttività del-
doro, peperone, melanzana, finocchi,                la tesi lana si incrementa nel tempo
fagiolini e zucchine, e la medesima ten-            rispetto alle altre tesi; una possibile
denza, anche se non confermata stati-               spiegazione di questo fenomeno po-
sticamente, per il fagiolo e la maggior             trebbe essere la seguente:
parte delle insalate (Tabella 7).                   •	 in tutte le tesi, nei primi quattro anni
La tesi lana si è dimostrata un ottimo                 di prova, le leguminose, piante azoto-
materiale pacciamante che nel caso di                  fissatrici che avrebbero dovuto com-
pomodori, zucchine e melanzane ha                      pensare l’assenza di fertilizzazione ed
permesso il conseguimento di pro-                      i consumi di azoto, non si sono mai
duzioni significativamente superiori                   sviluppate adeguatamente;


78
Tab. 6- Produzioni ottenute nelle differenti tesi (dati 2008).
       Legenda: L (lana), P (paglia), C (pacciamato con residui colturali), T (testimone).
          Differenze statistiche per valori di p< 0.05. Test di Tukey e Test di Dunn

                                           Piante/tesi   Produz./tesi Produz./pianta   Differenze
             2008                   Tesi
                                               n°           (kg)           (g)         statistiche
                                     L        96,0          35,0          365,0              a
Brassicacee                          P        96,0           9,3           97,0            b
(esclusi broccoletti, cavol-
fiori, cavolini di bruxelles)        C        96,0          11,2          116,0            b
                                     T        96,0           5,7           59,0            b
MEDIA                                         96,0          15,3          159,2
                                     L        24,0           3,8          160,0           n.s.
                                     P        18,0           1,7           96,0           n.s.
Cipollotti
                                     C        12,0           1,5          126,0           n.s.
                                     T        41,0           3,5           84,0           n.s.
MEDIA                                         23,7           2,6          116,5
                                     L        12,0           0,7           58,0           n.s.
Cipolle                              P         6,0           0,2           33,0           n.s.
(rosse e dorate)                     C        16,0           0,5           30,0           n.s.
                                     T        13,0           0,0           32,0           n.s.
MEDIA                                         11,7           0,4           38,2
                                     L       224,0           3,0           14,0           n.s.
Composite                            P       224,0           2,3           10,0           n.s.
(insalate, cicoria,
radicchio, indivia)                  C       224,0           3,0           14,0           n.s.
                                     T       224,0           5,5           24,0           n.s.
MEDIA                                        224,0           3,4           15,5
                                     L                     scarsa                         dcb
                                     P                     scarsa                          d
Leguminose
                                     C                     scarsa                          ba
                                     T                    scarsa +                           a
MEDIA                                 
                                     L        16,0           3,8          241,0           n.s.
                                     P        28,0           2,6           94,0           n.s.
Finocchi
                                     C        25,0           2,2           86,0           n.s.
                                     T        29,0           3,0          104,0           n.s.
MEDIA                                         24,5           2,9          131,2
                                     L        24,0          11,8          492,0              a
                                     P        24,0           6,2          257,0            ab
Melanzane                                                                                  b
                                     C        24,0           5,0          207,0
                                     T        24,0           8,7          363,0            ab
MEDIA                                         24,0           7,9          329,7


                                                                                                 79
Segue Tab. 6

                                 Piante/tesi    Produz./tesi Produz./pianta   Differenze
           2008           Tesi
                                     n°            (kg)           (g)         statistiche
                           L         8,0             0,6          76,0           n.s.
                           P         8,0             0,3          43,0           n.s.
Peperoni                                                                         n.s.
                           C         8,0             0,8         104,0
                           T         8,0             0,7          86,0           n.s.
MEDIA                                8,0             0,6          77,2
                           L        24,0            133,3        5552,0           a
                           P        24,0            79,2         3300,0           ab
Pomodori                                                                          b
                           C        24,0            58,4         2431,0
                           T        24,0            32,5         1353,0           b
MEDIA                               24,0            75,8         3159,0
                           L        89,0             4,2          47,0           n.s.
                           P        80,0             2,8          35,0           n.s.
Porri                                                                            n.s.
                           C        58,0             2,4          42,0
                           T       104,0             4,4          42,0           n.s.
MEDIA                               82,7             3,4          41,5
                           L         8,0            41,1         5139,0           a
                           P         8,0            10,1         1265,0           b
Zucchini                                                                          b
                           C         8,0            13,1         1638,0
                           T         8,0             9,0         1126,0           b
MEDIA                                8,0            18,3         2292,0




•	 il conseguente impoverimento del            se seminate sono riuscite a vegetare e
   terreno non si sarebbe per contro           produrre (ad eccezione delle fave). I fa-
   verificato nelle parcelle pacciama-         giolini hanno prodotto in maniera sta-
   te con lana in ragione della natura         tisticamente superiore nella tesi lana
   proteica della stessa e del fatto che       rispetto alle altre due pacciamature.
   si presentava sudicia.                      Nel caso dei fagioli si evidenzia la stes-
Nei primi quattro anni di conduzione           sa tendenza, che non è però avvalorata
dell’orto le leguminose non sono riu-          dall’analisi statistica.
scite ad affermarsi determinando un            Dall’osservazione dei dati riferiti ai ri-
progressivo impoverimento del terre-           lievi del solo periodo estivo, si eviden-
no, prima causa della riduzione negli          zia un contenimento delle infestanti ef-
anni del potenziale produttivo, diver-         ficiente e crescente nel corso degli anni
samente nel 2009 tutte le legumino-            nelle parcelle pacciamate (con lana e

80
Tab. 7 - Produzioni ottenute nelle differenti tesi (dati 2009).
        Legenda: L (lana), P (paglia), C (pacciamato con residui colturali), T (testimone).
           Differenze statistiche per valori di p< 0.05. Test di Tukey e Test di Dunn

                                         Piante/tesi   Produz./tesi Produz./pianta      Differenze
             2009               Tesi
                                             n°           (kg)           (g)            statistiche
                                  L         53,0           10,7            201,7            n.s.
Composite                         P         50,0            6,0            120,0            n.s.
(insalate, cicoria,
radicchio, indivia)               C         49,0            5,7            116,2            n.s.
                                  T         49,0            5,1            105,2            n.s.
MEDIA                                       42,7            6,9            135,8
                                  L         18,0            3,5            196,5            n.s.
                                  P         16,0            2,6            160,0            n.s.
Coste
                                  C         11,0            2,2            197,3            n.s.
                                  T         12,0            1,7            140,1            n.s.
MEDIA                                       14,2            2,5            173,5
                                  L          9,0            3,3            371,3
                                  P          1,0            0,2            216,0
Finocchi*
                                  C          1,0            0,2            244,0
                                  T          1,0            0,1            80,0
MEDIA                                        4,0            1,0            172,8
                                  L         12,0           11,0            913,7                a
                                  P          6,0            1,6            261,3                b
Melanzane
                                  C          8,0            1,8            226,0                b
                                  T          7,0            1,8            254,0                b
MEDIA                                        8,2            4,0            413,7
                                  L         11,0            2,2            201,3                a
                                  P          8,0            0,5            65,3                 b
Peperoni
                                  C          7,0            0,3            37,7                 b
                                  T          5,0            0,4            90,8                 b
MEDIA                                        7,7            0,9            98,8
                                  L         24,0           35,1           1463,9                a
                                  P         24,0           10,0            417,1                b
Pomodori
                                  C         20,0            3,7            187,5                b
                                  T         24,0            7,3            305,1                b
MEDIA                                       24,0                           593,4
                                  L         12,0           11,6            970,3            n.s.
                                  P         12,0            7,6            631,2            n.s.
Fagioli
                                  C         12,0            4,7            391,7            n.s.
                                  T         12,0            6,2            516,8            n.s.
MEDIA                                       12,0            7,5            627,5
          *Non si è ritenuto necessario elaborare statisticamente i dati relativi ai finocchi
                              perchè la produzione è stata troppo bassa


                                                                                                    81
Segue Tab. 7

                                   Piante/tesi    Produz./tesi Produz./pianta   Differenze
            2009           Tesi
                                       n°            (kg)           (g)         statistiche
                             L        12,0            18,9         1573,6           a
                             P        12,0            7,9          656,7            b
Fagiolini
                             C        12,0            7,9          660,3            b
                             T        12,0            12,9         1074,4           ab
MEDIA                                 12,0            11,9         991,3
                             L         8,0            28,4         3550,7           a
                             P         7,0            7,8          1119,7           b
Zucchini
                             C         8,0            5,9          732,5            b
                             T         8,0            8,7          1086,9           b
MEDIA                                  7,7            12,7         1622,5




paglia), rispetto alla tesi pacciamata           sono stati differenti i tempi di gestio-
con soli residui colturali e a quella te-        ne delle infestanti e delle pacciamature
stimone (Grafico 1).                             (la scerbatura nelle tesi pacciamate ha
Dall’esame di tutti i dati raccolti nel          richiesto un impiego di ore di lavoro
2008, la lana risulta tuttavia contrasta-        inferiore, in particolare quella paccia-
re più efficacemente lo sviluppo di un           mata mediante lana). Alcune avversità
maggior numero di infestanti rispetto la         come le limacce rimangono un proble-
paglia, con una copertura percentuale            ma irrisolto.
media da erbe spontanee del 8,58% per            Cinque anni di sperimentazione non
la lana, 18% per la paglia, 39,40 % per          consentono ancora di fornire risposte
la tesi pacciamata con i residui colturali       esaurienti ad alcuni quesiti posti rela-
e 28% per il testimone (Grafico 2), dato         tivamente alle possibili modifiche del
confermato nel 2009. È stata rilevata            terreno per struttura e composizione,
una maggior presenza di specie rizoma-           i quali richiederebbero tempi di osser-
tose o perenni favorite dalle non lavora-        vazione più lunghi. Dalle analisi fatte
zioni del terreno. I tempi impiegati per         emerge che l’uso della lana si dimostra
le principali operazioni colturali sono          significativamente acidificante per il
generalmente risultati inferiori nelle tesi      terreno, mentre l’uso della paglia de-
pacciamate con lana e paglia (Grafico 3).        termina un aumento della S.O. e del
Non sono state osservate differenze fra          tenore di potassio.
le tesi per quanto riguarda i tempi di           I campioni di terreno prelevati nel
semina, trapianto e raccolta, mentre             2009 hanno permesso di evidenzia-


82
Percentuali di copertura vegetale dovuta ad infestanti
                                                                      anni 2006 - 2008

                                       60
% Superficie coperta




                                       50
                                       40                                                                                  2006
                                       30                                                                                  2007
                                       20                                                                                  2008

                                       10
                                        0
                                                   lana            paglia             pacciamato         testimone
                                                                                      con residui


                                       Graf. 1 - Percentuale di copertura media del terreno ad opera di specie spontanee,
                                                                   nei tre anni di osservazione




                                                                         Infestanti 2008
                                              45
                                              40
                                              35
                % Superficie coperta




                                              30
                                              25
                                              20
                                              15
                                              10
                                               5
                                               0
                                                          lana               paglia        pacciamato           testimone
                                                                                           con residui

                                            Graf. 2 - Percentuale di copertura del terreno ad opera di specie spontanee.
                                                                Valore medio dei sei rilievi del 2008



                                                                                                                                  83
1000
           900
           800
           700
           600
 Minuti




           500
           400
           300
           200
           100
             0
                  lana




                                                            lana




                                                                                                        lana
                                  pacciamato




                                                                              pacciamato




                                                                                                                        pacciamato


                                                                                                                                      testimone
                                                testimone




                                                                                            testimone
                         paglia




                                                                   paglia




                                                                                                               paglia
                                  con residui




                                                                              con residui




                                                                                                                        con residui
                 2006                                       2007                                        2008


             raccolta               semina + trapianto                             scerbatura                      pacciamatura


                 Graf. 3 - Tempi necessari per la realizzazione delle principali operazioni
                                  nelle diverse tesi, negli anni 2006-2008




re come la copertura permanente del                                         Il funzionamento regolare ed efficien-
suolo influenzi, aumentandola, la va-                                       te di un simile impianto si raggiunge
rietà e la complessità delle popolazio-                                     quindi dopo un lungo assestamento del
ni di microartropodi.                                                       sistema al suo interno ed anche dopo
Sono stati verificati valori decrescen-                                     una quasi altrettanto lunga familiariz-
ti dell’indice di QBS rispettivamente                                       zazione degli operatori addetti alla col-
nelle tesi: lana, paglia, pacciamato con                                    tivazione.
soli residui vegetali e testimone nudo                                      I principi dell’agricoltura sinergica pos-
(Grafico 4).                                                                sono risultare interessanti ed applica-
Nonostante le poche semplici regole, le                                     bili in aziende a conduzione famigliare
operazioni necessarie per l’allestimen-                                     su piccole superfici e per conseguire
to di un orto sinergico risultano com-                                      produzioni diversificate destinate alla
plesse tanto nei tempi che nei modi.                                        vendita diretta.

84
120
                        100
                          80
   Indice di QBS




                          60
                          40
                          20
                              0
                                        a               a            to            ne
                                     lan             gli           ma ui        mo
                                                  pa             a           ti
                                                              cci d      tes
                                                            pa resi
                                                             con

                   Graf. 4 - Valori medi dell’indice di QBS in campioni di terreno prelevati nel 2009




BIBLIOGRAFIA

• 	 Mollison B., Slay R.M., 2007. Introduzione alla permacoltura. Editrice Aam TerraNuova.
• 	 Borreani G., Tabacco E., Grignani C., 2003. Quantificazione dell’azotofissazione delle leguminose forag-
    gere. Rivista di Agronomia, vol. 37, 21-31.
• 	 Parisi V., 1974. Biologia e ecologia del suolo. Boringhieri.
• 	 Codurri M., Truzzi A., Bertonazzi M.C., 2005. Microartropodi del terreno. Consorzio del parco naturale
    dell’Oglio sud.

                                                                                                         85

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La permacultura applicata all'orto

  • 1. L’orto biologico e sinergico: i principi della permacultura applicati all’orto Irene Benvegna* – Ursula Gamba* – Carlo Grignani** Massimo Pinna* – Maria Pucci**– Emiliano Remogna** ABSTRACT The “permaculture” is a lifestyle’s philosophy, which rises from the need for each person to assume their own responsibilities and bring their contribution to maintain ecosystems, biodiversity by decreasing consumption for everyone in everyday’s action. The principals of this philosophy it has been structured within the years in real community villages which were based on the principle of cultivation. Numerous gardens for the self- supply were set up in small per- maculturals communities like: eco-villages, farms and schools, which are dif- ferent from traditional communities for the intercropping of several species, for the management strictly organic, for the no mixing of soil (plowing) for the permanent covering of soil in order to reproduce the natural conditions of the forest, which should justify a soil fertility’s progressive improvement, increa- sed production and resistance of plants. Between 2005 and 2009 the C.R.A.B. carried out a cultural comparison between organic garden traditionally con- ceived and one managed in accordance with the principles of permaculture arison between organic garden. KEY WORDS Permaculture, soil fertility, mulching, intercropping. Introduzione L a permacultura è un modello per la progettazione di insediamenti umani sostenibili, ben strutturati da un mizzare il consumo energetico e ridurre i rifiuti) ed economicamente produtti- vi, in grado cioè di provvedere ai pro- punto di vista ecologico (al fine di otti- pri fabbisogni (Mollison B., 2007). Tale (*) C.R.A.B. - Centro di Riferimento per l’Agricoltura Biologica, Via San Vincenzo 48 - Bibiana (TO). (**) Agro. Selvi. Ter. Università di Torino, Via Leonardo da Vinci 44 - Grugliasco (TO). 69
  • 2. modello è stato ideato e definito intorno teorie di Masanobu Fukuoka, ispirato- agli anni ‘70 dai ricercatori Bill Mollison re della cosiddetta “agricoltura natura- e David Holmgren quale alternativa al le”, alle condizioni colturali e culturali modello dominante, caratterizzato dal- presenti nel mondo occidentale. l’incapacità di auto-sostenersi dipen- Alla base vi è il presupposto secondo dendo da fonti esterne per soddisfare il quale non è la terra che fa crescere l’enorme consumo di energia. di per sé le piante, ma sono le piante Per questa ragione la permacultura che creano suolo fertile con i propri prende in considerazione tutti gli ele- essudati radicali, i residui organici e le menti del sistema cercando di valo- sinergie che si creano con microflora e rizzarne le potenzialità e mettendoli microfauna presenti nel terreno. armonicamente in relazione fra loro Applicando queste teorie alla coltiva- (terra, acqua, piante, animali, edifici, zione si restituirebbe alla terra, in ter- energia...). mini energetici, più di quanto le viene La permacultura è un invito ad as- sottratto e si aumenterebbe la fertilità sumersi le proprie responsabilità nel originando un’attività agricola soste- mondo, contribuendo a mantenere gli nibile. ecosistemi e la biodiversità e riducen- Gli aspetti colturali che caratterizzano do il consumo in ogni azione del quo- questo metodo produttivo sono: tidiano. • assenza di lavorazioni del terreno, re- La prima azione possibile è quella di sponsabili di accellerare il processo di provare a produrre almeno una parte mineralizzazione della sostanza orga- del cibo consumato ogni giorno. È in- nica; teressante osservare come negli ultimi • riduzione del calpestamento del terre- anni siano stati realizzati, sull’onda di no, causa di compattamento e asfissia questi precetti, numerosi orti sinergici radicale; negli ecovillaggi, nelle scuole e nelle piccole aziende famigliari o agrituristi- • esclusione di fitofarmaci e/o concimi di che in diverse regioni italiane. sintesi o naturali; In campo agrario si parla di agricoltura • impiego della tecnica del sovescio come sinergica come metodo di applicazione unica eventuale fonte di approvvigiona- dei principi fondamentali della perma- mento di sostanza organica; cultura. • mantenimento permanente della coper- L’agricoltura sinergica può essere defi- tura del terreno mediante un rinnovo nita come un adattamento (realizzato continuo delle specie coltivate, ma an- negli anni ‘40 da Emilia Hazelip) delle che con pacciamature naturali (paglia, 70
  • 3. lana, foglie, sfalci ecc.) per evitare gli ec- essere sempre presenti diverse specie cessi di evapotraspirazione, lo sviluppo di piante: di specie infestanti, lo spreco di acqua e • nella porzione centrale della parte pia- il compattamento del terreno; na si devono trapiantare solanacee come • raccolta delle sole parti eduli della pianta, pomodori, peperoni, melanzane e cru- lasciando in loco le radici e le altre par- cifere come cavoli, ma anche zucchini, ti vegetali che contribuiranno all’incre- finocchi, barbabietole, coste e spinaci; mento di sostanza organica nel terreno; • sul margine esterno della parte piana • consociazione di almeno tre famiglie di vanno seminate le leguminose quali pi- piante diverse, in particolare non do- selli, fagiolini e fave; vrebbero mancare liliacee, leguminose e • sui lati inclinati vanno trapiantate in- composite, allo scopo di favorire la bio- salate e seminate bulbose quali aglio, diversità. cipolla e scalogno; L’applicazione di queste regole com- • in posizione più esterna devono essere porterebbe, secondo la teoria dell’agri- inserite le erbe aromatiche, come rosma- coltura sinergica, un incremento tale rino, salvia, timo, basilico, prezzemolo, della biodiversità, per la compresenza lavanda, menta, melissa e i fiori come di differenti specie e varietà coltivate calendula e tagete. e spontanee, di insetti, lombrichi e mi- La consociazione stretta fra le piante è crorganismi, da indurre una sinergia ricercata, perché si ritiene che queste si fra i fattori agrari, anziché una compe- influenzino fra loro per effetto di parti- tizione, con conseguenti buone produ- colari caratteristiche degli essudati ra- zioni con il minimo sforzo ed il minimo dicali, delle resine e degli olii essenziali intervento da parte dell’uomo. prodotti. Per evitare di calpestare il suolo colti- Alcune specie sembrerebbero produrre vato, l’orto sinergico prevede l’utilizzo sostanze chimiche in grado di stimo- del sistema a bancali: il terreno viene lare lo sviluppo di altre specie vegetali sistemato in modo da ottenere dei let- o al contrario di reprimerlo, oppure di ti di semina più alti dei sentieri per il allontanare insetti dannosi o attrarne di camminamento. utili, o ancora contenere lo sviluppo di Una volta predisposti i bancali il ter- funghi patogeni (Mollison B., 2007). Di reno non dovrà più essere smosso, in- altre è certo che favoriscano, attraver- fatti anche l’operazione di scerbatura so la simbiosi con batteri azotofissato- dovrà essere eseguita manualmente, ri, l’arricchimento in azoto del terreno cercando di smuovere il meno possibi- (Borreani G., 2003) necessario per lo svi- le il terreno. Su ogni bancale dovranno luppo di colture esigenti. È importante 71
  • 4. considerare queste specifiche caratte- Allestimento dell’orto ristiche nel realizzare le consociazioni (Tabelle 1 e 2). L’impianto dell’orto è avvenuto a fine Oltre a questi effetti benefici tra le pian- aprile 2005 su una superficie di circa te, la consociazione risulta essere im- 400 mq. A seguito di una leggera aratu- portante anche per la struttura del ter- ra (30 cm) sono stati realizzati 16 ban- reno, in quanto consociando piante con cali aventi sezione trapezoidale (base apparati radicali con differente confor- maggiore 1.3 m e base minore 0.9 m), mazione e sviluppo verrà migliorata la lunghezza di 10 m e altezza di 0,30 m. struttura del suolo sia negli strati su- È stato necessario provvedere all’ir- perficiali sia in quelli profondi. rigazione con manichetta per colture Infine, ottimizzando gli spazi e non la- orticole ad erogatori autocompensanti sciando terreno nudo, si previene il fe- ogni 30 cm. nomeno dell’erosione dovuto all’azio- L’irrigazione a goccia è da preferire ne battente e di scorrimento dell’acqua rispetto alle altre tecniche irrigue poi- sulla superficie. ché permette di evitare eccessivi spre- chi di acqua e di avere un’azione più localizzata. La sperimentazione Per il tutoraggio delle piante sono sta- ti piazzati, in corrispondenza dell’asse Il C.R.A.B. ha realizzato e monitorato centrale delle parcelle, pali di cemento per cinque anni un orto sinergico speri- intercalati da canne di bambù a soste- mentale con i principali obiettivi di: nere un filo di ferro ad un’altezza di • verificare la coerenza tecnica e scientifi- 1.60 m dal colmo dell’aiuola. ca dei principi dell’agricoltura sinergica Sono state individuate 4 tesi e 4 ripe- (in particolare l’impatto del metodo sul- tizioni: la fertilità del terreno); 1) colture consociate e pacciamate con resi- • verificare la risposta delle differenti spe- dui colturali e paglia (tesi paglia); cie agrarie; 2) colture consociate e pacciamate con resi- • quantificare le risorse necessarie per dui colturali e lana (tesi lana); l’allestimento e la conduzione. 3) colture consociate e pacciamate con soli Nei tre anni centrali di attività la speri- residui colturali (tesi pacciamata con re- mentazione è stata sostenuta dal con- sidui colturali); tributo finanziario della Regione Pie- 4) testimone di confronto con il metodo monte. biologico “tradizionale”: colture conso- 72
  • 5. Tab. 1 - Azioni sinergiche di alcune specie vegetali inibizione dello sviluppo dei nematodi, per mezzo di so- Tagete stanze a base di zolfo presenti nelle loro radici azione antibatterica e di allontanamento dalle colture di Calendula aleurodidi, o mosche bianche, e dei principali parassiti di pomodori e asparagi utili per limitare gli attacchi della cavolaia (lepidottero Salvia, Timo, Menta, Rosmarino defogliatore) Leguminose azione azoto-fissatrice Spinacio, Lattuga limitano i danni di Altica su bietole Tab. 2 - Schema delle consociazioni delle specie coltivate Insalata da taglio consociazione favorevole Bieta a coste Fagioli nani Prezzemolo Cavoli rapa Bieta rossa Pomodori consociazione Zucchini Finocchi Lattuga Cetrioli Spinaci Cipolla Cicoria Indivia Cavoli Menta sconsigliata Piselli Salvia Aglio Porri Aglio                                           Bieta rossa                                           Bieta a coste                                           Cavoli                                           Cavoli rapa                                           Cetrioli                                           Cicoria                                           Cipolla                                           Fagioli nani                                           Finocchi                                           Indivia                                           Insalata da taglio                                           Lattuga                                           Menta                                           Piselli                                           Pomodori                                           Porri                                           Prezzemolo                                           Salvia                                           Spinaci                                           Zucchini                                           73
  • 6. ciate, suolo nudo, lavorato e concimato Fra le parcelle sono stati lasciati sen- annualmente (tesi testimone). tieri di circa 0,5 metri. La superficie di I materiali da impiegare per la coper- questi è stata ricoperta con cippato di tura del suolo, sono stati scelti in base legno, ossia con pezzi di legno ridotti alla facile reperibilità degli stessi, sia in frammenti di dimensioni variabili per quanto riguarda la paglia che per da alcuni millimetri fino a un paio di quanto riguarda la lana che solitamen- centimetri (Figura 7). te costituisce uno scarto per gli alleva- La coltivazione è stata avviata prov- tori della zona. vedendo, nel corso delle diverse sta- Nel 2005, durante l’allestimento del- gioni, alla semina di fagiolini, fagioli, l’orto, sono stati impiegati, per la co- pertura delle parcelle pacciamate, 70 kg di lana sudicia e 120 kg di paglia di frumento (Tabella 3). Negli anni successivi questo materiale di copertura è stato rinnovato, ma, in ragione del differente tempo di decom- posizione, è stato necessario apportare ogni anno un quantitativo di paglia pari a quello iniziale, mentre il quan- titativo di lana da rinnovare è stato pari a quello iniziale ad anni alterni, e dimezzato negli anni pari. In sostanza Fig. 1 - L’impianto dell’orto biologico sinergico il consumo medio annuo è stato di 120 Kg di paglia e 52,5 Kg di lana. Tab. 3 - Quantità di materiale necessario per la pacciamatura dell’orto sulle tesi lana e paglia, ciascuna della superficie di 40 m2 Anno Paglia (Kg) Lana (Kg) 2005 120 70 2006 120 35 2007 120 70 2008 120 35 Fig. 2 - L’orto biologico sinergico 2009 120 70 allestito dal C.R.A.B. 74
  • 7. fave, aglio, cipolle, nonché al trapian- to di pomodori, melanzane, peperoni, insalate, radicchi, coste, costine, spina- ci, cavoli estivi e autunnali, cavolfiori, bietole rosse, cardi, porri. Le bulbose (aglio, cipolla, scalogno) sono state collocate ai lati del bancale, alternate a lattughe ed erbe aromatiche (erba di San Pietro, timo, rosmarino, salvia, borragine, basilico e prezzemo- Fig. 5 - Tesi pacciamata con la paglia Fig. 3 - L’impianto di irrigazione a goccia Fig. 6 - Testimone Fig. 4 - Tesi pacciamata con la lana Fig. 7 - Copertura degli stradini con cippato 75
  • 8. lo). Le solanacee sono state collocate Alla costituzione dell’orto, nel 2005, nella porzione centrale del bancale, al- è stato realizzato il trapianto di al- ternate alle crucifere, alle erbe aromati- cune piante aromatiche perenni (ro- che ed ai fiori. smarino, lavanda, timo, salvia, erba Negli anni successivi al 2005 il ter- cipollina, menta e melissa) e annuali reno non è più stato smosso, i lavori (prezzemolo, basilico), in numero di preparatori dell’orto hanno previsto una essenza/parcella, con lo scopo di solo il rinnovo delle pacciamature aumentare la biodiversità e favorire lo per le tesi 1 e 2, la lavorazione e la sviluppo di sinergie tra le piante, oltre concimazione mediante apporto di che arricchire l’offerta produttiva del- compost (200 q/ha) per la tesi 4. l’orto (Tabella 4). Da inizio marzo a fine agosto si sono Negli anni successivi si è proceduto solo susseguiti semine e trapianti, in base al ripristino delle eventuali fallanze. al periodo ottimale per ogni coltura, La raccolta ha riguardato la sola parte disponendo le varie specie secondo i edule della pianta mentre i resti della criteri dettati dall’agricoltura sinergica, coltura venivano lasciati a fertilizzare e quindi sfruttando le varie consociazio- pacciamare il terreno, così come le radici ni utili fra le specie coltivate. che non venivano estirpate dal terreno. Tab. 4 - Specie coltivate nell’orto: i primi quattro gruppi sono quelli considerati indispensabili a garantire la permanente copertura del terreno e la necessaria biodiversità dell’impianto Coltura Ciclo Autunno Vernino Ciclo Primaverile Estivo Rosmarino, Salvia, Menta, Melissa, Erba di San Pietro, Timo, Basi- Aromatiche e perenni lico, Prezzemolo, Borragine, Tagete, Calendula, Erba cipollina Cipolle bianche e dorate, Porri Alliacee Aglio, Scalogno, Porri estivi Cicorie, Valeriane, Spinaci e Insalate ed Ortaggi a foglia Lattughe, Coste e Catalogne Radicchi Leguminose Fave e piselli Fagioli nani e fagiolini nani Cavoli cappucci, Verze, Finocchi, Pomodori, Peperoni, Melan- Annuali avvicendate Cavolfiori, Broccoli, Cavolini di zane, Cavoli cappucci estivi, Bruxelles, Barbabietole rosse Cavolfiori estivi 76
  • 9. Rilievi del suolo (QBS) attraverso l’osser- vazione dei microartropodi estratti. • Sono state annotate le produzioni Altri ancora, prelevati mediante un conseguite nelle diverse tesi, per va- cilindro di volume noto (100 cm3), lutare l’effetto sulla produzione del sono serviti per la determinazione diverso materiale pacciamante. della densità apparente. • Sono stati annotati i tempi neces- sari allo svolgimento delle attività di trapianto, scerbatura e raccolta Risultati e conclusioni (ore/uomo), per valutare l’inciden- za del costo di manodopera. Le risposte fornite dalle famiglie bo- taniche delle specie orticole prese in • È stato monitorato lo sviluppo del- esame sono differenti sia per produt- le erbe spontanee all’interno di due tività che per adattamento alla tecnica fasce trasversali alle parcelle, di lar- colturale. ghezza 20 cm, lasciate indisturbate Nel 2006 il livello produttivo delle dai lavori di scerbatura (determina- quattro tesi è stato simile, eccezion fatta zione specifica e copertura percen- per cipolle e porri che hanno prodotto tuale). A seguire, l’area osservata in maniera significativamente superio- veniva ripulita dalle erbe e nuova- re nelle tre tesi gestite secondo i princi- mente lasciata indisturbata fino al pi della permacoltura (pacciamate con rilievo successivo. I dati relativi a un lana, paglia e residui colturali) rispetto rilievo/anno particolarmente indi- alla tesi testimone. La mancanza di dif- cativo (perché realizzato nel perio- ferenze significative nelle altre specie do di maggior sviluppo delle erbe può essere legata al fatto che l’intero spontanee) sono stati confrontati “sistema orto” era ancora in fase di sta- per verificare l’efficacia dei materia- bilizzazione. li pacciamanti sull’evoluzione della Il 2007 e il 2008 sono stati caratterizzati composizione floristica. da produzioni statisticamente superio- • Sono stati prelevati campioni di ter- ri nella tesi lana per quanto riguarda reno, nell’orizzonte superficiale, per cavoli, zucchine e solanacee in genere rilevare eventuali differenze impu- e, per contro, una difficoltà di sviluppo tabili alla diversa gestione fra le tesi. delle leguminose che sono state meglio Alcuni campioni sono stati destinati prodotte nelle parcelle prive di paccia- all’analisi chimico fisica, altri, prele- matura (Tabelle 5 e 6). vati al termine della sperimentazio- Il 2009 ha confermato un potenziale ne, all’analisi della qualità biologica produttivo della tesi lana superiore a 77
  • 10. Tab. 5 - Differenze statistiche nella produzione delle specie coltivate nelle quattro tesi nel 2007 Differenze statistiche per valori di p< 0.05 Test di Tukey e Test di Dunn Pacciamato Coltura Produzione Lana Paglia Testimone Residui Barbabietola Buona a+ b b b Catalogna Media a ab ab b Cavolfiore Buona n.s. n.s. n.s. n.s. + Cavolo cappuccio Buona n.s. + n.s. n.s. n.s. Cavolo verza Buona n.s. + n.s. n.s. n.s. Composite Molto scarsa n.s. n.s. n.s. n.s. + (lattughe, radicchi e valeriana) Coste Buona a+ ab ab b Finocchi Media n.s. + n.s. n.s. n.s. Fagioli e Fagiolini Molto scarsa n.s. n.s. n.s. n.s. + Liliacee Buona n.s. + n.s. n.s. n.s. (porri, cipolle, aglio e scalogno) Melanzane Scarsa a+ b b ab Peperoncini Scarsa a+ ab b ab Pomodori Buona a+ b b b Zucchine Media a+ b b b quello delle altre tesi nel caso di pomo- (Tabella 5, 6 e 7). La produttività del- doro, peperone, melanzana, finocchi, la tesi lana si incrementa nel tempo fagiolini e zucchine, e la medesima ten- rispetto alle altre tesi; una possibile denza, anche se non confermata stati- spiegazione di questo fenomeno po- sticamente, per il fagiolo e la maggior trebbe essere la seguente: parte delle insalate (Tabella 7). • in tutte le tesi, nei primi quattro anni La tesi lana si è dimostrata un ottimo di prova, le leguminose, piante azoto- materiale pacciamante che nel caso di fissatrici che avrebbero dovuto com- pomodori, zucchine e melanzane ha pensare l’assenza di fertilizzazione ed permesso il conseguimento di pro- i consumi di azoto, non si sono mai duzioni significativamente superiori sviluppate adeguatamente; 78
  • 11. Tab. 6- Produzioni ottenute nelle differenti tesi (dati 2008). Legenda: L (lana), P (paglia), C (pacciamato con residui colturali), T (testimone). Differenze statistiche per valori di p< 0.05. Test di Tukey e Test di Dunn Piante/tesi Produz./tesi Produz./pianta Differenze 2008 Tesi n° (kg) (g) statistiche L 96,0 35,0 365,0 a Brassicacee P 96,0 9,3 97,0 b (esclusi broccoletti, cavol- fiori, cavolini di bruxelles) C 96,0 11,2 116,0 b T 96,0 5,7 59,0 b MEDIA   96,0 15,3 159,2 L 24,0 3,8 160,0 n.s. P 18,0 1,7 96,0 n.s. Cipollotti C 12,0 1,5 126,0 n.s. T 41,0 3,5 84,0 n.s. MEDIA   23,7 2,6 116,5 L 12,0 0,7 58,0 n.s. Cipolle P 6,0 0,2 33,0 n.s. (rosse e dorate) C 16,0 0,5 30,0 n.s. T 13,0 0,0 32,0 n.s. MEDIA   11,7 0,4 38,2 L 224,0 3,0 14,0 n.s. Composite P 224,0 2,3 10,0 n.s. (insalate, cicoria, radicchio, indivia) C 224,0 3,0 14,0 n.s. T 224,0 5,5 24,0 n.s. MEDIA   224,0 3,4 15,5 L scarsa dcb P scarsa d Leguminose C scarsa ba T scarsa + a MEDIA   L 16,0 3,8 241,0 n.s. P 28,0 2,6 94,0 n.s. Finocchi C 25,0 2,2 86,0 n.s. T 29,0 3,0 104,0 n.s. MEDIA   24,5 2,9 131,2 L 24,0 11,8 492,0 a P 24,0 6,2 257,0 ab Melanzane b C 24,0 5,0 207,0 T 24,0 8,7 363,0 ab MEDIA   24,0 7,9 329,7 79
  • 12. Segue Tab. 6 Piante/tesi Produz./tesi Produz./pianta Differenze 2008 Tesi n° (kg) (g) statistiche L 8,0 0,6 76,0 n.s. P 8,0 0,3 43,0 n.s. Peperoni n.s. C 8,0 0,8 104,0 T 8,0 0,7 86,0 n.s. MEDIA   8,0 0,6 77,2 L 24,0 133,3 5552,0 a P 24,0 79,2 3300,0 ab Pomodori b C 24,0 58,4 2431,0 T 24,0 32,5 1353,0 b MEDIA   24,0 75,8 3159,0 L 89,0 4,2 47,0 n.s. P 80,0 2,8 35,0 n.s. Porri n.s. C 58,0 2,4 42,0 T 104,0 4,4 42,0 n.s. MEDIA   82,7 3,4 41,5 L 8,0 41,1 5139,0 a P 8,0 10,1 1265,0 b Zucchini b C 8,0 13,1 1638,0 T 8,0 9,0 1126,0 b MEDIA   8,0 18,3 2292,0 • il conseguente impoverimento del se seminate sono riuscite a vegetare e terreno non si sarebbe per contro produrre (ad eccezione delle fave). I fa- verificato nelle parcelle pacciama- giolini hanno prodotto in maniera sta- te con lana in ragione della natura tisticamente superiore nella tesi lana proteica della stessa e del fatto che rispetto alle altre due pacciamature. si presentava sudicia. Nel caso dei fagioli si evidenzia la stes- Nei primi quattro anni di conduzione sa tendenza, che non è però avvalorata dell’orto le leguminose non sono riu- dall’analisi statistica. scite ad affermarsi determinando un Dall’osservazione dei dati riferiti ai ri- progressivo impoverimento del terre- lievi del solo periodo estivo, si eviden- no, prima causa della riduzione negli zia un contenimento delle infestanti ef- anni del potenziale produttivo, diver- ficiente e crescente nel corso degli anni samente nel 2009 tutte le legumino- nelle parcelle pacciamate (con lana e 80
  • 13. Tab. 7 - Produzioni ottenute nelle differenti tesi (dati 2009). Legenda: L (lana), P (paglia), C (pacciamato con residui colturali), T (testimone). Differenze statistiche per valori di p< 0.05. Test di Tukey e Test di Dunn Piante/tesi Produz./tesi Produz./pianta Differenze 2009 Tesi n° (kg) (g) statistiche L 53,0 10,7 201,7 n.s. Composite P 50,0 6,0 120,0 n.s. (insalate, cicoria, radicchio, indivia) C 49,0 5,7 116,2 n.s. T 49,0 5,1 105,2 n.s. MEDIA   42,7 6,9 135,8 L 18,0 3,5 196,5 n.s. P 16,0 2,6 160,0 n.s. Coste C 11,0 2,2 197,3 n.s. T 12,0 1,7 140,1 n.s. MEDIA   14,2 2,5 173,5 L 9,0 3,3 371,3 P 1,0 0,2 216,0 Finocchi* C 1,0 0,2 244,0 T 1,0 0,1 80,0 MEDIA   4,0 1,0 172,8 L 12,0 11,0 913,7 a P 6,0 1,6 261,3 b Melanzane C 8,0 1,8 226,0 b T 7,0 1,8 254,0 b MEDIA   8,2 4,0 413,7 L 11,0 2,2 201,3 a P 8,0 0,5 65,3 b Peperoni C 7,0 0,3 37,7 b T 5,0 0,4 90,8 b MEDIA   7,7 0,9 98,8 L 24,0 35,1 1463,9 a P 24,0 10,0 417,1 b Pomodori C 20,0 3,7 187,5 b T 24,0 7,3 305,1 b MEDIA   24,0 593,4 L 12,0 11,6 970,3 n.s. P 12,0 7,6 631,2 n.s. Fagioli C 12,0 4,7 391,7 n.s. T 12,0 6,2 516,8 n.s. MEDIA   12,0 7,5 627,5 *Non si è ritenuto necessario elaborare statisticamente i dati relativi ai finocchi perchè la produzione è stata troppo bassa 81
  • 14. Segue Tab. 7 Piante/tesi Produz./tesi Produz./pianta Differenze 2009 Tesi n° (kg) (g) statistiche L 12,0 18,9 1573,6 a P 12,0 7,9 656,7 b Fagiolini C 12,0 7,9 660,3 b T 12,0 12,9 1074,4 ab MEDIA   12,0 11,9 991,3 L 8,0 28,4 3550,7 a P 7,0 7,8 1119,7 b Zucchini C 8,0 5,9 732,5 b T 8,0 8,7 1086,9 b MEDIA   7,7 12,7 1622,5 paglia), rispetto alla tesi pacciamata sono stati differenti i tempi di gestio- con soli residui colturali e a quella te- ne delle infestanti e delle pacciamature stimone (Grafico 1). (la scerbatura nelle tesi pacciamate ha Dall’esame di tutti i dati raccolti nel richiesto un impiego di ore di lavoro 2008, la lana risulta tuttavia contrasta- inferiore, in particolare quella paccia- re più efficacemente lo sviluppo di un mata mediante lana). Alcune avversità maggior numero di infestanti rispetto la come le limacce rimangono un proble- paglia, con una copertura percentuale ma irrisolto. media da erbe spontanee del 8,58% per Cinque anni di sperimentazione non la lana, 18% per la paglia, 39,40 % per consentono ancora di fornire risposte la tesi pacciamata con i residui colturali esaurienti ad alcuni quesiti posti rela- e 28% per il testimone (Grafico 2), dato tivamente alle possibili modifiche del confermato nel 2009. È stata rilevata terreno per struttura e composizione, una maggior presenza di specie rizoma- i quali richiederebbero tempi di osser- tose o perenni favorite dalle non lavora- vazione più lunghi. Dalle analisi fatte zioni del terreno. I tempi impiegati per emerge che l’uso della lana si dimostra le principali operazioni colturali sono significativamente acidificante per il generalmente risultati inferiori nelle tesi terreno, mentre l’uso della paglia de- pacciamate con lana e paglia (Grafico 3). termina un aumento della S.O. e del Non sono state osservate differenze fra tenore di potassio. le tesi per quanto riguarda i tempi di I campioni di terreno prelevati nel semina, trapianto e raccolta, mentre 2009 hanno permesso di evidenzia- 82
  • 15. Percentuali di copertura vegetale dovuta ad infestanti anni 2006 - 2008 60 % Superficie coperta 50 40 2006 30 2007 20 2008 10 0 lana paglia pacciamato testimone con residui Graf. 1 - Percentuale di copertura media del terreno ad opera di specie spontanee, nei tre anni di osservazione Infestanti 2008 45 40 35 % Superficie coperta 30 25 20 15 10 5 0 lana paglia pacciamato testimone con residui Graf. 2 - Percentuale di copertura del terreno ad opera di specie spontanee. Valore medio dei sei rilievi del 2008 83
  • 16. 1000 900 800 700 600 Minuti 500 400 300 200 100 0 lana lana lana pacciamato pacciamato pacciamato testimone testimone testimone paglia paglia paglia con residui con residui con residui 2006 2007 2008 raccolta semina + trapianto scerbatura pacciamatura Graf. 3 - Tempi necessari per la realizzazione delle principali operazioni nelle diverse tesi, negli anni 2006-2008 re come la copertura permanente del Il funzionamento regolare ed efficien- suolo influenzi, aumentandola, la va- te di un simile impianto si raggiunge rietà e la complessità delle popolazio- quindi dopo un lungo assestamento del ni di microartropodi. sistema al suo interno ed anche dopo Sono stati verificati valori decrescen- una quasi altrettanto lunga familiariz- ti dell’indice di QBS rispettivamente zazione degli operatori addetti alla col- nelle tesi: lana, paglia, pacciamato con tivazione. soli residui vegetali e testimone nudo I principi dell’agricoltura sinergica pos- (Grafico 4). sono risultare interessanti ed applica- Nonostante le poche semplici regole, le bili in aziende a conduzione famigliare operazioni necessarie per l’allestimen- su piccole superfici e per conseguire to di un orto sinergico risultano com- produzioni diversificate destinate alla plesse tanto nei tempi che nei modi. vendita diretta. 84
  • 17. 120 100 80 Indice di QBS 60 40 20 0 a a to ne lan gli ma ui mo pa a ti cci d tes pa resi con Graf. 4 - Valori medi dell’indice di QBS in campioni di terreno prelevati nel 2009 BIBLIOGRAFIA • Mollison B., Slay R.M., 2007. Introduzione alla permacoltura. Editrice Aam TerraNuova. • Borreani G., Tabacco E., Grignani C., 2003. Quantificazione dell’azotofissazione delle leguminose forag- gere. Rivista di Agronomia, vol. 37, 21-31. • Parisi V., 1974. Biologia e ecologia del suolo. Boringhieri. • Codurri M., Truzzi A., Bertonazzi M.C., 2005. Microartropodi del terreno. Consorzio del parco naturale dell’Oglio sud. 85