2. • La storia dell’umanesimo
occidentale è sempre stata
caratterizzata dall’intreccio tra
l’economia e la religione
• La prima forma di garanzia è
stata la religione, la fede, non
distinti dalla paura dei castighi
divini
3. • La riforma di Lutero, oltre a produrre un
capitalismo più “pagano”, reagì contro la chiesa
romana nei confronti del “mercato” delle
indulgenze e a causa di una società troppo
secolarizzata che aveva perso il messaggio
evangelico. Inoltre Lutero propose una riforma
nelle università dove gli insegnamenti “pagani”
di Aristotele furono banditi.
• Due forze negli esseri umani: quella egoistica e
quella pro-sociale.
• Una chiave di Gregory riguarda l’etica delle
virtù e sostiene che l’essere umano sia capace di
virtù nonostante i vizi ed i peccati.
4. • L’economia contemporanea vede il lavoro unicamente come
risorsa umana o capitale umano.
• Il messaggio rivolto alla cultura è duplice:
֎ critica a una certa ideologia del lavoro
֎ proposta carica di speranze
5. • Il lavoro è visto in due modi differenti:
1. In uno la nostra vita e le nostre famiglie
sono interamente impegnate in esso
2. Nell’altro si percepisce la precarietà e
la fragilità del lavoro
• Durante il Medioevo inizia una lenta radicale
rivoluzione nel mondo del lavoro che si espande fino
a far nascere una vera e propria “ etica del lavoro”
• Nel XX secolo l’idea del lavoro passa da classica a
moderna, la quale nasce dallo scontro tra il
movimento liberal-individualista e quello marxista-
socialista
6. PRIMA CARATTERISTICA
La nostra cultura fa utilizzo del
lavoro con due finalità diverse:
● Crea l’ “homo laborans”
esaltandolo tramite il lavoro.
● Usa e strumentalizza il lavoro
per un fine sempre più esterno,
assoggettandolo al profitto.
Inoltre il lavoro dipende dal
consumo tanto che ormai le
persone si indebitano per avere
beni che non possono permettersi
SECONDA CARATTERISTICA
Ormai il lavoro occupa uno spazio
sempre più grande nella nostra vita.
Questo perché non siamo in grado di
distinguere il lavoro dal non lavoro.
Inoltre il lavoro, spesso, è diventato
superficiale.
TERZA CARATTERISTICA
Oggi l’idea predominante è quella che
l’uomo sia un lavoratore.
Infatti il lavoro definisce chi siamo, il
nostro reddito, che determina le
gerarchie sociali e quindi stabilisce chi
determina il potere.
Di conseguenza quando esso entra in
crisi lo entra anche la nostra identità.
7. La persona umana può essere considerata un’attività oltre che un lavoratore.
Qual è il confine tra lavoro e non lavoro? Ci sono due teorie che spiegano questo confine:
1. Questo confine è determinato dalla remunerazione quindi per esempio un artista che
dipinge i suoi quadri ma non li vende non è considerato lavoratore. Questo criterio
però è oggettivo in quanto è legato alla motivazione di chi agisce: infatti l’artista
“dilettante”, secondo questa teoria, non lavorerebbe non perché non sia motivato dal
denaro nella sua attività ma perché di fatto non riceve denaro in cambio del suo
lavoro.
2. Una seconda teoria invece distinguerebbe lavoro da attività lavorativa: quest’ultima
infatti non è legata necessariamente alla remunerazione ma bensì alla soddisfazione
dei bisogni che la società considera meritori. Questa teoria ci aiuta a comprendere la
differenza tra lavoro e hobby.
8. • Lavoriamo veramente quando il
destinatario della mia attività lavorativa
libera è “un altro”
• Si inizia a lavorare veramente quando
si lavora per qualcun altro, quando ci
dimentichiamo di noi stessi e dei nostri
interessi e ci doniamo agli altri
• Lo stipendio di un lavoratore non può
essere considerato come un metro di
misura del valore di quest’ultimo
9. • Marco è corretto con Sara e i
suoi clienti, ma non perché sia nei
suoi interessi, ma perché lavora
per garantirsi lo stipendio.
Se facesse il contrario rischierebbe
di rallentare e rovinarsi la carriera
e lo stesso vale per Sara.
• Il lavoro viene concepito come
uno strumento per guadagnarsi lo
stipendio
• Si può considerare che
Marco e Sara siano due
lavoratori legati da un
patto lavorativo: tutti e
due agiscono per essere
utili all’altro.
Ma lo fanno con la
consapevolezza di far
parte di una comunità
10. La capacità di donarsi agli
altri è più importante del
lavoro stesso