1. Approfondimento settore energetico romeno
Agosto 2014
Buongiorno a tutti e Benvenuti a un nuovo Approfondimento di Confindustria Romania TV! Siamo lieti di
esser giunti alla sesta edizione dell'Approfondimento dedicato all’Energia, un tema molto sentito dalla
business community italiana che opera in Romania. Quest’oggi, vogliamo aggiornarvi sulle ultime novità
legislative in materia di efficienza energetica e certificati verdi, ed informarvi delle opportunità di
investimento e finanziamento che si prospettano nel settore energetico, e in particolare, delle energie
rinnovabili. Infine, faremo un focus sulle possibilità per le PMI di investire in Romania, anche grazie alla
nuova programmazione dei Fondi Europei stanziati per il periodo 2014 2020.
Politica energetica e contesto internazionale
La politica energetica della Romania, deve assumere una dimensione europea. Nella strategia definita dal
governo, infatti, in un’ottica di integrazione regionale con gli altri stati membri, la Romania si pone come
obiettivo l’aumento della sicurezza energetica, intesa quale maggiore indipendenza, a livello di infrastrutture
e di energia. Perciò assistiamo alla promozione di fonti rinnovabili, diversificazione delle importazioni e rotte
di trasporto, e potenziamento delle infrastrutture. Il passo successivo, sarà quello di creare un mercato
sostenibile e competitivo per l’energia, in modo da ridurre le emissioni di gas serra e rispettare gli obiettivi
delineati dalla Commissione Europea nella strategia Europea. Partendo da questa linea guida, si
comprende la ratio della nuova legge di cui parleremo a breve. La visione della politica energetica
corrisponde al concetto di sviluppo sostenibile, inteso come agevole accesso alle fonti energetiche per i
consumatori, produzione stabile ed efficiente. L’UE ha preparato un’ambiziosa strategia che riguarda tutte le
fonti energetiche, sia derivanti da fonti fossili come il petrolio, gas e carbone, che da fonti rinnovabili,
mirando a porre i presupposti per una nuova rivoluzione industriale che porti ad un’economia low energy, in
quanto la domanda energetica è in continua crescita, ma l’approviggionamento, a causa dell’esaurimento
delle riserve e alle tensioni geopolitiche, come la crisi in Ucraina, tende in linea generale ad aumentare nei
prezzi. Tuttavia, gli sviluppi avuti nel mercato del centroEuropa, indicano uno sviluppo di modelli anche
divergenti tra di loro, seppure al di sotto di una strategia a l/t comune, ma la soluzione per l’integrazione di
un mercato regionale è la collaborazione, ed in questo senso ci sono buone prospettive, come dimostra
l’operatività del gruppo Nord Pool Spot, formato da ben 370 compagnie energetiche, appartenenti a 20
nazioni, che gestisce il mercato energetico europeo.
Situazione attuale e prospettive del settore energetico
Passiamo adesso ad illustrare la situazione sel settore energetico del Paese, il quale ha una ampia gamma
di combustibili fossili, anche se non in grandi quantità. Dalle stime delle riserve fossili presenti nel territorio,
la più importante è rappresentata dalla lignite, stimata in 1.500 milioni di tonnellate, il cui sfruttamento è
assicurato per i prossimi 40 anni e costituisce l’unica fonte domestica che può contribuire in modo
significativo alla produzione di energia elettrica per il Paese. Le riserve di gas naturale sono stimate essere
attualmente 185 miliardi di metri cubi, sfruttabili, al ritmo attuale, per i prossimi 15 anni. È quindi possibile
continuare a utilizzare le fonti fossili presenti, ma da una valutazione ottimistica delle riserve presenti, la
produzione non potrà aumentare nelle prossime 3 decadi.
Consegue a queste osservazioni quantitative, che la copertura incrementale della domanda energetica
romena, sarà possibile aumentando le importazioni primarie di gas, petrolio e altri combustibili, o
aumentando l’utilizzo di energie rinnovabili, considerando l’enorme potenziale del territorio, in cui la fonte più
rilevante è costituita dalla biomassa e biogas. In Romania, dal 2007 al 2014, sono stati installati impianti a
rinnovabili per 4.412 MW, e l’ANRE stima che nel 2014 si arriverà a una produzione di circa 10 MW.
Attualmente, la Romania rientra tra i primi 10 Paesi EU per volume di energia da rinnovabile, ma non sfrutta
appieno il potenziale: nell’outlook europeo Horizon infatti, la Romania è considerata dipendente dalle
importazioni, in misura inversa alla quantità di nuove riserve di combustibili fossili che verranno identificate,
2. e dal grado d’integrazione di energie rinnovabili. Dunque la prospettiva della situazione energetica per la
Romania dovrà dipendere dall’efficacia delle misure che si stanno mettendo in atto per aumentare
l’efficienza energetica. E’ questo il senso della Legge 121/2014, appena approvata in Parlamento, che pone
le basi per l’implementazione di un sistema più efficiente e promuove ulteriormente l’utilizzo delle fonti
rinnovabili.
Efficienza Energetica: approvata la Legge di recepimento della Direttiva Europea
Dopo un complesso lavoro, in data 1 agosto 2014 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Romania,
la Legge n. 121/2014, in recepimento della Direttiva EU/2012/27, sull’Efficienza Energetica. La
Commissione Industria e Servizi della Camera dei deputati del Parlamento romeno, tenendo conto anche
delle osservazioni e le proposte trasmesse dalle Autorità centrali responsabili in materia di Efficienza
Energetica come l’ANRE, il Ministero dell’Economia e il Ministero dello Sviluppo Regionale, ha creato il
framework di riferimento per la strategia nazionale sull’efficienza energetica, attraverso la quale la Romania
sarà in grado di adempiere agli impegni pattuiti con l’Unione Europea.
Le autorità credono che l’efficienza energetica debba essere una priorità, in quanto le perdite derivanti da
processi a scarsa efficienza energetica sono stimate essere, in termini economici, di circa 4.4 miliardi di
euro annui. In pratica, il sistema energetico romeno, ha registrato le perdite maggiori tra i paesi membri
dell’Unione Europea.
Il contenuto della nuova legge tuttavia, non si limita a fornire linee guida teoriche, ma enuncia misure
pratiche da intraprendere per aumentare l’efficienza e raggiungere l’obiettivo delineato nel Piano di Azione
Nazionale, ovvero la riduzione del consumo di energia del 19% entro il 2020.
La responsabilità rimane all’ANRE: istituito il nuovo Dipartimento per l’efficienza energetica
(Agenzia Nazionale per la Regolamentazione nel campo dell'Energia)
Passiamo ad esaminare le novità introdotte dalla nuova legge sull’efficienza energetica: in primo luogo è
stato istituito il Dipartimento per l’efficienza energetica, all’interno del regolatore nazionale dell’energia, il
quale sarà il responsabile per l’attuazione del programma d’azione.
L’obiettivo, è di ridurre il consumo di energia del 19% entro il 2020, precisamente, si prevede di ridurre il
consumo dell’1% nel 2014 e 2015, dell’ 1,25% nel 2016 e 2017, fino ad arrivare all’ 1,5% nel 2018, 2019 e
2020, calcolando la diminuzione prendendo come riferimento il consumo medio annuo di energia primaria
nei 3 anni precedenti la data del 1 ° gennaio 2013.
Tra gli strumenti a disposizione, rientrano gli incentivi agli investimenti, l’abrogazione o modifica di
disposizioni legislative o regolamentari, la semplificazione amministrativa, e la possibilità di creare enti per
l’educazione o assistenza tecnica sul tema dell’efficienza energetica.
Misure previste nel Piano d’Azione e opportunità di investimenti
La politica energetica che si vuole perseguire è riferita principalmente al raggiungimento dell’indipendenza
energetica della Romania. Questa politica include diverse misure pratiche come l’educazione dei
consumatori, attraverso avvisi e istruzioni che renderanno più celere l’applicazione di tecnologie e tecniche
moderne ed efficienti. Si avranno regole mirate all’incremento dell’efficienza energetica nella produzione di
beni e servizi, nonchè nella costruzione di edifici e veicoli. Il Piano d’Azione prevede che il Dipartimento
proponga la definizione di schemi di riconoscimento tra categorie energetiche per diversi prodotti.
È prevista anche l’istituzione di fondi specializzati per i privati che vogliano investire per migliorare
l’efficienza energetica dell’abitazione. Il Dipartimento per l’efficienza energetica svilupperà una strategia a
lungo termine, per agevolare questi investimenti familiari di ammodernamento dei complessi residenziali e
commerciali, sia pubblici che privati, in tutta la Romania, per cui emergono notevoli possibilità di sviluppo del
settore commerciale collegato a questo tipo di impiantistica e materiali di nuova generazione.
Novità nelle amministrazioni pubbliche
3. La legge 121, non si limita a trattare il settore privato: per quanto riguarda gli enti Pubblici, la priorità è
rendere efficienti gli edifici del Governo con basse prestazioni energetiche. In secondo luogo, gli enti pubblici
che consumano un totale di energia superiore a 1.000 tonnellate di petrolio equivalente, vengono sottoposti
a un controllo sul consumo di energia ogni 4 anni. Inoltre, tali operatori, hanno l’obbligo di pianificare
programmi di incremento dell’efficienza, in cui siano definite le misure a breve, medio e lungo termine e
devono inoltre nominare un Energy Manager, riconosciuto dal Dipartimento per l’efficienza energetica, il
quale è il responsabile del procedimento e dell’efficacia delle misure intraprese.
Tali adempimenti, riguardano anche le autorità locali delle città con una popolazione maggiore a 20.000
abitanti, nei quali dovranno essere redatti programmi di efficienza energetica oltre a dover nominare un
Energy Manager, riconosciuto dalla Legge o nominare una persona che fornisca servizi legali sull’energia.
Un nuovo mercato dei servizi energetici che promuova le PMI
Un’importante novità introdotta dalla nuova legge sull’efficienza energetica, è rappresentata dai servizi
energetici. Il Dipartimento per l’efficienza energetica, promuoverà un nuovo mercato dei servizi, in
particolare per favorire le PMI. Si apre la strada dunque ad una nuova opportunità di business, attraverso la
possibilità di creare compagnie di servizi energetici (ESCo) che forniscano assistenza tecnica e legale ai
consumatori.
Il Presidente della Commissione parlamentare industria e servizi, Iulian Iancu, crede che lo sviluppo di
questo mercato permetterà la creazione di migliaia di compagnie per la fornitura di servizi energetici.
Dunque, la nuova legge propone una nuova opportunità di creazione di posti di lavoro e permette una
maggiore tutela dei consumatori.
I nuovi incentivi alle fonti rinnovabili
Ebbene, come avrete intuito, il settore energetico sta attraversando un periodo di forte regolamentazione,
anche per far fronte alla criticità dell’eccessiva frammentazione delle disposizioni a riguardo. Infatti le
autorità del settore energetico risultano essere molto attive nella proposizione di aiuti alle imprese: dopo la
legge 23 del marzo scorso, che regola l’incentivazione di impianti con una potenza installata superiore a
1MW, è attualmente in corso di elaborazione il nuovo schema per la produzione di energia da rinnovabili.
Prende il nome di FeedInTariff, ed è un metodo alternativo di finanziare gli impianti con una potenza
installata al di sotto del Megawatt. L’Autorità per l'Energia rumena, ha già delineato e notificato alla
Commissione Europea tale meccanismo, che dovrebbe partire da settembre 2014.
Il sistema FeedInTariff e’ un metodo alternativo destinato a finanziare la produzione di energia rinnovabile,
soprattutto delle unità di produzione con potenza massima di 500 kW. Attraverso questo sistema, i piccoli
produttori avranno la possibilità di vendere energia, liberi da ulteriori condizioni, direttamente ai fornitori
locali, ad un prezzo fisso. Tuttavia il documento, la cui discussione doveva concludersi entro il 14 agosto,
non è stato ultimato, per cui non si conoscono con precisione le modalità di calcolo dei costi e corrispettivi
per le quote di energia venduta. In una prima bozza della proposta, il sistema prevedeva tariffe che vanno
dai 69 €/MWh per i progetti di Biogas, ai 167€/MWh per impianti fotovoltaici, includendo altri tipi di progetti
come cogenerazione a gas, produzione di gas da rifiuti forestali, o per installare micro centrali idroelettriche.
Perchè si può ritenere importante questo nuovo sistema ?
L’innovazione che il Feedinsistem può fornire è l’apertura del mercato energetico ad un intera nuova
categoria di produttori e strutture Low capital, che non potrebbero investire nel sistema classico. Alcuni
esempi di investimento sono rappresentati dall’installazione di piccole centrali a biogas, con bassi costi fissi
e di collegamento alla rete. Il Biogas infatti, è la risorsa più promettente per la Romania, che ne detiene un
potenziale notevole, come 14 milioni di ettari di terreni agricoli, 7 milioni di ettari di foreste, e durante l’anno
migliaia di fabbriche producono 5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani.
In alternativa, sempre utilizzando il Feedinsystem, sarà possibile investire in eolico, infatti è stata
abbassata la soglia di investimento ad 1 milione di €, e il costo dell’investimento si assorbe in 34 anni con il
sussidio, in 8 senza. Altre possibilità di investimento in energie rinnovabili con bassi investimenti, sono date
dai pannelli solari per case che permettono di risparmiare sulla bolletta grazie alla rivendita dell’energia
prodotta, o per chi abbia accesso a fonti idriche troppo deboli per essere sfruttate con i metodi classici, è
possibile installare una mini centrale idroelettrica, ripagabile in meno di 10 anni. Infine, ma non per
4. importanza, la fonte geotermica, se troppo piccola per entrare nel sistema dei CV, sarà sfruttabile con il
nuovo meccanismo. Questa serie di opportunità di investire in energie verdi, permettono di cogliere la
portata di questo nuovo sistema, che si appresta ad entrare in vigore.
Situazione normativa sui Certificati Verdi
Cerchiamo adesso, di fare chiarezza sulla situazione dei certificati verdi in Romania. Recentemente, si sta
registrando un’offerta di Cv sulla piazza centrale, superiore alla domanda, e per riequilibrare il mercato
saranno sospesi 2 ogni 6 certificati detenuti dai produttori, i quali però, potranno recuperarne il valore a
partire dal 2017, attraverso il Fondo di Garanzia, che è in corso di attivazione. Il fondo, è gestito dalla
Opcom S.A., la quale acquisterà trimestralmente i certificati verdi invenduti, ad un prezzo almeno uguale al
minimo legale prestabilito, attualmente compreso tra 29 e 58 € per Mwh. La modalità di utilizzo del Fondo,
prevede che i produttori con esuberanza di CV, che abbiano offerto gli stessi nel trimestre di riferimentosulla
piazza regolamentata, debbano fare richiesta entro 30 giorni (dall ultimo giorno del trimestre stesso) via FAX
o EMAIL, specificando il numero di CV e i loro codici.
Inoltre, al fine di favorire maggiormente lil mercato dei certificati, il Governo intende supportarne il prezzo e il
volume degli scambi, infatti ha avviato la contrattazione con i grandi consumatori per aiuti finanziari fino a
750 milioni di €, destinati a integrare e sostenere l’acquisto dei certificati stessi. La discussione verte sulle
condizioni imposte ai beneficiari, ai quali è richiesto di mantenere un livello occupazionale non inferiore al
75% di quello esistente al momento del ricevimento dell’integrazione.
Tale proposta assume un significato ancor più importante alla luce del fatto che i grandi consumatori di
energia elettrica dovranno acquistare solamente solo il 1560% della quota obbligatoria di certificati verdi.
Con questa misura, si intende evitare il rischio di perdità di competitività di queste compagnie, e allo stesso
tempo supportare le energie rinnovabili. Ogni produttore riceverà da transelectrica un certo numero di
certificati per l’energia prodotta e immessa nella rete di distribuzione; successivamente questi certificati
saranno rivenduti ai grandi distributori, i quali sono obbligati per legge ad acquistarli, ma recupereranno il
maggior costo integrandolo nella tariffa per l’energia rinnovabile, nella bolletta dei consumatori finali. In
questo modo si garantisce a chi ha investito in green energy di non svalutare il proprio investimento.
Programmazione Fondi Europei per l’energia e l’ambiente 20142020
A rendere maggiormente fattibile la creazione di impianti di generazione di energia, sono i fondi stanziati dal
“POS ambiente”, 400 milioni di Euro per i progetti che utilizzano la biomassa e la possibilità di ricevere
sussidi e cofinanziamenti da parte di fondi europei e statali. L’Unione Europea, in sinergia con la Banca
Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), ha sviluppato un pacchetto di sovvenzioni chiamato
“RoSEFF”, che supporta le piccole e medie imprese negli investimenti riguardanti l’efficienza energetica e le
fonti rinnovabili. Il piano prevede una serie di agevolazioni come l’apertura di linee di credito presso
UniCredit Tiriac Bank e il ricevimento di consulenza tecnica da parte di Tractebel Engineering. L’adesione
al programma RoSEFF è possibile sia per progetti di grandi dimensioni, che per progetti minori, in quanto le
sovvenzioni sono comprese tra i 150 mila euro ed il milione di Euro, a cui va aggiunto l’importo dei fondi
Europei, a copertura del 10% dell’importo totale dell’investimento previsto.
Cerchiamo insieme di comprendere la portata della disponibilità dei Fondi Europei per la Romania, che
nella nuova programmazione 20142020, ha visto incrementare del 18% l’ammontare dei fondi stanziati.
Per quanto riguarda il settore energetico, nell’ambito del programma operativo Grande Infrastruttura,
sono stati messi a disposizione oltre 9.5 Miliardi di Euro, divisi tra fondi FESR (2,6 Mld) e Fondi di Coesione
(6,9 Mld), grazie ai quali è possibile finanziare progetti per lo sviluppo di infrastrutture ambientali, come
l’utilizzo efficiente dell’acqua e la gestione dei rifiuti, oltre che sviluppare infrastrutture energetiche: sono
ammissibili i progetti che sfruttino energie rinnovabili o producano elettricità tramite cogenerazione. Infatti,
tra gli assi prioritari del programma Grande Infrastruttura è presente il topic dell’energia e dell’efficienza
energetica, nell’ottica degli obiettivi della strategia europea di promozione di un sistema energetico con
minori emissioni di CO2. Guardando al lato pratico dell’investimento, sono state create linee di
finanziamento dedicate alle iniziative con fonti di energia rinnovabili (RER), proprio per la valorizzazione
della produzione di elettricità e di energia termica da Biomassa, idroelettrico e geotermico. Per questi motivi,
in Romania è possibile investire tuttora nella Green Economy, anche se il 24% dell’energia prodotta deriva
5. già da fonti rinnnovabili, quindi a un livello superiore alla media europea. Come già spiegato, infatti, esiste
un grande potenziale, non ascrivibile al solo fotovoltaico, ma anche alle altre forme di produzione di energia
da fonti rinnovabili.
Bucarest ospiterà la 7° edizione della Renexpo SouthEast Europe
Infine, vogliamo ricordarvi che tra il 19 e il 21 novembre si svolgerà a Bucarest (Sala Palatului) la settima
edizione dell’esposizione Renexpo SouthEast Europe, grande opportunità di conoscere da vicino il mercato
energetico romeno, sia attraverso le esperienze di operatori attivi sul territorio, sia dal punto di vista
regolamentare. Tra le prime compagnie accreditate ci saranno Alaska Energies srl e Fronius International
Srl e durante diverse conferenze sarà illustrata la strategia dell’energia solare per il 20142015, oltre a temi
come il mercato dei Certificati Verdi, il sistema Feedin tariff. Si discuteranno anche le criticità legislative e le
prospettive di sviluppo del settore, con particolare riguardo agli impianti fotovoltaici, e si avrà la possibilità di
aggiornarsi delle ultime novità sulle energie rinnovabili.
Vendita di Enel Romania
Vogliamo aggiornarvi sui più recenti sviluppi della vicenda Enel: la compagnia, intende vendere entro la fine
dell’anno in corso gli asset detenuti in Romania. Secondo gli analisti del settore energetico, l’ammontare che
il gruppo italiano potrebbe ottenere, raggiunge i 2 miliardi di euro. Le vendite riguardano una partecipazione
pari al 64,4% in Enel Distributie Muntenia ed Enel Energie Muntenia, al 51% in Enel Distributie Banat, Enel
Distributie Dobrogea ed Enel Energie, e al 100% del Enel Romania. L’offerta resa pubblica da parte di
Electrica dimostra l’interesse degli investitori per quanto riguarda le risorse della Enel. Tra i potenziali
compratori, a parte Electrica, ci sono anche dei fondi di investimento, la State Grid Corporation of China,
RWE AG o Electricite de France. In un comunicato ufficiale sul tema, il gruppo dichiara che la vendita degli
assets detenuti in Romania fanno parte di un programma più complesso, che mira a riorganizzare la
struttura, anche attraverso la dismissione delle partecipazioni noncore business, al fine di ridurre il debito.
Rimandata la liberalizzazione del mercato del gas
In base ad un comunicato del Dipartimento per l’Energia, rilasciato il 26 agosto, lo Stato romeno ha deciso
di rimandare il calendario di liberalizzazione del gas naturale. La decisione e’ stata presa in seguito ad una
visita ufficiale a Bruxelles, quando il Ministro delegato per l’energia, Razvan Nicolescu, ha incontrato i
rappresentanti della Direzione Generale Energia della CE. La causa del rinvio risiede in una controversia
relativa ad un presunto divieto di esportazioni del gas dalla Romania.In attesa di risolvere la situazione, lo
Stato si riserva il diritto di posticipare l’attuazione del calendario per la liberalizzazione del gas naturale per
la popolazione, per cui l’aumento del 3% del prezzo del gas stabilito dal governo Boc, nel 2012, per il 1
ottobre 2014, è stato rimandato.
Siamo giunti alla conclusione della sesta edizione dell’Approfondimento di Confindustria Romania TV,
dedicato al settore dell’energia. Speriamo di aver portato alla vostra attenzione informazioni, attualizzate e
utili, per i vostri piani di investimento in Romania, con l’auspicio di aver fatto chiarezza sulle novità
legislative. Vi ringraziamo dell’attenzione e vi invitiamo a seguire su Confindustria Romania TV e sul nostro
sito www.confindustria.ro le news settoriali, i bollettini tematici e le press review, per ulteriori
approfondimenti e aggiornamenti. A presto.
Di Donato Giancarlo
Carlotta Loi