Blog invisibili: la morte virtuale del pensiero critico?
1. Blog invisibili:
la morte virtuale del pensiero
critico (?)
Marco Angelillo
psychondesk.altervista.org
2. • Secondo quanto riportato da Nichole Kelly,
autrice di “How to Measure Social Media” e
CEO di “Social Media Explorer”, i commenti
dei blog sono morti.
Perché?
Nascita dei SOCIAL NETWORK
• Secondo un report dell’agenzia «We
are social Singapore» gli account
attivi sui social media sono oggi più
di 2 miliardi (penetrazione 29%),
dato che ha visto una crescita del
12% rispetto a 12 mesi fa, con una
media di utilizzo di 2,4 ore
giornaliere.
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3. • Immediatezza comunicativa
• È nostro «amico»
Risparmio temporale, in linea con la
frenesia dettata dalla società
contemporanea.
«Se sei uno che ogni volta che vede un articolo
del New York Times non solo ci clicca ma lascia
Facebook e sta via per un po’ prima di ritornare,
possiamo probabilmente concludere che tu trovi
più importanti gli articoli del New York Times,
anche se non clicchi “mi piace” (Will Cathcart,
dirigente del team di gestione del prodotto che
lavora sul newsfeed di Facebook).
Insomma, Facebook si comporta come una vera
e propria agenda setting personalizzata.
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4. «C'è un'aria di restaurazione che spira in filosofia, soprattutto in Italia. Idee come
Realtà e Verità, che per tutto il Novecento sono state sottoposte a critica serrata,
tornano oggi come nuovi idoli o feticci del pensiero accademico. Sotto l'apparenza
di una confutazione del postmodernismo, la filosofia dell'università diffonde una
sorta di catechismo o di manuale d'istruzione per gli scettici. Ed ecco riapparire le
maschere di sempre del teatro filosofico: oltre alla Realtà e alla Verità, l'Oggettività,
il Realismo, la Morale, l'Educazione... Etichette a cui non corrisponde alcun
contenuto originale di pensiero, ma che vorrebbero soddisfare la domanda di
conformismo che sale da una cultura spaventata dalla mancanza di punti fermi.»
[Alessandro Del Lago, 2014]
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5. Libertà d’espressione senza precedenti
Continue «rivoluzioni» di pensiero (marketing delle idee)
(Schematizzazione delle fasi
della scienza descritte da
Thomas Kuhn)
Rapido susseguirsi di scienze normali o, in questo
caso, «mode»
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6. La moda è quindi una peculiarità della cultura moderna e
contemporanea, dove si è imposto il desiderio di cambiamento
a fronte di un’inesauribile sete di bisogni e all’aspirazione di
un’incessante differenziazione. Moda e cultura
contemporanea hanno di conseguenza in comune sia i tratti
della frammentarietà che della l’irripetibilità
Leopardi spiega che si può sia orientare la propria riflessione
secondo la moda del periodo, sia mettere i processi culturali
sotto la lente di una riflessione analitica, dettagliata e
circostanziata. Nel primo caso il destino della riflessione,
conformandosi alla moda, è ineluttabilmente connesso alla
morte del pensiero critico.
Leopardi è in ambito occidentale il primo a cogliere
l’importanza fondamentale che la moda stava acquistando e
ne coglie la potenza pervasiva, che nella dinamica di un
capitalismo produttivo che si stava affermando e
consolidando ha consentito di fondare, per citare un noto
titolo di Gilles Lipovetsky, un vero e proprio «Impero
dell’effimero».
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7. • Il filosofo e sociologo Gilles Lipovetsky, nella
sua opera dal titolo «L’impero dell’effimero»
(1989), colloca la moda delle società
contemporanee tra il gioco futile e lo
specchio di una nuova creatività;
• Egli sostiene che la cultura è caratterizzata
da due principi fondamentali: 1- liberarsi dai
vincoli sociali tradizionali manifestando i
propri gusti personali; 2- idealizzazione del
nuovo e del futuro del progresso sociale;
• La democrazia del frivolo progredisce tramite
il suo contrario, facendo in modo che la sua
incoscienza favorisca la coscienza e le sue
follie il rispetto dei diritti e della libertà di
tutti.
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8. Social Network sostituisce il blog
Immediatezza; Illusione di importanza
Boom di pensiero
Susseguirsi inesauribile di mode
Flessione del pensiero critico
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9. Bibliografia e sitografia:
• The agenda setting function of the mass media (McCombs;
Shaw, 1972);
• La struttura delle rivoluzioni scientifiche (Kuhn, 1962);
• L'impero dell'effimero (Lipotevsky, 1989);
• Dialogo della Moda e della Morte (Leopardi, 1824);
• I benpensanti. Contro i tutori dell’ordine filosofico (Del Lago,
2014);
• We are social : www.wearesocial.it/tag/statistiche
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