1. LA DISLESSIA NEL BAMBINO
Il ruolo della scuola, della famiglia e dell’ambiente classe
IUSVE
Istituto Universitario Salesiano Venezia Ingrid Baldotto
Pedagogia – Educatore sociale
Anno Accademico 2016/2017
2. DISLESSIA
• Nota anche come disturbo della lettura, è una condizione caratterizzata da
problemi con la lettura, nonostante chi ne soffra abbia un'intelligenza normale.
• I problemi possono includere difficoltà nella pronuncia delle parole, nella lettura
veloce, nella scrittura a mano, nella pronuncia delle parole durante la lettura ad
alta voce e nella comprensione di ciò che si legge.
• Le distinzioni principali sono tra dislessia evolutiva (un disordine
dell'apprendimento) e dislessia acquisita (perdita della capacità di leggere causata
da danni al cervello).
3. CENNI STORICI
• Il termine dislessia evolutiva fu inizialmente descritto come un disturbo visivo. Nel
1895 uscì per la prima volta su una rivista scientifica un articolo che parlava di una
strana forma di cecità per le parole.
• Questo articolo ispirò il dottor W. Pringle Morgan a descrivere il caso di un
intelligente ragazzo di quattordici anni che ancora non aveva imparato a leggere.
Morgan è riconosciuto come il padre della dislessia evolutiva.
• Oggi la dislessia è un campo di studi interdisciplinare che coinvolge varie discipline
come la neurobiologia e la linguistica. Una collaborazione tra gli studiosi delle
diverse discipline è necessaria al fine di contribuire a migliori risultati nell’ambito
di questo disturbo dell’apprendimento.
4. DISAGIO PSICOLOGICO
Le difficoltà specifiche di apprendimento non sempre vengono individuate
precocemente e il bambino è costretto a vivere una serie di insuccessi a catena senza
che se ne riesca a comprendere il motivo;
Che sensazioni può provare il bambino dislessico?
• Scarsa autostima
• Mancanza di autostima
• Frustrazione
• Incompetenza e incapacità
• Disagio
Per non percepire il proprio disagio può mettere in atto meccanismi di difesa come il
forte disimpegno
5. L’IMPORTANZA DÌ UN AMBIENTE CONSAPEVOLE ED INCLUSIVO
• Le condizioni essenziali ad ogni apprendimento sono la rete di relazioni che si
costruiscono e l'organizzazione delle attività, degli spazi e dei materiali;
• Il clima che si crea all’interno della classe con gli altri compagni è fondamentale.
6. È compito degli insegnanti favorire e
promuovere una classe cooperativa ed
inclusiva dedicando del tempo alla
costruzione di relazioni significative e non
giudicanti, alla valorizzazione dei diversi stili
di apprendimento e della diversità in
generale;
7. LEGGE 170/2010
La legge n. 170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in
ambito scolastico” riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia quali
disturbi dell’apprendimento che si manifestano in presenza di capacità cognitive
adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono
costruire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana.
Tutela il diritto allo studio dei ragazzi con dislessia e dà alla scuola un’opportunità per
riflettere sulle metodologie da mettere in atto per favorire tutti gli studenti, dando spazio
al loro potenziale in base alle loro peculiarità.
8. STRUMENTI COMPENSATIVI
Sono tutti i mezzi, digitali e non, che una persona con DSA può utilizzare per superare
le proprie difficoltà nella scrittura, nella lettura e nel calcolo.
Nel caso di uno studente questi strumenti possono essere:
•mappe concettuali
•registrazioni delle lezioni
• testi in digitale e sintesi vocale
•calcolatrice
9. PDP (PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO)
• Accordo condiviso fra Docenti, Istituzioni Scolastiche, Istituzioni Socio-Sanitarie e
Famiglia;
• Progetto educativo e didattico personalizzato, commisurato alle potenzialità
dell'alunno, che definisce tutti i supporti e le strategie che possono portare alla
realizzazione del successo scolastico degli alunni DSA.
10. PERCORSI TERAPEUTICI
Devono essere personalizzati in relazione a:
• Caratteristiche psicologiche del soggetto
• Potenzialità e difficoltà riscontrati
• Tempi di attenzione
• Livelli motivazionali
Le linee guida prevedono due itinerari da portare avanti parallelamente:
• itinerario relativo alle competenze di base percettivo-motorie e meta-fonologiche
• itinerario specifico per la lettura
11. ITINERARIO RELATIVO ALLE COMPETENZE DÌ BASE PERCETTIVO-MOTORIE E META-
FONOLOGICHE
Finalizzato alla riduzione delle lacune riscontrate nelle capacità di base.
ITINERARIO SPECIFICO PER LA LETTURA
Ha lo scopo di promuovere la conquista di capacità di lettura più adeguate.
12. GLI INCONTRI CON LA FAMIGLIA
• Il lavoro con la famiglia deve integrare il percorso individuale del bambino
dislessico;
• Gli incontri con la famiglia sono un momento fondamentale nel lavoro con il
bambino che presenta difficoltà di apprendimento;
• Attraverso queste sedute si cerca di sostenere sia i genitori sia i figli nel cammino
verso la piena comprensione del problema;
• Nelle situazioni di disturbo specifico è importante che questo tipo d'intervento
affianchi, ma non sostituisca, il lavoro individuale e personalizzato con il bambino.