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Differenziazione Sociale
Matteo Senardi
Scopo
Fine della ricerca è fornire spiegazione formale
all’emergenza della differenziazione sociale, a partire da
individui privi di differenze iniziali.
L’algoritmo sviluppato in Netlogo è basato sulle
simulazioni GAUSS di Mark Noah, riportate nell’articolo
“Beyond Individual Differences: Social Differentiation
from First Principles”.
Social Differenziation from first
principles
Noah Mark vuole infatti dimostrare come tale fenomeno
sia tratto caratteristico di un sistema sociale dinamico.
Nei sistemi multiagenti, gli individui condividono impegno
a raggiungere un goal globale massimizzando l’utilizzo
locale.
Teoria della Differenziazione
sociale
Il sistema tende alla differenziazione per due ragioni:
1. La limitata capacità degli individui di processare
informazione  agenti sono vincolati ad interagire
con un set ridotto di persone per non sovraccaricare le
proprie capacità.
Teoria della Differenziazione
sociale
2. Il processo stocastico con cui gli individui scambiano
informazione genera disparità tra le informazioni
provenienti tra individui diversi.
Teoria della Differenziazione
sociale
Fattori necessari per produrre il fenomeno sono:
• Le sempre maggiori esigenze logistiche dovute alla
crescita della popolazione.
• Le richieste di specializzazioni funzionali della
popolazione portate dalle evoluzioni tecnologiche.
Concetto di informazione
Diversi sociologi definiscono come la conoscenza di
informazione sia risorsa utile o necessaria al
perseguimento di un certo fine.
Si ritiene inoltre come ogni individuo sia in grado di
distinguere tra parti di informazione importanti e non
rilevanti.
Teoria dell’informazione
1. Individui con informazioni simili hanno probabilità
maggiori di interagire  ipotesi di similarità.
2. Individui si scambiano informazioni durante il
processo di interazione sociale  ipotesi di
comunicazione.
Teoria dell’informazione
3. Individui possono generare nuove informazioni
durante il processo di interazione  ipotesi di
generazione dell’informazione.
4. Individui dimenticano le informazioni non espresse
per un determinato periodo di tempo  ipotesi di
oblio.
Risultati del Caso-Studio
Il Caso-Studio ha preso in esame una popolazione di individui di dimensione 5,
50 e 100, e memoria variabile da 3 a 5.
Grafico relativo alle traiettorie
della differenziazione sociale
al variare dei livelli di dimensione
e memoria:
Il Progetto
Finalità del progetto è stata sviluppare una simulazione
Netlogo che riproponga il modello di Differenziazione
Sociale di Mark Noah.
Inoltre sono state aggiunte nuove capacità di memoria e
una nuova dimensione di popolazione:
• Valori di memoria : 3, 4, 5, 10, 50, 100;
• Dimensione di popolazione: 6, 50, 100, 1000.
Fasi dell’algoritmo  Fase 1: Ricerca
ComunicazioneRicerca Oblio
Fase 1: Ricerca
La ricerca del partner con cui iniziare la comunicazione
avviene secondo l’ipotesi di similarità definita da Noah
Mark:
Fase 1: Ricerca
L’ipotesi definisce che la probabilità di una persona A di
comunicare con una persone B consiste nel numero dei
fatti che A e B hanno in comune, diviso dal numero di
fatti che A condivide con ogni persona nel sistema.
Fase 1:
Ricerca
Calcolo delle probabilità di
similarità utilizzando la
definizione formale.
Per ogni individuo si misura il
numero di fatti in comune con
l’individuo i-esimo diviso il
numero di fatti in comune con
tutti gli altri individui.
Fase 1:
Ricerca
Procedura per la ricerca del
partner con cui instaurare la
comunicazione.
Una volta individuate le
probabilità di simililarità tra gli
individui, è selezionato il
partner migliore.
Fase 2: Comunicazione
Ricerca Comunicazione Oblio
Fase 2: Comunicazione
La fase di comunicazione consiste nell’espressione di
un fatto, e nell’aggiornamento del relativo riferimento
all’ultimo utilizzo  fondamentale per l’oblio dei fatti
obsoleti.
La comunicazione tra due individui determina una
probabilità pari di esprimere conoscenze preesistenti,
così come di generare nuova conoscenza.
Fase 2:
Comunicazione
Procedura di avvio della
comunicazione:
1. Se il partner scelto
corrisponde al partner
stesso:  espressione di un
fatto conosciuto e
aggiornamento dell’ultima
espressione del fatto;
2. Se il partner selezionato
non corrisponde al partner
stesso  2 strade:
Fase 2:
Comunicazione
a) Epressione di un nuovo
fatto, aggiunto al vettore
dei fatti presenti nel
sistema e aggiornamento
dell’ultima espressione del
fatto;
b) Espressione di un fatto
conosciuto e
aggiornamento dell’ultima
espressione del fatto.
Fase 3: Oblio
Ricerca OblioComunicazione
Fase 3: Oblio
La fase di oblio determina la rimozione dei fatti con
valore di ultimo utilizzo obsoleto.
Il procedimento di rimozione dei fatti da dimenticare
avviene considerando il tempo attuale e la capacità di
memoria degli individui.
Fase 3: Oblio
Procedura per la rimozione
delle informazioni da
dimenticare:
Se la differenza tra il tempo
attuale e l’ultima volta in cui
l’informazione è stata
espressa è maggiore del
livello di memoria 
rimozione del informazione.
Misure osservate
Riporto le misure osservate nella simulazione:
• Omogeneità culturale (e media)  da 0 a 1;
• Differenziazione (e media)  come inversa
dell’omogeneità culturale;
• Fatti conosciuti dal sistema.
Omogeneità Culturale
L’omogeneità del sistema per un fatto è data dal numero
di coppie di individui a conoscenza del fatto diviso dal
numero totale di coppie di individui. L’omogeneità
culturale è l’omogeneità media per tutti i fatti del sistema.
Omogeneità
Culturale
Procedura per la misura della
omogeneità culturale:
La misura è pari al numero di
coppie di individui a
conoscenza di ogni fatto diviso
il numero totale di coppie di
attori, per il numero totale di
fatti del sistema.
Confronto dei risultati ottenuti
Confronto dei risultati ottenuti
Confronto dei risultati ottenuti
Risultati con nuovi parametri
Risultati con nuovi parametri
Risultati con nuovi parametri
Osservazioni
• La differenziazione culturale cresce proporzionalmente
all’aumentare delle dimensioni della popolazione.
• La capacità di memorizzazione delle informazioni di un
individuo agisce positivamente sulla dimensione di un gruppo
connesso.
• Gli effetti della crescita della popolazione sulla differenziazione
diminuiscono all’aumentare della capacità di memoria.
Possibile lavoro futuro
L’algoritmo permette di applicare parametri di popolazione
reali  sarebbe possibile andare a valutare le differenze
sociali all’interno di un gruppo di persone ampio, come la
popolazione di una città. Si potrebbe poi andare a
determinare media e varianza delle informazioni più
conosciute e creare ad esempio una piattaforma di sharing
economy categorizzata verosimilmente al numero di
informazioni memorizzate dagli individui.
Conclusioni
I risultati riscontrati mostrano che, impostando le variabili
di studio analogamente ai valori presenti nella ricerca,
l’algoritmo funziona con una certa efficienza.
Inoltre ampliando i valori delle variabili in esame,
l’andamento della simulazione conferma ancora una volta
la teoria dell’informazione proposta da Mark Noah.
Conclusioni
A causa del limite prestazionale della macchine utilizzata,
non è stato possibile effettuare test aventi dimensione di
popolazione elevate (>1000). Sono tuttavia confidente che
esiti su larga scala possano dare altrettanti riscontri positivi,
specialmente se si pensa all’impiego dei risultati per fini
statistico-commerciali.
Stato dell’arte della ricerca di
Mark Noah
•“Agent-Based Computational Sociology”, Flaminio Squazzoni - Wiley
2012.
•“FROM FACTORS TO ACTORS: Computational Sociology and Agent-
Based Modeling”, Michael W. Macy and Robert Willer – Paper 2001
•“Religion and Class in America: Culture, History and Politics
(International Studies in Religion and Society)”, Sean McCloud - Brill
Academic Pub 2008
Segue
Interfaccia Simulazione Popolazione di dimensione 1000
Video Simulazione #1
Video Simulazione #2
Grazie per l’attenzione
Bibliografia
• Wilensky, U. (1999). NetLogo. Center for Connected Learning and Computer-Based Modeling, Northwestern
University, Evanston, IL. http://ccl.northwestern.edu/netlogo.
• Noah, M. (1998). “Beyond Individual Differences: Social Differentiation from First Principles”, American
Sociological Review. http://www.ppsw.rug.nl/~flache/MarkASR98BeyondIndividualDifferences.pdf
• StackOverfFlow Community Resources. http://stackoverflow.com/questions/tagged/netlogo.
• Gabbriellini, S. (2010). Differentiation Model http://gemass.academia.edu/SimoneGabbriellini.
• Macy, M. W., and Willer, R. (2001) ,FROM FACTORS TO ACTORS: Computational Sociology and Agent-Based
Modeling. http://cognitrn.psych.indiana.edu/rgoldsto/complex/macysoc.pdf

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Differenziazione Sociale Mark Noah

  • 2. Scopo Fine della ricerca è fornire spiegazione formale all’emergenza della differenziazione sociale, a partire da individui privi di differenze iniziali. L’algoritmo sviluppato in Netlogo è basato sulle simulazioni GAUSS di Mark Noah, riportate nell’articolo “Beyond Individual Differences: Social Differentiation from First Principles”.
  • 3. Social Differenziation from first principles Noah Mark vuole infatti dimostrare come tale fenomeno sia tratto caratteristico di un sistema sociale dinamico. Nei sistemi multiagenti, gli individui condividono impegno a raggiungere un goal globale massimizzando l’utilizzo locale.
  • 4. Teoria della Differenziazione sociale Il sistema tende alla differenziazione per due ragioni: 1. La limitata capacità degli individui di processare informazione  agenti sono vincolati ad interagire con un set ridotto di persone per non sovraccaricare le proprie capacità.
  • 5. Teoria della Differenziazione sociale 2. Il processo stocastico con cui gli individui scambiano informazione genera disparità tra le informazioni provenienti tra individui diversi.
  • 6. Teoria della Differenziazione sociale Fattori necessari per produrre il fenomeno sono: • Le sempre maggiori esigenze logistiche dovute alla crescita della popolazione. • Le richieste di specializzazioni funzionali della popolazione portate dalle evoluzioni tecnologiche.
  • 7. Concetto di informazione Diversi sociologi definiscono come la conoscenza di informazione sia risorsa utile o necessaria al perseguimento di un certo fine. Si ritiene inoltre come ogni individuo sia in grado di distinguere tra parti di informazione importanti e non rilevanti.
  • 8. Teoria dell’informazione 1. Individui con informazioni simili hanno probabilità maggiori di interagire  ipotesi di similarità. 2. Individui si scambiano informazioni durante il processo di interazione sociale  ipotesi di comunicazione.
  • 9. Teoria dell’informazione 3. Individui possono generare nuove informazioni durante il processo di interazione  ipotesi di generazione dell’informazione. 4. Individui dimenticano le informazioni non espresse per un determinato periodo di tempo  ipotesi di oblio.
  • 10. Risultati del Caso-Studio Il Caso-Studio ha preso in esame una popolazione di individui di dimensione 5, 50 e 100, e memoria variabile da 3 a 5. Grafico relativo alle traiettorie della differenziazione sociale al variare dei livelli di dimensione e memoria:
  • 11. Il Progetto Finalità del progetto è stata sviluppare una simulazione Netlogo che riproponga il modello di Differenziazione Sociale di Mark Noah. Inoltre sono state aggiunte nuove capacità di memoria e una nuova dimensione di popolazione: • Valori di memoria : 3, 4, 5, 10, 50, 100; • Dimensione di popolazione: 6, 50, 100, 1000.
  • 12. Fasi dell’algoritmo  Fase 1: Ricerca ComunicazioneRicerca Oblio
  • 13. Fase 1: Ricerca La ricerca del partner con cui iniziare la comunicazione avviene secondo l’ipotesi di similarità definita da Noah Mark:
  • 14. Fase 1: Ricerca L’ipotesi definisce che la probabilità di una persona A di comunicare con una persone B consiste nel numero dei fatti che A e B hanno in comune, diviso dal numero di fatti che A condivide con ogni persona nel sistema.
  • 15. Fase 1: Ricerca Calcolo delle probabilità di similarità utilizzando la definizione formale. Per ogni individuo si misura il numero di fatti in comune con l’individuo i-esimo diviso il numero di fatti in comune con tutti gli altri individui.
  • 16. Fase 1: Ricerca Procedura per la ricerca del partner con cui instaurare la comunicazione. Una volta individuate le probabilità di simililarità tra gli individui, è selezionato il partner migliore.
  • 17. Fase 2: Comunicazione Ricerca Comunicazione Oblio
  • 18. Fase 2: Comunicazione La fase di comunicazione consiste nell’espressione di un fatto, e nell’aggiornamento del relativo riferimento all’ultimo utilizzo  fondamentale per l’oblio dei fatti obsoleti. La comunicazione tra due individui determina una probabilità pari di esprimere conoscenze preesistenti, così come di generare nuova conoscenza.
  • 19. Fase 2: Comunicazione Procedura di avvio della comunicazione: 1. Se il partner scelto corrisponde al partner stesso:  espressione di un fatto conosciuto e aggiornamento dell’ultima espressione del fatto; 2. Se il partner selezionato non corrisponde al partner stesso  2 strade:
  • 20. Fase 2: Comunicazione a) Epressione di un nuovo fatto, aggiunto al vettore dei fatti presenti nel sistema e aggiornamento dell’ultima espressione del fatto; b) Espressione di un fatto conosciuto e aggiornamento dell’ultima espressione del fatto.
  • 21. Fase 3: Oblio Ricerca OblioComunicazione
  • 22. Fase 3: Oblio La fase di oblio determina la rimozione dei fatti con valore di ultimo utilizzo obsoleto. Il procedimento di rimozione dei fatti da dimenticare avviene considerando il tempo attuale e la capacità di memoria degli individui.
  • 23. Fase 3: Oblio Procedura per la rimozione delle informazioni da dimenticare: Se la differenza tra il tempo attuale e l’ultima volta in cui l’informazione è stata espressa è maggiore del livello di memoria  rimozione del informazione.
  • 24. Misure osservate Riporto le misure osservate nella simulazione: • Omogeneità culturale (e media)  da 0 a 1; • Differenziazione (e media)  come inversa dell’omogeneità culturale; • Fatti conosciuti dal sistema.
  • 25. Omogeneità Culturale L’omogeneità del sistema per un fatto è data dal numero di coppie di individui a conoscenza del fatto diviso dal numero totale di coppie di individui. L’omogeneità culturale è l’omogeneità media per tutti i fatti del sistema.
  • 26. Omogeneità Culturale Procedura per la misura della omogeneità culturale: La misura è pari al numero di coppie di individui a conoscenza di ogni fatto diviso il numero totale di coppie di attori, per il numero totale di fatti del sistema.
  • 30. Risultati con nuovi parametri
  • 31. Risultati con nuovi parametri
  • 32. Risultati con nuovi parametri
  • 33. Osservazioni • La differenziazione culturale cresce proporzionalmente all’aumentare delle dimensioni della popolazione. • La capacità di memorizzazione delle informazioni di un individuo agisce positivamente sulla dimensione di un gruppo connesso. • Gli effetti della crescita della popolazione sulla differenziazione diminuiscono all’aumentare della capacità di memoria.
  • 34. Possibile lavoro futuro L’algoritmo permette di applicare parametri di popolazione reali  sarebbe possibile andare a valutare le differenze sociali all’interno di un gruppo di persone ampio, come la popolazione di una città. Si potrebbe poi andare a determinare media e varianza delle informazioni più conosciute e creare ad esempio una piattaforma di sharing economy categorizzata verosimilmente al numero di informazioni memorizzate dagli individui.
  • 35. Conclusioni I risultati riscontrati mostrano che, impostando le variabili di studio analogamente ai valori presenti nella ricerca, l’algoritmo funziona con una certa efficienza. Inoltre ampliando i valori delle variabili in esame, l’andamento della simulazione conferma ancora una volta la teoria dell’informazione proposta da Mark Noah.
  • 36. Conclusioni A causa del limite prestazionale della macchine utilizzata, non è stato possibile effettuare test aventi dimensione di popolazione elevate (>1000). Sono tuttavia confidente che esiti su larga scala possano dare altrettanti riscontri positivi, specialmente se si pensa all’impiego dei risultati per fini statistico-commerciali.
  • 37. Stato dell’arte della ricerca di Mark Noah •“Agent-Based Computational Sociology”, Flaminio Squazzoni - Wiley 2012. •“FROM FACTORS TO ACTORS: Computational Sociology and Agent- Based Modeling”, Michael W. Macy and Robert Willer – Paper 2001 •“Religion and Class in America: Culture, History and Politics (International Studies in Religion and Society)”, Sean McCloud - Brill Academic Pub 2008
  • 38. Segue
  • 43. Bibliografia • Wilensky, U. (1999). NetLogo. Center for Connected Learning and Computer-Based Modeling, Northwestern University, Evanston, IL. http://ccl.northwestern.edu/netlogo. • Noah, M. (1998). “Beyond Individual Differences: Social Differentiation from First Principles”, American Sociological Review. http://www.ppsw.rug.nl/~flache/MarkASR98BeyondIndividualDifferences.pdf • StackOverfFlow Community Resources. http://stackoverflow.com/questions/tagged/netlogo. • Gabbriellini, S. (2010). Differentiation Model http://gemass.academia.edu/SimoneGabbriellini. • Macy, M. W., and Willer, R. (2001) ,FROM FACTORS TO ACTORS: Computational Sociology and Agent-Based Modeling. http://cognitrn.psych.indiana.edu/rgoldsto/complex/macysoc.pdf

Editor's Notes

  1. prova