1. ORDINE DEL GIORNO: Giardino della memoria per Pieve di Cento.
PREMESSO CHE
secondo i dati forniti dall’Ufficio Tecnico, il nostro paese necessità di un
ampliamento/riqualificazione dell’area cimiteriale ogni 25/30 anni;
il progetto di ampliamento del cimitero trova riferimento in una delibera del Consiglio Comunale n.
35 del 30/04/1994 che individuava il progetto di massima di detto ampliamento e che dopo tale
deliberazione non è più seguito alcun aggiornamento di progettazione;
alla vigilia dell’affidamento dell’incarico per l’ampliamento del cimitero riteniamo doveroso,
quindi, interrogarci sulle necessità della nostra comunità per molti anni a venire;
il progetto prevede un ampliamento (sempre in stile neoclassico) per la realizzazione di mille loculi;
nel XXI secolo la sostenibilità ambientale e la divulgazione della biodiversità passano anche
attraverso il progetto di architettura funeraria che deve avere come obiettivo anche quello di
migliorare la qualità dell’aria nella nostra comunità anche attraverso la creazione di un cimitero
meno cementificato, più accogliente e più verde, un luogo di memoria e di rispetto capace di
diminuire la distanza tra il mondo dei morti e quello dei vivi;
CONSIDERATO CHE
nel 2016 sono deceduti 105 residenti a Pieve di Cento (fonte Ufficio Anagrafe) e 106 persone sono
state seppellite nel cimitero di Pieve. Di queste, 36 sono state cremate (trend in crescita: 31 nel
2015; 29 nel 2014; 21 nel 2013 fonte Ufficio Servizi Cimiteriali);
i funerali religiosi celebrati a Pieve, nel 2016, sono stati 63 (fonte Parrocchia di Pieve);
che non è possibile generalizzare partendo dall’analisi di un solo anno, ma ci sentiamo comunque in
grado di fare qualche riflessione di carattere generale anche alla luce dei trend nazionali e delle
“nuove” normative di polizia mortuaria:
- Il numero di persone che sceglie di farsi cremare è in aumento in tutte le regioni del nord
Italia, con tassi in Emilia – Romagna che arrivano al 40% e sono in crescita vertiginosa
(+14%/anno) (fonte Socrem Bo). Questo presumibilmente per un cambio di mentalità
rispetto a questa pratica e per la disponibilità di impianti sul territorio;
- La legge 130/2001 ha reso possibile la pratica di dispersione delle ceneri in aree
appositamente individuate nel territorio comunale o in natura in luoghi liberi da manufatti;
Il Consiglio Comunale IMPEGNA L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Alla creazione di un GIARDINO DELLA MEMORIA: un’apposita area verde, caratterizzata
dall’incremento, rispetto al progetto originario, del numero di alberature e piante, che sia meno
cementificata, più accogliente e rispettosa dell’ambiente, da adibire alla dispersioni delle ceneri.