2. La centralità e la trasversalità dei processi inclusivi
in relazione alla qualità dei risultati educativi.
La piena integrazione nella scuola di tutti e
l’educazione interculturale come sfondo
integrativo che accomuna tutte le discipline e
tutti gli insegnamenti
Ornella Garraffo
3. Inclusione
Processi di inclusione centrali per la
qualità dei risultati educativi
Da La via italiana per la scuola
interculturale e l’integrazione degli
alunni stranieri (2007)alle nuove
Linee guida per l’accoglienza e
l’integrazione degli alunni stranieri
(2014)
Tra i due documenti, la normativa
sui BES (2012)
Ornella Garraffo
4. Una lunga storia…
• La circolare ministeriale n° 205 del 26/7/ 1990 tratta per la prima volta l'inserimento degli alunni
stranieri nella scuola e l'educazione interculturale.
• Il DPR n° 394 /1999 delinea le modalità di iscrizione, accoglienza e inserimento dei minori e della
formazione degli adulti immigrati, affermando il loro diritto/obbligo all'istruzione scolastica e
prevedendo i dispositivi mirati e le risorse da attivare per l'apprendimento dell'italiano e per
facilitare l'accesso alle strutture e al curricolo comuni, anche attraverso intese con gli enti locali, le
comunità, le associazioni
• Legge 40/98; D.lgs 286/98 (testo unico)
• DPR 275/99
• Legge 189/2002 (Bossi-Fini) conferma procedure di accoglienza degli alunni stranieri a scuola
• Legge 53/2003 personalizzazione
• Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri (allegato alla C.M.24/2006)
• La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri (2007)
• Direttiva 27/12/2012 Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni educativi speciali e
organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica
• Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri (2014)
Ornella Garraffo
5. DPR 394/99 art.45
• L’articolo 45 del Regolamento
recante norme di attuazione del
testo unico delle disposizioni
concernenti la disciplina
dell'immigrazione e norme sulla
condizione dello straniero, a
norma dell'art.1, c.6, del decreto
legislativo 25 luglio 1998, n. 286
detta le norme sull’iscrizione
scolastica
Ornella Garraffo
Tutti ci possiamo
iscrivere, anche se
siamo irregolari
6. DPR 394/99 art.45
• 1. I minori stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto
all'istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione in
ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini
italiani. Essi sono soggetti all'obbligo scolastico secondo le
disposizioni vigenti in materia. L'iscrizione dei minori stranieri nelle
scuole italiane di ogni ordine e grado avviene nei modi e alle
condizioni previsti per i minori italiani. Essa può essere richiesta in
qualunque periodo dell'anno scolastico. I minori stranieri privi di
documentazione anagrafica ovvero in possesso di documentazione
irregolare o incompleta sono iscritti con riserva.
Ornella Garraffo
8. Una storia non solo italiana…
• Dalla Dichiarazione Universale
dei Diritti Umani (1948), alla
Convenzione sui diritti
dell’infanzia (1989), alle norme
europee (Raccomandazione del
Parlamento Europeo e del
Consiglio “Relativa a competenze
chiave per l’apprendimento
permanente”, 2006)
Ornella Garraffo
10. Competenze chiave per l’apprendimento
permanente (2006)
• Comunicazione nella madrelingua
• Comunicazione in lingue straniere
• Competenza matematica e competenze di base
in campo scientifico e tecnologico.
• Competenza digitale
• Imparare a imparare
• Competenze sociali e civiche
• Senso di iniziativa e di imprenditorialità
• Consapevolezza ed espressione culturali
Ornella Garraffo
11. Competenze chiave per l’apprendimento
permanente (2006)
La raccomandazione del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 18 dicembre 2006, relativa a
competenze chiave per l’apprendimento
permanente
Comunicazione
in lingue
straniere
Competenze
sociali e
civiche
I N
TE
RC
UL
TU
RA
Ornella Garraffo
12. Comunicazione in lingue straniere
La comunicazione nelle lingue straniere condivide essenzialmente le principali
abilità richieste per la comunicazione nella madrelingua: essa si basa sulla capacità
di comprendere, esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e
opinioni in forma sia orale sia scritta — comprensione orale, espressione orale,
comprensione scritta ed espressione scritta in una gamma appropriata di contesti
sociali e culturali — istruzione e formazione, lavoro, casa, tempo libero — a
seconda dei desideri o delle esigenze individuali. La comunicazione nelle lingue
straniere richiede anche abilità quali la mediazione e la comprensione
interculturale. Il livello di padronanza di un individuo varia inevitabilmente tra le
quattro dimensioni (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta
ed espressione scritta) e tra le diverse lingue e a seconda del suo background
sociale e culturale, del suo ambiente e delle sue esigenze e/o dei suoi interessi.
Un atteggiamento positivo comporta l’apprezzamento della diversità culturale
nonché l’interesse e la curiosità per le lingue e la comunicazione interculturale.
Ornella Garraffo
13. Competenze sociali e civiche
• Queste includono competenze personali,
interpersonali e interculturali e riguardano tutte le
forme di comportamento che consentono alle
persone di partecipare in modo efficace e
costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in
particolare alla vita in società sempre più
diversificate[…]
• Le persone dovrebbero provare interesse per lo
sviluppo socioeconomico e la comunicazione
interculturale, e dovrebbero apprezzare la
diversità e rispettare gli altri ed essere pronte a
superare i pregiudizi e a cercare compromessi.
Ornella Garraffo
14. «Nel suo itinerario formativo ed esistenziale lo studente si trova a interagire
con culture diverse, senza tuttavia avere strumenti adatti per comprenderle
e metterle in relazione con la propria. Alla scuola spetta il compito di fornire
supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un’identità consapevole e
aperta.»
«Una molteplicità di culture e di lingue sono entrate nella scuola.
L’intercultura è già oggi il modello che permette a tutti i bambini e ragazzi il
riconoscimento reciproco e dell’identità di ciascuno. A centocinquanta anni
dall’Unità, l’Italiano è diventata la lingua comune di chi nasce e cresce in
Italia al di là della cittadinanza italiana o straniera. La scuola raccoglie con
successo una sfida universale, di apertura verso il mondo, di pratica
dell’uguaglianza nel riconoscimento delle differenze.»
Ornella Garraffo
2012
15. • La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi, in questa
prospettiva, per il successo scolastico di tutti gli studenti, con una particolare
attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio.
Questo comporta saper accettare la sfida che la diversità pone: innanzi tutto nella
classe, dove le diverse situazioni individuali vanno riconosciute e valorizzate,
evitando che la differenza si trasformi in disuguaglianza; inoltre nel Paese,
affinché le situazioni di svantaggio sociale, economiche, culturali non
impediscano il raggiungimento degli essenziali obiettivi di qualità che è doveroso
garantire.
• In entrambi i casi con la finalità sancita dalla nostra Costituzione di garantire e di
promuovere la dignità e l’uguaglianza di tutti gli studenti “senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali
e sociali” e impegnandosi a rimuovere gli ostacoli di qualsiasi natura che possano
impedire “il pieno sviluppo della persona umana”.
Ornella Garraffo
16. • La presenza di bambini e adolescenti con radici culturali diverse è un
fenomeno ormai strutturale e non può più essere considerato episodico:
deve trasformarsi in un’opportunità per tutti. Non basta riconoscere e
conservare le diversità preesistenti, nella loro pura e semplice autonomia.
Bisogna, invece, sostenere attivamente la loro interazione e la loro
integrazione attraverso la conoscenza della nostra e delle altre culture, in
un confronto che non eluda questioni quali le convinzioni religiose, i ruoli
familiari, le differenze di genere.
• La promozione e lo sviluppo di ogni persona stimola in maniera
vicendevole la promozione e lo sviluppo delle altre persone: ognuno
impara meglio nella relazione con gli altri. Non basta convivere nella
società, ma questa stessa società bisogna crearla continuamente insieme.
Ornella Garraffo
19. L’intercultura come rivoluzione culturale implica la collocazione al centro
della gerarchia dei valori che struttura il mondo morale, ma anche sociale ,
culturale e poi perfino politico, di una nuova triade[…] Mentre la triade
medievale e borghese accentuava i caratteri dell’unità, dell’appartenenza,
della continuità e della coesione, dando all’individuo e alla società
un’identità organica e omogenea […], quella che emerge attraverso i
processi attuali di immigrazione, di mondializzazione della società e della
cultura, attraverso la edificazione del mcluhaniano «villaggio globale» è
caratterizzata da valori non di chiusura ma di apertura, non di difesa ma di
collaborazione, meno arcaizzanti e più postmoderni, pur con tutta la carica
di problematicità, di tensione e anche di crisi che contengono, quelli […]
del pluralismo, della differenza e del dialogo. ( F. Cambi, Intercultura:
fondamenti pedagogici, 2001, pag.16
Ornella Garraffo
20. PEDAGOGIA PERSONALISTA: LA VIA ITALIANA
ALL’EDUCAZIONE INTERCULTURALE
Negli ultimi trent’anni (a partire dalla CM Gli alunni stranieri e l’educazione interculturale, 1989), l’Italia ha
assunto la prospettiva interculturale sul piano normativo in modo apprezzabile. Nel documento intitolato La
via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri (Osservatorio Nazionale per
l’Integrazione degli alunni stranieri e per l’Educazione Interculturale) si introduce il concetto di PEDAGOGIA
PERSONALISTA.
PEDAGOGIA
PERSONALISTICA
Orientata alla VALORIZZAZIONE della persona e alla costruzione di
progetti educativi che si fondino SULL’UNICITÀ BIOGRAFICA E
RELAZIONALE DELLO STUDENTE
principio valido per
TUTTI GLI ALUNNI
rende centrale
L’ATTENZIONE ALLA DIVERSITÀ e riduce i
rischi di omologazione e assimilazione...
...può evitare le derive di un’impostazione
individualistica esasperata
e aiutare la scuola a riconoscere il contesto di
vita dello studente, la
sua biografia familiare e sociale.
Ornella Garraffo
21. Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione
degli alunni stranieri (2014)
L’educazione interculturale
rifiuta sia la logica
dell’assimilazione sia quella
di una convivenza tra
comunità chiuse ed è
orientata a favorire il
confronto, il dialogo, il
reciproco riconoscimento e
arricchimento delle persone
nel rispetto delle diverse
identità ed appartenenze…
Riferimento alle
Indicazioni nazionali
per il curricolo
Ornella Garraffo
23. Indicazioni operative 1
• L’iscrizione dei minori con cittadinanza non italiana può anche
avvenire in corso d’anno ( art.45 DPR 349/99)
• Lo stato di irregolarità non pregiudica l’iscrizione scolastica
• Gli alunni stranieri vengono iscritti alla classe corrispondente all’età
anagrafica, salvo delibera del Coll. Docenti ( classe inf. o successiva)
• Minori non accompagnati: la scuola ne dà immediata comunicazione
all’autorità pubblica competente
Ornella Garraffo
24. Indicazioni operative 2
• Documenti che la scuola richiede:
• permesso di soggiorno
• Documenti sanitari (vaccinazioni obbligatorie)
• Documenti scolastici (pagelle o eventuali altre informazioni)
• In mancanza di documenti la scuola iscrive comunque il minore
straniero
Ornella Garraffo
25. Indicazioni operative 3 gestione iscrizioni
• Limite massimo di alunni stranieri nelle singole classi : 30% (circ. 2 del
2010) per evitare classi ghetto; il limite del 30% può essere innalzato
o ridotto in specifiche condizioni e circostanze dal direttore generale
USR con motivato provvedimento
• USR devono promuovere azioni per regolare i flussi ( conferenze di
servizio per DS, intese tra scuole e comuni, province, prefetture)
• Necessaria informazione dei genitori
Ornella Garraffo
27. Indicazioni operative 4 valutazione
• I minori con cittadinanza non italiana sono valutati nelle forme e nei
modi previsti per i cittadini italiani (DPR 394/1999 art.45 richiamato
nel DPR 122/2009)
• La valutazione formativa deve tener conto del percorso di
apprendimento dei singoli studenti (solo in casi eccezionali PDP)
• Esami: non è possibile differenziare formalmente le prove degli
studenti stranieri
• Esame I ciclo: se necessario presenza di mediatori linguistici
• Esame II ciclo: percorso di mantenimento e sviluppo della lingua
d’origine viene riconosciuto come credito formativo.
Ornella Garraffo
28. Indicazioni operative 5 Orientamento
• Orientamento fin dalla scuola dell’infanzia (importanza della
frequenza per la socializzazione e l’apprendimento linguistico)
• Prevenzione della segregazione formativa (prevenire la formazione di
ghetti e di scelte obbligate dell’istruzione tecnica e professionale)
• Contrasto del ritardo scolastico
• Orientamento personalizzato plurilingue
Ornella Garraffo
29. Indicaz. operative 6: insegnamento italiano L2
• Periodo transitorio: più veloce l’acquisizione dell’italiano L2 per la
comunicazione di base, più complessa l’acquisizione dell’italiano
come lingua veicolare di studio
Ornella Garraffo
30. Fasi
Apprendimento italiano L2 per comunicare
(laboratorio italiano L2)
Accesso all’italiano per lo studio: impara l’italiano
per studiare, impara l’italiano studiando
Fase degli apprendimenti comuni
Ornella Garraffo
31. Il plurilinguismo
Ornella Garraffo
La competenza plurilingue e interculturale viene
definita
come la capacità di usare un ampio e diversificato
repertorio di risorse linguistiche e culturali per
soddisfare bisogni comunicativi o interagire con
l’altro, diverso per cultura e contesto di origine,
oltre che per arricchire e sviluppare questo stesso
repertorio.
La competenza plurilingue rinvia al repertorio di
risorse che ogni apprendente acquisisce da tutte le
lingue che egli conosce o ha appreso e relative alle
culture legate a queste lingue (lingua di
scolarizzazione, lingua regionale e minoritaria o
lingua d‟origine dell’apprendente immigrato, lingue
straniere moderne o lingue classiche)
La competenza interculturale
permette di meglio comprendere l‟alterità, di
stabilire connessioni cognitive e affettive
tra precedenti e nuove esperienze dell‟alterità,
di mediare tra gli appartenenti a due o più
gruppi sociali e tra le loro culture e di mettere
in discussione i presupposti del proprio gruppo
culturale e del proprio contesto ambientale.
32. Il plurilinguismo
• Plurilinguismo
• educazione linguistica plurilingue
Ornella Garraffo
Per rilevare competenze:
questionari plurilingui
Segni
d’accoglienza
Storie bilingui
Come
valorizzare
La
diversità
linguistica
Glossari
33. Il CLIL
• Non è citato esplicitamente nelle Linee guida ma può costituire una
risorsa per valorizzare le competenze che già l’alunno possiede in
discipline non linguistiche attraverso la lingua veicolare CLIL
Ornella Garraffo
34. Istruzione degli adulti
• DPR 263/2012 istituisce i CIPIA
• Legge 94/2009 introduce per gli stranieri immigrati che intendano
ottenere il permesso di soggiorno l’obbligo di superare un test di
lingua italiana
Ornella Garraffo
35. Diversi da chi? Raccomandazioni per l'integrazione
degli alunni stranieri e per l' intercultura (2015)
• Dieci attenzioni e proposte
1. Ribadire il diritto all’inserimento immediato degli alunni neoarrivati
2. Rendere consapevoli dell'importanza della scuola dell’infanzia
3. Contrastare il ritardo scolastico
4. Accompagnare i passaggi; adattare il programma e la valutazione
5. Organizzare un orientamento efficace alla prosecuzione degli studi. Investire sul
protagonismo degli studenti
6. Sostenere l'apprendimento dell 'italiano L2, lingua di scolarità
7. Valorizzare la diversità linguistica
8. Prevenire la segregazione scolastica
9. Coinvolgere le famiglie nel progetto educativo per i loro figli
10. Promuovere l'educazione interculturale nelle scuole
Ornella Garraffo
36. Inclusione: il protocollo di accoglienza
• Il protocollo di accoglienza è un documento attraverso cui le scuole
dichiarano le proprie strategie e modalità operative per l’inclusione
degli studenti stranieri
• Esempi
protocollo 1
protocollo 2
Ornella Garraffo
37. Una scuola accogliente
In generale ci si occupa di accoglienza per chi si trova in situazione di disagio
ed oggi in modo particolare nei confronti di alunni stranieri, la prima cosa da
dire è che l’accoglienza riguarda tutti e che non può essere un fatto
particolare, perché è soprattutto un atteggiamento, un habitus di
comportamento, non di un giorno, né di una settimana ma del quotidiano.
La scuola infatti non può non riconoscere tutti nella loro diversità facendosi
scuola per tutti, ma come una scuola su misura per singoli alunni.
L’accogliere è prima di tutto riconoscere le persone, prendendo atto dei
valori di cui esse sono portatori, e poiché ognuno è diverso dagli altri la
scuola accogliente non impone a tutti gli alunni le stesse mete formative,
ogni alunno ha le proprie esigenze formative e le proprie propensioni, quindi
le mete formative devono essere personalizzate, non si possono
misconoscere stili diversi di apprendimento. (L. Ferrini in La scuola
accogliente, a cura di Enzo Catarsi, 2002)
Ornella Garraffo
38. L’alunno straniero nelle prove standardizzate
• Gli alunni stranieri in genere ottengono nelle prove INVALSI punteggi
più bassi dei nativi; il divario è più accentuato in italiano, meno in
matematica
• Nelle diapositive successive vediamo l’incidenza degli alunni stranieri
sul totale nelle varie aree del Paese
• Si distinguono alunni di Prima generazione, cioè arrivati in Italia, da
alunni di seconda generazione (nati in Italia da coppie di stranieri)
Ornella Garraffo
39. Dal Rapporto INVALSI del 2016
Alte percentuali
di alunni stranieri
al Nord, più elevate
alla primaria:
le percentuali più
alte
sono di alunni
nati in Italia
figli di stranieri
Ornella Garraffo
40. Differenze di punteggio in italiano tra alunni
nativi e stranieri
In italiano gli alunni
stranieri ottengono
risultati più bassi.
Nella scuola media il
divario si riduce per
aumentare
nuovamente nella
secondaria di II
grado
Ornella Garraffo