1. MYOPIC TRACTION MACULOPATHY :
Maculopatia Trazionale Miopica
Dottor Nicola Canali
RSS Responsabile Chirurgia Oftalmica
Fondazione Poliambulanza
Brescia
03/11/2020
ESASO
European School for Advanced Studies
in Ophthalmology
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8. Il vitreo
Il corpo vitreo (o umore vitreo) è una massa
gelatinosa, trasparente ed incolore
Riempie i 4/5 posteriori del globo oculare, CAMERA VITREA
(spazio compreso tra la superficie posteriore del cristallino e
la retina)
Anteriormente presenta la fossa ialoidea che accoglie la
convessità posteriore del cristallino.
È saldamente attaccato alla retina e, posteriormente, al nervo
ottico
Le sue funzioni sono principalmente:
- SOSTEGNO
- PROTEZIONE
- OTTICA
9. Corpo Vitreo
Transmette la luce verso il
segmento posteriore.
Sostiene posteriormente il
cristallino.
Contribuisce a mantenere in
sede la retina.
Influisce sulla pressione
intraoculare (PIO).
10. Corpo Vitreo
VOLUME è di 4 ml (70-80% delvolume del globo).
99% ACQUA - H20
ACIDO IALURONICO: polisaccaride, fa da
ponte
FIBRE COLLAGENE : tipo II (IX) di
supporto disposte a banda perodica. Maggior densità
fibre a livello cortex posteriore cortex anteriore e base
vitreale.
Minor densità a livello vitreo centrale.
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18. 1. CORTEX- Corteccia vitreale IALOIDE
Struttura più densa e fibrillare
Adiacente a retina cristallino e nervo ottico
Include la base vitreale
Condensata in una doppia membrana ialoidea
Ialoide posteriore aderisce in fibrille alla
limitante interna retinica (c.IV). Spazio clivabile
(es.DPV)
19. Più gelatinoso, meno fibrillare
Contiene canale Cloquet fossa patellare
Forma legamento ialoideo-capsulare che
lateralmente si collega all’inserzione fibre zonulari.
Ialoide anteriore e regione dell’ora con FORTE
ADESIONE a livello PARS CILISRIS base vitreale.
25. Le fibrille collagene
nella base sono
perpendicolari alla
superficie con
inserzione diretta
formando marcata
adesione vitreo
retinica
26. L’interfaccia vitreo retinica è
composta da 3 componenti:
1. Corteccia vitreale posteriore
2. Membrana limitante interna
della retina
3. Matrice intercellulare
interposta
27.
28. L’ ILM foveale ha uno
spessore di 100nm mentre
parafoveale raggiunge 3 µm
Ipotesi “setaccio molecolare”
: 15/20 nm
29. • Liscia sul versante vitreale
• Quello retinico al polo
posteriore ha aspetto
irregolare :
riempie spazi tra glia
retinica e fibre nervose
30. • Sulla papilla ottica ILM
interrotta
• Dalla membrana limitante
Elshnig di 50nm (lamina
basale astroglia N.O.)
• Più sottile centralmente =
Menisco centrale di Kuhnt
20 nm
31. • = Membrana basale
• proteine ad alto peso molecolare
• Collagene tipo IV, poi laminina 521, perlecano
(proteogliacano), agrina, collagene XVIII
• Si arrotola costantemente con lato retinico
esternamente e lato vitreale internamente
• Come CAPSULA CRISTALLINO e MEMBRANA
DESCEMET (e membrana amniotica)
32. • ILM è prodotta durante fase embrionale, fetale e neonatale
• Non è chiaro se si rigeneri: di fatto le proteine umane del
vitreo hanno DOWNREGULATION con l’età e
vitreo non si rigenera dopo Vitrectomia
• Di recente in VITRO, cellule Muller sintetizzano collagene
IV
• In SCIMMIE dopo peeling ILM è seguita sintesi ex-novo in
mesi
33. • Sorta di colla biochimica tra ILM e corteccia vitreale
• Contiene elementi di entrambi
• Predominano fibronectina, laminina, opticianina,
chondroitin solfato
34. • Spessore 100/110 µm
con aumento verso la
periferia
• Fibre collagene
fittamente stipate ed
in strati
35. • Fibre Parallele alla retina , senza
adesioni
• Potenziali PIANI di CLIVAGGIO
• Teoria della genesi della
VITREOSCHISI
36.
37. • Non c’è corteccia vitreale
sopra il disco ottico (P)
• E’ molto sottile sopra la
fovea per scarsità di
collagene
• Presenza di vitreoliquido in
spazio premaculare
chiamato BORSA
PREMACULARE
POSTERIORE (M)
38. • Nella corteccia posterior e sono dispersi gli
IALOCITI
• Funzione di immunomodulazione e
fagocitaria
• Disposti in strato a 50 µm dalla retina
• In risposta a stimoli flogistici assumono
funzione fagocitaria
• + FIBROBLASTI in prossimità dei corpi ciliari
e disco ottico: sintesi vitreale in fasi
patologiche
39. La risposta di
IALOCITI + FIBROBLASTI
della corteccia vitreale determina la
FISIOPATOLOGIA
Di tutti I processi proliferativi
nell’interfaccia vitreo-retinica.
Ad esempio nella formazione di
membrane epiretiniche.
40. La corteccia vitreale è dedolmente legata alla ILM .
L’ ADESIONE VITREORETINICA AVR:
Fisiologicamente maggiore sul DISCO OTTICO, FOVEA, VASI
PERIPAPILLARE è molto forte pur in assenza di ILM e Corteccia.
41. • L’Adesione peripapillare vitreo
retinica è spesso ultima a
distaccarsi in un DPV
• Spesso si forma un distacco di
rima neurogliale dal disco ottico,
formando
ANELLO di WEISS
42. * Borsa premaculare : ♀
28aa ALT 24.8 mm OCT
fibre segnali iperiflettenti ↑
Adesione forte entro I 500
µm dalla foveola anche se
ILM e corticale sono +
sottili.
Tra vitreo e vasi :filamenti
vitreali che atraversano ILM
ed avvolgono I vasi
*
↑
43. Processo di liquefazione del
vitreo.
Dipendente dall’età: distaccarsi
dello ialuronato dalle fibre
collagene.
Lacune liquide
Pedita collagene tipo IX
Che ha emivita minore
44. Le prime lacune si formano nel
vitreo premaculare poichè
macula soggetta a metabolismo
accelerato RADICALI LIBERI
Inoltre la luce è focalizzata in
primis in questa zona
La liquefazione si associa ad
indebolimento progressivo
dell’interfacies V-R
45. Il DISTACCO POSTERIORE DPV
• Fase finale invecchiamento del vitreo.
• Completo distacco delle adesioni posteriori.
• Non si stacca mai alla base per tenace adesione.
• Prevalenza 65% paz a 65aa. Mediana 61 aa
• DPV avviene > 60% vitreo liquefatto
• Bilaterale, alla stessa velocità :47% controlaterale
entro18 mesi / 90% 36m
• Prima nelle donne calo estrogeni
• Miopia ASSILE > 10dpt
• Chirurgia cataratta
46. Johnson MW Classificazione in stadi DPV
• Satdio 0 : Vitreo adeso in tutto il fondo oculare
• Stadio 1: distacco della corteccia vitreale posteriore
perifoveale con adesione vitreale foveale forte
47. Johnson MW Classificazione in stadi DPV
• Stadio 1: corteccia vitreale perifoveale
• Stadio 2: DISTACCO VITERALE COMPLETO A
LIVELLO MACULARE
48. Johnson MW Classificazione in stadi DPV
• Stadio 1: corteccia vitreale perifoveale
• Stadio 2: completo maculare
• Stadio 3: DISTACCO POSTERIORE SUBTOTALE
che coinvolge tutta la retina eccezione zona vitreo
papillare
49. Johnson MW Classificazione in stadi DPV
• Stadio 1: corteccia vitreale perifoveale
• Stadio 2: completo maculare
• Stadio 3: distacco completo subtotale
• Stadio 4: rilascio della adesione vitreopapillare e
DPV totale. Questa fase è evento clinicamente più
spesso riconosciuto
50. Representative OCT images of the stages of posterior
vitreous detachment (PVD) classified by Itakura and Kishi:
11 (A) stage 0, no PVD;
Classificazione OCT Itakura & Kishi
STATO DELLA TASCA PREMACULARE
51. Representative OCT images of the stages of posterior
vitreous detachment (PVD) classified by Itakura and Kishi:
11 (A) stage 0, no PVD; (B) stage 1, paramacular PVD;
Classificazione OCT Itakura & Kishi
52. Classificazione OCT Itakura & Kishi
Representative OCT images of the stages of posterior vitreous detachment (PVD)
classified by Itakura and Kishi: 11 (A) stage 0, no PVD; (B) stage 1, paramacular
PVD; (C) stage 2, perifoveal PVD;
53. Classificazione OCT Itakura & Kishi
Representative OCT images of the stages of posterior vitreous detachment (PVD)
classified by Itakura and Kishi: 11 (A) stage 0, no PVD; (B) stage 1, paramacular
PVD; (C) stage 2, perifoveal PVD; (D) stage 3, vitreofoveal separation with
attachment to the optic disc;
54. Classificazione OCT Itakura & Kishi
Representative OCT images of the stages of posterior vitreous detachment (PVD)
classified by Itakura and Kishi: 11 (A) stage 0, no PVD; (B) stage 1, paramacular
PVD; (C) stage 2, perifoveal PVD; (D) stage 3, vitreofoveal separation with
attachment to the optic disc; and (E) stage 4, complete PVD. Arrows indicate the
posterior vitreous
55. • DISTACCO POSTERIORE in occhi sani
• Asintomatico sino alla stadio 4
• Miodesopsie da anello Weiss, sangue, fibre
• Lampi di luce di Moore (fosfeni)
• 27 – 42% casi di DPV : trazione ed impatto
• Rischio Maggiore di rotture retiniche
56. Multicenter Study
•. 2022 Jan;129(1):67-72.
j.ophtha.2021.07.020. Epub 2021 Jul 27.
Complications of Acute Posterior Vitreous Detachment
Michael I Seider1, Carol Conell2, Ronald B Melles3
Affiliations
•PMID: 34324945
•DOI: 10.1016/j.ophtha.2021.07.020
Results: Of 8305 patients who presented with acute PVD symptoms, 448 (5.4%) were diagnosed
with RT and 335 (4.0%) were diagnosed with RRD. When considering variables available before
examination, blurred vision (odds ratio [OR], 2.7; confidence interval [CI], 2.2-3.3), male sex (OR,
2.1; CI, 1.8-2.5), age < 60 years (OR, 1.8; CI, 1.5-2.1), prior keratorefractive surgery (OR, 1.6; CI,
1.3-2.0), and prior cataract surgery (OR, 1.4; CI, 1.2-1.8) were associated with higher risk of RT or
RRD, whereas symptoms of flashes were mildly protective (OR, 0.8; CI, 0.7-0.9). Examination
variables associated with a high risk of RT or RRD included vitreous pigment (OR, 57.0; CI, 39.7-
81.7), vitreous hemorrhage (OR, 5.9; CI, 4.6-7.5), lattice degeneration (OR, 6.0; CI, 4.7-7.7), and
visual acuity worse than 20/40 (OR, 3.0; CI, 2.5-3.7). Late RTs or RRDs occurred in 12.4% of
patients who had vitreous hemorrhage, lattice degeneration, or a history of RT or RRD in the
fellow eye at initial presentation but only 0.7% of patients without any of these 3 risk factors.
Refractive error had an approximately linear relationship with age at presentation of PVD, with
myopic patients presenting at a younger age (r = 0.4).
57. • Eccesso di liquefazione non
associata a rilascio adesione
vitreoretinica
• Liquefazione a ritmo Maggiore
dell’età
• Vitreo sinchitico non può allontanarsi
dalla retina per adesione ancora
tenace
58. • nella VITREOSCHISI
• Separazione nella corteccia vitreale
posteriore
• Strato esterno della corteccia rimane
adeso alla retina
• Anche DPVA a tutto spessore
• Vitreopatia diabetica
• Vitreo miopico
59. • Errori congeniti del collagene:
• Sindome Marfan
• Ehlers-Danlos
• Sndr Stickler
• Estrema liquefazione in età precoce
con adesione vitreale persistente
60. • La vitreoschisi ha effetti variabili sulla interfaccia vitreo retinica in
base al livello della scissione all’interno della corteccia vitreale.
• Secondo SEBAG determinante è il MONOSTRATO DEGLI
IALOCITI posto a 50 micron anteriormente alla ILM
61. • Se la scissione della corteccia vitreale (VITREOSCHISI) avviene
anteriormente allo strato IALOCITI , una membrana relativamente
spessa rimane attaccata alla macula
• IALOCITI possono proliferare e causare migrazione di monociti
dai vasi e delle cellule gliali retiniche che formano sottili
MEMBRANE
• Tali cellule possono differenziarsi in MIOFIBROBLASTI con
capacità contrattile con CONTRAZIONE CENTRIPETA DELLA
MEMBRANA
• = PUCKER
62. • Se la scissione della corteccia vitreale (VITREOSCHISI) avviene
posteriormente allo strato IALOCITI , una membrana SOTILE ed
ACELLULARE rimane attaccata alla macula
• Si forma una TRAZIONE TANGENZIALE CENTRIFUGA specie in
presenza di adesione VITREOPAPILLARE (88,2%)
• CONTRAZIONE CENTRIFUGA DELLA MEMBRANA
• = FORO MACULARE
63.
64. VMA Adesione Vitreo Maculare
E’ un distacco parziale del vitreoperifoveale in
assenza di anomalie retiniche
Elevazione della corteccia del vitreo sopra la retina
e rimane adeso entro i 3mm centrali.
• FOCALE vitero adeso < di 1500 µm fovea
• ESTESO vitero adeso > di 1500 µm fovea
65. VMT Trazione Vitreo Maculare
E’ un distacco parziale del vitreo perifoveale con
trazione sulla macula. Con foramzioni di cisti e
sollevamenti EPR causanti riduzione e distorsione
della visione.
Anche essa è:
• FOCALE vitero adeso < di 1500 µm fovea
• ESTESO vitero adeso > di 1500 µm fovea
66. • CLASSIFICAZIONE è importante poichè le dimensione del foro e
la presenza o meno della adesione vitreomaculare sono
PREDITTIVE DEL SUCCESSO ANATOMICO dopo trattamento
chirurgico
• È un distacco della corteccia macualre a livello
perifoveale con ADERENZA PERSISTENTE entro un
raggio di 3 mm dalla fovea, senza alterazione della
fovea.
• Può essere FOCALE <1500 µm > AMPIA
67. • È un ADESIONE VITREOMACULARE con associate
ALTERAZIONE DELLA NEURORETINA
SOTTOSTANTE.
• Può essere FOCALE <1500 µm > AMPIA
68. • Le complicanze tardive nel DPV (rotture , distacco di retina ed
emovitreo) avvengono solo dopo la SEPARAZIONE VITREO
PAPILLARE che consente grandi movimenti saccadici del vitreo.
• In letteratura nel DPV si riscontrano associano:
• Rotture retiniche = 14,3% dei casi
• Moderata emorragia vitreale = 13-19%
• GRAVE EMORRAGIA VITREALE (oscura visione oftalmoscopica)
= con rottura retinica nel 67% dei casi
• = distacco retinico nel 39% dei casi
69.
70.
71. • Miopia elevate definite da AXL > 26 mm
• Corrisponde > 6 dpt
• 3% popolazione
• Compromissione BCVA 0,1- 0,5 % Europa
• 0,2 -1,4 % Asia
• MIOPIA PATOLOGICA (PM)
• Presenza di anomalie vascolari posteriori
• E stafiloma posteriore
73. • Progressiva Perdita di acuità visive causata da :
• CNV neovascolarizzazione miopica 5 -11 % pz
• MTM maculopatia trazionale miopica 9-34 % pz
• MH FORO MACUALRE complicanza dell’ 8 % pz
• DISTACCO da foro maculare:
MHRD dallo 0,5 al 21% di tutti I distacchi
74. Raggruppa quadri che in OCT presentano una componente
trazionale tale da indurre ispessimento retinico simil-schisi
retina interna o esterna ASSOCIATO ad uno stafiloma
miopico.
OCT viene considerate indispensabile nella diagnosi
75. La MTM può manifestarsi come un ispessimeto retinico (retinal
thickening) o foveoschisi retinoschisi miopica.
Può associarsi a fori maculari lamellari LMH
Con o senza distacco retinico foveale FRD
E terminare in un DISTACCO MACULARE a partenza dal foro MHRD
79. Tra i fattori EPIRETINICI:
Ha un ruolo la mambrana epiretinica ERM
Ed il DPVA distacco anomalo del vitreo posteriore
Entrambi causano trazione tangenziale ed
anteroposteriore sulla retina
80. Tra i fattori EPIRETINICI:
• Giocano un ruolo irrigidimento ILM
• E dei VASI RETINICI
Che impediscono estensione antero posteriore della
retina
• Presenza di cellule gliali che conferiscono
rigidità al piano retinico
81. i fattori SOTTORETINICI sono :
1. lo STAFILOMA POSTERIORE ectasia
posterior con allungamento anomalo del bulbo,
genera forze centrifughe sulla retina
2. la ATROFIA CORIORETINICA determina più
blanda adesione tra strati della retina e EPR ep.
Pigmentato retinico sottostante
82. La FOVEOSCHISI MIOPICA MF è il
Quadro clinico più commune in MTM.
Ha un andamento lentamente progressivo
I paz lamentano:
Calo acuità visiva
Miodesopsie in aumento
Oppure asintomatici per lunghi periodi
83. L’OCT è mandatorio nella analisi
della miopia patologica.
La Foveoschisi miopica presenta:
• Alterazioni microcistiche correlate allo stafiloma
• Splitting che divide la retina in strato esterno + sottile
e strato interno + spesso
• Colonne di tessuto che si estendono tra strato esterno
e strato interno – cellule di Muller
84.
85.
86. La misura della CENTRAL FOVEAL THICKNESS CFT è utile
per monitorare l’andamento oggettivo della malattia
87. • La durata della malattia e l’acuità visiva preoperatoria
correlano statisticamente con OUTCOME
POSTCHIRURGICO.
Indipendentemente da:
• Età
• Sesso
• Lunghezza assiale
• Stato della fovea in OCT
• Presenza di LHM o di FRD
88. • La durata della malattia e l’acuità visiva preoperatoria
correlano statisticamente con OUTCOME
POSTCHIRURGICO.
Indipendentemente da:
• Età
• Sesso
• Lunghezza assiale
• Stato della fovea in OCT
• Presenza di LHM o di FRD
Quindi meglio
OPERARE PRIMA
89. La FOVEOSCHISI MIOPICA NON COMPLICATA va
trattata secondo risultati di studi scientifici con:
• VITRECTOMIA con PEELING ILM
• + TAMPONAMENTO GASSOSOSO
88% di riappianamento retinico
Superiore a procedure prive di peeling o di GAS
Discusso se foveal spearing o peeling completo
90. La MACULOPATIA TRAZIONALE MIOPICA COMPLICATA
presenta quadri molto variegati specie negli stadi con
• FORO MACULARE
• DISTACCO DI RETINA DA FORO MACULARE MIOPICO
Quadri tali da giustificare vari approcci chirurgici:
1. Vitrectomia con e senza peeling ILM
2. Con GAS o OLIO di SILICONE
3. Piombaggio maculare combinato o meno
4. Embricazione sclerale
91. Piombaggio maculare combinato / Embricazione sclerale
• Procedure che consentono di ridurre AXL
• Riducono lo stafiloma
• e quindi la trazione ANTERO POSTERIORE
• Che è causa principale della formazione MH
TUTTAVIA
• Complessità tecnica
• Possibili complicanze severe (emoarragia sottoretinica)
• Regressione accorciamento in embricazione
Le hanno limitate a casi in cui SOLA VTK NON SIA RITENUTA SUFFICENTE
92. La tecnica chirurgica prevede di indurre un PVD.
Consigliabile iniziare con infusione 20/30mmHg ed
ingaggiare il vitreo sul lato nasale del disco.
Aspirare sino alla comparsa di una onda di
anteroposizione della ialoide posteriore in zona
maculare e trazionare gentilmente sino a che questa
onda arriva alle arcate.
Procedere con vitrectomia tra I 150 e 300 mmhg in
aspirazione così da idratare posteriormente al vitreo
mentre lo si rimuove senza provocare eccessiva
trazione. Sempre Alti tagli.