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Origine ed evoluzione del
“Project Management”
Dr. ing. Marco Lisi

Page 1
Prologo
“Niuna impresa, per minima che sia,
può avere cominciamento e fine senza
queste tre cose:
cioè senza sapere,
senza potere,
senza con amore volere”.
(Anonimo fiorentino del 1300)

Page 2
Indice
 L’etimologia della parola “progetto”
 Una grande “vision”, un grande progetto
 Alcune definizioni di “progetto” e di “project

management”
 Il “project management” dalla Prima Rivoluzione 
Industriale alla Seconda Guerra Mondiale
 La nascita del “project management” moderno
 L’evoluzione del “project management”
 Il Project Management Institute ed il PMBOK
 Bibliografia 
 Siti Internet

Page 3
Etimologia della parola “progetto”
 La parola “progetto” deriva dal latino “projèctus”, 
cioè “gettato avanti”, dal verbo “projicere” 
composto da “pro”, avanti, e “jàcere” (participio 
passato “jactus”) , gettare.
 Dal francese “projet” (più anticamente “project”) è 
passato all’inglese, che lo utilizza dal 1601 nel 
significato di “schema, proposta, piano mentale”. 
 Un progetto è dunque un’idea che già vediamo 
realizzata nel futuro, verso la quale ci “gettiamo in 
avanti” con passione, prima ancora che con scienza 
e razionalità. 

Page 4
25 maggio 1961: la decisione di andare sulla Luna

Page 5
Il progetto Apollo: una “vision” che si fece realtà
"...if we are to win the battle that is now going on around the world between
freedom and tyranny, the dramatic achievements in space which occurred in 
recent weeks should have made clear to all of us, as did Sputnik in 1957, the 
impact of this adventure on the minds of men everywhere... Now it is time to 
take longer strides‐time for this nation to take a clearly leading role in space
achievement, which in many ways may hold the key to our future on Earth. ...we
have never made the national decisions or marshaled the national resources
required for such leadership. We have never specified long‐range goals on an 
urgent time schedule... Space is open to us now; and our eagerness to share its
meaning is not governed by the efforts of others. We go into space because
whatever mankind must undertake, free men must fully share... 

I believe that this nation should commit itself to achieving the goal, before
this decade is out, of landing a man on the Moon and returning him safely
to the Earth. No single space project...will be more exciting, or more
impressive to mankind, or more important...and none will be so difficult or
expensive to accomplish...".
President John F. Kennedy, May 1961
(.wav)

Page 6
20 luglio 1969: otto anni e due mesi dopo…
Il costo complessivo del programma
Apollo fu di circa 24 miliardi di dollari,
ma esso diede lavoro a oltre
cinquecentomila tra tecnici e
scienziati, che poi costituirono il
nerbo dell’industria aerospaziale
americana negli anni 70 ed 80.
Il “fall-out” tecnologico
dell’esplorazione lunare beneficiò
innumerevoli discipline scientifiche
ed alla prova dei fatti ben
centosessantamila brevetti e nuovi
prodotti furono originati nel corso
dell’intero programma.

Page 7
Definizioni di “progetto”


“Sforzo complesso, di regola di durata inferiore ai tre anni, comportante 
compiti interrelati eseguiti da varie organizzazioni, con obiettivi, 
schedulazioni e budget ben definiti” (Russel D. Archibald, 1994)




“Un insieme di sforzi coordinati nel tempo” (Kerzner, 1995)



“Un insieme di attività tra loro correlate e interdipendenti, volte al 
raggiungimento di un obiettivo preciso, con un limite di tempo 
determinato, un budget di risorse stabilite, che vengono avviate alla 
ricerca di un aumento di valore per l’azienda o per il soddisfacimento 
delle esigenze del cliente” (SDA Bocconi ‐ Div. Ricerche 1999)



“Uno sforzo temporaneo intrapreso per creare un prodotto, un servizio 
o un risultato unici” (PMI ‐ Project Management Institute, 1996)

“Un insieme di persone e di altre risorse temporaneamente riunite per 
raggiungere uno specifico obiettivo, di solito con un budget 
determinato ed entro un periodo stabilito”  (Graham, 1990)

Page 8
Alcune definizioni di Project Management
 “Gestione sistemica di un’impresa complessa, 

unica e di durata determinata, rivolta al 
raggiungimento di un obiettivo chiaro e 
predefinito mediante un processo continuo di 
pianificazione e controllo di risorse differenziate  e 
con vincoli interdipendenti di costi‐tempi‐qualità”
(Russel D. Archibald, 1994)
 “Project Management: A Systems Approach to 
Planning, Scheduling, and Controlling” 
(H. Kerzner)
 “Combinazione di uomini, risorse e fattori 
organizzativi, riuniti temporaneamente per 
raggiungere obiettivi unici, definiti e con vincoli di 
tempo, costi, qualità e con risorse limitate” 
(PMI ‐ Project Management Institute, 1996)
Page 9
Il “project management” agli albori della storia
 Le prime grandi imprese basate sul lavoro di masse
a volte enormi di uomini e dirette da gruppi di
individui responsabili della pianificazione,
dell’organizzazione, del comando e del controllo
delle attività sono state affrontate già migliaia di
anni fa. Si pensi ad esempio alle piramidi egiziane
o alla Grande Muraglia cinese.
 Si stima che alla costruzione di una singola
piramide venissero impiegati più di centomila
lavoratori per un periodo di circa venti anni.
Immaginare un’opera di tale portata eseguita senza
una precisa organizzazione e pianificazione delle
attività’ è contrario alla logica e ad ogni comune
buon senso: in realtà essa dovette essere condotta
sotto la guida di decine di manager “ante litteram”,
che si uniformavano a regole di comportamento e
Page 10
procedure comuni.
La Grande Piramide nella piana di Giza (2550 a.C.)

Page 11
La Grande Piramide in numeri 
 La struttura della piramide di

Cheope consiste di
circa due milioni di blocchi di pietra, ciascuno del
peso di due tonnellate.
 E’ stato calcolato che il numero di blocchi di pietra
delle tre piramidi della piana di Giza sarebbe
sufficiente a costruire intorno al perimetro
dell’intera Francia un muro alto tre metri e spesso
trenta centimetri.
 La superficie della sola Grande Piramide sarebbe
sufficiente ad ospitare contemporaneamente San
Pietro, il duomo di Firenze, quello di Milano e le
cattedrali di Westminster e St. Paul a Londra.

Page 12
Come fu organizzata la costruzione della Grande Piramide?

 Probabilmente il Faraone impiegò una forza lavoro

ingente, come già detto centomila uomini, ma solo
per un periodo limitato dell’anno: i mesi da luglio
ad ottobre, durante i quali il Nilo straripava e non
era possibile coltivare i campi.
 Sebbene il lavoro fosse richiesto su base
obbligatoria (una sorta di servizio civile
obbligatorio), i documenti dimostrano che esso
era regolato da norme precise ed abbastanza
“umane”, che fissavano le ore giornaliere di lavoro,
il salario ed i giorni di riposo.
 Concentrando gli sforzi durante i quattro mesi di
forzata inattività, il Faraone otteneva il risultato
voluto senza creare impatti negativi sull’economia
del suo regno.
Page 13
La Grande Muraglia cinese (221 a.C. – 206 a.C.)

Page 14
L’unica opera dell’uomo visibile dalla Luna
Iniziata 
dall’imperatore Shih
Huang‐ti della 
dinastia Ch’in.
La sua lunghezza 
complessiva si aggira 
oggi sui 2500 
chilometri, ma in 
passato raggiunse i 
7000 chilometri.

Page 15
Germania, 55 a.C.: un ponte sul Reno in dieci giorni
XVIII. Diebus decem quibus materia coepta erat comportari omni
opere effecto exercitus traducitur.
(Nel giro di dieci giorni dall'inizio dell'approvvigionamento dei 
materiali da costruzione l'esercito potè passare sul ponte)
Caio Giulio Cesare ‐ De bello gallico ‐ libro IV

Page 16
Venezia, 1436: nulla di nuovo sotto il sole
Nel 1436 un visitatore dell’Arsenale di Venezia scrisse:
“Non appena si entra ci sono due grandi moli su ciascun lato,
con il mare nel mezzo. Su entrambi i lati ci sono finestre
dell’edificio dell’Arsenale. Mentre osservavo, uscì una galea
trainata da un barcone proprio nel canale centrale. Dalle finestre
passarono da una parte il cordame, dall’altra munizioni e mortai,
e così da tutte le parti finchè tutto ciò che era necessario non fu
a bordo. Quando la galea ebbe raggiunto la fine del molo, anche
tutto l’equipaggio era a bordo e la nave era completamente
equipaggiata e rifornita. In questa maniera vennero varate dieci
galee in un solo giorno, pronte a veleggiare, fra le ore tre e le ore
nove.”
E’ un sorprendente esempio di linea di produzione , 500 anni prima
Henry Ford.

Page 17
La Prima Rivoluzione Industriale (fine 18°‐ 19° secolo)

 La fine del 18° ed il 19° secolo sono spettatori nel mondo
occidentale della rivoluzione industriale, con la nascita
dei primi principi del “business management”, che
confluiranno poi in parte nel “project management”
 La Prima Rivoluzione Industriale introduce 
cambiamenti epocali nell’organizzazione del lavoro, 
nell’economia e nella società:






la produzione di massa attraverso il sistema della fabbrica
la conseguente necessità di approviggionare grandi quantità di
materiali grezzi, risorse, forza lavoro, utensili
il fenomeno dell’urbanizzazione, con l’esigenza di fornire
alloggio, vitto, assistenza medica e sociale, educazione a
migliaia di lavoratori provenienti dalle campagne
nuove istituzioni, nuovi modelli organizzativi

 Si avverte la necessità di un approccio più strutturato al 
“business” ed al “management”, basato su principi
scientifici.

Page 18
Lo sviluppo di reti ed infrastrutture di trasporto
 La rivoluzione industriale richiese lo sviluppo di 

sistemi avanzati per il trasporto e la distribuzione delle 
merci
 Nel 18° secolo, si sviluppa in Europa una fitta rete di 
canali navigabili
 Nel 19° secolo, inizia lo sviluppo del sistema ferroviario, 
che diventerà la principale infrastruttura di trasporto a 
livello continentale
 A livello intercontinentale, gli oceani sono attraversati 
da un servizio regolare di navi di linea a vapore
 Vengono promossi a livello governativo colossali 
progetti di linee ferroviarie transcontinentali:

 la transcontinentale americana (1869)
 la transcontinentale canadese (1870)
 la transiberiana (1917)

Page 19
Il 20° secolo: la Seconda Rivoluzione Industriale
 A cavallo fra il 19° ed il 20° secolo (1890 – 1930) si diffonde una 
seconda rivoluzione industriale
 Se la prima era stata caratterizzata dalla divisione del lavoro e 




dall’utilizzo delle macchine, la seconda sarà dominata da 
nuove tecnologie emergenti, quali l’elettricità ed I prodotti 
della chimica
Caratteristici della Seconda Rivoluzione Industriale saranno:
 la telefonia e lo sviluppo della rete telefonica
 lo sviluppo della rete elettrica e l’utilizzo di macchine
elettriche
 il motore a combustione interna
 le automobili
I paradigmi industriali di questo periodo sono:
 la produzione di massa dei beni di consumo (richiesta
dall’incremento demografico)
 la meccanizzazione della produzione
 la “catena di montaggio”.

Page 20
Friedrick Taylor e la nascita della teoria del “management”
La data di nascita della moderna teoria 
del management può essere fatta 
risalire al 1911. E’ questo l’anno in cui 
Friedrick Taylor pubblica il suo 
fondamentale trattato, “The Scientific
Principles of Management”.
In the past the man has been first; in the future the
system must be first (F.Taylor, “The Scientific Principles of
Management).

Page 21
I principi del “Taylorismo”








Taylor spese gran parte della sua vita professionale nelle industrie
siderurgiche di Midvale e Bethlehem in Pensylvania
Ingegnere meccanico, cresciuto in un ambiente familiare quacchero e
puritano (quindi fortemente improntato a principi di laboriosità ed
efficienza), egli era negativamente impressionato dall’inefficienza con la
quale venivano tradizionalmente impiegati gli operai nell’industria
dell’acciaio
Alla base della teoria di Taylor, anche detta “scientifica”, vi è l’ipotesi
che, essendo l’impresa una grande macchina regolata da leggi
universali, esista una maniera ideale per organizzare il lavoro
In questa visione dell’impresa, gli uomini continuano ad essere
considerati come mere appendici delle macchine: i loro movimenti, il
loro affaticamento, i loro tempi di recupero, i loro stessi
comportamenti sociali sono visti come passibili di analisi e
condizionamento scientifici
Le idee di Taylor si diffusero non solo in America ma anche in Francia,
Germania, Russia e Giappone. La loro adozione, specialmente nell’allora
fiorente industria ferroviaria, mise gli Stati Uniti al primo posto nel mondo in
termini di efficienza industriale nei successivi cinquanta anni.
Page 22
I coniugi Frank e Lilian Gilbreth

Frank e Lillian Gilbreth, ingegnere lui, ingegnere e
psicologa lei, studiarono con metodologia scientifica
(utilizzando, fra l’altro, cronometri e riprese
cinematografiche) la sequenza ed il metodo migliori per
compiere alcune attività manuali. Frank in particolare è
rimasto famoso per i suoi esperimenti volti a rendere
più rapida ed efficiente la posa di mattoni, attraverso i
quali riuscì effettivamente a raddoppiare la velocità di
esecuzione, passando da 120 a 250 mattoni all’ora.

Page 23
Henry L. Gantt: nasce la pianificazione scientifica
Henry L. Gantt, ingegnere, fu associato da
Taylor alle sue ricerche. E’ particolarmente
famoso per aver inventato una forma grafica
per la rappresentazione della pianificazione e
l’avanzamento di attività complesse.

Page 24
Terza Rivoluzione Industriale e Seconda Guerra Mondiale

 La Terza Rivoluzione Industriale, in atto dal 1930 ai nostri giorni, è stata



dominata dalle tecnologie del computer e dell’informazione e, più
recentemente, da Internet. Il suo inizio è segnato ed in parte stimolato
da un evento di portata planetaria: la Seconda Guerra Mondiale
La Seconda Guerra Mondiale riflette i paradigmi della seconda
rivoluzione industriale attraverso la meccanizzazione della guerra o
“Blitzkrieg”
Il conflitto globale richiede l’organizzazione di grandi progetti:






il sistema di difesa aerea “on demand” della Battaglia d’Inghilterra (1940)
lo sviluppo e le operazioni del computer Colossus a Bletchley Park (1943),
per la decrittazione del codice segreto tedesco Enigma
lo Sbarco in Normandia (1944)
il Progetto Manhattan (1945), per lo sviluppo della bomba atomica

 Nel Progetto Manhattan vengono per la prima volta metodicamente

applicati i principi del “project management” moderno. La funzione del
“project manager” (il generale Groves) viene distinta da quella del
“technical leader” (Robert Oppenheimer).

Page 25
Anni ’50: Guerra Fredda, progetto Polaris, tecniche reticolari

 La Terza Rivoluzione Industriale è in atto: la Guerra Fredda è una
guerra basata in gran parte sulle tecnologie dell’informatica e
della comunicazione
 Iniziano grandi progetti militari per lo sviluppo di missili ed aerei a
reazione
 Si diffondono le tecniche cosiddette “reticolari”, essenziali per la
gestione di progetti complessi e di grandi dimensioni:





PERT (“Program Evaluation and Review Technique”), rappresentazione
logica di un progetto, senza riferimenti temporali ma con relazioni logiche
dettagliate. Sviluppata 1955 dalla Marina degli Stati Uniti e dalla Booz-Allen
Hamilton nell’ambito del programma per lo sviluppo del missile sottomarino
Polaris
CPM (“Critical Path Method”), sviluppato nel 1957 dalla DuPont Corporation
e dalla Remington Rand Corporation

 Bernard Schriever (1910-2005), architetto del programma per lo
sviluppo dei missili balistici intercontinentali (Minuteman ICBM),
conia nel 1954 il termine “Project Management”.

Page 26
Anni ’60: i grandi progetti scientifici e spaziali
 Il presidente americano J.F. Kennedy lancia il
programma Apollo
 Il Dipartimento della Difesa americano introduce
alcuni fondamentali strumenti del “project
management”:
 “Earned Value Management” (EVM)
 Work Breakdown Structure (WBS)

Page 27
Anni ’70: primo grande sviluppo del “project management”

 Sviluppo dell’industria petrolifera
 Invenzione dei computer di ‘piccole’ dimensioni
 Le aziende cominciano ad incorporare il “project

management” come una funzione permanente nella
loro organizzazione
 La crescente attenzione alle tecniche di PM ed alla
loro standardizzazione promuove la nascita del
Project Management Institute (PMI) e dell’International
Project Management Association (IPMA)

Page 28
Dagli anni ’80 alla fine del secolo

 Sviluppo del “project management” in tutti i settori

industriali
 Il Risk Management viene inserito nel Project Management
 Il P.M. diviene parte integrante del processo di qualità
aziendale (Total Quality Management, TQM)
 Esteso uso del P.M. per i progetti informatici relativi al
Millennium Bug e all’introduzione dell’Euro
 Il P.M. compare nella legge italiana (Legge Merloni Ter sugli
Appalti Pubblici)
 Fra il 1986 ed il 1993 il Software Engineering Institute (SEI)
della Carnegie-Mellon University sviluppa l’importante
“Capability Maturity Model” (CMM) per il software (esteso
poi a tutti I processi aziendali con il CMMI), che comprende
nelle sue aree tutti I processi del “project management”.

January 14

Page 29
L’evoluzione del “project management” (1/2)

Page 30
Evoluzione del “project management” (2/2)

Page 31
Il Project Management Institute (PMI):
è

riconosciuto, a livello internazionale, come l’ente più
autorevole nel campo del project management;

è

stato fondato nel 1969 negli Stati Uniti con lo scopo di
uniformare le pratiche comuni alla gestione di progetto nei
settori più disparati;

nel

1983 pubblicò il risultato di un primo studio per lo
sviluppo di procedure e concetti necessari a supportare la
professione del project manager;

certifica

sia la figura del project manager (Project
Management Professional – PMP) che i programmi di
formazione nel project management.

Page 32
Il PMBOK
La “Guide to the Project Management Body of Knowledge” (PMBOK):
è

la pubblicazione più nota del PMI, riconosciuta come un
importante documento di riferimento;

è

nata nel 1987 in seguito al progetto di raccogliere e
ordinare tutte le conoscenze applicate nel project
management;

nell’edizione

del 1996 è stato introdotto il concetto di
“processo di project management”, con cui vengono descritte
le aree di conoscenza individuate;

nel

2000 è stata pubblicata la nuova versione aggiornata e
ampliata.

Page 33
Bibliografia sul “project management”
Testi in italiano consigliati:
Archibald R. D.

Project Management. La gestione di progetti
e programmi complessi

Franco Angeli,
1996

Amato R., Chiappi R.
Angeli

Tecniche di Project Management.
Pianificazione e controllo dei progetti

Franco Angeli,
1998

AA.VV. della Università
Bocconi di Milano

Organizzare e gestire progetti. Competenze
per il project management

Etas Libri, 1999

Caron F, Corso. A.,
Guanella F.

Project Management in progress.
Aggiornamenti, approfondimenti, tendenze,
processi progettuali
Lavorare per progetti. Project Management e
processi progettuali.

Franco Angeli,
1997

Hayes M.E.

Project Management: dall’idea all’attuazione.
Una guida pratica per il successo.

Franco Angeli,
1999

Lacava M., Solustri C.

La pianificazione degli Appalti. Tecniche di
project management per le opere pubbliche

NIS, 1995

Nepi A.

Introduzione al Project Management

Guerini e
Associati, 1997

Cioffi M., Ghirelli G.

Franco Angeli,
1999

Page 34
Siti Internet sul “project management” (1/3)
•PMI Project Management Institute (www.pmi.org)
Sede presso Upper Darby, Pennsylvania (U.S.A.).
Più di 45000 membri in tutto il mondo. Fra le sue pubblicazioni si ricorda il
PMBOK Guide (Project Management Body Of Knowledge), indispensabile guida
alle discipline attinenti il P.M.

•IPMA International Project Management Association
(www.ipma.ch)
Sede a Zurigo. Composta da 20 associazioni nazionali Europee, Africane e
Asiatiche.
Promuove conferenze, seminari, discussione e ricerca, oltre ad attività di
formazione e certificazione.

•WWW Project Management Forum (www.pmforum.org)
Sede ad Ottawa, Ontario (Canada).
Luogo di dibattito internazionale sui temi del P.M. Gestisce PM-Forum list, una
mailing list tematica moderata (D.Curling) dalle iniziative interessanti.

Page 35
Siti Internet sul “project management” (2/3)
•Project Management Learning Centre
(www.dab.uts.edu.au/projmgmt)
Sede presso la University of Technology, Sydney (Australia).
Centro di formazione internazionale, ospita PMNet, la mailing list tematica più
frequentata nel mondo del P.M.

• The Project Management World Wide Web Site
(www.projectmanagement.com)
Sito tematico sul P.M.

• The Atlantic Systems Guild (www.atlsysguild.com )
Organizzazione professionale che annovera tra i suoi membri Tom DeMarco,
esponente di spicco nel campo del P.M. Il sito propone numerosi articoli di
DeMarco e altri autori. Sito particolarmente orientato al P.M. per lo sviluppo
software

• Earned Value Website (www.nnh.com)
Sede in Milford, New Hampshire (U.S.A.).
Illustra e raccoglie esperienze in merito all'utilizzo della tecnica Earned Value, quale
strumento di monitoraggio dei costi di progetto.

Page 36
Siti Internet sul “project management” (3/3)
•Project Management Learning Centre
(www.dab.uts.edu.au/projmgmt)
Sede presso la University of Technology, Sydney (Australia).
Centro di formazione internazionale, ospita PMNet, la mailing list tematica più
frequentata nel mondo del P.M.

• The Project Management World Wide Web Site
(www.projectmanagement.com)
Sito tematico sul P.M.

• The Atlantic Systems Guild (www.atlsysguild.com )
Organizzazione professionale che annovera tra i suoi membri Tom DeMarco,
esponente di spicco nel campo del P.M. Il sito propone numerosi articoli di
DeMarco e altri autori. Sito particolarmente orientato al P.M. per lo sviluppo
software

• Earned Value Website (www.nnh.com)
Sede in Milford, New Hampshire (U.S.A.).
Illustra e raccoglie esperienze in merito all'utilizzo della tecnica Earned Value, quale
strumento di monitoraggio dei costi di progetto.
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Origine ed evoluzione_del_project_management

  • 1. Origine ed evoluzione del “Project Management” Dr. ing. Marco Lisi Page 1
  • 2. Prologo “Niuna impresa, per minima che sia, può avere cominciamento e fine senza queste tre cose: cioè senza sapere, senza potere, senza con amore volere”. (Anonimo fiorentino del 1300) Page 2
  • 3. Indice  L’etimologia della parola “progetto”  Una grande “vision”, un grande progetto  Alcune definizioni di “progetto” e di “project management”  Il “project management” dalla Prima Rivoluzione  Industriale alla Seconda Guerra Mondiale  La nascita del “project management” moderno  L’evoluzione del “project management”  Il Project Management Institute ed il PMBOK  Bibliografia   Siti Internet Page 3
  • 6. Il progetto Apollo: una “vision” che si fece realtà "...if we are to win the battle that is now going on around the world between freedom and tyranny, the dramatic achievements in space which occurred in  recent weeks should have made clear to all of us, as did Sputnik in 1957, the  impact of this adventure on the minds of men everywhere... Now it is time to  take longer strides‐time for this nation to take a clearly leading role in space achievement, which in many ways may hold the key to our future on Earth. ...we have never made the national decisions or marshaled the national resources required for such leadership. We have never specified long‐range goals on an  urgent time schedule... Space is open to us now; and our eagerness to share its meaning is not governed by the efforts of others. We go into space because whatever mankind must undertake, free men must fully share...  I believe that this nation should commit itself to achieving the goal, before this decade is out, of landing a man on the Moon and returning him safely to the Earth. No single space project...will be more exciting, or more impressive to mankind, or more important...and none will be so difficult or expensive to accomplish...". President John F. Kennedy, May 1961 (.wav) Page 6
  • 7. 20 luglio 1969: otto anni e due mesi dopo… Il costo complessivo del programma Apollo fu di circa 24 miliardi di dollari, ma esso diede lavoro a oltre cinquecentomila tra tecnici e scienziati, che poi costituirono il nerbo dell’industria aerospaziale americana negli anni 70 ed 80. Il “fall-out” tecnologico dell’esplorazione lunare beneficiò innumerevoli discipline scientifiche ed alla prova dei fatti ben centosessantamila brevetti e nuovi prodotti furono originati nel corso dell’intero programma. Page 7
  • 8. Definizioni di “progetto”  “Sforzo complesso, di regola di durata inferiore ai tre anni, comportante  compiti interrelati eseguiti da varie organizzazioni, con obiettivi,  schedulazioni e budget ben definiti” (Russel D. Archibald, 1994)   “Un insieme di sforzi coordinati nel tempo” (Kerzner, 1995)  “Un insieme di attività tra loro correlate e interdipendenti, volte al  raggiungimento di un obiettivo preciso, con un limite di tempo  determinato, un budget di risorse stabilite, che vengono avviate alla  ricerca di un aumento di valore per l’azienda o per il soddisfacimento  delle esigenze del cliente” (SDA Bocconi ‐ Div. Ricerche 1999)  “Uno sforzo temporaneo intrapreso per creare un prodotto, un servizio  o un risultato unici” (PMI ‐ Project Management Institute, 1996) “Un insieme di persone e di altre risorse temporaneamente riunite per  raggiungere uno specifico obiettivo, di solito con un budget  determinato ed entro un periodo stabilito”  (Graham, 1990) Page 8
  • 9. Alcune definizioni di Project Management  “Gestione sistemica di un’impresa complessa,  unica e di durata determinata, rivolta al  raggiungimento di un obiettivo chiaro e  predefinito mediante un processo continuo di  pianificazione e controllo di risorse differenziate  e  con vincoli interdipendenti di costi‐tempi‐qualità” (Russel D. Archibald, 1994)  “Project Management: A Systems Approach to  Planning, Scheduling, and Controlling”  (H. Kerzner)  “Combinazione di uomini, risorse e fattori  organizzativi, riuniti temporaneamente per  raggiungere obiettivi unici, definiti e con vincoli di  tempo, costi, qualità e con risorse limitate”  (PMI ‐ Project Management Institute, 1996) Page 9
  • 10. Il “project management” agli albori della storia  Le prime grandi imprese basate sul lavoro di masse a volte enormi di uomini e dirette da gruppi di individui responsabili della pianificazione, dell’organizzazione, del comando e del controllo delle attività sono state affrontate già migliaia di anni fa. Si pensi ad esempio alle piramidi egiziane o alla Grande Muraglia cinese.  Si stima che alla costruzione di una singola piramide venissero impiegati più di centomila lavoratori per un periodo di circa venti anni. Immaginare un’opera di tale portata eseguita senza una precisa organizzazione e pianificazione delle attività’ è contrario alla logica e ad ogni comune buon senso: in realtà essa dovette essere condotta sotto la guida di decine di manager “ante litteram”, che si uniformavano a regole di comportamento e Page 10 procedure comuni.
  • 12. La Grande Piramide in numeri   La struttura della piramide di Cheope consiste di circa due milioni di blocchi di pietra, ciascuno del peso di due tonnellate.  E’ stato calcolato che il numero di blocchi di pietra delle tre piramidi della piana di Giza sarebbe sufficiente a costruire intorno al perimetro dell’intera Francia un muro alto tre metri e spesso trenta centimetri.  La superficie della sola Grande Piramide sarebbe sufficiente ad ospitare contemporaneamente San Pietro, il duomo di Firenze, quello di Milano e le cattedrali di Westminster e St. Paul a Londra. Page 12
  • 13. Come fu organizzata la costruzione della Grande Piramide?  Probabilmente il Faraone impiegò una forza lavoro ingente, come già detto centomila uomini, ma solo per un periodo limitato dell’anno: i mesi da luglio ad ottobre, durante i quali il Nilo straripava e non era possibile coltivare i campi.  Sebbene il lavoro fosse richiesto su base obbligatoria (una sorta di servizio civile obbligatorio), i documenti dimostrano che esso era regolato da norme precise ed abbastanza “umane”, che fissavano le ore giornaliere di lavoro, il salario ed i giorni di riposo.  Concentrando gli sforzi durante i quattro mesi di forzata inattività, il Faraone otteneva il risultato voluto senza creare impatti negativi sull’economia del suo regno. Page 13
  • 16. Germania, 55 a.C.: un ponte sul Reno in dieci giorni XVIII. Diebus decem quibus materia coepta erat comportari omni opere effecto exercitus traducitur. (Nel giro di dieci giorni dall'inizio dell'approvvigionamento dei  materiali da costruzione l'esercito potè passare sul ponte) Caio Giulio Cesare ‐ De bello gallico ‐ libro IV Page 16
  • 17. Venezia, 1436: nulla di nuovo sotto il sole Nel 1436 un visitatore dell’Arsenale di Venezia scrisse: “Non appena si entra ci sono due grandi moli su ciascun lato, con il mare nel mezzo. Su entrambi i lati ci sono finestre dell’edificio dell’Arsenale. Mentre osservavo, uscì una galea trainata da un barcone proprio nel canale centrale. Dalle finestre passarono da una parte il cordame, dall’altra munizioni e mortai, e così da tutte le parti finchè tutto ciò che era necessario non fu a bordo. Quando la galea ebbe raggiunto la fine del molo, anche tutto l’equipaggio era a bordo e la nave era completamente equipaggiata e rifornita. In questa maniera vennero varate dieci galee in un solo giorno, pronte a veleggiare, fra le ore tre e le ore nove.” E’ un sorprendente esempio di linea di produzione , 500 anni prima Henry Ford. Page 17
  • 18. La Prima Rivoluzione Industriale (fine 18°‐ 19° secolo)  La fine del 18° ed il 19° secolo sono spettatori nel mondo occidentale della rivoluzione industriale, con la nascita dei primi principi del “business management”, che confluiranno poi in parte nel “project management”  La Prima Rivoluzione Industriale introduce  cambiamenti epocali nell’organizzazione del lavoro,  nell’economia e nella società:     la produzione di massa attraverso il sistema della fabbrica la conseguente necessità di approviggionare grandi quantità di materiali grezzi, risorse, forza lavoro, utensili il fenomeno dell’urbanizzazione, con l’esigenza di fornire alloggio, vitto, assistenza medica e sociale, educazione a migliaia di lavoratori provenienti dalle campagne nuove istituzioni, nuovi modelli organizzativi  Si avverte la necessità di un approccio più strutturato al  “business” ed al “management”, basato su principi scientifici. Page 18
  • 19. Lo sviluppo di reti ed infrastrutture di trasporto  La rivoluzione industriale richiese lo sviluppo di  sistemi avanzati per il trasporto e la distribuzione delle  merci  Nel 18° secolo, si sviluppa in Europa una fitta rete di  canali navigabili  Nel 19° secolo, inizia lo sviluppo del sistema ferroviario,  che diventerà la principale infrastruttura di trasporto a  livello continentale  A livello intercontinentale, gli oceani sono attraversati  da un servizio regolare di navi di linea a vapore  Vengono promossi a livello governativo colossali  progetti di linee ferroviarie transcontinentali:  la transcontinentale americana (1869)  la transcontinentale canadese (1870)  la transiberiana (1917) Page 19
  • 20. Il 20° secolo: la Seconda Rivoluzione Industriale  A cavallo fra il 19° ed il 20° secolo (1890 – 1930) si diffonde una  seconda rivoluzione industriale  Se la prima era stata caratterizzata dalla divisione del lavoro e    dall’utilizzo delle macchine, la seconda sarà dominata da  nuove tecnologie emergenti, quali l’elettricità ed I prodotti  della chimica Caratteristici della Seconda Rivoluzione Industriale saranno:  la telefonia e lo sviluppo della rete telefonica  lo sviluppo della rete elettrica e l’utilizzo di macchine elettriche  il motore a combustione interna  le automobili I paradigmi industriali di questo periodo sono:  la produzione di massa dei beni di consumo (richiesta dall’incremento demografico)  la meccanizzazione della produzione  la “catena di montaggio”. Page 20
  • 22. I principi del “Taylorismo”      Taylor spese gran parte della sua vita professionale nelle industrie siderurgiche di Midvale e Bethlehem in Pensylvania Ingegnere meccanico, cresciuto in un ambiente familiare quacchero e puritano (quindi fortemente improntato a principi di laboriosità ed efficienza), egli era negativamente impressionato dall’inefficienza con la quale venivano tradizionalmente impiegati gli operai nell’industria dell’acciaio Alla base della teoria di Taylor, anche detta “scientifica”, vi è l’ipotesi che, essendo l’impresa una grande macchina regolata da leggi universali, esista una maniera ideale per organizzare il lavoro In questa visione dell’impresa, gli uomini continuano ad essere considerati come mere appendici delle macchine: i loro movimenti, il loro affaticamento, i loro tempi di recupero, i loro stessi comportamenti sociali sono visti come passibili di analisi e condizionamento scientifici Le idee di Taylor si diffusero non solo in America ma anche in Francia, Germania, Russia e Giappone. La loro adozione, specialmente nell’allora fiorente industria ferroviaria, mise gli Stati Uniti al primo posto nel mondo in termini di efficienza industriale nei successivi cinquanta anni. Page 22
  • 23. I coniugi Frank e Lilian Gilbreth Frank e Lillian Gilbreth, ingegnere lui, ingegnere e psicologa lei, studiarono con metodologia scientifica (utilizzando, fra l’altro, cronometri e riprese cinematografiche) la sequenza ed il metodo migliori per compiere alcune attività manuali. Frank in particolare è rimasto famoso per i suoi esperimenti volti a rendere più rapida ed efficiente la posa di mattoni, attraverso i quali riuscì effettivamente a raddoppiare la velocità di esecuzione, passando da 120 a 250 mattoni all’ora. Page 23
  • 24. Henry L. Gantt: nasce la pianificazione scientifica Henry L. Gantt, ingegnere, fu associato da Taylor alle sue ricerche. E’ particolarmente famoso per aver inventato una forma grafica per la rappresentazione della pianificazione e l’avanzamento di attività complesse. Page 24
  • 25. Terza Rivoluzione Industriale e Seconda Guerra Mondiale  La Terza Rivoluzione Industriale, in atto dal 1930 ai nostri giorni, è stata   dominata dalle tecnologie del computer e dell’informazione e, più recentemente, da Internet. Il suo inizio è segnato ed in parte stimolato da un evento di portata planetaria: la Seconda Guerra Mondiale La Seconda Guerra Mondiale riflette i paradigmi della seconda rivoluzione industriale attraverso la meccanizzazione della guerra o “Blitzkrieg” Il conflitto globale richiede l’organizzazione di grandi progetti:     il sistema di difesa aerea “on demand” della Battaglia d’Inghilterra (1940) lo sviluppo e le operazioni del computer Colossus a Bletchley Park (1943), per la decrittazione del codice segreto tedesco Enigma lo Sbarco in Normandia (1944) il Progetto Manhattan (1945), per lo sviluppo della bomba atomica  Nel Progetto Manhattan vengono per la prima volta metodicamente applicati i principi del “project management” moderno. La funzione del “project manager” (il generale Groves) viene distinta da quella del “technical leader” (Robert Oppenheimer). Page 25
  • 26. Anni ’50: Guerra Fredda, progetto Polaris, tecniche reticolari  La Terza Rivoluzione Industriale è in atto: la Guerra Fredda è una guerra basata in gran parte sulle tecnologie dell’informatica e della comunicazione  Iniziano grandi progetti militari per lo sviluppo di missili ed aerei a reazione  Si diffondono le tecniche cosiddette “reticolari”, essenziali per la gestione di progetti complessi e di grandi dimensioni:   PERT (“Program Evaluation and Review Technique”), rappresentazione logica di un progetto, senza riferimenti temporali ma con relazioni logiche dettagliate. Sviluppata 1955 dalla Marina degli Stati Uniti e dalla Booz-Allen Hamilton nell’ambito del programma per lo sviluppo del missile sottomarino Polaris CPM (“Critical Path Method”), sviluppato nel 1957 dalla DuPont Corporation e dalla Remington Rand Corporation  Bernard Schriever (1910-2005), architetto del programma per lo sviluppo dei missili balistici intercontinentali (Minuteman ICBM), conia nel 1954 il termine “Project Management”. Page 26
  • 27. Anni ’60: i grandi progetti scientifici e spaziali  Il presidente americano J.F. Kennedy lancia il programma Apollo  Il Dipartimento della Difesa americano introduce alcuni fondamentali strumenti del “project management”:  “Earned Value Management” (EVM)  Work Breakdown Structure (WBS) Page 27
  • 28. Anni ’70: primo grande sviluppo del “project management”  Sviluppo dell’industria petrolifera  Invenzione dei computer di ‘piccole’ dimensioni  Le aziende cominciano ad incorporare il “project management” come una funzione permanente nella loro organizzazione  La crescente attenzione alle tecniche di PM ed alla loro standardizzazione promuove la nascita del Project Management Institute (PMI) e dell’International Project Management Association (IPMA) Page 28
  • 29. Dagli anni ’80 alla fine del secolo  Sviluppo del “project management” in tutti i settori industriali  Il Risk Management viene inserito nel Project Management  Il P.M. diviene parte integrante del processo di qualità aziendale (Total Quality Management, TQM)  Esteso uso del P.M. per i progetti informatici relativi al Millennium Bug e all’introduzione dell’Euro  Il P.M. compare nella legge italiana (Legge Merloni Ter sugli Appalti Pubblici)  Fra il 1986 ed il 1993 il Software Engineering Institute (SEI) della Carnegie-Mellon University sviluppa l’importante “Capability Maturity Model” (CMM) per il software (esteso poi a tutti I processi aziendali con il CMMI), che comprende nelle sue aree tutti I processi del “project management”. January 14 Page 29
  • 32. Il Project Management Institute (PMI): è riconosciuto, a livello internazionale, come l’ente più autorevole nel campo del project management; è stato fondato nel 1969 negli Stati Uniti con lo scopo di uniformare le pratiche comuni alla gestione di progetto nei settori più disparati; nel 1983 pubblicò il risultato di un primo studio per lo sviluppo di procedure e concetti necessari a supportare la professione del project manager; certifica sia la figura del project manager (Project Management Professional – PMP) che i programmi di formazione nel project management. Page 32
  • 33. Il PMBOK La “Guide to the Project Management Body of Knowledge” (PMBOK): è la pubblicazione più nota del PMI, riconosciuta come un importante documento di riferimento; è nata nel 1987 in seguito al progetto di raccogliere e ordinare tutte le conoscenze applicate nel project management; nell’edizione del 1996 è stato introdotto il concetto di “processo di project management”, con cui vengono descritte le aree di conoscenza individuate; nel 2000 è stata pubblicata la nuova versione aggiornata e ampliata. Page 33
  • 34. Bibliografia sul “project management” Testi in italiano consigliati: Archibald R. D. Project Management. La gestione di progetti e programmi complessi Franco Angeli, 1996 Amato R., Chiappi R. Angeli Tecniche di Project Management. Pianificazione e controllo dei progetti Franco Angeli, 1998 AA.VV. della Università Bocconi di Milano Organizzare e gestire progetti. Competenze per il project management Etas Libri, 1999 Caron F, Corso. A., Guanella F. Project Management in progress. Aggiornamenti, approfondimenti, tendenze, processi progettuali Lavorare per progetti. Project Management e processi progettuali. Franco Angeli, 1997 Hayes M.E. Project Management: dall’idea all’attuazione. Una guida pratica per il successo. Franco Angeli, 1999 Lacava M., Solustri C. La pianificazione degli Appalti. Tecniche di project management per le opere pubbliche NIS, 1995 Nepi A. Introduzione al Project Management Guerini e Associati, 1997 Cioffi M., Ghirelli G. Franco Angeli, 1999 Page 34
  • 35. Siti Internet sul “project management” (1/3) •PMI Project Management Institute (www.pmi.org) Sede presso Upper Darby, Pennsylvania (U.S.A.). Più di 45000 membri in tutto il mondo. Fra le sue pubblicazioni si ricorda il PMBOK Guide (Project Management Body Of Knowledge), indispensabile guida alle discipline attinenti il P.M. •IPMA International Project Management Association (www.ipma.ch) Sede a Zurigo. Composta da 20 associazioni nazionali Europee, Africane e Asiatiche. Promuove conferenze, seminari, discussione e ricerca, oltre ad attività di formazione e certificazione. •WWW Project Management Forum (www.pmforum.org) Sede ad Ottawa, Ontario (Canada). Luogo di dibattito internazionale sui temi del P.M. Gestisce PM-Forum list, una mailing list tematica moderata (D.Curling) dalle iniziative interessanti. Page 35
  • 36. Siti Internet sul “project management” (2/3) •Project Management Learning Centre (www.dab.uts.edu.au/projmgmt) Sede presso la University of Technology, Sydney (Australia). Centro di formazione internazionale, ospita PMNet, la mailing list tematica più frequentata nel mondo del P.M. • The Project Management World Wide Web Site (www.projectmanagement.com) Sito tematico sul P.M. • The Atlantic Systems Guild (www.atlsysguild.com ) Organizzazione professionale che annovera tra i suoi membri Tom DeMarco, esponente di spicco nel campo del P.M. Il sito propone numerosi articoli di DeMarco e altri autori. Sito particolarmente orientato al P.M. per lo sviluppo software • Earned Value Website (www.nnh.com) Sede in Milford, New Hampshire (U.S.A.). Illustra e raccoglie esperienze in merito all'utilizzo della tecnica Earned Value, quale strumento di monitoraggio dei costi di progetto. Page 36
  • 37. Siti Internet sul “project management” (3/3) •Project Management Learning Centre (www.dab.uts.edu.au/projmgmt) Sede presso la University of Technology, Sydney (Australia). Centro di formazione internazionale, ospita PMNet, la mailing list tematica più frequentata nel mondo del P.M. • The Project Management World Wide Web Site (www.projectmanagement.com) Sito tematico sul P.M. • The Atlantic Systems Guild (www.atlsysguild.com ) Organizzazione professionale che annovera tra i suoi membri Tom DeMarco, esponente di spicco nel campo del P.M. Il sito propone numerosi articoli di DeMarco e altri autori. Sito particolarmente orientato al P.M. per lo sviluppo software • Earned Value Website (www.nnh.com) Sede in Milford, New Hampshire (U.S.A.). Illustra e raccoglie esperienze in merito all'utilizzo della tecnica Earned Value, quale strumento di monitoraggio dei costi di progetto. Page 37